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Montana lancia il nuovo spot e rinnova l’attenzione per il rispetto ambientale

Montana torna in tv col nuovo spot confermando il filone di comunicazione che vede i prodotti diventare i diretti testimonial dell’azienda e dei suoi valori.

Lo spot catapulta dentro la casa di una famiglia di consumatori dove le simpatiche scatoline interagiscono con una mamma che vuole preparare un pasto veloce e nutriente per lei e il suo bambino, in un divertente dialogo tra il mondo reale e il mondo fantastico dei cartoon, in cui vengono riprese le caratteristiche distintive del prodotto (100% carne da allevamenti italiani, magra, ricca in proteine e con dichiarazione ambientale di prodotto EPD – Environmental Product Declaration) come elemento di scelta della mamma.

La dichiarazione EPD, in particolare, calcola gli impatti ambientali dell’intera filiera produttiva, dall’allevamento al recupero e riciclo delle confezioni, con un percorso certificato da cui emerge l’impegno di Montana nel rispetto dell’ambiente, in linea con le richieste di un consumatore sempre più consapevole e responsabile.

Lo spot sarà visibile da giugno per 5 settimane sulle principali emittenti nazionali e on demand nei formati 30’’ e 15’’, sul web, nel circuito cinema Rai, oltre che sul sito www.montanafood.it e sui principali social Montana (Facebook, Youtube, Instagram).

Pam Panorama, l’obiettivo è creare una filiera di origine integrata

La qualità e la sicurezza della carne Pam Panorama è frutto di una selezione dei tagli più pregiati, provenienti dagli allevamenti migliori, lavorati all’interno del Centro Carni di Firenze. Lo stabilimento, nato nel capoluogo toscano e le cui origini risalgono al 1994, rappresenta una vera eccellenza nel settore della lavorazione delle carni in Toscana che punta su qualità e sicurezza alimentare. Oltre 80 professionisti della macelleria lavorano per garantire una carne, tenera, sicura e controllata che ogni giorno viene lavorata e confezionata per rifornire tutti i punti vendita del territorio nazionale, della rete ad insegna Pam, Panorama, Pam local, Pam City e un nutrito gruppo di imprenditori indipendenti e in franchising che scelgono la qualità e la sicurezza della filiera Pam.

All’interno del Centro Carni Pam Panorama, ogni giorno vengono eseguiti numerosi e scrupolosi controlli igienico-sanitari, dalla fase di ricevimento, lungo tutto il processo produttivo e distributivo, fino all’arrivo nel singolo punto vendita. La garanzia di sicurezza, le caratteristiche organolettiche e di salubrità della carne vengono conservate al meglio grazie al mantenimento della catena del freddo. Il freddo è infatti il metodo da sempre più utilizzato nella conservazione degli alimenti. Inoltre, il mantenimento costante della temperatura è assicurato per tutte le fasi di lavorazione, distribuzione e vendita. Diverse sono le tipologie e i quantitativi di carne lavorate all’interno del Centro Carni nel 2021: gli incroci di razze francesi da carne di bovino adulto (3.139 Ton), la tenera scottona italiana (737 Ton), la pregiata razza piemontese (137 Ton), il bovino biologico (60 Ton), il vitello principalmente italiano (730 Ton), il suino di provenienza italiana convenzionale e biologico (104 Ton), l‘ ovino (196 Ton) e il caprino.

Pam Panorama si pone l’ambizioso obiettivo di creare una Filiera di Origine Integrata, con lo scopo di valorizzare tutti i componenti del comparto suinicolo italiano con l’intento di seguire i valori fondanti del progetto: trasparenza, innovazione, garanzia e competenza. La scelta innovativa di Pam parte direttamente da un patto con gli allevatori, patto nel quale è presente una condivisone dei costi per arrivare al prodotto finito, sostenibile per l’allevatore anche a seguito della fluttuazione dei costi delle materie prime e delle utenze. Pam insieme agli allevatori definisce le razze scelte, come allevarle nel rispetto del benessere dell’animale e come alimentarle consapevoli che l’alimentazione umana è fortemente correlata all’alimentazione dell’animale. Un patto nel quale Pam e gli allevatori definiscono come curare e far crescere i capi, nel rispetto dei cicli della natura, senza la necessità di sovraperformare.

