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Coupon, il mercato italiano cresce del 12,9% e raggiunge i 465 milioni di euro

Sono 305 milioni i buoni sconto distribuiti in Italia nel 2024, in crescita dell’9,6% rispetto al 2023. Il valore complessivo del settore ha così raggiunto 465 milioni di euro, con un aumento del 12,9% rispetto all’anno precedente e un valore medio per singolo coupon di 1,52 euro (+2,7% rispetto al 2023). I dati sono stati resi noti dallo studio “Il mercato del couponing in Italia nel 2024” a cura di Savi, marketing technology company attiva nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e all’analisi dei dati nel mercato della GDO e non solo. Il 2024 ha visto la conferma del progressivo aumento dei buoni sconto digitali, che hanno raggiunto il 17,5% del totale transato in cassa (+3% rispetto al 2023). Un dato che ha ancora ampi margini di crescita ed è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni, grazie alla possibilità di utilizzare tale strumento presentando il buono scaricato sullo smartphone direttamente in cassa.

Approfondendo i dati relativi alle singole macro-categorie merceologiche, l’alimentare si conferma il settore leader, raggiungendo il 52,8% di tutti i coupon, rispetto ai 50,2% del 2023. Tra i prodotti più richiesti nel food, i confezionati sono stati il 26,5% del totale, superando il comparto beverage al 24,5%. Il ranking vede poi rispettivamente, il latte e i derivati (16,5%) e i dolciumi (12,5%). I coupon per acquistare prodotti da forno e i surgelati si sono attestati rispettivamente all’8,5% e al 6% del totale, mentre il 5,5% dei consumatori li hanno scelti per l’acquisto di condimenti pronti. In un’era dove la cura della persona e la daily beauty routine sono un’abitudine imprescindibile per una sempre più ampia fascia della popolazione, i buoni sconto per l’acquisto di articoli per la cura e l’igiene personale rappresentano ormai oltre un quarto del totale, precisamente il 26,5%, in crescita rispetto al 22,2% registrato lo scorso anno, mentre i prodotti per la detergenza si sono attestati al 12,2% (erano il 20,1% nel 2023). Buona performance anche del petfood, i cui prodotti per gli amici a quattro zampe hanno raggiunto una quota dell’8,5% (+1%), seguendo un trend lento ma costante, che beneficia di una sempre maggiore presenza di animali nelle case delle famiglie italiane.

Il buono sconto è entrato ormai stabilmente nelle abitudini di acquisto dei consumatori italiani, che lo impiegano come valido alleato per risparmiare sulla spesa quotidiana – dichiara Angelo Tosoni, Managing Director di Savi Italia –. Negli ultimi anni stiamo osservando un trend di consolidamento: i brand impiegano il buono sconto come strumento strategico per diverse situazioni. In un contesto in cui occorre essere rapidi e flessibili cresce il ricorso ai coupon digitali che garantiscono maggiore tracciabilità e permettono anche di generare preziosi dati di prima parte. Savi è in prima linea per favorire questa transizione che passa dall’estensione della nostra piattaforma a sempre più retailer: in questo modo potremo consentire a brand e shopper di beneficiare di una solida e sicura infrastruttura digitale”.

La ricerca condotta da Savi mostra anche dati interessanti relativi alla conversion, dove si registrano ottime performance dei media “legacy”, categoria che racchiude i metodi di distribuzione più tradizionali. In questo comparto, i coupon “instant on pack”, applicati direttamente sulla confezione, raggiungono una redemption media del 75%, mentre i buoni distribuiti dai promoter direttamente nei punti vendita si attestano al 18%. I coupon digitali emessi all’interno di siti web, distribuiti attraverso email, newsletter, social media e associati alle carte fedeltà mostrano una redemption media del 22%.

Retail Barometer Confimprese-Jakala: nel 2025 consumi fermi a volume

Crescita nulla a volume e intorno al +1,7% a valore a fronte, però, di un’inflazione al +1,5% stimata da Banca d’Italia. È questa la previsione sui consumi 2025 elaborata dal Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala. Un andamento ritenuto non sufficiente per sostenere la filiera dei consumi, che nel mese di dicembre avevano fatto segnare +1,3% a valore, riallineandosi al trend debole del 2024 (+0,7%). Dando uno sguardo più allargato, nell’insieme il ciclo dell’Italia non si discosta dall’evoluzione media delle economie europee, in cui le contrazioni di Germania e Francia hanno pesato sull’Eurozona. Inoltre, se i dazi annunciati dagli Stati Uniti dovessero concretizzarsi, avranno senza dubbio un impatto negativo sul settore industriale e sui prezzi a carico dei consumatori e destabilizzeranno il sistema internazionale. In sintesi, sottolineano gli autori del Retail Barometer, ci dobbiamo aspettare un altro anno complesso per le aziende di retail, con particolare attenzione alla ristorazione impattata dell’incremento delle materie prime alimentari e dall’aumento del costo del lavoro, fenomeno questo generalizzato a tutti i settori di attività. Per le aziende sarà fondamentale realizzare accorte politiche di convenienza per mantenere i propri clienti e attirarne di nuovi, il tutto abbinato ad attente politiche di contenimento dei costi e miglioramento della produttività.

