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Gdo, il fatturato del 2024 supera quota 135 miliardi (+1,8%)

Secondo “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NielsenIQ, studio che analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato maturato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia per il 2024 si attesta a 135,1 miliardi di euro, un valore che cresce del +1,8% rispetto al 2023. Viene inoltre riscontrato un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi: in testa si trovano gli specialisti drug (+8,8%), seguiti dai supermercati (+2,6%), dai discount (+2,3%) e dai superstore (+2,1%). In controtendenza l’andamento dei liberi servizi (-2,4%) e iper>4500 (-1,9%).

Analizzando le rilevazioni fornite da NIQ, il largo consumo confezionato (LCC), a totale Italia per la Gdo, chiude il 2024 a valore con +2%, seguito dal comparto grocery (+1,9%), il fresco (+1,8%) e in ultimo il no food (+0,7%). Si osserva, inoltre, un aumento delle vendite in promozione: l’anno chiude con una leva al +24,3% (vs 23,4% nel 2023) e, per il solo mese di dicembre 2024, viene evidenziato un livello più alto rispetto allo stesso periodo del 2023 (26,2%, +1,8 pp).

Volgendo lo sguardo solamente al mese di dicembre 2024, si registra un fatturato pari a 14,4 miliardi di euro con un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi. Infatti, in testa si trovano gli specialisti drug (+5,1%), seguiti da discount (+1,6%), superstore (+1,3%) e supermercati (+0,3%). Tuttavia, si sottolinea una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali liberi servizi (-5,2%) e iper>4500 (-3,3%). Nel corso dell’ultimo mese dell’anno, l’indice di inflazione nel largo consumo confezionato (LCC) viene rilevato al +0,4% a Totale Italia Omnichannel, confermando un trend inflattivo in calo rispetto al 2023 (11,3% – valore medio annuale). Al fine di contrastare l’impatto del carovita, le strategie di risparmio messe in atto dagli italiani sono proseguite nel corso di tutto il 2024 iniziando proprio dal carrello della spesa. Un’affermazione che trova un’eccezione, però, proprio nel mese di dicembre del 2024. Complici le festività, i consumatori hanno adottato comportamenti meno volti al contenimento delle spese: infatti, la variazione dei prezzi è più alta rispetto all’inflazione (+0,6% vs +0,4%). Per quanto riguarda i prodotti a marchio del distributore, a dicembre la quota di mdd è pari al 21,6% del lcc nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 30% (discount inclusi).

COSA METTONO GLI ITALIANI NEL CARRELLO DELLA SPESA?
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a dicembre dall’indagine di NIQ emerge un lieve calo a valore pari al -0,5% (vs dicembre 2023), stesso trend che si osserva per i volumi attestandosi al -1,1%. In particolare, a dicembre 2024, tra le aree merceologiche interessate da un lieve incremento rispetto all’anno precedente, si trovano le categorie ittico e carni, con un aumento rispettivo a valore del +0,9% e +0,8%, invece analizzando i volumi la prima categoria presenta una diminuzione del -2,5%, mentre la seconda non subisce variazioni. Al contrario, le bevande calano sia per valore (-4,8%) sia per volume (-4,7%).

Esaminando l’andamento dei canali distributivi a totale grocery, i liberi servizi perdono maggiormente con il -5,6% a volume e il -4,9% a valore. I soli a ottenere un incremento sono gli specialisti drug, con un +2,0% a volume e un +1,1% a valore rispetto a dicembre 2023, i superstore invece crescono a valore del +0.9%. In merito al segmento del fresco (peso fisso + peso variabile) rimane invariato. Tra le tre categorie merceologiche più scelte dagli italiani per valore all’interno del comparto si trovano frutta e verdura, al +1,7%, e macelleria & polleria, con il +1,2%, seguite subito dopo dai formaggi (+1,1%). Pescheria e salumeria si attestano invece come le categorie con i trend più bassi, rispettivamente al -5,8% e al -3,9%. Se si analizzano i canali distributivi a crescere sono: i discount con un +2,1% e i superstore a +1,6%, seguiti dai supermercati che guadagnano un +0,4%. Calano tutti gli altri canali distributivi, con un picco per i liberi servizi a -5,9%.

La Borsa della Spesa: inizia la stagione delle arance rosse

La Borsa della Spesa di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, realizzata in collaborazione con Consumerismo No Profit, è lo strumento adatto a orientare i consumatori nella scelta di prodotti stagionali freschi convenienti e salutari.