La storica insegna della grande distribuzione porta nelle macellerie dei suoi punti vendita anche la filiera della carne toscana con una delle razze più pregiate: La Limousine, razza bovina conosciuta in tutto il mondo per l’eccezionale qualità delle sue carni, celebrata e apprezzata dagli chef dei migliori ristoranti stellati. Di origine transalpina, ma neutralizzata in Toscana grazie agli allevatori del Mugello, la razza Limousine presenta delle caratteristiche di rusticità ideali per la crescita negli ambienti delle colline toscane. La particolare finezza della tessitura rende questa razza unica nel panorama delle carni bovine, particolarmente tenera e saporita è ideale per tutti i tipi di preparazione.

Inoltre l’azienda, in coerenza con i valori che la contraddistinguono, ha scelto l’Allevamento Custode che valorizza le produzioni agricole e zootecniche delle zone collinari montane, all’interno delle aree naturali protette. Insieme all’associazione Italiana Allevatori, Pam Panorama si impegna a salvaguardare la qualità dei prodotti e l’ambiente in cui crescono. Tutti gli animali sono allevati senza alcun uso di antibiotici negli ultimi 180 giorni, utilizzando un regime alimentare controllato. Questo tipo di gestione garantisce non solo il benessere dell’animale, ma anche un utilizzo ottimale del territorio favorendone la salvaguardia e tutelandone la biodiversità permettendo la sopravvivenza di specie meno diffuse.

“Per Pam Panorama è fondamentale soddisfare tutte le tipologie di clienti, da quelli più esigenti a quelli che non amano trascorrere tempo ai fornelli; dagli amanti della cucina tradizionale a quelli più attenti alla linea. All’interno di questo percorso la carne buona, tenera, sicura è un valore che ci piace portare sulla tavola di ogni cliente combinando qualità e convenienza. Tutto questo è reso possibile attraverso percorsi di collaborazione in loco a fianco dell’allevatore, con l’obiettivo di valorizzare e remunerare l’intera filiera prestando attenzione all’ambiente, al benessere dell’animale, agli allevamenti, al distributore e infine al consumatore” – afferma Luca Migliolaro, Direttore Commerciale e Marketing Pam Panorama. “Per noi di Pam offrire sicurezza oltre alla bontà del prodotto è una condizione irrinunciabile dell’impegno di ogni giorno. Ci sentiamo responsabili di ogni passo della filiera, dal rispetto dell’animale all’ambiente in cui vive e nel quale noi tutti viviamo”.

L’azienda, per soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti alla qualità, ha ideato insieme ai tecnici esperti circa 50 ricette a base di carne, prestando attenzione al gusto ma anche al corretto equilibrio nutrizionale. Inoltre, per accontentare i gusti dei consumatori più esigenti Pam Panorama e BBQ4All hanno dato vita alla nuova linea VeroGrill, una selezione di tagli una selezione di tagli di carne specifici per il barbecue già marinate e speziate, perfettamente aderenti ai gusti del palato italiano e pronti da grigliare. Una scelta che avvicina sempre di più il consumatore a un moderno concetto di grilling da portare in tavola.

