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Carmela Ignaccolo

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ShopCall: il negozio alternativo in video-chiamata

La pandemia ha portato un’accelerazione delle vendite online di prodotti fisici: secondo l’ultimo osservatorio sull’eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano, infatti, quest’anno le vendite di prodotti online sono aumentate del 31%, con una crescita netta di 5,5 miliardi di € rispetto a dodici mesi fa, per un valore totale che ha raggiunto quota 23,4 miliardi.
Segno negativo, invece, per i negozi fisici dove, secondo i dati di Confesercenti nel 2020 le vendite sono calate  dell’11,3%, soprattutto a causa della chiusura forzata e anticipata di molte delle loro attività. 

Diventa quindi sempre più impellente trovare delle alternative in grado di conciliare  e fornire strategie multicanale.

Con questo obiettivo, nasce una soluzione digitale che vuole aiutare i negozi di prossimità a rimanere aperti grazie al digitale, fornendo agli artigiani un accesso al mondo intero attraverso una semplicissima video-chiamata. Ritorna, così, centrale il ruolo della narrazione del prodotto nel processo di vendita e l’incontro tra venditore e compratore che avviene online. Innovazione, narrazione e relazione digitale tra negoziante e compratore, i principi su cui si basa ShopCall, la piattaforma di video streaming, che permette a ogni artigiano e commerciante di continuare a offrire la consulenza all’acquisto, in qualsiasi momento, ovunque l’acquirente si trovi, tramite una semplice videochiamata.

“Grazie a Shopcall il rapporto tra venditore e compratore ritorna centrale: con un semplice collegamento in videochiamata, senza particolari e impegnativi passaggi da seguire, il commerciante può continuare a mantenere la relazione con il cliente, anche se la sua consulenza di vendita si sposta sul digitale” commenta Roberto Murgia di Hoplo. “Il nostro obiettivo è permettere anche ai negozi locali di avere un business innovativo, di poter mantenere il contatto con il proprio cliente ovunque attraverso il dialogo e di trovarne di nuovi in posti, anche lontani, digitalizzando la vendita fisica e aprendo vetrine virtuali grazie alla comunicazione digitale su ogni possibile canale. La community digitale del negoziante e dell’artigiano può entrare in negozio grazie a un semplice  appuntamento in video-call con il proprio negoziante di fiducia.”

Il progetto è nato da un confronto, che ha portato il team di Hoplo a creare il concept a tavolino e iniziare subito ad adoperarsi per realizzarlo.

ShopCall permetterà di digitalizzare la vetrina fisica e invitare chiunque a prendere appuntamento e visitare il negozio accompagnato dal negoziante, potrà scegliere il prodotto più indicato, spiegare nel dettaglio le sue esigenze e vedere attraverso il video i vari prodotti e concludere l’acquisto anche online attraverso un sistema di pagamento semplicissimo integrato con Stripe,” continua Roberto Murgia. “Anche la logistica sarà agevolata e il compratore potrà decidere di ritirare il prodotto in negozio quando potrà passare oppure riceverlo comodamente a casa. La piattaforma nasce già pronta a scalare a livello internazionale. Crediamo fermamente che l’Italia possa esprimere un modello di vendita online inclusiva e in grado di aiutare i piccoli venditori locali a fare business sempre più globali e siamo fieri di offrire la nostra esperienza per questo scopo che è un po’ la nostra missione da sempre.”

 

