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Pet food & care, secondo Circana vale 4,2 miliardi di euro

Si accende la sfida – a colpi di dati – nel mercato pet food & care italiano. Solo qualche settimana fa NielsenIQ aveva annunciato l’ampliamento del servizio di rilevazione su questo sempre più ricco comparto merceologico, mentre oggi è Circana rimarcare la propria copertura omnicanale e le collaborazioni strategiche con retailer leader del canale specializzato e online. E lo fa da un podio importante: l’evento riservato alle aziende associate ad Assalco (Associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia).
L’ultima rilevazione firmata Circana registrava a dicembre 2024 un valore di 3,1 miliardi di euro su base annua, in crescita del 3,7% sull’anno precedente. L’analisi, ora ampliata, porta a settembre 2025 questo valore – sempre su base annua – a 4, 2 miliardi di euro.

UN PANEL DI PET SHOP INDIPENDENTI
Circana sottolinea di essere l’unica azienda a rappresentare in modo continuativo e strutturato il rilevante fatturato generato dai 4.573 negozi Pet Shop indipendenti presenti in Italia, grazie a un campione proprietario attivo da oltre 20 anni. Questa copertura – ribadisce una nota della società – consente di cogliere trend e dinamiche di mercato che sfuggono ai modelli alternativi che stimano il dato di vendita, senza rilevarlo in store.
Con più di due decenni di collaborazione con aziende dell’industria e della distribuzione, oltre che alla storicità della collaborazione con Assalco per la pubblicazione del suo Rapporto annuale, Circana rivendica una competenza verticale nel canale specializzato, che si traduce in insight strategici e soluzioni su misura per affrontare le sfide del mercato.

NON SOLO CIBO PER CANI E GATTI
Grazie all’ampliamento del panel e all’integrazione di nuovi dati, Circana rileva ora un mercato pet care pari a oltre 1 miliardo di euro nell’anno terminante a settembre 2025. I segmenti oggetto della rilevazione sono: gli accessori per animali da compagnia, che comprendono le lettiere, i prodotti per l’igiene e salute, i masticativi, i giochi e gli antiparassitari; gli alimenti per altri animali da compagnia, ovvero quelli per uccelli, piccoli mammiferi, tartarughe e pesci.

IL WELLNESS COME NUOVO PARADIGMA COMPETITIVO
Che cosa si cela dietro la continua crescita del mercato e quali i nuovi bisogni vengono soddisfatti? Circana osserva che l’espansione del pet care è guidata da un crescente interesse degli italiani per il benessere degli amici animali. Questa tendenza è evidente non solo nelle formule alimentari (con la diffusione di claim come Grain Free, Hypoallergenic e l’arricchimento con Superfood) ma anche nel non food.
Tra i segmenti più dinamici, nel perimetro omnicanale, troviamo:

  • Antiparassitari: registrano l’incremento più robusto del settore non-food, con un balzo del 7,6% a valore;
  • Igiene e salute cane/gatto: cresce del 6,3% a valore, guidato dagli integratori per animali da compagnia (pet supplement);
  • Pet Supplement: il sottosegmento, appena citato, cresce del +21,9% a valore e genera 65 milioni di euro, con oltre 370.000 famiglie acquirenti (+46% vs anno precedente, fonte: YouGov).

VOLUMI IN CRESCITA E STABILITÀ DEI PREZZI
Nel perimetro omnicanale che include distribuzione moderna, drugstore, discount, canale specializzato e online, considerando la crescita a valori costanti nel periodo gennaio-settembre 2025, il segmento dei prodotti per il pet food e il pet care fa segnare +2,1% contro il +1,9% del largo consumo confezionato, evidenziando prezzi stabili rispetto all’incremento dell’1,4% fattore registrare dal mondo lcc.
Il mercato italiano del pet food & care mostra una resilienza straordinaria – commenta Paolo Garro, Business Insights Senior Director di Circana – e una complessità crescente. La nostra capacità di rilevare in modo completo e granulare tutti i canali – mass market, specializzato e online – ci consente di identificare con precisione i trend emergenti e le nuove opportunità di business. Il benessere animale è una delle concause endogene di una crescita solida e duratura, così come il benessere lo è per il cibo per umani”.

Piccoli marchi crescono, grazie all’innovazione

Piccolo è meglio? Quando si parla di innovazione nel largo consumo sembrerebbe proprio di sì. Le piccole aziende stanno lavorando bene su vasta scala nella creazione di prodotti “Superstar” e la media di vendite di innovazione è maggiore per le marche di piccole e medie dimensioni rispetto a quelle più grandi. A sostenerlo è il report “Europe’s Innovation Pacesetters 2025” pubblicato da Circana, uno studio dettagliato su oltre 75.000 nuovi lanci e rinnovamenti di beni di largo consumo nel 2024 che includono alimentari, bevande, prodotti per la casa, cura della persona, neonati e animali domestici. Il report analizza i dati dei punti vendita dei più grandi mercati europei monitorati da Circana – Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito – e si basa su ricerche sui consumatori per comprendere i loro comportamenti di acquisto.

