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Con un nuovo pallet di plastica Conad vince il premio “Il logistico dell’anno 2018”

Ridurre il danneggiamento dei prodotti, limitare i disservizi nel punto di vendita, evitare gli sprechi alimentari e la conseguente produzione di rifiuti: sono gli obiettivi alla base del progetto che Conad ha sviluppato assieme a Cpr System, partner storico nella gestione in comune di pallet e imballaggi riciclabili per il trasporto di prodotti.

Grazie a un nuovo pallet in plastica (polipropilene riciclabile al 100%), leggero e inforcabile per sollevamento, è stato possibile gestire al meglio la distribuzione dei prodotti deperibili a proprio marchio (salumi e formaggi). Il nuovo supporto consente di ridurre il peso complessivo della colonna di carico costituita da più pallet, aumentando al contempo la superficie di appoggio sull’elemento sottostante. Ma è anche un esempio di economia circolare, messo a punto per riutilizzare i materiali in successive fasi o cicli, riducendo gli sprechi ed evitando l’abbattimento di alberi per produrre pallet in legno.

Il progetto è valso a Conad il premio “Il logistico dell’anno 2018”, riconoscimento che Assologistica attribuisce ogni anno alle imprese che più fanno innovazione nel settore.

“Conad ha posto in questi ultimi anni una forte attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile. L’impegno è cresciuto ed è evidenziato da tutte le iniziative messe in atto per ridurre l’impatto ambientale delle attività di distribuzione – spiega il direttore supply chain Conad Andrea Mantelli –. Il successo dei prodotti Conad è dovuto a un insieme di fattori: qualità, attenzione alla selezione dei fornitori, controlli sulla filiera, convenienza, ma anche ottimizzazione dei flussi distributivi. Elemento, quest’ultimo, su cui abbiamo lavorato molto, in chiave di centralizzazione logistica e di sviluppo di progetti innovativi. Il premio è il riconoscimento del nostro impegno in materia di sostenibilità e di un progetto che migliora la qualità dell’ambiente migliorando le modalità di trasporto”.

In un viaggio di rifornimento si possono caricare in media 120 nuovi pallet con una riduzione di 2.200 chilogrammi sul totale trasportato rispetto a quelli tradizionali in legno, a tutto vantaggio di una maggiore quantità di prodotto caricabile. In questo modo, inoltre, si riduce del 20% l’incidenza di prodotti danneggiati, evitando il reso e di generare rifiuti (legno e chiodi).

È soprattutto l’ambiente a trarne vantaggio: le emissioni di gas serra – ovvero di CO2 – legate ai trasporti si riducono del 42 per cento rispetto al tradizionale sistema con bancali in legno a causa della minor massa dei pallet in plastica, ai maggiori quantitativi trasportabili di prodotto e, dunque, al minor numero di viaggi degli automezzi.

“La partnership con Conad ci ha consentito di sviluppare importanti progetti finalizzati a preservare la qualità dei prodotti freschi e la sicurezza alimentare, ottimizzando i trasporti, rendendoli più efficienti e riducendone l’impatto ambientale – sottolinea il presidente di Cpr System Francesco Avanzini –. Cpr nasce sostenibile e consideriamo la sostenibilità un’opportunità anche per lo sviluppo economico del Paese. Il premio corona un impegno di lunga data, che portiamo avanti per fornire alla moderna distribuzione le risposte migliori e più efficaci, in un’ottica di economia circolare che è sempre più il nostro carattere distintivo”. 

Conad affitta sei ipermercati Iper lungo la costa adriatica

Un accordo Conad-Finiper che consentirà a Conad di crescere sulla dorsale adriatica: è stato sottoscritto dai due gruppi l’affitto di ramo d’azienda a Conad relativo a sei ipermercati con 44.083 metri quadri di superficie di vendita e che nel 2017 hanno sviluppato un fatturato lordo di 250 milioni di euro.

