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Carmela Ignaccolo

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Brexit: un’uscita hard metterebbe a rischio 32.000 posti di lavoro

Foto di DANIEL DIAZ da Pixabay

Brexit: quali scenari si apriranno?

Al di là degli aspetti prettamente politici, infatti, un evento epocale come quello incombente, innescherà inevitabilmente  pesanti conseguenze economiche un po’ in tutti settori. Non ultimo in quello agroalimentare. Non dimentichimo, infatti, che il comparto agricolo britannico esporta 2/3 della sua produzione nel vecchio continente, importando dallo stesso quasi il 70% tra frutta, verdura, carne e altri generi alimentari.

Proprio questi temi sono stati al centro della conferenza ‘Brexit, what’s next?’ organizzata da AHDB Beef&Lamb, la divisione di Agriculture and Horticulture Development Board, Ente britannico non governativo per il sostegno e lo sviluppo dell’industria agroalimentare, che rappresenta 110.000 allevamenti bovini e ovini nella sola Inghilterra.

“Da quando il 51,8% dei cittadini britannici si è espresso per il leave il 23 giugno 2016, ci siamo interrogati molto sul potenziale impatto che il commercio di prodotti agricoli avrebbe potuto subire a breve e a lungo termine”, ha commentato Jeff Martin, responsabile AHDB Beef&Lamb per il mercato italiano. “Il comparto bovino e ovino, che noi rappresentiamo insieme a quello dell’orticoltura, sono in particolare i settori che potenzialmente potrebbero essere più colpiti da una Brexit senza accordo”. 

Le carni hanno sempre rappresentato una parte importante del commercio fra l’Europa e i Paesi d’Oltremanica in entrambe le ‘direzioni’: l’UK è un mercato di sbocco importante per gli allevatori europei, così come un grande allevatore di bestiame. Basti pensare che nel 2015 il Regno Unito è stato il terzo più grande produttore bovino e il primo produttore ovino di tutta Europa.

Carne bovina

Tra il 2013 e il 2017 l’Inghilterra ha esportato una media di oltre 84.000 tonnellate all’anno di carne bovina fresca, pari a un valore medio di 373 milioni di sterline. Durante questo periodo l’export verso l’UE ha rappresentato in media l’82% del totale. Irlanda, Olanda, Francia e Germania sono i principali paesi che hanno acquistato manzo britannico.

Carne ovina

Sul fronte ovino, nello stesso quinquennio, la media delle esportazioni è stata di quasi 100 mila tonnellate annue, pari a un valore medio di 392 milioni di sterline. Ancora una volta l’Europa è stata la principale destinazione con una media dell’89% delle esportazioni britanniche complessive. Francia e Germania sono stati i principali destinatari dei prodotti provenienti dall’UK.

“Dati i numeri così importanti per le esportazioni di manzo e ovino britannici verso l’EU, la prospettiva del no-deal non è mai stata ignorata in Ahdb”, prosegue Martin. “Da subito abbiamo lavorato per aumentare la consapevolezza del potenziale impatto che lo scenario peggiore potrebbe avere sui nostri comparti di beef e lamb”.

Se sulle carni di provenienza britannica venissero applicati i dazi doganali di un paese terzo, infatti, le esportazioni subirebbero una battuta d’arresto. Le tariffe applicate potrebbero essere molto alte, tanto quanto il costo del prodotto stesso, se non addirittura di più. Inoltre, aumenterebbero anche i controlli veterinari, alle dogane e i costi di trasporto. Questo ridurrebbe la competitività delle carni Made in UK. Non da ultimo, una hard Brexit porterebbe alla perdita di 32.000 posti di lavoro. 

E le importazioni?

Anche sul fronte delle importazioni gli scenari cambierebbero radicalmente, impattando in modo significativo su tutti i mercati europei, sia in volume che in valore. La Gran Bretagna è un grande mercato per i 27: l’Irlanda, principalmente per le carni di manzo, e la Danimarca, per la carne suina, sarebbero i paesi più penalizzati. Anche l’Italia figura fra i 5 top esportatori di carne bovina in UK.