CREATIVITÀ (E VENDITE) IN CALO
In tutta Europa, la continua incertezza geopolitica ed economica, unita all’inflazione, ha portato a un calo complessivo dell’innovazione nei beni di largo consumo. Il numero di innovazioni è diminuito del 20% rispetto al 2023, mentre le vendite inerenti nuovi prodotti sono calate del 17%, passando da 28,9 miliardi di euro nel 2023 a 24,1 miliardi di euro nel 2024. Lo scorso anno solo il 5,2% di tutti i beni di largo consumo erano innovazioni, in calo rispetto al 6,2% dell’anno precedente; uno dei livelli più bassi mai registrati da Circana.
Il Regno Unito e i Paesi Bassi hanno avuto i tassi di inflazione più alti e quindi hanno subito il maggiore calo di innovazione in termini di valore delle vendite. Il Regno Unito ha visto le vendite di innovazioni nelle categorie alimentari diminuire del 28% tra il 2023 e il 2024, mentre i Paesi Bassi sono calati del 43% nello stesso periodo. Il Regno Unito rimane tuttavia il mercato più importante per l’innovazione, con il 7% delle vendite di nuovi prodotti alimentari provenienti dallo sviluppo di nuovi prodotti, il più alto tra i sei Paesi.
L’innovazione è la linfa vitale del settore dei beni di largo consumo, una fonte attestata di crescita e un modo per soddisfare i consumatori che cercano prodotti nuovi in un momento di tagli ai costi e di incertezza – commenta Ananda Roy, Senior Vice President and Industry Advisor, Consumer Goods, Circana –. Nonostante il calo dell’innovazione anno su anno, registrato in tutti gli anni successivi alla pandemia, e con le aziende concentrate sull’ottimizzazione dei loro portafogli e sull’uso della ‘shrinkflation’ per aumentare le vendite, esistono significative aree di crescita tra brand minori e follower e tra alcuni dei nostri marchi storici più amati che si stanno reinventando”.
L’analisi di Circana rivela anche che i nuovi prodotti performano meglio nell’anno successivo al loro lancio. Ciò accade in quanto i consumatori hanno modo di provarli, eventuali problemi iniziali della distribuzione possono essere risolti e le strategie di prezzo possono essere adeguate. I lanci di prodotti innovativi Rising Stars (che hanno generato da 500.000 a 1 milione di euro di vendite per SKU) o Mainstream (da 100.000 a 500.000 euro) nel loro primo anno, spesso passano a diventare Superstar (generando più di 1 milione di euro) entro il secondo anno di diffusione.

DAL POLLO BIOLOGICO ALLA VODKA SCOZZESE
Nel 2024, i produttori di beni di largo consumo minori hanno innovato su vasta scala, con l’innovazione che ha contribuito fino al 79% delle vendite totali di una brand. Come anticipato, la media di vendita di innovazione è stata più alta per i produttori di dimensioni extra piccole, piccole e medie rispetto a quelli grandi, con un aumento del contributo complessivo delle aziende minori all’innovazione di prodotto.
L’azienda alimentare spagnola a conduzione familiare, Avícola Sánchez, è in cima alla classifica dei Produttori Più Innovativi del 2024 (basata sul valore medio delle vendite per innovazione). Nota per il suo pollo biologico Avicosan, ha generato vendite di 36 milioni di euro per ogni innovazione. In un altro caso, la marca di bevande alcoliche ‘disruptive’ Glen’s Vodka, che fa particolarmente leva sulle sue radici scozzesi, ha generato vendite di 22 milioni di euro per ogni innovazione.

MARCHI STORICI E MDD
Circana sottolinea che le brand storiche si stanno reinventando attraverso una combinazione di diversificazione, collaborazione e ispirazione da TikTok per svecchiare, dare nuova energia e ridefinire le categorie. Per quanto riguarda invece le marche del distributore, molti lanci sono ora diventati brand a sé stanti, con i reseller in tutta Europa che sperimentano nuove rotte di mercato, ‘bundle’ di prodotti e servizi nonché strategie di prezzo per contribuire a rendere l’esperienza di acquisto più piacevole. “I consumatori apprezzano moltissimo i nuovi prodotti che si adattano al loro stile di vita, alle loro scelte alimentari – aggiunge Ananda Roy – e che li aiutino a raggiungere i loro obiettivi di vita. Per questi motivi, sono disposti a pagare di più per articoli che offrono qualcosa di veramente differenziato. Ma è fondamentale assicurarsi che i nuovi prodotti soddisfino le aspettative, altrimenti i consumatori li abbandoneranno in modo silenzioso. Il messaggio per i produttori e le marche CPG è chiaro e semplice: è il momento di innovare”. Come? Secondo il report sono sei i trend di innovazione che influenzano i consumatori:

  1. Alimenti a base vegetale con gusti innovativi, ingredienti riutilizzati creativamente (ad es. frutta brutta ma buona) e sistemi di ricarica o detersivi per bucati veloci aiutano i consumatori a scegliere prodotti etici.
  2. Crescente domanda di tavolette di cioccolato fondente e aromatizzate, con packaging innovativo.
  3. Focus su salute e benessere, con bevande energetiche premium e ipertoniche che soddisfano la domanda di una nutrizione potenziata in formati convenienti.
  4. Produttori che aggiungono proteine e vitamine, seguendo trend salutistici come il microbioma e la perdita di peso (inclusi prodotti ispirati a GLP-1).
  5. Ispirazione alla cucina globale, come il Dubai Chocolate, il cioccolato diventato virale.
  6. Brand noti con un tocco in più, come le bevande proteiche con caffè.

