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Italiaonline e Alibaba.com insieme per favorire l’export del made in Italy

Italiaonline e Alibaba.com hanno firmato un accordo di collaborazione per favorire l’esportazione del Made in Italy delle Piccole e Medie aziende del nostro Paese in modalità 100% digitale.

Italiaonline, infatti, connetterà le PMI sue clienti al marketplace B2B di Alibaba, presente in più di 190 Paesi, con 18 milioni di buyers e contenuti tradotti in 16 lingue. Grazie alla presenza che avranno sulla piattaforma di e-commerce di Alibaba.com, le aziende clienti di Italiaonline potranno quindi essere in contatto con acquirenti in tutto il mondo. È un accordo che allarga ulteriormente l’offerta di Italiaonline a supporto delle piccole e media aziende, grazie alla sinergia tra la vetrina messa a disposizione da Alibaba.com e i prodotti e servizi a 360 gradi che Italiaonline già offre alle aziende clienti.

I vantaggi della piattaforma Alibaba.com per le PMI che si affidano a Italiaonline sono molteplici e vanno dalla possibilità di ampliamento del proprio business nei mercati esteri all’essere ricercate dai clienti in base alla categoria merceologica, dalla negoziazione diretta dei prezzi di vendita – in base, ad esempio, alla tipologia di cliente e all’area geografica – alla possibilità di avere un rapporto diretto con i clienti senza intermediazione. Non meno importante, la certificazione della veridicità delle informazioni pubblicate dall’azienda, al fine di accrescere il grado di fiducia dei buyer.

L’offerta che Italiaonline e Alibaba.com hanno perfezionato è di due tipi (Standard e Premium) e varia in base alle caratteristiche e alle necessità dell’azienda cliente o potenziale.

“Con l’accesso a una vetrina internazionale di prima grandezza come quella fornita da Alibaba.com, metteremo a disposizione delle aziende italiane e in particolare delle PMI opportunità uniche di visibilità e di sviluppo del business”, ha dichiarato Roberto Giacchi, CEO di Italiaonline. “Siamo da sempre vicini alle nostre imprese sul territorio e lo vogliamo essere in particolare modo in questo momento difficile per il nostro paese e l’economia. Grazie al supporto di Italiaonline e di un colosso dell’e-commerce come Alibaba, riusciremo a creare nuovo valore per i nostri clienti, accompagnandoli, attraverso l’utilizzo del canale Internet, in nuovi mercati oltreconfine nei quali affermarsi”.

Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager Sud Europa del Gruppo Alibaba, ha aggiunto: “Alibaba conosce bene il valore e il potenziale del made in Italy, ed è in prima linea da anni nel supportare marchi e PMI italiane nel loro percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione, in Cina e globalmente. Proprio per questo l’Italia è il primo paese in Europa in cui Alibaba.com ha creato un team locale e un’offerta dedicata. In questa fase delicata per l’economia e l’imprenditoria italiana, siamo ancora più orgogliosi di unire le forze con Italiaonline e mettere a disposizione la piattaforma B2B Alibaba.com e la nostra conoscenza del mercato per permettere alle aziende di ampliare i propri sbocchi commerciali e crescere, accedendo a questa “fiera permanente” online da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento”.

Covid-19: penuria mascherine protettive. L’offerta di AliExpress

E’ aumentata di quasi tredici volte la frequenza con cui vengono effettuate ricerche relative alle maschere, da quando è scopiata l’emergenza sanitaria innescata dal coronavirus. A pubblicare il dato è AliExpress, uno dei marketplace retail globali di Alibaba Group. AliExpress ha risposto con misure che assicurino un prezzo equo sulla propria piattaforma, prendendo provvedimenti nei confronti di quei venditori che hanno aumentato immotivatamente il prezzo degli articoli più richiesti sfruttando la grande domanda di questo momento. Inoltre è in contatto con produttori e distributori certificati cinesi per facilitare la fornitura di materiale medico e protettivo, come maschere e guanti, al prezzo di fabbrica. La piattaforma cross-border continua a lavorare intensamente per garantire consegne tempestive in tutta Europa, sfruttando l’hub logistico di Cainiao, il braccio logistico di Alibaba, presso l’aeroporto di Liegi (Belgio). In questo modo, è in grado di gestire rapidamente le consegne da un minimo di 3 a un massimo di sette giorni.