L’ANDAMENTO DEI MACROSETTORI
In base alla stima del Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala, realizzata con l’elaborazione di Global Strategy, la media ponderata del +1,7% si scompone nei macrosettori come segue: solo altro retail (casa-arredo, ottica, entertainment, cura persona e servizi) lascia intravedere aspettative più rosee con un +3,1%, mentre per l’abbigliamento al +0,5% e per la ristorazione al +0,4% sono riviste al ribasso sul 2024.

Le catene del retail e ristorazione rappresentate nell’Osservatorio consumi Confimprese-JAKALA – spiega Mario Maiocchi, Direttore Centro Studi Confimprese – chiudono l’anno 2024 con un +2,8% a totale perimetro rispetto a un totale mercato indicato a un perfetto 0,0% con chiaro segnale di stagnazione a livello Paese. Quello che ancora più preoccupa è la brusca frenata dell’economia nell’ultimo trimestre 2024 che ha portato alla revisione al ribasso delle previsioni ufficiali 2025 per esportazioni, importazioni e occupati, tutte stime abbassate in dicembre di oltre mezzo punto percentuale rispetto a quanto valutato solo un paio di mesi prima. Risulta quindi difficile immaginare come uno scenario di ridotto import/export ed occupazione non impatti ulteriormente sui consumi ora previsti da Banca d’Italia a +1,0% e rimasti invariati rispetto alla stima fatta precedentemente”.

LE STRATEGIE DELLE AZIENDE
A fronte di uno scenario che non promette crescite rilevanti per il 2025, è necessario un cambio di strategia per attirare il consumatore finale in punto vendita. Tra le prime voci rientra il ritocco dei listini, che le aziende dichiarano di volere mantenere stabili con una media ponderata del +1,2% praticamente in linea con l’attuale tasso di inflazione. Non sorprende che il 79% delle aziende non preveda di aumentare la frequenza della spinta promozionale in un momento in cui poco meno della metà dei consumatori, pari al 40,9%, dichiara di rivolgersi alle insegne a basso prezzo. È vero che le iniziative di maggior successo sono promozioni, Black friday e saldi, ma non sono tuttavia sufficienti a risollevare l’andamento dei consumi e a incrementare i fatturati. Il settore su cui avverranno i rialzi maggiori pari al +1,8% è altro retail. Medie più contenute per la ristorazione +1,1%, mentre l’abbigliamento, che ha chiuso il 2024 con una modesta crescita del +1,0%, si prevede un listino ritoccato al ribasso a -0,1%. Sulla leva promozionale, invece, l’intento delle aziende è quello di ridurre le politiche aggressive del 2024, guarderanno, dunque, più alla marginalità e meno al fatturato.

IL TREND DELLE VISITE NEI CENTRI COMMERCIALI
Passando ai canali di vendita, i centri commerciali hanno chiuso il 2024 con gli stessi andamenti del totale mercato consumi. Il sentiment è che anche per il 2025 l’interesse dei consumatori verso il canale possa continuare a mantenersi inalterato. Rispetto al 2023, nell’ultimo trimestre 2024 si è registrato un aumento del +2,2% delle visite nei centri commerciali in tutto il territorio nazionale rispetto allo stesso periodo 2023, con un incremento significativo dei centri commerciali di categoria A.

La ripresa seppur lieve del traffico nei diversi ambienti d’acquisto, sia centri commerciali che centri storici – chiarisce Raffaele Cerchiaro, Managing Director Jakala – rappresenta un segnale di positività su cui far leva in un contesto ancora governato da grande incertezza e da crescita non legata ai volumi ma solo all’effetto prezzo. Per le aziende diventa cruciale da un lato convertire tale traffico in acquisti attraverso investimenti in branding e comunicazione verso il consumatore finale e dall’altro di aumentare la fidelizzazione della clientela con modelli di servizio che puntino all’eccellenza. In tale contesto il ruolo del personale di vendita, preparazione, hard skills e capacità soft nella cerimonia di vendita, diverrà sempre più importante nel sostenere vantaggio competitivo”. Particolarmente positivo il trend nelle regioni del Nord-ovest, che mostra valori al di sopra della media Italia, mentre le regioni del Centro mostrano risultati per lo più in linea con lo scorso anno. Anche per le vie commerciali, nell’ultimo trimestre 2024 sono aumentate del +2,29% le visite in tutto il territorio nazionale, trainate dalle regioni del Nord-ovest e del Sud, che mostrano valori non solo positivi, ma anche al di sopra della media Italia.