Per quanto riguarda la frutta, continua il periodo degli agrumi siciliani. Sta aumentando la produzione di arance tarocco, anche quest’anno così come l’anno scorso soprattutto di dimensioni piccole. Il caldo torrido verificatosi in Sicilia negli scorsi mesi, infatti, non ha permesso l’accrescimento ottimale dell’agrume. Tuttavia, si mantengono bassi i prezzi delle arance rosse di piccole dimensioni, da 0,80 a 1,20 euro/kg, ideali per ottime spremute. Tali prezzi sono tendenti ad un ulteriore calo, man mano che la produzione aumenterà fino a sostituire completamente quella delle arance bionde che, questa settimana, nonostante siano quasi giunte al termine della loro produzione variano da 0,70 a 1,30 euro/kg grazie ad all’abbondanza del prodotto. Tra gli agrumi sta per concludersi, seppur con un leggero anticipo, anche la produzione delle clementine. Tale anticipazione è giustificata da una partenza precoce della produzione, favorita dal clima. Tuttavia, l’ampia disponibilità mantiene stabile il loro prezzo, tra 0,70 e 1,60 euro/kg. Infine, è entrata nel vivo la produzione del kiwi italiano, soprattutto laziale, che prende il posto del neozelandese, e la cui produzione, al momento, procede regolare stabilizzando i prezzi tra i 2,50 ai 2,80 euro/kg. Tra i kiwi, sta prendendo sempre più piede il consumo di kiwi gold, dalla polpa gialla, i cui prezzi sono leggermente superiori del kiwi verde comune. Inoltre, inizia a farsi conoscere anche il kiwi rosso, dal sapore più dolce.

Tra gli ortaggi, abbonda la produzione campana e pugliese di finocchi i cui prezzi, nonostante l’aumento della richiesta si confermano stabili, tra 1,20 e 1,50 euro/kg, grazi al buon andamento della produzione. È iniziata positivamente anche la stagione del porro, questa settimana disponibile all’ingrosso da 1,30 a 1,50 euro/kg, molto richiesto per la realizzazione di diverse ricette invernali di tendenza. Tra i prodotti consigliati, non manca il cavolo cappuccio, intorno a 0,90-1,00 euro/kg, che presenta una buona qualità favorita dal clima. Ma questo è anche il momento di massima produzione del radicchio tondo che, nonostante i danni causati dalle piogge autunnale alle culture venete, non presenta prezzi alti ma che, anzi, oscillano da 1,40 a 1,60 euro/Kg. Infine, nonostante il tipico aumento della richiesta e il rallentamento della produzione a causa delle temperature più fredde di gennaio, per le lattughe non si stanno registrando prezzi al rialzo ma, al contrario, si mantengono più bassi rispetto alla media del periodo, mediamente da 1,20 a 1,50 euro/kg a seconda varietà.

Per quanto riguarda i prodotti ittici, la chiusura legata alla festività non permette un’ampia disponibilità di scelta dei prodotti nei mercati all’ingrosso, Tuttavia, tra i prodotti disponibili più convenienti si riconfermano le mazzancolle che, dopo il boom di Natale causato da un aumento degli acquisti, tornano sotto i 20,00 euro/Kg, nello specifico intorno ai 16,00 euro/kg. Abbondanti e ancora a buon prezzo le pannocchie provenienti soprattutto dall’Adriatico, che in base alla pezzatura e alla freschezza variano da 4,00 a 10,00 euro/Kg. Tra i pesci, si consiglia il consumo di cefali, dalle carni di ottima qualità e a prezzi popolari poiché poco richiesti che vanno da 2,00 a 6,00 euro/kg. Infine, per aiutare l’organismo, si consiglia il consumo di sgombro, un pesce azzurro povero disponibile all’ingrosso intorno a 3,00-5,00 euro/kg. Tra la carne, il mercato del pollo apre il 2025 con un’offerta superiore alla domanda portando così i prezzi all’ingrosso in calo, rispetto al periodo precedente le festività natalizie. Nello specifico, i prezzi del petto di pollo variano da 6,30 a 6,70 euro/kg.

Per consultare La Borsa della Spesa visita la pagina www.laborsadellaspesa.it

Inflazione stabile a ottobre ma i consumi stentano a ripartire

Secondo i dati diffusi da Istat, a ottobre i prezzi al consumo hanno evidenziato un indice generale di inflazione in leggera risalita con un +0,9% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una crescita con un +2,2% su base tendenziale.

