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Tag: spesa

Inflazione stabile a ottobre ma i consumi stentano a ripartire

Secondo i dati diffusi da Istat, a ottobre i prezzi al consumo hanno evidenziato un indice generale di inflazione in leggera risalita con un +0,9% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una crescita con un +2,2% su base tendenziale.

Nel mese di ottobre i dati sull’andamento dei prezzi confermano un quadro generale caratterizzato da una situazione stabile dell’inflazione. Il comparto alimentare registra una accelerazione riferibile in particolare ai beni alimentari non lavorati. Il calo a ottobre dell’indice del clima di fiducia da parte dei consumatori sottolinea come rimanga una situazione di incertezza, che impegna le imprese della distribuzione moderna a mantenere alta l’attenzione a tutela del potere d’acquisto delle famiglie per garantire su tutto il territorio nazionale un’offerta di qualità a prezzi convenienti.

Allo stesso tempo, il settore del retail moderno nel suo complesso ha la necessità di continuare a investire nello sviluppo e per far fronte alle sfide di un contesto economico, tecnologico e delle abitudini di consumo in continuo cambiamento. Investimenti che generano ricadute positive per il territorio, nelle comunità locali in termini occupazionali, progettualità di rigenerazione urbana, contrasto ai fenomeni della desertificazione commerciale e del consumo di suolo. È dunque fondamentale, per Federdistribuzione, che la Legge di Bilancio 2025 venga incardinata nella prospettiva di sostegno ai redditi delle famiglie e di facilitazione degli investimenti e delle opportunità di crescita delle imprese.

La Borsa della Spesa: largo a frutta e ortaggi autunnali

Nella settimana dedicata all’alimentazione, BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, in collaborazione con Consumerismo No Profit, ribadiscono l’importanza di fare scelte alimentari consapevoli e sottolineano il ruolo fondamentale de La Borsa della Spesa come strumento per promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata. Ne La Borsa della Spesa di questa settimana entra nel vivo l’autunno con i suoi prodotti. Nello specifico, per quanto riguarda l’ortofrutta, continua positivamente la produzione dei cachi che, grazie alla loro abbondanza, presentano prezzi convenienti. Nello specifico, per i cachi comuni campani si registrano prezzi all’ingrosso che vanno da 1,20 a 1,80 euro/Kg, a seconda della pezzatura del prodotto, mentre per la varietà emiliana si va da 1,30 euro/Kg fino a raggiungere i 2,20 euro/Kg, per i frutti più grandi.

Sono gli ultimi giorni per approfittare ancora della buona qualità dell’uva da tavola che, purtroppo, sta giungendo al termine con un po’ di fretta. Il caldo persistente della scorsa estate, infatti, ha accelerato la produzione iniziale, portando al termine la campagna con anticipo. Questa settimana l’uva Italia è disponibile all’ingrosso intorno ai 2,80 euro/Kg. L’autunno è anche la stagione dei melograni, che presentano un’ottima qualità e prezzi regolari che vanno da 2,00 a 2,30 euro/kg. Consigliato ancora il consumo di mele a cui, oltre alla produzione settentrionale, si è aggiunta da poche settimane quella campana della varietà Annurca che, aumentando, sta portando i prezzi all’ingrosso in calo, intorno ai 2,40 euro/Kg. Infine, è entrata ormai nel vivo la produzione delle castagne che presentano una buona qualità e un aumento dei quantitativi, con prezzi all’ingrosso sui 5,00/5,50 euro/kg, in leggero calo rispetto all’inizio della campagna.

Tra gli ortaggi, largo alle tipiche zuppe autunnali. Sono consigliati zucche e porri, entrambi con prezzi bassi. Per quanto riguarda le zucche, sono convenienti i prezzi di tutte le varietà, tra cui quelli della Moscata di Provenza, da 0,50 a 0,70 euro/kg e quelli della Butternut o della Lunga Violina intorno a 0,90 euro/Kg. Porri, all’ingrosso, disponibili da 1,50 a 1,70 euro/Kg. In calo anche i prezzi di tutte le verdure a foglia grazie ad un aumento della produzione, soprattutto locale. Nello specifico, sono consigliati il cavolo nero sceso al di sotto dei 2,00 euro/kg, gli spinaci ricci, intorno a 1,50 euro/Kg e le cime di rapa che vanno da 1,30 a 1,60 euro/Kg.

