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Carmela Ignaccolo

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Il volantino raggiunge l’80% delle famiglie ma il cartaceo perde quota

Il volantino, sia esso cartaceo o digitale, si conferma una delle forme predilette nella comunicazione della GDO e infatti raggiunge l’80% delle famiglie italiane. Tuttavia sembra non fermarsi la crisi che ha colpito il volantino cartaceo negli ultimi anni e il trend è confermato dalla ricerca realizzata in collaborazione con Nielsen da ShopFully, che rivela che solo il 17,6% dei volantini stampati viene letto dai consumatori, in calo rispetto all’ultimo dato disponibile del 2013 che citava un 25%.

Tra i diversi touchpoint a disposizione dei retailer e apprezzati dal consumatore, infatti, il volantino rimane lo strumento principale per comunicare le promozioni: il cambiamento risiede nelle modalità di fruizione, che vede la carta cedere il passo alla consultazione digitale, specialmente tramite siti e app di aggregatori.

Dalla ricerca, presentata durante l’appuntamento con l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano, emerge infatti che, rispetto al 2014, la penetrazione del volantino (sia cartaceo che digitale) sulla popolazione è aumentata soprattutto grazie al contributo dato dalla fruizione in digitale, che ad oggi risulta utilizzata dal 38% dei consumatori.  Anche fra gli over 65, che sono la fascia d’età più legata all’utilizzo del volantino cartaceo, quest’ultimo subisce una contrazione di utilizzo del -8%, rispetto al 2014. 

“La ricerca conferma come il mobile sia chiave per portare consumatori in negozio. Persino il volantino, che resta fondamentale come formato, è sempre meno utilizzato nella versione cartacea dai consumatori, che ne spostano l’utilizzo online.” commenta Marco Durante, Country Manager Italia di ShopFully. “I player della GDO e dell’elettronica hanno intercettato questo cambiamento e oggi infatti scelgono un partner come DoveConviene perché capace di portare le promo del volantino su digitale a ben 25 Milioni di italiani in modo geolocalizzato e ottimizzato, misurando le performance in negozio. Oltre 40 retailer, in particolare, sono in fase avanzata con noi nel processo di riduzione della carta, introducendo un nuovo mix con il digitale che riduce gli sprechi economici nella distribuzione del volantino e aumenta efficacia e misurabilità nel portare traffico in negozio. Senza dimenticare la riduzione dell’impatto ambientale con il risparmio di tonnellate di carta”.

 

 

 

Mondadori Store: 2 nuove aperture e salgono a 35 gli store in Sardegna

Mondadori Store amplia la propria rete con l’apertura di due nuovi Mondadori Bookstore in franchising a Cagliari.

Situate nel centro della città, le due nuove librerie impiegheranno 8 addetti alle vendite.

All’interno delle librerie, che si aggiungono alle altre 5 presenti nel capoluogo sardo, i clienti troveranno un’ampia selezione editoriale, con più di 20.000 titoli a scaffale, musica, film, cartoleria, tecnologia e giocattoli. 

Sarà inoltre possibile usufruire di tutti i servizi di Mondadori Store, come Pick Up Point, che consente di ritirare gratuitamente presso il punto vendita un libro acquistato su Mondadoristore.it, scegliendo da un catalogo di 11 milioni di titoli; Prenota e ritira, ovvero la possibilità di prenotare online per poi ritirare e acquistare in negozio; Invia a casa, per ricevere a domicilio un prodotto ordinato in negozio.

Con questa apertura salgono a 35 i punti vendita Mondadori Store in Sardegna. Dalle grandi città ai centri più piccoli: la catena del Gruppo Mondadori vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, servendo ogni anno in libreria e su Mondadoristore.it oltre 20 milioni di clienti.

8 italiani su 10 sono consumatori multicanale

Nell’ultimo anno il digitale ha avuto un ruolo nel percorso di acquisto dell’83% della popolazione italiana sopra i 14 anni (43,9 milioni ). Fra i consumatori multicanale circa un terzo è rappresentato da InfoShopper, gli utenti che usano la rete solo per informarsi (16,1 milioni, il 37%), mentre quasi due terzi sono eShopper, coloro che la impiegano anche per comprare (27,8 milioni, il 63%). Ecco alcuni dei punti principali emersi dall’Osservatorio Multicanalità promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Nielsen.

Entrambi i gruppi navigano abitualmente nel web per cercare informazioni (61% degli InfoShopper vs 88% degli eShopper), confrontare prezzi (60% vs 90%), scegliere i punti vendita (41% vs 65%), condividere commenti positivi (27% vs 46%) o negativi (29% vs 46%). Ma gli InfoShopper sono molto più cauti quando si tratta di acquistare prodotti che richiedono un pagamento anticipato (78% vs 47% degli eShopper), che non si possono vedere o toccare (80% vs 39%) o senza avere un contatto diretto con il venditore (71% vs 35%).