Inoltre, la piattaforma ha reso disponibile un’ampia gamma di prodotti molto richiesti, come il gel igienizzante per le mani (disponibile sulla piattaforma al prezzo di fabbrica) o articoli per il fitness e le attività indoor, particolarmente ricercati dalle numerose persone che in questo momento sono costrette a stare in casa.

AliExpress ha anche messo a disposizione, sulla homepage del proprio sito, un manuale, pubblicato e distribuito dalla Jack Ma Foundation e Alibaba Foundation in collaborazione con il First Affiliated Hospital, Zhejiang University School of Medicine, che contiene indicazioni utili e best practices basati sull’esperienza maturata in Cina e che hanno portato a esiti positivi nel trattamento di pazienti affetti dal Covid-19. Attualmente il manuale è disponibile in lingua cinese e inglese, mentre le versioni in lingua italiana, coreana, giapponese e spagnola saranno rilasciate a breve.

 

 

Amazon in vetta al Most Valuable Global Retail Brand. Ma Alibaba lo tallona

E parliamo di Most Valuable Global Retail Brand: a chi va quest’anno l’ambito titolo?

Ce lo dicono il ranking ed il report dello studio BrandZ Top 75 Most Valuable Global Retail Brands, che analizzano i brand di distribuzione con focus moda, lusso e fast-food, brand che raggiungono un valore di 1.400 miliardi di dollari, con una crescita di 339 miliardi (+24%).

In pole position (e non sorprende) svetta Amazon (315.5 miliardi di dollari), che  rappresenta circa un quarto (23%) del valore totale dei Top 75 Global Retail Brands. Occhio però: il gigante cinese dell’e-commerce, Alibaba, lo tallona al secondo posto, offrendo più elementi innovativi di Amazon. Un esempio? L’attivazione di partnership con Starbucks (n.7 nel ranking) che gli permette di averlo appunto in tutte le properties Alibaba, innovando in modo dirompente il modello logistico per offrire consegne super-veloci. Il valore del suo brand è cresciuto del 48% raggiungendo i 131.2 miliardi di dollari, permettendogli di superare McDonald’s (terzo in classifica). Il colosso dei fast food, nonostante il sorpasso, è ancora il retailer food di maggior valore a livello globale. E’ riuscito a rispondere con successo alla domanda crescente di cibo più salutare e packaging più sostenibile per il pianeta. Migliorando la consegna inoltre, con una partnership con Uber Eats, ha sostenuto la crescita di quest’ultimo (+18%) e gli ha permesso di raggiungere un valore di brand pari a 130.4 miliardi di dollari.

Se guardiamo all’abbigliamento, vediamo che Nike è il primo retailer nel comparto (n.5 nel ranking retailer globale) con un valore di 47.4 miliardi di dollari, mentre Adidas (n.20) è cresciuto comunque del 13% ed ha raggiunto i 13.4 miliardi di dollari. Levi’s – che ha rifocalizzato negli ultimi anni il proprio posizionamento sulle donne, con una decisa crescita in mercati, come Italia e Cina – entra nel ranking alla 74^ posizione, con un valore di 2.4 miliardi di dollari.

Interessanti anche la performance del discount ALDI (n.19 ranking), che sta modificando il format distributivo altamente standardizzato dei propri punti vendita verso proposte, come l’offerta di cibo pronto a consumatori in mobilità, nei loro viaggi giornalieri da e per il luogo di lavoro, proposte innovative per il proprio modello di business che offrono maggior flessibilità per i clienti e miglior servizio nella soddisfazione della shopping trip mission.