“Il risultato più auspicabile per tutti gli operatori del settore, britannici ed europei, – conclude Martin – è sicuramente quello di un accordo che garantisca un commercio fra i due blocchi alle stesse condizioni esistenti ora. Non ci resta che seguire gli ultimi sviluppi che verranno comunicati in questi giorni”.

Retail Plaza: dal palco dell’Elfo Puccini aziende e distribuzione a confronto

Cala il sipario sullo Spettacolo delle idee, il format inedito che ha caratterizzato il  terzo appuntamento di Retail Plaza, dal titolo “RETAIL & SHOPPER REVOLUTION: I DRIVER DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE”.

Nato come una sfida insolita, con l’intento di andare oltre il solito convegno, lo Spettacolo delle Idee si chiude con un bilancio positivo, in termini di coinvolgimento dei partecipanti e di varietà di temi trattati.

Vini Coraggiosi: a chi piace “bere strano”? La ricerca di Tannico

Foto di gusaap da Pixabay

Nella vita ci vuole coraggio.Anche nel mondo dell’enologia. E alcuni vini ne hanno. Da vendere. Parliamo appunto di Vini Coraggiosi, cioè di quelle tipologie naturali, in anfora, biodinamiche e da viticoltura eroica che Tannico, l’enoteca online di vini italiani più grande del mondo, ha analizzato nel periodo 2015-2018 per comprenderne l’appeal sui suoi  oltre 100.000 consumatori.  Cosa è emerso? Che stanno andando alla grande, come dimostra la quota di mercato, quasi raddoppiata nel triennio 2015/2018 e passata dall’8% al 15% sul totale del venduto di Tannico.

All’interno del gruppo dei coraggiosi spiccano i vini vegani (65%), seguiti dai naturali e dai vini “eroici” (entrambi pari al 14,3% ciascuno) e infine i vini macerati che rappresentano ancora una nicchia scelta da meno del 2,5% dei consumatori analizzati.

A conferma della ricercatezza e consapevolezza crescente dei consumatori, tra le denominazioni che non hanno ancora cavalcato l’onda dei vini coraggiosi si evidenzia il Morellino (-98%), il Ripasso della Valpolicella e il Bolgheri (rispettivamente -90% e -89%), a favore invece di denominazioni meno note come Timorasso (+300%), Etna (+290%) e Inzolia (+281%) dove le vendite per i vini coraggiosi sono anche di tre volte superiori. Per quanto riguarda la provenienza geografica dei vini acquistati, vengono dall’Italia il 66% dei vini biodinamici venduti e il 60% dei vini derivati da viticoltura eroica. Sul fronte vegan, i clienti Tannico scelgono invece etichette straniere: dall’estero arriva infatti il 67% dei vini vegani acquistati, mentre sostanziale parità per l’origine dei vini naturali (50,4% dall’Italia e 49,6% dall’estero) e macerati (45%-55%).

Come li bevono i Millennial

Ma chi è il principale consumatore di Vino coraggioso? I risultati di Tannico confermano che le donne si dimostrano più “coraggiose” e disposte a sperimentare degli uomini, con le scelte d’acquisto che superano quantitativamente quelle maschili per quanto riguarda i vini naturali ed eroici (+12% rispetto al sesso opposto), biodinamici (+7,1%) e vegani (+7,5%). I Millennial invece, per definizione attenti alle ultime tendenze e al consumo consapevole, non seguono tanto il filone vegano (-20% di acquisti rispetto agli altri consumatori), quanto invece rivelano una predilezione per i vini macerati (+35%) e naturali (+17%). Per quanto riguarda invece le fasce di reddito, sono contemporaneamente i clienti con reddito basso (<12k euro) e molto alto (>42k euro) ad avere aumentato i consumi dei vini coraggiosi, con gli acquisti dei primi saliti del +3,2% e quelli dei secondi a +6,35% rispetto a 4 anni fa, dimostrando come su Tannico qualità e accessibilità di prodotti ricercati non siano appannaggio del solo cliente alto spendente.

E lo Zodiaco?

