Randstad Award: Ferrero, Apple e Maserati le aziende più amate dai lavoratori

Randstad Award: Ferrero, Apple e Maserati si sono aggiudicate la palma della vittoria nella sesta edizione, come aziende più attrattive.

Lo studio, commissionato da Randstad all’Istituto belga ICMA e condotto su oltre 200.000 persone in 25 Paesi in modo indipendente (nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare), ha misurato il livello di attrattività percepita da parte dei possibili dipendenti, ovvero quanto e per quali fattori le aziende sono capaci di attirare chi cerca lavoro o chi vuole cambiarlo.

I vincitori

Dai risultati dell’indagine, Ferrero risulta l’azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro da parte dei potenziali dipendenti, con il 76,5% delle preferenze (tra tutti coloro che conoscono il brand), una percentuale che vale il primo posto al Randstad Award 2016. Tra i 10 fattori oggetto d’indagine, primaggia in quattro: sicurezza del posto di lavoro, atmosfera di lavoro piacevole, buon equilibrio tra vita professionale e privata, responsabilità sociale d’impresa.

Secondo posto sul podio ad Apple con il 75,4% di preferenze dei lavoratori italiani. L’azienda è apprezzata per buone condizioni economiche della società, formazione di qualità, opportunità di carriera, forte gruppo manageriale, contenuto di lavoro interessate, stipendio competitivo e benefit. Maserati è la terza azienda più ambita dai potenziali dipendenti italiani, scelta dal 72,3% di lavoratori: sebbene non si posizioni al primo posto in nessuno dei fattori, la casa automobilistica di Modena ottiene buoni risultati generali in tutti gli elementi di employer branding.

Analizzando l’area geografica, Ferrero primeggia nel nord e nel sud del Paese, Apple nel centro, Maserati nelle isole. Scomponendo il campione per genere, l’azienda della Nutella è il datore di lavoro più ambito dalle donne, mentre la casa del tridente dagli uomini. Ferrero primeggia anche tra i lavoratori di quasi tutte le età e livelli di istruzione.

Le aspirazioni degli italiani

Il fattore più importante ricercato in un datore di lavoro è rappresentato da retribuzione & benefit, (55% degli intervistati) seguito dalla sicurezza del posto di lavoro (53%) e dall’atmosfera di lavoro piacevole (49%). Poi vengono un buon equilibrio tra vita professionale e privata (43%), buoni condizioni economiche dell’azienda (41%), crescita di opportunità di carriera (38%), contenuto di lavoro interessante (35%), un luogo di lavoro comodo da raggiungere (30%), formazione di qualità (29%) e lavoro flessibile (28%).
Naturalmente poi il sesso e l’età comportano specifiche differenziazioni: le donne  ricercano maggiormente sicurezza del posto, atmosfera piacevole e equilibrio vita professionale-privata, mentre gli uomini sono più attenti alla solidità finanziaria, alle prospettive di carriera e  alla formazione. I giovani sono più orientati alle opportunità di carriera, alla formazione di qualità e all’atmosfera di lavoro piacevole, mentre i più anziani guardano con attenzione alla stabilità finanziaria dell’azienda e alla sicurezza del posto di lavoro. Analizzando i livelli di istruzione, chi ha laurea o master appare più stimolato dal contenuto del lavoro e dalle prospettive di carriera, mentre chi ha un’istruzione inferiore ricerca maggiormente sicurezza del posto, buona atmosfera e accessibilità.

I settori più ambiti
Il più gettonato è quello fashion & luxury (58,8%), seguono media (58,4%) ed elettronica (56,9%). Il dutto, ancora una volta, con le debite differenze: le donne sono più attratte da fashion & luxury, mentre gli uomini preferiscono l’elettronica. I lavoratori con livello di istruzione oltre il master sono orientati verso i media.

Orario di lavoro
Dalla ricerca del Randstad Award emerge che – sebbene in base al contratto i dipendenti dovrebbero lavorare in media 41 ore a settimana per il tempo pieno e 29 ore in media a settimana per il part time – i dipendenti lavorano in media 42 e 31 ore a settimana per tempo pieno e part time. Circa un terzo degli italiani, in maggioranza uomini, dichiara di lavorare più di 40 ore a settimana. Il 46% dei dipendenti è soddisfatto del proprio orario di lavoro attuale, mentre il 45% lavorerebbe di più per uno stipendio più alto e il 2% lavorerebbe di più per la stessa retribuzione. Il 7% lavorerebbe di meno guadagnando di meno.
Ma perché lavorare di più? Una retribuzione superiore è la motivazione indicata dall’83% dei dipendenti. Solo per il 38% al primo posto c’è l’avanzamento di carriera (e specialmente in ottica maschile e dei lavoratori tra i 25 e i 44 anni), per il 22% lo sviluppo personale. Poi vengono anche maggiore influenza sul lavoro, maggiore autostima e una via di fuga dalle attività domestiche.

Chi lavora di meno, invece, lo fa per avere un maggiore tempo libero per sé (74%) e una vita più sana e meno stressante (58%). Dopo vengono l’esigenza di più tempo da passare con i figli (esigenza avvertita più dalle donne), più tempo da dedicare a sport e hobby, più tempo per scuola, studio, formazione, ma anche la volontà di prendersi cura di un familiare, di fare volontariato a scopo sociale o di avviare un’attività in proprio.

Se l’orario flessibile conferma l’elevato gradimento, si va pure affermando lo Smart Working: il 68% dei dipendenti italiani desidera lavorare da casa (tra questi prevalgono i lavoratori più anziani) almeno occasionalmente: di questi il 39% preferirebbe il telelavoro occasionale, il 19% un numero fisso di giorni, il 10% ogni giorno.