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Largo consumo, fatturato su per la Gdo a giugno. Tiene la mdd, in calo le bevande

Secondo “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NIQ, che analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia a giugno vale 11,9 miliardi di euro: un trend positivo del +1,1%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. L’indice di inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) si attesta allo 0,1% a Totale Italia Omnichannel (vs giugno 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,7%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di giugno un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+8,4%), seguiti da superstore (+2,1%), supermercati (+2%) e discount (+0,4%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-3,5%) e liberi servizi (-2,5%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,2% per il mese di giugno 2024 a totale Italia (+0,7 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a giugno la quota di mdd registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a giugno l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +0,5% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari al +1,2%. Nel mese di giugno, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti pet care con l’incremento a valore del +2,8% e del +1% a volume, seguiti dai prodotti drogheria alimentare con un +1,9% a valore e +0,8% a volume e il caso delle carni con un valore del -0,5% e una quota a volume del +3,2%. Infine, in controtendenza rispetto alle altre aree merceologiche, le bevande registrano una decrescita del -1,7% a valore e del -2,3% a volume.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,6% rispetto a giugno 2023 e il +6,6% a valore, seguiti da supermercati e superstore con un +1,9% a volume e, rispettivamente, il +1,5% e il +2,2% a valore. Diversamente i discount crescono del +1,3% a volume ma perdono il -1,5% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-2,2%) e dei liberi servizi (-2,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta con il +4,4% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pescheria (+3,7%) e gastronomia (+3,3%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-2,2%).

Consumi, cala l’inflazione ma gli italiani restano cauti. Cresce quota Mdd

Secondo NIQ, che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, a febbraio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia pesa 10 miliardi di euro: un trend positivo del +2,4%, rispetto alla performance dello stesso mese dell’anno precedente.

Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), ha registrato una diminuzione rispetto al valore di gennaio (+4,3%), segnando un +3,4% a Totale Italia Omnichannel, un dato che suggerisce una tendenza al rallentamento dell’aumento dei prezzi. Tuttavia gli italiani continuano ad adottare modelli di acquisto orientati al risparmio, come dimostrato da una riduzione del -1,4% del mix del carrello della spesa, la cui variazione reale dei prezzi risultata essere del 2%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di febbraio un andamento positivo per alcuni canali distributivi: questa tendenza è guidata da specialisti drug (+10,9%), seguiti da discount (+4,8%), superstore (+3,7%) e supermercati (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper >4500 (-1,4%) e liberi servizi (-2,8%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 23,6% per il mese di febbraio 2024 a totale Italia (+0,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (Mdd), a febbraio la quota di Mdd registra il 22,5% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,4% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a febbraio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +1,2% (vs 2023), mentre continua la diminuzione a volume, pari a -0,8%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita si evidenziano i prodotti dedicati agli animali domestici con l’incremento a valore del +4,4%, seguiti dai prodotti per la cura della casa (+3,9%). Per quanto riguarda i volumi, invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti, tranne che per i prodotti per la cura della casa (+1,3%) e per la cura della persona (+1,1%).

A livello di categorie merceologiche, sul podio della classifica Top10 di NIQ del mese di febbraio 2024 si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+44,3%), gli ammorbidenti (+19%) e i dentifrici (+16,1%).

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione dei liberi servizi (-0,9%) e degli iper >4500 (-1,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,1% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta a parimerito con gastronomia (+4,5%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-1,4%).

Ancora “Prezzi Bloccati” per Sigma e Sisa: l’iniziativa abbraccia 300 prodotti

Per contrastare l’inflazione e sostenere i consumi dei clienti, la centrale D.it prosegue l’operazione “Prezzi Bloccati” che sarà valida fino al 31 marzo e si articolerà su tutto il territorio nazionale con la partecipazione di oltre mille punti vendita a insegna Sigma e Sisa e coinvolgerà oltre 300 prodotti a marchio.

In sintonia con tale filosofia, è già in fase di programmazione l’estensione dell’iniziativa che prevede la definizione di nuovi panieri a listino bloccato, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei consumatori il miglior rapporto qualità/prezzo in modo continuativo.