Largo consumo confezionato, le previsioni di Circana per il 2025

Quale sarà il bilancio del 2025 per il largo consumo confezionato? Circana ha elaborato un’analisi previsiva, per fornire agli operatori una prospettiva del prossimo futuro del comparto e supportarli nelle decisioni strategiche per i mesi a venire. Due gli scenari delineati, al netto dei tanti fattori esogeni che possono mutare il quadro di fondo e alterare le dinamiche previste in peggio o in meglio. La premessa fatta dalla stessa società – che ricordiamo essere un consulente globale sulla complessità del comportamento dei consumatori – è che il settore italiano del largo consumo confezionato sta affrontando il 2025 in un contesto di continua evoluzione e confusione, caratterizzato dalla ripresa dell’inflazione e da una marcata instabilità geopolitica. Le aziende che compongono la filiera sono chiamate ad una gestione strategica per bilanciare la salvaguardia dei margini ed il rilancio dei volumi, operando in un quadro di accresciuta complessità in cui il consumatore evidenzia preoccupazioni economiche di natura personale e, più in generale, legate alla simultaneità di più conflitti. Le previsioni econometriche di Circana delineano appunto due scenari chiave per il 2025. È fondamentale sottolineare che queste proiezioni si basano sulle ipotesi di seguito specificate e non possono tenere conto di eventuali ulteriori peggioramenti dello scenario socio-politico internazionale – che cambia di ora in ora – né di condizioni climatiche estreme che potrebbero caratterizzare l’estate 2025 in Italia.

PRIMO SCENARIO: DIFESA DEI MARGINI
L’ipotesi di questo primo scenario è l’adozione da parte degli operatori della filiera di politiche orientate a salvaguardare i margini commerciali, accettando il rischio di una decelerazione dei volumi di vendita. In questo quadro si verificherebbe una visibile inflazione compartimentale, sostanzialmente in linea con il costo medio della vita previsto per il 2025 (+2%), che comporterebbe quindi una crescita del prezzo del +1,8%. La pressione promozionale aumenterebbe comunque di +0,5 punti percentuali, raggiungendo il 25% (superiore allo +0,2% ipotizzato nel 2024), con l’obiettivo di arginare parzialmente il rischio di rallentamento dei volumi. L’impatto sui volumi di questo approccio di salvaguardia dei margini, secondo l’analisi di Circana, sarebbe una contrazione del -0,5% delle vendite a volume (però con una crescita dei ricavi del +1,0%).

SECONDO SCENARIO: RECUPERO O CONSOLIDAMENTO DEI VOLUMI
Il secondo scenario ipotizza invece un orientamento che mira al rilancio dei volumi e della competitività, in continuità con le tendenze del 2024. In questo quadro si profilerebbe un incremento dei prezzi del +0,9%, ossia inferiore rispetto al costo medio della vita previsto dall’Istat. L’investimento in attività promozionale aumenterebbe sensibilmente rispetto alla prima parte del 2025 (+1,5 punti percentuali), sostenendo così i volumi. Dal risultato dell’analisi, Circana proietta una crescita dei volumi del +1,2% (con una crescita dei ricavi del +1,9%).

LA “FORBICE” TRA LE DUE IPOTESI
Riassumendo, le previsioni indicano un differenziale fra i due scenari pari a 0,9 punti percentuali sui ricavi e di 1,7 punti percentuali sull’andamento dei volumi. In particolare, nel primo scenario (Difesa dei Margini) i ricavi crescerebbero del +1,0% e i volumi risulterebbero moderatamente negativi. Il contesto internazionale e il clima estremo rimangono comunque elementi cruciali. La volatilità e l’incertezza geopolitica e commerciale possono avere potenziali impatti sulla filiera Lcc. Un’intensificazione delle alte temperature sull’Italia, inoltre, influenzerebbe anche sensibilmente i mercati stagionali e, più in generale, l’intero settore del largo consumo confezionato, con un impatto sulle previsioni qui delineate. Secondo Circana c’è però una buona notizia: la sostanziale conferma della resilienza che ha caratterizzato finora il comparto del largo consumo.

I consumatori scelgono nuovi modi per gratificarsi a tavola

Come si gratificano a tavola i consumatori europei? Dimenticate carboidrati, grassi, zuccheri e alcol. Oggi la gratificazione nel cibo riguarda sapori dal mondo, nuovi ed entusiasmanti, ingredienti attentamente selezionati e persino l’acquisizione di nuove abilità culinarie. Un kit per cucinare ben curato può soddisfare tanto quanto una barretta di cioccolato o una vaschetta di gelato. Una piacevole visita al ristorante riguarda tanto la socializzazione l’atmosfera e la scoperta di nuove cucine, quanto tornare a casa sazi. A fare luce su questi comportamenti è l’analisi “Eat Play Love” di Circana, che offre un’istantanea sui consumatori del Vecchio Continente, che restano misurati negli acquisti quotidiani, ma al tempo stesso spendono in modo più generoso per momenti di gratificazione legata al cibo che nutre sia il corpo che la mente.

LA “SNACKIFICAZIONE” DEL CIBO
Cominciamo dagli snack, che non vengono più consumati solo tra i pasti, ma anche abbinati o in sostituzione di una tradizionale colazione, pranzo o cena. Il 13% degli europei dichiara di mangiare snack al posto di un pasto principale e il 28% li consuma contemporaneamente. Inoltre, quattro snack su dieci fuori casa vengono ora consumati a pranzo o a cena. Non solo patatine e barrette di cioccolato, quasi tutto può essere considerato uno snack, inclusi sottaceti, uova sode e persino la pizza surgelata. Ciò che conta per i consumatori è che quanto scelto si adatti alla propria giornata e soddisfi le esigenze del proprio stile di vita.
Grazie a molte più opzioni naturali, ricche di proteine e minimamente processate tra cui scegliere, non sorprende che quasi la metà dei consumatori europei affermi che fare spuntini regolarmente rappresenti una forma di cura di sé, con il 73% che si concede questo piacere davanti a uno schermo, e quasi la metà che lo considera un rituale di benessere. La spesa per i “pasti snack” è aumentata del 4,5% nei punti vendita di servizi di ristorazione e del 9,6% nella ristorazione al dettaglio (un totale combinato di 64 miliardi di euro).
Lo snacking rappresenta ora quasi il 40% del valore totale dei prodotti alimentari, generando 234 miliardi di euro in vendite, con un aumento del 2,9% o 7 miliardi di euro in più nel 2024 rispetto al 2023. “Mangiare non riguarda più solo placare la fame; si tratta di migliorare l’umore, aggiungere entusiasmo a ogni pasto e arricchire i rituali quotidiani – dichiara Ananda Roy, Senior Vice President of Strategic Insights and Thought Leadership EMEA di Circana –. La convenienza, la flessibilità e la varietà offerte dagli snack ne sono un ottimo esempio. Oggi, gli snack rappresentano più un acquisto consapevole che un piacere proibito”.

