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Carmela Ignaccolo

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Mondojuve si amplia di 15.000 mq ed entro il 2021 crescerà ancora

Mondojuve cresce ancora: a partire dal 6 giugno 2019, infatti, alla già esistente area commerciale di 39.000 mq si aggiungono ulteriori 15.000 mq di Retail Park, dedicati ad ospitare medie e grandi superfici di vendita specializzate (con un estensione fino a 30.000 mq prevista entro il 2020).

L’ampliamento avrà un’importante ricaduta occupazionale sul territorio con oltre 300 posti di lavoro complessivamente creati dal progetto, tra gli addetti alla realizzazione della struttura e il personale impiegato all’interno della nuova area commerciale.

L’operazione di ampliamento di Mondojuve Shopping Village era cominciata circa un anno fa con i lavori per la costruzione del secondo lotto della struttura. Al completamento dell’intera struttura, previsto nel 2021, Mondojuve Shopping Village occuperà una superficie lorda di pavimento di oltre 80.000 mq e diventerà uno dei parchi commerciali più grandi d’Italia.

Mondojuve: carta d’identità

Il Retail Park di Mondojuve è stato realizzato da Società del Gruppo Gilardi (Finanziaria Gilardi S.p.A., Campi di Vinovo S.p.A., Costruzioni Generali Gilardi S.p.A.) con un investimento di 40 milioni di euro, sostenuto in parte con fondi propri ed in parte con un finanziamento garantito da Unicredit.

Il progetto architettonico è a cura dello studio Design International, coadiuvato sul territorio dallo Studio Ceppi e dalla Simtec per la componente impiantistica. La commercializzazione della nuova area del Retail Park e la gestione di tutto il Parco Commerciale è affidata a Cushman & Wakefield.

Grandi superfici

Negli spazi del Retail Park, i clienti di Mondojuve Shopping Village potranno trovare cinque nuovi megastore: DM, catena di drugstore leader in Europa; Maxi Zoo, per le esigenze di alimentazione, cura e gioco degli animali domestici; Scarpe&Scarpe, brand di calzature, valigeria e abbigliamento da sempre attento alla qualità dei prodotti e alle tendenze; Sportland, che propone articoli sportivi e servizi unici per contribuire alla diffusione della cultura dello sport e di uno stile di vita salutare; Trony, che presenta un’offerta completa di prodotti per l’intrattenimento, piccoli e grandi elettrodomestici e tra i vari servizi offre la consegna e l’installazione a domicilio. A settembre è in programma l’apertura di altri punti vendita.

Il Presidente del Gruppo Gilardi, l’Ing. Alessandro Gilardi, afferma: “L’apertura del Retail Park costituisce un importante traguardo nel percorso di sviluppo della struttura avviato nel 2017, in vista delle successive fasi per il completamento dell’intero progetto. Nei suoi primi due anni, il Parco Commerciale ha pienamente rispettato le aspettative in termini di vendita e presenza di pubblico e con l’ampliamento e la trasformazione in Shopping Village prevediamo un’ulteriore crescita di Mondojuve, grazie alla qualità dell’offerta commerciale e alla proposta di servizi per i clienti sempre all’avanguardia”.

Mondojuve e l’ambiente

Fin dall’apertura del primo lotto, Mondojuve ha dimostrato grande attenzione agli aspetti di eco-sostenibilità, con impianti tecnologici dotati di sistemi di recupero energia, produzione di energia pulita e controllo dell’energia consumata, e la nuova area del Retail Park, adiacente a una polifunzionale piazza ricca di ampi spazi verdi con un “polmone verde” da due ettari, rappresenta un’importante conferma del Parco Commerciale come modello all’avanguardia anche sotto questo punto di vista.

Dopo numerose opere viarie realizzate a partire dal 2014 con un investimento di oltre 37 milioni di euro, la costruzione del Retail Park è stata un’occasione per riqualificare e valorizzare anche il collegamento ciclopedonale tra Mondojuve e i Comuni di Nichelino e Vinovo. Grazie al completamento dell’infrastruttura, oltre a vivere l’esperienza di shopping negli spazi del Parco Commerciale, i clienti di Mondojuve potranno così raggiungere in sicurezza, a piedi o in bicicletta, i due centri cittadini.