“Ci troviamo di fronte a consumatori che vivono la multicanalità come uno spazio integrato (offline e online) di interazione con la marca. Gli individui ormai seguono percorsi di acquisto differenziati in relazione a attitudini e prodotti di interesse e, nel contempo, cambiano comportamento in virtù del contesto in cui si svolge il percorso di acquisto – afferma Giuliano Noci, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Multicanalità -. Dai risultati della ricerca emerge inoltre che anche per gli utenti più affezionati al negozio fisico i canali digitali sono diventati un punto di contatto fondamentale e che l’interazione con i brand avviene ovunque, a qualunque ora della giornata e da qualsiasi dispositivo. Per approfittare di queste evoluzioni, le imprese devono affrontare la sfida della multicanalità da un punto di vista strategico attraverso una progettazione integrata (tra spazio fisico e ambiente digitale) dell’architettura di interazione con il mercato e rinnovare funzione e ruolo dei punti (fisici) di vendita integrandoli con i canali digitali per consentire esperienze di acquisto ibride e prive di salti esperienziali”.
“La multicanalità nel percorso d’acquisto è un fenomeno ormai maturo in gran parte del Paese – afferma Stefano Cini, Sales & Marketing Analytics Leader South Europe di Nielsen -. Ciò che continua a cambiare sono gli schemi di path-to-purchase, sempre più personalizzati, contestuali e differenti a seconda della categorie. Tra gli italiani sopra i 14 anni osserviamo che l’83% è connesso a Internet, il 53% ha compiuto almeno un acquisto online nel corso dell’ultimo anno, e il 13% utilizza quotidianamente Internet pre, durante e post acquisto. Produttori e distributori devono adattarsi a questo contesto passando dalla ricerca della “fedeltà del consumatore” al concetto di “fedeltà al consumatore”. Il segreto: trasformare dati e processi complessi in un’esperienza d’acquisto sempre più semplice e appagante”.
“La ricerca conferma come il mobile sia chiave per portare consumatori in negozio – dichiara Marco Durante, Country Manager Italia di ShopFully -. Persino il volantino, che resta fondamentale come formato, è sempre meno utilizzato nella versione cartacea dai consumatori, che ne spostano l’utilizzo online. I player della GDO e dell’elettronica hanno intercettato questo cambiamento . Oltre 40 retailer sono in fase avanzata con noi nel processo di riduzione della carta, introducendo un nuovo mix con il digitale che crea saving economici nella distribuzione del volantino e aumenta l’efficacia e la misurabilità nel portare traffico in negozio. Senza dimenticare la riduzione dell’impatto ambientale con il risparmio di tonnellate di carta”.

Le 4 tipologie di e-Shopper
L’Osservatorio Multicanalità ha individuato quattro segmenti all’interno del gruppo dei consumatori eShopper.

Il gruppo più numeroso nel 2019 è quello dei Cherry Picker (8,1 milioni, il 29% degli eShopper) gli individui più conservatori, che si informano prevalentemente attraverso le fonti di informazione tradizionali e la tv generalista e apprezzano la relazione diretta col venditore e la possibilità di vedere il prodotto prima di acquistarlo. Il 50% dei Cherry Picker è uomo, il 26% è Millennial, il 40% fa parte della Generazione X, mentre il 34% appartiene ai Baby Boomer. All’estremo opposto, si collocano gli Everywhere Shopper, il gruppo più evoluto, in grado di utilizzare i punti di contatto online in qualsiasi luogo e momento della giornata e muovendosi liberamente da un canale all’altro durante tutte le fasi del processo di acquisto. Hanno una grande dimestichezza con le ultime tecnologie e usano la rete come canale principale per informarsi, confrontare i prezzi e acquistare prodotti e servizi, ascoltano la radio e guardano meno la tv rispetto agli altri eShopper. Il 52% degli Everywhere Shopper è di genere maschile, il 37% è un Millennial, il 16% è un Baby Boomer e il 47% appartiene alla Generazione X.
I Money Saver sono gli utenti che si avvicinano ai servizi di eCommerce spinti dalla possibilità di risparmiare. Sono compratori attirati dalle piattaforme efficienti, anche se dimostrano una maggiore attenzione, rispetto al passato, alla esperienza di acquisto. Il loro mezzo di informazione preferito è la televisione generalista, leggono molte riviste, mentre utilizzano meno tutto ciò che è legato al mondo digital, ai quotidiani e alla radio. All’interno di questo gruppo, il 50% degli individui è uomo, il 29% appartiene ai Millennial, il 39% fa parte della Generazione X e il 32% è Baby Boomer.
Il gruppo dei Pragmatic è composto da utenti amanti dell’innovazione e della tecnologia, che usano il web per risparmiare tempo e aumentare l’efficienza del processo di acquisto. Acquistano online quando ciò permette di risparmiare tempo, trovare prezzi più bassi ed accedere al servizio in orari non garantiti dai canali tradizionali. Questi consumatori considerano le piattaforme eCommerce il canale privilegiato per gli acquisti, a patto che sia garantito un processo d’acquisto veloce. I loro negozi online preferiti sono quelli generalisti, caratterizzati da una forte usabilità ed efficienza. Il 26% è Millennial, il 46% fa parte della Generazione X e il 28% è Baby Boomer, mentre il 56% degli individui è di sesso maschile.

