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Union Investment affida a CBRE la gestione del Carrefour di Pavia

CBRE ha ricevuto il mandato di gestione per il centro commerciale Carrefour di Pavia, di proprietà di Union Investment. L’incarico prevede diverse attività, spaziando dalla commercializzazione alla gestione tecnica e al marketing. Carrefour di Pavia è il centro commerciale di riferimento del territorio, con 70 negozi distribuiti su 17.500 metri quadrati di Gross Leasable Area (GLA). Il centro ospita diversi brand noti, sia nazionali che internazionali, insieme a un’ampia e diversificata offerta food & beverage presente nella food court.

Grazie a questo incarico, CBRE si conferma preferred partner al fianco di Union Investment nella gestione del portafoglio retail e office da oltre sette anni. Il network gestito da CBRE per Union Investment comprende, oltre Carrefour di Pavia, Le Befane Shopping Centre di Rimini, il centro commerciale Casalbertone di Roma e l’immobile di Piazza San Fedele 1-3 a Milano, per un totale di oltre 107.000 metri quadrati di GLA, che costituiscono il 75% del patrimonio immobiliare complessivo di Union Investment in Italia. Inoltre la partnership italiana è parte di una collaborazione più ampia tra CBRE e Union Investment a livello EMEA, con Puerto Venecia in Spagna, Mercado Nuremberg in Germania e Klanderij nei Paesi Bassi.

“La passione e l’impegno che mettiamo ogni giorno nel supportare i nostri clienti ci permette di continuare a sviluppare sinergie strategiche e di contribuire al successo reciproco, affrontando insieme le sfide del mercato in continua evoluzione” ha dichiarato Pier Luigi Paolettoni, Head of Retail Out of Town Italy di CBRE.

“La professionalità e la dedizione di CBRE ai nostri progetti sono evidenti nell’entusiasmo che i team manifestano nella gestione dei nostri asset” ha aggiunto Mario Schmidt, Asset Manager Union Investment. “Grazie alla qualità della gestione e all’impegno costante espresso in questi anni, abbiamo valutato CBRE come il nostro partner di riferimento del territorio italiano”.

Real estate, nel 2024 investimenti in crescita per il retail a oltre 2 miliardi di euro

È il settore retail a primeggiare per volume d’investimento complessivo nel terzo trimestre 2024 nel real estate, facendo registrare 1,3 miliardi di euro, per un totale di 2,1 miliardi di euro da inizio anno. A dirlo una recente ricerca CBRE che evidenzia come i volumi di questa asset class siano stati guidati in modo molto significativo da una singola operazione su trophy asset nel quadrilatero del lusso di Milano ad opera di un occupier. L’interesse degli occupier per il mercato high street è rimasto forte, contribuendo negli ultimi anni a mitigare l’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse sui repricing in questo settore. Gli investitori istituzionali, invece, continuano a preferire grocery e retail warehouse, in particolare grazie a net-lease-buyer alla ricerca di opportunità a rendimenti competitivi su immobili in sale & leaseback con contratti a lungo termine. Torna l’interesse degli investitori, non più solo opportunistici, per i centri commerciali dominanti all’interno del proprio bacino di utenza, anche per ticket di grande dimensione.

“La crescita dei volumi d’investimento nel terzo trimestre del 2024 ha interessato in modo trasversale tutte le principali asset class, nonostante il persistere di un certo attendismo da parte dei capitali core”, afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Gli investitori continuano a guardare soprattutto a iniziative value-add, pur rimanendo selettivi nella scelta delle location e dei prodotti su cui investire, prestando grande attenzione ai fondamentali del mercato occupier. Sarà necessario più tempo per un ritorno più consistente degli investitori esteri “core”, ma le prospettive rimangono positive grazie alla riduzione del costo del debito e alla stabilizzazione dei rendimenti”.

Nel terzo trimestre 2024 hotels è stata la seconda asset class per volumi d’investimento, con 450 milioni di euro investiti, per un totale di 1,4 miliardi di euro da inizio anno. Il mercato è dominato da operazioni di owner operator, che rappresentano oltre la metà dei volumi complessivi del trimestre. La strategia di investimento più diffusa in questa fase rimane il value-add, guidata appunto dagli owner operator e investitori private equity. La performance dell’industria alberghiera italiana rimane positiva, come testimoniato dalla continua crescita dei valori di Average Daily Rate (ADR), soprattutto nei segmenti upscale e luxury. I valori di occupancy mostrano alcuni segnali di rallentamento a fronte dell’aumento dei prezzi medi dei pernottamenti, un trend osservato soprattutto nelle maggiori città nel corso della passata stagione estiva. Restano ottime le performance dei mercati leisure, che contribuiscono a rafforzare un forte interesse tra gli investitori, e registrano circa il 40% dei volumi.