Conad, tramite le cooperative associate Conad Adriatico e Commercianti Indipendenti Associati, subentrerà nel corso del primo quadrimestre 2019 nella gestione commerciale degli ipermercati Iper di Ortona (Chieti), Pescara, Colonnella (Teramo), Civitanova Marche (Macerata), tramite Conad Adriatico, e Pesaro e Udine, in gestione a soci di Commercianti Indipendenti Associati, e usufruirà del know how del gruppo Finiper, in particolare nei prodotti freschi e in alcuni comparti del non food. Gli addetti coinvolti nell’operazione sono oltre 1.100.

La politica commerciale sarà quella tipica dell’unione di coooperative: ampia scelta di prodotti e marche, di qualità e conveniente, e forte focalizzazione sulla marca del distributore.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato il proprio assenso all’operazione. L’accordo tra i due gruppi italiani è di natura commerciale e farà conseguire anche importanti sinergie nei costi di logistica, sempre più cruciali per affrontare la crescente competizione del mercato.

“L’accordo tra Finiper e Conad è un’opportunità per crescere ulteriormente lungo la dorsale adriatica proponendo convenienza e servizi sempre più vicini alle esigenze dei cittadini – annotano l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese e il presidente di Finiper Marco Brunelli –. Abbiamo politiche commerciali simili e quindi una forte sintonia di intenti. Vogliamo generare ricchezza nei territori e integrarci nelle comunità locali facendoci interpreti dei loro bisogni e delle loro aspirazioni. Per svolgere al meglio il nostro ruolo di imprenditori, ma anche di gruppi capaci di esprimere una concreta cittadinanza d’impresa”.

“L’accordo con Finiper rappresenta, da un lato, una buona occasione per rafforzare la nostra presenza nel territorio storico; dall’altro, una sfida a mantenere e possibilmente conquistare nuovi clienti – spiega il direttore generale di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando –. Con questi quattro ipermercati valorizzeremo ulteriormente la presenza di Conad nella provincia di Macerata e in Abruzzo. Daremo, inoltre, ai nostri soci l’opportunità di fare una crescita imprenditoriale importante nel format ipermercato e ai piccoli imprenditori locali di valorizzare le loro produzioni”.

Conad Adriatico è una delle sette cooperative associate in Conad e ha chiuso il 2017 con un fatturato della rete di vendita di 1.080 milioni di euro (+7% rispetto al 2016), confermandosi come prima insegna in Abruzzo e Molise (fonte: GNLC II semestre 2017).

“L’operazione portata avanti con Finiper contribuisce al progetto di sviluppo con cui vogliamo rafforzare la presenza di Conad negli ipermercati – commenta l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati Luca Panzavolta –. È nostra intenzione qualificare la nostra presenza nelle piazze di Pesaro e Udine con due punti vendita che saranno gestiti da soci imprenditori del territorio e conquistare la fiducia di un numero crescente di persone. Siamo leader di convenienza e questa ulteriore fase di sviluppo non potrà che portare vantaggi anche alle imprese del territorio e alle comunità”.

Commercianti Indipendenti Associati ha chiuso il 2017 con un fatturato della rete di vendita di 1.599 milioni di euro (+5,8% rispetto al 2016). Opera in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia con una quota complessiva del 12,9% (fonte: GNLC II semestre 2017).

Conad e Censis fotografano la società (italiana) del rancore

Uno scossone a una società ripiegata su se stessa e su un passato mitico e mitizzato, rancorosa, impverita e impaurita: lo vuole dare il progetto presentato ieri a Roma da Conad e Censis. Che hanno fotografato la nostra società italiana attuale, e il quadro è sconfortante, per non dire sinistro: uscita con le ossa rotte dalla crisi economica del 2008, l’Italia guarda al futuro con un carico di paure e rancore, impoverita di quelle fughe in avanti servite nei decenni passati a dare corpo al miracolo economico e a una potenza economica a livello mondiale. Aspettative decrescenti, diseguaglianze sociali, paura di scendere nella scala sociale hanno generato la società del rancore, una società frammentata, debole, chiusa, regressiva. Che ha rinunciato a consumi e investimenti, motore insostituibile di sviluppo.

