Il palcoscenico è di quelli che contano – Anuga, la fiera dell’industria alimentare e delle bevande che si tiene a Colonia, in Germania, dal 4 all’8 ottobre – e l’obiettivo ambizioso: soddisfare le esigenze dei consumatori internazionali di bibite in lattina e di bevande a base di tè. Per raggiungerlo, Fonte Margherita 1845 si presenta con le sue ultime novità di gamma e formato. Un’offerta che si affianca al brick eco-friendly e alle bottiglie in vetro di acqua minerale delle Piccole Dolomiti, agli aperitivi analcolici e alle bevande analcoliche sempre in vetro.
Sei le nuove bevande analcoliche, realizzate con acqua minerale delle Piccole Dolomiti e aromi naturali, senza coloranti artificiali, tutte in lattina da 25 cl. I gusti disponibili sono Chinotto, Aranciata, Tonica e Limonata. A questi vanno aggiunte le due lattine di tè: Tè al Limone e Tè alla Pesca.
Fonte Margherita 1845 è un’azienda veneta che conta tre stabilimenti, cinque marchi di acque minerali (Fonte Margherita, Acqua Azzurra, Fonte Regina Staro, Fonte Lonera Staro, Sorgente Alba), due linee di bibite analcoliche ed è presente in Italia e all’estero nell’Horeca, nella moderna distribuzione organizzata, nella distribuzione automatica e nel porta- a-porta. I suoi prodotti sono imbottigliati soprattutto in vetro, per lo più a rendere, e nel brick in cartone interamente riciclabile.
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Sei bevande in lattina per Fonte Margherita 1845
Il Caseificio Fratelli Castellan ad Anuga nel segno del bio
Sarà un’edizione di Anuga all’insegna del biologico quella che attende il Caseificio Fratelli Castellan. L’imminente fiera di Colonia – in programma dal 4 all’8 ottobre – sarà l’occasione per lanciare sul piano internazionale la Linea Biologica del caseificio trevigiano. Stracchino, Robiola e Ricotta realizzati con latte 100% italiano proveniente da agricoltura biologica con una filiera controllata e certificata. In un mercato come quello tedesco ed in generale del Nord Europa, in cui il biologico è davvero diffuso, l’inserimento di questa linea di formaggi freschi potrebbe offrire occasione di ampliare l’offerta per tanti operatori dell’Horeca e del retail di qualità.
I tre prodotti appartengono alla tradizione italiana e sono accomunati da leggerezza e versatilità in cucina. Lo Stracchino ha un colore bianco latte e una pasta morbida e cremosa; la Robiola è spalmabile, senza crosta con una consistenza soffice e compatta; la Ricotta è saporita e leggera. I formati sono stati scelti pensando alle diverse esigenze del fuoricasa e degli acquirenti dei supermercati. Lo Stracchino è da 100 g e da 1.000 g, la Robiola è da 100 g e la Ricotta è da 1.000 g.
Accanto alla Linea Biologica il Caseificio Fratelli Castellan porterà all’Anuga anche la sua Casatella Trevigiana DOP, prima classificata alla XX edizione del Concorso Caseus Veneti. La Casatella Trevigiana a Denominazione di Origine Protetta viene realizzata solo con il latte convenzionale delle stalle ubicate nella provincia di Treviso seguendo un disciplinare di lavorazione molto preciso a tutela della qualità del formaggio che presenta una pasta morbida, fondente in bocca, di colore bianco latte e con un profumo lieve e fresco. Il suo sapore è dolce, tipico del latte, con venature lievemente acidule. Il Caseificio Fratelli Castellan è uno dei soci promotori del Consorzio per la Tutela del Formaggio Casatella Trevigiana DOP.
Italian Sounding, avvistato Parmigiano Reggiano fake all’ultima edizione di Anuga
In occasione di Anuga, importante manifestazione fieristica tedesca dedicata al food & beverage, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha denunciato un falso Parmigiano Reggiano. Non è la prima volta che un fake arriva anche nell’UE dove non può assolutamente essere commercializzato né pubblicizzato. In questo caso specifico il prodotto – un formaggio grattugiato americano recante il termine Parmesan – è stato esibito su un pannello pubblicitario.
Inizialmente il Consorzio ha chiesto e ottenuto l’intervento delle Autorità tedesche, preposte ai controlli ufficiali, che hanno richiesto all’azienda americana di oscurare il termine “Parmesan” presente nel totem pubblicitario. Dopo ulteriori verifiche e appurando che l’azienda non aveva provveduto all’oscuramento, il Consorzio ha presentato un ricorso cautelare inaudita altera parte avanti al Tribunale di Colonia che in tempi molto rapidi ha emesso un provvedimento di inibitoria, con il divieto per l’operatore di pubblicizzare in Germania formaggio con la denominazione “Parmesan” secondo l’immagine contestata, ordinandogli di consegnare a un ufficiale giudiziario tutti i prodotti e i materiali in suo possesso in violazione dell’inibitoria. L’ufficiale giudiziario ha eseguito il provvedimento provvedendo a far oscurare completamente il termine ‘Parmesan’ nell’immagine del formaggio sul totem.
A tal proposito si rammenta la sentenza ottenuta dalla Commissione e dal Consorzio nel febbraio 2008 avanti la Corte di Giustizia dell’Unione europea, quando venne sancito che il termine “Parmesan” non è generico, ma rappresenta un’evocazione della denominazione “Parmigiano Reggiano” e non può essere utilizzato per formaggi non conformi al disciplinare della DOP italiana.
“La tempestività dell’intervento delle autorità tedesche a seguito della nostra denuncia si lega al fatto che, dopo anni di contenziosi, abbiamo ottenuto dall’Unione Europea una legislazione che non lascia dubbi in materia di tutela, prevedendo, tra l’altro, anche l’obbligo di tutela delle DOP ‘ex officio’ in tutti gli Stati membri della UE, con una responsabilità diretta degli stessi in materia di vigilanza. Il provvedimento del Tribunale di Colonia, poi, come già avvenuto in passato con altre decisioni, è in linea con i principi stabiliti dalla Corte di giustizia” sottolinea Nicola Bertinelli, il Presidente del Consorzio.
“In Europa il nostro sistema di repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea sta cercando di porre rimedio nel contesto degli accordi di libero scambio con i Paesi terzi. Fuori dall’Unione, si registra infatti ancora un utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione, con evidenti ripercussioni negative sui consumatori locali e sulle nostre possibili esportazioni. Questo ulteriore caso di attacco nel territorio europeo dimostra che è giunto il momento di un salto di qualità del sistema fieristico comunitario. Servono regole comuni tra gli enti fieristici per assicurare che le nostre fiere siano ‘fake free’ evitando così inutili e costosi interventi dei consorzi e dei tribunali” ha aggiunto Bertinelli.