Nel mese di ottobre i dati sull’andamento dei prezzi confermano un quadro generale caratterizzato da una situazione stabile dell’inflazione. Il comparto alimentare registra una accelerazione riferibile in particolare ai beni alimentari non lavorati. Il calo a ottobre dell’indice del clima di fiducia da parte dei consumatori sottolinea come rimanga una situazione di incertezza, che impegna le imprese della distribuzione moderna a mantenere alta l’attenzione a tutela del potere d’acquisto delle famiglie per garantire su tutto il territorio nazionale un’offerta di qualità a prezzi convenienti.

Allo stesso tempo, il settore del retail moderno nel suo complesso ha la necessità di continuare a investire nello sviluppo e per far fronte alle sfide di un contesto economico, tecnologico e delle abitudini di consumo in continuo cambiamento. Investimenti che generano ricadute positive per il territorio, nelle comunità locali in termini occupazionali, progettualità di rigenerazione urbana, contrasto ai fenomeni della desertificazione commerciale e del consumo di suolo. È dunque fondamentale, per Federdistribuzione, che la Legge di Bilancio 2025 venga incardinata nella prospettiva di sostegno ai redditi delle famiglie e di facilitazione degli investimenti e delle opportunità di crescita delle imprese.

La Borsa della Spesa: largo a frutta e ortaggi autunnali

Nella settimana dedicata all’alimentazione, BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, in collaborazione con Consumerismo No Profit, ribadiscono l’importanza di fare scelte alimentari consapevoli e sottolineano il ruolo fondamentale de La Borsa della Spesa come strumento per promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata. Ne La Borsa della Spesa di questa settimana entra nel vivo l’autunno con i suoi prodotti. Nello specifico, per quanto riguarda l’ortofrutta, continua positivamente la produzione dei cachi che, grazie alla loro abbondanza, presentano prezzi convenienti. Nello specifico, per i cachi comuni campani si registrano prezzi all’ingrosso che vanno da 1,20 a 1,80 euro/Kg, a seconda della pezzatura del prodotto, mentre per la varietà emiliana si va da 1,30 euro/Kg fino a raggiungere i 2,20 euro/Kg, per i frutti più grandi.

Sono gli ultimi giorni per approfittare ancora della buona qualità dell’uva da tavola che, purtroppo, sta giungendo al termine con un po’ di fretta. Il caldo persistente della scorsa estate, infatti, ha accelerato la produzione iniziale, portando al termine la campagna con anticipo. Questa settimana l’uva Italia è disponibile all’ingrosso intorno ai 2,80 euro/Kg. L’autunno è anche la stagione dei melograni, che presentano un’ottima qualità e prezzi regolari che vanno da 2,00 a 2,30 euro/kg. Consigliato ancora il consumo di mele a cui, oltre alla produzione settentrionale, si è aggiunta da poche settimane quella campana della varietà Annurca che, aumentando, sta portando i prezzi all’ingrosso in calo, intorno ai 2,40 euro/Kg. Infine, è entrata ormai nel vivo la produzione delle castagne che presentano una buona qualità e un aumento dei quantitativi, con prezzi all’ingrosso sui 5,00/5,50 euro/kg, in leggero calo rispetto all’inizio della campagna.

Tra gli ortaggi, largo alle tipiche zuppe autunnali. Sono consigliati zucche e porri, entrambi con prezzi bassi. Per quanto riguarda le zucche, sono convenienti i prezzi di tutte le varietà, tra cui quelli della Moscata di Provenza, da 0,50 a 0,70 euro/kg e quelli della Butternut o della Lunga Violina intorno a 0,90 euro/Kg. Porri, all’ingrosso, disponibili da 1,50 a 1,70 euro/Kg. In calo anche i prezzi di tutte le verdure a foglia grazie ad un aumento della produzione, soprattutto locale. Nello specifico, sono consigliati il cavolo nero sceso al di sotto dei 2,00 euro/kg, gli spinaci ricci, intorno a 1,50 euro/Kg e le cime di rapa che vanno da 1,30 a 1,60 euro/Kg.