Dietro la qualità di carni così tenere, si nasconde un duro lavoro. Il percorso fatto dal prodotto prima di arrivare sui banchi vendita è evidenziato in modo chiaro e sintetico sulle etichette delle confezioni. Questo permette al consumatore di conoscere con certezza l’origine del prodotto e ai tecnici Pam Panorama di programmare ed eseguire i necessari controlli. L’attenzione e la cura per i prodotti freschi è la priorità per l’azienda, tutto questo è garantito attraverso una squadra di professionisti selezionati e formati periodicamente. Negli ultimi due anni sono state inserite oltre 70 risorse tra specialisti e capi reparto all’interno dei reparti macelleria dei punti vendita e oltre 1000 ore di formazione sulla negoziazione e comunicazione efficace.

Per promuovere un coretto stile di vita e una sana alimentazione, Pam ha inoltre ideato il progetto “Nutri Il Sapere” realizzato in collaborazione con il Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’Università degli Studi di Padova, la Fondazione Salus Pueri e la Pediatria di Padova. L’obiettivo del progetto è creare consapevolezza sull’importanza dell’imprinting precoce, cioè la diretta connessione tra un corretto stile di vita adottato da bambini e la salute da adulti. L’intento di Pam è approfondire il tema della carne all’interno del percorso Nutri il sapere.

Addio a Jeff Martin, responsabile delle carni gallesi e inglesi in Italia

Dopo una breve malattia, è mancato inaspettatamente Jeff Martin, da anni responsabile Italia degli Enti di promozione delle carni gallesi HCC Meat Promotion Wales e inglesi AHDB Agriculture and Horticulture Development Board. Personaggio dalla figura inconfondibile, con i baffoni spioventi su un sorriso sornione, Jeff accompagnava i modi affabili a una passione sincera per il suo lavoro. 

Nato a Swansea nel sud del Galles nel 1954, Jeff era conosciuto e stimato da tutti i professionisti del mondo dell’alimentazione che hanno avuto modo di incontrarlo e di collaborare con lui.

Estroverso e di grande personalità, Jeff non passava mai inosservato sia per la sua simpatia che per la profonda competenza che aveva nel suo mondo professionale.

Lascia la moglie Vania e migliaia di amici addolorati per la sua scomparsa. InStoremag si unisce a loro nel ricordo. Ciao Jeff, che la terra ti sia lieve.

BBQ International Day, il sondaggio svolto da Bord Bia

Oltre 34,1 milioni di post dedicati al tema BBQ, 448 mila quelli con l’hashtag #grigliata e più 500 quelli destinati alla carne irlandese. La carne, quella di qualità, è la regina dei social e non solo. Il 1° agosto infatti, si festeggia il BBQ International Day, la giornata in cui le grigliate prendono fuoco (letteralmente) e si gustano differenti tipi di carne, preparati in diverse modalità e cotture. Ma la passione degli italiani per il BBQ Day è solo un fenomeno social o una ricorrenza davvero attesa dagli amanti della griglia e della carne?

Bord Bia, l’ente governativo irlandese che si occupa della promozione del food & beverage, ha realizzato un sondaggio, tramite il proprio profilo Instagram Irishbeef.it – nato per promuove la qualità e la sostenibilità della carne irlandese – con l’obiettivo di indagare cosa ne pensano davvero gli italiani e quale sarà il loro modo di festeggiare questa ricorrenza estiva.

LA CARNE IRLANDESE: LA SCELTA CHE NON DELUDE
Il 12% degli intervistati è in trepidante attesa di festeggiare questa ricorrenza, mentre l’80% ammette di non conoscere la festività ma di voler segnare l’appuntamento sul calendario per festeggiarla. Ma che cosa sarà grigliato durante il BBQ International Day? Il 96% ha risposto alla domanda affermando carne rossa a volontà, solo il 4% di loro è più amante della carne bianca e quindi ammette che griglierà carne di pollo e tacchino. Tra gli amanti della carne rossa il 93% conosce e apprezza la qualità della carne irlandese mentre solo il 7% di loro deve ancora provarla. Così, il 92% degli intervistati ammette che la carne irlandese sia la migliore per la grigliata, grazie soprattutto alla sua marezzatura che la rende perfetta per questa tipologia di cottura mentre l’8% di loro invece sceglierà proprio la ricorrenza del 1° agosto per provarla.