L’analisi Censis (l’intera ricerca è scaricabile a questo link) restituisce l’immagine di un Paese che nutre un forte disagio per il presente, ha una grande nostalgia del passato (7 italiani su 10 sostengono che “si stava meglio prima”) ed è incapace di investire nel proprio futuro. Le ragioni sono tante: dalla bassa natalità (dal 1951 a oggi si sono “persi” 5,7 milioni di giovani) all’abbassamento del reddito nei giovani (rispetto alla media della popolazione le famiglie giovani, con meno di 35 anni di età, hanno un reddito più basso del 15% e una ricchezza inferiore del 41%), dalla crisi sociale allo smarrimento della cultura del rischio personale, indispensabile per rimettere in moto la crescita e i meccanismi di ascesa della scala sociale.

Crescono, alimentati dal rancore, i pregiudizi verso ciò che è “diverso”: 7 italiani su 10 sono contrari al matrimonio con una persona più vecchia di almeno vent’anni o dello stesso sesso, oltre che a quello con persone di differente religione, in particolare islamica. 4 su 10, poi, non vedono di buon occhio l’unione con immigrati, asiatici o africani.

Il 95% degli italiani è convinto che per fare strada nella vita occorra conoscere le persone giuste, provenire da una famiglia agiata (88%, diversamente da tedeschi, 61%; inglesi, 54%; francesi, 44%; svedesi, 38%) o avere fortuna (93% rispetto all’89% dei tedeschi, 77% dei francesi, 69% degli svedesi e 62% degli inglesi).  

Eppure nell’ultima fase della recessione e nella timida ripresa congiunturale gli italiani dispongono di una liquidità totale di 911 miliardi di euro (cresciuta di 110 miliardi tra il 2015 e il 2017), pari al valore di un’economia che, nella graduatoria del Pil dei Paesi europei post Brexit, si colloca dopo Germania, Francia e Spagna, ma prima dei Paesi Bassi e della Svezia. Insomma, l’Italia ha smarrito la capacità di guardare avanti e si limita a utilizzare le risorse di cui dispone senza tuttavia seguire un preciso programma. Lo dimostra anche l’incidenza degli investimenti sul Pil scesa al 17,2% e che colloca l’Italia a distanza dalla media europea (20,5% escluso il Regno Unito, 21,1% con il Regno Unito), da Francia (23,5%), Germania (20,1%) e Spagna (21,1%).

 

A caccia di speranze e talenti

A partire da tale scenario Censis e Conad uniscono competenze e forze per dare vita a un progetto di ricerca, comunicazione e confronto aperto a tutti gli attori del vivere sociale, cittadini, politica, istituzioni e imprese, per favorire l’avvio di una riflessione comune che si trasformi in una nuova spinta propulsiva a costruire il futuro di ciascuno e del Paese.

La crisi che blocca l’Italia è economica ma anche sociale e il progetto Censis-Conad si pone proprio l’obiettivo di stimolare l’avvio di una riflessione comune, portando in evidenza i costi che il Paese pagherà nel caso la società restasse intrappolata nella propria paura, nella nostalgia del passato, nel rancore. Una riflessione che dovrà dare visibilità e forza a idee ed esperienze concrete.

Le attività prevedono la valorizzazione delle conoscenze attuali, continuando al contempo a individuare ulteriori fonti specifiche per il progetto; la loro divulgazione, portando la riflessione sui contenuti nei luoghi più significativi del Paese sia per il progetto sia per Conad; un’intensa campagna di comunicazione dando visibilità a tre roadshow territoriali (uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud) con il coinvolgimento di stakeholder, testimonial, esperti, referenti istituzionali, politicu e alimentando Osserva Italia di Repubblica.it, l’osservatorio sugli stili di vita degli italiani e sulle loro aspettative per il futuro, con notizie, dati e commenti.

