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Pam Panorama lancia Semplici e buoni, linea benessere con 60 referenze

Buoni ma anche sani e nutrenti: sono queste le caratteristiche che accomunano non solo le esigenze di una fascia sempre più ampia di consumatori, ma anche le quasi 60 referenze della linea Pam Panorama “Semplici e buoni”.

Nata per soddisfare le esigenze di un’alimentazione equilibrata, senza rinunciare al gusto, la linea si compone di cinque famiglie di prodotti, pensate per tutti i momenti della giornata (colazione, spuntini, pranzo e cena), in grado di soddisfare bisogni specifici:

– “Senza glutine”, adatta alle esigenze dei celiaci, degli intolleranti e di tutti coloro che vogliono escludere il glutine dalla propria alimentazione, propone un ampio assortimento che comprende frollini per la prima colazione, pasta in diversi formati, gnocchi, farine, merende e tanto altro;

– “Ricchi di fibre”, una gamma di prodotti che offre tutte le fibre necessarie a favorire una naturale regolarità intestinale, per colazioni e spuntini gustosi ma, al tempo stesso, equilibrati;

– “Meno grassi”, per un’alimentazione dal corretto apporto di grassi, senza pensieri e rinunce. Si può infatti scegliere tra yogurt, snack, wurstel, petto di pollo e tacchino e tanti altri prodotti;

– “Funzionali”, latte e mozzarella senza lattosio, yogurt e drink probiotici con fermenti lattici, drink anticolesterolo con steroli vegetali, un’ampia scelta di prodotti per specifiche esigenze, utili al benessere quotidiano del proprio corpo.

– “Senza zuccheri aggiunti”, per scoprire il piacere di una colazione o di una piccola pausa che, senza rinunce al gusto, riducano l’apporto di zuccheri dannosi per la salute.

Ortoromi lancia in Italia il kale, superfood che spopola negli USA

Insal’Arte, brand di OrtoRomi, Società Cooperativa Agricola, propone una innovativa referenza di IV gamma, il Kale, da noi (poco) noto come cavolo riccio. Fonte di vitamina K, utile per la corretta coagulazione sanguigna e di vitamina B6, che rafforza le difese immunitarie, negli USA è praticamente un tormentone, uno di quegli alimenti-panacea che dovrebbero prevenire le più perniciose malattie moderna e assicurare benessere e salute.

Oltreoceano è il re (insieme all’avocado) dei blog di cucina e benessere, dove viene proposto come base per centrifugati, da mangiare crudo per sfiziose insalate o cotto per some sano contorno ipocalorico.

Nel sistema di valutazione Andi Score, sistema adottato dalla insegna americana Whole Foods Market, e i cui punteggi vengono calcolati a seconda del rapporto della quantità di sostanze nutritive per chilocaloria, il Kale realizza il punteggio massimo di 1000 punti, grazie al rapporto tra il basso contenuto calorico e le considerevoli qualità nutrizionali.

Per spingere e far conoscere il prodotto seguirà nel mese di giugno una pianificazione social dedicata, con uno storytelling e immagini emozionali ricreate col prodotto.

Nel mese di settembre poi il prodotto verrà campionato ad alcune blogger selezionate per la realizzazione di un ricettario ad hoc.

 

 

Sport e colazione bionomio perfetto per 18 milioni di italiani secondo Doxa/Aidepi

Solo poco tempo fa era un’usanza bizzarra riservata a professionisti o popoli nordici con il pallino del fitness, ma ormai lo sport al mattino, prima di andare al lavoro, è una realtà anche nel nostro Paese, che coinvolge ben un italiano su tre (il 35% della popolazione pari a 18 milioni di persone) almeno una volta a settimana e 2 su 10 (11 milioni di persone) quasi tutti i giorni. Tra questi 9 italiani su 10 non rinunciano alla prima colazione, con il 54% che preferisce farla prima di svolgere l’attività sportiva, il 30% dopo, un 9% che fa la vera colazione prima e poi mangia qualcosa anche successivamente aver fatto attività fisica e solo il 7% non fa colazione ne prima né dopo sport. Sono i risultati della ricerca “Italiani e sport al mattino. Che ruolo per la colazione?” realizzata dall’Osservatorio DOXA-AIDEPI, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane “Io comincio bene che ha fotografato come si svolge il primo pasto della giornata all’interno della pratica sportiva degli italiani al mattino.

