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Auchan, accordo con Regione Lombardia per la mobilità sostenibile

Distributori di metano e ricariche elettriche nei centri commerciali di Vimodrone e Rescaldina entro il 2020: è il frutto della convenzione tra Regione Lombardia e Auchan Retail Italia firmata nei giorni scorsi per lo sviluppo della rete distributiva di carburanti per la mobilità sostenibile. La convenzione prevede la realizzazione di nuove colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e di punti di erogazione di metano nei due centri commerciali, entrambi in provincia di Milano. A Regione Lombardia spetterà di fornire un supporto tecnico e amministrativo nei lavori, che saranno realizzati da Auchan in tempo utile per assicurarne la messa in esercizio entro fine 2020.
L’accordo sottoscritto prevede inoltre la possibilità di estendere gli interventi previsti ad ulteriori impianti gestiti da Auchan in Lombardia, a partire da quelli con un erogato compreso tra i 5 e i 10 milioni di litri l’anno, e si inserisce in una comune politica per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

In una nota congiunta l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini ha sottolineato “il valore dell’interesse di Auchan ad investire sulla propria rete nella diffusione di carburanti ecocompatibili, anticipando i termini di legge. Una scelta che rafforza l’impegno integrato di Regione Lombardia nella lotta allo smog e per la tutela della salute. E che contribuisce inoltre a confermare la nostra regione come un’eccellenza a livello europeo per la crescita che i prodotti come metano e GPL hanno avuto nelle rete distributiva grazie alle nostre politiche”.

Parla di sinergia tra pubblico e privato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi, che segue due precedenti già avviati, e sottolinea: «La direzione intrapresa è quella giusta e lo testimoniano i diversi operatori privati con cui stiamo sottoscrivendo accordi di questo tipo. Stiamo assistendo a un cambio di mentalità, soprattutto culturale, anche da parte dei diversi operatori privati. Da tempo, infatti, grazie a una serie di politiche trasversali ci stiamo impegnando su un nuovo modo di concepire il futuro della nostra regione. Un futuro, sostenibile, orientato verso la riduzione del consumo di fonti fossili e in grado di minimizzare le emissioni dannose in atmosfera. In quest’ottica, trova gran rilievo il tema della mobilità sostenibile, che in Lombardia rappresenta oggi una delle principali sfide che siamo chiamati ad affrontare».

 

Una rete di 34 distributori per Auchan

Partita 14 anni fa, quando fu inaugurata la prima stazione di servizio, la rete di distributori Auchan conta oggi 34 distributori.

«Questo accordo rappresenta l’evoluzione del nostro impegno nel mercato dei carburanti – ha commentato Giovanni Mazza Direttore Carburanti di Auchan Retail Italia –. . Insieme alla convenienza, crediamo molto nell’importanza di investire sulla sostenibilità ambientale. Tutte le nostre stazioni sono dotate delle migliori tecnologie per il rispetto dell’ambiente e già sette utilizzano erogatori di metano. L’accordo con Regione Lombardia ci consentirà di installare ulteriori erogatori di metano, insieme alle colonnine per la ricarica di auto elettriche, nelle nostre più grandi stazioni della regione”.

Auchan Retail Italia è il gruppo della grande distribuzione italiana che opera in 19 regioni con circa 19.000 collaboratori e una rete di 48 ipermercati Auchan, 1.500 supermercati (di cui 268 diretti) Simply, IperSimply, PuntoSimply e MyAuchan e oltre 60 drugstore Lillapois.

EnerCoop, a Cuneo al via la terza stazione di servizio di Nova Coop

Aumenta l’offerta di carburanti presso la Gdo in PIemonte: apre oggi presso l’IperCoop di Cuneo un nuovo distributore di carburanti EnerCoop di Nova Coop, il terzo della cooperativa. Situato in via Cascina Colombaro, 28/b in prossimità del centro commerciale al cui interno è presente l’ipermercato IperCoop, eroga, a prezzi al di sotto della media del mercato, benzina, gasolio e Gpl a marchio EnerCoop.

«Con questa iniziativa – ha spiegato Giuseppe Nicolo, Vicepresidente di Nova Coop – vogliamo favorire i soci e i consumatori offrendo loro la possibilità di un servizio moderno ed efficace con un impianto all’avanguardia nel quale coniugare la fedeltà al marchio di insegna Coop alla possibilità di risparmio in una fase economica molto difficile per le famiglie. Questa nuova stazione di servizio è la terza di Nova Coop, dopo Biella e Pinerolo, e la trentesima Italia».

Un milione e settecentomila euro sono stati investiti per costruire il nuovo distributore aperto 24 ore su 24 che si sviluppa su una superficie di 3.300 mq. e che – come ha ricordato Antonio Audo, Direttore area Tecnica e Patrimonio Nova Coop – “è stata realizzata prestando la massima attenzione al rispetto per l’ambiente e al risparmio energetico, con inserimento luci Led ed impianto fotovoltaico di 8 Kw”.

Il distributore dispone di sei (tre doppia faccia) erogatori di benzina e gasolio, con tre casse self-service bifacciali aperte 24 ore su 24. Il Gpl è fornito da una colonnina (doppia faccia). Il pagamento potrà essere effettuato tramite la cassa Self-Service dedicata, ma sarà garantita l’assistenza di personale qualificato dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 19.30 con orario continuato e domenica e festivi dalle ore 8.00 alle ore 13.00.

