Capodanno gourmet: quest’anno per alimenti si spenderanno 2,5 miliardi di euro

Tornano a crescere i consumi a Capodanno: quest’anno per il cenone si prevede saranno spesi complessivamente 2,5 miliardi di euro, 140 milioni in più rispetto all’anno scorso. Lo rivela un’indagine di Swg e Confesercenti.

Si preferisce tagliare insomma piuttosto sui divertimenti (lo ha fatto il 31% degli italiani) e non lesinare sulle spese per la tavola: secondo Coldiretti/Ixe’, ogni famiglia spenderà in media 95 euro a famiglia, il 25% in più dello scorso anno. Gli italiani spenderanno tra 126 e 250 euro il 25% della popolazione (il doppio rispetto al 13% del 2014), e sale dall’1 all’8% quella di chi destinerà al cenone più di 250 euro. Il 67% spenderà invece tra 75 e 125 euro.

 

Spumante panettone e salumi sul podio

Spumante e panettone, e, nonostante gli allarmi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che solo pochi mesi fa hanno provocato un crollo dei consumi, cotechino o zampone sono gli alimenti che più compariranno sulle tavole di fine anno, e a loro sarà destinato il 70% delle vendite: questi ultimi saranno acquistati da oltre due italiani su tre (67%) spesso in accoppiata con le lenticchie (80%) e secondo Coldiretti ne saranno consumati 6,5 milioni di chili con una netta preferenza per i cotechini e ben 20 milioni di chili di carne e salumi. L’uva non mancherà sulle tavole del 59%, e, se le ostriche attireranno l’attenzione solo del 13% degli italiani, il 58% non rinuncerà al salmone.

Secondo la Cia-Agricoltori Italiani «È innegabile che il numero di ‘vegetariani’ e ‘vegani’ è in sensibile crescita (oltre 4 milioni) ma in questi due giorni di banchetti sono molti quelli che ‘disubbidiscono’ al loro credo alimentare». Circa un vegetariano su 10 contravverrebbe proprio a Capodanno le regole della propria dieta.

Insomma, sottolinea la confederazione agricola, nella due giorni pantagruelica, a farla da padrone è la carne di suino, seguita dalla quella bovina, utilizzata principalmente per dar vita al brodo del primo dell’anno, e dalle carvi avicole. Conti alla mano, calcola la Cia, ”gli italiani spenderanno, nelle prossime ore, circa 160 milioni di euro nell’acquisto di carne.

Il 2015 sarà ricordato anche come annus mirabilis per lo spumante nazionale: saranno oltre 56 milioni le bottiglie che saranno stappate durante le feste, contro i 2,5 milioni delle “bollicine” straniere. Ben l’85% di queste saranno costituite da spumanti di qualità, con un’indicazione geografica specifica, secondo una nota dell’Unione Italiana Vini. Ingente la quota di export, con 190 milioni di bottiglie stappate all’estero secondo una stima della Coldiretti. Le esportazioni sono trainate dal prosecco (+29%), e si assesteranno su 362 milioni di bottiglie (+13% sul 2014) con un aumento della richiesta del 48% in Gran Bretagna, del 22% negli Stati Uniti (primo e secondo mercato) e in Germania (+5%) al terzo posto. E persino i francesi hanno aumentato le richieste, del 9%. La classifica delle bollicine è guidata dal Prosecco, seguito da Asti, Trento Doc e Franciacorta. E quest’anno per la prima volta secondo Coldiretti saranno stappate all’estero più bottiglie di spumante che di champagne, anche se a valore le bollicine francesi restano inarrivabili (990 milioni di euro contro 3 miliardi) con un prezzo medio a bottiglia di 17,1 euro al litro per i francesi (25,3 euro per lo Champagne) contro i 3,57 dei nostri spumanti.

Infine, quasi due italiani su tre (63%) staranno a casa, nella propria abitazione (39%) o da amici o parenti (32%), in 9 milioni secondo Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi trascorreranno il Capodanno al ristorante.