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Marco D’Intino è il nuovo Amministratore Delegato Italia di KIABI

Marco D’Intino è il nuovo Amministratore Delegato Italia di KIABI, azienda francese di abbigliamento fast fashion, con quasi 500 negozi in tutto il mondo, di cui 33 in Italia.

Il manager, 35 anni, diventa uno degli Amministratore Delegati più giovani del mondo di KIABI e avrà il compito di continuare a guidare lo sviluppo in Italia rafforzando il valore del brand. Laureato in Economia, ha iniziato la sua carriera in azienda nel 2006 come responsabile di reparto negozio a Mestre. Successivamente ha seguito tutte le tappe commerciali dell’azienda aiutando lo sviluppo del brand in Italia. Da direttore di negozio ha assunto il ruolo di direttore regionale del Centro-Sud, fino ad oggi con il nuovo ruolo di AD Italia.
D’Intino assume la carica succedendo a Patrick Stassi che lascia il ruolo dopo tre anni per assumere l’incarico di Direttore Generale del gruppo KIABI in Francia.

La crescita dei dipendenti è una particolarità dell’azienda francese che preferisce attingere alle proprie risorse interne per i suoi futuri manager nel mondo. A confermare ulteriormente la cultura aziendale dell’azienda, fondata su valori umani che caratterizzano le relazioni tra tutti i collaboratori, è il riconoscimento ottenuto da Great Place to Work. Per il terzo anno consecutivo KIABI si riconferma nella top 5 dei migliori luoghi di lavoro in Italia.

Il video di Kiabi e le iniziative per festeggiare i 40 anni, con al centro il cliente

Una storia lunga 40 anni quella di Kiabi, marchio fast fashion francese che festeggia l’importante anniversario con una serie di iniziative. A partire da questo video, che punta su uno dei valori chiave della comunicazione del brand francese: la felicità e il rapporto con i clienti, ai quali dedicherà iniziative speciali. Ad esempio, l’azienda ha pensato di rendere protagonisti sia i propri dipendenti sia i propri clienti grazie ad un concorso casting internazionale e i vincitori selezionati potranno realizzare uno shooting speciale diventando per un giorno modelli KIABI.

“Vogliamo festeggiare i nostri primi 40 anni insieme ai nostri clienti che ringraziamo per essere parte fondamentale dei nostri successi. Il nostro obiettivo come azienda è quello di offrire un’esperienza di acquisto originale e servizi sempre più vicini alle esigenze dei nostri clienti – racconta Massimo Pozzi, Direttore Sviluppo KIABI Italia -. Per raccontare le principali tappe del successo di KIABI saremo presenti al forum Retail Mapic Italia, in programma a Milano il prossimo 23 maggio. L’incontro rappresenta per noi un’occasione importante non solo per parlare della nostra evoluzione ma anche per analizzare in generale il settore Retail e gli scenari futuri”.

 

Dal Nord della Francia l’espansione in 32 Paesi

Il primo punto vendita KIABI ha aperto nel 1978 nel nord della Francia. Grazie a collezioni originali, accessibili e dedicate a tutti, l’azienda cresce e nel 1993 il gruppo si diffonde a livello internazionale, prima in Spagna e poi, nel 1996, in Italia. Per quanto riguarda il territorio italiano è nel 2008 che l’azienda entra a far parte del “mondo” digitale inaugurando il suo primo sito di e-commerce che, ad oggi, serve 32 paesi in tutto il mondo. Negli anni 2000 KIABI inizia un importante percorso di innovazione e sviluppo. Oggi l’azienda è riuscita a superare il traguardo di due miliardi di euro di fatturato con una crescita annuale di quasi il 4,6% e buona parte del giro d’affari globale proviene proprio dalla cross-canalità generata con il canale web.

Il brand è nato per iniziativa della famiglia Muliez, gruppo che ha fondato Auchan, Decathlon, Leroy Merlin e Pimkie.

MyWay, Fiorella Rubino lancia la prima capsule collection di moda personalizzabile

Secondo molti il futuro della moda è questo: la personalizzazione, la possibilità del cliente – resa possibile anche grazie alle nuove tecnologie digitali – di costruire il capo da acquistare secondo i propri desideri. Un approccio innovativo che ora abbraccia Fiorella Rubino, il brand fast fashion curvy di Miroglio Fashion, che presenta il nuovo progetto di capsule collection interamente personalizzata. Si chiama “MY WAY”, e da la possibilità di creare il proprio capo in libertà, rispecchiando in modo autentico esigenze, desideri e stile.

