Torna l’olio toscano Evo Igp con un raccolto piccolo ma di qualità

Un momento della presentazione per la stampa della campagna 2015 al Priceless di Milano.

“Bentornato all’olio toscano Igp”: con queste parole il Consorzio dell’olio extravergine Toscano IGP ha lanciato la campagna nazionale 2015 a Milano. Un ritorno che segue un raccolto 2014 è stato rovinoso e per tutto il 2015 la filiera ha portato, e porterà anche in futuro, i segni di una campagna difficile. La nuova e attesissima campagna rimanda dati economici decisamente confortanti.

Deborah Corsi, dei Jeunes Restaurateurs d’Europe.

Il buon andamento climatico nel corso dei mesi, anche se eccessivamente caldo ha portato a una stima di produzione intorno a 140-150.000 quintali, con una flessione di circa il 20% rispetto alla media regionale. Conseguentemente anche la produzione di olio certificato Toscano IGP, si attesterà fra 30-35.000 quintali.
A fronte di ciò, si prevede però una qualità ottima, grazie ad una quasi totale assenza di attacchi significativi della temuta Mosca dell’olivo, nefasta protagonista della scorsa campagna. «È una bella annata – spiega il Presidente del Consorzio Fabrizio Filippi – che la nostra olivicoltura attendeva con paura, ansia e grandi aspettative. Certamente la strada è ancora in salita perché saltare un raccolto si traduce palesemente in gravi perdite economiche nel bilancio, ma siamo fortemente positivi su una ripresa ancora più vigorosa di uno dei prodotti iconici della Toscana. Quanto successo l’anno passato deve rappresentare il punto zero, ossia l’inizio di un nuovo approccio all’olivicoltura, ancora non sempre diffuso nella nostra Regione. Un cambiamento radicale nella gestione dell’oliveto attraverso un costante e corretto monitoraggio, accompagnato da mirate pratiche colturali per il mantenimento di un buono stato di vigoria. Un po’ come noi del resto, se siamo forti ci ammaliamo meno».

 

Produzione di qualità esportata per il 60%

La Toscana produce il 3% dell’olio nazionale ma certifica il 50%, “una proporzione straordinaria che costituisce l’eccellenza nel settore della denominazione, importante per il nostro territorio anche per tutto ciò che evoca il messaggio ‘toscano’. Per noi come per tutto l’agroalimentare italiano, la scommessa di Expo avrà avuto successo solo se riusciremo a mantenere alta la visibilità che l’evento ha dato ai nostri prodotti d’eccellenza. Purché siano quelli veri”. Da qui la scelta di Milano come spiega Christian Sbardella, direttore marketing del Consorzio «È allo studio la costruzione di un progetto promozionale che vedrà proprio la città milanese quale fulcro di una serie di attività per rafforzare il ruolo del nostro marchio ed avvicinare sempre più il consumatore».

La produzione dell’olio Toscano IGP è in media di 30.000-33.000 quintali per oltre 4 milioni di bottiglie e un valore al consumo di circa 55 milioni di euro. Il valore al consumo degli oli DOP/IGP in Italia è di 60 milioni di euro, di cui l’olio Toscano IGP, che rappresenta il 35%, vale quasi 20 milioni di euro.
Il 65% dell’IGP toscano viene esportato, il 75% in USA, il 10% in Canada e il 15% in altri Paesi (Taiwan Giappone Messico Australia e, in UE, Germania, UK, Finlandia, Svizzera, Polonia, Islanda. L’ente di tutela e promozione del marchio Toscano conta oltre 11mila soci, 300 frantoi (l’80% in regione), 600 imbottigliatori.

Notizie positive proprio il giorno in cui scoppia la polemica sull’olio venduto nella GDO come extravergine e rivelatosi semplice olio d’oliva dalle analisi della procura di Torino, e che coinvolge sette grandi marchi, alcuni recentemente acquisiti da gruppi stranieri. Sul registro degli indagati per frode in commercio sarebbero finiti i responsabili legali di Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia.

Secondo Coldiretti l’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna, con circa 250 milioni di piante e un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro, con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.