Monini rinnova la sua immagine e, attraverso il profondo restyling, intende rafforzare un messaggio che ripete da tempo: puntare sulla qualità e sulla percezione di valore del prodotto. Da qui la scelta di disegnare un nuovo logo, realizzare bottiglie dal design innovativo, riconoscibile e pratico per i consumatori, nonché etichette chiare e altamente informative.
“La scelta di ridefinire la nostra identità di marca è una logica conseguenza del percorso che stiamo intraprendendo e che punta a innalzare la qualità dell’olio extravergine italiano e soprattutto del suo valore percepito – hanno affermato Maria Flora e Zefferino Monini –. Purtroppo ancora oggi i consumatori non dispongono dei necessari strumenti per distinguere un prodotto buono da uno mediocre, perciò le uniche leve a cui si affidano sono quelle del prezzo e dell’abitudine. Il nostro obiettivo è cercare di contribuire a rompere questa logica, anche grazie ad un nuovo abito”.
Il nuovo logo Monini mette al centro l’identità e la storia dell’azienda, valorizzandole con una grafica contemporanea. Viene dato uno spazio più centrale alla data di fondazione, mentre la spremuta di olive e la sua rappresentazione visiva viene rafforzata e integrata maggiormente nel disegno. La forma della bottiglia invece, unica e altamente distintiva, è stata progettata per massimizzare l’impatto e la percezione del brand nel punto vendita. Anche l’esperienza d’uso sarà migliore, grazie a una maggiore maneggevolezza e un nuovo tappo che consente di dosare in maniera più precisa. L’etichetta fasciante, infine, risponde a una duplice esigenza: contribuisce a proteggere il prodotto dalla luce e consente di fornire al consumatore un’informazione più chiara ed esaustiva sul prodotto e le sue proprietà, sull’azienda e l’impegno a favore della sostenibilità, cosi come sui possibili utilizzi in cucina. La nuova identità visiva – logo, forma bottiglia, etichetta fasciante – sarà declinata in maniera coerente su tutte le referenze. Le nuove bottiglie entreranno in distribuzione a partire da febbraio.



Proprio questi presupposti hanno spinto l’azienda nel 2020 a investire nel segmento agricolo con il progetto Bosco Monini, un milione di nuovi olivi ad alta intensità piantumati entro il 2030 tra Umbria e Toscana e coltivati a regime biologico e con tecniche moderne e sostenibili. In appena quattro anni, come si evince dal Bilancio di sostenibilità, curato da The European House – Ambrosetti sulla base dei più importanti standard di rendicontazione internazionale, sono stati già piantati oltre 700 mila olivi, di cui a ottobre si raccoglieranno i primi frutti.
Alla conferenza stampa di presentazione del Forum Food & Beverage ha partecipato anche Zefferino Monini, il Presidente di Monini, azienda che ha varato il piano di sostenibilità A Hand for the Future, un percorso composto da oltre 25 progetti per un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro. Tra i progetti più significativi messi in cantiere c’è Bosco Monini, un polmone verde che sta nascendo tra Umbria, Toscana e Puglia da 1 milione di nuovi olivi piantati prevalentemente in aree abbandonate e che rappresenta il modello di olivicoltura che l’azienda vuole condividere con la filiera.