Nell’ambito dell’apertura del Retail Park, per un mese sarà inoltre in funzione una ruota panoramica installata nell’area esterna di Mondojuve con accesso gratuito. Una novità per inaugurare l’ampliamento dello Shopping Village e continuare ad offrire un’esperienza di shopping e una proposta di intrattenimento e tempo libero aperta a tutti, sempre originale e a contatto diretto con la natura.

 

Italia, Europa, Mondo: questione di fiducia. La survey

Foto di silviarita da Pixabay

Quanto ci crede il mondo? E quanto è confidene nel futuro? Stando alla Conference Board® Global Consumer Confidence™ Survey svolta in collaborazione con Nielsen emerge che nel primo trimestre del 2019 la fiducia dei consumatori italiani si stabilizza a quota 68 punti, -2 rispetto al trimestre precedente e +2 rispetto allo stesso periodo del 2018.
Se quella mondiale e del continente europeo risultano in lieve calo su base trimestrale(-1 punto, da 107 a 106, la prima,  -1 punto, da 84 a 83, la seconda), l’Eurozona è invece stabile. Vede infatti una netta ripresa dell’indice in Francia (+8 punti, quota 72, ne aveva persi 13 durante il periodo gilets jaunes) e un calo di 6 punti in Spagna, che è ora a quota 88. Rimangono fermi rispettivamente a 104 e 98 Germania e Regno Unito.

“L’ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey denota una sostanziale stabilità in tutta Europa, con l’Italia in calo fisiologico dopo le performance più che positive del 2018 – dichiara Laurent Zeller, Presidente e AD di Nielsen Italia – Il valore che il largo consumo crea per il PIL esprime la crescente centralità della domanda di benessere e servizio nei consumi quotidiani degli italiani, e si riscontra nell’andamento
positivo dei fatturati della GDO, che inizia l’anno con un +2,0% su base tendenziale.”

La mappa delle opinioni
Diminuisce di 4 punti la percentuale di chi pensa si il momento giusto per fare acquisti (ci attestiamo infatti, al 23%), a questo dato fanno da pendant l’aumento di chi crede il Paese in recessione (84%, +5pp) e il calo di chi si dichiara ottimista sulle proprie finanze (29%, -4pp). Pressoché invariato, invece, il numero di persone che credono che si uscirà dalla recessione nei prossimi 12 mesi (20% vs. 21% nel trimestre precedente) e di coloro che credono nella ripresa del mercato del lavoro (fermo al 18%).

Questo mood spiega bene il fatto che, una volta coperte le spese essenziali (bollette, rate del mutuo, affitti, etc.) e accantonati i risparmi, calano gli italiani che indicano preferenze d’acquisto espresse tra le voci “extra”.

A questo punto – verrebbe da dire – si risparmia di più. E invece no: diminuisce, infatti, la percentuale di italiani che adottano misure per risparmiare: sono il 54%, -2pp rispetto al trimestre precedente, ma cambiano le principali voci di riduzione delle spese: aumenta chi risparmia sul vestiario (che è indicato come possibile taglio dal 58% dei rispondenti, vs. 54% di fine 2018, anche se permane in testa alla classifca dei prodotti più acquistati) e cala chi risparmia sui pasti fuori casa (53% vs. 59% di fine 2018) e sull’intrattenimento fuori casa (50% vs. 56% di fine 2018).

Le paure
L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni degli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro (indicata dal 16% dei rispondenti, in calo di -2pp vs. trimestre precedente). Seguono le preoccupazioni per l’economia nazionale (13%, in lieve calo) e per la stabilità politica (8%, in aumento di +4pp). Si riducono le apprensioni relative a salute (7%) ma aumentano lievemente quelle legate ai debiti (8%) e all’immigrazione (6%).