“A inizio 2024 la quota media della Mdd per il nostro sistema supera l’11% del mercato del Largo Consumo Confezionato. A inizio del 2023 invece non arrivava al 9,5%, quindi i risultati sono stati eccezionali. Occorre poi aggiungere che lo sviluppo di referenze mainstream anche nel freschissimo, quindi nei reparti ortofrutta, carne e gastronomia, ha contribuito a migliorare ulteriormente il percepito sul nostro prodotto a marchio come brand in grado di sostenere la spesa dei clienti” sottolinea Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it che sottolinea come nell’ultimo biennio l’obiettivo primario sia stato proprio creare le condizioni commerciali per rendere la marca del distributore un “rifugio” e garantire ai clienti un livello qualitativo di primo piano al massimo della convenienza. “Per fare questo abbiamo lavorato sinergicamente tra centrale e Cedi periferici, da un lato ponendo la massima attenzione alle condizioni di acquisto della Mdd, dall’altro mettendo altrettanto impegno nel contenerne i prezzi di vendita, il tutto senza toccare l’intensità promozionale sui nostri marchi” conclude Camattari.

2024: italiani fedeli alla Mdd. Vince il cibo healthy, sostenibile e poco caro

Se la recessione appare ormai scongiurata, le previsioni per il 2024 iniziato da pochi giorni riportano in un’Italia dello zero virgola. Secondo i manager intervistati dall’Ufficio Studi Coop, la crescita del PIL stimata allo 0,5% per i prossimi 12 mesi ci rende i più lenti dell’Europa, e l’83% dello stesso campione è convinto che le sacche di povertà e i fenomeni di vulnerabilità sociale e economica nel nostro Paese siano destinati a aumentare. A fronte di un’inflazione alimentare ancora sostenuta (per i manager stimata al 3% nella media d’anno), nel tentativo di difendere i propri consumi e la loro qualità, gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla Mdd (marca del distributore) che anche nel 2024 promette di registrare ottime performance; l’82% dei manager italiani prevede un aumento della quantità acquistata, mentre al primo posto tra le scelte di acquisto in riduzione si trovano le marche industriali (non fanno eccezione nemmeno le marche leader tanto che un buon 36% ne immagina la rinuncia all’acquisto).

In miglioramento le intenzioni di spesa degli italiani sui consumi alimentari domestici; la percentuale di quanti intendono aumentare le quantità consumate (16%) supera quella di quanti intendono ridurre i consumi (11%) con una differenza di 5 punti percentuali (la stessa differenza era di -1 punto percentuale nell’indagine di agosto 2023). Il cibo resta centrale nelle scelte di consumo, ma anche a tavola, la tenuta della spesa si sposa con la sobrietà. Infatti, quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo alla preparazione domestica del cibo (il modo più semplice per coniugare qualità e risparmio) e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%).

Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%). Perché oltre ad essere conveniente, la tavola del 2024 deve rimanere healthy (e non certamente a caso nel 2023 le vendite delle friggitrici ad aria, che garantirebbero una preparazione più salutare delle pietanze, hanno subito un consistente incremento) quindi tradizionale ed essenziale (27%). Torna nel carrello anche l’ortofrutta che nell’estate sembrava essere stata al centro di grandi rinunce da parte degli italiani. Nella Top 5 dei prodotti in aumento nel 2024 compaiono proprio frutta e verdura al primo posto e poi subito dopo il pesce (anch’esso una difficile rinuncia degli ultimi anni). Tra i prodotti di cui gli italiani prevedono di poter ridurre i consumi le spiccano invece i dolci (li ridurrà il 41% del campione), le carni rosse (34%), i salumi e affettati (37%) e superalcolici (33%).

Ma se il 2023 ha insegnato alle famiglie come risparmiare nel solito punto vendita, è anche vero che nei mesi più difficili le ha anche condotte sempre più spesso al discount. Un trend in crescita anche nel 2024 tanto da collocare questo formato in testa alla classifica dell’incremento delle vendite sia nelle previsioni dei consumatori che dei manager intervistati. A fronte di queste tendenze solo il binomio efficienza-innovazione sembra essere la strada maestra per la moderna distribuzione del futuro.