IL SENTIMENT DEI CONSUMATORI
Quanto alle previsioni per il 2025 sull’economia familiare dei prossimi mesi pesa innanzitutto l’impatto dei fenomeni di attualità come la ripresa dell’inflazione segnalato dal 43% degli italiani contro il 36,7% della rilevazione di ottobre 2024. L’81,2% dei consumatori, il livello più alto degli ultimi 24 mesi, dichiara un sentiment negativo per il 2025; continuano le preoccupazioni per il contesto geopolitico internazionale (36,9%), per i fenomeni climatici (35,2%) e, in minor misura, per la situazione politica nazionale (29,8%). In un’ottica di maggiore risparmio, la maggior parte dei consumatori pensa di agire sia sul numero di acquisti sia sulla variante prezzo. La metà pensa di ridurre le spese sulla ristorazione, mentre la voce alimentari è quella dove si pensa di ridurre meno la spesa: lo dichiara il 18,8%, mentre circa un terzo pensa addirittura di aumentarla. Tra i settori potenzialmente più colpiti oltre alla ristorazione vi sono casa 48,7%, entertainment 45,2%, e in minor misura elettronica 39,1%, beauty 28,9%. Quanto all’abbigliamento, il 43,4% dichiara di volere risparmiare, ma è comunque significativo che il 43,1% voglia mantenersi sugli stessi livelli del 2024 (Dati Innovation Team-Cerved).

Finiper scommette sul franchising anche per Rom’antica

Finiper punta sul franchising e adotta la formula anche per la catena Rom’antica. Il primo passo è stato creare una business unit dedicata, affidata ad Armando Strano, professionista con una ventennale esperienza nel campo. Il progetto interessa ovviamente Unes, la rete di supermercati di prossimità nata a Milano nel 1967 e che si è aperta al franchising già dagli anni ’90. L’insegna ha in atto diversi accordi tra master franchising, franchising tradizionali e somministrazione, che riguardano 75 punti vendita sul totale di 206 supermercati del gruppo. La novità è Rom’antica, catena di somministrazione di pizza alla romana che conta 57 locali e si apre ora per la prima volta al mondo dell’affiliazione.

La nostra visione – afferma Armando Stranoè quella di costruire un ecosistema dove il franchisee sia integrato con le funzioni aziendali per ottenere benefici reciproci. Non crediamo più nei modelli classici di affiliazione in quanto sorpassati e quindi migliorabili. Ci poniamo, infatti, al fianco degli imprenditori creando un progetto comune con la possibilità di condividere investimenti in sviluppi di negozi, centri di distribuzione e altre opportunità”.

Il Gruppo Finiper Canova, fondato nel 1974 con l’apertura del primo ipermercato italiano a Montebello della Battaglia (PV), opera prevalentemente nel settore della grande distribuzione organizzata e si suddivide in 4 grandi aree: ipermercati Iper La grande i, supermercati Unes, con il marchio il Viaggiator Goloso, le diverse insegne legate al settore della ristorazione (tra cui Ristò, Rom’antica, CremAmore e Portello Caffè) e le attività immobiliari che consistono nella gestione, o nella contitolarità della gestione, di gallerie commerciali, tra cui IL CENTRO di Arese e Piazza Portello di Milano. Presente in 4 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), ha chiuso il 2023 superando i 3 miliardi di fatturato ed è ancora oggi controllato dal suo fondatore, l’imprenditore Marco Brunelli. La rete di vendita è composta da 21 ipermercati, 1 super store, 206 supermercati (di cui 75 in franchising), 6 gallerie commerciali e 91 punti di ristorazione (ristoranti self-service, pizzerie, bar e gelaterie) che impiegano un totale di oltre 10.000 addetti.

Largo consumo, ecco i claim di maggior successo

Quali sono i claim presenti sulle etichette dei prodotti di largo consumo che generano maggiori vendite in supermercati e ipermercati italiani? A stilare la classifica dei primi 25 claim per valore del sell-out è l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che, basandosi sui dati NielsenIQ, ha rilevato l’andamento delle vendite di più di 138 mila prodotti, classificati in base alla presenza in etichetta di oltre 100 tra claim, certificazioni, pittogrammi e indicazioni geografiche. Al primo posto si colloca l’icona della bandiera italiana con quasi 7 miliardi di euro di vendite, generate dai 15.414 prodotti che riportano il tricolore sull’etichetta. In seconda posizione la certificazione FSC (Forest Stewardship Council), con oltre 4,9 miliardi di euro di vendite, seguita dall’indicazione “100% italiano”, anch’essa con più di 4,9 miliardi di euro.