Forum, nasce la nuova supercentrale della DO

Debutta Forum, il nuovo polo di riferimento della DO in Italia. Dall’alleanza tra Crai Secom, C3, Despar Servizi e D.It-Distribuzione Italiana nasce la nuova supercentrale di riferimento  della Distribuzione Organizzata in Italia. Piero Boccalatte (Presidente di Crai Secom), Pippo Cannillo(Presidente di Despar Servizi), Maggiorino Maiorana (Presidente di C3) e Donatella Prampolini (Presidente di D.It) annunciano la creazione di “Forum”, la nuova Supercentrale d’Acquisto che assume una posizione di rilievo nello scenario distributivo italiano. La nuova Organizzazione, che raggruppa 4 strutture di primario rilievo nel panorama della Distribuzione Organizzata in Italia, si pone come interlocutore qualificato verso l’Industria di Marca, con l’obiettivo principale di far emergere il rilevante valore delle proprie reti di punti vendita sul territorio. La Supercentrale Forum, che avrà una propria sede a Milano, rappresenta nel mercato italiano una quota del 9%, assestandosi così tra le prime in Italia, con un concentrato all’acquisto di circa 5 miliardi di euro ed una presenza capillare sul territorio italiano di circa 5 mila negozi in tutti i canali in cui operano le strutture territoriali. La nuova organizzazione si pone il concreto obiettivo di creare un forte valore aggiunto sia per i soggetti associati sia per l’industria di marca, con cui s’intende sviluppare un confronto positivo che possa generare un reciproco ed equilibrato valore.

Il food & beverage cresce: lo scenario, aspettando TUTTOFOOD 2021

L’agroalimentare tiene. Anzi, rilancia. Soprattutto grazie all’export, che verso alcuni mercati cresce anche a due cifre. Ecco il quadro che emerge dai numeri del primo semestre di quest’anno e che presentiamo, in attesa di fare il punto sulle tendenze, fare networking e sviluppare il business a TUTTOFOOD 2021, a fieramilano dal 17 al 20 maggio.

Un’elaborazione su dati Istat Coeweb relativi ai settori dell’agricoltura e dei prodotti alimentari rileva che nei primi sei mesi del 2020 l’export F&B italiano è stato pari a oltre 22 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. In testa – con un valore di 13,7 miliardi e un incremento del +5,4% in un anno – si posizionano le esportazioni di prodotti alimentari, seguite da quelle dell’agricoltura con 3 miliardi e una crescita del +1,8%.

Quali i prodotti alimentari italiani più richiesti all’estero? Sul gradino più alto del podio salgono i prodotti da forno con 2,3 miliardi di euro di valore e una crescita a doppia cifra, ben +15,6%. Seguono frutta e ortaggi lavorati e conservati, che esportano per 1,9 miliardi registrando un incremento del +6%, e i prodotti delle industrie lattiero-casearie con 1,8 miliardi, +0,8%.

Per quanto riguarda i maggiori mercati di destinazione, si segnalano in maggior crescita il Giappone con +16,9%, la Cina, +13,7% e l’Oceania a +8%. Bene anche mercati storici come Germania +6,7%, Svizzera a +5,7%, Stati Uniti e Francia, entrambi con un +4,2%. Altro dato interessante, le esportazioni si dirigono in percentuale abbastanza equilibrata verso l’Europa e i mercati extraeuropei, segno che negli ultimi anni le aziende Made in Italy si sono focalizzate sullo sviluppo dei mercati emergenti. In particolare, nel primo semestre di quest’anno l’export verso la UE-27 (senza il Regno Unito) ha sfiorato i 12,5 miliardi di euro, mentre quello verso il resto del mondo ha contabilizzato più di 9,6 miliardi.

Tra i territori italiani che hanno contributo di più all’export in testa l’Emilia-Romagna, con oltre 4 miliardi, mentre completano il podio pressoché a parimerito Veneto e Lombardia, che hanno esportato per 3,43 e 3,42 miliardi rispettivamente. Segue a poche lunghezze il Piemonte con circa 3 miliardi. Sopra il miliardo di valore si posizionano anche la Campania con quasi 2 miliardi di euro, la Toscana (1,26) e il Trentino-Alto Adige (1,16).

Che l’emergenza abbia fatto riscoprire un po’ a tutti il piacere del cibo e di “spadellare” lo confermano anche i dati delle imprese del settore casalinghi che si sono iscritte al registro delle imprese: tra nate e trasformate, da gennaio ad oggi sono già 3.750.

Un nuovo Carrefour Express nel cuore di Grosseto

Etruria Retail rafforza la sua presenza a Grosseto aprendo un nuovo Carrefour Express nel cuore della città. Il negozio di via Montebello segna un nuovo capitolo della storia imprenditoriale dell’azienda che, nel capoluogo maremmano, può contare su 12 punti vendita e, nel territorio provinciale, su altri 28 negozi.