A novembre cala l’inflazione ma gli italiani continuano a risparmiare

L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato (LCC) a novembre è pari al 5,8%, inferiore rispetto a quella di ottobre (7,2%). Gli italiani tuttavia continuano a ridurre il mix del carrello della spesa del -1,5%, confermando così un comportamento d’acquisto volto al risparmio. Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’indagine mensile di NIQ sottolinea però un andamento positivo per tutti i canali distributivi. Nello specifico la crescita è guidata da specialisti drug (+10,3%), seguiti da discount (+5,5%), supermercati (+4,5%), superstore (+3,8%), iper>4.500mq (+0,9%) e infine liberi servizi (+0%).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, all’interno del comparto grocery nel mese di novembre si evidenzia un trend positivo a valore (+3,6% vs 2022), mentre si conferma una diminuzione a livello di volumi, pari a -0,7%. I prodotti dedicati agli animali domestici si attestano ancora come l’area merceologica con l’incremento a valore più consistente (+9%), seguiti dal cibo confezionato (+4,9%) e dai prodotti per la cura della casa (+4,5%). Per quanto riguarda i volumi invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti tranne per i prodotti per la cura della persona (+0,2%) e il fresco (+0,1%).

A livello di categorie merceologiche, in testa alla classifica top10di NIQ del mese di novembre si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+32,7%), lo yogurt bianco (+17,1%) e le gomme da masticare (+15,5%). Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi. In particolar modo, la performance migliore si registra nei discount (+8,9%), mentre nei liberi servizi si osserva l’incremento meno consistente (+1,1%).

Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura (+11%) detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta (+7,2%), e gastronomia (+6,4%). La salumeria invece si attesta di nuovo la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+0,7%).

Italiani cauti ma ottimisti: tornano a crescere i volumi in Gdo

Le famiglie italiane restano caute quando fanno la spesa, ma il trimestre anti inflazione continua a dare i suoi frutti. Secondo le rilevazioni di NielsenIQ, a differenza dei mesi precedenti i volumi riprendono a crescere, con un incremento del +0,3% rispetto al 2022 e del +1,7% rispetto al mese di settembre 2023. Nel mese di ottobre, i ricavi della GDO a totale Italia Omnichannel sono pari a 9,8 miliardi di € e registrano una crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nello specifico, a guidare la crescita gli specialisti drug (+11,3%), seguiti da superstore (+8,7%), discount (+7,5%), supermercati (+6,3%), iper>4.500mq (+5,2%) e infine liberi servizi (+3,8%).

L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato a ottobre si attesta a quota 7,2%, mostrando un ulteriore calo rispetto al dato osservato a settembre (8,8%). A trainare le vendite continuano ad essere i prodotti a marchio del distributore (MDD), con una quota attestata al 22,9% nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel – inclusi i discount – sale a quota 32,3%, pari a circa 1/3 delle vendite.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Anche a ottobre i prodotti dedicati agli animali domestici si attestano come l’area merceologica con l’incremento a valore più significativo (+10,8%), seguiti dai prodotti per la cura della casa (+8,2%) e dal cibo confezionato (+7,6%). In termini di volumi, invece, NIQ rileva un trend positivo per tutti i comparti ad eccezione del segmento del food confezionato (-1%) e del comparto pet (-0,7%).

A livello di categorie merceologiche, guidano la classifica Top10 di NIQ del mese di ottobre 2023 l’olio di oliva vergine ed extravergine (+35%), i gelati multipack (+33,9%) e i gelati in vaschetta (+26,9%). Il fresco (peso fisso + peso variabile) cresce in tutti i canali distributivi (+7%). In particolar modo i discount (+10%) manifestano la performance migliore mentre i liberi servizi l’incremento meno consistente (+4,9%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, al primo posto la pescheria, che cresce a valore del +10,6%, seguita da frutta e verdura (+10,1%) e pane & pasticceria & pasta (+9,9%). La salumeria invece si attesta ancora come la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+3,4%).

Consumi, le festività saranno all’insegna del risparmio

Cosa troveranno gli italiani sotto l’albero di Natale? Un gran desiderio di risparmio. A sostenerlo è NielsenIQ in una recente ricerca su intenzioni e prospettive di spesa da cui emerge che quasi la metà degli italiani (43%), in vista delle prossime celebrazioni natalizie, intende ridurre le spese o mantenere lo stesso budget (42%). Solo il 7% dei consumatori pensa di spendere di più. Tra le strategie adottate per contenere i costi, il 41% festeggerà in modo più economico, preparando pasti in casa o scegliendo ristoranti meno cari, il 34% risparmierà approfittando di sconti speciali prima delle feste e il 33% acquisterà meno regali (o nessuno) per se stesso.

NielsenIQ, inoltre, ha analizzato l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane per il mese di settembre 2023, fotografando lo scenario della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese.

