Che il Food & Grocery abbia finalmente virato verso il web, si sapeva. Che quello passato fosse un Natale digitale anche, con un numero sempre maggiore di consumatore che si sono rivolti al web per gli acquisti. Non sorprende dunque che il settore abbia registrato una incremento generalizzato, con tutte le aziende coinvolte che hanno registrato incassi in ascesa rispetto all’anno precedente: lo rileva Netcomm che ha comunicato i risultati dell’-e.commerce natalizio.
Il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano ha monitorato l’andamento delle vendite online dei propri soci nel periodo compreso tra metà novembre e fine dicembre 2016, evidenziando una crescita significativa delle transazioni. La ricerca ha coinvolto i soci del Consorzio e i siti di e-commerce in possesso del Sigillo Netcomm, che ne certifica la qualità, l’adempimento degli obblighi di legge e l’attenzione verso le esigenze del consumatore. Il risultato è la voce di aziende sia di grandi sia di medio-piccole dimensioni, appartenenti a diversi settori.
Rispetto al Natale 2015 l’80% delle aziende intervistate dichiara di avere riscontrato un aumento delle vendite online. Aumento che, per circa un sito di e-commerce su quattro, ha preso le sembianze di una vera e propria impennata: il 23% dichiara infatti di aver registrato un incremento superiore al 50%. La tendenza positiva ha riguardato sia le aziende di piccole dimensioni sia le grandi organizzazioni (con oltre 250 dipendenti). Tra i settori merceologici più performanti tra i soci di Netcomm l’Informatica ed Elettronica e il Food & Grocery, appunto, dove la totalità delle aziende rispondenti ha dichiarato una crescita rispetto al periodo natalizio dello scorso anno. Trend molto positivi si riscontrano anche per i Servizi Business (crescita per il 79% delle aziende rispondenti), Arredamento e Servizi per la Casa (70%) e Abbigliamento (67%).
L’e-commerce cresce a Natale
Il Natale si conferma un momento cruciale per gli operatori di e-commerce: per quasi il 20% delle aziende rispondenti il valore delle vendite natalizie costituisce tra il 20% e il 40% dei ricavi annui e per il 4% oltre il 40%. È quindi ovvia l’importanza di attirare l’attenzione dei consumatori in tale periodo dell’anno; per questa ragione il 73% degli intervistati dichiara di avere sviluppato iniziative ad hoc per stimolare le vendite sotto Natale, utilizzando un mix di strumenti promozionali: in testa ci sono gli sconti sui prodotti/servizi e le attività di comunicazione (adottati rispettivamente dal 56% e dal 45% dei rispondenti). Anche le promozioni sulle modalità di consegna e ritiro sono state piuttosto utilizzate (21%); però il 27% dei rispondenti non ha sviluppato particolari attività rispetto a quelle che svolge durante l’anno, segno che anche la stagionalità costituisce di per sé un interessante stimolo alla domanda.
Cresce anche la percentuale di acquisti effettuati tramite dispositivi mobili che hanno rappresentato un flusso di traffico e di acquirenti per l’80% dei rispondenti; da notare come la percentuale di vendite concluse attraverso questo device nel periodo natalizio sia stata superiore rispetto alla media della percentuale di vendite via smartphone registrata durante tutto l’anno. Il 44% dei rispondenti ha registrato tra l’1% e il 10% di incremento di vendite via smartphone, il 25% tra il +11% e il +30% e l’11% oltre il +30%.
«Da questi dati si comprende come oggi sia fondamentale rendere l’esperienza mobile sempre più attraente e soddisfacente per gli utenti, dichiara Roberto Liscia, Presidente del Consorzio Netcomm. Per chi ha un sito di e-commerce è importante guadagnare la fiducia del cliente non solo ottimizzando la user experience di navigazione ma garantendo anche sicurezza delle transazioni, contenuti puntuali e mantenendo continuità tra l’esperienza web e mobile».
Sfondano i pagamenti digital, ma resiste il contrassegno
Gli strumenti di pagamento preferiti dai compratori online sono risultati essere le carte di credito (73%) e il sistema PayPal (64%). Il contrassegno si dimostra ancora una forma di pagamento importante per il mercato italiano, con il 35% dei rispondenti che lo ha indicato come uno degli strumenti maggiormente utilizzati dai propri clienti; una modalità di pagamento che risulta più vicina all’esperienza di fare acquisti in un negozio fisico.
Anche i soci di Netcomm sembrano seguire il trend generale dell’e-commerce italiano, che fatica ad affermarsi sull’export: il 50% dei rispondenti non ha realizzato vendite verso consumatori stranieri durante il periodo natalizio e il 33% ha registrato vendite cross-border tra l’1 e il 10%, mentre solo il 12% degli operatori riesce attualmente ad attirare flussi consistenti dall’estero.