Nel nuovo supermercato, che si sviluppa su un’area di vendita di oltre 200 metri quadrati e potrà offrire circa 2500 prodotti, lavorerà una squadra di otto dipendenti. Il supermercato fa parte della rete di vendita di Etruria Retail che nella provincia di Grosseto è presente con 40 negozi.

“L’apertura del punto Carrefour Express rappresenta, per il nostro centro storico, un valore aggiunto non solo per chi qui ci abita, ma anche per chi lavora e per i numerosi turisti che ogni estate frequentano il nostro bellissimo territorio – affermano il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Riccardo Ginanneschi, assessore alle attività produttive – Il nuovo supermercato sarà, infatti, in grado di soddisfare tutte le esigenze, mettendo a disposizione dei cittadini un ambiente innovativo, ma soprattutto attento ai produttori e ai prodotti locali. Si tratta di un’attività perfettamente in linea con la volontà dell’amministrazione di valorizzare e dare nuova linfa vitale agli spazi del centro storico, agevolando nuovi servizi nel cuore della città. Con Carrefour ci lega un ottimo rapporto consolidato nell’ambito del Nucleo Fenice, la cabina di regia promossa dal Comune di Grosseto per la ripresa delle attività post Covid”.

PEPCO apre due pdv in Italia. Entro la fine dell’anno previsti altri 7 negozi

La catena no food PEPCO ha aperto le porte dei propri negozi in Italia, cominciando con le provincie di Pordenone e Treviso. L’insegna prevede di inaugurare nel Belpaese altri 7 punti vendita entro la fine dell’anno.

PEPCO, che ha all’attivo oltre 2000 negozi in Europa e offre ai propri clienti un’ampia gamma di prodotti  tra cui abbigliamento per uomo, donna e bambino, biancheria intima, accessori, giocattoli, decorazioni, prodotti tessili e articoli per la casa. L’abbigliamento (comprese scarpe e biancheria intima) costituisce circa il 60% dell’offerta della catena, gli articoli per la casa rappresentano invece il restante 40%. Oltre agli articoli venduti come parte della collezione presente in negozio, la catena offrirà anche promozioni stagionali a tema “back to school”, vacanze di Natale, vacanze estive ecc.
I primi PEPCO store sono stati inaugurati questa mattina in due famose shopping location del Nord-Est: il primo store si trova nel centro commerciale Gran Shopping Granfiume a Fiume Veneto in provincia di Pordenone, mentre il secondo è stato aperto nel centro commerciale Emisfero Sileamare a Silea in provincia di Treviso.

Largo consumo: i 5 trend sostenibili raccontati da Tiendeo.it

La crisi causata dal COVID-19 ha innescato un cambiamento all’interno del largo consumo: sempre più evidenze mostrano, infatt,i come i consumatori abbiano imparato (o stiano imparando) ad apprezzare di più la sostenibilità e le aziende che si fanno portatrici di questo valore.

A questo proposito, Tiendeo.it ha deciso di individuare ed  evidenziare i principali trend ecosostenibili che segneranno il futuro prossimo del consumo di massa:

  1. Il prezzo e l’eco contraddistinguono il carrello

La prima conseguenza del lockdown è stata quella di frenare gli acquisti compulsivi (passati in secondo piano) mentre, al contrario, è cresciuta l’abitudine di programmare l’acquisto in modo più razionale ed eco-sostenibile. Ne discende che  il prezzo sarà un fattore determinante, insieme ad una maggiore attenzione per la qualità e la provenienza degli alimenti, a favore di una vita più sana.

2. Il “made in Italy” acquista valore

La crisi economica provocata dalla pandemia ha portato alla chiusura di migliaia di attività locali, le piccole imprese sono le più colpite in questa situazione. Nel tornare alla normalità, i consumatori sentono che possono e devono fare la loro parte per uscirne al meglio, aiutando il commercio locale e i prodotti nazionali.