QUALITÀ DA RISTORANTE, DIRETTAMENTE A CASA
Ordinare a domicilio è uno dei modi più costosi per portare cibo a casa, ma gli europei accorti stanno usando il delivery per gestire intelligentemente la spesa pur continuando a sperimentare cibo di ristoranti di qualità. Ordinando solo il piatto principale a domicilio e acquistando antipasti, dessert e bevande al supermercato, trasformano una visita al ristorante da 120 euro in una consegna di pizza da 50 euro, mantenendo gran parte dello stesso piacere. Questo è uno dei motivi per cui il delivery continua a performare sorprendentemente bene in Europa, anche con l’aumento della pressione sul costo della vita, con una spesa nell’ultimo anno di 29 miliardi di euro per le consegne di cibo e bevande, in aumento rispetto ai 26 miliardi di euro del 2023.
Il desiderio di un maggiore controllo va oltre gli ingredienti – afferma Edurne Uranga, Vice President Foodservice Europe di Circana –. I consumatori stanno monitorando le loro spese, chiedono le ‘doggy bag’ e pianificano attentamente le occasioni dei pasti. Questo non è solo budgeting; è una forma di empowerment. Man mano che le esigenze emotive delle persone nei confronti del cibo cambiano, il confine tra ciò che acquistano nei negozi di alimentari e nei bar, ristoranti e altri punti di ristoro sta sfumando”.

FOCUS SULL’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
Poiché il mondo sembra più caotico e le preoccupazioni per la salute, come l’obesità e le malattie croniche, aumentano, i consumatori europei vogliono essere più proattivi nel prendere il controllo della propria salute. Alimenti ricchi di proteine, con l’aggiunta di fibre, che rafforzano il sistema immunitario, migliorano l’umore e stimolano la mente rappresentano ora un business multimiliardario e sono saldamente integrati nella cultura alimentare europea. Questo non significa che gli europei siano completamente contrari alla lavorazione. Sebbene le opzioni più naturali siano decisamente richieste, soprattutto in categorie come lo snacking, il 38% dei consumatori crede anche che la lavorazione industriale possa migliorare il gusto e il 40% afferma che rende i prodotti più accessibili.

GRANDI CATENE E SUPERMERCATI ANCORA PROTAGONISTI
La scelta di ristoranti, bar, punti di ristoro e negozi di alimentari da parte degli europei rimane decisamente tradizionale. Acquistano ancora di più da catene come Starbucks, Five Guys, Quick e Pret a Manger rispetto agli indipendenti perché desiderano valore, convenienza e opzioni di consegna a domicilio facili, che i grandi operatori con operazioni di back-office professionali sono spesso maggiormente in grado di offrire. Questo è evidente anche nella vendita al dettaglio di alimentari. Dopo anni di rapida crescita per i discount, gli europei stanno tornando ad amare i supermercati. Nell’ultimo anno, le vendite unitarie dei supermercati sono cresciute dell’1,6% rispetto a solo lo 0,8% per i discount.

MEGLIO PER ME E PER L’AMBIENTE
Nonostante la pressione sul costo della vita, essere responsabili dal punto di vista ambientale negli acquisti alimentari rimane importante: il 26% dei consumatori europei preferisce opzioni ecocompatibili e il 27% è attratto da marchi socialmente responsabili. Sebbene la maggior parte delle visite ai ristoranti continui ad essere guidata dal desiderio di concedersi un piacere, gli europei prediligono sempre più prodotti locali e stagionali. Inoltre, il 20% dei consumatori europei ora afferma che è importante portare a casa la propria “doggy bag” e lo considera un atto di sostenibilità. Il risparmio di denaro è la motivazione principale per richiederla, ma anche il desiderio di ridurre lo spreco alimentare gioca un ruolo centrale. Un ulteriore 19% vorrebbe che gli avanzi fossero donati in beneficenza.