La brand equity condiziona in positivo il posizionamento di IKEA (n.15) che vede una crescita del proprio brand value nel 2019, pur con una proposizione di basso prezzo, attraverso la costruzione di brand forti e l’offerta di un’esperienza d’acquisto positiva e coinvolgente. Mentre la consapevolezza del consumatore sui costi ambientali del fast fashion inizia ad avere impatto sui retailer – Zara (-10% oggi a 22.6 miliardi di dollari) ed H&M (-39% a 6.4 miliardi di dollari) stanno accusando il colpo della crescita recente della preoccupazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali, come il costo di produzione, trasporto e vendita dei prodotti usa e getta.

Metodologia

Ranking BrandZ™ Top 75 Most Valuable Retail Brands è lo studio(report e ranking) commissionato da WPP, che Kantar effettua a livello mondiale ormai da 3 anni grazie alla competenza specialistica degli esperti in brand equity.

Si tratta di uno studio sulla Brand Equity e la valutazione del Brand volto ad evidenziare la forza dell’asset intangibile “marca” nel produrre crescita e valore finanziario. La metodologia, unica nel suo genere, rispecchia quella usata per calcolare il ranking annuale BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands

Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce, spiega al mondo cos’è il (suo) New Retail

La spesa scelta tra i banchi e gli scaffali del negozio fisico che viene spedita a casa, una gigantesca vending machine che sceglie il modello e il colore dell’automobile che si vuole provare, ma anche il modello del centro commerciale tra schermi e connessioni, nel nome della omnicanalità: in questo video che tratta l’evoluzione del commercio cinese con l’arrivo dell’e-commerce il gigante cinese Alibaba spiega agli americani, creatori della grande distribuzione, del mall e pure dell’e-commerce e fino a poco fa di praticamente ogni formato commerciale on e offline, il modello cinese del “new Retail”.  Ma anche, i grocerant, con l’integrazione tra retail e ristorazione.

Su questo fronte, l’ultima notizia è l’acquisizione da parte di Alibaba Group della totalità delle azioni di Ele.me, un principale servizio di delivery della Cina, per “approfondire l’integrazione della piattaforma nell’ecosistema di Alibaba’s ed espandere ulteriormente la strategia tecnologica del New Retail per i servizi locali.

Provocazione o spunto, chi saprà raccogliere il guanto della sfida? Forse, uno suggerimento anche per i retailer nostrani.

 

Alibaba si allea con Auchan in Cina, e punta sulla rete “fisica”

Dall’online all’offline, passando per la sfida con Walmart: segna un altro passo verso la rete fisica il colosso dell’eCommerce cinese Alibaba, grazie all’accordo con Auchan Retail e Ruentex che prevede l’acquisizione da parte di Alibaba Group del 36,16% del capitale di Sun Art, con un investimento di 22,4 miliardi di HK$ (circa 2,44 miliardi di Euro) per l’acquisto delle azioni precedentemente detenute da Ruentex. Anche Auchan Retail rinforza la propria partecipazione al capitale di Sun Art L’alleanza strategica “permetterà di unire le rispettive expertise nel commercio fisico (offline) e nel digitale (online) per costruire il commercio “figitale” alimentare in Cina” si legge in una nota.
Al termine della transazione, Auchan Retail, Alibaba Group e Ruentex deterranno rispettivamente il 36,18%, il 36,16% e il 4,67% del capitale di Sun Art. Auchan Retail continuerà a consolidare la sua filiale Sun Art nei propri dati finanziari.

Sun Art è uno dei leader della distribuzione alimentare multi-format in Cina, dove opera con una superficie totale di circa 12 milioni di metri quadrati (dati al 30 giugno 2017). Presente in 29 province, regioni autonome e comuni sul territorio cinese, Sun Art conta 446 ipermercati di una superficie massima di 17mila metri quadri con insegna RT-Mart (大润发) e Auchan (欧尚).

Sun art è da poco entrata sul mercato con i mini store digitali automatizzati Auchan Minute (vedi: Auchan Minute, il mini supermercato automatico, parte alla conquista della Cina) con una rete che entro fine anno dovrebbe contare centinaia di punti vendita.

