
Entro la fine del 2024 si registrerà un calo sensibile dei prezzi dell’olio extravergine di oliva che tornerà a essere venduto nei supermercati ben al di sotto dei 10 euro al litro: a dirlo è Zefferino Monini, AD e Presidente dell’omonima azienda umbra. Indubbiamente una buona notizia per i consumatori che, secondo i calcoli di Monini, dovrebbero veder scendere i prezzi del 30-40%. “Ciò dovrebbe far risalire i consumi in tutto il mondo, specialmente in quei Paesi in cui l’olio extravergine non è un’abitudine consolidata. Basti pensare che lo scorso anno in Cina si è registrato un crollo del 60%” – commenta il manager, fiducioso che i consumi nel 2025 tornino intorno quota 3 milioni di tonnellate, contro i 2,7 del 2024.
A rendere possibile la ripresa è la buona annata olearia, “con una produzione prevista intorno a 3,3-3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni di tonnellate della scorsa campagna e che dovrebbe riportare dal prossimo anno le scorte a un livello in linea con quello degli ultimi dieci anni, cancellando le ultime due campagne che sono state eccezionali in senso negativo a causa della scarsa produzione della Spagna” aggiunge Monini, non dimenticando però l’Italia dove il clima torrido e siccitoso ha limitato la produzione. Ma questo non dovrebbe avere effetti perché “in media il nostro Paese produce 300 mila tonnellate di olio l’anno, quando il fabbisogno è di 900 mila. È chiaro che servono investimenti per produrre più olio extravergine made in Italy e per garantire maggiore resilienza ai cambiamenti climatici”.
Proprio questi presupposti hanno spinto l’azienda nel 2020 a investire nel segmento agricolo con il progetto Bosco Monini, un milione di nuovi olivi ad alta intensità piantumati entro il 2030 tra Umbria e Toscana e coltivati a regime biologico e con tecniche moderne e sostenibili. In appena quattro anni, come si evince dal Bilancio di sostenibilità, curato da The European House – Ambrosetti sulla base dei più importanti standard di rendicontazione internazionale, sono stati già piantati oltre 700 mila olivi, di cui a ottobre si raccoglieranno i primi frutti.
Di grande rilievo anche l’impegno dell’azienda verso la qualità dell’extravergine, che ha delle ripercussioni fondamentali non solo sul gusto ma anche sulla salute dei consumatori: nel 2023 il Frantoio del Poggiolo Monini ha ricevuto il riconoscimento di miglior frantoio biologico al mondo secondo la classifica del World’s Best Olive Oils, a conferma della serietà del percorso intrapreso. L’azienda si è fatta inoltre portavoce della richiesta di istituire la categoria Alta Qualità anche nel segmento dell’olio extravergine di oliva e ha ideato lo Zefferino d’Oro, il primo riconoscimento della qualità della materia prima promosso in Italia da una grande azienda, che quest’anno (2° edizione) ha registrato l’ampia partecipazione di produttori provenienti dalle aree più vocate della Penisola.