La snack economy europea vale 234 miliardi di euro

C’era una volta il pasto. Anzi, l’abitudine di alimentarsi in momenti prestabiliti della giornata – diffusasi a partire dalla metà dell’800 – ha portato a codificarne tre di pasti, che però scandiscono sempre meno le giornate di noi consumatori. Tante le motivazioni, un solo risultato: il proliferare degli snack, che oggi rappresentano il 40% del valore delle vendite di alimentari confezionati in Europa. Il dato emerge dalla nuova analisi “Snack Unwrap: The Insatiable Craving for Growth” di Circana, che quantifica in 234 miliardi di euro il valore del mercato europeo degli snack nel 2024, in crescita del +2,9% su base annua, con un incremento di 7 miliardi di euro, nonostante i volumi venduti siano rimasti stabili a 115 miliardi di unità. L’inflazione resta un fattore importante, ma la crescita dei volumi è guidata da categorie funzionali e orientate alla salute, come: cereali e barrette per la colazione (83,6 milioni; +6,0%), frutta secca e disidratata (160,2 milioni; +4,9%), formaggi (478,4 milioni; +3,1%), yogurt (303,2 milioni; +3,5%).
Va precisato che l’analisi di Circana è la più approfondita mai realizzata sul mercato europeo degli snack, basandosi su dati vendita al dettaglio di sei mercati chiave: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. Ad essere inclusi sono ben 628 segmenti tra snack dolci, salati, freschi, surgelati e funzionali, in modo da offrire una panoramica del comportamento dei consumatori. “La corsia degli snack è diventata lo specchio dello stile di vita moderno – dichiara Ananda Roy, SVP Thought Leadership ed Europe CPG Growth Advisor di Circana –, plasmata da nuove tendenze legate a dieta, abitudini e momenti di consumo che vanno oltre quelli tradizionali. Per restare rilevanti, i brand globali devono bilanciare gusti locali con motivazioni di consumo universali come piacere, praticità e benessere. Il successo non si misura solo in quote di mercato, ma in capacità di essere rilevanti. Per vincere, bisogna trattare meno gli snack come una categoria e più come una cultura: fluida, ibrida e in continua evoluzione”.

SALUTE E BIOGNI EMOTIVI GUIDANO LA CRESCITA
Secondo Circana, la categoria degli snack sta evolvendo più rapidamente rispetto a qualsiasi altro momento dopo la pandemia, spinta da un’ondata di trend che riflettono priorità salutistiche, stili di vita e bisogni emotivi in cambiamento. Dalle opzioni ad alto contenuto proteico o per la salute intestinale, agli snack minimamente processati, i consumatori compiono scelte più intenzionali, alla ricerca di energia, equilibrio o comfort. Aumentano le proposte con la formula “piacere sì, ma dalle porzioni controllate” e le alternative plant-based, insieme ai trend virali e alle occasioni social a dimostrazione che la crescita odierna non è legata solamente alla mera funzione, ma anche all’emozione suscitata.

SUPERMERCATI IN VETTA ALLE VENDITE
I supermercati continuano a dominare il mercato europeo degli snack, rappresentando il 50% del valore complessivo delle vendite e una crescita del +2,1% nei volumi. I discount rivestono un ruolo sempre più importante, generando 44 miliardi di euro di vendite e registrando crescita sia in valore che in volume. Al contrario, i negozi di prossimità mostrano un calo nei volumi, mentre gli ipermercati restano stabili. Siti e-commerce e canali specializzati più piccoli, pur con una quota complessiva minore, sono quelli che registrano i tassi di crescita più elevati, evidenziando opportunità emergenti nel digitale e nel retail di nicchia.

L’ITALIA SI SEGNALA PER LA QUOTA A VALORE
I Paesi Bassi (44,6%) e l’Italia (43,2%), tra i sei principali mercati europei, vantano le quote valore più alte per gli snack, confermando il forte orientamento dei consumatori verso questa categoria. Nel frattempo, la Germania (60 miliardi di euro; +2,5%) e il Regno Unito (53 miliardi di euro; +3,6%) guidano per vendite totali in valore, riflettendo la maturità dei rispettivi mercati e il ruolo centrale degli snack nelle principali economie del ramo beni di largo consumo europeo.

I SUGGERIMENTI DI CIRCANA
In conclusione, Circana formula una serie di raccomandazioni indirizzate a retailer e produttori. Vediamole nel dettaglio di seguito.
Passare dall’impulso all’intenzionalità: costruire strategie di portfolio adatte alle nuove occasioni di consumo, ad esempio prima dell’allenamento, durante i pasti o per rilassarsi la sera.
Accelerare l’innovazione funzionale: valorizzare claim come alto contenuto proteico, benefici per la salute intestinale, energia e prodotti poco processati per attrarre i consumatori più attenti al benessere.
Ridefinire i KPI di successo: oltre alle unità vendute, misurare il successo in base alla capacità di entrare in nuove occasioni di consumo, sinergie di merchandising e rilevanza nei diversi momenti della giornata.
Ottimizzare l’assortimento in modo dinamico: usare analytics granulari per prevedere la domanda, stabilire promozioni mirate e monitorare la performance della categoria in base alle occasioni di consumo snack.
Bilanciare premium e permissività: sostenere sia i formati indulgenti sia quelli più salutari, dalle confezioni piccole e snack “nostalgici” che ricordano il passato, alla frutta fresca e agli snack proteici.

Largo consumo, Circana traccia il bilancio dell’ultimo anno

Il mercato del largo consumo europeo è cresciuto dell’1,9% in valore nell’ultimo anno, raggiungendo i 680 miliardi di euro nei 12 mesi fino a dicembre 2024. Questo risultato è stato trainato principalmente dalla forte domanda dei consumatori per categorie freschi e drogheria alimentare, nonostante l’incertezza macroeconomica e le pressioni inflazionistiche, come viene evidenziato nell’ultimo report semestrale Demand Signals di Circana. Il report, che analizza i dati di vendita al dettaglio nei sei principali mercati europei (Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi) e monitora oltre 230 categorie Fmcg e un milione di referenze, mostra cambiamenti significativi nella spesa dei consumatori, con una chiara preferenza verso prodotti essenziali e orientati alla praticità.
In particolare, i segmenti dei freschi hanno ottenuto performance solide, con una crescita delle vendite in unità del 2,2% (fino a 84,5 miliardi di unità), mentre la drogheria alimentare è aumentata dello 0,8% (fino a 89,1 miliardi di unità), generando insieme un incremento assoluto di 7,5 miliardi di euro su base annua.