Per quanto riguarda il pescato, continua il fermo pesca sul versante tirrenico quindi le principali attività di cattura si stanno svolgendo nel Mar Adriatico dove, l’abbondanza della pesca ha determinato prezzi molto convenienti per le seguenti specie: pannocchie, disponibili da 3,00 a 5,00 euro/Kg, a seconda della pezzatura; mazzancolle, soprattutto di dimensioni piccole, dai 13 ai 14,00 euro/Kg. Abbonda nei mercati anche la lampuga, intorno ai 7,00 euro/kg e il lanzardo, un pesce azzurro di ottima qualità, simile allo sgombro, considerato “povero” grazie al suo prezzi, intorno ai 2,00 euro/Kg. Infine, questo è un buon periodo anche per consumare ottime ostriche che, come ricorda un famoso detto popolare francese, vanno consumate nei mesi con la lettera “r” nel loro nome ma, soprattutto, presentano prezzi regolari che oscillano dai 6,00 ai 7,00 euro/kg, per le più commerciali, fino ad arrivare a prezzi che partono dai 20 euro/Kg per le più pregiate. Abbondano come non mai negli ultimi anni, anche i calamari, soprattutto di piccole dimensioni, venduti all’ingrosso intorno ai 15,00 euro/Kg fino ad arrivare ai 20,00 euro/Kg per i più grandi.

Si può consultare “La Borsa della Spesa” cliccando su www.laborsadellaspesa.it

Gdo, su i volumi ad agosto. Bene bevande, ittico e cura persona, tiene la mdd

Fatturato a 10,4 miliardi di euro, inflazione al -0,2%, +2,3% a valore e +3,1% a volume nel comparto grocery: questi i principali dati relativi ad agosto 2024 emersi dalla consueta analisi mensile “Lo stato del Largo Consumo in Italia” con cui NIQ analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, delineando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese.

L’analisi di NIQ evidenzia un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi: In testa si trovano gli specialisti drug (+11,9%), seguiti da supermercati (+4,1%), discount (+1,8%) e superstore (+0,8%). Tuttavia, si sottolinea una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-2,5%) e liberi servizi (-0,3%). L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al -0,2% a Totale Italia Omnichannel (vs agosto 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%. Anche le vendite in promozione presentano un trend in crescita, con un’incidenza promozionale del 22,8% per il mese di agosto 2024 a totale Italia (+1 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Per quanto riguarda i prodotti a marchio del distributore, ad agosto la quota di MDD registra il 22,6% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (Discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, ad agosto l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,3% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +3,1%. Tra le aree merceologiche che ad agosto hanno registrato un importante incremento rispetto all’anno precedente, si evidenziano i prodotti bevande e cura della persona, entrambi con un aumento a valore del +5,3% e una crescita a volume rispettivamente del +5,1% e del +6%, seguiti dall’ittico, con un valore del +4,3% e una quota a volume del +7,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per quelle a volume. In controtendenza invece le carni, che registrano un calo del -1,2% a valore e un lieve aumento del +0,2% a volume.

Tra i volumi dei canali distributivi a totale grocery spicca il risultato degli specialisti drug con il +9,8% rispetto ad agosto 2023 (+9,6% a valore) seguiti da supermercati con il +4,2% a volume (+3,6% a valore) e dai discount, con il +3,6% a volume (+1,2% a valore). Diversamente, gli iper>4500 perdono il -2,2% a volume ed il -2,3% a valore.

La fascia del fresco (peso fisso + peso variabile) cresce nei supermercati a +2,7% e nei discount a +1% ma cala in tutti gli altri canali distributivi, con un picco per gli iper>4500 a -3,2%. Tra le tre categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto si trovano gastronomia, al +4,5%, e pane & pasticceria & pasta, con il +2,5%, seguite subito dopo da frutta e verdura (+2,4%). Pescheria e macelleria & polleria si attestano invece come le categorie con i trend più bassi, rispettivamente al -3,3% e al -1,1%.

