Sono 305 milioni i buoni sconto distribuiti in Italia nel 2024, in crescita dell’9,6% rispetto al 2023. Il valore complessivo del settore ha così raggiunto 465 milioni di euro, con un aumento del 12,9% rispetto all’anno precedente e un valore medio per singolo coupon di 1,52 euro (+2,7% rispetto al 2023). I dati sono stati resi noti dallo studio “Il mercato del couponing in Italia nel 2024” a cura di Savi, marketing technology company attiva nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e all’analisi dei dati nel mercato della GDO e non solo. Il 2024 ha visto la conferma del progressivo aumento dei buoni sconto digitali, che hanno raggiunto il 17,5% del totale transato in cassa (+3% rispetto al 2023). Un dato che ha ancora ampi margini di crescita ed è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni, grazie alla possibilità di utilizzare tale strumento presentando il buono scaricato sullo smartphone direttamente in cassa.
Approfondendo i dati relativi alle singole macro-categorie merceologiche, l’alimentare si conferma il settore leader, raggiungendo il 52,8% di tutti i coupon, rispetto ai 50,2% del 2023. Tra i prodotti più richiesti nel food, i confezionati sono stati il 26,5% del totale, superando il comparto beverage al 24,5%. Il ranking vede poi rispettivamente, il latte e i derivati (16,5%) e i dolciumi (12,5%). I coupon per acquistare prodotti da forno e i surgelati si sono attestati rispettivamente all’8,5% e al 6% del totale, mentre il 5,5% dei consumatori li hanno scelti per l’acquisto di condimenti pronti. In un’era dove la cura della persona e la daily beauty routine sono un’abitudine imprescindibile per una sempre più ampia fascia della popolazione, i buoni sconto per l’acquisto di articoli per la cura e l’igiene personale rappresentano ormai oltre un quarto del totale, precisamente il 26,5%, in crescita rispetto al 22,2% registrato lo scorso anno, mentre i prodotti per la detergenza si sono attestati al 12,2% (erano il 20,1% nel 2023). Buona performance anche del petfood, i cui prodotti per gli amici a quattro zampe hanno raggiunto una quota dell’8,5% (+1%), seguendo un trend lento ma costante, che beneficia di una sempre maggiore presenza di animali nelle case delle famiglie italiane.
“Il buono sconto è entrato ormai stabilmente nelle abitudini di acquisto dei consumatori italiani, che lo impiegano come valido alleato per risparmiare sulla spesa quotidiana – dichiara Angelo Tosoni, Managing Director di Savi Italia –. Negli ultimi anni stiamo osservando un trend di consolidamento: i brand impiegano il buono sconto come strumento strategico per diverse situazioni. In un contesto in cui occorre essere rapidi e flessibili cresce il ricorso ai coupon digitali che garantiscono maggiore tracciabilità e permettono anche di generare preziosi dati di prima parte. Savi è in prima linea per favorire questa transizione che passa dall’estensione della nostra piattaforma a sempre più retailer: in questo modo potremo consentire a brand e shopper di beneficiare di una solida e sicura infrastruttura digitale”.
La ricerca condotta da Savi mostra anche dati interessanti relativi alla conversion, dove si registrano ottime performance dei media “legacy”, categoria che racchiude i metodi di distribuzione più tradizionali. In questo comparto, i coupon “instant on pack”, applicati direttamente sulla confezione, raggiungono una redemption media del 75%, mentre i buoni distribuiti dai promoter direttamente nei punti vendita si attestano al 18%. I coupon digitali emessi all’interno di siti web, distribuiti attraverso email, newsletter, social media e associati alle carte fedeltà mostrano una redemption media del 22%.





“La ripresa seppur lieve del traffico nei diversi ambienti d’acquisto, sia centri commerciali che centri storici – chiarisce Raffaele Cerchiaro, Managing Director Jakala – rappresenta un segnale di positività su cui far leva in un contesto ancora governato da grande incertezza e da crescita non legata ai volumi ma solo all’effetto prezzo. Per le aziende diventa cruciale da un lato convertire tale traffico in acquisti attraverso investimenti in branding e comunicazione verso il consumatore finale e dall’altro di aumentare la fidelizzazione della clientela con modelli di servizio che puntino all’eccellenza. In tale contesto il ruolo del personale di vendita, preparazione, hard skills e capacità soft nella cerimonia di vendita, diverrà sempre più importante nel sostenere vantaggio competitivo”. Particolarmente positivo il trend nelle regioni del Nord-ovest, che mostra valori al di sopra della media Italia, mentre le regioni del Centro mostrano risultati per lo più in linea con lo scorso anno. Anche per le vie commerciali, nell’ultimo trimestre 2024 sono aumentate del +2,29% le visite in tutto il territorio nazionale, trainate dalle regioni del Nord-ovest e del Sud, che mostrano valori non solo positivi, ma anche al di sopra della media Italia.





“In Italia abbiamo realizzato una crescita significativa negli ultimi quattro anni – dichiara Dario Poretti, Head of Expansion di Pepco Italia –. Dall’apertura nel 2020 ad oggi, abbiamo inaugurato oltre 190 negozi, posizionandoci strategicamente in centri commerciali, retail park e aree urbane. Questa espansione rapida e capillare dimostra il nostro impegno nel rispondere alle esigenze delle famiglie italiane, offrendo prodotti di qualità a prezzi accessibili. Vogliamo essere sempre più vicini ai nostri clienti e, al contempo, contribuire allo sviluppo economico delle aree in cui siamo presenti”. Nel corso dell’ultimo anno fiscale, l’insegna ha inaugurato oltre 40 negozi. Il Gruppo Pepco, composto da retailer indipendenti Pepco, Poundland e Dealz, supportati dalla divisione globale di sourcing PGS, ha raggiunto un fatturato di 6,2 miliardi di euro nel 2024, registrando una crescita del 10,2% rispetto all’anno precedente. Quotato da maggio 2021 alla Borsa di Varsavia, il Gruppo Pepco conta oggi oltre 5.000 negozi in 20 Paesi e impiega circa 47.000 dipendenti. Per il 2025, prevede significativi investimenti mirati all’ottimizzazione delle operazioni e all’espansione della rete commerciale, che quest’anno si concentrerà principalmente nella regione dell’Europa Centrale e Orientale (CEE), grazie alla familiarità con questi mercati e alla fiducia nella capacità di generare rendimenti. Secondo quanto comunicato, l’Italia rimane un mercato chiave per la crescita futura del gruppo in Europa occidentale, insieme alla Penisola Iberica (Spagna e Portogallo), che rappresenta l’82% dei negozi e l’87% delle vendite nella regione.








Lo sviluppo della rete è rappresentato dall’apertura di 8 nuovi Superstore in Puglia a insegna 











Tre le referenze disponibili, grandi classici della cucina italiana realizzati con formaggi delattosati e un processo produttivo dedicato che ne garantisce la sicurezza: Tortellini al prosciutto crudo senza lattosio, Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio, Ravioli mozzarella e pomodoro senza lattosio. L’azienda aggiunge di aver scelto ingredienti di alta qualità, come uova e farina 100% italiane, uova allevate a terra, per realizzare una sfoglia ruvida, proprio come vuole la tradizione emiliana. Proposte in formato da 250 grammi, le tre referenze della linea di pasta ripiena Senza Lattosio Fini hanno un prezzo di 3,49 euro.

