Sport e colazione bionomio perfetto per 18 milioni di italiani secondo Doxa/Aidepi

Solo poco tempo fa era un’usanza bizzarra riservata a professionisti o popoli nordici con il pallino del fitness, ma ormai lo sport al mattino, prima di andare al lavoro, è una realtà anche nel nostro Paese, che coinvolge ben un italiano su tre (il 35% della popolazione pari a 18 milioni di persone) almeno una volta a settimana e 2 su 10 (11 milioni di persone) quasi tutti i giorni. Tra questi 9 italiani su 10 non rinunciano alla prima colazione, con il 54% che preferisce farla prima di svolgere l’attività sportiva, il 30% dopo, un 9% che fa la vera colazione prima e poi mangia qualcosa anche successivamente aver fatto attività fisica e solo il 7% non fa colazione ne prima né dopo sport. Sono i risultati della ricerca “Italiani e sport al mattino. Che ruolo per la colazione?” realizzata dall’Osservatorio DOXA-AIDEPI, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane “Io comincio bene che ha fotografato come si svolge il primo pasto della giornata all’interno della pratica sportiva degli italiani al mattino.

«In generale non si dovrebbe mai iniziare un’attività fisica con alle spalle un digiuno superiore alle 3-4 ore – ricorda Michelangelo Giampietro, medico dello sport -. Saltando la colazione si corre il rischio di farsi potenzialmente male in allenamento. Siamo a digiuno da molte ore, cala la glicemia e il glicogeno muscolare non è ricaricato a sufficienza, quindi se non si sostiene l’attività fisica con la colazione i muscoli possono rimanerne danneggiati. Anche per chi al mattino ha lo stomaco chiuso il suggerimento è quello di mangiare comunque qualcosa, anche dei biscotti o un dolce da forno a ridosso dell’allenamento, purché non si resti a digiuno».

E in effetti se l’usanza di fare jogging ad esempio non è proprio nostrana molto tradizionali restano i gusti degli italiani a tavola, anche nelle prime ore del mattino. Biscotti, fette biscottate (con marmellata o crema spalmabile al cacao), cereali, croissant, frutta, accompagnati da caffè, latte o cappuccino costituiscono la colazione dell’86% degli sportivi mattutini, che non cambiano la scelta degli alimenti da portare in tavola e neanche aumenta o diminuisce le porzioni.

 

Uomini over 50 outdoor donne in palestra

La ricerca fa anche l’identikit del maniaco dello sport: uomo e over 50, pratica l’attività sportiva quotidianamente. Il 22% dei nostri connazionali invece fa sport dalle 3 alle 6 volte a settimana, e le donne invece tengono una media di 1-2 volte alla settimana. Nord Est e Centro sono le aree geografiche più “sportive” d’Italia.

Il luogo poi è importante e determina una altro spartiacque, in questo caso di genere. L’indagine Doxa/AIDEPI segnala infatti come i luoghi più frequentati dagli sportivi al mattino siano quelli all’area aperta (66%), mentre il 25% fa sport indoor (palestra o piscina) e il 9% lo pratica a casa sfruttando attrezzi casalinghi o facendo ginnastica a corpo libero. Però parchi, giardini, campi sportivi, piste di atletica e strade sono più frequentati dagli uomini (79%) rispetto alle donne (53%) le quali scelgono più spesso le strutture sportive (36% contro il 14% degli uomini) o il proprio domicilio (11% contro 7% degli uomini). In generale i giovani preferiscono le strutture sportive (39%) mentre gli over 50 lo sport outdoor (71%).

Numeri davvero lusinghieri, fino a quando si scopre che con i nostri 96 giorni l’anno su una media europea di 108 giorni, siamo al penultimo posto nella classifica della pratica dell’attività fisica, dietro a Gran Bretagna Francia, Germania Spagna, e Svezia. Gli Stati Uniti dal canto loro dedicano al fitness ben 135 giorni l’anno.

Dominante ormai è il ruolo della tecnologia e delle dinamiche social: se la colazione “ammassa” su Instagram 82 mila scatti diventando il pasto più fotografato dopo la cena lo sport ormai sembra non potere fare a meno di app e dispositivi indossabili che registrino le performance mattutine. E infatti hanno superato le 100.000 unità nel 2014 le app dedicate al fitness, più del doppio rispetto a quelle disponibili due anni e mezzo fa.