Il percorso d’acquisto

Nella fase di pre-acquisto la raccolta delle informazioni e la comparazione dei prezzi avviene frequentemente online per gli Everywhere Shopper (94% e 91%), i Money Saver (90% e 73%) e i Pragmatic (91% e 81%). I Cherry Picker, invece, utilizzano in modo più limitato internet nella fase di pre-acquisto (il 5% lo usa spesso per raccolta informazioni e il 2% per lo usa spesso per comparare prezzi).
Il 93% degli Everywhere Shopper usa spesso internet per comprare prodotti o servizi, contro il 60% dei Pragmatic il 15% dei Cherry Picker e il 4% dei Money Saver. Per quanto riguarda i dispositivi utilizzati, gli Everywhere Shopper utilizzano indistintamente Pc e smartphone per fare acquisti online (74% dei casi), mentre il Pc rimane lo strumento principalmente utilizzato dagli altri segmenti (71% per i Money Saver, 67% per i Cherry Picker e 76% per i Pragmatic). Lo smartphone viene usato per acquistare online dal 49% dei Money Saver, dal 47% dei Cherry Picker e dal 52% dei Pragmatic. Nella maggior parte dei casi l’acquisto da smartphone viene effettuato in casa, in ufficio, a scuola o all’università: nel 93% delle occasioni per gli Everywhere Shopper, 95% per i Money Saver, 89% per i Cherry Picker e 95% per i Pragmatic. Soltanto gli Everywhere Shopper e i Pragmatic presentano buone percentuali di acquisto in mobilità (rispettivamente 30% e 21%). Il Tablet è tuttora utilizzato in modo meno intensivo per l’acquisto online anche a causa della sua più limitata diffusione presso la popolazione. Infatti, nell’ultimo anno lo ha impiegato solo il 20% degli Everywhere Shopper. Anche per il Tablet il contesto di utilizzo privilegiato per l’acquisto online è principalmente quello di casa, ufficio, scuola e università: tra coloro che lo utilizzano per l’acquisto ciò avviene per il 91% degli Everywhere Shopper, il 95% dei Money Saver, il 91% dei Cherry Picker e il 98% dei Pragmatic.
Lo showrooming, ossia l’acquisto online dopo aver visto il prodotto in negozio, è una pratica comune fra gli Everywhere Shopper (78% dichiara di aver messo in pratica questo comportamento), molto meno fra Money Saver (54%), Cherry Picker (39%) e Pragmatic (55%). Il processo inverso, invece, cioè la raccolta di informazioni online seguita dall’acquisto in negozio (infocommerce) viene portato a termine dal 43% degli Everywhere Shopper, dal 61% dei Money Saver, dal 38% dei Pragmatic e dal 52% dei Cherry Picker. Tutti i segmenti preferiscono la consegna a casa rispetto al ritiro presso un punto fisico, sebbene vi siano percentuali significative di Everywhere Shopper e Money Saver che dichiarano di apprezzare questa ultima modalità (43% e 42% rispettivamente). Infine, solo gli Everywhere Shopper dichiarano di utilizzare frequentemente la rete nella fase successiva all’acquisto: il 49% per recensire i prodotti comprati e ricevere supporto post vendita. Soltanto l’11% dei Money Saver fornisce commenti online sui prodotti acquistati e ancora meno i Cherry Picker e i Pragmatic, rispettivamente 4% e 3%. Da questi segmenti il web non è percepito come uno strumento positivo a supporto nemmeno per l’assistenza post vendita (1% Money Saver, 3% Cherry Picker e 10% Pragmatic).


Il percorso di acquisto multicanale nei vari settori

Vediamo adesso come ciascun gruppo di Internet User affronta le diverse fasi del processo di acquisto nei settori largo consumo, farmaci, beauty, abbigliamento, assicurazioni, elettronica e viaggi. Nei settori elettronica e viaggi la maggior parte della popolazione si informa prevalentemente online, rispettivamente nel 65% e nel 74% dei casi, mentre nelle altre categorie merceologiche è più frequente affidarsi ai canali tradizionali. Il 90% degli Everywhere Shopper cerca online informazioni sui viaggi, l’89% su elettronica e informatica, il 65% sulle assicurazioni, il 59% sull’abbigliamento e il 58% su prodotti di bellezza. Le percentuali scendono sotto la metà del campione per il largo consumo (46%) e i farmaci (47%).
Gli acquirenti italiani comprano utilizzando un mix di canali tradizionali e digitali, dimostrando di aver raggiunto una profonda maturità in termini di approccio multicanale. Vi sono infatti ampi segmenti di acquirenti che comprano sia offline che online prodotti di elettronica/informatica (50% dei casi), abbigliamento (38%), beauty e viaggi (28%), farmaci/integratori (21%), largo Consumo (19%) e, infine, assicurazioni (17%). Il 47% compra esclusivamente online nel settore viaggi, il 23% nelle assicurazioni, il 13% nell’elettronica. Anche in questo caso sono gli Everywhere Shopper il gruppo di utenti più evoluto, che acquista o esclusivamente online o integrando il canale fisico al web: il 91% nell’elettronica, il 93% nei viaggi, il 77% nell’abbigliamento, il 57% nelle assicurazioni, il 63% nel beauty, il 46% nel settore farmaci e il 44% nel largo consumo.
Cresce in misura rilevante la diffusione della pratica di utilizzo dei canali in modo sinergico ed ibrido con un mix di punti di contatto offline e online tra fasi diverse del processo d’acquisto. Mettono in pratica questa tipologia di customer journey ibridi oltre 10 milioni di acquirenti di prodotti di largo consumo, quasi 11 milioni per i farmaci/integratori, circa 13 milioni per il beauty, oltre 17 milioni per l’abbigliamento e oltre 20 milioni per elettronica/informatica. Inoltre i touchpoint digitali sono diventati un punto di contatto fondamentale, anche per coloro che continuano ad esprimere un forte bisogno di tangibilità e fisicità all’interno del proprio processo di acquisto. Dimostrano questo comportamento circa 12 milioni di acquirenti di viaggi e quasi 7 milioni di acquirenti di prodotti assicurativi.