Risultati positivi anche per il settore office, che nei soli primi nove mesi dell’anno è riuscito ad eguagliare i volumi d’investimento dell’intero 2023, per un totale di 1,2 miliardi di euro da inizio 2024, di cui circa 370 milioni registrati nel terzo trimestre. Gli investitori continuano ad essere focalizzati sul value-add, rimanendo fortemente selettivi sui mercati prime, dove le performance dei mercati occupier si confermano molto solide. La raccolta di fondi per gli investimenti core è in ripresa, ma permane ancora un certo attendismo, che potrebbe attenuarsi con nuove riduzioni del costo del debito e la stabilizzazione dei rendimenti, anche se nel trimestre abbiamo registrato operazioni core plus da parte di capitale domestico. Le compressioni dei rendimenti richiederanno tempo, ma con un outlook di stabilità per i mercati prime a fine anno. Nei mercati secondari, invece, si osserva un persistente bid-ask spread, in particolare sul prodotto value-add, a causa di alcuni segnali di debolezza provenienti da un mercato occupier sempre più attento alla qualità del prodotto e della location.

I volumi d’investimento nel mercato industrial & logistics salgono a quota 1,1 miliardi di euro da inizio anno, di cui circa 640 milioni registrati nel solo terzo trimestre. Nonostante il significativo impatto di un’operazione core sui volumi d’investimento di questo trimestre, gli investitori istituzionali attivi sul mercato italiano continuano a guardare soprattutto a opportunità value-add o con ottimi margini di reversion sui canoni di locazione. L’interesse degli investitori si concentra soprattutto sui mercati occupier primari, ma si mantiene un buon interesse anche nei mercati secondari, sebbene con una certa cautela dovuta al rallentamento delle prospettive di crescita dei canoni di locazione.

Nel settore living i volumi d’investimento restano limitati a causa del divario persistente tra le aspettative di prezzo degli investitori core e le richieste nel mercato degli studentati, unita alla scarsità di prodotti nel segmento build-to-rent. Nel trimestre, i volumi d’investimento dell’intera asset class sono stati pari a 90 milioni di euro, quasi esclusivamente concentrati nel segmento degli studentati. Gli investitori internazionali mostrano interesse per questo settore, soprattutto per le maggiori città universitarie, mentre gli investitori domestici guardano con favore anche a mercati più locali. Negli ultimi anni i tassi di occupancy delle strutture purpose-built student accommodation (PBSA) sono riusciti a infondere una grande fiducia negli investitori, grazie a risultati anche al di sopra delle aspettative iniziali dei business plan. Nel mercato del Build-to-Sell la crescita dei capital value continua a sostenere le attività di sviluppo, sia a Milano, dove attualmente si osserva un rallentamento delle costruzioni a causa della necessità di chiarimenti sugli iter autorizzativi, che a Roma, sempre più attenzionata dagli investitori.

I volumi d’investimento nel settore alternative continuano a risentire del rallentamento della pipeline provocato dall’aumento dei costi operativi nel settore healthcare e dall’aumento dei costi di costruzione registrato nel post-pandemia. Nel terzo trimestre del 2024, complessivamente sono stati investiti meno di 100 milioni di euro, per un totale di circa 200 milioni da inizio anno. Rimane comunque positivo l’interesse degli investitori per l’Operational Real Estate, in particolare nel settore delle infrastrutture e in quello delle strutture sanitarie, non più solo limitatamente agli investimenti in RSA, come testimonia una significativa pipeline di investimenti nel segmento acute care. Infine, per quanto riguarda il segmento dei data centre, la crescita dei volumi d’investimento rimane arginata dalla mancanza di prodotto stabilizzato, ma l’attività di compravendita di terreni da destinare allo sviluppo di nuovi centri rimane molto intensa, attestando un forte interesse per il mercato italiano da parte degli operatori del settore.

CBRE riorganizza le linee di business dedicate al Retail

Alla luce dell’evoluzione del mercato Retail, CBRE riorganizza le linee di business dedicate a questa asset class, nell’ottica di offrire ai propri Clienti un servizio sempre più integrato. La decisione di investire nel Retail e migliorare il servizio sia verso i retailer sia verso gli investitori è una prova del fatto che CBRE crede nel settore ed è pronta a cogliere le sfide del cambiamento.