GLI EFFETTI DELLA VOLATILITÀ ECONOMICA
Nonostante alcuni segnali di ripresa, il settore Fmcg affronta nuove incertezze dopo un promettente 2024. Sebbene quasi un terzo delle categorie sia passato da un trend negativo a uno positivo e un ulteriore 28% abbia mantenuto la tendenza a crescere, le pressioni economiche aumentano e ciò potrebbe frenare il ritmo. I consumatori diventano più selettivi, si concentrano maggiormente sui beni essenziali, che sono cresciuti dell’1,6%, e riducono gli acquisti di prodotti non essenziali, che sono calati della stessa percentuale, per gestire meglio il proprio budget. “Il settore Fmcg sta dimostrando grande resilienza di fronte alle continue turbolenze economiche – dichiara Ananda Roy, SVP Thought Leadership Europe di Circana –. I consumatori in tutta Europa stanno dando priorità a valore e convenienza, spingendo brand e retailer ad adattare rapidamente i loro portafogli prodotti e le strategie promozionali”.
Le Mdd, che avevano registrato una forte ascesa durante il periodo di inflazione, raggiungendo quasi il 47% delle vendite in unità Fmcg (circa 143 miliardi di unità), stanno ora affrontando una crescente concorrenza da parte dei marchi industriali. Attraverso promozioni mirate, innovazione di prodotto e formati più piccoli, i marchi industriali hanno riconquistato terreno, invertendo parte del vantaggio acquisito dalle Mdd negli ultimi anni. “I marchi industriali stanno reagendo al successo delle Mdd – aggiunge Roy – offrendo ai consumatori un valore differenziato grazie a innovazione, sostenibilità ed esperienze di consumo più appaganti. Le Mdd devono ora ricalibrare le proprie strategie per mantenere il trend di crescita”.

COSA CERCANO I CONSUMATORI
Oggi i consumatori sono in cerca di qualcosa più di una semplice offerta vantaggiosa: vogliono prodotti versatili, in linea con il proprio stile di vita e rispettosi dell’ambiente. Il 68% preferisce prodotti adattabili a diversi contesti e occasioni. La disponibilità fisica è cruciale: oltre la metà dei consumatori cercherà nuovamente un prodotto se non lo trova, ma pochi faranno uno sforzo extra per trovarlo altrove. L’esperienza di consumo è altrettanto importante: il 64% di chi ha avuto una prova insoddisfacente dichiara che non acquisterà nuovamente quel prodotto, sottolineando quanto fiducia e qualità siano essenziali per il successo a lungo termine.

ITALIA E SPAGNA GUIDANO LA CRESCITA
Spagna e Italia sono in testa per la crescita del valore delle vendite di largo consumo in Europa. Il mercato spagnolo è cresciuto del 4,9%, raggiungendo i 99 miliardi di euro nei 12 mesi fino a dicembre 2024, grazie alla forte domanda interna e alla crescita nelle categorie freschi. L’Italia ha registrato un +2,3% in valore, sostenuta da drogheria alimentare e bevande, mentre il Regno Unito è cresciuto moderatamente (+2%) grazie al ritorno della domanda per prodotti convenienti. Il tasso di crescita medio annuo (CAGR) su tre anni, in termini di unità vendute fino a dicembre 2024, mostra un calo in Germania (-0,5%), Francia e Paesi Bassi (entrambi a -0,8%), riflettendo l’incertezza economica e la bassa fiducia dei consumatori.

IN CALO ALCOLICI E DOLCIUMI
Le vendite in unità di alcolici sono calate dell’1,5% rispetto all’anno precedente, mentre le bevande hanno mostrato una lieve crescita dello 0,1%, segnale di un passaggio a scelte più salutari. Anche i dolciumi e gli alimenti per l’infanzia hanno subito un calo (rispettivamente -1,0% e -2,2%), a causa delle tendenze salutistiche e delle variazioni demografiche in corso (dati POS fino a dicembre 2024).

L’ANDAMENTO DEL NON FOOD
Le categorie non alimentari del Fmcg stanno mostrando una ripresa lenta e disomogenea, con solo alcune aree tornate in crescita. Il comparto Beauty & Personal Care è cresciuto dello 0,9% in unità vendute, spinto dalla forte domanda nel periodo pre-natalizio. I prodotti per la casa sono aumentati dello 0,6%, grazie a vendite in crescita di detersivi e prodotti per il bucato, sostenute da nuovi lanci e forti attività promozionali.
Le strategie della Mdd sono diventate più sofisticate, con differenze tra i vari mercati europei. Spagna e Germania mantengono una forte penetrazione delle Mdd (rispettivamente 49% e 43% di quota valore di mercato), anche se il recente slancio si è attenuato. In Francia la quota Mdd è cresciuta moderatamente, mentre nel Regno Unito e in Italia si è stabilizzata, riflettendo una concorrenza più intensa da parte dei marchi industriali.

Daniele Gilli è il nuovo Amministratore Delegato di Circana

Passaggio del testimone in Circana: Daniele Gilli è stato nominato Amministratore Delegato a partire dal 1° aprile, succedendo ad Angelo Massaro, manager di lunghissimo corso dell’azienda. Gilli era in precedenza Direttore Commerciale della stessa società, che in una nota stampa sottolinea la profonda conoscenza del mercato e la solida esperienza maturata dal nuovo Ad, pronto a guidare Circana in una fase di crescita e innovazione, mantenendo un forte focus sulla centralità del cliente e sull’evoluzione delle soluzioni data-driven. “Sono orgoglioso di assumere questo nuovo incarico – dichiara Daniele Gillie di poter continuare a lavorare con un team eccezionale. Insieme, rafforzeremo ulteriormente la nostra posizione di partner strategico per le aziende che vogliono competere in un mercato in continua trasformazione”. Circana è leader nella fornitura di tecnologia, intelligenza artificiale e dati agli operatori del largo consumo e di beni durevoli, produttori e distributori. Le sue analisi predittive consentono ai clienti di misurare la loro quota di mercato, comprendere il comportamento dei consumatori e accelerare la crescita.

