
Il momento è di sicuro quello giusto: al di là del ripensamento (momentaneo o definitivo?) di Donald Trump – che ha sospeso per 90 i giorni i dazi aggiuntivi nei confronti di tutti i Paesi, eccetto la Cina – produrre direttamente negli Usa è un modo per approcciare in maniera solida e strategica quello che resta uno dei mercati più importanti del mondo. In questa direzione va l’accordo stipulato da Sofidel – tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, nota in particolare per il marchio Regina – e finalizzato all’acquisto di alcuni asset produttivi di Royal Paper, player che opera nel mercato nordamericano sia nel segmento consumer che nell’away-from-home. Più nel dettaglio, Sofidel acquisirà quattro stabilimenti, localizzati in Arizona e South Carolina: una cartiera a Gila Bend (AZ) dalla capacità produttiva annuale di 61.000 tonnellate, due impianti di converting a Phoenix (AZ) e un impianto di converting a Duncan (SC). L’8 aprile scorso, Royal Paper e alcune delle sue sussidiarie interamente controllate hanno presentato petizioni volontarie per riorganizzarsi ai sensi del Chapter 11 del Codice Fallimentare degli Stati Uniti. In pratica, Royal Paper sta conducendo una procedura d’asta per la vendita di questi asset ai sensi della Sezione 363 del Codice Fallimentare. Sofidel e Royal Paper hanno raggiunto un accordo su un’offerta “stalking horse”, soggetta a offerte migliori e superiori e all’approvazione del tribunale fallimentare, nonché ad altre condizioni di chiusura consuete, inclusa la ricezione di eventuali approvazioni normative richieste.
Non si tratta certo di un esordio per Sofidel, presente negli Stati Uniti (il più grande mercato al mondo per consumi pro capite di tissue) sin dal 2012, quando acquisì la società Cellynne, poi rinominata Sofidel America, attiva nel mercato away-from-home con tre stabilimenti. Da allora gli investimenti in nuovi impianti sono continuati, ma l’operazione più importante – del valore di circa 1 miliardo di dollari – risale allo scorso anno ed è l’acquisizione della divisione tissue di Clearwater Paper Corporation, che ha portato nel perimetro del gruppo quattro stabilimenti produttivi e 1.700 collaboratori, aumentando la capacità produttiva di 342.000 tonnellate annue, pari al 25% di quella complessiva. Sofidel ha archiviato il 2024 con un fatturato consolidato di 3,225 miliardi di euro, in aumento del +3% rispetto al 2023, e un Ebitda margin pari al 17,85% (nel 2023 si era attestato al 21,11%). Sempre nel 2024, è proseguito sul fronte ambientale l’impegno per la transizione ecologica, con una riduzione del 19,5% delle emissioni specifiche rispetto all’anno base 2018, in linea con gli obiettivi definiti con Science Based Target initiative (SBTi) per raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050. Il gruppo è presente in 13 Paesi con oltre 9.000 dipendenti e una capacità produttiva di 1.860.000 tonnellate all’anno.