In ultimo, per gli appassionati di astrologia, Tannico ha analizzato anche il trend di consumo dei segni zodiacali, confermando e talvolta smentendo i caratteri attribuiti dallo zodiaco. L’Ariete rimane convinto delle sue scelte anche in tema vino, ed è il segno che maggiormente segue il trend “coraggioso” (+10,24%), seguito dal Leone (+9,52%), altro segno fieramente deciso, e dai Pesci (+5,5%), equilibrati, altruisti e attenti all’ambiente. L’Acquario, nonostante la vena anticonformista, risulta il segno con meno consumo di questa tipologia di vini (-10,5%), e risulta insieme al Cancro (-5,2%)  e allo Scorpione (-4,69%) tra i più refrattari all’acquisto dei ‘coraggiosi di Tannico’.

Vini coraggiosi: le tipologie

Vini biodinamici: certificati da enti privati e prodotti da aziende vinicole completamente autonome dal punto di vista energetico, in sintonia con l’ambiente e le fasi lunari;

Vini naturali, tutti quei vini che si legano a un processo spontaneo di evoluzione senza l’uso di fertilizzanti, diserbanti o concimi e con un contenuto di solfiti molto basso o uguale a zero;

Vini vegani, ottenuti senza l’utilizzo di ingredienti, additivi o coadiuvanti di origine animale;

Vini macerati, che nascono da uve bianche ma tenendo, come per i rossi, le bucce a contatto con il mosto per periodi variabili:

Viticoltura eroica, produce vini frutto di un vero e proprio lavoro visionario in luoghi remoti o dove clima, pendenza e altitudine rendono ancora più difficile il raggiungimento dell’obiettivo finale.

La metodologia della ricerca

La ricerca, resa nota in concomitanza con il lancio di VINI CORAGGIOSI, la nuova sezione del sito Tannico dedicata appunto ai vini spesso fuori dagli schemi tradizionali, si basa su  un Osservatorio privilegiato costituito da un network di 2.500 cantine e più di 100.000 clienti. Su questa base, Tannico è stato in grado di condurre la ricerca e analizzare le ultime tendenze attraverso Tannico Intelligence, il servizio di market analysis che l’enoteca online leader in Italia fornisce gratuitamente ai propri fornitori e ai consorzi.

Mail Boxes Etc.: prosegue la crescita con 25 nuovi contratti di affiliazione

Mail Boxes Etc.: con 25 nuovi contratti di affiliazione firmati e 18 Centri Servizi aperti in
un anno, migliora la copertura e la capillarità sul territorio nazionale. “Siamo molto orgogliosi di questi risultati che ci permettono di rendere disponibili le soluzioni MBE su nuove aree, espandendo la nostra Rete di negozi in franchising. Si tratta di numeri che confermano la buona ed efficace gestione del nostro programma di affiliazione, che prosegue speditamente anche nel 2019. Per facilitare gli aspiranti nuovi imprenditori organizziamo ogni mercoledì dei webinar gratuiti per far conoscere e approfondire l’opportunità imprenditoriale MBE”, ha detto Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE. Oltre ai nuovi Imprenditori che hanno deciso di aprire un Centro MBE nuovo, i risultati includono gli Affiliati che hanno aperto un secondo, terzo, talvolta anche quarto punto vendita MBE. Oggi il Network MBE in Italia conta complessivamente oltre 530 Centri.