«In generale non si dovrebbe mai iniziare un’attività fisica con alle spalle un digiuno superiore alle 3-4 ore – ricorda Michelangelo Giampietro, medico dello sport -. Saltando la colazione si corre il rischio di farsi potenzialmente male in allenamento. Siamo a digiuno da molte ore, cala la glicemia e il glicogeno muscolare non è ricaricato a sufficienza, quindi se non si sostiene l’attività fisica con la colazione i muscoli possono rimanerne danneggiati. Anche per chi al mattino ha lo stomaco chiuso il suggerimento è quello di mangiare comunque qualcosa, anche dei biscotti o un dolce da forno a ridosso dell’allenamento, purché non si resti a digiuno».

E in effetti se l’usanza di fare jogging ad esempio non è proprio nostrana molto tradizionali restano i gusti degli italiani a tavola, anche nelle prime ore del mattino. Biscotti, fette biscottate (con marmellata o crema spalmabile al cacao), cereali, croissant, frutta, accompagnati da caffè, latte o cappuccino costituiscono la colazione dell’86% degli sportivi mattutini, che non cambiano la scelta degli alimenti da portare in tavola e neanche aumenta o diminuisce le porzioni.

 

Uomini over 50 outdoor donne in palestra

La ricerca fa anche l’identikit del maniaco dello sport: uomo e over 50, pratica l’attività sportiva quotidianamente. Il 22% dei nostri connazionali invece fa sport dalle 3 alle 6 volte a settimana, e le donne invece tengono una media di 1-2 volte alla settimana. Nord Est e Centro sono le aree geografiche più “sportive” d’Italia.

Il luogo poi è importante e determina una altro spartiacque, in questo caso di genere. L’indagine Doxa/AIDEPI segnala infatti come i luoghi più frequentati dagli sportivi al mattino siano quelli all’area aperta (66%), mentre il 25% fa sport indoor (palestra o piscina) e il 9% lo pratica a casa sfruttando attrezzi casalinghi o facendo ginnastica a corpo libero. Però parchi, giardini, campi sportivi, piste di atletica e strade sono più frequentati dagli uomini (79%) rispetto alle donne (53%) le quali scelgono più spesso le strutture sportive (36% contro il 14% degli uomini) o il proprio domicilio (11% contro 7% degli uomini). In generale i giovani preferiscono le strutture sportive (39%) mentre gli over 50 lo sport outdoor (71%).

Numeri davvero lusinghieri, fino a quando si scopre che con i nostri 96 giorni l’anno su una media europea di 108 giorni, siamo al penultimo posto nella classifica della pratica dell’attività fisica, dietro a Gran Bretagna Francia, Germania Spagna, e Svezia. Gli Stati Uniti dal canto loro dedicano al fitness ben 135 giorni l’anno.

Dominante ormai è il ruolo della tecnologia e delle dinamiche social: se la colazione “ammassa” su Instagram 82 mila scatti diventando il pasto più fotografato dopo la cena lo sport ormai sembra non potere fare a meno di app e dispositivi indossabili che registrino le performance mattutine. E infatti hanno superato le 100.000 unità nel 2014 le app dedicate al fitness, più del doppio rispetto a quelle disponibili due anni e mezzo fa.

Simply sostiene benessere e buona alimentazione con le scuole e con un’app

Si chiama “Semplicemente ben-essere” la campagna nata per promuovere la sana alimentazione e i corretti stili di vita, nelle scuole e sul territorio, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con la catena di supermercati Simply.

