Il Biologico prosegue la sua corsa. I dati del Rapporto Bio Bank 2019

Il biologico continua a crescere, e i numeri lo dimostrano chiaramente: nel 2018 sono arrivati quasi a 2 milioni gli ettari coltivati ad agricoltura biologica, 80 mila gli operatori mentre il giro d’affari ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, export compreso. Ma proprio
ora che il bio è uscito dalla sua calda nicchia per diventare fenomeno di massa, il mercato è diventato più complicato e la sfida ancora più alta.
A dirlo il Rapporto Bio Bank 2019 (consultabile liberamente su Issuu).

Cuore del Rapporto l’analisi dei dati di 10.114 attività bio censite da Bio Bank nel 2018. È sempre la cosmesi a trainare la crescita con 1.070 attività contro le 926 del 2017 (+15,6%), mentre nell’alimentare le attività sono scese da 9.075 a 9.044 (-0,3%). Significativo il turnover: oltre 550 le attività uscite dal censimento, più di 650 quelle entrate. In chiusura le fonti più autorevoli di dati sul bio in Italia, in Europa, nel mondo, precedute da una novità: l’elenco degli organismi di certificazione del biologico.

Il mercato del bio 2009-2018
Dal 2009 al 2018 il mercato interno è passato da 1,6 a 4,1 miliardi di euro (+164%). Nell’ultimo anno la crescita è stata del 15,1%. Bene anche l’export, passato da 1 a 2,3 miliardi di euro: +127% in dieci anni, +10% nel 2018. In un decennio le vendite nei canali specializzati del biologico (negozi bio, ristorazione e varie forme di vendita diretta) sono quasi raddoppiate, mentre quelle degli altri canali (in primis supermercati, poi anche negozi
tradizionali, erboristerie, farmacie e parafarmacie) sono più che quadruplicate.
La quota di mercato, invece, è scesa dal 71 al 53% per i canali specializzati, mentre è salita dal 29 al 47% per gli altri canali, come risulta dalle elaborazioni Bio Bank su dati Assobio, Ice, Ismea, Nielsen e Nomisma.

Trend attività bio 2014-2018
Lieve l’incremento quinquennale delle otto tipologie di attività bio per gli Alimenti: erano 8.811 nel 2014, sono arrivate a 9.044 nel 2018, segnando un +2,6%. Ai primi due posti si confermano i siti di e-commerce di alimenti bio (+56,3%) e i ristoranti (+36,5%). Seguono
le mense scolastiche (+12,5%), i mercatini (+6,8%), mentre si avverte la frenata dei negozi specializzati (+0,4%). Le flessioni riguardano invece le aziende con vendita diretta (-1,6%), gli agriturismi (-5,6%) e i gruppi d’acquisto solidale (-10,5%). Continua invece la fase espansiva della Cosmesi bio, dove le attività sono più che raddoppiate negli ultimi cinque anni: erano 458 quelle rilevate nel 2014, sono salite a 1.070 nel 2018, con un incremento del 133,6%. Sempre in testa le profumerie bio, praticamente triplicate, passando dalle 104 del 2014 alle 304 del 2018 (+192,3%). A ruota i siti di e-commerce, passati da 104 a 285 (+174%). Rilevante anche l’aumento delle aziende di cosmesi naturale e biologica e detergenza ecologica, che quasi raddoppiano, salendo da 250 a 481 (+92,4%).

Regioni leader 2018
In testa alla classifica per numero assoluto di attività bio nel 2018 si riconfermano le stesse regioni del 2017: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, dove si concentrano 3.871 attività sul totale di 10.114, in pratica quasi quattro su dieci. Anche alla guida della classifica per densità di attività per milione di abitanti si riconfermano le stesse tre regioni del Centro Italia: Marche, Umbria e Toscana. Tra le regioni leader in Italia solo la Toscana è
presente in entrambe le classifiche. Sul Rapporto sono presentate inoltre le regioni che primeggiano in ogni tipologia di attività, per numero assoluto e per densità. Un panorama che riflette la sinergia tra biologico e vocazione dei territori.