Nel 2019
I nuovi obiettivi di espansione in Italia per l’anno in corso riguardano la copertura di numerose zone nel breve periodo, non solo nelle grandi città, come Milano, Roma, Napoli, Bari, Catania, Cagliari, ma anche in comuni più piccoli con un bacino interessante di potenziali clienti privati e business. Oltre ai classici Centri, la società ha in programma anche lo sviluppo del format MBE Point, l’insegna MBE da sviluppare all’interno di realtà commerciali già esistenti. MBE Point è un corner che offre le principali soluzioni MBE, prevalentemente quelle legate ai servizi di spedizione, imballaggio e stampa. Si tratta di un’opportunità interessante per chi è già imprenditore nel retail. Rilevante anche l’espansione di MBE Worldwide effettuata nel 2018 a livello mondiale: grazie alla firma di 5 nuove licenze principali in altrettanti Paesi (Master Licensee), MBE svilupperà il business Mail Boxes Etc. in: Finlandia, Hong Kong, Romania, Ungheria e Marocco. “Miriamo allo sviluppo del marchio e della Rete MBE in tutto il mondo; perciò siamo costantemente impegnati nella ricerca di imprenditori e uomini/donne d’affari motivati e con una spiccata capacità imprenditoriale. Grazie a più di 25 anni di esperienza e una presenza diretta in 7 paesi (Italia, Spagna, Germania, Francia, Polonia, Portogallo e Stati Uniti) abbiamo sviluppato e strutturato le capacità necessarie per supportare oltre 40 Master Licensee nell’espansione del modello MBE nei loro paesi”, ha affermato Giuseppe Bergonzi, General Manager MBE Worldwide.
Al momento della firma del contratto di licenza principale, ciascun Master Licensee acquisisce il
diritto esclusivo di utilizzare nel proprio paese il marchio Mail Boxes Etc. e i marchi associati, il
business format e il know-how di MBE, per sviluppare la Rete locale di Imprenditori affiliati in franchising e supportarli prima, durante e dopo l’apertura della loro attività.

SMS marketing: come incrementare le vendite anche nel turismo

SMS marketing: può la comunicazione via SMS rivelarsi ottimale anche nel settore turistico?

Secondo SMSAPI, fornitore leader a livello europeo di servizi di SMS di massa (bulk sms), sì: la comunicazione nel turismo può svolgere diversi ruoli ed essere vantaggiosa sia per il mittente che per il destinatario. Vediamo in quali occasioni e con quali obiettivi.

Notifiche immediate

Posti prenotati e annullati allo scadere del tempo, arrivi in ritardo all’aeroporto o mancanza di documenti obbligatori possono facilmente causare frustrazione sia da parte del cliente che dell’organizzatore. Il modo migliore per evitare inconvenienti è quello di inviare notifiche via SMS (alerts) sia in fase di prenotazione che pochi giorni prima del viaggio. Tale messaggio può includere l’ora esatta, il punto di raccolta o l’elenco dei documenti richiesti.

Last minute e remarketing

Gli SMS possono diventare uno strumento molto utile quando si tratta di rinnovare i rapporti con gli ex clienti. Gli SMS di Remarketing possono essere preziosi soprattutto per le aziende che collocano i clienti fidelizzati nella loro strategia preoccupandosi di mantenerli tali.

A volte può capitare che i membri del viaggio disdicano all’ultimo momento lasciando uno spazio libero che potrebbe essere riassegnato. Questa è un’occasione perfetta per inviare ai già clienti degli SMS per offrire la possibilità di acquistare un viaggio all’ultimo minuto ed aumentare così la fidelizzazione.

Indagine sulla soddisfazione

La fidelizzazione e l’acquisizione di nuovi clienti diventa sempre più difficile, soprattutto in un settore come il turismo. Molte aziende utilizzano la comunicazione via SMS per raccogliere feedback tramite l’invio di link a sondaggi. Se un’azienda prende in considerazione le opinioni dei propri clienti e apporta migliorie basate su di esse, può solo creare una forte reputation e brand awarness.

Servizio clienti

Ogni giorno i nostri clienti ci mostrano come un valido servizio clienti durante i viaggi, i voli o i soggiorni sia un indicatore chiave della loro soddisfazione e fidelizzazione. Essi affermano che sia più efficace investire in strumenti di supporto al servizio clienti come gli SMS al fine di acquisire nuovi clienti. In particolare i clienti possono essere interessati alla cucina locale oppure a nuovi luoghi da visitare. Molto probabilmente vorranno essere invitati alle serate organizzate dall’hotel o essere ricordati nei momenti importanti della loro vita (es. compleanno). Inoltre, è possibile informarli sui cambiamenti improvvisi in agenda o ricordare il punto di ritrovo: in questo caso l’SMS è lo strumento più adatto in quanto veloce, affidabile e che non richiede una connessione a internet.

