Il largo consumo fa i conti con gli effetti dell’inflazione e il risultato è una contrazione delle vendite a volume. Un andamento trasversale a tutto il comparto, che però non ha cambiato i programmi commerciali di D’Amico, tra le principali aziende italiane specializzate nella produzione di conserve. “Stiamo ancora accusando le conseguenze degli aumenti di materie prime come il vetro – racconta a Instoremag Maria D’Amico, Marketing Manager dell’azienda – che in parte abbiamo dovuto trasferire a valle, altrimenti fare impresa sarebbe diventato insostenibile. Capisco le difficoltà della distribuzione, perché i rincari sono generalizzati e non si possono far crescere tutti i prezzi al consumo, ma una via di uscita andrebbe cercata a livello di sistema nazionale. Per esempio, si potrebbe rivedere l’aliquota al 22% dell’Iva. Alla luce di questa situazione, il nostro obiettivo per il 2023 è consolidare il fatturato dello scorso anno, restando intorno ai 70 milioni di euro”.
Una mano potrà darla il mercato estero, che già negli scorsi anni ha dato segnali di vitalità confortanti. “Ad oggi l’export incide per circa il 20% – afferma D’Amico – e vorremo salire al 30% o anche al 40% nell’arco di tre anni. La difficoltà sta nelle differenti abitudini di consumo: basti dire che ci sono mercati in cui un prodotto come la melanzana è praticamente sconosciuto. L’unica strada nel retail è realizzare iniziative nei punti vendita, per far assaggiare le nostre referenze, mentre nell’Horeca il compito è più semplice perché in giro per il mondo esistono tante realtà di eccellenza italiane attive nella ristorazione”.
Sul fronte schiettamente marketing, D’Amico ha da poco lanciato l’ottava edizione dei Vasi D’Autore: a caratterizzare le capsule del maxi-formato da 700 g è stato l’artista Pietro Lista, che ha ripreso il racconto de “le nature morte” di Giorgio Morandi, intitolando l’iconografia “Le Morandiane” in suo onore. La nuova collezione raffigura bottiglie, calici, brocche, caffettiere personificate in figure goffe e sbilenche, attraverso le quali Lista esprime una metafora della vita e dell’esistenza umana. Oltre a rappresentare un tributo all’arte, l’iniziativa mira a stimolare il riutilizzo dei contenitori in vetro in un’ottica di sostenibilità. “I Vasi D’Autore restano disponibili su nostro sito e-commerce per un anno – precisa la Marketing Manager – e sono poi distribuiti in determinati punti vendita in base agli accordi commerciali stipulati con le insegne. Nel continuativo è presente il packaging con la capsula verde, diventato il nostro colore distintivo, e il barattolo in vetro con la forma ‘a gonna’ che abbiamo brevettato e lanciato nel 2016. Altra novità di questo periodo è il progetto blockchain: sulla confezione è presente un codice QR che dà modo al consumatore di ripercorrere tutta la filiera del prodotto. Per ora l’iniziativa riguarda solo la linea dei fagioli, per un numero di referenze che va da sei a nove, e in base alla risposta della clientela valuteremo se estenderlo anche ad altre. È certamente una modalità interessante per raccontare le caratteristiche del prodotto e del territorio da cui proviene, perché lo spazio in etichetta è inevitabilmente ridotto, in particolar modo nel nostro caso, dato che abbiamo deciso di lasciare maggior visibilità al contenuto e dunque al prodotto in sé”.