 

Sul web e in negozio

Attraverso il sito www.fiorellarubino.com dal 9 aprile sarà possibile personalizzare modelli di tuniche e jeans in ogni dettaglio – forma, lunghezza, tessuti, colori e accessori. Tre capi e oltre 1.500 combinazioni da creare e visualizzare con l’utilizzo del 3D di ultima generazione. In oltre 170 negozi Fiorella Rubino poi è possibile vedere e toccare i capi, provare le taglie, conoscerne il materiale e ottenere tutti i consigli e i suggerimenti da parte del personale del negozio, per poi fare l’ordine online in location o da casa. Una vera e propria shopping experience multicanale.

“Stiamo tracciando un percorso che è iniziato con una grande testimonianza già nel mese di marzo – dice Anne van Merkensteijn, Brand Director di Fiorella Rubino – quando con il lancio della campagna Stile Libero e la presentazione della ricerca ‘Le Forme della Libertà’ abbiamo raccontato a pubblico e stampa l’evoluzione di quel rapporto tutto speciale che ogni donna ha con la percezione del proprio corpo e con la moda. Oggi Fiorella Rubino sposa il concetto di personalizzazione, in linea con le grandi tendenze presenti sul mercato, un territorio questo fino ad oggi presidiato da brand del luxury. La personalizzazione è l’essenza stessa dello Stile Libero, perché oggi tutte le consumatrici, al di là del proprio portafoglio, vogliono essere considerate speciali e avere proposte uniche per loro. Attraverso questo progetto daremo pertanto spazio alla loro interpretazione creativa, trasformando il cliente in un piccolo creatore di moda con l’obiettivo di dare loro la possibilità di rendere il proprio look ancora più unico e differenziante”.

“Noi partiamo dal presupposto che sia sempre più fondamentale parlare ‘con’ i consumatori e non ‘ai’ consumatori – dice Hans Hoegstedt, CEO di Miroglio Fashion – . Saper ascoltare le loro esigenze, creando una relazione autentica e intima in modo da poterne cogliere le richieste e adeguare la nostra offerta, con proposte sempre più personalizzate. Questo perché riteniamo che possa esistere una alternativa forte e distintiva alla massificazione imperante delle grandi catene internazionali del fast fashion. Già con la startup Tailoritaly la nostra azienda ha avuto la possibilità di creare cultura sull’innovazione e, in particolare, sperimentare in modo concreto il tema della personalizzazione. Oggi, con questo progetto di Fiorella Rubino, la nostra expertise in tema di customizzazione prende forma su uno dei brand più importanti del portfolio di Miroglio Fashion e diventa una personalizzazione seriale”.

Nato in Italia nel 2004, il brand Fiorella Rubino è oggi distribuito a livello europeo attraverso 220 punti vendita monomarca principalmente in Italia, Spagna, Germania e Russia. È uno dei 12 brand di Miroglio Fashion, la terza azienda sul mercato italiano dell’abbigliamento femminile.

Strategia multicanale e nuovo e-shop per Benetton e Sisley che puntano agli USA

Spinge su una strategia multicanale Benetton Group, che mette online il nuovo e-shop di United Colors of Benetton e punta a rafforzare le vendite online anche negli Stati Uniti. A fine aprile partirà invece l’e-shop di Sisley, completamente rinnovato

Il nuovo sito, www.benetton.com, si presenta completamente rinnovato, tradotto in sette lingue e raggiungibile da 24 Paesi. In particolare, il Gruppo rilancia il progetto e-commerce negli Stati Uniti, con l’obiettivo di consolidare la propria leadership e accrescere le quote di mercato. In linea con questo obiettivo, con il nuovo e-shop l’azienda assume la gestione diretta del canale online, attivando nel contempo una logistica dedicata e un nuovo customer care unico per i negozi fisici e online.

L’e-shop è stato rinnovato nella grafica e migliorato nelle sue funzionalità, puntando su un un’architettura semplice e user-friendly, e un design pulito ed essenziale. Migliorata anche l’esperienza di navigazione dai dispositivi mobili, che oggi rappresentano lo strumento preferito di navigazione da oltre il 50% degli utenti Internet.