Frutta conveniente, La Borsa della Spesa consiglia uva, pesche e pere

Tra i prodotti consigliati da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese che offre una guida sui prodotti di stagione più convenienti, c’è l’uva da tavola, entrata nel vivo della produzione e presente in diverse varietà, tra cui la Vittoria, tra le più consumate, con prezzi all’ingrosso che vanno da 2,00 a 2,20 euro/kg, l’uva Italia intorno ai 2,00 euro/kg e l’uva Pizzutello, tipica dell’area di produzione pugliese, intorno ai 2,50 euro/kg. Ancora disponibili nei mercati le susine, con prezzi regolari che vanno da 1,50 a 2,00 euro/kg a seconda della varietà. Pesche e nettarine, di buona qualità, da 1,60 a 2,50 euro/kg in base al calibro. Inoltre, è iniziata la raccolta delle pere emiliane come le William e le Abate, con prezzi che al momento si mantengono più bassi rispetto allo scorso anno che vanno da 1,70 a 2,20 euro/kg. Per quanto riguarda gli ortaggi, sono diverse le verdure stagionali consigliate, ricche di proprietà benefiche. Le più convenienti questa settimana risultano le carote, con prezzi in ribasso che oscillano da 0,80 a 1,00 euro/kg, le patate intorno a 0,75 euro/kg e le cipolle dorate che vanno da 0,70 a 0,90 euro/kg. Ma questa è anche la stagione dei peperoni, intorno a 2,20 euro/kg e delle melanzane che variano da 1,50 a 1,80 euro/kg.

Il caldo degli ultimi mesi però è stato frenato dai forti temporali che negli ultimi giorni hanno attraversato in lungo e largo la nostra Penisola, limitando molto le attività di pesca nei nostri mari. Tra i prodotti ittici più convenienti, questa settimana troviamo la lampuga, la cui stagione è entrata nel vivo e terminerà a dicembre, con prezzi che vanno da 6,00 a 7,00 euro/kg, i totani, disponibili in grandi quantità, con prezzi regolari che oscillano dai 7,00 ai 10,00 euro/kg, le cozze, intorno ai 3,00 euro/kg, abbondanti e di ottima qualità e i gamberi rosa, poco limitati dal maltempo, disponibili da 4,00 a 10,00 euro/kg, a seconda della pezzatura.

Per il comparto delle carni infine, sono stabili i prezzi dei tagli più pregiati della carne di scottona e di vitellone. Nello specifico, varia da 8,00 a 8,40 euro/kg il prezzo all’ingrosso del quarto posteriore di vitellone e da 8,95 a 9,35 euro/kg quello del quarto posteriore di scottona.

La Borsa della Spesa è disponibile cliccando qui

Inflazione in lieve calo ad agosto, ma i consumi non decollano

I dati diffusi dall’Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di agosto evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione in leggero calo con un +1,1% su base annua. Il carrello della spesa segna una lieve crescita con un +0,9% su base tendenziale, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano all’1,1% dall’1,8% del mese precedente.

Anche ad agosto si conferma un trend di stabilizzazione della crescita dei prezzi. Tuttavia lo scenario economico rimane contraddistinto dalla fragilità dei consumi, evidente anche dall’andamento sotto le attese dei saldi estivi, soprattutto in alcuni comparti come quello dell’abbigliamento. La prospettiva di scenario rimane ancora incerta a causa sia delle diverse tensioni geopolitiche sia dell’impulso inflazionistico di alcune materie prime, quali ad esempio caffè e cacao, che potrebbe determinare, in prospettiva, qualche ulteriore effetto sui prezzi al dettaglio.

In questo contesto il sostegno ai consumi, al potere di acquisto delle famiglie e alle filiere di eccellenza del Made in Italy rimane un obiettivo prioritario per l’economia del Paese. In tale prospettiva anche quest’anno Federdistribuzione ha aderito alla convenzione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) che introduce uno sconto del 15% sul plafond di spesa della carta “Dedicata a te”, riservata alle famiglie economicamente più fragili e che da settembre sarà utilizzabile per acquistare i beni alimentari di prima necessità all’interno dei punti vendita delle aziende distributive aderenti all’iniziativa.

Gdo, a luglio crescono volumi e fatturato. Bene ortofrutta, cura persona e ittico

Ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NIQ (NielsenIQ) analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, rappresentando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese. A luglio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia vale 10,5 miliardi di €: un trend positivo del +2,5%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al +0,1% a totale Italia omnichannel (vs luglio 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%.

L’analisi di NIQ sottolinea un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+12,4%), seguiti da superstore (+3,4%), supermercati (+3,2%) e discount (+1,3%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali liberi servizi (-1,9%) e iper>4500 (-1,1%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,3% a totale Italia (+1,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a luglio la quota di MDD registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a totale Italia omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia omnichannel, nel comparto grocery, a luglio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,1% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +2,9%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un importante incremento rispetto al 2023, si evidenziano i prodotti ortofrutta con l’aumento a valore del +4,6% e del +10,1% a volume, seguiti dai prodotti cura persona con un +4,5% a valore e +5,3% a volume e l’ittico con un valore del +4,5% e una quota a volume del +6,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per variazioni a volume. In controtendenza le bevande registrano solo un lieve incremento del +0,8% a valore e del +0,2% a volume. In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca il risultato degli specialisti drug con il +10,4% rispetto a luglio 2023 e il +9,7% a valore, seguiti da superstore con il +3,3% a volume e il +2,8% a valore e da supermercati, con il +3,2% a volume e il +2,9% a valore. Diversamente, i liberi servizi perdono il -1,7% a volume e il -1,6% a valore.