Occhio al Meteo

Un viaggio dovrebbe sempre essere pianificato molto tempo prima della partenza, in modo che ogni partecipante possa essere preparato. Purtroppo, il clima ama giocare brutti scherzi, soprattutto quando manca poco alla partenza! Questo significa che a volte è necessario cambiare immediatamente i propri piani e il modo migliore per informare chi partecipa è quello di inviare un messaggio di testo. Lo stesso accade quando si vogliono apportare delle modifiche volontariamente. Non c’è modo migliore di comunicare le informazioni se non attraverso semplici e veloci SMS.

Nova Coop inaugura a Giaveno un nuovo Superstore

Ha aperto nel complesso dell’ex cartiera Reguzzoni il nuovo Superstore Nova Coop, destinato alla spesa “Presto e Bene”, tra innovazione digitale e attenzione alla sostenibilità.
Si tratta del secondo esempio del nuovo format di punto vendita dopo quello inaugurato a fine 2018 in via Botticelli a Torino.
L’area commerciale, derivante dalla riconversione dell’ex cartiera Reguzzoni – dal 1831 al 2016 polo produttivo e occupazionale di rilievo per la città e la Val Sangone – si estende su una superficie di 3400 mq di cui 2.033 mq destinati alla vendita Coop. Il progetto di riqualificazione urbana ha permesso di realizzare anche un parcheggio prospicente di 240 posti auto a servizio del negozio e una nuova piazza aperta al pubblico a disposizione della cittadinanza. Gli oneri di urbanizzazione a scomputo hanno inoltre permesso di migliorare la viabilità grazie alla realizzazione di una rotatoria all’intersezione con la Strada Provinciale 193. Nova Coop mira a realizzare, nel primo anno di esercizio del Superstore, un obiettivo di vendita di 8,5 milioni di euro.

Il concept
I Superstore Nova Coop sono progettati secondo il concetto di spesa “Presto e Bene” nei quali l’innovazione tecnologica e il ripensamento di allestimenti e dotazioni sono declinati per offrire ai Soci e ai Consumatori un’esperienza di acquisto semplice, appagante e rispondente alle moderne esigenze, spesso condizionate da un tempo ridotto per fare la spesa. La tecnologia guida e accompagna il consumatore riducendo i tempi morti e le attese in coda, offrendo la possibilità di approfondire le informazioni sui prodotti e quindi di compiere scelte di acquisto sempre più consapevoli.
“Inauguriamo oggi il secondo Superstore del nuovo format della nostra rete vendita, a pochi mesi da quello aperto a Torino, in via Botticelli – dichiara Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop – anche in questo caso si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che restituisce alla cittadinanza un’area industriale dismessa e testimonia ancora una volta la nostra capacità di radicamento e di dialogo con i territori in cui operiamo. Come a Torino vogliamo proporre non soltanto un nuovo modello di vendita, adeguato alle abitudini sempre più evolute dei consumatori, ma un’offerta capace di generare valore condiviso per l’intera comunità, in linea con la nostra visione del ruolo affidato alla grande distribuzione”.

Innovazione
Il fiore all’occhiello è rappresentato dai totem touch screen di ultima generazione “Zero Attesa Gastronomia”, connessi a un dispositivo portatile attraverso il quale il consumatore può selezionare i prodotti messi a disposizione dai banchi serviti e sceglierne la quantità, prenotandoli con un semplice tocco sul display senza dover attendere in coda la consegna: non appena il prodotto prescelto sarà pronto, un messaggio avviserà l’utente che potrà così ritirarlo immediatamente.
Anche la ricerca dei prodotti è stata ripensata completamente grazie alla geolocalizzazione e all’installazione di appositi monitor che attraverso un’interfaccia intuitiva consentono di individuare in pochissimi secondi la corsia o il reparto in cui si trova quanto desiderato.

L’occupazione
L’insediamento del nuovo punto vendita ha prodotto ricadute positive in termini occupazionali grazie alle 75 persone impiegate all’interno della struttura all’apertura. Il personale è composto al 55% da nuove assunzioni, il 45% è rappresentato da trasferimenti di altri punti vendita. La selezione dei candidati si è basata principalmente su criteri di alta professionalità e di trasversalità tra reparti. Il piano occupazionale contempla anche la crescita professionale dei singoli con il passaggio dalla qualifica di addetto a capo o specialista per 6 risorse e 4 prolungamenti orari. Sono quasi 3000 le ore di formazione erogate ante apertura, per rendere la squadra, nella sua totalità, professionalmente preparata acquisendo capacità e competenze trasversali a più reparti nonché una spiccata sensibilità alla relazione col cliente.