L’analisi della graduatoria per valore delle vendite evidenzia un mix di claim e certificazioni che si concentrano in alcuni dei macro-fenomeni di consumo rilevati semestralmente dall’Osservatorio Immagino. In particolare, spiccano l’area delle intolleranze alimentari (con il claim “senza glutine” e “senza lattosio”), l’universo del free from (“senza conservanti”, “pochi grassi”, “pochi zuccheri”, “senza olio di palma”, “senza coloranti”, “senza zuccheri aggiunti”) e quello del rich-in (con la segnalazione del contenuto di proteine, fibre, vitamine e con l’indicazione “integrale”).

Dal monitoraggio continuativo condotto dall’Osservatorio Immagino emergono anche i claim relativi a tendenze emergenti del largo consumo in Italia, come la sostenibilità (“meno plastica”, certificazione “Sustainable cleaning”, biologico), i nuovi stili alimentari (con i claim “vegetariano”, “vegano” e la certificazione kosher), le modalità di produzione (claim “filiera” e “prodotto in Italia”) e l’edonismo alimentare nei gusti e nelle texture (claim “cacao” e “croccante”).
Di seguito, la tabella con la classifica dei 25 claim con il maggior incasso nel canale super e ipermercati nell’anno terminante a giugno 2024.

 

Agromonte torna in TV con lo spot “O venite in Sicilia”

Torna in televisione Agromonte, azienda ragusana specializzata nella trasformazione del pomodoro ciliegino. Dal 23 febbraio al 14 marzo il claim “O venite in Sicilia” accompagnerà lo spot di 15 secondi, in onda sulle principali emittenti, tra cui Rai, Mediaset e Mediaset Infinity. Le immagini dipingono uno scorcio della Sicilia: un momento di famiglia e di condivisione dove al centro regnano le ricette locali accompagnate dalla salsa pronta di pomodoro ciliegino Agromonte. La famiglia Agromonte, insieme ai fondatori Carmelo ed Ida, ai quattro figli e alle nuove generazioni, diventa protagonista di un pranzo. Nei frame, il pomodoro ciliegino padroneggia la tavola, rappresentando al meglio l’emblema dell’azienda.

Lo spot si conclude con un focus su due dei prodotti più rappresentativi di Agromonte: la Passata Siciliana con ciliegino e la Salsa Pronta di pomodoro ciliegino numero uno in Italia nel segmento delle salse pronte di ciliegino, e dal motto prescelto dal brand che richiama a vivere l’essenza dell’isola, tra colori, profumi e il ricco patrimonio gastronomico. “Con il ritorno dello Spot televisivo ‘O venite in Sicilia’, on air sulle principali emittenti televisive, Agromonte vuole raccontare ancora una volta il legame solido e profondo con il proprio territorio – afferma Miriam Arestia, Responsabile Marketing dell’azienda –. I prodotti Agromonte sono frutto di generazioni e dell’unione perfetta tra la qualità della materia prima e la tradizione. La campagna vuol essere un invito a scoprire l’autenticità tipica della Sicilia”.

Conto alla rovescia per l’ottava edizione di Shopping Tourism – il forum italiano

Si alza il sipario sul programma dell’ottava edizione di Shopping Tourism – il forum italiano, l’appuntamento di riferimento in Italia sullo shopping tourism, ideato e organizzato da Risposte Turismo in partnership con ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo. Il forum, in programma venerdì 28 febbraio 2025 presso il centro congressi della sede di Confcommercio Milano (Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47), riunirà nel capoluogo lombardo operatori del turismo e del retail provenienti da tutta Italia interessati a conoscere le ultime tendenze e le prospettive dello shopping tourism nel nostro Paese.

«Il bacino di domanda degli shopping tourist rappresenta una opportunità per le destinazioni italiane e gli operatori che sono pronti a soddisfare le richieste di questo segmento – dichiara Francesco di Cesare, Presidente Risposte Turismo –. Se è vero che, considerando il totale degli arrivi turistici, italiani ed esteri, stiamo parlando di una nicchia che pesa intorno al 2%, va però anche detto che si tratta di una componente di domanda dalle buone capacità di spesa e che è in grado di contribuire non poco non solo ai risultati commerciali delle imprese del turismo. ma anche a quelle del commercio e delle produzioni varie cui questi turisti sono interessati. È inoltre importante ricordare – conclude di Cesare – come questo fenomeno si animi non solo di coloro che scelgono di viaggiare con la precisa intenzione e motivazione di fare acquisti, ma anche di chiunque viaggi per qualsivoglia ragione e scelga di dedicare un po’ di tempo e un po’ di budget allo shopping. Il monitor che presenteremo il prossimo 28 febbraio a Milano contiene molti rilievi, qualitativi e quantitativi, utili per comprendere non solo l’importanza dello shopping tourism ma anche le ragioni e le modalità per esserne parte attiva».