TAGLIO E MARINATURA: ESALTARE LA BONTÀ DELLA CARNE IRLANDESE
Ma quale è il taglio preferito dagli italiani? Il 24% degli intervistati ha risposto che sceglierà di grigliare un gustoso mix di spiedini mentre ben il 76% ha dichiarato che la sua scelta sarà tra una fiorentina e una costata con l’osso. Ma in che modo gli Irish Beef Lovers preparano la carne per la grigliata? Il 62% preferisce procedere con una marinatura così da esaltare al meglio le qualità naturali della carne. Il 38% di loro invece, preferisca gustarla al naturale senza nessun fronzolo.

TRA CLASSICO E A GAS, LA SCELTA DEL BARBECUE
E ancora, quale è il BBQ perfetto per il giorno internazionale della grigliata? Il popolo italiano è certo: il 72% degli intervistati preferisce il classico barbecue con carbonella, un po’ nostalgici dei ricordi di infanzia mentre, il 28% di loro ammette di essere passato al modello a gas e di preferire i pochi odori e il gusto davvero sorprendente. Non può mancare un contorno, patate o verdure? Anche se per una percentuale davvero piccolissima, le “vincitrici” di questo quesito sono le patate grigliate e immancabili (52%) soprattutto per gli amanti del carboidrato e che superano di poco le verdure grigliate, più light ma comunque gustose (48%).

UN OCCASIONE PER STARE INSIEME
Dal sondaggio emerge che effettivamente il BBQ International Day e in generale la passione per la carne irlandese e per la griglia sono propri degli italiani che colgono questa ricorrenza per passare il tempo con gli affetti più cari come la famiglia (38%) per una reunion o con gli amici amanti della carne rossa di manzo irlandese (62%). A conti fatti una vera e propria occasione per passare del tempo di qualità con chi si ama. Quindi, non resta che scegliere il posto più adatto, scegliere il taglio di carne irlandese più adatto al proprio gusto e grigliare.

Nuovo packaging sostenibile per la carne irlandese di ABP Food Group

Quando si parla di sostenibilità alimentare, oggi il pensiero non va soltanto alla filiera produttiva, ma anche ai consumatori e alle loro scelte: secondo i dati raccolti da Bord Bia, ente governativo per lo sviluppo dei mercati di esportazione dei prodotti food&beverage irlandesi, per il 46% degli italiani anche ciò che mettiamo nel carrello della spesa può avere un impatto negativo sull’ambiente.

Negli ultimi due anni, il Bel Paese si è dimostrato tra i più consapevoli in materia di consumi alimentari, considerando che più della metà degli intervistati (56%) ha dichiarato che la sostenibilità è tra gli elementi che ne influenzano maggiormente le scelte in fatto di cibo. Il 76% appartiene alla categoria dei cosiddetti “scrutinisers”, per i quali prendersi qualche istante tra le corsie del supermercato per valutare attentamente i propri acquisti è cruciale.

Forte di questa consapevolezza, ABP Food Group, azienda particolarmente impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale della produzione di carne bovina a tutti i livelli, ha lanciato un nuovo packaging sostenibile per la carne irlandese, completamente compostabile e con il 75% di plastica in meno. ABP figura inoltre tra i fondatori del programma di sostenibilità agroalimentare Origin Green, che coinvolge il 90% della produzione di food&beverage irlandese all’insegna della salvaguardia dell’ambiente e che quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni.