La fruizione di Tv, Radio e canali digitali

L’indagine 2019 conferma la tendenza del pubblico italiano ad alternare canali tradizionali (soprattutto tv e radio, meno i quotidiani e i magazine) e digitali (Pc e smartphone), con la televisione che mantiene il ruolo dominante già evidenziato dalle precedenti edizioni. Il mezzo televisivo, infatti, raggiunge quotidianamente l’81,5% degli Internet User (contro il 62,7% della radio, il 32,4% dei quotidiani e il 29,7% dei periodici), il 78,4% degli Everywhere Shopper e anche il 58% dei No + Light Viewer, il segmento che non guarda la televisione o lo fa solo saltuariamente.
Anche analizzando il tempo medio speso quotidianamente su ogni mezzo, la televisione si colloca in vetta alle preferenze degli individui con 315 minuti per gli Internet User,340 per gli InfoShopper, 282 per gli Everywhere Shopper, 327 per i Money Saver, 324 per i Cherry Picker, 307 per i Pragmatic e 121 per i No + Light Tv Viewer. Segue la radio, molto rilevante sia per gli Internet User (230 minuti) sia per InfoShopper (217 minuti) e per i No + Light Tv Viewer (222 minuti). Fra gli eShopper, gli utenti più affezionati al mezzo radiofonico sono i Pragmatic, con 238 minuti, e gli Everywhere Shopper, con 237 minuti, seguiti dai Money Saver, con 228 minuti, e dai Cherry Picker, con 225. A seguire gli strumenti digitali, che raggiungono nel giorno medio il 76,3% degli Internet User (26,4% Pc, 67% Mobile) e degli Everywhere Shopper (27,8% Pc e 69% Mobile) e il 60,7% degli InfoShopper (19,3% Pc e 53,7% Mobile). Il tempo medio giornaliero speso su questi mezzi è minore di quello dedicato a radio e tv: in media 195 minuti al giorno per gli Internet User (191 minuti da Mobile, 76 minuti da Pc), con Everywhere Shopper come utenti più attivi (197 da Mobile, 82 minuti da Pc).

far&from: debutta a Como il negozio socialmente responsabile

Esce per la prma volta fuori dai confini della Spagna per debuttare in Italia: far&from, format ideato da Inditex, e realizzato in collaborazione con Cometa, apre infatti a Como. Il programma for&from è un’iniziativa sociale del Gruppo il cui obiettivo è l’integrazione lavorativa di persone con disabilità. Questo nuovo negozio, situato in una delle vie commerciali nevralgiche di Como – a pochi metri dal Duomo – e gestito dall’organizzazione senza scopo di lucro Cometa, offre una curata selezione di calzature e accessori di stagioni precedenti di tutti i marchi Inditex a prezzi ridotti.

Cometa è un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata nell’accogliere, educare e formare bambini e ragazzi, aiutando in questo modo anche le loro famiglie. La sua missione è promuovere la formazione di bambini e ragazzi stimolando le loro capacità e il loro talento in modo da favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro. Cometa è inoltre impegnata nell’offrire possibilità lavorative a ragazzi con disabilità o che si trovano in situazioni di disoccupazione e di svantaggio personale, sociale ed economico.

Il primo negozio for&from in Italia dispone di una superficie di 270 metri quadrati distribuiti su tre piani con un design curato e un’immagine che rievoca l’estetica degli anni ‘20. Situato nel tipico palazzo lombardo costruito su un lotto medievale stretto e allungato, il progetto architettonico ha voluto valorizzare e conservare questo edificio storico adattandolo allo stesso tempo allo scopo commerciale del progetto.

All’interno prevale una gamma cromatica basata sul bianco e il nero. L’uso del terrazzo, materiale di rivestimento italiano per antonomasia, unito a tocchi di colore blu-verde, richiama le tonalità del paesaggio che circonda la città.

