Distribuzione Moderna: 10 messaggi chiave per definire la sostenibilità

Quanto a sostenibilità, la distribuzione moderna  si è da tempo rivelata sensibile, riducendo – per esempio – le plastiche e le emissioni. Il raggio d’zione è senza dubbio ampio, ma c’è un ambito – soprattutto- in cui può continuare a lavorare con l’intento di massimizzare i risultati: è quello della Marca del Distributore, che negli anni ha acquisito un ruolo sempre più didattico, divenendo un vero e proprio educatore.

“La MDD – spiega infatti Giorgio Santambrogio, presidente di ADM – esprime immagini e valori dell’insegna che rappresenta”.

“La marca del distributore – conferma  Valerio De Molli,  Managing Partner e CEO di The European House- Ambrosetti – ha un ruolo attivo di educatore e garante verso il consumatore al quale offre risposte concrete in merito a sostenibilità e prezzi accessibili”.

Un tema attuale e sentito, dunque, introdotto dalla  conferenza organizzata a Milano da ADM e The European House- Ambrosetti, e che verrà affrontato  durante il Convegno di apertura di MarcabyBolognaFiere con la presentazione del position paper “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile del paese”.

Sono 10 i messaggi chiave che, all’interno del paper, definiscono la sostenibilità. Di fatto però unitario è l’assunto: per la Distribuzione Moderna, sostenibilità non è altro che la volontà di indirizzare lo sviluppo sostenibile del Paese e di avere rapporto costruttivi con i fornitori, una leadership proficua, in modo da consentire loro investimenti in ottica sostenibile. Lo scopo? Generare una filiera responsabile e un circuito virtuoso tra produzione, distribuzione e consumo.

Va da sè, allora che che il ruolo dei fornitori non si esaurirà in quello di meri copacker, saranno al contrario dei veri e proprio MDD partner. “Un’evoluzione non solo semantica – si affrettano a precisare Santambrogio  e De Molli – bensì sostanziale”. E questo per le forti implicazioni etiche e di responsabilità verso i clienti consumatori.

Il compito attribuito alla MDD, non deriva solo dal fatto che la sostenibilità oggi è un trend indiscutibile, ma anche dall’autorità acquistata negli anni dalla Marca del distributore, che oggi vale 10,8 miliardi di euro ed è in grado di spiegare per il 30% la crescita di fatturato registrato dall’alimentare nel suo complesso. Non basta: con 410 mila occupati la distribuzione e la sua MMD oggi  creano una quota significativa di occupazione luingo tutta la filiera.

E poi dalla sua il retail ha anche la crescente attenzione ambientale che ha consentito un significativo recupero delle eccedenze (cresciuto di 6 volte negli ultimi 7 anni). Non è un caso, infatti, che La MDD è uno dei pochi settori in grado di impattare direttamente o indirettamente su tutti i 17  Sustainable Development Goal dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.