Tra i vari aspetti che contraddistinguono un prodotto sostenibile il packaging si configura quale elemento imprescindibile: il 56% degli italiani associa direttamente la sostenibilità alla presenza di un packaging sostenibile e totalmente riciclabile. Ben l’86% ha cercato, specialmente a seguito della pandemia, di fare uno sforzo per comprare sempre più prodotti con imballaggio ridotto e, per il 79% del campione, in futuro questo diventerà un elemento determinante negli acquisti. Il packaging sostenibile va dunque ad aggiungersi al metodo di allevamento in armonia con la natura e all’alimentazione grass-fed, già da tempo i maggiori punti di forza della produzione irlandese di carne bovina, nonché tra i fattori che più influenzano le scelte d’acquisto dei consumatori di carne italiani.

Benessere umano, animale e ambientale sono strettamente connessi tra loro, e da sempre si uniscono per dare vita alla carne di manzo “buona per natura”.

Ossobuco Gourmet, una prelibatezza firmata Recla

Recla amplia la gamma dei “piatti pronti” lanciando l’Ossobuco Gourmet in grammatura da 450g, un piatto della tradizione culinaria italiana realizzato da Recla in collaborazione con tre famosi chef altoatesini d’eccellenza.

Per la sua preparazione si utilizza solo carne fresca di suino di primissima qualità, lavorata dai mastri macellai di Recla e accompagnata da un delizioso sugo a base di pomodoro, verdure fresche ed erbe aromatiche.

La precottura sottovuoto a bassa temperatura per diverse ore rende l’Ossobuco Gourmet di Recla un piatto tenero e ricco di gusto, rigorosamente senza lattosio e senza glutine.

All’interno della confezione sono presenti 2 ossobuchi equivalenti a due porzioni; la cottura sottovuoto (“sous-vide”) consente una lunga conservazione del prodotto fuori dal frigo a temperatura ambiente, senza l’utilizzo di conservanti aggiunti.

L’Ossobuco Gourmet di Recla è un prodotto che risponde al trend in crescita dei piatti pronti gourmet: è infatti pronto da portare in tavola in circa 10 minuti, con cottura in pentola o in microonde. Il packaging illustra chiaramente al consumatore i plus del prodotto e le modalità di preparazione, con l’aggiunta di aneddoti sulla storia del piatto, consigli degli chef e un QR code con le ricette. L’apertura sul retro consente inoltre di vederne il contenuto.

Oltre l’hamburger: creata in Israele la prima bistecca cresciuta in laboratorio

È esattamente come una bistecca “vera” di bovino, della quale ha l’aspetto, il sapore, la forma e la consistenza perché è cresciuta in laboratorio a partire da cellule staminali, ma è sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia da quello etico la bistecca nata nei laboratori israeliani di Aleph Farms Ltd.

Molteplici i vantaggi della lab-versione di un alimento che risulta essere sempre meno sostenibile per l’impiego di acqua ed emissini di anidride carbonica, per non parlare dei risvolti etici. La carne viene prodotta partendo da poche cellule di un animale vivente, estratte senza dolore. Queste cellule sono nutrite e crescono per produrre una matrice complessa che replica il tessuto muscolare. Uno degli ostacoli alla produzione seriale è trovare i giusti nutrienti e la combinazione che consenta alla matrice multicellulare di crescere in modo efficiente, creando una struttura completa. L’azienda ha superato questo ostacolo grazie a una piattaforma di bioingegneria sviluppata in collaborazione con il Technion – Istituto israeliano di tecnologia, di Haifa.

“Stiamo dando forma al futuro dell’industria della carne – letteralmente – afferma Didier Toubia, co-fondatore e CEO di Aleph Farms -. Già è difficile creare un hamburger o una salsiccia in laboratorio, ma è ancora più difficile produrre una bistecca fatto di un unico muscolo. Ad Aleph Farms, abbiamo trasformato la visione in realtà, facendo crescere una bistecca in condizioni controllate. I primi prodotti sono ancora relativamente sottili, ma la tecnologia che abbiamo sviluppato segna una vera svolta e un grande balzo in avanti nella produzione di una bistecca di cellule coltivate “.