3. Meno carta e più digitale

L’online ha acquisito un peso indiscutibile nella comunicazione tra retailer e clienti proprio per il fatto di essere il canale più accessibile per tutti. Le circostanze hanno fatto sì che i supporti più tradizionali (fisici) perdessero perso la loro efficacia e la produzione di brochure e volantini cartacei (il formato pubblicitario protagonista nel consumo di massa), optando per la sua versione digitale, che ha permesso di testare i vantaggi offerti dal canale online. Il cartaceo nella maggior parte dei casi è stato ripreso dopo il lockdown, ma senza dubbio il mix di media quest’anno subirà una variazione a favore dell’online.

4. I vantaggi ambientali dello smart working

In questi mesi lo smart working si è imposto in tutti i casi in cui fosse possibile, al punto di trasformarsi in una nuova modalità di lavoro per molti cittadini, che comporta una riduzione negli spostamenti, nell’utilizzo del trasporto privato e, quindi, meno inquinamento. Sarà necessario tener conto che questo fatto causerà cambiamenti nella customer journey in termini di orari, giorni di maggior afflusso ai negozi e fedeltà ai retailer (aumenta il peso, ad esempio, dei supermercati situati nei centri urbani, più vicini ai consumatori).

5. Diversificazione degli acquisti: e-commerce e negozio fisico coesistono

Durante questo periodo, molte famiglie hanno scelto di provare per la prima volta o aumentare i propri acquisti online, e questo porterà a una maggiore diversificazione tra negozio fisico e e-commerce, che rappresenterà una sfida logistica per i rivenditori. Offrire ai clienti diverse opzioni come click & collect, consegna a domicilio o acquisto online conferirà valore aggiunto al punto vendita.

La tecnologia di consumo resiste alla pandemia. L’analisi di GfK

Nei primi sei mesi del 2020, il valore del mercato globale* dei Technical Consumer Goods (TCG) è sceso a 306 miliardi di euro per effetto della crisi legata al Coronavirus. Secondo le rilevazioni GfK, le vendite sono diminuite del -5,8% a valore a livello internazionale. Rispetto ad altri settori, il calo è stato relativamente contenuto, grazie anche all’emergere di nuovi bisogni per la gestione della vita in casa durante il lockdown. Questi i principali trend del mercato Tech presentati da GfK in occasione di IFA 2020 a Berlino. In altri termini si può constatare che, nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato la prima parte del 2020, il mercato della Tecnologia di consumo ha dimostrato una certa resilienza, registrando un calo delle vendite abbastanza contenuto: -5,8% a valore nei primi sei mesi dell’anno. Un dato che si spiega con il ricorso alla tecnologia per affrontare la crisi.

Durante il lockdown e la contestuale chiusura dei negozi, infatti, le persone hanno vissuto nuove esperienze all’interno delle mura domestiche – smart working, intrattenimento, pulizia ecc… – che hanno generato nuovi bisogni, contribuendo a sostenere il mercato della Tecnologia.

I trend che hanno guidato gli acquisti durante la prima parte dell’anno sono stati la semplificazione, le performance, lo shopping senza barriere, la salute e l’igiene. Tutte tendenze che continueranno ad essere centrali anche nella fase “New Normal”.

Il mercato in Italia

Anche dal nostro Paese arrivano segnali positivi per il settore Tech: le ultime rilevazioni GfK – aggiornate al mese di luglio – mostrano una crescita del +4,5% a valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Dall’inizio dell’anno, il mercato italiano della Tecnologia di consumo risulta in calo del -1,4% a valore; un dato che fa ben sperare per i prossimi mesi.

Effetto food preparation

Il lockdown ha influito sulle abitudini, comprese quelle alimentari: nelle prime settimane della crisi, per esempio, i consumatori hanno fatto scorta di surgelati e questo ha determinato una crescita immediata delle vendite di Congelatori. Come dimostra il fatto che tra il 2 e il 22 marzo le unità vendute hanno segnato un +317% in Gran Bretagna e un +185% in Germania. Finita la fase di accaparramento, nelle settimane successive è iniziata a crescere la domanda di apparecchi per la preparazione del cibo. In Germania, ad esempio, questo comparto è cresciuto del +28% nel periodo compreso tra il 23 marzo e il 26 aprile 2020.