Bevande e Freschi trainano i consumi nei primi mesi del 2019. L’analisi di IRI

Foto di Murphy Chen da Pixabay

Se il 2018, piuttosto piatto, ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ecco invece che gli inizi del 2019 hanno segnato un cambio di rotta positivo per il Largo Consumo Confezionato. Parola di Iri. In effetti pare sia il quadro generale dell’economia italiana a tirare un sospiro di solievo: il Pil del primo trimestre è infatti positivo (+0,2% il congiunturale) e fa presagire un arresto della fase di recessione tecnica evidenziata nella seconda parte dello scorso anno. Alcuni segnali incoraggiati arrivano anche dal mondo dell’industria che registra un certo recupero della produzione. Pure i consumi delle famiglie mostrano risultati positivi: nei primi mesi del 2019 la spesa per prodotti LCC nella Distribuzione Moderna torna sui livelli del 2017, anno particolarmente buono per il Largo Consumo Confezionato.2019: primo quadrimestre del 2019

Nel periodo gennaio-aprile 2019 il Largo Consumo Confezionato registra un «più» anche grazie ai risultati di inizio anno (con parte delle vendite di Capodanno contabilizzate nel 2019) e al confronto con la Pasqua sotto tono dell’anno precedente, chiudendo con un tendenziale delle vendite di +1,8% a valore e +1,5% a volume. Le misurazioni dei mercati di IRI Infoscan Census® IRI mostrano Bevande (+3,6% a valore) e Alimentari Freschi (+2,7% a valore) come i comparti che danno un contributo positivo al bilancio del Largo Consumo Confezionato in questa prima parte dell’anno; mentre i reparti «chimici» sono in calo o poco al di sopra della controcifra 2018. I prezzi medi crescono di circa mezzo punto percentuale e la pressione promozionale aumenta: +0,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2018.

Performances sui canali

Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo e Discount sono i canali distributivi che più hanno beneficiato della vivacità della domanda LCC nella
prima parte del 2019; mentre gli Specialisti Casa Persona rallentano il loro ritmo di crescita rispetto al 2018, pur segnando ancora un passo interessante. Parlando poi di marchi, salta all’occhio come,  in termini di assortimento, i Marchi Industriali siano statici mentre la Marca del Distributore continui a guadagnare quote di mercato espandendo l’offerta in tutti quei segmenti che rispondono ai nuovi stili di consumo quali salute, biologico, naturalità e garanzia sull’origine dei prodotti. Si tratta di un trend perfettamente allineato con il profilo del nuovo consumatore: più razionale e consapevole (acquista meno e riduce gli sprechi), più “informato” e meno condizionabile dalle Marche.Le parole d’ordine per comporre il carrello della spesa diventano «alta qualità», «maggior servizio», «sicurezza» e «minor tempo». Inoltre, un utilizzo sempre maggiore di app e social media ridisegna i comportamenti delle persone che anche nelle scelte di acquisto di prodotti LCC seguono in misura crescente i consigli di blogger, influencer o delle community di consumatori. Per gli operatori di Industria e Distribuzione diventa perciò fondamentale partecipare attivamente (attraverso profili aziendali, interventi sui Social, ecc.) a questa rete di relazioni per comprendere al meglio le esigenze della domanda e suggerire un’offerta adeguata al proprio pubblico.E dopo?
Un inizio d’anno positivo, dunque,. Ma non è il caso di crogiolarsi, è il monito di IRI. La situazione del Paese, infatti, attualmente è interlocutoria e la conseguente caduta della fiducia di famiglie ed imprese si conferma fattore di incertezza. Il contesto, dunque, resta difficile e gli attori della filiera del Largo Consumo, per affrontare il mercato con successo, dovranno essere in grado di osservare i cambiamenti, modificare tempestivamente l’offerta e saper distinguere le mode di brevissimo periodo dalle tendenze più consolidate. L’incertezza che caratterizza da tempo la Distribuzione Moderna del Largo Consumo contrasta però con la “certezza” dello sviluppo delle vendite On-Line che continuano a segnare un passo spedito indipendentemente dalle fasi di up&down della domanda nei canali fisici.

Libri e italiani: anche stavolta cresce l’on line. In calo la GDO

Italiani e libri: un binomio ampiamente indagato, ma che non dà sempre grandi soddisfazioni, specialmente se correlato all’andamento internazionale. Un esempio? Beh, stando all’ultimo rapporto AIE “2019. Dati e prospettive sul libro in Italia” emerge per esempio che l’indice di lettura di libri colloca l’Italia nelle posizioni di coda del ranking internazionale, ancorata a un 60% di lettori e decisamente distante non solo dal 90% della Norvegia, ma anche dal 73% di Usa e Austria. In termini di comprensione dei testi, poi, non ce la caviamo certo meglio: più del 46% dei nostri connazionali è fermo al livello più elementare, mentre solo poco più del 24% rientra in quello superiore.

