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Ikea miglior azienda online di luglio, britanniche in calo Brexit

Arredo batte abbigliamento, quanto meno online e nel mese di luglio: è infatti Ikea a conquistare il titolo di miglior brand online secondo l’indice BEM Research, che ha monitorato l’andamento online di 210 marchi che si presentano al pubblico con un sito Internet in lingua italiana.

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La casa svedese migliora di tre posizioni e scalza dalla vetta Zalando che a luglio si deve accontentare del secondo posto nella top-ten. Mondo Convenienza, prima società italiana in classifica, chiude il podio ed è seguita da Intesa Sanpaolo, prima tra le banche. Toys Center sale in quinta posizione, Divani&Divani conquista la sesta piazza. Settima è La Repubblica: il quotidiano diretto da Mario Calabresi migliora di otto posizioni in 30 giorni e rappresenta l’editoria al vertice. Enel, Adidas ed Esselunga chiudono il gruppo dei migliori dieci.
Il manifatturiero, secondo BEM Research, è il macrosettore economico che mostra la migliore performance online nel mese di riferimento: i 111 brand totalizzano in media 33,9 punti-indice. Più in generale, invece, l’andamento complessivo di tutti gli oltre 200 marchi cala di 1,3% in media. Le assicurazioni guidano come andamento di settore, ma positivo è la perfomance della grande distribuzione che segue subito dietro, e dalle società che producono mezzi di trasporto.

bem-research-gdoSu Internet le società che si rivolgono direttamente al pubblico raggiungono risultati migliori, com’è il caso di Ikea, Zalando e Mondo Convenienza. I marchi italiani non brillano sul web: su 210 brand analizzati, solo 130 sono made in Italy. Tra le società estere quelle che sono andate meglio sul mercato online a luglio sono svedesi e danesi; un calo sensibile si è registrato per le imprese cinesi che hanno perso il 27% in 30 giorni. Ma anche i brand del Regno Unito hanno visto una diminuzione della loro performance online del 7%: effetto non voluti della Brexit?

 

Insegne Gdo online: svetta Iper, seguono Esselunga, Coop e Decathlon

Ipermercati Iper si conferma in testa alla classifica dei migliori brand online della grande distribuzione in Italia, anche nel mese di giugno. È quanto emerge dall’indice stilato da BEM Research che ha analizzato l’andamento sul web del settore, tenendo conto di cinque parametri: ricerche su Google; visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico nel settore di riferimento; velocità caricamento e usabilità dei siti web e grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera. In seconda posizione è stabile Esselunga; in terza si affiancano Coop e Decathlon che totalizzano lo stesso numero di punti indice (42,3). Chiude il gruppo dei top-five Bricocenter, quinta come trenta giorni fa. Quattro su cinque insegne dunque che godono delle migliori performance online sono italiane. Infatti, non riesce a rientrare nel gruppo dei migliori Carrefour, che ad aprile si era attestata al quinto posto.

Nel complesso, il grado di competizione online tra le 13 società analizzate da BEM Research è alto. Da un lato la media di incidenza sul web di tutti i brand cala del 2,2% in un solo mese; dall’altro le ricerche su Google per parole chiave di interesse sono aumentate di oltre 20 punti percentuali rispetto a giugno 2015.

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«Nel settore della grande distribuzione l’Italia c’è e si fa sentire – spiega Carlo Milani, direttore di BEM Research -. Ipermercati Iper ed Esselunga sono i leader della classifica, e tra i migliori cinque brand online l’unico non italiano è Decathlon. Quando si parla di cibo e di agroalimentare, la scuola italiana sa come rinnovarsi: oggi puntare sull’e-commerce è indispensabile per chi vuole raggiungere il più alto numero possibile di clienti. Un dato rilevante che emerge dalla nostra ricerca è sulla tipologia di sito web che la Gdo predilige: tutti cercano una grande usabilità per il loro portale. Vuol dire che c’è un pubblico fedele disposto a cercare il proprio brand, ma che vuole un sito facile da usare».

I luoghi della spesa preferiti dal popolo della rete nell’analisi di Web-Research

Quali sono i luoghi della spesa preferiti dagli italiani? Chi vince tra la moderna distribuzione e gli altri formati? È proprio vero che i mercati sono così apprezzati? Abbiamo indagato nel web domestico i pareri scritti spontaneamente e liberamente dai consumatori su plus e minus dei formati distributivi per effettuare un benchmark tra la Gdo/Do e gli altri formati distributivi nel settore alimentare.

Sono stati analizzati Social, Blog e Forum escludendo, per scelta metodologica, siti proprietari, articoli della stampa specializzata e non, news e ogni altra fonte reperibile in rete che potesse contenere giudizi che inquinassero il rilevamento.

Il periodo considerato è stato di 12 mesi, dal 1° Giugno 2014 al 30 Maggio 2015.