A chiusura del progetto, Censis e Conad daranno vita a un evento di alto profilo culturale e sociale che ruota attorno alla presentazione dell’immaginario collettivo contemporaneo degli italiani, all’incontro con grandi personalità sui temi affrontati, alla consegna del premio Top Imaginary Contest al personaggio pubblico che più ha fatto presa sullo stato d’animo degli italiani e a una lectio magistralis di un personaggio pubblico che incarna al meglio il nuovo immaginario collettivo rivolta agli studenti delle scuole medie superiori e universitari.

Il progetto è stato presentato a Palazzo Giustiniani dal responsabile aree politiche sociali del Censis Francesco Maietta. Alla presentazione è seguita la tavola rotonda Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo con il giornalista Luca De Biase, il filosofo Maurizio Ferraris, il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii e l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, moderata dalla giornalista Maria Latella.

Aste al ribasso, il chiarimento di Esselunga e Conad

Chiarisce la sua posizione a seguito delle polimiche delle settimane passate sulle aste online al doppio ribasso che strangolerebbero gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione la nota diramata oggi da Esseluga. La catena di Pioltello tiene infatti a chiarire che “il Gruppo Esselunga ha adottato un proprio codice etico che impone il rispetto dei diritti umani fondamentali e la dignità delle persone. Ci impegniamo costantemente nella prevenzione di ogni forma di sfruttamento. Allo stesso tempo chiediamo ai nostri fornitori il rispetto di questi principi, pena l’esclusione dalla nostra rete commerciale”.
Esselunga, inoltre, “non ha mai fatto ricorso alla pratica delle aste elettroniche per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari, nel rispetto dei propri valori e a tutela dei suoi clienti e dei suoi fornitori”.
Coerentemente con questi principi, a settembre 2017 l’insegna ha sottoscritto un protocollo di intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al fine di favorire un mercato più trasparente e per evitare effetti distorsivi nei rapporti di filiera.

Nei giorni scorsi anche Conad era intervenuta attraverso le parole dell’Ad Francesco Pugliese, in merito allo sfruttamento del lavoro nelle campagne e alle affermazioni di coloro che vorrebbero addossare la responsabilità di questi fenomeni alla distribuzione e alle “aste al doppio ribasso”.

“Si vogliono confondere le acque sovrapponendo due fenomeni differenti, entrambi esecrabili, ma di natura molto diversa. Il primo è quello dello sfruttamento dei migranti, a cui ricorre da tempo una parte dell’imprenditoria agricola. È vergognoso ma non vi è nulla di nuovo, purtroppo: in passato le vittime erano principalmente le donne, da qualche tempo sono gli stranieri ma si tratta sempre di persone private di diritti. Cercare i responsabili al di fuori del mondo agricolo significa giustificare implicitamente gli imprenditori della terra che ricorrono all’illegalità (peraltro a scapito di tutti gli altri) e rinunciare a combattere – al fianco delle autorità e delle forze dell’ordine – una piaga che invece riguarda profondamente proprio il comparto agricolo. Le leggi ci sono e sono molto chiare, ma il ruolo di vigilanza e repressione spetta alle istituzioni che devono incrementare le visite ispettive”.

Qyuanto inevce alle aste a doppio ribasso, questione “prettamente commerciale”, “Conad ha più volte espresso la sua contrarietà e infatti non vi partecipa. Gli imprenditori agricoli dovrebbero fare lo stesso: astenersi. Attualmente al Parlamento europeo è in discussione una Direttiva comunitaria che sarebbe bene includesse queste aste tra le pratiche sleali nella filiera alimentare.  È certamente un buon inizio, purché ci si ponga davvero l’obiettivo di tutelare il mondo agricolo e le piccole e medie imprese, non le grandi multinazionali del food alle quali non mancano i mezzi per imporsi”.

Un nuovo Conad City apre a Cagliari, decimo Conad in città

Moderno e funzionale per ogni tipo di spesa, con tanti servizi che vanno incontro alle esigenze dei clienti: così si presenta il nuovo Conad City aperto sabato 21 luglio in viale Trieste 98 a Cagliari. A pochi giorni dall’assemblea generale dei soci di Conad del Tirreno, in cui sono stati presentati i risultati dell’esercizio 2017, chiuso con un giro di affari complessivo di 2,49 miliardi di euro (+4% sul 2016), e un piano di investimenti triennale di 246,5 milioni di euro, la cooperativa inaugura il suo decimo supermercato a Cagliari.