Silvia Gandellini, a capo del team Retail Investment Properties creato quasi 9 anni fa, assumerà il ruolo di Head of A&T High Street Landlord & Retail Investment Properties, allargando così la propria responsabilità al team di letting High Street che cura gli incarichi per conto di proprietari istituzionali e privati. L’obiettivo è quello di aumentare la sinergia nelle attività High Street, in cui la componente leasing ha un ruolo essenziale nella costruzione di un prodotto d’investimento.

Marcello Zanfi invece, in CBRE da 11 anni e finora a capo del team A&T Services High Street, continuerà a essere responsabile della gestione di tutte le attività e i servizi dedicati agli occupier Retail, occupandosi inoltre della guida dell’area A&T Services Shopping Center. Il retailer ha e avrà sempre di più un ruolo chiave sul mercato: è fondamentale, quindi, specializzare i servizi offerti agli occupier nel campo del Retail e migliorare la comunicazione tra le proprietà dei Centri Commerciali e i tenant, con l’obiettivo di coniugare le esigenze e la visione di mercato di entrambe le parti. Il background e l’expertise di Marcello, che si è per anni occupato delle relazioni con le proprietà i tenant e opererà adesso col ruolo di Head of A&T Retail Occupier & Out of Town, porterà un vantaggio nell’individuazione di una strategia comunicativa efficace sia per i retailer, in termini di attività di espansione nel Paese, sia per le proprietà dei Centri Commerciali, in un contesto di mercato in continua evoluzione.

Centri Commerciali in Fase 2: footfall in recupero. Il Report CBRE

Footfall in recupero, aumento della spesa media per visitatore e nuove esigenze degli utenti dei centri commerciali: ecco quanto emerge dall’ultimo report di CBRE,che analizza i dati delle prime due settimane dalla riapertura dei centri commerciali, evidenziando una ripresa positiva di footfall e fatturato, paragonata ai valori registrati nello stesso periodo del 2019, e un conversion rate più alto rispetto al periodo precedente al lockdown.

Le evidenze

Vediamo i risultati più nel dettaglio.
La prima settimana di riapertura (18-24 maggio) ha registrato un recupero del footfall
(il 62,5% rispetto al valore registrato per lo stesso periodo nel 2019), risultato
particolarmente incoraggiante considerando le limitazioni degli spostamenti tra regioni
e un 18% di attività commerciali ancora chiuse.
Anche durante la seconda settimana di riapertura è proseguita la rimonta del footfall, che ha  raggiunto il 72,3% dei volumi dello scorso anno, a cui è seguito un recupero ancora più marcato del fatturato.

Cosa chiedono i clienti
Pulizia, sicurezza, rispetto delle regole e controllo degli accessi sono ora al centro dell’attenzione dei consumatori. Emergono inoltre l’esigenza di una maggiore integrazione con l’e-commerce per i servizi click & collect e delivery e l’impiego di nuove modalità di pagamento.
Sconti e promozioni sono le iniziative più richieste dai consumatori e fra i desiderata
emergono attività all’aperto e servizi dedicati alle coppie con figli.

Aspettative in fase di apertura

 

Geografia delle aperture

Dall’analisi dei dati emerge come il ritorno ai centri sia stato condizionato in modo significativo dai formati commerciali: i centri commerciali di maggiore dimensione hanno registrato i recuperi più contenuti, mentre la situazione appare migliorare più velocemente nei centri più piccoli. Questo fenomeno può essere collegato alla momentanea contrazione dei bacini d’utenza dei formati regionali, causata dal blocco degli spostamenti tra regioni ancora in atto nelle prime settimane di apertura, dal mancato contributo del turismo e dalla capacità dei centri di minore dimensione di rispondere efficacemente alla domanda di prossimità.

Servizi che si desidera vengano attivati

E’ interessante notare come i risultati migliori in termini di affluenze siano stati raggiunti dai parchi commerciali, dove gli spazi comuni all’aperto costituiscono
un’alternativa probabilmente più rassicurante rispetto alle gallerie commerciali,
almeno per il momento.