Grazie ad un menù completamente riorganizzato e ad un rinnovato motore di ricerca interno, il cliente può trovare in pochi click un’ampia selezione di proposte che rispondono alle sue esigenze.

In linea con l’evoluzione dei modelli di acquisito, il nuovo e-shop e il potenziamento dell’e-commerce sono parte integrante della strategia di Benetton Group di puntare sempre più sull’omnicanalità per migliorare l’integrazione tra punti vendita fisici e mondo online, accompagnando il cliente ovunque nel viaggio di acquisto attraverso i canali fisico e digitale.

Veste rinnovata a fine aprile anche per il marchio Sisley, che varerà un e-shop con una veste rinnovata, un design moderno e percorsi di navigazione veloci e intuitivi. Disponibile in quattro lingue, sarà raggiungibile da Italia, Francia, Germania, Regno Unito e USA per poi estendere le geografie con un piano di rilascio progressivo.

Saldi invernali al via, un business complessivo, stabile, da 5,2 miliardi di euro

Foto Daniel von Appen / Unsplash.

Sono già iniziati nelle piccole Valle d’Aosta e Basilicata, mentre nel resto d’Italia bisognerà aspettare domani, 5 gennaio, e in Sicilia addirittura il giorno dell’Epifania. Poi si chiuderanno quasi ovunque a fine febbraio o ai primi di marzo, ma a quel punto i giochi saranno fatti da tempo. Sono i saldi invernali, primo grande appuntamento commerciale del 2018, a cui come ogni anno gli Italiani arrivano con i portafogli vuoti dopo le feste natalizie, ma comunque con la voglia di fare qualche affare.

 

Quest’anno budget medio di 331 euro per 15,6 milioni di famiglie

Gli esperti prevedono che la spesa sarà più o meno quella dell’anno scorso. In base a uno studio di Confcommercio il business complessivo sarà di 5,2 miliardi di euro, e saranno 15,6 milioni le famiglie che approfitteranno delle svendite di fine stagione. Il budget a persona sarà di 143 euro per abbigliamento, calzature e accessori, e di 331 euro per ogni famiglia. Più o meno uguali le previsioni di Confesercenti, secondo cui – la fonte è una ricerca commissionata a Swg e condotta su 600 commercianti e 1500 consumatori – l’investimento sui saldi sarà di 150 euro a persona. Più o meno un italiano su due (il 47%, mentre il 41% deciderà all’ultimo momento a seconda delle occasioni) sarà interessato e i commerciati coinvolti saranno 280mila (circa un terzo delle 800mila attività commerciali italiane), con uno sconto medio tra il 30 e il 40%. Sempre secondo l’indagine di Confesercenti-Swg gli italiani andranno in cerca soprattutto di scarpe (28%), prodotti di maglieria (22%) e pantaloni (14%), mentre solo il 7% punta ad acquistare i capi spalla (cappotti e giacconi), un tempo tradizionale bene da svendita a causa dell’alto costo.

«Dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine ed una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail – nota Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio – la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli Italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata. La spesa per gli acquisti in saldo per valore, secondo le nostre stime, sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l’Iva al 25%. Il Governo ha fatto bene ad ascoltarci, sterilizzando le clausole di salvaguardia, ma se vogliamo veramente uscire dal tunnel, occorre un maggior sforzo, coraggio e determinazione per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo elevata per imprese e famiglie».

 

Il decalogo per minimizzare i “pacchi”

Naturalmente la ricerca dell’affare comporta anche qualche rischio. Per questo come ogni anno le associazioni di categoria diffondono una sorta di decalogo per minimizzare il pericolo di una fregatura. Bisogna essenzialmente tenere a mente che – come fa notare Confcommercio – il commerciante non è tenuto a cambiare il capo, salvo qualora ciò non sia espressamente specificato e salvo casi di merce danneggiata o non conforme, a patto che si resti entro i due mesi dall’acquisto; che non c’è obbligo di prova dei capi; che il commerciante non è tenuto ad accettare le carte di credito, se non espressamente comunicato; che è obbligatorio da parte del commerciante indicare prezzo pieno, prezzo finale e ammontare percentuale dello sconto.

