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VGP Park Parma Morse, affittati i primi 8.000 metri quadri del nuovo parco logistico

Primo tenant per il nuovo sviluppo logistico VGP Park Parma Morse. Ad annunciare la locazione di una porzione dello stabile è WCG-World Capital Group, società italiana di consulenza e intermediazione immobiliare, specializzata nel commercial real estate (Office, Industrial & Logistics, Retail, Capital Market, Hotel & RSA). L’immobile vedrà a breve l’avvio dei lavori – attualmente è in fase di sviluppo progettuale da parte di VGP, sviluppatore europeo di immobili logistici e semi-industriali – e verrà completato entro aprile 2026. Sarà dotato di ribalte, portoni a raso, piazzali di manovra e spazi a uso ufficio. Collocato a circa 3 km dall’uscita dell’autostrada A1/E35, il parco logistico si estenderà su un’area totale di 24.000 mq, con una superficie coperta di 14.000 metri quadri. Di questi, circa 8.000 metri quadri sono stati locati a una primaria realtà che opera nell’ambito dell’import-export.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU MISURA
Sul fronte della sostenibilità, il VGP Park Parma Morse offrirà soluzioni avanzate pensate per rispondere alle esigenze energetiche e ambientali dei conduttori, con un’attenzione particolare alla tutela e valorizzazione del territorio circostante. Tra queste, la possibilità di installare impianti fotovoltaici dimensionati su misura, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e, su richiesta, di sviluppare uno studio di fattibilità per l’implementazione di un tetto verde e di un giardino verticale sulla facciata. L’asset sarà inoltre certificato secondo i più alti standard internazionali, con una certificazione BREEAM EXCELLENT.
Il VGP Park Parma Morse rappresenta un progetto di eccellenza in termini di sostenibilità e funzionalità – dichiara Valentina Slavazzi, Country Manager – Commercial di VGP Italy –. Siamo davvero lieti di accogliere il primo tenant e pronti a collaborare per personalizzare gli spazi in base alle specifiche esigenze del nuovo cliente”.
Siamo entusiasti di aver concluso con successo questa operazione, che conferma la dinamicità del mercato immobiliare logistico, sempre più orientato verso nuove costruzioni certificate secondo standard internazionali di sostenibilità come BREEAM – aggiunge Andrea Faini, CEO & Founder di WCG –. La nostra profonda conoscenza del mercato immobiliare di Parma ci ha permesso di individuare una soluzione su misura, offrendo un asset in fase di sviluppo che potrà essere personalizzato in base alle specifiche esigenze del tenant”.

Gdo e pharma al centro di investimenti immobiliari a Milano

La grande distribuzione e le farmacie si confermano gli asset più sicuri in cui investire a Milano, i rendimenti diminuiscono e gli immobili non perdono valore. Questo il dato emerso dal nuovo Snapshot Retail Capital Market, realizzato dal dipartimento di ricerca di WCG – World Capital Group, che fornisce una panoramica dei rendimenti immobiliari per gli edifici commerciali per il primo semestre 2022 in Italia.

Per quanto riguarda l’analisi dei rendimenti immobiliari di Milano, si è deciso di considerare tre quartieri coinvolti nei progetti appartenenti al Piano Rigenerativo: Farini, Porta Romana e City Life. Più nello specifico tutte le categorie analizzate (Gdo, sportelli bancari, negozi fashion, ristoranti e farmacie) hanno registrato variazioni al rialzo ad eccezione della Gdo e delle farmacie.

Focalizzandoci sui trend rilevati da WCG, i rendimenti di sportelli bancari e ristoranti sono aumentati dello 0,15% nel quartiere di City Life, che registra anche un aumento dei rendimenti dei negozi pari allo 0,14% così come il quartiere di Porta Romana. Gdo e farmacie, invece, registrano un calo dei rendimenti di poco inferiore allo 0,1% rispettivamente nei quartieri di Porta Romana e City Life.