Numerosi relatori animeranno i vari momenti di confronto e dibattito scelti quest’anno dai ricercatori di Risposte Turismo per approfondire un fenomeno che, nel nostro Paese, continua a crescere, rendendo l’Italia una delle mete preferite per una vacanza all’insegna dello shopping. I saluti introduttivi saranno portati da Marco Barbieri, Segretario Generale – Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza e Alessia Cappello – Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Comune di Milano. Aprirà i lavori Ivana Jelinic, Amministratore Delegato – ENIT, con l’intervento “L’importanza dello Shopping Tourism per l’Italia”. A seguire, Francesco di Cesare, Presidente Risposte Turismo, presenterà la nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il report di ricerca di Risposte Turismo che, dal 2016, offre informazioni aggiornate, esami di casi di studio e ricognizioni di esperienze italiane ed estere di particolare interesse sul fenomeno dello shopping tourism. Il Monitor conterrà anche i risultati di tre nuove indagini sui mercati turistici italiano, statunitense e francese.

SUPERFICIE COMMERCIALE DEGLI OUTLET IN CRESCITA
Dalle prime anticipazioni dello studio che verrà presentato da Francesco di Cesare, Presidente Risposte Turismo, nell’ambito del forum, emerge come la superficie commerciale degli outlet abbia raggiunto per la prima volta quota 750.000 mq (+4% sul 2023). Un risultato destinato a crescere del 7% nel 2025 grazie anche all’apertura di un nuovo outlet a Roma, la prima nuova struttura inaugurata in Italia negli ultimi 4 anni. Situazione meno positiva, invece, per i department store, con alcune chiusure previste nel corso del 2025 nel centro nord del Paese.

Tra i dati riportati nello studio spicca anche la leadership conquistata per la prima volta nel 2024 da Via Montenapoleone tra le vie dello shopping mondiali per valori di canone di locazione annuo (circa 20.000 euro – fonte: Main Streets Across The World 2024 – Cushman&Wakefield). Un traguardo significativo considerando che nel 2014 la via si posizionava al sesto posto in classifica.

LE ABITUDINI DI SHOPPING DEI TURISTI USA
La nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor contiene anche i risultati di una nuova indagine realizzata da Risposte Turismo sulle abitudini di shopping in Italia dei turisti statunitensi, francesi e italiani. Per quanto riguarda il segmento di domanda USA, i ricercatori di Risposte Turismo hanno riscontrato una crescita della quota di chi viaggia per shopping e lo ha fatto più di una volta (oltre il 70%). Da segnalare come, tra i turisti statunitensi che viaggiano per shopping, il 31% lo abbia fatto quattro o più volte. Aumenta inoltre il peso della combinazione eventi & shopping: il 45% degli shopping tourist americani dichiara di aver viaggiato anche in occasione di eventi particolari legati al fenomeno, dalle fashion weeks ai periodi del black Friday. Spostando l’attenzione sui viaggi per shopping in Italia, l’indagine evidenzia un forte interesse da parte dei turisti USA a integrare attività quali visite guidate ai laboratori artigiani (65%) e ai laboratori di prodotti enogastronomici (61%).

L’AGENDA DEL FORUM
La prima tavola rotonda dell’edizione 2025 di Shopping Tourism – il forum italiano sarà “Italia destinazione di shopping” dedicata a una delle domande centrali per tutti gli operatori coinvolti nel fenomeno: cosa si potrebbe e dovrebbe fare per aumentare il potenziale di attrazione di questo segmento di domanda? Considerazioni e proposte sul piano dell’offerta, della promozione, delle regole e non solo, aiuteranno ad avanzare alcune valutazioni. I relatori che si confronteranno nel primo panel di Shopping Tourism – il forum italiano saranno Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale Altagamma; Alessandra Priante, Presidente ENIT; Dina Ravera, Presidente Destination Italia Group; Stefano Rizzi, Managing Director Italy Global Blue; Jacopo Vicini, Assessore con deleghe a sviluppo economico, turismo, fiere e congressi Comune di Firenze; Edoardo Vittucci, Business Director Fidenza Village parte di The Bicester Collection.

