Target consumatori: non solo millennials, anche i senior sono una risorsa per il retail

Che la popolazione italiana invecchi progressivamente è fuor di dubbio, ma solo ora sembra che si guardi alla popolazione senior da parte delle imprese e della distribuzione con un certo interesse, superando lo schema classico dei prodotti specifici e considerandoli come target. Infatti secondo Gfk Eurisko la popolazione tra i 55 e i 74 anni (17 milioni di individui, destinati a diventare 30 milioni tra 30 anni) non è tutta uguale. All’interno di questo target vi è un segmento (il 14% del totale) per il quale sono rilevanti i tratti psicografici, la cultura e una buona disponibilità di reddito.

A confermare l’interesse per i senior giungono i risultati della ricerca “Alimentazione e benessere: quali possibili convergenze?” realizzata dal Gruppo Gabrielli, d’intesa con Life Trend Lab, centro di ricerca nato dalla collaborazione tra l’Azienda e L.I.V.E. – spin off dell’Università Politecnica delle Marche.

In generale, si ricava dalla ricerca, tengono i profili dei consumatori ancorati ad un consumo tradizionale, ma contemporaneamente emerge la nicchia di coloro che sono portatori di nuove visioni e sensibilità. Proprio come i consumatori senior, cresciuti numericamente anche grazie ad una migliore qualità della vita e buone relazioni sociali, e che diventano un fenomeno da studiare da un punto di vista delle abitudini di consumo.

Questa indicazione porta a parlare di un approccio “senior specific” che sembra mettere in difficoltà le aziende nell’adozione di una logica di proposte e soluzioni innovative piuttosto che adattive. Una conseguenza del superamento del concetto stereotipato di persona anziana che va rivisto sulla base di come effettivamente i senior si vedono e si sentono.

Segmentare questo nuovo target appare però più difficile a causa delle incidenze economiche, sociali e di salute che intervengono e che rendono eccessivamente numerose le categorie entro le quali racchiudere i soggetti esaminati.

La sfida da raccogliere per gli operatori della Gdo sicuramente riguarda una formulazione di offerta ancorata a un consumatore senior che sa districarsi tra le offerte, ha molto tempo a disposizione e presenta un alto tasso di fedeltà e ripetitività verso gli acquisti e dimostra di essere abile nel reperire informazioni mediante la multicanalità.

È inoltre – sempre secondo la ricerca – un consumatore consapevole e responsabile, attento all’ambiente ma che non vuole essere “incasellato” in offerte rivolte agli anziani, concetto ormai superato.

«La qualità della vita e delle relazioni sociali – ha detto Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli – sta raggiungendo standard positivi che permettono di delineare nuovi profili che per noi operatori della Grande Distribuzione Organizzata rappresentano una sfida per continuare ad anticipare e soddisfare le loro esigenze».