Il popolo del web su Expo: occorre fare di più per farlo conoscere all’estero

Expo Milano si è aperta nel segno di uno spirito positivo, macchiato da qualche centinaio di antagonisti che mai come in questa occasione hanno dimostrato tutta la pochezza culturale, laridità di sentimenti, la mancanza di ideali e di progetti che vengono trasformate in un cupio dissolvi che accomuna l’odio contro le multinazionali, contro le auto parcheggiate, contro le banche e contro un progetto, criticabile per taluni versi fin che si vuole, ma che alla prova dei fatti potrà contribuire in maniera decisiva a dare una visione di futuro a questo paese, che ne ha molto bisogno. 

Tornando a Expo, l’apertura – con gli aerei sfreccianti delle Frecce tricolori e le massime autorità strette intorno a un progetto sul quale , questo sì bisogna dirlo, l’Italia si gioca gran parte della faccia –  è solo il primo passo di un cammino lungo sei mesi su cui occorre fare ancora molto. Se i venti milioni di visitatori sono l’obiettivo dichiarato, occorre fare ancora molto per difendere la conoscenza di Expo anche all’estero, come testimonia l’indagine svolta da Gian Marco Sefatni di Web Research ascoltando le conversazioni in rete nei blog e nei social network sull’Expo. Ecco che cosa ha scoperto.

Dopo avere analizzato, come riassunto nell’articolo precedente, i pareri lasciati in rete in lingua italiana riguardanti EXPO 2015, abbiamo indagato il sentiment del popolo del web intercettando i commenti in inglese, francese, tedesco e spagnolo, sempre inerenti ad EXPO 2015, in Social Media, Blog e Forum, (ovviamente stranieri). Anche in questo secondo rilevamento abbiamo escluso, per scelta metodologica, news e siti di addetti ai lavori, con l’obiettivo di esaminare solamente i mood espressi liberamente dagli internauti.

Considerando di ripartire in base alla lingua i pareri rinvenuti in rete su EXPO 2015, si ottiene una distribuzione di questo tipo: Inglese 32%, Spagnolo 30%, Tedesco 26%, Francese 12%.

Analizzando i contenuti dei commenti si scopre che è l’esperienza personale più che l’informazione o la comunicazione a determinare un minimo di conoscenza/attenzione/curiosità su EXPO 2015: in Spagna si è tenuta l’EXPO a Saragozza nel 2008, in Germania ad Hannover nel 2000, nella Svizzera Francese nel 2002 (non dimentichiamo inoltre che il Bureau International des Expositions ha sede a Parigi).

Per trovare un’edizione di EXPO in un Paese anglofono dobbiamo risalire al 1988 ma soprattutto andare dall’altra parte del Mondo: Brisbane. Sembrerebbe che l’Esposizione Universale abbia un’eco soprattutto nazionale.

Che l’esperienza di un’Expo recente a casa propria sia alla base della talkability spiega anche una distribuzione tra i pareri nelle differenti lingue che non rispecchia la diffusione delle lingue stesse.

Quando si parla di EXPO 2015 nel web straniero, dopo Milano ed eventualmente l’edizione tenutasi “a casa propria”, la più citata è Shangai 2010.

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A proposito di Shanghai
Gli argomenti maggiormente citati riguardo Shangai 2010  e riguardano nel 36% dei casi i risvolti economici, con il 32% delle citazioni le opportunità di penetrazione in un mercato dalle elevatissime potenzialità, nel 18% dei pareri il significato politico e nel 14% delle menzioni l’impatto sociale dell’ulteriore apertura da parte della Cina verso il resto del Mondo.

 

Ma quali argomenti trattano i naviganti stranieri quando scrivono in rete di EXPO 2015?