Infine va ricordato che anche i negozi online hanno i loro saldi. Amazon farà sconti sull’abbigliamento fino al 50% per cento fino al 28 febbraio, lo stesso farà Zalando e Asos, che arriverà fino a “tagli” sull’etichetta del 70%. Molti negozi online arricchiscono di prodotti la sezione outlet, dedicata agli articoli in svendita, mentre OVS propone in rete tutta la collezione con sconti fino al 70%. Per i negozi online valgono naturalmente le stesse regole dei saldi nei negozi fisici.

OVS, il nuovo format di store sostenibile al via a CityLife

Un nuovo format, che guarda alla sostenibilità e all’impegno ambientale e all’uso di materiali naturali e “caldi”, per OVS è partito con l’inaugurazione dello store al CityLife Shopping District. Il negozio segna il cambio di passo dell’immagine del brand, attraverso una continua innovazione dello store concept.

Il punto vendita in piazza Tre Torri, a quota 122 metri sul livello del mare (quindi la piano -1 del centro), accoglie i clienti aprendosi completamente verso l’esterno per favorire un dialogo immediato e diretto, che prosegue anche all’interno grazie alla chiarezza e all’accessibilità del nuovo format.

Le collezioni ideate dal team creativo di OVS trovano espressione in uno spazio contemporaneo ed essenziale di 1.200 metri quadri che si caratterizza per il design dalle linee semplici e pulite. La forte attenzione all’ecosostenibilità nella scelta dei materiali, i colori neutri e rilassanti, le luci naturali e gli allestimenti perfettamente integrati nel contesto, trasformano lo store in uno spazio sociale, un luogo di condivisione dove creare il proprio stile con libertà e consapevolezza.

OVS ha scelto il neonato CityLife Shopping District per presentare lo store concept che caratterizzerà i nuovi negozi OVS.

Sempre in linea con i trend internazionali, grazie al lavoro e alla ricerca dei team creativi, OVS permette a tutti di esprimere il proprio stile individuale, con un occhio attento alla qualità, sempre al miglior prezzo possibile. Ogni anno, 150 milioni di clienti scelgono OVS. Quotata alla Borsa Italiana dal marzo 2015, ha chiuso il 2016 con un fatturato pari a 1.363 milioni di euro.

Kiabi, quattro volte miglior retailer a “Insegna dell’anno”

Non uno ma quattro: sono i premi assegnati nella manifestazione “Insegna dell’anno”, edizione italiana del prestigioso riconoscimento internazionale “Retailer of the year”,KIABI, azienda francese di fast fashion con 480 negozi in 14 Paesi, di cui 32 in Italia.

Oltre 300.000 consumatori hanno indicato online la loro preferenza nella valutazione tra 460 insegne food e non food presenti sul territorio nazionale.

KIABI si conferma come migliore Insegna dell’anno sia per l’abbigliamento donna che per il bambino sbaragliando marchi internazionali e con un numero maggiore di negozi sul nostro territorio, e vince inoltre nelle stesse categorie anche i premi come “Negozio web” Italia 2017/2018.

Come si legge in una nota dell’azienda, “i prestigiosi riconoscimenti vanno a premiare gli sforzi di un’azienda giovane e dinamica che si sta sempre più affermando sul territorio nazionale e internazionale, testimoniando come la politica aziendale sia sempre attenta nel creare un legame speciale con la propria clientela ai quali dedica queste vittorie”.

 

 

Elena Mirò apre il primo flagship in Piazza Scala a Milano

Ha scelto una località di grande prestigio Elena Mirò, per il suo Flagship Store: 350 metri quadrati con cinque vetrine su via Manzoni che si affacciano su Piazza della Scala a Milano.

Hans Hoegstedt, AD di Miroglio Fashion, promotore di questo nuovo progetto spiega: «Il nuovo Flagship Store di Elena Mirò assume una importanza fondamentale nel percorso strategico di Miroglio Fashion. Ci sentiamo soprattutto responsabili nei confronti di tutti i milanesi e orgogliosi di aver restituito alla città una location con una grande storia che parte dal 1400 e si sviluppa nel tempo. Una storia a cui, attraverso il nostro spazio, vogliamo dare forza e continuità».