Il forum proseguirà con il panel “Quanto e perché contano i turisti per i brand di prestigio”, un momento di confronto sul ruolo e il peso dei turisti per i brand di alta fascia. La mattinata di lavori si chiuderà con un intervento di approfondimento a cura di Saverio Mucci, Vice President, Government Industry Lead Mastercard, dal titolo “I comportamenti di spesa in shopping dei turisti: le performance dell’Italia a confronto con gli altri paesi Europei” dedicato alla presentazione di risultati di ricerca inediti realizzati appositamente per il forum.

Nel pomeriggio il forum riprenderà con la tavola rotonda “Vendere lo shopping tourism” dedicata all’analisi di come le destinazioni, le associazioni, le realtà aziendali e commerciali e i singoli professionisti possano contribuire a definire valide proposte per i turisti interessati allo shopping. A seguire, il panel “Occasioni diverse per stimolare lo shopping dei turisti” sulle strategie messe in campo da alcune realtà diverse dai tradizionali negozi, outlet e department store per trarre beneficio da questo fenomeno. Tante altre le prospettive che interverranno sul binomio turismo e shopping tra cui: Aeroporti di Roma, ATRI, Cinecittà World, Costa Crociere, Eleventy, Federmoda, Marchesi Antinori, Peck, Roma & Partners, Zani Viaggi, Zegna. L’ottava edizione di Shopping Tourism – il forum italiano si chiuderà con la tavola rotonda “Che 2025 sarà per lo shopping tourism”: attraverso il punto di vista di manager si cercherà di conoscere le prospettive per questo fenomeno.

L’evento è a numero chiuso e solo in presenza, per richieste di accredito e per consultare il programma completo e i nomi di tutti i relatori www.shoppingtourismforum.it. I Main Sponsor dell’edizione 2025 di Shopping Tourism – il forum italiano sono Fidenza Village parte di The Bicester Collection, Global Blue e Mastercard. L’ottava edizione del forum è realizzata con la collaborazione di Confcommercio Imprese per l’Italia Milano, Lodi, Monza e Brianza, e del Sistema Confcommercio e con il patrocinio del Ministero del Turismo e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Info e approfondimenti sul sito dell’evento e sulle sue pagine ufficiali X e LinkedIn.

Pepco, 16 nuove aperture entro settembre

Ben 16 nuove aperture entro il prossimo settembre: è questo il programma di espansione in Italia di Pepco, retailer polacco specializzato nella vendita di abbigliamento, prodotti per la casa, articoli per bambini e accessori a prezzi accessibili. Le inaugurazioni avverranno in centri e parchi commerciali, segnando il debutto anche in Sicilia. Oltre 100 le assunzioni previste dalla catena, presente con oltre 3.800 negozi in 18 Paesi europei. L’azienda conta oltre 30 milioni di transazioni mensili, impiegando circa 31.000 persone in tutta Europa.

“In Italia abbiamo realizzato una crescita significativa negli ultimi quattro anni – dichiara Dario Poretti, Head of Expansion di Pepco Italia –. Dall’apertura nel 2020 ad oggi, abbiamo inaugurato oltre 190 negozi, posizionandoci strategicamente in centri commerciali, retail park e aree urbane. Questa espansione rapida e capillare dimostra il nostro impegno nel rispondere alle esigenze delle famiglie italiane, offrendo prodotti di qualità a prezzi accessibili. Vogliamo essere sempre più vicini ai nostri clienti e, al contempo, contribuire allo sviluppo economico delle aree in cui siamo presenti”. Nel corso dell’ultimo anno fiscale, l’insegna ha inaugurato oltre 40 negozi. Il Gruppo Pepco, composto da retailer indipendenti Pepco, Poundland e Dealz, supportati dalla divisione globale di sourcing PGS, ha raggiunto un fatturato di 6,2 miliardi di euro nel 2024, registrando una crescita del 10,2% rispetto all’anno precedente. Quotato da maggio 2021 alla Borsa di Varsavia, il Gruppo Pepco conta oggi oltre 5.000 negozi in 20 Paesi e impiega circa 47.000 dipendenti. Per il 2025, prevede significativi investimenti mirati all’ottimizzazione delle operazioni e all’espansione della rete commerciale, che quest’anno si concentrerà principalmente nella regione dell’Europa Centrale e Orientale (CEE), grazie alla familiarità con questi mercati e alla fiducia nella capacità di generare rendimenti. Secondo quanto comunicato, l’Italia rimane un mercato chiave per la crescita futura del gruppo in Europa occidentale, insieme alla Penisola Iberica (Spagna e Portogallo), che rappresenta l’82% dei negozi e l’87% delle vendite nella regione.