Dopo un primo modulo formativo nelle scuole, che ha previsto laboratori didattici a cura di Cittadinanzattiva seguirà un secondo momento di sensibilizzazione delle famiglie gestito dagli studenti direttamente nei luoghi d’acquisto: una “Giornata di ben-essere” ludica-divulgativa, durante la quale gli studenti coinvolgeranno i clienti del supermercato Simply invitandoli a giocare al “Salute in tavola quiz”. I ragazzi diventeranno così veri e propri ”promotori di benessere”, assumendo un ruolo attivo e di responsabilità civica sul tema dello stile di vita sano e di un’alimentazione corretta ed equilibrata.

 

Un’App per il benessere

“Salute in tavola quiz” è la nuova applicazione per smartphone disponibile da oggi gratuitamente su Play Store, Google Play, sulla app “Simplymarket” e sul sito cittadinanzattiva.it, che consente di avere a portata di mano il calendario stagionale di frutta e verdura e di mettere alla prova le proprie conoscenze su acquisto, conservazione e consumo dei prodotti alimentari e sui corretti stili di vita.
I clienti che giocheranno al “Salute in tavola quiz” riceveranno in regalo una shopper con la stagionalità dei prodotti e saranno invitati a scattare il selfie “Sì al ben-essere!” da condividere sui canali social di Cittadinanzattiva (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest) e @ViviSimply.
La prima “Giornata di ben-essere”, animata dagli studenti dell’Istituto professionale agrario S. Salvati è in programma il prossimo 20 novembre presso il supermercato IperSimply di via Don Rettaroli 7 a Jesi.

Per facilitare l’interazione con i clienti, durante le “Giornate di ben-essere” saranno messi a disposizione degli studenti dei tablet che, al termine della campagna saranno donati da Cittadinanzattiva e Simply alle rispettive scuole di appartenenza (oltre a Jesi, sono coinvolti istituti di Brescia e Giarre (Ct) .

Pedon e OrtoRomi insieme per una pausa pranzo all’insegna del benessere

La nuova referenza con Bulgur e Quinoa, tre tipi di insalata e olive Kalamata, proposta da Pedon e OrtoRomi nella linea Pausa Pranzo in Forma si inserisce nella tendenza che vede in crescita l’attenzione al benessere nel piatto e i consumi di piatti pronti e veloci e di cereali.

Secondo le più recenti analisi di Nielsen, infatti, si registra un nuovo approccio agli alimenti, caratterizzato da una sempre maggiore attenzione agli aspetti salutistici dei cibi, nella consapevolezza che una giusta alimentazione sia lo strumento più adeguato per prevenire e gestire disfunzioni fisiche come l’eccesso di colesterolo, l’ipertensione, il diabete e l’obesità.

Su versante dei numeri, invece, i cereali secchi stanno vivendo una stagione felice. Nei primi cinque mesi di quest’anno Nielsen registra una crescita del 23% a volume e del 34% a valore sullo stesso periodo del 2014. A parte il grano, sono tutti i cereali a beneficiare della crescita. In particolare la Quinoa, “un cereale altamente proteico e completamente privo di glutine, che quadruplica quasi le sue vendite, attestandosi su oltre 400 tonnellate e sviluppando 4,4 milioni di euro di giro d’affari, con un prezzo medio di 10,94€/Kg”, spiega Nielsen

Infine, la fase positiva che stanno attraversando i comparti dei prodotti pronti d mangiare e facili e veloci (secondo la classificazione data da Nielsen ai sei panieri del largo consumo) che nel primo semestre di quest’anno hanno segnato una crescita di poco più del 2% i primi e di più del 3% i secondi (a volume e a valore).