La sostenibilità

L’illuminazione del punto vendita, sia per quanto riguarda gli spazi esterni sia per i reparti è stata realizzata con luci a LED che consentono di conseguire un notevole risparmio energetico e ridurre i consumi, grazie alla longevità di questo tipo di lampadine. Il punto vendita, come tutti quelli aperti negli ultimi anni dalla Cooperativa, è stato dotato di sistemi di BMS (Building Management System) che consentono di controllare e monitorare servizi quali l’illuminazione, il freddo alimentare, il riscaldamento, la ventilazione e il condizionamento d’aria garantendo che questi funzionino ai massimi livelli di efficienza e risparmio. Il Superstore è inoltre dotato di economizzatori energetici che consentono di ridurre lo scambio di energia reattiva tra l’utilizzatore finale e la rete di distribuzione. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti che, come già accade da diversi anni nella rete vendita Nova Coop, sono ispirati al concetto di differenziazione degli imballaggi e degli scarti, nonché al contenimento: un impegno che nel 2017 ha consentito alla Cooperativa di differenziare 9.098 tonnellate di rifiuti sulle 10.892 complessivamente prodotte. L’impegno per la tutela dell’ambiente di Coop si esprime anche attraverso la riduzione dell’utilizzo della plastica sui prodotti a marchio, Coop infatti è l’unica azienda della Gdo italiana ad avere aderito nel 2018 alla Campagna di impegni su base volontaria della Commissione Europea. Tra le azioni intraprese, anche il percorso per sostituire gradualmente i prodotti monouso in plastica con materiali biodegradabili e compostabili, anticipando al 2022 il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue come obbligatori entro il 2030.

L’offerta
L’obiettivo dell’offerta commerciale del Superstore Giaveno è di soddisfare pienamente le esigenze di Soci e Clienti – nel rispetto delle diverse sensibilità e abitudini alimentari – garantendo un’esperienza immersiva e innovativa e un’ampia proposta di prodotti a marchio Coop.
All’interno del Superstore sono presenti un reparto ortofrutta, il banco panetteria con il solo servizio da asporto e i banchi serviti della pescheria, della macelleria e della gastronomia. Questi ultimi offrono anche il servizio take away – ulteriormente facilitato dalla tecnologia “Zero Attesa Gastronomia”.
L’offerta è completata dal Corner Salute – una parafarmacia che offre prodotti da banco a prezzi competitivi e convenienti – e da un Fiorfiore Cafè, con un servizio caffetteria e piatti freddi, che osserva gli stessi orari del punto vendita.

Luca Bernareggi eletto nuovo Presidente dell’Ancc-Coop

 

Luca Bernareggi è stato  eletto nuovo Presidente dell’Ancc-Coop. Contestualmente è stato posto un nuovo organigramma al vertice dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori, l’organismo nazionale di rappresentanza istituzionale di Coop. E’ il risultato della due giorni che ha visto a Genova svolgersi la 4ª Assemblea Nazionale dei Delegati Coop: oltre 300 fra rappresentanti dei soci, quadri e dirigenti delle più importanti cooperative di consumatori italiane riunite a Congresso. Obiettivo: procedere al rinnovo degli organismi dirigenti a conclusione del mandato assegnato 4 anni fa a Stefano Bassi e progettare un riposizionamento nazionale della cooperazione di consumatori in un momento complesso.

Luca Bernareggi, 56 anni, milanese, eletto al suo primo mandato nazionale ma con incarichi importanti già ricoperti in altri organi del movimento, è stato Presidente di Legacoop Lombardia e dal 2015 ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente Vicario di Legacoop nazionale.

Lo affiancherà in qualità di Vicepresidente Adriano Turrini, Presidente di Coop Alleanza 3.0.

