Pagamenti digitali a 175 miliardi nel 2015, ma il 56% dei consumi si pagano in contanti

Un’incremento superiore alle aspettative, ma non sufficiente ad allinearci agli altri Paesi occidentali: nel 2015 i pagamenti digitali con carta in Italia hanno sfiorato i 175 miliardi di euro (+12,2% rispetto al 2014), superando il 22% dei consumi delle famiglie. Anche se è ancora presto per mettere il contante in soffitta, tra “vecchie” carte e nuove soluzioni (pagamenti e trasferimenti di denaro peer to peer tramite smartphone e pagamenti contactless) ma soprattutto grazie all’e-commerce e al mobile commerce, qualcosa si sta indubbiamente muovendo. Però, lo strumento preferito dagli italiani continua ad essere il contante, con cui si pagano il 56% dei consumi (430 miliardi di euro), e l’80% delle transazioni rappresenterebbe oltre l’80% delle transazioni. Lo rilevano i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano.

3df1e31e-751d-489b-a19b-e2d8f7fc1cc6__OMentre il mondo dei New Digital Payment (pagamenti attraverso Pc, tablet, Mobile e i pagamenti in punto vendita attraverso carte contactless o su Mobile POS) a fine 2015 ha raggiunto un valore di circa 21,5 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014 e 12,2% del transato complessivo con carte), i più tradizionali pagamenti con carta in negozio raggiungono i 153,4 miliardi di euro (+11% rispetto al 2014).

La principale causa dell’aumento della diffusione dei pagamenti digitali va imputata a vari fattori: l’e-commerce in primis, che risulta la componente maggiore dei New Digital Payment, in crescita del 15% rispetto al 2014 con oltre 14 miliardi di euro, ma anche il Mobile Payment & Commerce, che segna un +50% rispetto al 2014, arrivando a toccare i 3 miliardi di euro. Mobile POS e Contactless Payment segnano infine 1,2 miliardi di transato nel 2015.
«Negli ultimi due anni la crescita dei pagamenti elettronici con carta ha superato le attese (+10,2% nel 2014 e +12,2% nel 2015), tanto da crescere a un ritmo maggiore di quello della media in Europa (intorno al 7-8%), sintomo probabilmente di un principio di cambiamento culturale nei consumatori italiani e di un effetto trascinamento del decreto ‘obbligo POS’, che ha generato un cambio di atteggiamento anche negli acquirenti» ha spiegato Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano. La quale ipotizza, visto il netto ritardo italiano nei pagamenti digitali rispetto agli altri Paesi, e ipotizzando una crescita in linea nei prossimi tre anni sempre intorno al 12%, un transato con carta nel 2018 a 246 miliardi di euro.

Un ritardo imputabile più a ragioni culturali che di infrastruttura, che in Italia è pari o superiore ai Paesi europei più sviluppati, con 87 milioni di carte in circolazione nel 2015 (+1% rispetto al 2014), e 1,76 milioni di POS (in calo rispetto agli 1,88 milioni del 2014, forse a seguito della dismissione di terminali datati censiti ma già non operativi). Nel 2015 però il valore del transato è cresciuto più che negli anni precedenti, con un tasso del 12,2% rispetto a un tasso medio dei tre anni precedenti del 5,6%, mentre il numero delle transazioni è cresciuto del 13,7% (da 2,33 a 2,64 miliardi). Valori bassi, perché in pratica è come se gli italiani utilizzassero la carta meno di una volta a settimana. Cresce anche il numero delle transazioni pro capite (da 38,8 a 44,1), anche se ancora molto lontano dalla media europea, mentre si contrae lo scontrino medio (da 67 euro a 66 euro).

«Per colmare il ritardo nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività dei pagamenti innovativi e mettere in atto un piano di incentivi promosso dal soggetto pubblico» dice ancora Portale.

L’Osservatorio prevede che nei prossimi mesi aumenteranno i pagamenti digitali su questo fronte e nel 2018 potranno raddoppiare arrivando tra i 5 e i 7 miliardi di euro di transato.

 

Anche nei pagamenti, avanza il mobile
Il Mobile Remote Commerce, sia di beni digitali che di prodotti e servizi, vale nel 2015 quasi 2,7 miliardi di euro (+56%), con la componente di beni e servizi che arriva a rappresentare il 70% del Mobile Commerce Totale, grazie all’aumento degli esercenti che offrono una soluzione su Mobile e a una maggiore predisposizione degli italiani verso gli acquisti da smartphone. Nel 2018, il Mobile Remote Commerce di beni e servizi raggiungerà tra i 4,2 e i 4,8 miliardi di euro (arrivando a rappresentare oltre il 15% dell’intero eCommerce) grazie all’ingresso di nuovi esercenti e alla semplificazione della fase di pagamento garantita dai Mobile Wallet. In primo piano il Turismo (+56% rispetto al 2014, con quasi 540 milioni di euro di transato), seguito da Informatica ed Elettronica, che registra circa 370 milioni di euro di transato (erano poco più di 155 milioni di euro nel 2014), Abbigliamento (15% del transato con circa 280 milioni di euro nel 2015, erano poco meno di 170 milioni di euro nel 2014).

Dopo alcuni anni di lenta crescita, il Mobile Remote Payment di beni e servizi fa registrare nel 2015 un aumento del 75% e supera i 300 milioni di euro, trainato da pagamenti di ricariche telefoniche e bollettini (rispettivamente 67% e 19% del totale).
Tra le altre componenti, cresce il ruolo del car sharing e dei servizi di mobile parking, oltre ai biglietti per il trasporto pubblico locale (+100% sul 2014).

pagamenti digitali 2015

 

pagamenti digitali 2018