Un’altra caratteristica di questo nuovo spazio è l’assenza di barriere. In tal senso, sono state adottate numerose soluzioni tecniche per adattare lo spazio alle varie disabilità come le etichette in braille, la lettura delle etichette attraverso forme e colori, un arredamento e percorsi adeguati ai clienti con mobilità ridotta.

Sostenibilità sociale

L’obiettivo principale del programma “for&from” è creare posti di lavoro per persone con disabilità in un ambiente favorevole che ne faciliti l’integrazione sociale e promuovere, nella misura del possibile, il loro percorso verso l’assunzione in negozi tradizionali. Questa iniziativa dispone già di un totale di 15 negozi che generano 209 posti di lavoro per persone con disabilità, dodici delle quali a Como.

Partendo da una donazione iniziale di Inditex per l’allestimento del negozio, il modello diventa auto-sostenibile attraverso la vendita a prezzi ridotti da parte dell’ente sociale di articoli di stagioni precedenti. Gli utili ottenuti vengono investiti integralmente nei progetti sociali dell’ente coinvolto.

Oltre a questo negozio, “for&from” possiede altri quattordici negozi in Spagna, tutti gestiti da organizzazioni sociali specializzate nell’integrazione di persone con disabilità come Fundación Molí d’en Puigvert, Confederación Galega de Persoas con Discapacidade (COGAMI), Asociación Pro-Discapacitados Psíquicos de Alicante (APSA), Moltacte e Fundación Prodis.

Life-C4R di Epta: al via il primo progetto pilota

In collaborazione con Conad Centro Nord, Epta avvia il primo progetto pilota di Life-C4R, Co-finanziato dall’UE, secondo l’accordo di sovvenzione n° LIFE 17 CCM/IT/000120. Al cuore del progetto vi è il sistema brevettato FTE Full Transcritical Efficiency di Epta, identificato dall’Unione Europea come meritevole di particolare attenzione grazie alla sua efficienza unita alla sua semplicità. Il Progetto nasce per dimostrare come sia possibile sostituire completamente i refrigeranti HCFC e HFC con CO2 transcritica in qualsiasi condizione climatica e si configura come un’opportunità per Epta per consolidare questa tecnologia, favorendone la diffusione. L’FTE permette già di superare i tradizionali limiti dei sistemi transcritici garantendo un risparmio energetico del 10% relativo all’impianto di refrigerazione (rispetto a soluzioni standard), una rilevante riduzione della carbon footprint su tutta la catena del valore e costi di installazione e manutenzione inferiori fino al 20%.

L’analisi di specifici parametri valutati su tre progetti pilota italiani e quattro prototipi di replica in Romania e Spagna installati insieme ai partner Epta Iberia e a DAAS permetterà di fornire nuovi dati a conferma della tesi alla base del Life-C4R.

Grazie all’efficienza di queste realizzazioni il Piano assicurerà un risparmio complessivo di 54.514 kWh/anno, ovvero 59.057 cicli di lavatrici, 8.000 TCO2eq e 2 tonnellate di HCFC e una riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) in tutta l’Unione Europea pari ad almeno l’1,5% tra il 2018 e il 2021.

La recente installazione presso il Conad Centro Nord di Carpenedolo si colloca all’interno di questo Progetto in qualità di primo impianto all’interno di LIFE C4R. L’inaugurazione è frutto della collaborazione di lunga data tra Epta e l’Insegna e della loro costante attenzione a favore della responsabilità ambientale.

Epta e Conad Centro Nord hanno valutato insieme quale fosse il punto vendita più adatto per il Progetto e lo store di Carpenedolo si è rivelato ideale in virtù del profilo climatico dell’area bassa-padana, che presenta temperature massime elevate nei mesi estivi. L’analisi del ciclo di vita LCA, che verrà effettuata in conformità con gli standard Life Cycle Climate Performance LCCP permetterà di valutare le prestazioni e ottenere dati oggettivi relativi all’impatto ambientale dell’impianto. Questo studio contribuirà a comprovare i dati registrati dai test teorici e dalle oltre 200 installazioni dell’FTE in tutto il mondo, anche in condizioni climatiche estreme: dal Sud America, agli Emirati Arabi Uniti e all’Australia.

Infine, per ottenere performance energetiche ancora superiori all’interno del punto vendita di Carpenedolo sono stati installati sistemi con recupero di calore e i banchi refrigerati di ultima generazione a marchio Costan scelti per la valorizzazione di freschi e surgelati. L’area food del Conad Centro Nord di Carpenedolo vanta, infatti, banchi verticali chiusi GranVista Next e GranBering per le referenze confezionate e vetrine Velvet con estetica Design per l’area Gastronomia & Macelleria, che aggiungono un tocco di stile ad uno store dall’anima green.

 

Nexi e Zucchetti insieme per digitalizzare il negozio

Nexi e Zucchetti annunciano di aver siglato un’importante partnership grazie alla quale le app Zucchetti destinate al mondo horeca saranno disponibili su tutti gli SmartPOS di Nexi.

