
L’industria olivicola nazionale, alfiere dell’olio extravergine d’oliva (sono oltre 40 gli oli Dop e Igp) sta guardando con una certa apprensione l’evolversi di questa stagione , dopo il disastro della campagna 2014-2015 che si è chiusa con un calo della prduzione del 50%. «La campagna olivicola 2014/2015 – commenta Marcello Scoccia, Capo Panel e Vice Presidente Onaoo – verrà ricordata come una delle peggiori in Italia sia in termini qualitativi che quantitativi. Basti pensare che la produzione di oli vergini (in cui rientrano gli extra vergini di qualità, i vergini, i lampanti, cioè quelli di categoria inferiore) non ha superato le 200.000 tonnellate, in relazione alla media degli anni precedenti che si aggira sulle 300.000/400.000 tonnellate. Si è addirittura registrato un calo dell’80% in alcune Regioni del centro Italia. La causa principale? Il meteo e l’attacco da parte di parassiti (nel dettaglio, la mosca olearia “Bactrocera Olea”) che quest’anno si è propagata da Nord a Sud condizionando la quantità dell’olio».
Se a questo aggiungiamo chein Italia se ne consumano più di 650 mila tonnellate, si comprende che i ripetuti allarmi contro la presunta invasione di oli “taroccati” lanciate dalle organizzazioni agricole possono apparire strumentali. L’industria olearia ha sviluppato una grande maestria nella creazione di blend (di cui sci instoremag si è già occupato), su cui si è costruito il successo all’estero dell’olio evo italiano. Su un altro versante, l’Onaoo (, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva) ha sviluppato da quando è nata nel 1983 a Imperia, una metodologia di assaggio che consente di valutare la qualità dei prodotti. E non è un caso che siano ormai diversi i buyer delle catene distributive che hanno frequentato i suoi corsi.
Il Presidente Lucio Carli afferma che «Insegnare l’assaggio dell’olio di oliva è indispensabile affinché ogni individuo sappia utilizzare al meglio le proprie capacità di valutazione organolettica del prodotto e diventi così lui stesso il primo valutatore. Ma prima di difenderne la qualità è necessario conoscerne l’incredibile biodiversità: avere più di 40 DOP è straordinario, purtroppo nessuno le apprezza».
La figura dell’assaggiatore, spiega il responsabile scientifico di Onaoo Mauro Amelio, ha un ruolo fondamentale per le aziende, nella valutazione del prodotto finale, ma anche durante tutto il processo della filiera produttiva, importante nell’individuare gli eventuali “difetti dell’olio” che possono verificarsi prima o dopo la trasformazione delle olive. In tal modo, i produttori possono intervenire, risalendo all’origine del difetto e preservando le annate successive.
I corsi si tengono abitualmente presso la sede centrale di Imperia ma, vista la richiesta sempre più intensa, sono attivi anche i corsi online. Onaoo invia una campionatura di oli da analizzare col docente in una seduta telematica. Un servizio perfetto anche per i residenti all’estero o per gli stranieri, con lezioni in lingua. La scuola organizza, inoltre, corsi negli Stati Uniti, Sud Africa, Taiwan, Turchia, Tunisia e Marocco, intervallati da viaggi annuali in Spagna, Grecia, Marocco e Portogallo.
A Expo l’associazione sta preparando la “Sfida Mondiale Assaggiatori Olio d’Oliva Onaoo (The Worldwide Olive Oil Tasters’Challenge by Onaoo)”. Il 13 Settembre presso il Padiglione Italia, cinquanta concorrenti di tutto il mondo si sfideranno in due prove: una di assaggio e una teorica, con test di valutazione degli attributi organolettici positivi e negativi, individuazione e riconoscimento delle origini, ed un test sulle cultivar, le tecniche di coltivazione, produzione e trasformazione, l’analisi sensoriale, la legislazione, il mercato. In palio il trofeo di miglior assaggiatore mondiale di olio d’oliva.