Il punto di vendita si trova nel centro storico di Cagliari, in una zona residenziale e anche sede di lavoro dei principali enti pubblici. Sviluppato su 500 metri quadri di superficie di vendita, èdotato di 4 casse tradizionali e da lavoro a 12 addetti. A disposizione dei clienti un parcheggio per 15 posti auto. Saràaperto da lunedì a sabato dalle ore 8 alle 20.30 e domenica dalle ore 8.30 alle 13.30.

“Ci aspettiamo molto da questo nuovo punto di vendita che ci consente di consolidare e rafforzare la presenza in città – ha detto il direttore Rete di Conad del Tirreno Michele Orlandi -. Si tratta di un supermercato funzionale, moderno, con tanti servizi e convenienza per soddisfare al meglio le esigenze di una spesa quotidiana completa in tutti i reparti. Il legame con il territorio e le sue economie è, per noi di Conad, un valore fondamentale che rafforza il dialogo con i clienti e le comunità locali enfatizzando la distintivita dell’offerta Conad”.

“In una terra ricca come quella sarda, non potevamo non dare risalto ai nostri prodotti ed alle nostre eccellenze – sottolinea Alessandro Seu, nuovo socio imprenditore di Conad del Tirreno -. È un impegno quotidiano e costante per il rispetto e la promozione della cultura regionale sarda in campo alimentare. La storia di Conad in Sardegna nasce proprio a Cagliari alla fine degli anni ’70: oggi l’insegna è diventata leader e non posso che essere onorato di farne parte”.

Tanti i reparti per una spesa completa, in grado di coprire ogni esigenza di consumo: ortofrutta, macelleria, pescheria assistita, panetteria, gastronomia, rosticceria e salumeria assistiti, drogheria chimica e alimentare e una cantina di vini offrono ampi assortimenti, servizio efficiente, completo e di qualità. Nei reparti freschi e freschissimi è possibile trovare i prodotti improntanti ai nuovi stili di consumo, dal biologico al locale, con un ampio assortimento di prodotti a km 0. Nell’area benessere, con le proposte di Verso Natura Conad – con le linee Bio, Eco, Equo e Veg –, sono esposti i prodotti senza glutine, quelli per celiaci e ad alta digeribilità.

L’impegno quotidiano di Conad sul territorio si concretizza anche attraverso la partnership con numerose associazioni benefiche, culturali e sportive. A Cagliari Conad del Tirreno e i suoi soci hanno scelto di essere parte attiva nella realizzazione di alcuni importanti progetti di solidarietàa favore dei bambini. Iniziative quali ‘’I Cuccioli del Cuore’’ e ‘’Con tutto il cuore’’ hanno permesso di donare all’Ospedale Microcitemico di Cagliari 253.600 euro in quattro anni, utilizzati per dotare la struttura pediatrica di attrezzature di ultima generazione, a scopo diagnostico e curativo.

Conad del Tirreno è una delle sette imprese cooperative tra imprenditori dettaglianti indipendenti associata al consorzio nazionale Conad e ha sede a Pistoia. Associa 213 soci imprenditori – 122 in Toscana e provincia di La Spezia, 38 nel Lazio, 53 in Sardegna – con 342 punti di vendita che, nel 2017, hanno sviluppato un fatturato di oltre 2,49 miliardi di euro. Occupa complessivamente 10 mila persone. Conad del Tirreno ha in funzione 11 distributori di carburanti a insegna Conad, 22 parafarmacie e 3 corner Ottico Conad.