L’alleanza collima con la visione “New Retail” di Alibaba che punta a capitalizzare sul proprio approccio online e le nuove tecnologie collaborando con i propri partner commerciali per rispondere alle attese dei consumatori cinesi e con la Visione 2025 di Auchan Retail “Auchan cambia la vita”. L’obiettivo è offrire a 1,3 miliardi di consumatori cinesi una nuova esperienza di acquisto, “figitale” (in convergenza tra fisico e digitale).

«Insieme ai suoi nuovi partner, il Gruppo Alibaba è lieto di essere in grado di ridisegnare il commercio di domani grazie alla trasformazione digitale – ha dichiarato Daniel Zhang, CEO di Alibaba Group -. I negozi fisici sono un must nel percorso del consumatore. Nell’era digitale, devono essere arricchiti da servizi personalizzati grazie alle nuove tecnologie di elaborazione dei dati. Riunendo completamente i nostri canali online e offline e quelli dei nostri partner, non vediamo l’ora di offrire ai consumatori cinesi un’esperienza di acquisto originale e piacevole».

«L’alleanza con Alibaba è stata facilitata dalla nostra visione condivisa per il futuro del commercio in Cina. Riunire i principali partner commerciali globali, leader nel commercio fisico e nel commercio digitale in Cina, ci consentirà di offrire a centinaia di milioni di consumatori cinesi un’esperienza di acquisto integrata di eccellente qualità» ha spiegato Wilhelm Hubner, CEO di Auchan Retail.

Combinando i punti di forza delle tre società, la nuova alleanza consentirà a tutte le attività di Sun Art di beneficiare dell’ecosistema digitale di Alibaba, che si occuperà di digitalizzare e apportare ai negozi Sun Art (RT-Mart e Auchan) soluzioni “figitali”, come per esempio un processo di fulfillment perfetto e un’esperienza clienti sempre più personalizzata. L’idea è quella di offrire sinergie online e offline che cambieranno la vita dei consumatori proponendo loro nuovi prodotti e servizi più efficienti.

«Negli ultimi anni, la domanda dei consumatori è cambiata radicalmente con l’ascesa di Internet mobile e Sun Art sta integrando la dimensione online nel suo commercio offline» ha affermato Peter Huang, vicepresidente di Ruentex Group.

Il mercato della Gdo cinese fisico vale 4mila miliardi di dollari ed è nelle mire anche dell’insegna numero uno la mondo, Walmart che a gennaio 2017 deteneva 424 punti vendita in Cina, solo quattro in più rispetto all’anno precedente. Anche Walmart ha pensato di integrare la rete fisica con i punti forti dell’eCommerce, le consegne veloci e l’analisi dei dati, acquisendo l’operatore online Jet.com (vedi Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce), e la stessa operazione – sebbene inversa, dal digitale al fisico – è stata effettuata da Amazon con l’acquisizione di Whole Foods Market (vedi Amazon nella distribuzione fisica: acquisiti i supermercati Whole Foods Market).

Alibaba comunque non è nuovo alla strategia omnicanale: negli ultimi due anni secondo Forbes aveva già investito 2 miliardi di dollari nell’acquisizione di catene di supermercati in Cina.

E-commerce, i Big della distribuzione ora investono. Da Walmart ad Alibaba

Da minaccia ad opportunità: sta diventando (finalmente?) questo l’e-commerce – o, meglio, l’omnicanalità – per i Big della grande distribuzione mondiale. A cominciare dal primo e il più grande, l’americano Walmart. Che ha alla fine deciso di sfidare Amazon sul suo terreno, le vendite online: dopo l’acquisizione l’anno scorso di Jet.com per 3,3 miliardi di USD (vedi Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce) la strategia dell’insegna sembra essere quella di differenziare non solo i canali di vendita (anche utilizzando una rete di store forte di 4.800 punti vendita) ma anche i target, raggiungendo con l’online fasce di clienti che finora erano sfuggiti per la sua immagine di retailer dai grandi numeri e prezzi bassi.