La nuova referenza è il primo episodio di co-branding tra Pedon, big player per la lavorazione, il confezionamento e la distribuzione di cereali, legumi e semi, e OrtoRomi, impresa con quasi vent’anni anni di storia nel settore ortofrutticolo della IV gamma

Si consuma troppo sale. Arriva Essenziale con il 50% di sodio in meno

In Italia il consumo medio di sale è di 10,8 g tra gli uomini e di 8,4 g tra le donne, una quantità superiore al fabbisogno consigliato dall’OMS, secondo cui gli adulti dovrebbero consumare non oltre i 2 grammi. La stessa OMS ha dato indicazioni che in WEEuropa il sale quotidianamente consumato va ridotto del 30%.

«Vi sono solide evidenze che un eccessivo apporto di sodio, in particolare di cloruro di sodio, si associ con un aumento del rischio cardiovascolare – dichiara Maria Letizia Petroni, Medico Nutrizionista Clinico, Professore Associato settore Endocrinologia, Nefrologia, Scienze dell’Alimentazione e del Benessere – Questo aumentato rischio è dovuto a vari fattori, il maggiore dei quali è quello dello sviluppo di ipertensione arteriosa. Anche se questo vale soprattutto per quel 40% della popolazione che è sensibile al sale per predisposizione genetica».

La dottoressa Petrone ne ha parlato durante un incontro in occasione del lancio sul mercato di un nuovo sale marino a ridotto contenuto di sodio.

Essenziale_foto prodottoIl sale innovativo “Essenziale”, prodotto da Gemma di Mare (Compagnia Italiana Sali) contiene infatti  il 50% di sodio in meno rispetto al sale comune e percentuali significative di magnesio, potassio e calcio.

«Un sale naturale a basso tenore in sodio e di gusto gradevole, che si presta a tutti gli usi in cucina, rappresenta una vera e propria rivoluzione in campo nutrizionale – ha osservato Petroni – sia per la normale nutrizione umana che per la nutrizione clinica, cioè l’utilizzo in pazienti con ipertensione, cardiopatie, nefropatie lievi-moderate, osteoporosi e calcoli renali».

Il nuovo sale, già in distribuzione con il favore dei consumatori, ha richiesto alla Compagnia Italiana sali quattro anni di ricerche per arrivare a un prodotto che mantenesse sapidità e gusto pur con il 50% di sodio in meno. I sali iposodici in commercio, infatti, sono ottenuti tramite una preparazione farmaceutica degli ingredienti e vengono quindi percepiti come un “sale medicinale”, chimico, trattato e di sapore amaro.

La quarta gamma Valfrutta sposa il benessere

Cultiva, gruppo di aziende agricole che opera anche nella quarta gamma con il marchio Valfrutta (di cui è licenziatario per questo segmento) ha scelto il palcoscenico di Fruit Innovation per il lancio della linea Benessere. Si tratta di cinque referenze di insalate arricchite di semi di girasole, di bacche di goji, di semi di lino, dei mandorle e di semi disossammo e zucca.

Ognuna di queste insalate così arricchite apportano un contenuto specifico di minerali, vitamine, acidi grassi omega 3 contribuendo a migliorare lo stato generale di benessere dell’inividuoin funzione delle necessità.

Sono proposte in buste flow pack da 120 grammi.

Carne di pollo aiuta la dieta e la salute secondo Nutrition Foundation Italy

Consumi di pollame, salute e benessere. Al rapporto tra questi tre temi è dedicato il il primo Documento di Consenso sul ruolo delle carni bianche in un’alimentazione sana ed equilibrata pubblicato da Nutrition Foundation of Italy (NFI), coordinato da Andrea Poli e Franca Marangoni con il supporto di esperti nazionali, con il contributo di Unaitalia (Unione Filiere Agroalimentari Carni e Uova).

In Italia i consumi delle carni avicole rappresentano circa il 25% del consumo totale di carne e sono molto al di sotto della media europea; il consumo di pollo, escludendo gli altri volatili, è pari a 13,6Kg l’anno pro-capite, contro i 17,8 Kg medi in Ue (dati Unaitalia e AVEC 2014).