Oltre al focus sulla città di Milano, lo studio mette a confronto i rendimenti degli immobili commerciali con quelli di tipo finanziario. Da tale comparazione è emerso che gli immobili commerciali, oltre a generare rendimenti più elevati rispetto ai titoli di stato, rappresentano un investimento più sicuro, stabile e meno soggetto a fluttuazioni.

“L’andamento delle attività analizzate si è mostrato omogeneo – dichiara Andrea Faini, CEO di WCG . Dal confronto dei valori dei rendimenti immobiliari complessivi emerge che questi, nel primo semestre 2021, sono aumentati rispetto ai valori registrati nello stesso periodo del 2021. Tuttavia è bene specificare che rendimenti maggiori, generalmente, corrispondo a immobili che hanno un profilo di rischio più alto. Al contrario gli asset che generano rendimenti minori rappresentano investimenti più sicuri. Per questo attività come Gdo e farmacie attirano l’attenzione degli investitori real estate”.

L’impatto del Covid sui centri commerciali in Italia

La pandemia ha avuto effetti su diverse asset class immobiliari, tra cui il mondo del retail, nel quale tutte le categorie merceologiche hanno registrato evidenti flessioni delle vendite, seppure con performance diverse. Dai dati emersi dal nuovo Snapshot “L’impatto del Covid sui centri commerciali” realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, rispetto al 2019 è la ristorazione a segnare la contrazione maggiore con -45,8%, seguita dall’abbigliamento e calzature (circa -34,5%), da attività di servizio (-33,9%), servizi sanitari e alla persona (-30,9%), cultura e tempo libero (-29,1%), beni per la casa (-15,9%) ed elettronica di consumo (-13,5%).

Focalizzandoci sugli effetti pandemici registrati nei centri commerciali italiani, il CNCC (Consiglio Nazionale Centri Commerciali), insieme a Confesercenti, Confcommercio, Confimprese, Federdistribuzione, Coop, Conad ha stimato che le perdite di fatturato in questo specifico segmento si aggirano attualmente intorno ai 400 milioni di euro a settimana, con un calo degli ingressi di circa il 50% rispetto ai mesi del 2020 precedenti alla pandemia.

Dando uno sguardo ai dati relativi all’indice di affluenza, le continue chiusure e severe restrizioni a cui tutti i centri commerciali d’Italia sono stati sottoposti hanno generato una contrazione dei trend rispetto al 2019.
Sempre rispetto al 2019, le regioni italiane che hanno registrato le performance più incoraggianti (registrate nel mese di aprile) sono l’Emilia-Romagna e il Lazio, che si assestano rispettivamente al -29,6% e al -29,7%, mentre quelle più colpite sono state la Sardegna, con un -58,3%, e la Campania, che segna un divario pari al -56,9%.

“Con il protrarsi delle continue chiusure dettate della pandemia anche gli shopping mall hanno arrestato la loro crescita. Ad oggi, gli ultimi dati affermano come, rispetto al 2019, il comparto abbia fatto registrare un -15%. Tuttavia, vista la situazione di forte crisi globale, il segno meno risulta essere tutto sommato incoraggiante. Il nostro settore ha mostrato una forte resilienza, con i gestori e gli operatori che hanno affrontato il periodo più difficile della crisi senza arrendersi – ha commentato Roberto Zoia, Presidente del CNCC. Il trend emergente sarà quello di espandere sempre più lo share funzionale delle piattaforme commerciali rendendole dei veri e propri Hub territoriali con una propria identità; insistendo sempre più sul commercio di esperienza.”

“La ripresa delle attività commerciali e la riapertura dei negozi durante i weekend contribuiranno sicuramente a dare maggior respiro al settore del retail – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital. Un’asset class di grande appeal per gli investitori, che nel 2019 (primi 3 Q) si classificava al terzo posto della graduatoria delle tipologie di beni immobiliari che attirano maggiori investimenti con un volume pari a 7,2 miliardi di euro, ovvero +40% rispetto allo stesso periodo 2018. Focalizzandoci sul segmento dei centri commerciali, tale settore rappresenta in Italia una grande fonte occupazionale, annoverando al suo interno 700.000 lavoratori.”

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