
La startup B Side indaga sul ruolo del neuromarketing e come questo possa aiutare i brand. In una strategia di marketing scientifico sul posizionamento del brand che si integra con il neuromarketing, B Side considera otto fasi:
Positioning desiderato – per indagare in quale fetta di mercato vorrebbe collocarsi il brand
Ipotesi interna – analisi della percezione che l’azienda ha di sé stessa
Analisi qualitativa e quantitativa – interviste approfondite e survey al pubblico dell’azienda
Analisi di mercato/business intelligence – permette di inquadrare le indagini svolte finora in uno scenario di mercato più ampio e nei relativi trend
Brand positioning statement – è una vera e propria fotografia dello stato attuale del posizionamento dell’azienda sul mercato, interfacciata con il posizionamento desiderato
Piano di comunicazione e nuovi materiali – rappresenta i desiderata dell’azienda e i nuovi materiali di comunicazione
Test di neuromarketing – verifica dell’efficacia degli strumenti di comunicazione con le strumentazioni di neuromarketing
Go to market – il brand fa il suo ingresso pubblico sul mercato
Casi studio
Nella scelta del proprio logo B Side ha utilizzato un’indagine di neuromarketing, verificando come l’attuale logo sia stato preferito inconsapevolmente dal 58% delle persone coinvolte contro il 37% che lo ha indicato come il favorito nel questionario scritto.
Scelta delle canzoni
Alcuni soggetti ascoltano canzoni nuove e sconosciute su Spotify mentre vengono raccolti dati di attivazione cerebrale (attraverso risonanza magnetica funzionale, è una tecnica di neuroimaging) e poi compilano un questionario di gradimento. Si osserva che le preferenze delle canzoni ottenute dal questionario non correlano con le vendite/ascolti futuri, mentre correlano con l’attivazione del Nucleo Accumbens (struttura cerebrale nella profondità del cervello, coinvolta nel Sistema limbico e legata alle scariche di dopamina che precedono la sensazione di piacere/gratificazione).
Scelta di articoli fashion
L’utilizzo di EEG può predire il successo di articoli fashion (scarpe) in modo più affidabile rispetto a questionari di autovalutazione. Ci sono sostanziali differenze nel lasso temporale di risposta: risposta esplicita (questionario) richiede diversi secondi, in cui subentra la valutazione “razionale” della scelta (dare un punteggio ad uno specifico modello di scarpa), mentre la registrazione delle onde cerebrali (EEG) è istantanea, e già in 500ms si registrano differenze nell’attivazione cerebrale in risposta a scarpe preferite e scarpe non piaciute.