Ed è davvero unica la location, con una storia da raccontare. Nel 1400 il nobile Giovanni Rodolfo Vismara dona ai Frati Minori Osservanti del convento di Santa Maria degli Angeli parte di un edificio che nel tempo prenderà il nome di “Cà delle Comare”. Sulla stessa area, a pochi metri, nel 1778 l’inaugurazione del Teatro alla Scala che deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria della Scala, sulle cui ceneri venne costruito. Nel 1817 sarà proprio il palazzo tra via Verdi e via Manzoni a dare i natali allo storico Caffè Cova, che diventerà sempre più il centro di ritrovo della cultura milanese. Con la seconda guerra mondiale, arriveranno i danni e la distruzione e solo grazie al lavoro di architetti come Antonio Cassi Ramelli, sarà possibile restituire vita e bellezza all’edificio.

Il nuovo progetto di Elena Mirò parte proprio dalla volontà di rispettare un luogo così ricco di storia. Il team di architetti di Elena Mirò si è “nutrito” della storia, del design, delle specificità architettoniche dell’edificio per creare un ambiente dal tono alto ma accogliente. Un grande lavoro di restyling, iniziato a giugno 2017, che si è concluso a tempo di record nel mese di ottobre. Ora l’intero palazzo è anche dotato di un impianto di illuminazione esterno che restituisce valore e suggestione negli orari notturni. Una luce che proviene dal palazzo e che restituisce vita e preziosità all’edificio, rendendo Piazza della Scala ancora più magica. 

L’intervento architettonico interno ed esterno sulla location ha mantenuto a guida del progetto alcuni segni forti, come le arcate esterne e interne, e alcuni materiali, poi reinterpretati, tratti direttamente dagli allestimenti originali dell’edifico. «L’equilibrio tra elementi classici e contemporanei – spiega Andrea Vignolo, architetto di Miroglio Fashion proprietaria del brand – è il punto fondamentale di tutto il lavoro e si legge e sintetizza al meglio nel diamante in acciaio lucido che, posizionato al centro dello store, esprime il desiderio di contemporaneità del brand, in armonica contrapposizione rispetto agli elementi più classici. Fanno comparsa finiture preziose, in galvaniche ottone e bronzo, pavimenti in legno posati a spiga e marmi di pregio, dettagli tessili. Forma archetipa ricorrente e citata nel design di arredi ed ambienti, l’arco, come figura di riferimento essenziale del linguaggio architettonico italiano, abbraccio ideale, emblematico simbolo di inclusione».

«Per noi è un ulteriore step della strategia di un brand da sempre vicino alle donne, 365 giorni l’anno. Una pluridecennale conoscenza delle nostre clienti, del loro lifestyle, delle loro abitudini e aspettative, di cui il brand ha saputo far tesoro arrivando a progettare oggi un flagship store in cui spazi ed elementi architettonici sono concepiti per interpretare in modo intimistico l’essenza ‘curvy’ della donna e offrirle una shopping experience davvero personale» commenta Martino Boselli, Brand Director di Elena Mirò.

Oggi Elena Mirò, nato nel 1985, è il brand con maggiore notorietà all’interno del segmento curvy (fonte GFK-Eurisko brand tracking Italia 2016). Una forza ed una reputation importante, costruita in 32 anni di storia attraverso le collezioni, i negozi, l’immagine e vari progetti di comunicazione. Il brand è presente in 28 Paesi con 244 punti vendita monomarca (di cui 147 in Italia) e attraverso 872 negozi wholesale (di cui 542 in Italia).

Elena Mirò è uno dei 12 brand di Miroglio Fashion, la terza azienda sul mercato italiano dell’abbigliamento femminile, società del Gruppo Miroglio, nato nel 1947 e leader nel tessile e abbigliamento.

Il lancio del nuovo Flagship Store rientra nel progetto aziendale “300 in 300”, varato a inizio 2017 da Miroglio Fashion sui suoi brand, che prevede un investimento di 15 milioni di euro per l’apertura e il restyling di 300 punti vendita in 300 giorni.

Un flagship per Urban Outfitters a Milano, nell’ex Fiorucci

Il corner di Urban Outfitters ad Annex Rinascente.