Deus ex machina della nuova strategia sarebbe Marc Lore, co-fondatore di Jet.com ed ex dirigente Amazon. Solo quest’anno sono state già fatte altre tre acquisizioni, tutte nell’abbigliamento, settore in grande ascesa nell’online, che strizzano l’occhio ai Millennials. In gennaio Shoebuy.com (per 70 milioni di USD), in febbraio Moosejaw (per 51 milioni di USD) e in marzo ModCloth. Ed ora pare sia la volta di Bonobos, chicchissimo sito di e-commerce di abbigliamento maschile che sta andando sul fisico ed è noto per proporre abiti dal taglio ideale.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: la crescita nel primo trimestre del 2017 (con ricavi a 117,5 miliardi di USD, +1,4%) spinta dagli ottimi risultati dell’e-commerce (cresciuto del 63%) ma anche il successo del click and collect, aumentato del 27%.

Non solo: sull’onda di Amazon Go, che ha fatto i titoli come primo supermercato senza cassa (che per ora tarda ad aprire al pubblico anche per problemi di supporto di grandi flussi) si parla di dotare i punti vendita Walmart più grandi di schermi touch scan-and-go e display per accedere agli ordini su Walmart.com, sempre in un’ottica omnicanale.

Intanto nel secondo mercato mondiale, la Cina, il colosso Alibaba investe pesantemente (si parla di un miliardo di USD) nella consegna di pasti a domicilio, puntando su Ele.me, secondo player di food delivery in un mercato, quello del mobile commerce cinese, che quest’anno potrebbe raggiungere i 1.100 miliardi di USD. Tanti i partecipanti ma altrettanto immense le opportunità nel Paese asiatico, dunque, per il cibo che viaggia su ruote.

E-Marco Polo, l’e-shop di Alibaba porta in Cina il Made in Italy

Diverse migliaia di prodotti venduti, oltre 100 referenze disponibili di food&beverage, 11.000 follower, 150.000 visitatori unici mensili: sono alcuni numeri dei primi tre mesi di operatività di E-Marco Polo, l’e-shop B2C  di Alibaba, che opera su su Tmall Global (la piattaforma e-commerce cross-border dedicata esclusivamente ai prodotti/brand stranieri e non presenti in Cina) e si rivolge  alle aziende che intendono operare nel mercato cinese.  

La società è una delle più importanti iniziative strategiche di “sistema Paese” ed è nata in seguito al Memorandum di Intesa siglato tra il Governo Italiano e il Gruppo Alibaba.  Ha come partner industriali il Gruppo Cremonini, leader nella produzione e distribuzione di prodotti del food&beverage, la società di consulenza strategica specializzata su innovazione e internazionalizzazione delle imprese The Cambridge Management Consulting Labs (CMC Labs), e come partner finanziari Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Le opportunità

I vantaggi per le aziende offerti da E-Marco Polo si possono riassumere nella semplificazione di accesso al mercato cinese; nell’opportunità di dare grande visibilità ai prodotti presso il pubblico cinese grazie alla vetrina dedicata al Made in Italy su Tmall Global e al supporto di campagne marketing; l’ottimizzazione dei costi operativi e i risparmi sui costi fissi; la gestione completa della supply chain con servizi garantiti dai partner di Alibaba.

Le opinioni

“E-Marco Polo – ha spiegato il CEO Stefano Scarsciotti – è una vetrina B2C che funge da “general contractor” e permette di vendere i prodotti direttamente con un servizio “end-to-end”, con le attività di logistica a supporto dei processi di export/import, marketing, customer care, oltre alle strategie e alle azioni di brand-marketing. Grazie alla nostra piattaforma flessibile e modulare, copriamo l’intera “value chain” dell’export in Cina”.

Augusto Cremonini, Presidente di E-Marco Polo, ha ricordato che la società “capitalizza l’enorme esperienza nella distribuzione internazionale del Gruppo Cremonini e il mercato cinese rappresenta una grande opportunità per l’e-commerce di prodotti alimentari. Alibaba è il leader mondiale coprendo il 54,2% del mercato online cinese B2C e la sua piattaforma Tmall Global conta migliaia di vetrine. Considerando che la cucina italiana è la più apprezzata a livello mondiale, riteniamo che E-Marco Polo possa dare enormi vantaggi alle esportazioni dei produttori del nostro paese, soprattutto a quelli di piccole e medie dimensioni”.

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