Suggerimenti

 

L’impatto della localizzazione geografica sulle performance delle affluenze appare
visibile, sebbene in modo più contenuto. Le regioni del nord-Ovest, dove si sono concentrati i principali focolai di COVID-19, hanno visto ripartenze più timide nella prima settimana di riapertura (55,9% di recupero di footfall). Traina il footfall il NordEst (68,9%), seguito dal Sud (66,8%) e dal Centro Italia (58%)

Modalità della ricerca

Il documento esamina inoltre le risposte degli utenti alla CBRE “Re-opening” Flash Survey, un sondaggio diffuso dal 7 maggio tramite le pagine social dei centri commerciali gestiti dall’azienda per comprendere le attese dei consumatori in vista della riapertura: dal campione di oltre 5.000 rispondenti si evince una grande attenzione nei confronti di pulizia, sicurezza e rispetto delle regole ma anche l’esigenza di nuovi servizi (come il Click & Collect e il Delivery) e di nuove modalità di pagamento.

CDS riqualifica il Palasport di Genova: a CBRE la commercializzazione

Dopo le ultime realizzazioni di Adigeo, Aura e Archimede, CDS Holding presenta il progetto di riqualificazione del Palasport Genova, la cui commercializzazione e promozione del progetto sono affidate a CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare.

“ll Palasport è un edificio iconico e rappresenta un punto di riferimento per la città ed i Genovesi. Grazie al nostro progetto tornerà ad essere una grande polarità attrattiva, un luogo di aggregazione e di grandi eventi sportivi e ludici, con un doppio grande anello di attività commerciali, ristorative e di servizi che lo renderanno ancor più attrattivo e simile alle grandi arene internazionali’’ dichiara Massimo Moretti, General Manager di CDS Holding.

L’intervento prevede una riqualificazione totale dello spazio, che rispetterà i più alti e moderni standard di efficienza energetica diventando un Green Building. Il Palasport Genova manterrà la sua vocazione sportiva e ospiterà contestualmente un’area retail, leisure e numerosi servizi, tra cui un fitness center e un centro medico.

“Il progetto di sviluppo del Palasport Genova ha enormi potenzialità: si colloca nel cuore della città, in un’area con una viabilità straordinaria. Il livello di reddito pro-capite del bacino è superiore alla media nazionale e la densità competitiva è pari solo a 99 mq di GLA/1.000 abitanti, decisamente sotto la media italiana (297mq/1.000 abitanti). La bassa concentrazione di centri commerciali sul territorio e l’elevato numero di turisti e passeggeri che si aggiungono a un già solido bacino d’utenza fanno sì che questa struttura abbia enormi possibilità di diventare una grande destinazione Retail in Italia” afferma Gaetano Lamacchia, Head of A&T Services Retail di CBRE Italy.

Il Palasport Genova, inaugurato nel 1962, è uno tra i più grandi impianti sportivi indoor costruiti in Italia: in passato ha ospitato eventi sportivi di rilevanza mondiale, tra cui l’esibizione di Muhammad Ali, l’unica edizione indoor del Superbowl italiano e concerti musicali di artisti del calibro di The Beatles e di The Rolling Stones. Un luogo storico e caro ai genovesi, che avrà adesso nuova vita come punto di aggregazione e, di nuovo, ospite di grandi eventi sportivi e leisure.

Il progetto andrà a inserirsi perfettamente nel più ampio intervento di trasformazione urbana a firma di Renzo Piano, il Waterfront di Levante: oltre 100.000 mq di superficie complessiva, che comprendono retail, office, hotel, residenziale, student housing.

CBRE ha concluso l’accordo con Colmar per un nuovo show room romano, zona EUR

CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare, ha concluso con successo, per conto del Fondo Gamma, la locazione di 750 mq al brand di abbigliamento sportivo Colmar, che aprirà un nuovo show-room di elevato standing al piano terra del complesso immobiliare in Viale della Civiltà Romana / Via della Letteratura, di proprietà del Fondo e gestito da DeA Capital Real Estate Sgr, nel quartiere EUR di Roma.

Lo spazio, precedente sede della Unipol, è stato completamente ristrutturato passando da una suddivisione ad uffici tradizionale ad un unico grande Open Space che accoglierà lo show-room del prestigioso marchio italiano.

Rimangono vacant circa 4.000 mq di uffici ma ci sono delle trattative in atto che potrebbero portare nei prossimi mesi alla messa a reddito di tutto il complesso immobiliare.

Massimiliano Eusepi, Head of CBRE Roma ha così commentato l’operazione “Abbiamo chiuso questa trattativa in tempi rapidissimi e CBRE, insieme alla Proprietà, è stata in grado di assicurare la consegna degli spazi, completamente ristrutturati, entro 20 giorni dalla firma del contratto di locazione, rispettando ampiamente i desiderata di Colmar.

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