L’Assemblea dell’Associazione Nazionale è il primo momento di una stagione intensa di appuntamenti istituzionali all’interno del movimento cooperativo (ad aprile si svolgerà a Roma il Congresso di Legacoop, a giugno a Bologna l’Assemblea di Coop Italia, l’altro organismo nazionale della cooperazione di consumatori dove si concentra la politica commerciale). Tra i primi impegni per il nuovo Presidente e l’Associazione Nazionale, il compito di potenziare la vocazione di ente di rappresentanza istituzionale, valorizzare le differenti esperienze cooperative puntando a obiettivi comuni e mantenere il presidio a tutela del potere d’acquisto dei cittadini e la loro aspirazione alla sicurezza e alla qualità alimentare.

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot fa il bis all’ombra della Tour Eiffel

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot  inaugura nel centro commerciale Vélizy 2 il suo secondo punto vendita di Francia, facendo così seguito all’analoga iniziativa già assunta nel 2017 al centro commerciale di Evry  2 e che ha già riscosso un grande successo.

Ricomincia dunque l’espansione della rete del gruppo produttore ed esportatore di Mozzarella di bufala Campana Dop nel mondo, storicamente focalizzato sulla sostenibilità ambientale. Sempre più chiaro, dunque, l’obiettivo: sviluppare un’iniziativa internazionale – quella dei mozzarella bar. A riprova di ciò, un’anticipazione: presto un analogo bistrot debutterà anche  nell’aeroporto londinese di Luton, salirà così a tre il numero dei punti di somministrazione della mozzarella all’estero.

“Il gruppo Fattorie Garofalo dal 2015 si sta già espandendo con la formula del retail diretto, punti vendita e somministrazione sono di proprietà, con i Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot e To go, e vanta già 13 location in Italia – ricorda il presidente Raffaele Garofalo, che sottolinea – ora è il momento di cavalcare l’onda dell’elevato gradimento riscosso dalla mozzarella di bufala sui mercati esteri, dove il prodotto campano, come documentato da alcune ricerca di mercato, è associato dai consumatori alla qualità di livello più elevato”.

Il nuovo bistrot

Il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot del Vélizy2 è posizionato nei pressi del cinema nel nuovo ingresso del centro commerciale tra i più raffinati e centrali della capitale francese. Qui l’offerta punta su pasta, pizza, insalate, panini, e colazioni, tutto ovviamente a base di prodotti di bufala.

Il punto vendita di Vèlizy 2 si aggancia al grande successo riscosso dal Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot del centro commerciale di Evry2: posto nei sobborghi di Parigi e con una clientela più popolare,  mette a segno una media di 200 coperti al giorno con il servizio di un vero e proprio ristorante italiano. Dove il prodotto più richiesto è proprio la mozzarella in tutte le sue declinazioni, ma vi si preparano anche primi piatti, pizza, insalate, e carne di bufalo.

Fattorie Garofalo

E’ un’impresa storica, ora alla sua terza generazione. Si trova a Capua in regione Campania, ed è a capo di un gruppo: 9 aziende in tutto, più di 10.000 bufali allevati in provincia di Caserta ed un fatturato di gruppo attestatosi nel 2018 a 91 milioni di euro, generati dalla vendita di mozzarella di bufala, carne bufalina, derivati ed energia elettrica pulita. Si, perché il gruppo tra pannelli fotovoltaici sui tetti delle unità aziendali e due impianti di generazione alimentati a biogas, è un produttore netto di energia a impatto zero sul clima.

Altasfera+ReStore e il Cash&Carry diventa digitale

Altasfera Sicilia, rete di Cash & Carry, e ReStore, azienda pioniera nella realizzazione di servizi eCommerce per la distribuzione italiana, hanno lanciato un nuovo sito di eCommerce di Altasfera Sicilia, che consente agli esercenti di hotel, bar e ristoranti e a tutti i possessori di partita IVA di scegliere dal proprio pc o smartphone tra 15.000 referenze di prodotti alimentari di qualità e ritirarli presso gli store dei due capoluoghi siciliano o usufruire della comoda consegna presso l’indirizzo desiderato.

In particolare, nel ragusano il servizio copre Ragusa, Scoglitti, Scicli, Vittoria, Pozzallo, Modica, Comiso, Monterosso, Chiaramonte e Giarratana; nel siracusano, invece, la consegna raggiunge le città di Siracusa, Belvedere, Floridia, Melilli, Augusta, Priolo e Avola.