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 e dei liberi servizi, entrambi a -1,4%. Tra le categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta e gastronomia si trovano in testa con il +4,0% ciascuna, seguite subito dopo da pescheria (+3,9%) e macelleria & polleria (+2,3%). Anche questo mese, la salumeria si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-0,1%).

Largo consumo, fatturato su per la Gdo a giugno. Tiene la mdd, in calo le bevande

Secondo “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NIQ, che analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia a giugno vale 11,9 miliardi di euro: un trend positivo del +1,1%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. L’indice di inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) si attesta allo 0,1% a Totale Italia Omnichannel (vs giugno 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,7%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di giugno un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+8,4%), seguiti da superstore (+2,1%), supermercati (+2%) e discount (+0,4%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-3,5%) e liberi servizi (-2,5%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,2% per il mese di giugno 2024 a totale Italia (+0,7 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a giugno la quota di mdd registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a giugno l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +0,5% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari al +1,2%. Nel mese di giugno, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti pet care con l’incremento a valore del +2,8% e del +1% a volume, seguiti dai prodotti drogheria alimentare con un +1,9% a valore e +0,8% a volume e il caso delle carni con un valore del -0,5% e una quota a volume del +3,2%. Infine, in controtendenza rispetto alle altre aree merceologiche, le bevande registrano una decrescita del -1,7% a valore e del -2,3% a volume.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,6% rispetto a giugno 2023 e il +6,6% a valore, seguiti da supermercati e superstore con un +1,9% a volume e, rispettivamente, il +1,5% e il +2,2% a valore. Diversamente i discount crescono del +1,3% a volume ma perdono il -1,5% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-2,2%) e dei liberi servizi (-2,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta con il +4,4% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pescheria (+3,7%) e gastronomia (+3,3%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-2,2%).

Consumi, cala l’inflazione ma gli italiani restano cauti. Cresce quota Mdd

Secondo NIQ, che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, a febbraio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia pesa 10 miliardi di euro: un trend positivo del +2,4%, rispetto alla performance dello stesso mese dell’anno precedente.

Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), ha registrato una diminuzione rispetto al valore di gennaio (+4,3%), segnando un +3,4% a Totale Italia Omnichannel, un dato che suggerisce una tendenza al rallentamento dell’aumento dei prezzi. Tuttavia gli italiani continuano ad adottare modelli di acquisto orientati al risparmio, come dimostrato da una riduzione del -1,4% del mix del carrello della spesa, la cui variazione reale dei prezzi risultata essere del 2%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di febbraio un andamento positivo per alcuni canali distributivi: questa tendenza è guidata da specialisti drug (+10,9%), seguiti da discount (+4,8%), superstore (+3,7%) e supermercati (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper >4500 (-1,4%) e liberi servizi (-2,8%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 23,6% per il mese di febbraio 2024 a totale Italia (+0,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (Mdd), a febbraio la quota di Mdd registra il 22,5% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,4% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a febbraio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +1,2% (vs 2023), mentre continua la diminuzione a volume, pari a -0,8%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita si evidenziano i prodotti dedicati agli animali domestici con l’incremento a valore del +4,4%, seguiti dai prodotti per la cura della casa (+3,9%). Per quanto riguarda i volumi, invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti, tranne che per i prodotti per la cura della casa (+1,3%) e per la cura della persona (+1,1%).

A livello di categorie merceologiche, sul podio della classifica Top10 di NIQ del mese di febbraio 2024 si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+44,3%), gli ammorbidenti (+19%) e i dentifrici (+16,1%).

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione dei liberi servizi (-0,9%) e degli iper >4500 (-1,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,1% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta a parimerito con gastronomia (+4,5%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-1,4%).

Ancora “Prezzi Bloccati” per Sigma e Sisa: l’iniziativa abbraccia 300 prodotti

Per contrastare l’inflazione e sostenere i consumi dei clienti, la centrale D.it prosegue l’operazione “Prezzi Bloccati” che sarà valida fino al 31 marzo e si articolerà su tutto il territorio nazionale con la partecipazione di oltre mille punti vendita a insegna Sigma e Sisa e coinvolgerà oltre 300 prodotti a marchio.