Il trend del mangiare a casa ha sostenuto le vendite di dispositivi per la Food preparation anche dopo la fine del lockdown e questo ha avuto un effetto positivo sul settore del Piccolo Elettrodomestico, che è cresciuto del +8,6% a livello internazionale. Il Grande Elettrodomestico ha registrato invece una flessione del -8,6%, nonostante le performance positive di alcuni prodotti, come ad esempio i forni a microonde (+36,8%).

Effetto smart working

Fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, i consumatori hanno avuto l’esigenza di attrezzarsi per gestire la continuità lavorativa e formativa in casa. Di conseguenza, il settore IT e Office è cresciuto a valore del +15% a marzo e del +15% ad aprile a livello internazionale.

Le settimane tra il 9 marzo e il 5 aprile – con l’inizio del lockdown in molti Paesi – sono state caratterizzate da un “effetto panico” sugli acquisti. In questo periodo, c’è stato un incremento delle  vendite a unità del +297% per le Webcam, del +120% per i Monitor e del +62% per PC Portatili e Tablet in Francia, Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna. Questo trend positivo è continuato anche dopo. Complessivamente, a livello internazionale il comparto IT è cresciuto del +17,2% a valore nei primi sei mesi del 2020, mentre il comparto Office è cresciuto del +12,1%.

Cresce il comparto Gaming

Durante il confinamento, i consumatori di tutto il mondo si sono dotati di nuovi dispositivi per vivere al meglio l’Entertainment dentro casa. Le vendite di chiavette per lo Streaming sono cresciute in tutti i Paesi: nei Paesi Bassi, ad esempio, si è registrato un +54% nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile. Molto positivo anche il comparto Gaming, con un crescita del +55% delle vendite di PC Portatili e del +62% dei Monitor con caratteristiche Gaming nei primi sei mesi del 2020.

Al contrario, durante il lockdown le vendite di TV sono crollate, per poi registrare una netta ripresa nella successiva fase di “Revenge Shopping”. Complessivamente, il comparto TV ha visto una flessione del -7% a valore, con forti differenze a livello geografico: l’Europa occidentale e i Paesi asiatici sviluppati sono cresciuti rispettivamente del +4% e del +13% a unità, mentre i Paesi asiatici emergenti hanno registrato una flessione del -28% a valore. A livello internazionale, il settore dell’Elettronica di consumo (incluso il comparto Foto) ha registrato una flessione del -8,7% nei primi sei mesi dell’anno.

Nota metodologica

Attraverso la metodologia Retail Panel, GfK raccoglie in maniera continuativa i dati di vendita dei Technical Consumer Goods (Elettronica di consumo, Foto, Telecomunicazioni, IT, Apparecchiature per ufficio e Grande e Piccolo Elettrodomestico) in oltre 70 Paesi in tutto il mondo.

Visa: transazioni più veloci con l’intelligenza artificiale

Visa lancia una nuova funzionalità che utilizza l’intelligenza artificiale (IA) in tempo reale per velocizzare le autorizzazioni delle transazioni anche nei casi in cui si verifichino interruzioni di servizio. Basandosi sul deep learning e analizzando le transazioni passate, Visa Smarter Stand-in Processing (Smarter STIP) è in grado di generare decisioni informate e accettare o rifiutare le transazioni per conto degli emittenti indipendentemente dal fatto che i sistemi siano online o offline. Già da tempo Visa offre servizi per prevenire le frodi utilizzando l’intelligenza artificiale e le reti neurali: Smarter STIP si inserisce in questo contesto e rappresenta la prima di una serie di soluzioni innovative basate sull’intelligenza artificiale destinate a VisaNet, la rete globale di pagamenti elettronici di Visa.

“I consumatori si aspettano un accesso immediato e continuativo alle proprie risorse economiche: non rispondere a questa aspettativa può essere costoso”, commenta Jack Forestell, Executive Vice President e Chief Product Officer di Visa. “La funzione Stand-in Processing è sempre stata una garanzia fondamentale per i nostri clienti, che ci permette di supportarli anche quando si verifica un imprevisto. Integrandola con l’intelligenza artificiale, questa soluzione diventa ancora più intelligente, potente e dinamica.”