Le app sviluppate da Zucchetti a completamento delle proprie soluzioni gestionali per bar, pizzerie, ristoranti e professionisti del food & beverage potranno essere scaricate da tutti gli esercenti dotati dello SmartPOS di Nexi: sarà sufficiente accedere al Nexi app Store sul device e selezionare l’app desiderata (il nome riprende la soluzione di riferimento: Zmenu, Zdinner, PosMaster 3, RistoQuick, Il Conto) per installarla.

La partnership, oltre a rispondere alle esigenze dei professionisti dell’horeca che necessitano di servizi capaci di semplificare la gestione della propria attività, rappresenta un importante opportunità per la digitalizzazione dei punti vendita: gli esercenti, direttamente dallo SmartPOS di Nexi, potranno chiudere il conto direttamente al tavolo dei clienti e, contestualmente, incassare il pagamento.

La partnership con Zucchetti conferma la capacità di Nexi di stringere accordi strategici con i player leader nel proprio mercato di riferimento – ha dichiarato Giulio Vasconi, Responsabile Marketing Merchant Services & Solutions di Nexi – La disponibilità delle app horeca di Zucchetti sul nostro SmartPOS è un altro passo nella rivoluzione nel punto vendita perché consente di semplificare l’attività quotidiana dell’esercente, migliorare l’esperienza di pagamento del consumatore e aiutare la diffusione dei pagamenti digitali nel nostro Paese”.

Come Zucchetti abbiamo sempre l’obiettivo di fornire ai nostri clienti soluzioni di eccellenza che forniscano loro immediati e concreti vantaggi competitivi – ha dichiarato Angelo Guaragni, amministratore di Zucchetti Horeca – e per questo motivo scegliamo accuratamente le nostre partnership. Nexi è già un punto di riferimento del mercato nel settore dei pagamenti digitali e siamo certi che mediante i suoi device si diffonderà in modo esponenziale l’utilizzo delle app per la gestione dei locali. Con le app horeca di Zucchetti, grazie all’integrazione dei sistemi, questo sarà ancora più facile”.

 

 

 

 

Gli acquisti degli italiani sempre più digital. Il report di Salesforce

Il negozio fisico rimane essenziale per l’esperienza d’acquisto, ma gli italiani propendono sempre più spesso per il digitale, tanto da aver in media 3 app per lo shopping e da prevedere che durante lo shopping natalizio aumenteranno i loro acquisti tramite marketplace. Per non dire che il 20% dei consumatori ammette di trovare in Instagranm una fonte d’ispirazione di prim’ordine. In pratica, il passaggio dal negozio fisico allo store digitale per informarsi, acquistare e richiedere assistenza sui prodotti è ormai ben più di una  tendenza. Ecco alcune delle evdenze emerse dal Report Connected Shoppers di Salesforce, un’indagine che analizza le tendenze e i comportamenti d’acquisto.
“I consumatori oggi sono sempre più alla ricerca di esperienze siano esse fisiche o digitali, l’importante è che siano consistenti e che non ci sia discontinuità tra i due mondi”, dichiara Maurizio Capobianco, Senior Regional Vice President di Salesforce. “I dati della nuova edizione del report Connected Shoppers mettono bene in evidenza come brand, retailer e marketplace online debbano incontrare i consumatori utilizzando i loro canali preferiti. Molte aziende italiane hanno intrapreso questo percorso di trasformazione del loro approccio al mercato e ne stanno già toccando con mano i benefici”.

Dai dati italiani emergono quattro nuove tendenze:
● Retailer, brand e marketplace online si danno battaglia: il 90% dei consumatori italiani acquista da una combinazione di retailer, brand e marketplace online. Ciò spesso dipende da chi è capace di coinvolgere fornendo un servizio iper-personalizzato anche attraverso modelli direct-to-consumer anziché attendere l’intermediazione del retailer.
● Il modo di fare shopping sta evolvendo e i consumatori italiani richiedono
nuove forme di engagement: oggi la vendita al dettaglio è molto di più di una
semplice transazione alla cassa. Le relazioni venditore-acquirente si rafforzano
quando i consumatori si sentono capiti e trattati modo speciale. Di fatto, il 63% dei consumatori italiani afferma di fare acquisti avendo già in mente un brand specifico. Il report di Salesforce mostra che le esperienze di acquisto e le promozioni esclusive sono uno strumento fondamentale per le aziende per costruire relazioni di fiducia (e redditizie) con i propri clienti.
● Lo shopper journey si sta spostando verso i canali proprietari: come evidenzia
anche il precedente report di Salesforce State of the Connected Customer, la nascita di nuove piattaforme digitali ha portato i consumatori di tutto il mondo a utilizzare in media otto canali per comunicare con le aziende. Per quanto riguarda l’Italia, il 34% dei consumatori utilizza per i propri acquisti un wallet digitale, il 12% si serve dei canali social e il 7% delle app di messaggistica.
● Il negozio fisico rimane fondamentale come hub di scoperta ed esperienza: i
punti vendita fisici rimangono comunque più importanti che mai e vedono evolvere il proprio ruolo in hub di scoperta ed esperienza dei prodotti. Le motivazioni principali che spingono i consumatori italiani a fare acquisti in negozio sono la possibilità di toccare e sentire la merce, ottenere subito i prodotti desiderati e usufruire di sconti spendibili nel punto vendita. Il report di Salesforce evidenzia inoltre che il 56% dei consumatori italiani dice di aver acquistato un prodotto online scegliendo di ritirarlo in negozio.