Detto questo, non può dunque sorprendere che nel 2019 l’andamento della lettura non abbia subito alcun aumento rispetto al 2018.

All’interno del settore però notiamo un certo dinamismo relativo ai canali di vendita (e di pre- vendita), che rispecchia perfettamente i trend al consumo: crescita dell’e-commerce e delle catene specializzate, battuta d’arresto, invece, per i tradizionali.

Ma vediamo nel dettaglio.

Confrontando i primi 4 mesi di quest’anno con il medesimo periodo del 2018 vediamo infatti che le vendite perse dalle librerie a conduzione familiare e dalla grande distribuzione (parliamo rispettivamente dell’1,5 e dell’1,4%), sono intercettate dagli store online e dalle grandi catene specializzate (+1,9 e +1%).

Ma perché si preferisce un canale piuttosto che un altro?

Le librerie attirano essenzialmente perché si connotano come luogo di “esplorazione”, la GDO invece, continua a sfruttare l’effetto impulso, per l’e-commerce (ovviamente) è invece la comodità ad avere la meglio.

Se poi guardiamo da dove arriva l’input della scelta, notiamo subito che da un anno all’altro c’è stato un rapido cambiamento che ha visto aumentare, per esempio, il ruolo di community e social come consiglieri (18% nel 2018, mentre nel 2017 erano ancora al 16%) a scapito dei media tradizionali, scesi in  dodici mesi dal 22 al 10%.

Concentriamoci adesso sullo store online, quali sono i principali percorsi d’acquisto adottati dagli utenti?

Il 51%, prima di approdare alla transazione on line, parte da un sito/ blog; il 66% effettua prima una ricerca e poi segue i link suggeriti; il 73% cerca un libro /autore e poi segue il link; l’86% si reca direttamente sullo store on line.

Arriva Crush, che trasforma in carta di qualità gli scarti di arance, mais o caffè

Essity, (nota per i brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove) presenta Crush, il progetto grazie al quale si produce carta tissue di alta qualità riutilizzando sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali – come residui di arance, mais o caffè, altrimenti sprecati – che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero, dando vita ad un circolo virtuoso di economia circolare.

I sottoprodotti, 100% di origine italiana, vengono rilavorati meccanicamente senza utilizzo di prodotti chimici e rivalorizzati come nuova materia prima per la produzione di carte ecologiche di alta qualità, in sostituzione della cellulosa vergine.

Inoltre, il processo prevede un minor utilizzo di sostanze chimiche rispetto all’impiego di 100% fibra riciclata.

La produzione

Con questa carta vengono prodotti (al 100% in siti italiani) tovaglioli, carta cucina, fazzoletti e carta igienica biodegradabili e biocompostabili.

La carta è testata dermatologicamente e ipoallergenico, con un’elevata versatilità, morbida, e garantita anche dal marchio Ecolabel.

“Siamo orgogliosi di poter annunciare questo nuovo progetto che rappresenta un ulteriore tassello del nostro piano di sostenibilità”, commenta Antonio Zanframundo, Operations Director GHS di Essity Italia. “I consumatori oggi sono sempre più consapevoli e sensibili alle tematiche ambientali e le loro scelte si riflettono anche nei comportamenti d’acquisto. Poter offrire un prodotto innovativo e fortemente ecosostenibile, realizzato interamente in Italia nel nostro stabilimento di Collodi, è motivo di orgoglio per tutti noi e ci incoraggia nella ricerca di proposte sempre più innovative e distintive”.

Non solo Crush

In aggiunta al progetto Crush, Essity ha da poco avviato negli Stati Uniti una nuova tecnologia, chiamata Phoenix Process™ di SFT, che converte paglia di grano in polpa adatta alla produzione di prodotti di carta. Una carta bianca, morbida e forte, paragonabile al tissue ottenuto con la cellulosa proveniente dagli alberi. L’avvio della produzione, previsto per la fine del 2020, avverrà presso lo stabilimento di Mannheim (Germania) per la realizzazione di prodotti di largo consumo e igiene professionale. Una valida alternativa alla cellulosa degli alberi che garantisce maggiore flessibilità all’azienda, caratteristica indispensabile al giorno d’oggi vista la scarsa disponibilità di risorse e la necessità di ridurre la dipendenza dalle fonti di fibra vergine.