Gli argomenti più trattati sono (pareri multipli) l’occasione di un viaggio in Italia, soprattutto per chi parla tedesco e inglese), il richiamo del Made in Italy (un po’ meno per i francofoni). Milano come città della moda, poi è motivo di conversazione per tutti abbinata a Expo, mentre la città meneghina è meno presa in considerazione quando si parla di Expo e delle città d’arte italiane. Il mare esercita sempre il suo fascino tra gli anglofoni e chi parla tedesco.

Molto poco frequentata è invece la conversazione sul tema dell’Expo e della storia dell’Expo.

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EXPO 2015 quindi è sentita come vetrina per l’Italia, il Made in Italy, la moda, le città d’arte, il “mare nostrum”  (quest’ultimo anche per la stagione in cui si svolge EXPO 2015)?

Sicuramente i netsurfer stranieri associano questi driver del turismo incoming nazionale ad EXPO 2015, ma purtroppo queste sono le intenzioni di visita:

• nel 58 % dei casi si parla genericamente di Italia, parlando di EXPO 2015,
• nel 34 % dei pareri intercettati ci si dice intenzionati a visitare EXPO 2015 all’interno di un viaggio o vacanza già previsto nel Bel Paese
• nell’8% delle rimanenti opinioni si valuta di/se venire in Italia appositamente per visitare l’EXPO 2015.

Passiamo a considerare quanto sono stati trattati nelle altre lingue i temi dibattuti in rete in lingua italiana (parei multipli).

Paragoniamo ora la conoscenza del tema di EXPO 2015 di chi si è espresso in rete nella lingua di Dante con quella di chi lo ha fatto nelle altre quattro lingue considerate (tra coloro che hanno lasciato opinioni su EXPO 2015).

Dalle ultime due tabelle dell’infografica si evince che se tra i naviganti italiani che ne scrivono in rete la disinformazione su EXPO 2015 è elevata, tra coloro che ne digitano in inglese, francese, tedesco è spagnolo, la disinformazione è decisamente superiore.

Globalmente i meno disinformati risultano essere i netsurfer di lingua tedesca, seguiti da coloro che scrivono i propri pareri in spagnolo, quindi dai francesi ed infine, ultimi, gli anglofoni (che sono però i più numerosi).

Abbiamo visto, nel precedente articolo, che gli italiani sono particolarmente negativi nei confronti di Expo 2015; e gli stranieri ? Abbiamo riclassificato i pareri intercettati in rete in giudizi positivi, negativi, neutrali.

Se ne deduce che l’eco di ritardi, possibili disservizi, appalti truccati, tangenti, infiltrazioni mafiose non sia giunto all’estero o che, comunque, non cambi l’immagine dell’Italia e le aspettative degli stranieri su EXPO 2015.

Conclusioni

La comunicazione su EXPO 2015 è giunta solo in parte all’estero.
La notizia ha colpito soprattutto chi ha avuto nella propria nazione recenti esperienze di Esposizione Universale. La conoscenza del tema di EXPO 2015 all’estero è ancora più bassa che in Italia. Ma mentre Shangai 2010 ebbe risonanza mondiale per i contenuti economici e socio-politici, per ora l’interesse riservato dagli stranieri ad EXPO 2015 è quasi esclusivamente turistico.

Ciononostante solo un terzo di chi ha già in previsione un viaggio in Italia per altri motivi, e meno di un decimo di chi scrive di EXPO 2015 in rete senza avere già in programma una visita al Bel Paese, sembra intenzionato a valutare l’opportunità di visitarla.

Detto ciò le buone notizie sono le seguenti:

• i driver storici del Made in Italy e del turismo in Italia sono ben presenti in  coloro che scrivono nel web riguardo l’EXPO 2015;
• è l’immagine positiva di cui gode l’Italia nel Mondo a veicolare EXPO 2015 all’estero e non viceversa;

• i giudizi positivi su EXPO 2015 sono in ogni lingua superiori al 50% e quelli negativi tutti inferiori al 7%(al contrario di quanto avviene per i pareri espressi in italiano).

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