Aleph Farms sta implementando una combinazione di sei tecnologie uniche, che includono un approccio innovativo alla crescita degli animali e ai bioreattori, i serbatoi in cui cresce il tessuto.

“La bistecca di Aleph Farms è sottile e cuoce in un minuto o poco più – dice Amir Ilan, capo del ristorante Paris Texas a Ramat Gan, Israele -. Per me è un’esperienza meravigliosa mangiare carne che ha l’aspetto e il gusto del manzo ma non è stata allevata con antibiotici e non danneggia gli animali o l’ambiente. La carne di Aleph Farms ha un alto potenziale culinario: può essere comodamente utilizzata nelle cucine di alta gamma o nelle catene di ristoranti casual-chic, caffè alla moda, bistrot”.

Aleph Farms è stata co-fondata nel 2017 dall’incubatrice israeliana Food-Tech The Kitchen, parte di Strauss Group Ltd., e dal Technion. La società è supportata da società di venture capital statunitensi ed europee.

Gnammo e You&Meat lanciano i social-meating per valorizzare la carne di qualità

Viviamo un’epoca di green, i veggie imperano quanto meno sui social e lo spazio della carne, vuoi per questioni salutistiche o dietetiche, segna il passo: come contrastare questo calo di immagine? Parte da qui l’innovativo progetto di comunicazione You&Meat, brand dell’azienda veneta Centro Carni Company e della start-up digitale torinese Gnammo, la prima piattaforma italiana di social eating. 

Il progetto si articola in 10 incontri, da marzo a maggio (un primo beta test si è tenuto la scorsa settimana a Milano), in cinque città italiane: Milano, Torino, Firenze, Bologna e Venezia ai quali saranno invitati alcuni tra i più importanti digital influencer italiani di settore insieme a tutti gli “gnammers”, ovvero le persone iscritte alla piattaforma Gnammo che desiderano ampliare la propria rete di conoscenze in ambito food attraverso nuove esperienze, partendo dai social e arrivando alla tavola e che potranno, via web, iscriversi agli appuntamenti.

Protagonisti assoluti degli incontri sono i burger You&Meat, il brand nato tre anni fa con l’obiettivo di portare in tavola un burger gourmet ricavato da pregiati tagli anatomici come lo scamone e la noce, comunemente utilizzati per la preparazione di altri piatti. Un’ambiziosa scommessa, una ricerca e una ricetta frutto di quasi un anno di studio e test organolettici che hanno visto in azione tutte le aree di competenza dell’azienda. L’unicità di You&meat sta nella sua diversità, con un ventaglio di proposte volte ad “educare” il palato del consumatore ai diversi gusti della vera carne. You&Meat propone infatti un vero e proprio viaggio nel mondo delle razze bovine: dalla Chianina IGP, la tipica razza dell’appennino centrale nota per la succulenza, all’Aberdeen Angus, dal gusto deciso, per arrivare alla Piemontese, caratterizzata da un gusto delicato.

L’obiettivo dei “Social-Meating” – come è stato ribattezzato il progetto con il gioco di parole tra meet (incontro) e meat (carne) – è far conoscere, promuovere e degustare le tipologie di burger You&Meat, ognuna con una cultura diversa e particolare.

I prodotti You&Meat racchiudono in sé un ferreo percorso di controllo, volto a salvaguardarne la qualità. Centro Carni Company si impegna a mantenere alti standard qualitativi, garantendo al consumatore finale alcune tra le maggiori certificazioni del settore a livello europeo ed internazionale come la BRC-IFS, la certificazione Halal, prodotto Biologico e Gluten Free e si accerta della regolarità dell’intera filiera per portare in tavola un prodotto controllato in ogni sua fase di vita. 

