Amazon e il bracciale che spia i lavoratori: così un brevetto scatena le polemiche

Galeotto fu il bracciale  di Amazon. O meglio: il brevetto di un ipotetico bracciale di Amazon.

Perché il diabolico dispositivo “creato in provetta” per dissezionare la privacy dei lavoratori di fatto ancora non esiste.

Però esistono tanti agguati più subdoli nel quotidiano dei lavoratori, capaci di attentare al benessere di ciascuno.

“Pensi per esempio –  ricordano dalla CGIL Lombardia –le tempistiche tassative e precise entro cui ogni singolo pezzo deve essere passato allo scanner della cassa, o le pause monitorate al centesimo di secondo, nei call-center.”

Morale? I lavoratori sono da sempre controllati, solo che, adesso il dilagare delle nuove tecnologie rende l’argomento più accattivante. E i social ci vanno a nozze.

Proprio quello che è successo con Amazon che, pur senza avere ancora nulla di concreto, ha contribuito a scoperchiare i vaso di Pandora e a portare alla ribalta realtà già consolidate ma passate un po’ in sordina.

Come Gladiator, il bracciale adottato da qualche anno da Bricocenter e Leroy Merlin e di cui parla Repubblica in suo articolo del 2 febbraio.

Ma di cosa si tratta esattamente?

Di un bracciale spia, potenzialmente capace di geolocalizzare gli impiegati o di un mero strumento di lavoro per monitorare gli ordini e lo spostamento dei colli?

La posizione di Leroy Merlin

Secondo l’azienda francese, il Gladiator è uno  strumento di lavoro che serve in area logistica per:

– estendere in mobilità le funzioni di indirizzamento, preparazione immediata, futura, sostituendo il pc;

– facilitare la ricerca e l’ubicazione della merce;

– ottimizzare la preparazione e l’indirizzamento della merce,

– eliminare il cartaceo;

– evitare continui spostamenti al collaboratore di andare avanti/indietro più volte dalle postazioni pc.

Gladiator non genera nessun tipo di reportistica volta a monitorare produttività, tempi e attività del collaboratore. Nè esiste alcun tipo di geolocalizzazione.

Infine, a proposito di un’ipotetica vertenza sindacale, Leroy Merlin precisa che attualmente non ve ne è in atto alcuna.

CGIL e Filcams

Sull’altro fronte, i sindacati ammettono che non di vertenza si tratta ma di un contrasto di vedute sullo strumento e le sue potenziali implicazioni.

Di fatto il sindacato lamenta l’assenza di un confronto tra le parti, teso a valutare gli eventuali disagi (in termini di salute e sicurezza del lavoratore) imputabili alle dimensioni e al peso di uno strumento indossato per tutto il turno e non solo saltuariamente.