Differenze generazionali

I Baby Boomer utilizzano maggiormente i canali di acquisto tradizionale, mentre tutte le altre categorie generazionali – dai Gen Xers ai Millennial fino Gen Zers – scelgono prevalentemente nuovi percorsi d’acquisto come i wallet digitali, le app
di messaggistica e i social media. A sorpresa, la Generazione Z non è la categoria che utilizza di più i nuovi touchpoint emergenti. Assistenti vocali, le video chat, i chatbot, la ricerca visiva e i video in streaming godono infatti di maggiore popolarità tra i Gen Xers e i Millennial.

Metodologia

ll Report Connected Shoppers ha analizzato le risposte di oltre 10.000 consumatori in oltre 20 paesi (503 in Italia), appartenenti a quattro categorie generazionali (Baby Boomer, Gen Xer, Millennial e Gen Zer).

Carlsberg presenta “Betterbox”, il primo cartone nato dalla birra

Carlsberg ha presentato “Betterbox”, il primo cartone per la pizza realizzato con gli scarti di produzione della birra, 100% compostabile.

Gli ultimi dati sul consumo delle pizze d’asporto stimano che ogni giorno vengano consumate circa 2 milioni di pizze. Pochi però sanno che i cartoni della pizza sporchi di cibo non possono essere riciclati con la carta, producendo così un’elevata quantità di rifiuti, basti pensare che l’insieme di tutti i cartoni utilizzati ogni anno potrebbe creare una pila alta circa due Empire State Building e mezzo. Proprio nell’ottica di offrire il proprio contributo per sostenere il nostro pianeta con innovazioni sempre più sostenibili, Carlsberg ha inventato “Betterbox”.

“Gli scarti di produzione della birra sono un’ottima risorsa per produrre i contenitori della pizza: si crea una mescola con agenti aggreganti naturali e si lascia essiccare l’impasto. Crediamo che dalle materie prime, come il nostro lievito e orzo, si possa arrivare a realizzare innovazioni incredibili, sempre seguendo la filosofia del continuo miglioramento portata avanti dal nostro fondatore. La missione di Carlsberg è sempre stata quella di impegnarsi e lavorare per un oggi e un domani migliore” dichiara Serena Savoca, Marketing Manager di Carlsberg Italia.

 

Il progetto “Betterbox” rappresenta una delle diverse azioni messe in campo da Carlsberg per sostanziare l’impegno di questa birra verso il continuo miglioramento nell’ambito della produzione birraria e degli effetti che essa può avere sulla società in generale. Una filosofia che accompagna la birra danese sin dalle sue origini. Nello sforzo di arrivare alla perfezione, la missione di Carlsberg è sempre stata quella di esplorare nuove strade, provare nuove ricette e fare nuove eccitanti scoperte.

Per l’operazione “Betterbox”, Carlsberg ha stretto una partnership con la pizzeria Cocciuto di Milano che, dal 18 al 21 ottobre 2019 nei punti vendita di Via Bergognone 24 e Corso Lodi/Angolo Via Gian Carlo Passeroni 2, consegnerà le proprie pizze, tramite UberEats, nei rivoluzionari cartoni ecosostenibili e in accoppiata con la nuova Carlsberg Pilsner. La pizza, nel rispetto della più antica tradizione partenopea, è la protagonista dell’offerta gastronomica di Cocciuto, sinonimo di eccellenza e qualità italiana, che lo rende partner ideale di Carlsberg per il lancio di questa iniziativa.

Pasta e consumatori: cosa ci dicono i Big Data. L’analisi di XChannel

Italia: ammonta a ben 23 chilogrammi la quantità di pasta pro capite, il doppio rispetto agli altri paesi. Ecco il primo dato eclatante dell’International Pasta Organization. Se d’estate il consumo diminusice un po’, con l’arrivo dell’autunno, torna però a crescere: lo si vede chiaramente dai trend dei volumi di ricerca su Google: dal 2014, le query relative alla parola pasta registrano un calo da maggio ad agosto, per risalire fino al picco dell’ultima settimana di dicembre. L’amore per la pasta nel nuovo millennio non si dimostra solo tra gli scaffali dei supermercati, ma anche a suon di like e follow. Sfruttando questa opportunità, XChannel,  specializzata in strategia di marketing crosscanale, ha realizzato un Osservatorio Pasta, analizzando ciò che accade nel mondo dei big-data: quello dei motori di ricerca e dei social network.

