Ferrero, Barilla e Rigoni di Asiago vincono i Best Brands Italia 2016

Ferrero, Barilla e Rigoni di Asiago: questo il trio che ha conquistato il primo posto nelle classifiche stilate da Best Brands Italia 2016.

Questi i brand più forti in Italia, quelli più riconosciuti e amati dal pubblico in termini di corporate, prodotto e “growth”, secondo l’innovativa valutazione dei brand portato in Italia da Serviceplan, il più importante gruppo di comunicazione indipendente in Europa che lo ha creato 14 anni fa in Germania insieme a GfK.

I tre nomi non sono scaturiti dall’opinione di una giuria o dalla sola analisi dei dati di mercato, ma da una classifica stilata unendo due criteri oggettivi e molto diversi tra loro: il successo economico e l’affetto del pubblico, misurato su una ricerca che ha coinvolto 4.500 consumatori. Quindi, “testa” (i numeri) e “cuore” (il sentiment). O, se si preferisce, share of market e share of soul.   Non solo: quest’anno si è aggiunto un parametro in più alla metodologia: la Brands Experience, una valutazione che ha portato diverse sorprese alla classifica.

Ferrero si conferma nella categoria Corporate, mentre sono entrate in short list anche Barilla, Enel, Ferrari, L’Oreal, Nestlè, P&G, Parmalat, Pirelli e Volkswagen.

In termini di Product, Barilla scalza Coca Cola, vincitrice della scorsa edizione, mentre le altre marche con ottimo posizionamento sono Dove, Kinder, Mulino Bianco, Nike, Nutella, Rio Mare, Samsung e Twinings. Accanto a Rigoni di Asiago, vincitrice del Growth, hanno giocato un ruolo importante anche Cirio, Estathé, Montana, Nostromo, Novi, Olio Dante, Pril, Vera (Nestlè) e Zuegg.

Spazio all’innovazione

Accanto ai tre premi “canonici”, la serta di gala è stata animata da un quarto riconoscimento: l’Innovation Award, per la marca che meglio rappresenta l’innovazione nell’idea e nei fatti: la scelta è caduta su Airbnb, che, dalla sua nascita nel 2008, è diventato una delle marche più rivoluzionarie e rilevanti al mondo. Un modello riuscito e ispirante di sharing economy, valutato lo scorso settembre in 30 miliardi di dollari.