I punti vendita in cui ritirare la spesa dopo averla precedentemente selezionata sono situati a Ragusa in via Quintino Cautatella e a Siracusa in contrada Targia.

“Passione, innovazione, attenzione al territorio e ai produttori locali sono da anni i punti di forza che rendono Altasfera Sicilia la soluzione ideale per gli acquisti dei professionisti nel settore alimentare”, afferma Concetta Lo Magno, Responsabile Marketing Ergon società consortile a r.l. “Abbiamo scelto di affidarci alla competenza di ReStore per fornire ai nostri clienti un’esperienza digital completa e per rendere concreta la mission di Altasfera Sicilia: interpretare e soddisfare le esigenze dei nostri clienti con una proposta qualificata e al tempo stesso immediata. L’eCommerce rappresenta in questo senso un vantaggio esclusivo che ci consente di raggiungere i nostri clienti in maniera diretta, ampliando il nostro bacino di utenza nelle città in cui è ora attivo il servizio di consegna”.

“Siamo orgogliosi di affiancare Altasfera Sicilia nel percorso di digitalizzazione dei suoi servizi”, dichiara Barbara Labate, CEO di ReStore. “Questa collaborazione ci permette di affinare la nostra capacità di offrire servizi personalizzati ad aziende che valorizzano la produzione locale e il territorio. Il sito web che abbiamo realizzato trasforma la spesa all’ingrosso in un’esperienza digitale a 360° consentendo al nostro partner di offrire un servizio di qualità innovativo in una realtà, quella siciliana, che necessita di accelerare il suo percorso di digitalizzazione”.

TUTTOFOOD presenta la prima edizione dell’International Nut Forum

Un giro d’affari di circa 834 milioni di euro nel 2018 e un volume di prodotto pari a 72 mila tonnellate. I numeri del settore frutta secca e disidratata – solo in Italia – rendono bene l’idea delle opportunità di business offerte dal comparto, anche in risposta ai nuovi stili di consumo orientati al benessere.

Per supportare gli operatori nel valorizzare queste opportunità, TUTTOFOOD organizza in collaborazione con SGMARKETING il primo International Nut Forum: nell’evento, che si terrà il 6 maggio nell’ambito della manifestazione, i buyer della distribuzione nazionale e internazionale e i principali attori della produzione e dei servizi si confronteranno su come rinnovare la capacità delle aziende di interpretare le istanze dei consumatori sul fronte distributivo, grazie al riposizionamento nei punti vendita all’interno del reparto ortofrutta.

Di particolare rilevanza la partecipazione all’evento dell’International Nut and Dried Fuits Council (INC), l’organizzazione internazionale di riferimento nel comparto in tema di nutrizione, statistiche di commercializzazione, sicurezza alimentare, norme e regolamenti governativi in materia di barriere commerciali e standard di qualità.

Al centro del workshop i risvolti strategici dell’innovazione di prodotto e di processo, che saranno approfonditi in un dialogo tra attori della produzione, istituzionali e della distribuzione, attraverso l’innovativa formula interattiva dell’SGMARKETING LAB e tramite una tavola rotonda della GDO nazionale che offrirà ulteriori spunti di sviluppo del business. In particolare, verranno condivise analisi dello scenario globale di settore e individuati percorsi concreti di gestione e valorizzazione della categoria non solo a livello teorico, ma anche attraverso il supporto di casi di successo rappresentativi delle tendenze di mercato.

In occasione del Forum verrà anche presentata in anteprima l’indagine multiprospettica trade e consumer a livello nazionale a cura di SGMARKETING, relativa alle dinamiche di acquisto e consumo domestico.

L’International Nut Forum integra idealmente la proposta di Fruit Innovation, l’area dedicata al settore ortofrutta e rappresenta per gli operatori un’ulteriore opportunità di fare networking all’interno della manifestazione, consolidando il ruolo di TUTTOFOOD come hub internazionale in grado di catalizzare intorno al proprio concetto espositivo le diverse declinazioni del Food & Beverage.

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