12,5 miliardi di € è il fatturato registrato dalla GDO a totale Omnichannel in Italia, un valore cresciuto nel mese di settembre del 6,6% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’indice di inflazione teorica nel largo consumo confezionato (LCC), si evidenzia una diminuzione ulteriore pari al 8,8%, un dato inferiore rispetto a quello osservato ad agosto (10%). Per contrastare l’impatto dell’inflazione, gli italiani continuano ad adottare comportamenti di acquisto al risparmio, riducendo ulteriormente il mix del carrello della spesa dello 0,9%. Ciò ha reso la variazione reale dei prezzi pari al 7,9%.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’indagine di NielsenIQ sottolinea un andamento positivo per tutti i canali distributivi. Nello specifico, la crescita è guidata da specialisti drug (+14,8%), seguiti da superstore (+8,8%), discount (+7,9%), supermercati (+5,9%), liberi servizi (+4,3%) e infine iper>4.500mq (+2,8%). Sul fronte delle vendite in promozione, prosegue il trend positivo con un’incidenza promozionale del 23,2% per il mese di settembre 2023 a totale Italia (+0,3 p.p. rispetto allo stesso mese del 2022). Infine, in merito ai prodotti a marchio del distributore (MDD), a settembre la quota di MDD si attesta al 22,4% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a totale Italia Omnichannel – inclusi i discount – sale al 31,7%.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
All’interno del comparto grocery in merito al rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel mese di settembre 2023 si evidenzia un andamento positivo a valore (+6,1% vs 2022), mentre si conferma – come nei mesi precedenti – una contrazione a livello di volumi, pari a -1,8%. I prodotti dedicati agli animali domestici si attestano anche a settembre come l’area merceologica con l’incremento a valore più significativo (+10,9%), seguiti dai prodotti per la cura della casa (+8,3%) e dal cibo confezionato (+8,2%). In merito ai volumi, invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti e specialmente per il fresco (-2,6%). A livello di categorie merceologiche, guidano la classifica Top10 di NIQ del mese di settembre 2023 l’olio di oliva Vergine ed extravergine (+29,4%), lo zucchero (+26,9%) e i gelati multipack (+23%).

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi. In particolar modo, la performance migliore si registra nei discount (+9,2%), mentre nei liberi servizi si osserva l’incremento meno consistente (+4,2%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, pane & pasticceria & pasta si conferma ancora una volta al primo posto (+10,5%), seguita subito dopo da frutta e verdura (+9,9%) e pescheria (+9,7%). La salumeria invece si attesta di nuovo la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+1,9%).

Inflazione, italiani propensi a spesa più frequente ma con scontrino più basso

A causa della complessa situazione socio-economica, la condizione delle famiglie italiane verte ormai in uno stato di crisi. L’inflazione resta elevata, nonostante il progressivo rallentamento, e l’attenzione dei consumatori continua a concentrarsi nell’attuazione di strategie di scelta per contrastare il carovita, ponderando i prodotti da inserire nel carrello della spesa e tenendo conto anche del luogo dove fare acquisti. Secondo le rilevazioni di NIQ, a metà del 2023 i gruppi familiari in difficoltà in Italia rappresentano 25% della popolazione, ben 15 punti percentuali in più rispetto all’inizio del 2022 (10%). L’aumento è stato progressivo: a metà 2022 gli italiani in sofferenza per il susseguirsi della crisi erano il 17% e il 23% a fine 2022.

La polarizzazione dei consumi nel Bel Paese è ormai tangibile e accelerata dal calo del potere di acquisto degli italiani. Per il settore del largo consumo confezionato, le persone spendono il 16% in più rispetto al 2021 e nelle nuove strategie di risparmio gli italiani adottano dei comportamenti anti-inflazione con l’obiettivo condiviso di cercare convenienza e comprare solo l’indispensabile riducendo gli sprechi. A settembre 2023, l’inflazione teorica nel largo consumo confezionato tocca quota 8,8% con una variazione del mix di spesa ad opera dei consumatori dello 0,9% portando quindi l’inflazione reale al 7,9%.