 

Kalamaro Piadinaro debutta a Milano in versione metropolitana

Kalamaro Piadinaro, format d’impronta romagnola, debutta a Milano nella versione “lombarada” di proprietà di CIRFOOD RETAIL, reinterpretando lo storico locale di  Viale Ceccarini a Riccione.  Inserito in un contesto metropolitano (Piazza Olivetti 3, nel  cuore del quartiere milanese Symbiosis che ruota intorno al concetto di smart city e di ecosostenibilità) l’esordiente Kalamaro Piadinaro coniuga il simbolo della convivialità romagnola – la piadina – con primi e secondi piatti a base di pesce e crostacei, semplici e al tempo stesso raffinati.

Qui, infatti, la ricetta classica della piada si arricchisce di abbinamenti gourmet grazie alla creatività degli chef, mentre il menu del ristorante offre, oltre ai piatti di pesce, crostacei e frutti di mare, anche interessanti alternative a base di carne o vegetariane. I diversi impasti sono preparati in esclusiva per Kalamaro Piadinaro da un laboratorio artigianale, così come gli ingredienti sono selezionati con cura tra DOP, IGP e prodotti tipici del territorio emiliano-romagnolo. Completa l’offerta il gelato artigianale di Kitchen Ice.

Must imprescindibili di Kalamaro Piadinaro sono un’attenta pianificazione delle produzioni mira a eliminare gli sprechi in coerenza con i valori di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente, e la fedeltà alla tradizione del territorio.

 

 

Acquisti online: nel 2019 crescono del 15% e valgono più di 31,5 miliardi

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nel 2019 hanno superato i 31,5 miliardi di euro e hanno al proprio attivo una crescita del 15% rispetto all’anno prima: marciano, dunque, a gonfie vele gli acquisti online degli italiani. A dirlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2C-Consorzio Netcomm/School of Management del Politecnico di Milano, presentata  durante la  quattordicesima edizione di Netcomm Forum.

La performance migliore è quella dei prodotti, che crescono del +21% valgono 18,2 miliardi, i servizi raggiungono online i 13,3 miliardi di euro e fanno registrare una crescita del 7%.

Comparti nel dettaglio

Informatica ed elettronica si conferma uno dei più performanti, grazie a una crescita del +18% e un valore complessivo di oltre 5 miliardi di €. Bene anche l’Abbigliamento (+16%, 3,3 miliardi €). Tra i settori emergenti fanno registrare una decisa crescita Arredamento & Home Living (+26%, 1,7 miliardi di €), Food & Grocery (+39%, quasi 1,6 miliardi di €). Nei servizi, il comparto principale rimane Turismo & Trasporti (+8%, 10,8 miliardi di €).

La penetrazione dell’online sugli acquisti retail supera nel 2019 il 7% (6% per i prodotti, 11% per i servizi) e si avvicina lentamente ai tassi a doppia cifra fatti registrare dai principali paesi europei (come Regno Unito, Francia e Germania).

 

Trend da… eShopper
Se lo smartphone è fondamentale in fase d’acquisto (quasi il 40% del totale eCommerce viene generato su questo canale) è sempre più evidente la sua importanza anche nella fase precedente: quella della decisione all’acquisto.

L’analisi di Netcomm in collaborazione con Diennea rivela infatti che e-mail, sms e notifiche via app rappresentano lo strumento più efficace per raggiungere il cliente e fargli fare il primo passo nel processo d’acquisto: il 22% degli acquisti online sono diretta conseguenza di questo strumento di marketing. Il punto vendita fisico mantiene la sua efficacia: la visita in negozio è decisiva per il 18,4% degli acquisti.

Un altro trend importante è quello emerso dall’indagine netRetail 2019, lo studio Netcomm effettuato in collaborazione con Kantar, che evidenza una crescita della fiducia verso i siti di ecommerce.Gli Italiani sono sempre più disponibili a salvare online i propri dati di pagamento per non doverli reinserire in acquisti futuri: il 57% del campione effettua questa scelta se ritiene che il sito di e-commerce sia affidabile.