Abbiamo isolato un campione di 2.891.417 pareri la cui indagine ci ha garantito la rappresentatività statistica in ogni cella di quota.

Social, Blog e Forum sono quasi equamente suddivisi come luogihi della discussione, con una maggiore rilevanza per i Social.

Ricordiamo che più un argomento è trattato in ambenti dedicati quali Forum e Blog, maggiormente l’argomento è affrontato con competenza ed approfondimento. Ricordiamo inoltre che con “Influencer” indichiamo quei naviganti ritenuti dagli altri fonte attendibile di informazione nell’oltre 80% dei casi: sono coloro che fanno proseliti, sono gli opinion leader della rete. La media di Influencer nel web domestico si attesta intorno al 20%.

Da quanto sopra si evince che i netsurfer italiani quando digitano riguardo i formati distributivi dove effettuare la spesa alimentare lo fanno con competenza, cercano e lasciano commenti in ambiti specializzati nel 61% dei casi e gli Influencer che ne scrivono sono in percentuale sensibilmente superiore alla media nazionale.

Se dati come l’elevata provenienza di pareri da internauti di formazione Media e Alta, se una percentuale considerevole di Uomini – trattandosi di spesa alimentare – sono in parte diretta conseguenza dell’ambiente analizzato (il web) – confermata dall’Età: 88% nelle fasce 18/48 anni – non dobbiamo dimenticare che il popolo della rete coincide al 100% col profilo dei consumatori dell’immediato futuro.

Quanto allo split sulla provenienza dei pareri riguardanti la Gdo/Do e gli altri formati, siamo in presenza di una forbice sia per quanto riguarda le aree gografiche che le tipologie di insediamento.

Grazie all’analisi dei testi rinvenuti, effettuata attraverso i software semantici di intelligenza artificiale che emulano le reti neurali, abbiamo potuto non solo individuare di quali argomenti si scrive in rete e quanto se ne scrive ma anche attribuire una personalità agii stessi testi, pesando i giudizi (positivi e negativi).

GDO VS ALTRI FRMATI

 

Sulla base dei pareri intercettati, i formati distributivi di cui i consumatori parlano in rete riguardo la spesa alimentare sono sostanzialmente sette, di cui tre attengono al canale moderno (ipermercati, supermercati, minimarket/negozi di prossimità), due alla formula dei mercati coperti e all’aperto, gli altri sono i negozi tradizionali e quelli per la vendita di prodotti sfusi, più nuovi, che abbiamo definito negozi alla spina. La percentuale nell’inforgafica indica il volume di pareri relativi al formato valutato

Notiamo subito come i formati della distribuzione moderna, sebbene rappresentino solo 3 delle 7 tipologie di negozio menzionate, siano citati nel 63% dei casi, lasciando agli altri 4 formati il rimanente 37% dei giudizi.

La classifica di cui sopra può essere interpretata come la classifica di popolarità dei formati distributivi secondo gli internauti domestici.

Con “negozi alla spina” indichiamo i negozi dove è possibile acquistare prodotti sfusi (nel presente rilevamento: prodotti alimentari); altre peculiarità di tali negozi sono l’approvvigionamento da produttori locali e la vendita di prodotti bio ed equo solidali. Sebbene alcune insegne abbiano reparti dedicati a prodotti alla spina, nella web research effettuata con “Negozi alla Spina” abbiamo fatto riferimento a catene dedicate/franchising, cooperative e negozi privati, (escludendo le insegne attrezzate in proposito).

È significativo che i giudizi sui negozi alla spina – che in Italia non arrivano al migliaio – siano il 15% del totale.

Abbiamo poi indicato i cluster di giudizio in cui si sono accorpati i pareri intercettati, riguardanti le 7 tipologie di negozio / formato distributivo, inerentemente alla spesa alimentare (pareri multipli).

I dati così accorpati danno origine alla classifica delle 8 “reason why di acquisto dei prodotti alimentari” o “reason why di scelta del negozio presso cui effettuare la spesa alimentare”, da parte del popolo della rete nazionale.

Entriamo ora nel vivo del rilevamento. Abbiamo riclassificato i giudizi secondo una scala paragonabile alla votazione scolastica: voto 10 per il massimo giudizio positivo, 0 per il parere peggiore nelle otto motivazioni definite in precedenza, con risultati di immediata evidenza.

Abbiamo poi calcolato una media aritmetica dei voti per i differenti formati e una media globale dei formati della Gdo/Do e quella degli altri formati. Ciò significa che il voto di ogni singola reason why di acquisto è ritenuto di ugual peso nel definire la media, vale a dire che la valutazione di ogni motivazione di scelta concorre in ugual misura alla reputazione di un formato distributivo.