Con uno sguardo al futuro della mobilità, la stazione è stata predisposta per il posizionamento di una colonnina di ricarica elettrica in prossimità dei parcheggi interni.

«Prevediamo di arrivare a vendere 16 milioni di litri all’anno – ha affermato Marco Gasparini, Dirigente Vendite Nova Coop – Soci e consumatori troveranno molto convenienti i nostri prezzi, ottenuti grazie a una costante attenzione al controllo dei costi interni e di filiera».

 

 

 

Dalle liberalizzazioni dei farmaci di fascia C 600 milioni per le famiglie

Durante il forum di Osserva Italia-la Repubblica, svoltosi ieri all’Università Cattolica a Piacenza, dal titolo esplicito, Libero consumo, Libero Paese, l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese ha spiegato le ragioni per le quali la liberalizzazione del mercato dei farmaci, per la quale Conad si è impegnato nella raccolta di firme (80mila in tre settimane) per una petizione popolare per convincere governo e politici a modificare il testo del ddl Liberalizzazioni, rappresenta un vantaggio concreto per le famiglie.

Nello stesso giorno anche Federfarma, l’associazione delle farmacie, nella persona del suo presidente Anna Rosa Racca, ha un po’ sprezzantemente ribattuto alle argomentazioni di Pugliese. Secondo quanto riportato da Farmacista 33 ha affermato che “È evidente che la Gdo sta investendo una notevole quantità di capitali per raggiungere l’obiettivo di portare la ricetta fuori dalla farmacia ma noi ci sentiamo forti della testimonianza politica che emerge dal testo del Ddl concorrenza uscito dalla Camera che riconosce alla farmacia il ruolo di primo presidio sanitario del territorio”.

«Figuriamoci se per Conad, che sviluppa oltre 11 miliardi di euro di fatturato, i 50 milioni che derivano dalle vendite nelle parafarmacie sono un elemento così vitale», risponde Pugliese. «La verità è che liberalizzare lavadita dei farmaci di fascia C è un concreto aiuto alle famiglie italiane».

Le reazioni di Federfarma, peraltro, si ripetono a ogni paventato attacco al monopolio dei farmaci e fanno ormai parte di un rituale già visto ai tempi delle lenzuolate di Bersani e alla timida liberalizzazione di Monti. Fascia C come linea Maginot dei farmacisti?

Tre domande ai farmacisti

La realtà è che sulla questione siamo di fronte a una asimmetria totale. Perché se l’associazione dei farmacisti accusa la gdo di fare promozione sui farmaci, non si capirebbe come mai nelle farmacie si vendono alimenti, calzature, abbigliamento per bambini, creme di bellezza, eccetera, con ricarichi spropositati. O per quale motivo i farmacisti non prendano posizioni chiare sul loro ruolo di dispensatori del farmaco e si facciano parte attiva perché vi sia congruenza tra cicli terapeutici e numero di medicinali nelle confezioni (negli Stati Uniti, come è noto, è il farmacista che prepara i medicinali per il ciclo di terapia stabilito dal medico). E infine, perché su questa questione l’Ordine dei farmacisti non riconosce ai farmacisti laureati che lavorano nelle parafarmacie lo stesso ruolo e la medesima liceità a dispensare famaci di fascia C che hanno i loro colleghi delle farmacie?

Per approfondire questo argomento Ancd-Conad organizza un incontro a Roma il 10 dicembre sul tema #ddlconcorrenza. Monopolio e diritti: il caso dei farmaci di fascia C, in collaborazione con la Federazione nazionale delle prafarmacie. Previsto l’intervento di Serena Sileoni vicepresidente dell’Istituto Bruno Leoni.

La liberalizzazione delle pompe di benzina

Ma le liberalizzazioni non riguardano solo i farmaci. L’altro capitolo importante è quello relativo alla distribuzione dei carburanti. Ecco ancora Pugliese.

Su questi temi l’Istituto Bruno Leoni ha da poco pubblicato l’Indice delle liberalizzazioni, un confronto con tutti i Paesi dell’Unione europea, che prende in esame il diverso grado di apertura in vari settori dell’economia. Il Regno Unito, che ottiene un punteggio del 95% (100 è il massimo punteggio), risulta l’economia più liberalizzata, seguita dai Paesi Bassi (79%) e da Spagna e Svezia, entrambe al 77%. I paesi meno aperti sono Cipro (49%), Lettonia e Croazia (entrambe al 56%) e Grecia (57%). L’Italia, col 67%, si colloca a metà classifica, a pari merito con Repubblica Ceca e Romania.

Proprio nella distribuzione in rete dei carburanti si riscontra un peggioramento, che però oltre agli aumenti delle accise nel 2014 sconta un adeguamento metodologico, che lo rende non confrontabile con gli anni precedenti.Schermata 2015-12-04 alle 12.42.47

«Per quanto riguarda l’Italia – commenta il vicedirettore generale dell’Istituto Bruno Leoni – sono positivi alcuni timidi miglioramenti, e anche i tentativi in corso col Ddl Concorrenza, ma per ora si tratta ancora di iniziative troppo poco sistematiche e non sempre abbastanza coraggiose. Le liberalizzazioni sono l’unico vero strumento di cui il Governo dispone per rilanciare l’economia e contemporaneamente alleviare le condizioni delle fasce sociali più basse: è incomprensibile che non siano in testa all’agenda dell’esecutivo e che, anzi, per ogni passo avanti se ne compiano due indietro su altri fronti».

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