Socondo il Documento di Consenso – che riassume e i dati più solidi descritti in letteratura al riguardo – le carni avicole sono un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età, il cui consumo, in un’alimentazione varia ed equilibrata, si associa ad effetti neutri o favorevoli sul rischio delle principali patologie degenerative: come le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumori e il diabete.

“Con la realizzazione di questo documento di consenso – spiega Andrea Poli, presidente di NFI – colmiamo una lacuna di carattere scientifico sul tema delle carni avicole e sul loro ruolo nell’ambito di una corretta alimentazione. Il documento conferma come le carni avicole siano caratterizzate da un profilo nutrizionale decisamente favorevole: gli studi epidemiologici che abbiamo analizzato mostrano come un adeguato consumo di carni di pollo, in associazione ad una dieta ricca di vegetali, con un apporto moderato di grassi, e ad uno stile di vita attivo, possa facilitare il mantenimento del giusto peso corporeo, con effetti complessivamente neutri o favorevoli sul rischio delle principali malattie degenerative tipiche della nostra società”.

“Ma il livelli di consumo di queste carni – aggiunge Poli – sono tuttora contenuti nel nostro Paese: un loro impiego più ampio, nell’ambito di una corretta alimentazione, con un apporto adeguato di proteine, sia vegetali che animali, consentirebbe un miglioramento della qualità complessiva della dieta nella popolazione italiana”.

infografica_Pollo_Salute

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il profilo nutrizionale delle carni avicole, infatti, comprende una componente proteica definita “nobile” che presenta cioè tutti e nove gli amminoacidi essenziali che l’uomo non è in grado di sintetizzare e che deve assumere attraverso la dieta. Hanno poi un basso contenuto di grassi (dall’1 al 9% a seconda dei tagli e della presenza della pelle) e sono soprattutto mono e polinsaturi. Contengono inoltre vitamine e minerali.

Anche per la salute, conclude il documento NFI, le carni avicole svolgono un ruolo neutro o addirittura positivo: esclusa qualsiasi correlazione tra l’assunzione di pollame e la mortalità per cause cardiovascolari, anzi consumare carni avicole, in alternativa ad altre fonti proteiche, potrebbe rappresentare una strategia utile per controllare il rischio coronarico. Esclusa inoltre ogni relazione tra il consumo di carni avicole e lo sviluppo della malattia diabetica di tipo 2, così come il consumo di carni bianche è stato associato a una riduzione del rischio di alcuni tumori.

Infine le carni avicole, secondo il documento, sono un alimento ideale per bambini, donne in gravidanza, anziani e sportivi.

Alla elaborazione del documento hanno collaborato alcuni dei principali rappresentanti della comunità clinica e nutrizionale italiana.

Pan&Co lancia pane e cornetto ai semi di Chia

I semi di Chia dalle particolari proprietà nutritive, riscoperte e reintrodotte nell’alimentazione moderna solo di recente ma già note a Maya ed Aztechi, sono l’ingrediente base della nuova linea di prodotti da forno di Pan&Co. L’azienda austriaca, che offre soluzioni ‘taylor made’ per la panetteria della Gdo, ha sviluppato la gamma di prodotti da forno ai semi di Chia in collaborazione con l’esperto nutrizionista austriaco Christian Putscher per garantire un elevato apporto di energie ed Omega 3 e di proteine naturali di alta qualità in grado di migliorare il benessere e l’equilibrio dell’organismo. “Le proprietà nutritive contenute nei preziosi semi di Chia – spiega il nutrizionista – sono particolarmente indicate per la dieta dei bambini in crescita, per garantire forza e resistenza ad atleti e a persone dallo stile di vita attivo, e risultano inoltre utili a migliorare la concentrazione di ragazzi e studenti grazie alla ricca presenza degli Omega 3”.