Urban Outfitters arriverà a Milano con un flagship in uno degli spazi più iconici del retail della moda milanese, il grande negozio multipiano in piazza San Babila dove nacque negli anni ’70 Fiorucci e successivamente occupato da uno store H&M chiuso all’inizio di quest’anno.

Il contratto di locazione è stato firmato con Cushman & Wakefield, incaricata da InvestiRE SGR della transazione high street, a testimonianza che il mercato Retail italiano continua ad attrarre marchi a livello globale di alto profilo.

«Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo incarico, abbiamo da subito valutato quali brand internazionali già presenti in altri mercati europei non erano ancora entrati in Italia e quali tra questi potevano essere ideali per le caratteristiche di questo immobile. Siamo sempre stati molto fiduciosi di poter trovare un brand prestigioso quale Urban Outfitters, che permettesse di valorizzare questo asset su corso Vittorio Emanuele» hanno commentato Thomas Casolo, International Partner, Head of Retail di Cushman & Wakefield Italia e Matteo Alessandrino, Partner del dipartimento Retail.

I dettagli dell’apertura non sono ancora stati rivelati. Il brand è già in Italia, sempre a Milano, dall’inizio del 2015 con un corner nello spazio Annex di Rinascente Duomo. Il brand statunitense è nato nel 1970 per iniziativa di Richard Hayne, Judy Wicks e Scott Belair, ed è oggi una multinazionale che controlla diversi marchi. Oltre a Urban Outfitters, Anthropologie, Free People e Terrain. L’azienda ha chiuso il primo semestre 2017 al 31 luglio con ricavi per oltre 1,6 miliardi di dollari, di cui 608 milioni con Urban Outfitters.

La proposta affianca capi, accessori e oggetti di design dal gusto hipster. Tra i nuovi mercati di Urban Outfitters nel mondo oltre all’Italia c’è Israele, dove l’azienda aprirà a breve un negozio, a Tel Aviv all’interno del Dizengoff Center.

Un flagship a Zurigo per Ovs, continua la riconversione dei Charles Vögele

Il processo di conversone della rete Charles Vögele è in pieno corso e a segnare questa importante operazione Ovs lancia il nuovo flagship store di Zurigo. La trasformazione della rete Charles Vögele, avviata a metà luglio, ha visto l’apertura di oltre 90 negozi dei 145 previsti entro la fine di novembre, tra cui Losanna, Ginevra, Basilea, Berna.

Il flagship di oltre 1.700 metri quadri sorge nella centralissima Sihlstrasse, e presenta l’intera gamma delle collezioni uomo, donna, bambino, beauty.

«Siamo ormai oltre la metà del nostro programma di conversioni – ha affermato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Beraldo – e stiamo procedendo nel rispetto dei tempi previsti. L’andamento degli oltre 90 negozi già aperti da luglio ad oggi in tutto il territorio svizzero è molto positivo e incoraggiante per il futuro. Le performance conseguite dai nuovi store dimostrano che i clienti svizzeri apprezzano non solo lo stile contemporaneo e l’accessibilità dei prezzi OVS, ma anche il tocco italiano che caratterizza le nostre collezioni e l’ampia proposta del mondo bambino».

 

Pulizia di linee, attenzione eco, esperienze digital

Ad accogliere i clienti zurighesi c’è uno spazio contemporaneo ed essenziale che si caratterizza per il design dalle linee pulite e una grande attenzione all’ecosostenibilità nella scelta dei materiali.

Ma il flagship store di Zurigo, seguendo una strategia del gruppo, offre anche la possibilità di vivere un’innovativa digital shopping experience. Oltre al camerino virtuale nel quale provare i vestiti con la possibilità di specchiarsi fronte/retro, si può interagire con gli assistenti alla vendita, che sono muniti di iPad, o consultare i totem multimediali per verificare la disponibilità delle taglie nel negozio più vicino o acquistare on line. È attivo un servizio di click&collect.

OVS S.p.A., con i marchi OVS e UPIM, è leader in Italia nel value fashion retail con una quota di mercato pari al 7,55% (dati giugno 2017, fonte Sita Ricerca). La rete di vendita in Italia e all’estero conta circa 1500 negozi a gestione diretta e in franchising. Quotata alla Borsa Italiana dal marzo 2015, ha chiuso il 2016 con un fatturato pari a 1.363 milioni di euro.

 

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