La famiglia media si scopre meno fedele all’insegna ma non alla Marca Del Distributore (MDD), con una spesa sempre più frequente e scontrini più bassi. Nello specifico, secondo le analisi di NIQ, i negozi frequentati da una famiglia sono in media 6,1, con un aumento delle visite nei punti vendita del 4,8% e il numero dei prodotti nel carrello scende negativamente a -7,9%. Secondo NielsenIQ, in Italia nel perimetro del largo consumo confezionato, la contrazione dei volumi di vendita nel 2023 proseguirà anche nel 2024 con una stima di crescita inferiore e pari al 6,3% (-0,6% vs 2023). Nel mese di agosto, i volumi totali nei diversi canali hanno registrato un calo pari al -2,7% tuttavia la tendenza non può essere generalizzata poiché è necessario prendere in esame ogni punto vendita singolarmente analizzando le caratteristiche peculiari del territorio. Il particolare contesto attuale rende necessario un cambio di paradigma che ponga al centro il consumatore, in un’ottica di “Retail consumerization”, ovvero rivoluzionare la classica categorizzazione dei punti vendita valorizzando le micro-territorialità attraverso un uso strategico dei dati.

Stando alle rilevazioni di NIQ e di GfK Sinottica, prendendo a modello la categoria di consumatori che acquistano prodotti prevalentemente vegetali – circa 9 milioni di italiani – si osserva come all’interno della stessa città la loro concentrazione vari da zona a zona. Per esempio, a Milano l’area di Porta Venezia-Città Studi è tra quelle in cui è maggiore la concentrazione di questo gruppo di consumatori. Situazione simile nei quartieri di altre città d’Italia come la Crocetta a Torino, l’EUR a Roma e l’Arenella a Napoli in cui si individuano molte più similarità, seppur siano luoghi di città distanti tra loro, mentre in zone della stessa città si delineano marcate differenze all’interno dell’area urbana.

Cala l’inflazione ma i consumatori restano cauti, in ascesa la Mdd

Ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ (NIQ) analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane per il mese di agosto 2023, fotografando lo scenario della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nel nostro Paese. 9,3 miliardi di € è il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia, un valore cresciuto nel mese di agosto di 8 p.p. rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), si evidenzia una diminuzione ulteriormente pari al 10%, un dato inferiore rispetto a quello osservato a luglio (quando era pari al 11,3%). Per contrastare l’impatto dell’inflazione, gli italiani continuano ad adottare comportamenti di acquisto al risparmio, riducendo ulteriormente il mix del carrello della spesa del 1,1%. Ciò ha reso la variazione reale dei prezzi pari al 8,9%.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’indagine di NielsenIQ sottolinea un andamento positivo per tutti i canali distributivi. Nello specifico, la crescita è guidata dai discount (+11,3%), seguiti da superstore (+9,4%), supermercati (+7,3%), liberi servizi (+6,9%), specialisti drug (+5,9%) e, infine, iper>4.500mq (+4,3%). Sul fronte delle vendite in promozione, prosegue il trend positivo con un’incidenza promozionale del 21,4% per il mese di agosto 2023 a totale Italia (+0,8 pp rispetto allo stesso mese del 2022).

La MDD guadagna quota in Europa e in Italia
La recente analisi di NIQ segnala l’aumento della quota di mercato delle private label come un fenomeno comune a tutti i mercati dell’Europa Occidentale, dove l’acquisto di prodotti MDD si attesta al 37,1%, con un incremento a valore del +13,2% rispetto al 2022. Un dato in crescita anno su anno, che dimostra come la MDD negli ultimi 4 mesi abbia guadagnato terreno: nello specifico, il valore più alto si registra nel Regno Unito (47%), seguito da Spagna (43%), Germania (38%), Francia (33%) e, infine, Italia (31%). Secondo i dati di NIQ, gli italiani acquistano questo tipo di prodotti per gestire al meglio le proprie spese ed avere un maggior controllo sui costi. Infatti, il 43% dei consumatori del Bel Paese considera le private label una buona alternativa ai grandi marchi e il 38% ritiene che abbiano in generale un buon rapporto qualità/prezzo. Inoltre, il 37% dichiara che alcuni prodotti a marchio del distributore siano di qualità superiore o uguale a quella dei brand e quasi 1 italiano su 4 (27%) si fida dei prodotti MDD poiché certificati dallo stesso distributore. Infine, stando all’ultima rilevazione ne “Lo Stato del Largo Consumo” in Italia la quota dei prodotti a marchio del distributore (MDD) per il solo mese di agosto si attesta al 22,3% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi. Mentre a totale Italia Omnichannel – inclusi i discount – registra il 31,5%, un valore pari a quello osservato nel mese di giugno e luglio 2023 e superiore rispetto allo stesso periodo del 2022 (30,5%).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Le categorie merceologiche con l’incremento a valore più significativo sono, anche ad agosto, i prodotti dedicati agli animali domestici (+12,6%) e il cibo confezionato (+11,7%). In merito ai volumi, invece, il food confezionato si conferma l’unica categoria con un andamento positivo (+0,9%), mentre tutte le altre registrano un trend negativo, specialmente i prodotti per la cura della persona (-2,5%). Analizzando la relazione tra valore e volume in ambito grocery, a totale Italia Omnichannel nel mese di agosto 2023 l’andamento a valore è positivo (+7,9% vs 2022), mentre a livello di volumi si conferma una contrazione (-1%). Il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi. Come per i tre mesi precedenti del 2023 i discount guidano con la performance migliore (+12,7%), mentre i supermercati e gli iper>4.500 registrano il medesimo incremento meno consistente (+6,7%). Pane & pasticceria & Ppsta (+12,9%) è la categoria merceologica più dinamica, seguita subito dopo da frutta e verdura (+11,6%) e formaggi (+10,2%). La Salumeria si conferma invece la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+4,1%). Infine, guidano la classifica Top10 di NIQ del mese di agosto 2023: zucchero (+36,7%), olio di oliva vergine ed extravergine (+34,4%) e passate (+30,8%).