 

L’e-commerce mondiale
Il Paese con i più alti volumi di crescita nell’eCommerce è la Cina: si è infatti previsto che passerà da 636 miliardi di euro di vendite online nel 2018 a oltre mille miliardi nel 2023, con una crescita del valore delle vendite online dell’11,3% anno su anno. Mentre negli Stati Uniti, le vendite online cresceranno del 7,5% anno su anno, passando da 505 miliardi di dollari nel 2018 a 735 miliardi nel 2023. In Europa, invece, questa percentuale crescerà di circa il 7%, passando da circa 347 miliardi di euro nel 2018 a quasi 484 miliardi di euro nel 2023.

Le opinioni

Continua in modo lineare la crescita del mercato eCommerce B2c in Italia, ma una riflessione va fatta in una prospettiva internazionale” commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Secondo recenti stime[1], rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia detiene la quota di popolazione che compra online più bassa in assoluto: solo il 44% degli italiani acquista online, contro il 68% della popolazione europea. Non solo, l’Italia si aggiudica l’ultimo posto anche in termini di competitività nel settore dell’eCommerce. Questo ritardo si può spiegare nella correlazione diretta tra le competenze digitali di un Paese e la competitività delle aziende. Solo il 10% delle imprese italiane, infatti, vende online proprio per la scarsa capacità di applicare le tecnologie disponibili per espandere il proprio business. Gli e-shopper, che hanno esigenze sempre più puntuali e personalizzate, comprano all’estero proprio perché in Italia non trovano un’offerta che risponda in modo efficiente alla propria domanda”.

L’eCommerce B2c in Italia è sempre più rilevante: pur rappresentando ancora “solo” il 7% degli acquisti complessivi spiega infatti oltre il 60% della crescita del Retail” afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation – School of Management del Politecnico di Milano.

L’eCommerce è inoltre sempre più percepito come complementare al canale fisico con gli operatori tradizionali che abilitano modelli omni-canale e le cosiddette Dot Com che cercano di stabilire con i clienti un canale di contatto fisico. L’eCommerce gioca poi un ruolo decisivo nel promuovere nuovi modelli di relazione con i consumatori che, pur partendo dall’online, costituiscono un fattore di innovazione che si propaga a tutto il Retail”. 

Conad e Auchan Retail Italia: proseguono le trattative per l’acquisizione

Proseguono le trattative sull’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia da parte di Conad (acquisizione che dovrà, comunque, tener conto delle valutazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).

Il 28 maggio, infatti, i rappresentanti di Auchan Retail Italia e i rappresentanti delle
organizzazioni sindacali di Auchan hanno partecipato all’incontro precedentemente convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico per un aggiornamento sull’andamento dell’attività in Italia. Presenti pure i rappresentanti di Conad.

Nel corso dell’incontro Auchan Retail Italia ha illustrato ai vertici del Ministero come il combinato disposto delle perdite degli ultimi due esercizi (particolarmente pesanti) con le significative difficoltà degli anni passati hanno determinato una situazione tale da richiedere ora rapidi interventi e soluzioni efficaci.
Conad, da parte sua, ha condiviso alcune informazioni, per ora di carattere generale, sul percorso finalizzato all’acquisizione di Auchan Retail Italia, con riferimento agli ipermercati, supermercati, negozi di prossimità e negozi ed affiliati in Franchising presenti sul territorio italiano in modo complementare alla propria rete.
Conad ha, inoltre, confermato che dall’accordo sono esclusi i 33 supermercati gestiti da Auchan Retail Italia in Sicilia e i drugstore Lillapois, che sono oggetto di una precedente trattativa condotta direttamente dal gruppo francese.
Per gestire esclusivamente gli aspetti legati al percorso dell’acquisizione, Conad nazionale e WRM Group, società specializzata nel real estate commerciale, hanno costituito ‘BDC Italia SpA’, che si occuperà di rendere esecutivo il piano industriale. L’operazione si dovrebbe sviluppare e completare in un arco temporale dai 3 ai 5 anni, in ragione di quelle che saranno le esigenze di mercato.
All’esito dell’incontro, il Ministero ha aggiornato il tavolo alla mattina del prossimo 20 Giugno, per proseguire il dialogo sullo stato avanzamento lavori.