Affrontare la sfida dei “downtime”

I tempi di interruzione dei servizi di pagamento (“downtime”) hanno un impatto molto negativo per le istituzioni finanziarie e i loro clientisia sul fronte della perdita di fatturato dovuta alle transazioni non riuscite, sia su quello di un’esperienza cliente negativa. Per tacere dei potenziali danni alla reputazione e controlli da parte delle autorità regolatorie.

Il nuovo servizio Smarter STIP di Visa utilizza il deep learning per analizzare le transazioni passate. Pertanto, la decisione relativa alla transazione fornita dalla funzione Smarter STIP si basa su informazioni specifiche derivate dal comportamento di acquisto passato del titolare della carta, piuttosto che esclusivamente su regole statiche applicate a un intero portfolio di carte. Con questo livello aggiuntivo di elaborazione, Visa è in grado di fornire una valutazione della singola transazione che rispecchia più fedelmente il processo decisionale dell’emittente stesso, con la possibilità di ridurre in alcuni casi fino al 50%[1] il rifiuto di una transazione al titolare della carta.

 

“L’intelligenza artificiale è una delle tecnologie più rivoluzionarie del nostro tempo, in quanto ci dà la possibilità di creare prodotti basati su dati che offrono nuovi livelli di conoscenza e personalizzazione. Grazie ad un database di informazioni tra i più ampi e ricchi al mondo, Visa è in grado di sviluppare su vasta scala il pieno potenziale dell’intelligenza artificiale per i clienti e i titolari di carte”, commenta Rajat Taneja, President of Technology di Visa. “Abbiamo fatto investimenti significativi nella nostra infrastruttura, rendendo possibile sfruttare queste informazioni in modo più approfondito attraverso VisaNet. I nostri dati, combinati con l’architettura a bassa latenza e le nostre capacità di modellazione uniche, rendono la nostra piattaforma tecnologica tra le più potenti per l’IA”.

 

[1] Basato sull’analisi interna di Visa che ha confrontato i tassi di accettazione esistenti e di Smarter STIP di tutte le transazioni nel primo trimestre del 2020 per un singolo emittente statunitense.

 

Go! Fish, debutta a Oriocenter il format vintage e un po’ Pop Art

La multinazionale tedesca NORDSEE apre il primo ristorante GO! FISH in Italia presso la food court del centro commerciale Oriocenter di Orio al Serio (BG).

Il format giovane GO! FISH nasce con un intento chiaro: servire pesce di altissima qualità in un ambiente informale decorato con elementi vintage ispirati ai diner degli anni ’60 in un’atmosfera arricchita dal fascino della Pop art.

“La formula innovativa, l’idea stessa del concept GO! FISH unita ad un design retrò e accattivante consentirà a NORDSEE di svilupparsi molto rapidamente sia a livello nazionale che all’estero – afferma Carsten Horn, CEO NORDSEE Holding. – Stiamo già lavorando su prossime aperture in Europa, e siamo attualmente alla ricerca di partner in franchising e di location adeguate per poter proseguire con la crescita del marchio”.

La proposta gastronomica

Alle proposte di pesce tipiche della cucina nordeuropea, si affiancano tradizionali piatti italiani come il fritto misto di pesce. Oltre a questo, uova strapazzate, insalate di avocado, salmone affumicato e carpaccio salmone sono solo alcuni dei piatti serviti nel ristorante che offre un menù completo dalla colazione alla cena e a cui si aggiunge una selezione di dessert.

 

 

 

Estate 2020: è boom per il south working. L’analisi di ShopFully

Complice la pandemia, nell’estate 2020 gli italiani sono in larghissima maggioranza rimasti in italia, decisi a sfruttare le località turistiche nostrane.