Prodotti green, cresce l’offerta ma l’inflazione riduce i volumi

La razionalizzazione del carrello della spesa non ha risparmiato neppure i prodotti alimentari e quelli dedicati alla pulizia domestica e all’igiene personale che riportano sulle confezioni almeno un riferimento al loro impegno sul fronte della sostenibilità. L’analisi condotta dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ne ha individuati oltre 36 mila (pari al 27,2% dei quasi 133 mila prodotti monitorati) che nel 2022 hanno superato i 15 miliardi di euro di incassi tra supermercati e ipermercati italiani (35,7% del totale). Rispetto al 2021 questo paniere ha perso -4,3% dei volumi venduti ma, per effetto soprattutto dell’aumento dei prezzi, ha aumentato di +8,6% il giro d’affari.

«Il grocery che comunica in etichetta l’impegno per ridurre l’impatto sull’ambiente registra una crescita sia dell’offerta (+5,4%) sia della domanda (+3,2%), a conferma del forte interesse di aziende e consumatori per questa tematica» afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Però anche questo ampio paniere di prodotti risente dell’aumento dei costi di produzione, trasferito poi sui prezzi di vendita, e il conseguente rialzo dell’inflazione che nel mondo del largo consumo confezionato ha raggiunto in media il 15% tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023».

Management sostenibile delle risorse
I 16.853 i prodotti rilevati dall’Osservatorio Immagino in quest’area nell’arco di 12 mesi hanno aumentato di +10,1% il fatturato, che supera i 9,4 miliardi di euro, ma hanno visto calare i volumi di -3,3%. Tra i 15 claim monitorati, hanno perso incassi solo il logo Cleanright (-2,2%) e la certificazione Sustainable cleaning (-30,0%), ma solo sei hanno chiuso il 2022 con anche i volumi di vendita in aumento. Il claim più diffuso e che sviluppa il maggior valore di vendita resta “riciclabile”, presente su oltre 5 mila prodotti, che realizzano 3,8 miliardi di euro di sell-out tra supermercati e ipermercati. Questo claim è tuttora in crescita: nel 2022 è riuscito ad aumentare le vendite sia a valore (+16,6%) sia a volume (+1,8%), in particolare in alcune categorie merceologiche, come detersivi per il bucato in lavatrice, bevande base thè, cola, patatine, ammorbidenti, bagnoschiuma e docciaschiuma. Bilancio 2022 positivo anche per il claim “con materiale riciclato”, che ha ottenuto una crescita annua di +20,5% a valore e di +3,0% a volume, con 4.449 referenze per 2,6 miliardi di euro di sell-out. Ad aver contribuito maggiormente a questo trend, oltre a un’espansione dell’offerta (+20,5%), sono state categorie come le bevande base thè, i bagnoschiuma e docciaschiuma, gli ammorbidenti, le patatine e i prodotti per il bucato.