Tre le referenze proposte nella gamma: il Panino Vitale con semi di Chia da 80 g, fragrante e ricco di fibre, sempre fresco grazie all’aggiunta di formaggio tenero e uova nell’impasto; il Pan Vitale con semi di Chia da 550 g, realizzato con farine integrali e avena che lo rendono ricco di proteine; e il Cornetto Vitale con semi di Chia da 90 g, arricchito da farine integrali, fiocchi d’avena e formaggio tenero.
Sono prodotti realizzati senza conservanti, additivi artificiali, esaltatori di sapidità e senza grassi idrogenati. I semi di Chia, presenti nell’impasto in percentuale di circa il 4%, tostandosi durante la cottura conferiscono croccantezza e fragranza prolungata nel tempo.

Pan&Co Italia è la filiale della Pan&Co Group Austria, nata nel 2012 e con sede a Merano. Grazie al polo logistico “Blue City-Stenico” di Verona distribuisce sull’intero territorio italiano.

Tutto il mondo vuole dimagrire: l’avanzata del cibo sano, fresco e un po’ più caro

Fonte: NIelsen Global Health & Wellness Survey Q3 2014.

Cosa vogliamo per il nostro futuro, o quanto meno per il nostro 2015? La felicità, più soldi, un mondo migliore? Macché, la metà di noi come desiderio per il nuovo anno vuole dimagrire. Per raggiungere questo obiettivo prezioso, agognato dal 50% degli intervistati dall’ultima Global Health & Wellness Survey effettuata da Nielsen in 60 Paesi del mondo, le strategie passano principalmente per l’attività fisica e per un cambio nella propria alimentazione. Quindi per una dieta, che comprende porzioni più piccole, più alimenti freschi e meno prodotti industriali, meno grassi e zuccheri. E se il nuovo regime alimentare costerà un po’ di più pazienza, basta che non si esageri.

Stiamo insomma assistendo a un cambio negli stili di vita e nelle coscienze che coinvolge mezzo mondo, Paesi sviluppati ed emergenti, quanto meno nei desideri e nelle aspettative. Se poi tutto ciò si tradurrà in realtà, lo dirà l’analisi dei consumi di questo 2015 appena iniziato. Ma vediamo più in dettaglio i risultati della ricerca.

 

Back to Basics, l’ascesa del cibo sano, semplice e naturale

Dunque un intervistato su due quest’anno ha intenzione di perdere almeno un paio di chili. Per fare ciò, nel 75% dei casi cambierà il suo regime alimentare. Ma in che modo? Il 65% ridurrà i grassi (era il 70% nell’indagine realizzata nel 2011), il 62% mangerà meno cioccolato e dolci (stessa percentuale) mentre aumenta dal 55 al 57% la percentuale delle persone che per perdere peso hanno intenzione di introdurre nella dieta cibi più freschi e naturali. Il 41% ridurrà le porzioni, e il 37% consumerà meno alimenti confezionati. Aumenta la percentuale di chi si rivolgerà a una dieta con pochi carboidrati e molti grassi, dal 18 al 25%. Il 19% seguirà una dieta non specifica e l’11% opterà per un programma dietetico stile Weight Watchers.

Non solo: chi sceglierà di mangiare più sano è anche disposto a spendere un po’ di più, almeno fino e a un certo punto. E sono proprio i consumatori dei mercati emergenti quelli disposti a pagare di più pur di ottenere un’alimentazione più sana: il 94% in America Latina, il 93% in Asia-Pacifico e il 92% in Africa/Medio Oriente contro il 79% dell’Europa e l’80% del Nord America.

Va detto però che le definizioni di “cibo sano” non sempre coincidono nelle varie aree del Pianeta. Ad esempio gli OGM spaventano ma fino a un certo punto: se il 43% pensa sia importante evitarli, solo il 33% pagherebbe molto di più per non mangiarli.

Gli europei, i più restii al momento ad aprire il portafoglio per acquistare cibi con caratteristiche particolari, sono molto decisi in un caso su tre (31%) a pagare di più per alimenti naturali, ma se ben il 47% pagherebbe di più per acquistare alimenti senza OGM, solo il solo il 13% assegna un prezzo “plus” ai prodotti senza caffeina.

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