«Se da oltre quarant’anni anni offriamo attraverso i nostri marchi il meglio alle aziende di ristorazione e ai consumatori è perché per primi sappiamo che cosa vorremmo trovare sulle nostre tavole – dice Raffaele Pilotto, Socio e responsabile Marketing di Centro Carni Company – . L’esperienza maturata in tutti questi anni rappresenta per la nostra azienda un bagaglio di conoscenze che vogliamo condividere col pubblico per renderlo protagonista consapevole delle proprie scelte in tema di alimentazione. E quale migliore occasione per farlo della convivialità e dell’informalità tipiche di una cena fra amici? Per questo motivo abbiamo scelto di intraprendere con Gnammo il percorso dei “Social-Meating”, momenti di incontro in cui non prevale solo il gusto, ma anche l’informazione e la storia di ciò che si sta mangiando».

 

Le date degli appuntamenti

  • domenica 8 aprile – Torino 
  • venerdì 13 aprile – Milano
  • venerdì 13 aprile – Firenze
  • venerdì 20 aprile – Firenze
  • sabato 21 aprile – Bologna
  • sabato 21 aprile – Venezia
  • sabato 28 aprile – Bologna
  • sabato 28 aprile – Venezia
  • sabato 28 aprile – Torino

 

Centro Carni Company, azienda con oltre 40 anni di esperienza, rappresenta oggi una delle realtà più importanti nel settore della lavorazione della carne bovina e leader nell’ambito specifico del disosso, lavorando giornalmente 70 tonnellate di carne

Carne pulita, Coop passa ai bovini, sabato 28 ottobre 10 allevamenti aprono al pubblico

Se carne deve essere, che almeno sia sana e certificata: è la strada intrapresa da Coop, che dopo il pollo allevato senza uso di antibiotici, le uova e i primi prodotti di suino, passa con la campagna “Alleviamo la salute” alle filiere di carne bovina, vitellone e scottona, a marchio Coop.

Sono 350 gli allevamenti coinvolti per 200.000 animali. E per “toccare con mano”, sabato 28 ottobre 10 allevamenti fornitori di Coop apriranno le porte e metteranno a disposizione i propri esperti per la prima edizione di “Allevamenti Aperti”.

L’obiettivo è ridurre e – ove possibile – eliminare l’uso di antibiotici negli allevamenti di animali da reddito. Per i bovini ad esempio sarà evitato l’uso di antibiotici negli ultimi quattro mesi di vita. I primi prodotti derivanti da questo protocollo arriveranno a scaffale a fine ottobre. Dato che si tratta di filiere complesse e con animali longevi, il percorso avviato da Coop punta alla totale eliminazione di antibiotici nel 2018. 

Sugli scaffali è già disponibile un prosciutto cotto da suino danese antibiotic free dalla nascita. La materia prima infatti arriva da fattorie danesi a conduzione familiare (8550 allevatori) che hanno da tempo attivato un Protocollo estremamente rigoroso e tale da escludere fin dalla nascita il ricorso a antibiotici, e assicurano un’alimentazione degli animali vegetariana e una serie di accorgimenti innovativi dal punto di vista del benessere. La Danimarca del resto è Paese all’avanguardia per l’allevamento senza uso di antibiotici, esiste consapevolezza da parte dei consumatori e gli allevatori sanno di poter ottenere un prezzo superiore se seguono queste pratiche. Sotto la lente l’uso di antibiotici negli allevamenti che ha portato a casi di antibiotico resistenza specie al pericolosissimo (per l’uomo) Staphylococcus aureus.

 

Nuovi traguardi

Prima dell’estate sugli scaffali figuravano sia il 100% della filiera avicola a marchio Coop (35 referenze della linea “Origine” con etichetta “Allevato senza uso di antibiotici”, in totale quasi 400 mila polli a settimana) sia le uova antibiotic free, un caso unico in Italia. In totale, a regime, ad essere allevate senza antibiotici sono almeno 2 milioni di galline con una produzione di più di 189 milioni di uova all’anno. Avevano inoltre già fatto la loro comparsa i prodotti suini della linea “Fior Fiore” da animali allevati allo stato brado in due allevamenti toscani (sulle colline del Chianti e in Maremma). In tali condizioni gli animali impiegano molto più tempo per raggiungere il peso stabilito, con conseguente maggiore qualità delle carni e lavorazione artigianale dei prodotti. Attualmente in questa specifica linea sono coinvolti più di 3000 suini.