Pepco sottolinea che la sostenibilità è un elemento centrale nella sua strategia, con diverse iniziative di responsabilità sociale e un focus particolare sul benessere e l’educazione dei bambini. L’azienda collabora con oltre 55 organizzazioni non governative in 18 Paesi europei, offrendo supporto a circa 90.000 bambini ogni anno attraverso programmi educativi e di sviluppo. Tra le iniziative più importanti figura Pepcolandia: nato nel 2018, è un programma di donazioni che consente ai dipendenti di sostenere organizzazioni locali. Dalla sua creazione, ha finanziato oltre 800 iniziative in diversi paesi Europei, per un totale di più di 1 milione di euro, offrendo supporto a più di 40.000 bambini. Grazie a questo progetto, lo scorso anno sono stati donati complessivamente 10.000 euro a sei organizzazioni locali italiane che promuovono iniziative speciali per bambini e giovani in difficoltà. In Italia, Pepco continua a collaborare con SOS Villaggi dei Bambini, un’associazione che si occupa di minori in difficoltà. Nel 2024, l’azienda ha donato 50.000 euro per sostenere quattro progetti nei Villaggi SOS di Vicenza, Ostuni e Mantova, oltre al Summer Camp di Caldonazzo. Grazie a questa donazione, oltre 200 bambini potranno beneficiare di nuove opportunità di assistenza ed educazione.

Apulia Distribuzione annuncia 50 milioni di investimenti per il triennio 2025-2027

L’obiettivo di fatturato alle casse per la fine del triennio 2025-2027 sfiora il miliardo di euro e per raggiungerlo Apulia distribuzione ha definito le direttive su cui lavorare – rafforzamento della rete distributiva, digitalizzazione e riorganizzazione dei processi, transizione energetica – e gli investimenti necessari, previsti in 50 milioni di euro. Il retailer pugliese conta al momento più di 280 punti vendita in cinque regioni del Sud, per un totale di oltre 150.000 metri quadri di superficie di area vendite, a cui si aggiungono il format dell’ingrosso Cash&Carry Tuttorisparmio. Nel 2024 Apulia Distribuzione ha registrato un fatturato alle casse pari a oltre 887 milioni di euro. In Puglia è al 4° posto nel ranking GNLC-Nielsen con una quota di mercato pari al 9,12%.

Lo sviluppo della rete è rappresentato dall’apertura di 8 nuovi Superstore in Puglia a insegna Rossotono con il format Rossotono Market da oltre 800 mq di superficie di vendita, comprendente la realizzazione completa degli immobili. Alle nuove aperture si affianca la ristrutturazione di 15 punti vendita storici della rete diretta. L’insegna dallo scorso gennaio è approdata nel Lazio, dove avvierà il suo presidio con 10 nuovi negozi in affiliazione con imprenditori della regione. Il piano di espansione di Rossotono prevede anche un rilancio della crescita nel territorio campano attraverso una rete in franchising gestita con imprenditori locali. Contemporaneamente aumenterà la penetrazione nel mercato siciliano realizzando partnership con imprenditori sul territorio. Infine, nel corso dei tre anni è prevista la ristrutturazione di tutti i cash &carry a insegna Tuttorisparmio presenti a Brindisi, Lucera, Corato e Capurso.

Michele Sgaramella, Direttore Commerciale di Apulia Distribuzione

La transizione organizzativa passa per la formazione digitale, con il fine di incrementare le abilità del capitale umano di Apulia nell’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi per una gestione efficace dei processi. L’azienda precisa di aver già attivato collaborazioni in ambito tecnologico con player quali Relex per la gestione degli ordini delle merci e dei planogrammi, Revionics per il pricing intelligente e SalesForce per il marketing automation. Allo stesso tempo l’intera rete distributiva verrà rinforzata a livello digitale attraverso l’introduzione di un nuovo motore CRM con attività di loyalty che saranno distribuite attraverso l’app Speasy, che fungerà anche da strumento per lo sviluppo del canale e-commerce di tutti i supermercati Rossotono aderenti.

Nell’ottica della realizzazione e ristrutturazione delle piattaforme distributive e dei negozi ad insegna Rossotono e Tuttorisparmio, è stato predisposto un piano di investimenti per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda in ogni territorio in cui è presente. In particolare, saranno realizzati impianti per l’autoproduzione di energia in modo da raggiungere una percentuale sempre maggiore di quota di rinnovabile autoprodotta rispetto all’energia acquistata dalla rete elettrica. Proseguirà, infine, il percorso di ottimizzazione con interventi di efficientamento energetico sulle infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione.