Altro claim che è riuscito ad aumentare i volumi venduti (+3,7%) è “biodegradabile”, che ha registrato anche una delle maggiori crescite a valore (+28,4%), arrivando a sfiorare 300 milioni di euro di sell-out, anche grazie a una robusta espansione dell’offerta a scaffale (+24,3%). Tra le categorie più performanti si segnalano accessori da tavola usa e getta, fazzoletti in carta e prodotti per lavastoviglie. La crescita più rilevante delle vendite spetta alla certificazione Ok-Compost. I 717 prodotti che la riportano in etichetta hanno aumentato i volumi venduti di +11,8% e il fatturato di +29,7%, superando i 215 milioni di euro. Un risultato a cui hanno contribuito l’ampliamento dell’offerta (+20,2%) e il trend positivo in alcune categorie, come gelati in vaschetta e accessori da tavola usa e getta. Volumi di vendita in aumento anche per i 296 prodotti certificati Ecolabel (+1,8%), che hanno superato gli 88 milioni di euro di sell-out (+14,7%), con trend particolarmente positivi per tovaglioli di carta e asciugamani/rotoli di carta, e per i 195 prodotti che evidenziano l’uso di packaging in Mater-Bi: i volumi sono aumentati di +0,6% e il giro d’affari di +15,8%, oltrepassando i 66 milioni di euro, grazie soprattutto a carta igienica, fazzoletti di carta e pasta di semola.

Responsabilità sociale
L’Osservatorio Immagino ha individuato 9.688 prodotti che riportano sulla confezione una delle cinque certificazioni relative alla responsabilità sociale: FSC, PEFC, Rainforest Alliance, Fairtrade, UTZ. Nel 2022 questo paniere ha superato i 5,1 miliardi di euro di sell-out (+10,5% annuo), mentre a volume ha perso il -4,6%. Tutte le certificazioni hanno condiviso questo andamento, tranne UTZ che non solo ha mostrato il risultato peggiore a volume (-33,6%), ma ha anche registrato un deciso calo a valore (-30,2%). La certificazione di gran lunga più diffusa è FSC (Forest Stewardship Council), presente sul 5,8% delle referenze e che, con i suoi oltre 3,9 miliardi di euro di vendite, contribuisce per oltre il 9% al sell-out complessivo di quest’area. Nel 2022 ha aumentato il fatturato di +11,0% e ha accusato un calo dei volumi inferiore alla media del paniere (-3,1%).

Agricoltura e allevamento sostenibili
Ormai oltre il 10% dei prodotti confezionati venduti in supermercati e ipermercati italiani dichiara sulle etichette di provenire da agricoltura o allevamento sostenibili. Questo paniere, composto da quasi 14 mila referenze, ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro di sell-out e, in un anno, ha guadagnato +5,1% a valore nonostante abbia perso -4,1% a volume. Tra claim e certificazioni sono nove quelli monitorati dall’Osservatorio Immagino, otto hanno chiuso il 2022 con una riduzione delle vendite in volume e quattro anche con un minor giro d’affari rispetto al 2021 (Biologico/EU organic, biologico per la cura della persona, certificazione Ecocert, NaTrue). Mentre il claim “filiera”, il principale per giro d’affari di questo paniere (1,4 miliardi di euro, in crescita annua di +12,1%), riesce a mantenere stabili i volumi (-0,7%), a brillare in questo paniere è il claim “senza antibiotici”: non solo ha avuto il maggior tasso di crescita annua a valore (+17,2%), ma è stato anche l’unico di questo paniere con un aumento delle vendite in volume (+4,3%), spinte soprattutto da specialità ittiche, pasta fresca ripiena, pollo e maionese. Presente su 262 prodotti, ha raggiunto quasi 152 milioni di euro di sell-out e beneficiato di una crescita della componente di offerta, ma soprattutto di quella di domanda (+10,3%).

Rispetto degli animali
Nel 2022 è cresciuto a valore di +6,4% su base annua, avvicinandosi ai 2 miliardi di euro, il giro d’affari dei 3.320 prodotti che dichiarano sulle etichette di essere ottenuti nel rispetto e nella salvaguardia del benessere animale. In quantità, invece, le vendite sono calate di -5,3% rispetto al 2021. Questo trend ha accomunato cinque delle sei indicazioni monitorate (i claim “benessere animale” e “no cruelty”, le certificazioni Friend of the sea e MSC, il logo Cruelty free). L’unica eccezione del paniere è la certificazione ASC (Aquaculture Stewardship Council), cresciuta sia a valore che a volume. Rilevata su 70 prodotti, ha registrato +1,9% a volume e +9,7% a valore, superando i 46 milioni di euro di sell-out, grazie alla spinta positiva del salmone affumicato e delle altre specialità ittiche.

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