In sintonia con tale filosofia, è già in fase di programmazione l’estensione dell’iniziativa che prevede la definizione di nuovi panieri a listino bloccato, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei consumatori il miglior rapporto qualità/prezzo in modo continuativo.

“A inizio 2024 la quota media della Mdd per il nostro sistema supera l’11% del mercato del Largo Consumo Confezionato. A inizio del 2023 invece non arrivava al 9,5%, quindi i risultati sono stati eccezionali. Occorre poi aggiungere che lo sviluppo di referenze mainstream anche nel freschissimo, quindi nei reparti ortofrutta, carne e gastronomia, ha contribuito a migliorare ulteriormente il percepito sul nostro prodotto a marchio come brand in grado di sostenere la spesa dei clienti” sottolinea Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it che sottolinea come nell’ultimo biennio l’obiettivo primario sia stato proprio creare le condizioni commerciali per rendere la marca del distributore un “rifugio” e garantire ai clienti un livello qualitativo di primo piano al massimo della convenienza. “Per fare questo abbiamo lavorato sinergicamente tra centrale e Cedi periferici, da un lato ponendo la massima attenzione alle condizioni di acquisto della Mdd, dall’altro mettendo altrettanto impegno nel contenerne i prezzi di vendita, il tutto senza toccare l’intensità promozionale sui nostri marchi” conclude Camattari.

2024: italiani fedeli alla Mdd. Vince il cibo healthy, sostenibile e poco caro

Se la recessione appare ormai scongiurata, le previsioni per il 2024 iniziato da pochi giorni riportano in un’Italia dello zero virgola. Secondo i manager intervistati dall’Ufficio Studi Coop, la crescita del PIL stimata allo 0,5% per i prossimi 12 mesi ci rende i più lenti dell’Europa, e l’83% dello stesso campione è convinto che le sacche di povertà e i fenomeni di vulnerabilità sociale e economica nel nostro Paese siano destinati a aumentare. A fronte di un’inflazione alimentare ancora sostenuta (per i manager stimata al 3% nella media d’anno), nel tentativo di difendere i propri consumi e la loro qualità, gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla Mdd (marca del distributore) che anche nel 2024 promette di registrare ottime performance; l’82% dei manager italiani prevede un aumento della quantità acquistata, mentre al primo posto tra le scelte di acquisto in riduzione si trovano le marche industriali (non fanno eccezione nemmeno le marche leader tanto che un buon 36% ne immagina la rinuncia all’acquisto).

In miglioramento le intenzioni di spesa degli italiani sui consumi alimentari domestici; la percentuale di quanti intendono aumentare le quantità consumate (16%) supera quella di quanti intendono ridurre i consumi (11%) con una differenza di 5 punti percentuali (la stessa differenza era di -1 punto percentuale nell’indagine di agosto 2023). Il cibo resta centrale nelle scelte di consumo, ma anche a tavola, la tenuta della spesa si sposa con la sobrietà. Infatti, quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo alla preparazione domestica del cibo (il modo più semplice per coniugare qualità e risparmio) e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%).

Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%). Perché oltre ad essere conveniente, la tavola del 2024 deve rimanere healthy (e non certamente a caso nel 2023 le vendite delle friggitrici ad aria, che garantirebbero una preparazione più salutare delle pietanze, hanno subito un consistente incremento) quindi tradizionale ed essenziale (27%). Torna nel carrello anche l’ortofrutta che nell’estate sembrava essere stata al centro di grandi rinunce da parte degli italiani. Nella Top 5 dei prodotti in aumento nel 2024 compaiono proprio frutta e verdura al primo posto e poi subito dopo il pesce (anch’esso una difficile rinuncia degli ultimi anni). Tra i prodotti di cui gli italiani prevedono di poter ridurre i consumi le spiccano invece i dolci (li ridurrà il 41% del campione), le carni rosse (34%), i salumi e affettati (37%) e superalcolici (33%).

Ma se il 2023 ha insegnato alle famiglie come risparmiare nel solito punto vendita, è anche vero che nei mesi più difficili le ha anche condotte sempre più spesso al discount. Un trend in crescita anche nel 2024 tanto da collocare questo formato in testa alla classifica dell’incremento delle vendite sia nelle previsioni dei consumatori che dei manager intervistati. A fronte di queste tendenze solo il binomio efficienza-innovazione sembra essere la strada maestra per la moderna distribuzione del futuro.

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