Per quanto riguarda il pescato, continua il fermo pesca sul versante tirrenico quindi le principali attività di cattura si stanno svolgendo nel Mar Adriatico dove, l’abbondanza della pesca ha determinato prezzi molto convenienti per le seguenti specie: pannocchie, disponibili da 3,00 a 5,00 euro/Kg, a seconda della pezzatura; mazzancolle, soprattutto di dimensioni piccole, dai 13 ai 14,00 euro/Kg. Abbonda nei mercati anche la lampuga, intorno ai 7,00 euro/kg e il lanzardo, un pesce azzurro di ottima qualità, simile allo sgombro, considerato “povero” grazie al suo prezzi, intorno ai 2,00 euro/Kg. Infine, questo è un buon periodo anche per consumare ottime ostriche che, come ricorda un famoso detto popolare francese, vanno consumate nei mesi con la lettera “r” nel loro nome ma, soprattutto, presentano prezzi regolari che oscillano dai 6,00 ai 7,00 euro/kg, per le più commerciali, fino ad arrivare a prezzi che partono dai 20 euro/Kg per le più pregiate. Abbondano come non mai negli ultimi anni, anche i calamari, soprattutto di piccole dimensioni, venduti all’ingrosso intorno ai 15,00 euro/Kg fino ad arrivare ai 20,00 euro/Kg per i più grandi.

Si può consultare “La Borsa della Spesa” cliccando su www.laborsadellaspesa.it

Gdo, su i volumi ad agosto. Bene bevande, ittico e cura persona, tiene la mdd

Fatturato a 10,4 miliardi di euro, inflazione al -0,2%, +2,3% a valore e +3,1% a volume nel comparto grocery: questi i principali dati relativi ad agosto 2024 emersi dalla consueta analisi mensile “Lo stato del Largo Consumo in Italia” con cui NIQ analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, delineando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese.

L’analisi di NIQ evidenzia un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi: In testa si trovano gli specialisti drug (+11,9%), seguiti da supermercati (+4,1%), discount (+1,8%) e superstore (+0,8%). Tuttavia, si sottolinea una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-2,5%) e liberi servizi (-0,3%). L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al -0,2% a Totale Italia Omnichannel (vs agosto 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%. Anche le vendite in promozione presentano un trend in crescita, con un’incidenza promozionale del 22,8% per il mese di agosto 2024 a totale Italia (+1 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Per quanto riguarda i prodotti a marchio del distributore, ad agosto la quota di MDD registra il 22,6% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (Discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, ad agosto l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,3% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +3,1%. Tra le aree merceologiche che ad agosto hanno registrato un importante incremento rispetto all’anno precedente, si evidenziano i prodotti bevande e cura della persona, entrambi con un aumento a valore del +5,3% e una crescita a volume rispettivamente del +5,1% e del +6%, seguiti dall’ittico, con un valore del +4,3% e una quota a volume del +7,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per quelle a volume. In controtendenza invece le carni, che registrano un calo del -1,2% a valore e un lieve aumento del +0,2% a volume.

Tra i volumi dei canali distributivi a totale grocery spicca il risultato degli specialisti drug con il +9,8% rispetto ad agosto 2023 (+9,6% a valore) seguiti da supermercati con il +4,2% a volume (+3,6% a valore) e dai discount, con il +3,6% a volume (+1,2% a valore). Diversamente, gli iper>4500 perdono il -2,2% a volume ed il -2,3% a valore.

La fascia del fresco (peso fisso + peso variabile) cresce nei supermercati a +2,7% e nei discount a +1% ma cala in tutti gli altri canali distributivi, con un picco per gli iper>4500 a -3,2%. Tra le tre categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto si trovano gastronomia, al +4,5%, e pane & pasticceria & pasta, con il +2,5%, seguite subito dopo da frutta e verdura (+2,4%). Pescheria e macelleria & polleria si attestano invece come le categorie con i trend più bassi, rispettivamente al -3,3% e al -1,1%.