I trend del vino in Gdo, aspettando i dazi di Donald Trump

Il peggio sul mercato interno sembra essere alle spalle, ma i dazi minacciati da Donald Trump e la perdurante debolezza a volume suggeriscono cautela. Il vino in Gdo è reduce da anni di grande sofferenza, a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, il mercato pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare cenni di miglioramento e nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi – da non intendere come riduzione – e al conseguente scenario di maggiore stabilità. È questa, in sintesi, la visione della società di ricerche Circana, che ha diffuso in anteprima alcuni dati dello studio “Circana per Vinitaly” che verrà presentato nella sua interezza in una tavola rotonda in programma a Verona lunedì 7 aprile.
La Gdo resta il canale di vendita più importante per il settore, con 753 milioni di litri di vino e spumante commercializzati nel 2024, chiuso con un -1,3% a volume sull’anno precedente (fatta eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso), in parte compensato da un +2,2% a valore. Andamento positivo per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%, confermata anche da altre categorie di vini che nel 2024 hanno registrato buoni risultati, in parte inaspettati.

I BEST PERFORMER A VOLUME E A VALORE
Nel 2024, crescono significativamente a volume, rispetto all’anno precedente, il siciliano Inzolia, con il +12,9%, il Primitivo di Puglia (+11,8%), quasi al pari del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria) con il +11,7%, seguito dalla friulana Ribolla (+11,3%). La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata invece a valore, mostra il Vermentino al primo posto con +13,5%, seguito dal Primitivo di Puglia con il +12,6%, dal trentino Lagrein che cresce dell’11,5% e dal Pinot Nero con il +9,8%.
Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.

I PIÙ VENDUTI IN GRANDE DISTRIBUZIONE
In generale, gli italiani nei supermercati preferiscono i rosati ai bianchi, i bianchi ai rossi e i vini fermi a quelli frizzanti. Al primo posto il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con quasi 50 milioni di litri venduti (+4,7% rispetto all’anno precedente), seguito dal Chianti (Toscana) con oltre 16 milioni di litri e dal Lambrusco (Emilia-Romagna, Lombardia) con oltre 15 milioni di litri, che però performano peggio dell’anno scorso (-2,9% e -4%). Da notare le buone performance del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria), al sesto posto in classifica, che cresce dell’11,7% con oltre 11 milioni e 600mila litri venduti, della Ribolla (Friuli-Venezia Giulia), all’ottavo posto con quasi 8 milioni e 700mila litri venduti (+11,3%) e del Primitivo di Puglia, all’undicesimo posto con 7 milioni e 350mila litri (+11,8%).
Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria – dichiara Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana –. Nel 2024, le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore”.

Mdd al 39% di quota a valore nei sei principali paesi europei

Bilancio positivo a volume e a valore per le marche del distributore, che a giudizio di Circana stanno guidando una trasformazione significativa nel settore dei beni di largo consumo in Europa. Il rapporto Private Labels: Transformation for Growth evidenzia come la Mdd abbia saputo capitalizzare il cambiamento nelle abitudini di consumo, offrendo prodotti accessibili e di alta qualità, in linea con le richieste in continua evoluzione verso scelte di benessere, sostenibilità e valore. Nonostante le forti pressioni inflazionistiche nel largo consumo, le marche private hanno registrato una crescita del 9,4% nelle vendite a valore e un incremento del 2,2% a volume nei sei principali mercati europei (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) con dati a marzo 2024. Con una quota di mercato del 39% in valore e del 46% in unità vendute, le Mdd si sono affermate come attori chiave del settore. “Le Mdd hanno ridefinito il panorama competitivo – dichiara Ananda Roy, Senior Vice President of Thought Leadership di Circana – non solo tramite prezzi più abbordabili, ma anche grazie ad un’offerta coerente di qualità, innovazione e sostenibilità. Il loro successo sottolinea un cambiamento più ampio nei consumatori, che scelgono in misura crescente marchi in linea con i loro valori, soprattutto nei segmenti benessere ed eco-friendly”.

Il rapporto evidenzia la maggiore penetrazione delle Mdd in categorie come alimenti freschi e refrigerati, cura della casa e della persona, con crescite significative negli alimenti per l’infanzia (+2,3pp) e prodotti per animali non alimentari (+2,2pp). Spagna (48%), Germania (43%) e Paesi Bassi (42%) sono i mercati con la maggiore penetrazione delle Mdd. Dal canto loro i marchi industriali hanno mostrato una ripresa modesta grazie a strategie promozionali aggressive. Nel Regno Unito è stato oggetto di promozioni il 43% delle unità vendute dai marchi industriali, che tuttavia continuano a rimanere indietro in termini di crescita complessiva. Il report di Circana delinea quattro strategie chiave per i brand che vogliono competere in modo efficace: diversificarsi in segmenti adiacenti, far crescere il settore attraverso l’innovazione, distinguersi in modo unico e collaborare strategicamente. I brand che si concentrano esclusivamente sulle promozioni senza investire nell’innovazione rischiano di rimanere indietro in un mercato sempre più dinamico.