Tannico lancia Vini Rari: 1000 referenze “preziose” e da collezionare

Tannico, lancia Vini Rari, la nuova esclusiva sezione dedicata ai collezionisti di tutto il mondo. Un’offerta di oltre 1.000 referenze iniziali che tra rarità, pezzi da collezione e bottiglie introvabili si aggiunge al già ricco catalogo Tannico di più di 14.000 etichette disponibili sul sito.

La nuova sezione dedicata ai vini rari e da collezione è una prima per il mercato italiano e internazionale che, per questo genere di vini, è generalmente organizzato con aste o con procedure di acquisto complesse e con un servizio di spedizioni e logistica spesso macchinoso.

Tannico porta quindi la semplicità anche nell’acquisto di pezzi rari e generalmente introvabili, rendendo il mondo del vino sempre più accessibile e democratico con il consueto linguaggio nuovo e moderno che le ha permesso di guadagnarsi una leadership importante e ben consolidata sul mercato italiano, ma anche una progressiva e costante crescita all’estero.

Vini Rari è un ulteriore esempio dell’approccio tailor-made al consumatore che guida l’azienda – afferma Marco Magnocavallo, Founder e CEO di Tannico – perché nasce proprio dalla richiesta diretta dei nostri clienti di poter accedere a bottiglie uniche e ricercate sapendo di poter contare sull’attenta selezione e sulla logistica efficiente a cui Tannico li ha abituati. Sono particolarmente emozionato dal poter offrire ai clienti di Tannico e agli appassionati un nuovo modo semplice, rapido e sicuro per acquistare vini da collezione che fino ad ora erano riservati a pochi e con meccanismi e proposte di vendita complesse e non al passo con i tempi.”.

Come per tutti i prodotti Tannico anche gli utenti che acquisteranno nella sezione Vini Rari potranno contare su una logistica impeccabile che rendono l’azienda unica nel panorama internazionale del food&tech con tempi di consegna rapidissimi (in giornata su Milano e in 24 ore in tutta Italia).  

 

 

Pam Panorama presenta FrescoFrigo, per un vending intelligente e di qualità

Pam Panorama presenta “FrescoFrigo”, il frigorifero intelligente che combina le esigenze della sana alimentazione con la praticità della distribuzione automatica.

Fulvio Faletra

Il funzionamento è semplice e intuitivo: basta accedere alla web app dal sito frescofrigo.it, registrarsi per sbloccare il frigo e scegliere il prodotto controllando tutti gli ingredienti e le informazioni nutrizionali sul pack. Sarà l’innovativa tecnologia RFID (Radio Frequency Identification) a rilevare l’articolo prelevato e addebitarne il costo al Cliente. Una vera e propria novità nel mondo della distribuzione che racchiude al suo interno una serie di prodotti freschi e pronti al consumo tra cui yogurt, insalate, succhi di frutta e macedonie continuamente riforniti dal Pam local più vicino.

“La freschezza dei nostri prodotti accompagna i Clienti anche in ufficio o in palestra grazie all’immediatezza di FrescoFrigo” – dichiara Marco Moschini, Responsabile dei Sistemi Informativi di Pam Panorama e coordinatore del Pam Innovation Lab – “Abbiamo riconosciuto nella startup FrescoFrigo non tanto un semplice fornitore, ma un modello a cui ispirarsi per velocizzare il nostro processo di innovazione ed essere così la prima azienda della GDO italiana ad offrire questo tipo di servizio”.

L’iniziativa è stata sviluppata dalla startup Fresco Frigo srl e il primo frigorifero intelligente targato Pam local è stato installato a Milano presso l’azienda noicompriamoauto.it.

 “Lo stile di vita delle persone si evolve, sono sempre più in movimento e spesso possono concedersi solo pasti frugali. Vogliamo prenderci cura di loro anche in tali situazioni, per questo abbiamo voluto supportare il progetto FrescoFrigo, la cui filosofia rispecchia il nostro modo di operare” dichiara Fulvio Faletra, Direttore Customer Engagement di Pam Panorama.

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