Frutta conveniente, La Borsa della Spesa consiglia uva, pesche e pere

Tra i prodotti consigliati da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese che offre una guida sui prodotti di stagione più convenienti, c’è l’uva da tavola, entrata nel vivo della produzione e presente in diverse varietà, tra cui la Vittoria, tra le più consumate, con prezzi all’ingrosso che vanno da 2,00 a 2,20 euro/kg, l’uva Italia intorno ai 2,00 euro/kg e l’uva Pizzutello, tipica dell’area di produzione pugliese, intorno ai 2,50 euro/kg. Ancora disponibili nei mercati le susine, con prezzi regolari che vanno da 1,50 a 2,00 euro/kg a seconda della varietà. Pesche e nettarine, di buona qualità, da 1,60 a 2,50 euro/kg in base al calibro. Inoltre, è iniziata la raccolta delle pere emiliane come le William e le Abate, con prezzi che al momento si mantengono più bassi rispetto allo scorso anno che vanno da 1,70 a 2,20 euro/kg. Per quanto riguarda gli ortaggi, sono diverse le verdure stagionali consigliate, ricche di proprietà benefiche. Le più convenienti questa settimana risultano le carote, con prezzi in ribasso che oscillano da 0,80 a 1,00 euro/kg, le patate intorno a 0,75 euro/kg e le cipolle dorate che vanno da 0,70 a 0,90 euro/kg. Ma questa è anche la stagione dei peperoni, intorno a 2,20 euro/kg e delle melanzane che variano da 1,50 a 1,80 euro/kg.

Il caldo degli ultimi mesi però è stato frenato dai forti temporali che negli ultimi giorni hanno attraversato in lungo e largo la nostra Penisola, limitando molto le attività di pesca nei nostri mari. Tra i prodotti ittici più convenienti, questa settimana troviamo la lampuga, la cui stagione è entrata nel vivo e terminerà a dicembre, con prezzi che vanno da 6,00 a 7,00 euro/kg, i totani, disponibili in grandi quantità, con prezzi regolari che oscillano dai 7,00 ai 10,00 euro/kg, le cozze, intorno ai 3,00 euro/kg, abbondanti e di ottima qualità e i gamberi rosa, poco limitati dal maltempo, disponibili da 4,00 a 10,00 euro/kg, a seconda della pezzatura.

Per il comparto delle carni infine, sono stabili i prezzi dei tagli più pregiati della carne di scottona e di vitellone. Nello specifico, varia da 8,00 a 8,40 euro/kg il prezzo all’ingrosso del quarto posteriore di vitellone e da 8,95 a 9,35 euro/kg quello del quarto posteriore di scottona.

La Borsa della Spesa è disponibile cliccando qui

Inflazione in lieve calo ad agosto, ma i consumi non decollano

I dati diffusi dall’Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di agosto evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione in leggero calo con un +1,1% su base annua. Il carrello della spesa segna una lieve crescita con un +0,9% su base tendenziale, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano all’1,1% dall’1,8% del mese precedente.

Anche ad agosto si conferma un trend di stabilizzazione della crescita dei prezzi. Tuttavia lo scenario economico rimane contraddistinto dalla fragilità dei consumi, evidente anche dall’andamento sotto le attese dei saldi estivi, soprattutto in alcuni comparti come quello dell’abbigliamento. La prospettiva di scenario rimane ancora incerta a causa sia delle diverse tensioni geopolitiche sia dell’impulso inflazionistico di alcune materie prime, quali ad esempio caffè e cacao, che potrebbe determinare, in prospettiva, qualche ulteriore effetto sui prezzi al dettaglio.

In questo contesto il sostegno ai consumi, al potere di acquisto delle famiglie e alle filiere di eccellenza del Made in Italy rimane un obiettivo prioritario per l’economia del Paese. In tale prospettiva anche quest’anno Federdistribuzione ha aderito alla convenzione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) che introduce uno sconto del 15% sul plafond di spesa della carta “Dedicata a te”, riservata alle famiglie economicamente più fragili e che da settembre sarà utilizzabile per acquistare i beni alimentari di prima necessità all’interno dei punti vendita delle aziende distributive aderenti all’iniziativa.

Gdo, a luglio crescono volumi e fatturato. Bene ortofrutta, cura persona e ittico

Ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NIQ (NielsenIQ) analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, rappresentando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese. A luglio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia vale 10,5 miliardi di €: un trend positivo del +2,5%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al +0,1% a totale Italia omnichannel (vs luglio 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%.