L’INNOVAZIONE È FONDAMENTALE
Circana mette in evidenza anche un rallentamento nell’innovazione di categoria, con un calo del 17% nel lancio di nuovi prodotti, dovuto alle interruzioni della supply chain ed evidenzia la focalizzazione sulle gamme di prodotti principali. Questo fenomeno potrebbe trasformare il largo consumo in un vero e proprio “deserto dell’innovazione”, evidenziando la necessità sia per le Mdd che per i marchi industriali di dare priorità all’innovazione per stimolare la crescita organica. Si prevede che la Mdd continuerà il suo slancio di crescita grazie agli investimenti nell’espansione della gamma, nella premiumizzazione e nelle iniziative di sostenibilità. Le preferenze dei consumatori verso una vita più sana, il benessere e il consumo etico continueranno a influenzare le decisioni d’acquisto, rafforzando l’importanza di allineare l’offerta di prodotti a questi valori.

CAUTO OTTIMISMO SUL LARGO CONSUMO
Alla luce di una previsione di crescita del Pil per l’area Euro nel 2025 (+0,4 punti percentuali su base annua), Circana è cautamente ottimista per il largo consumo. Le marche del distributore continueranno a mantenere il loro forte slancio, trainate dall’espansione dell’offerta, da strategie di prezzo e innovazione di prodotto. I marchi industriali hanno il potenziale per ridurre il divario se si indirizzano verso l’innovazione e diversificano i loro portafogli. Man mano che entrambi i settori si adattano alle nuove esigenze dei consumatori, il panorama Fmcg si conferma dinamico e altamente competitivo anche nel prossimo anno. “Il 2024 è stato un anno cruciale per l’industria Fmcg – conclude Ananda Roy – con la Mdd che ha stabilito un nuovo standard di crescita e innovazione. Il 2025 sarà un anno decisivo per entrambi, in cui il successo a lungo termine dipenderà dalla capacità di innovare e connettersi con le esigenze in continua evoluzione dei consumatori. L’opportunità è aperta a tutti i brand per distinguersi e offrire prodotti in linea con le aspettative dei consumatori sempre più orientati al valore”.

Giocattoli, vendite stabili nel 2024. Bene costruzioni e modellini

Nel 2024 le vendite globali di giocattoli si sono stabilizzate: a guidare il mercato sono collezionabili, grandi classici e acquisti intelligenti. A rivelarlo i dati raccolti da Circana relativi a dodici mercati globali (G12), tra cui Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Messico, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Secondo il Retail Tracking Service di Circana, nel 2024 le vendite nei G12 sono diminuite dello 0,6% rispetto al 2023.

Dopo quattro anni consecutivi di crescita quindi, nel 2024 il prezzo medio di vendita è rimasto stabile rispetto all’anno precedente (-0,2%). Cinque delle 11 supercategorie di giocattoli monitorate da Circana hanno registrato nei G12 un aumento delle vendite in valore. I set di costruzioni hanno continuato a crescere per il quinto anno consecutivo, raggiungendo la prima posizione sia in termini di vendite che di crescita, con un incremento del 14%. I giocattoli esplorativi e altre tipologie sono aumentati del 5%, mentre le vendite di veicoli (modellini) sono cresciute del 3%. Anche le categorie di peluche, giochi e puzzle hanno registrato un incremento dell’1%.

In un 2024 che ha registrato meno film campioni d’incassi, le vendite di giocattoli property sono cresciute dell’8%, rappresentando il 34% del mercato totale. Questi risultati positivi evidenziano sia il continuo fascino dei franchise nuovi ed evergreen, spesso legati alla nostalgia, sia il ruolo del merchandise sportivo nel trainare le vendite. Pokémon ha mantenuto il primo posto come property più venduta a livello globale, seguito da classici intramontabili come Barbie, Marvel Universe, Hot Wheels e Star Wars. In particolare, Lego Botanicals è emerso come il brand con la maggiore crescita, riflettendo il trend dei giocattoli rivolti ai consumatori adulti, sfruttando la tendenza al benessere mentale e ai giocattoli per la salute psicologica. Le vendite di giocattoli collezionabili sono cresciute di quasi il 5%, rappresentando il 18% del volume complessivo e il 15% del valore totale delle vendite. Figure collezionabili di piccole dimensioni, giochi di carte collezionabili e peluche hanno trainato le vendite durante tutto l’anno, grazie a produttori che hanno rinnovato le loro linee di prodotto per attrarre fan di tutte le età.

“Le vendite di giocattoli nel 2024 riflettono un forte contrasto nel comportamento dei consumatori: da un lato, i clienti prendono decisioni molto razionali, acquistando in base alle offerte e alle reali necessità; dall’altro, si concedono acquisti emozionali per alimentare la loro passione o concedersi un momento di svago” ha dichiarato Frédérique Tutt, global toys industry advisor di Circana. Che aggiunge: Le vendite di giocattoli collezionabili non sono mai state così alte come nel 2024. Quest’anno ci aspettiamo che il mercato globale dei giocattoli sia positivamente influenzato dal botteghino e dalle serie popolari sulle piattaforme di streaming, continuando a stimolare l’interesse di giovani e adulti per i giocattoli e il merchandise collezionabile. Questi fattori dovrebbero contribuire a compensare gli effetti del calo delle nascite nella maggior parte delle regioni e l’incertezza economica che incide sulla propensione alla spesa dei consumatori”.

ANNUAL GLOBAL TOY INDUSTRY PERFORMANCE AWARD: I VINCITORI
Circana ha annunciato i vincitori dell’Award per le migliori performance nel settore globale per le categorie giocattoli, brand e produttori più venduti e con la maggiore crescita nelle vendite a livello globale e nei singoli mercati di Stati Uniti, Europa, Canada, Brasile e Messico, secondo il Retail Tracking Service di Circana.

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