Abbiamo visto precedentemente la classifica dei cluster in cui si accorpano le otto reason why di acquisto/motivazioni di scelta del punto vendita, redatta in base al volume di pareri per ciascun cluster; possiamo affermare che il volume di pareri relativo ad ogni singola reason why di acquisto ne misura l’importanza attribuitale dai netsurfer/consumatori nazionali. Abbiamo quindi pesato i voti per tale classifica e ridefinito le medie (ora pesate, non più aritmetiche).

In questo modo esprimiamo la reputazione globale di ogni singolo formato distributivo sulla base di ciò che i consumatori/naviganti reputano più importante (meno importante), per scegliere dove effettuare la spesa alimentare e non solo per il voto attribuito ad ogni reason why di acquisto.

In estrema sintesi:

– prezzo, qualità, comodità sono le tre motivazioni di scelta vincenti;

– i formati distributivi della Gdo/Do sono valutati in maniera brillante, gli altri formati sono appena sotto la sufficienza, penalizzati soprattutto dai mercati: infatti i negozi privati/tradizionali e quelli alla spina sono giudicati positivamente grazie ad item che li connotano con maggiore precisione;

– da tenere monitorato il fenomeno dei negozi alla spina.

di Gian Marco Stefanini
www.web-research.it Srl

 

WWW.WEB-RESEARCH.IT Srl

E’ un istituto di ricerche di mercato e consulenze di marketing che offre servizi rivolti ad aziende e multinazionali presenti nel mercato domestico.
Ha portato tra i primi in Italia una nuova metodologia di ricerche ed analisi di mercato: Web listening – Web research – Web monitoring.

Tel. 02.89367297 – Fax 02.89367298 

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A Roma la Social Media Week, 50 eventi dedicati al digital e social

Mancano solo pochi giorni all’inizio della Social Media Week, l’evento internazionale dedicato al Web, alla Tecnologia, all’Innovazione e ai Social Media, organizzato in Italia da Business International-Fiera Milano Media. Più di 160 relatori, oltre 50 eventi per una full immersion nel mondo social e digitale, che coinvolgerà manager d’azienda, appassionati, esperti di marketing, advertising, comunicazione, media, editoria, arte, intrattenimento e molto altro.

Una settimana dedicata alla Rete che, dal 22 al 26 settembre, si svolgerà in contemporanea in 12 città nel mondo, tra cui Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chicago e, naturalmente, Roma.

Il primo appuntamento è per lunedì 22 settembre alle 10.30, con la Cerimonia di apertura della Social Media Week (SMW), che avrà luogo presso il Palazzo del Campidoglio nella prestigiosa Aula Giulio Cesare. Alla presentazione dell’evento interverranno, oltre al Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino; Marta Leonori, Assessore “Roma Produttiva” di Roma Capitale; Paolo Coppola, consulente per l’Agenda del Digitale del ministero della Pubblica Amministrazione; Antonio Greco, Amministratore Delegato di Fiera Milano Media Spa; Luca Colombo, Country Manager di Facebook Italia; Matteo Stefanelli, Country Manager di Airbnb; Carlo Alberto Carnevale-Maffè, Docente di Strategie Aziendali presso la Scuola Direzione Aziendale Bocconi; Elio Catania, Presidente, Confindustria Digitale.

Tra i temi che verranno affrontati durante questa rinnovata edizione della Social Media Week, che dopo 3 anni torna finalmente a Roma, l’impatto dei New Media sul business, il Social Care nella Pubblica Amministrazione, le nuove forme di open journalism e ancora il futuro del publishing, il Social e-Commerce e il Social no-Profit, l’impatto del Digitale e della Rete sul mondo del Food & Beverage, del Travel, del life-style, delle smart cities, della musica, dello sport, dell’intrattenimento e molto altro ancora. Si parlerà anche di temi attuali quali il Bitcoin ed il Digital Payment, in incontri appositamente dedicati ad un confronto tra operatori di settore.

Questi solo alcuni dei percorsi tematici che, anche grazie al supporto e al know-how di aziende sponsor, tra cui Adecco, Bassilichi, ITES, Microsoft, Mediamond, NCTM, Payleven, PayPal, Tim, Softec, We are Social, e alle competenze dei numerosi speaker nazionali ed internazionali che si renderanno protagonisti degli eventi in programma, riuniranno a Roma dal 22 al 26 settembre migliaia di persone per condividere ed esplorare “un mondo che – afferma Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media – è entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si può prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze”.

La maggior parte degli appuntamenti in scaletta è stata curata direttamente da  Business International-Fiera Milano Media, società leader in Italia da oltre 30 anni nell’organizzazione  di convegni specializzati e nella formazione professionale dedicata a manager d’azienda.

E’ possibile iscriversi gratuitamente ai numerosi eventi in programma nell’arco della settimana, direttamente sul sito http://socialmediaweek.org/rome/schedule/.

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