Per i 50 anni di Mulino Bianco a Milano arriva la MulinoSveglia

Negli anni ‘80 era un premio ambito e un simbolo del marchio Mulino Bianco e ora è tornata, in formato maxi, tanto da essere perfino visitabile, ma solo per cinque giorni a partire da mercoledì 19 febbraio. La Sveglia a forma di Mulino è comparsa in Piazza Gae Aulenti a Milano: un’installazione (5 x 8 x 5,5 metri) creata per celebrare i 50 anni di Mulino Bianco, aperta al pubblico venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 febbraio, dalle 9 alle 20, con accesso libero e senza necessità di prenotazione. L’obiettivo è far vivere ai visitatori un’esperienza immersiva ed emozionale, guardando da vicino gli oggetti che hanno fatto la storia del brand, dalla gallina Rosita alla poltrona del Mugnaio, fino alle prime Sorpresine, passando per il Coccio e i frame degli spot tv. All’esterno dell’installazione sono presenti delle postazioni in cui i consumatori possono registrarsi o accedere al proprio account Mulino Bianco e ricevere una box degustazione ispirata alla MulinoSveglia. La confezione contiene alcuni prodotti Mulino Bianco e un leaflet che invita a partecipare al concorso attivo tutto l’anno, con in palio premi della storia del brand. Inoltre, è possibile condividere un ricordo buono legato a Mulino Bianco in cambio di una Sorpresina, come piccolo omaggio aggiuntivo rispetto ai prodotti. L’attività in piazza Gae Aulenti è attiva dal 19 al 23 febbraio, dalle 9 alle 20. Infine, sempre all’esterno della struttura, vi è una photo opportunity a libera fruizione che permette di scattare un’immagine con la MulinoSveglia, in compagnia del Piccolo Mugnaio.

L’idea e le PR dell’evento sono a cura di INC – PR Agency Content First, che lavora stabilmente con il Gruppo Barilla e che seguirà per il 2025 tutta la comunicazione dei 50 anni di Mulino Bianco. L’intero sviluppo creativo, produttivo e di gestione dell’esperienza e del suo racconto è guidato dalle unit di Uniting Group: ALL Communication che ha curato lo sviluppo creativo dell’installazione immersiva, dalla scenografia ai contenuti video, fino al sound design; FLU, che gestisce la strategia di attivazione degli influencer; KIWI, che traduce lo storytelling in una serie di contenuti creativi per i canali social del brand, accompagnando le diverse fasi dell’attivazione; aBit, che si occupa dell’attività di sampling. La struttura portante della MulinoSveglia è realizzata in ferro, gli elementi complementari e l’arredamento sono in legno, le componenti che riproducono le forme dell’installazione sono realizzate in EPS resinato, un materiale leggero e modellabile, ideale per scenografie di grande impatto. Questa scelta progettuale consente il riutilizzo in future occasioni, massimizzandone la durata nel tempo.

Ad amplificare l’attività, un team di influencer che rispondono in prima persona all’invito “Risvegliamo insieme i nostri ricordi buoni”: dai content creator Matteo Varini, in arte @mattovarini, e Andrea Di Raimo in arte @shamzy, ai family influencer Alessandra D’Agostino e Federica Braidotti, fino a chi si ritrova a condividere colazioni ogni mattina, come I Coinquilini e I Pozzolis. Chi con un taglio ironico, chi con un taglio più emozionale, ciascuno mette al centro del proprio racconto i suoi personali “Ricordi Buoni” costruiti insieme a Mulino Bianco, per coinvolgere la community nel fare altrettanto. All’interno di un’attivazione in più fasi, i creator raccontano sui canali social l’installazione in piazza Gae Aulenti, invitando i follower a partecipare al contest dedicato ai 50 anni di Mulino Bianco all’interno di Instagram Stories. Previsto, inoltre, un nuovo spot tv del Piccolo Mugnaio Bianco, “50 anni di ricordi Buoni” che andrà on air domenica 23 febbraio. Lo spot è ideato dall’agenzia creativa LePub e la pianificazione media è a cura di OMD Italy.

Fini lancia la pasta fresca ripiena senza lattosio

È pensata specificamente per chi soffre di intolleranza o ha difficoltà a digerire il lattosio la nuova linea di pasta ripiena di Fini. In distribuzione da febbraio, vuole rappresentare un’alternativa che coniuga la tradizione della pasta fresca emiliana con le esigenze alimentari moderne.

Tre le referenze disponibili, grandi classici della cucina italiana realizzati con formaggi delattosati e un processo produttivo dedicato che ne garantisce la sicurezza: Tortellini al prosciutto crudo senza lattosio, Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio, Ravioli mozzarella e pomodoro senza lattosio. L’azienda aggiunge di aver scelto ingredienti di alta qualità, come uova e farina 100% italiane, uova allevate a terra, per realizzare una sfoglia ruvida, proprio come vuole la tradizione emiliana. Proposte in formato da 250 grammi, le tre referenze della linea di pasta ripiena Senza Lattosio Fini hanno un prezzo di 3,49 euro.

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