I marchi oggetto di analisi sono stati i 10 top competitor del mercato: Pasta Rummo, Barilla, De Cecco, Voiello, La Molisana, Garofalo, Di Martino, Divella, Pasta Cuomo e Pastificio Felicetti. Vediamo nel dettaglio cosa è emerso.

In termini di Fan Base, Barilla occupa il posto più alto sul podio con  2,7milioni di fan su Facebook e 46mila follower su Instagram (@barillaitalia). Seguono Pasta Garofalo (206mila) e Pasta De Cecco (119mila), e poi Pasta Rummo (26mila) e Pastificio Felicetti (18mila). Nel 2019 sono stati finora pubblicati 763 post su Facebook e 669 post su Instagram, segno di una sana – seppur moderata – differenziazione di strategia tra i due canali, differenziazione dovuta anche alle diverse funzioni offerte dalle due piattaforme. Per esempio, Instagram può essere sfruttato per pubblicare caroselli (immagini a scorrimento su un unico post) che mostrano i singoli ingredienti di una ricetta: lo fa molto bene Pasta Rummo. Sempre Instagram è la patria delle stories, meno rivelanti su Facebook e utili per fare teasing prima di un post o semplicemente per arricchire le featured stories, cioè i gruppi di storie permanenti e organizzate per argomento.

E veniamo all’Engagement: su Facebook Pasta Cuomo registra un 4,6% di Post Interaction, seguita da Pasta Rummo (4,3%) e Voiello (4%); su Instagram vincono invece Pasta Rummo (3,8%), La Molisana (2,7%) e Pasta Di Martino (2,5%). .

Quanto ai contenuti, è evidente che i brand con maggiore share-of-shelf prediligono grafiche e video per comunicare i prodotti e i valori dell’azienda, mentre i player “follower” puntano più sul documentare la partecipazione a eventi istituzionali (o la loro organizzazione) ed eventuali riconoscimenti ricevuti. E così, mentre Pasta Garofalo ricorre spesso a grafiche distintive e immediatamente riconoscibili dallo sfondo nero, Pasta Di Martino propone una carrellata di post sulle manifestazioni che la vedono partecipe e/o partner.

Ma quali sono i temi principali? Ne emergono tre:

1) la linea Integrale: in particolare, Pasta Rummo promuove i suoi 12 formati di Bio Integrale attraverso il nuovissimo pack, Voiello fa affidamento sulla notorietà dello Chef Antonino Cannavacciuolo (mettendo un suo mini-video sulla cover di Facebook), Barilla posta – tra l’altro – un video con Roger Federer mentre De Cecco esalta la qualità della pasta e il metodo Lenta Essicazione. Questa scelta è avallata dai dati di mercato ISMEA, secondo cui il consumo di pasta integrale dal 2015 al 2017 è aumentato dal 36% al 75%, imponendosi sulla senza glutine (dal 7% al 30%) e sulla biologica (dal 13% al 63%).
2) la provenienza del grano: il pubblico è sempre più attento alla tematica, tanto che diversi brand focalizzano parte della comunicazione sulle origini della loro pasta. La Molisana, su tutti, non perde occasione di sottolineare l’italianità del prodotto. Va detto che – sempre secondo i dati ISMEA – il 30-40% del grano utilizzato proviene dall’estero, e questo non solo per soddisfare la crescente domanda di molini e pastifici, ma anche a causa della scarsa redditività del grano italiano.

3) le ricette, che in un mondo sempre più popolato da Chef amatoriali non smettono di essere apprezzate: c’è chi posta il procedimento nel copy dei post, chi inserisce un link che rimanda alla relativa sezione del sito e chi si limita a consigliare i piatti senza specificare dosi e procedimento.

Fresco Market continua la sua espansione nella Capitale

La catena di supermercati Fresco Market continua la sua espansione sul territorio romano con due nuove aperture nella Caèitale rispettivamente nel quartiere Collatino e nel quartiere Ponte di Nona. In entrambi i negozi l’esposizione è organizzata per richiamare l’esperienza di spesa del mercato tradizionale, con i reparti serviti di Gastronomia e Panetteria, e prodotti selezionati provenienti da filiere corte e controllate. L’apertura dei due nuovi punti vendita avvicina sempre di più l’insegna all’obiettivo di arrivare a  cinquanta negozi sul territorio romano e toscano prima della fine del 2019.
L’insegna, che sostiene e predilige i rapporti con i produttori locali è fondata su severi standard qualitativi e su tecniche che riducono al minimo l’uso di fitofarmaci sui prodotti ortofrutticoli, di cui vanta un vastissimo assortimento.
Sono già programmate altre aperture sul territorio laziale: Latina sarà la prossima ed entro fine ottobre è prevista anche una l’apertura del terzo punto vendita dell’insegna in Toscana, a Piano di Coreglia. Fresco Market è attento a tutte le esigenze dei clienti, compresi i loro compagni a quattro zampe: ciascun
punto vendita della catena offre il servizio di Dog parking, per l’attesa all’ingresso del negozio e il ristoro con acqua e croccantini. In alcuni negozi i cani di piccola taglia saranno ammessi nell’apposito carrello per trasportarli.

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