L’impegno complessivo di Coop è comunque di lunga scadenza, e ha l’ambizione di generare una vera e propria rivoluzione nei metodi di allevamento: complessivamente saranno coinvolti oltre 20 milioni di animali ogni anno e oltre 1.600 allevamenti in Italia.

Per diffondere l’iniziativa, sabato 28 ottobre parte Allevamenti Aperti”: 10 allevamenti fornitori di Coop tra Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia, Marche, Toscana e Puglia apriranno le porte e metteranno a disposizione i propri esperti ai consumatori interessati. Prenotazioni al numero verde 800912195

Non siamo un Paese di veggie, il 95% consuma carne purché sia poca, buona e italiana

Carnivori alla riscossa in Italia.: malgrado le fake news, le campagne diffamatorie, gli allarmismi e l’affermarsi di stili di vita che escludono il consumo di carne, gli Italiani non rinunciano alle proteine animali fondamentali nella nostra dieta. Il 95% continua a consumarle, ma lo fa rispettando tre regole di massima: sì alla carne purché poca, buona e italiana.

 

Consumi ai minimi europei

Lo rivela un’indagine Ixè commissionata da Coldiretti, secondo cui il 18% degli italiani porta in tavola meno di 100 grammi di carne alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi. Insomma molto meno del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come ideale. Il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è di 79 chilogrammi pro-capite, inferiore a quello dei danesi (109,8 kg), dei portoghesi (101), degli spagnoli (99,5), dei tedeschi (86) e dei francesi (85,8). Addirittura, gli statunitensi mangiano il 60% di carne in più rispetto a noi. E i consumi nel nostro Paese continuano a calare: nel primo trimestre del 2017 sono calati del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea elaborati da Coldiretti). Frutto certamente anche della diffidenza che gli allarmismi vari alimentano, malgrado nessuno studio scientifico metta in correlazione il consumo di carne in ragionevoli quantità a danni per la salute. Anzi, la comunità scientifica è concorde nel tessere le lodi di una dieta completa che includa anche le proteine animali.

 

Per le razze storiche italiane + 52%

Quella che non sembra soffrire delle campagne di diffamazione è la carne di qualità, ad esempio quella da razze storiche italiane, che anzi stanno vivendo un vero e proprio boom. Sono 415mila i capi da cui arrivano le bistecche top, con un aumento del 52% negli ultimi anni. La più diffusa è la razza piemontese che conta su 276mila capi, oltre 51mila quelli di razza marchigiana, quasi 45mila di chianina, 12mila di romagnola, 10mila di maremmana e 32mila di podolica.

La conoscenza delle caratteristiche specifiche dei diversi tipi di carne è diventato un valore aggiunto che arricchisce l’offerta enogastronomica nei ristoranti, nelle hamburgerie ma anche nelle case. Il 45% degli italiani afferma di preferire la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine. «Una domanda di trasparenza – dice il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo – che occorre estendere dagli scaffali dei supermercato, dove vige l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza per la carne bovina, alle tavole della diverse forme della ristorazione fuori casa dove ormai si concentra oltre 1/3 dei consumi alimentari. Viene dall’estero infatti il 40% della carne bovina consumata senza il valore aggiunto di sicurezza e sostenibilità garantita dall’italianità».

Le carni nazionali sono generalmente più sane, perché magre, non trattate con ormoni (a differenza di quelle americane) e ottenute spesso nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Ultima arrivata tra le carni tutelate quella dello storico Vitellone Piemontese della Coscia a Indicazione Geografica Protetta (Igp).

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