L’analisi di NIQ sottolinea un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+12,4%), seguiti da superstore (+3,4%), supermercati (+3,2%) e discount (+1,3%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali liberi servizi (-1,9%) e iper>4500 (-1,1%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,3% a totale Italia (+1,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a luglio la quota di MDD registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a totale Italia omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia omnichannel, nel comparto grocery, a luglio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,1% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +2,9%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un importante incremento rispetto al 2023, si evidenziano i prodotti ortofrutta con l’aumento a valore del +4,6% e del +10,1% a volume, seguiti dai prodotti cura persona con un +4,5% a valore e +5,3% a volume e l’ittico con un valore del +4,5% e una quota a volume del +6,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per variazioni a volume. In controtendenza le bevande registrano solo un lieve incremento del +0,8% a valore e del +0,2% a volume. In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca il risultato degli specialisti drug con il +10,4% rispetto a luglio 2023 e il +9,7% a valore, seguiti da superstore con il +3,3% a volume e il +2,8% a valore e da supermercati, con il +3,2% a volume e il +2,9% a valore. Diversamente, i liberi servizi perdono il -1,7% a volume e il -1,6% a valore.

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 e dei liberi servizi, entrambi a -1,4%. Tra le categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta e gastronomia si trovano in testa con il +4,0% ciascuna, seguite subito dopo da pescheria (+3,9%) e macelleria & polleria (+2,3%). Anche questo mese, la salumeria si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-0,1%).

Largo consumo, fatturato su per la Gdo a giugno. Tiene la mdd, in calo le bevande

Secondo “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NIQ, che analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia a giugno vale 11,9 miliardi di euro: un trend positivo del +1,1%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. L’indice di inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) si attesta allo 0,1% a Totale Italia Omnichannel (vs giugno 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,7%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di giugno un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+8,4%), seguiti da superstore (+2,1%), supermercati (+2%) e discount (+0,4%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-3,5%) e liberi servizi (-2,5%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,2% per il mese di giugno 2024 a totale Italia (+0,7 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a giugno la quota di mdd registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a giugno l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +0,5% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari al +1,2%. Nel mese di giugno, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti pet care con l’incremento a valore del +2,8% e del +1% a volume, seguiti dai prodotti drogheria alimentare con un +1,9% a valore e +0,8% a volume e il caso delle carni con un valore del -0,5% e una quota a volume del +3,2%. Infine, in controtendenza rispetto alle altre aree merceologiche, le bevande registrano una decrescita del -1,7% a valore e del -2,3% a volume.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,6% rispetto a giugno 2023 e il +6,6% a valore, seguiti da supermercati e superstore con un +1,9% a volume e, rispettivamente, il +1,5% e il +2,2% a valore. Diversamente i discount crescono del +1,3% a volume ma perdono il -1,5% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-2,2%) e dei liberi servizi (-2,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta con il +4,4% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pescheria (+3,7%) e gastronomia (+3,3%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-2,2%).

Consumi, cala l’inflazione ma gli italiani restano cauti. Cresce quota Mdd

Secondo NIQ, che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, a febbraio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia pesa 10 miliardi di euro: un trend positivo del +2,4%, rispetto alla performance dello stesso mese dell’anno precedente.

Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), ha registrato una diminuzione rispetto al valore di gennaio (+4,3%), segnando un +3,4% a Totale Italia Omnichannel, un dato che suggerisce una tendenza al rallentamento dell’aumento dei prezzi. Tuttavia gli italiani continuano ad adottare modelli di acquisto orientati al risparmio, come dimostrato da una riduzione del -1,4% del mix del carrello della spesa, la cui variazione reale dei prezzi risultata essere del 2%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di febbraio un andamento positivo per alcuni canali distributivi: questa tendenza è guidata da specialisti drug (+10,9%), seguiti da discount (+4,8%), superstore (+3,7%) e supermercati (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper >4500 (-1,4%) e liberi servizi (-2,8%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 23,6% per il mese di febbraio 2024 a totale Italia (+0,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (Mdd), a febbraio la quota di Mdd registra il 22,5% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,4% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a febbraio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +1,2% (vs 2023), mentre continua la diminuzione a volume, pari a -0,8%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita si evidenziano i prodotti dedicati agli animali domestici con l’incremento a valore del +4,4%, seguiti dai prodotti per la cura della casa (+3,9%). Per quanto riguarda i volumi, invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti, tranne che per i prodotti per la cura della casa (+1,3%) e per la cura della persona (+1,1%).

A livello di categorie merceologiche, sul podio della classifica Top10 di NIQ del mese di febbraio 2024 si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+44,3%), gli ammorbidenti (+19%) e i dentifrici (+16,1%).

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione dei liberi servizi (-0,9%) e degli iper >4500 (-1,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,1% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta a parimerito con gastronomia (+4,5%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-1,4%).

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