
Esselunga, sessant’anni e non sentirli: l’insegna milanese chiude il bilancio 2017, primo anno interamente passato senza lo storico fondatore Bernardo Caprotti, ancora in crescita.
Le vendite sono salite a 7,754 miliardi, +3,1%, mentre l’utile netto rettificato per tener conto del consolidamento di Villata Partecipazioni, che ha contribuito per 9,8 milioni, è salito del 3,9% a 305,8 milioni contro 220,6 milioni del 2016.
La posizione finanziaria netta negativa (per 847,5 milioni contro i 55,5 del 2016) è la conseguenza dell’acquisto del controllo di Villata, la società con 83 immobili commerciali del gruppo la cui acquisizione (del 67,5% per 965 milioni) è stata strumentale al raggiungimento di un accordo tra gli eredi di Caprotti.
Per finanziare l’operazione Esselunga ha emesso due bond da 1 miliardo di euro.