Proprio questo trend ha innescato il fenomeno del south working, una sorta di smart working in trasferta che permette di coniugare vacanza e lavoro da remoto. Un profilo di questi inediti vacanzieri 2020, molto nostrani e casalinghi, viene tracciato dalla tech company ShopFully, nella sua indagine sui trend di consumo e le abitudini di questa estate post lockdown. 

Come riporta ShopFully, appena l’1,5% degli italiani – infatti – dichiara di aver scelto l’estero come meta per le proprie vacanze, e il 63,5% dichiara che starà in località di vacanza italiane per un tempo maggiore o uguale allo scorso anno.

La mappa del “south working”

Analizzando i propri dati sul traffico delle persone verso i negozi, ShopFully conferma che le località che maggiormente potranno trarre beneficio dal flusso di persone da altre regioni sono quelle marittime, in particolar modo nel Sud Italia: Campania, Puglia e Calabria. Anche al centro e al nord tuttavia non mancano poli di attrazione: nella lista delle mete più ambite per turisti e smart worker risultano infatti anche l’Abruzzo e la Liguria.

La casa lontano da casa

Dalla survey condotta da ShopFully, emerge inoltre che i turisti e gli smart worker di questa estate 2020 seguono un trend comune per gli acquisti: ricreare la “casa lontano da casa”. I dati evidenziano, infatti, il tentativo di riprodurre le comodità che si hanno nella propria prima casa, dotandosi degli strumenti per poter fare ogni attività. Il 41% degli intervistati dichiara di aver effettuato acquisti per rendere la seconda sistemazione più comoda o simile alla prima casa e ben il 79% dei turisti dichiara di aver preferito una casa in affitto o un appartamento rispetto ad un Hotel o a un B&B.

I prodotti più comprati

Rispetto agli anni passati risultano infatti alcune tendenze del tutto nuove tra le ricerche dei prodotti in offerta. Una prima evidenza riguarda indubbiamente i prodotti per poter mantenere la produttività lavorativa inalterata, come ad esempio Notebook, Tablet e Stampanti che crescono rispettivamente del +120%, +50%, +250%; ma emergono anche una maggiore attenzione alla mobilità, con ricerche su biciclette e monopattini elettrici, e all’ammodernamento della seconda casa, dove i prodotti più ricercati sono barbecue, lavastoviglie, tavoli, ventilatori e condizionatori. Molto interessante anche il maggior rilievo che acquistano i prodotti legati al mondo del giardinaggio, che hanno avuto un aumento del +70%. 

Attenzione al risparmio

Ad accomunare turisti e smart worker è anche l’approccio allo shopping. Il 58% dei lavoratori in “south working” e il 43.5% dei turisti dichiara che, rispetto a quando sono nella loro casa abituale, faranno più attenzione a quanto spendono e terranno maggiormente d’occhio le promozioni in corso. Non solo: il 69% dei turisti e il 62% dei south worker dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini di spesa rispetto a quando è a casa, con l’81% dei primi e l’88% dei secondi che dichiara di informarsi online e andare prevalentemente di persona a fare shopping nei negozi fisici, segno della immutata importanza che questi ultimi rivestono nella vita quotidiana degli italiani.

“In un momento difficile, è sicuramente una notizia positiva che molti italiani abbiano programmato un’estate nel proprio Paese, colmando almeno in piccola parte l’assenza di turisti” commenta Stefano Portu, CEO e Founder di ShopFully “Questa evidenza e la crescita dello smart working potrebbero offrire occasioni di rilancio per diverse realtà locali dove la domanda interna sta aumentando. In questa fase, molti consumatori fuori sede cercano online negozi e offerte nelle vicinanze. Noi di ShopFully supportiamo questo processo, aiutando i consumatori ad ambientarsi e collegandoli al territorio e i suoi negozi per facilitare gli acquisti.”

Nota metodologica

I dati sono dati ricavati dall’analisi dei 3 marketplace di ShopFully (DoveConviene, PromoQui e VolantinoFacile), delle sue altre app (CardPlus e DoveFila) e della propria piattaforma tecnologica, attraverso cui l’azienda parla a 30 milioni di consumatori, e da una survey che ha visto il coinvolgimento di 8732 cittadini.

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