Conad investirà 1.280 milioni in tre anni e incassa un buon inizio di 2018

Oltre un miliardo di investimenti in tre anni e un andamento positivo, che da gennaio a maggio 2018 ha segnato un 4,2% sullo stesso periodo del 2017: li ha annunciati Conad oggi a Milano, alla Fondazione Riccardo Catella, presentando alla comunità finanziaria il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, approvato dall’assemblea dei soci. Ammonta dunque a 1.280 milioni il piano triennale di sviluppo dell’insegna, con un obiettivo: crescere oltre i 13 miliardi di euro di fatturato registrati nel 2017 (+4,9% rispetto all’anno precedente).

Intanto, nei primi cinque mesi dell’anno in corso l’incremento è del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2017, nonostante il mercato risulti in flessione dell’1,7% (fonte: IRI, iper+super totale negozio), Performano meglio i discount Todis (11,3%), gli store Sapori&Dintorni (7,7%), i Conad Superstore (6,6%) e i Conad (3,4%), mentre le Parafarmacie segnano un +10,8%.

Il margine operativo lordo del gruppo Conad (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle sette cooperative associate a Conad: Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A) è cresciuto dello 0,9%, a 408,9 milioni di euro rispetto ai 405,4 milioni del 2016. Il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 224,2 milioni di euro.

In crescita anche l’utile di esercizio, a 207,7 milioni di euro dai 201,4 milioni del 2016 (+3,1%), a cui va aggiunto quello prodotto dai soci imprenditori.

Conad è il secondo player del mercato con una quota del 12,5% sul totale Italia rispetto al 14,2% del leader (fonte: GNLC 2017). Il patrimonio netto aggregato (consorzio e cooperative) ammonta a 2,4 miliardi di euro, più del doppio del valore di dieci anni fa (1,04 miliardi di euro), a indicare quanto lo sviluppo abbia rafforzato il valore del gruppo distributivo nel mercato della moderna distribuzione.

 

Più efficienza con il piano 2018-2020

Il piano di investimenti per 1.280 milioni di euro nel triennio 2018-2020 è così diviso: 394 nel 2018, 530 nel 2019 e 356 nel 2020. Servirà a finanziare nuove aperture e ristrutturazioni, a migliorare l’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini, a ottimizzare i centri distributivi.

“Conad si conferma un gruppo solido, con ottime potenzialità di investimento. Solido anche sul fronte patrimoniale e senza difficoltà a reperire risorse economiche per finanziare il proprio sviluppo – ha detto l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese –. Stiamo crescendo anche sul piano della redditività e degli investimenti, con numeri da leader di mercato che ci proiettano in un futuro sicuramente impegnativo ma che affrontiamo con ottime basi economiche e finanziarie. Ci aspettiamo che il Governo incentivi la libera concorrenza dei mercati e risolva il nodo della tassazione che frena le imprese. Imprese che, da parte loro, devono ritrovare il gusto di fare sviluppo, avendo dalla loro la cultura del saper fare e la capacità di investire in modo produttivo“.

Conad del Tirreno, +4% nel 2017 e investimenti previsti per 246 milioni al 2020

È stato un bilancio positivo quello presentato da Conad del Tirreno alla base sociale: 213 soci, di cui 122 in Toscana e provincia di La Spezia, 38 nel Lazio e 53 in Sardegna. L’esercizio 2017 ha chiuso infatti con un giro d’affari complessivo di 2,49 miliardi di euro (+4% rispetto al 2016) e un utile netto di 25,2 milioni di euro.

 

Il piano triennale di investimenti

La solidità della cooperativa è testimoniata dal patrimonio netto di 345 milioni di euro, base del piano triennale di sviluppo 2018-2020 che vede investimenti per 246,5 milioni di euro finalizzati ad accrescere le quote di mercato e l’efficienza complessiva del gruppo. Azioni e progetti mirati a rafforzare il legame con i clienti, privilegiando un’offerta conveniente e di qualità e destinando risorse anche allo sviluppo dei servizi. Le nuove aperture produrranno inoltre positive ricadute sulle economie locali, in linea con la visione d’impresa della cooperativa.
Conad del Tirreno si conferma il primo gruppo distributivo in Sardegna (con una quota di mercato di oltre il 18%) e nel Lazio (23,5%, assieme all’altra cooperativa Conad che opera in regione, PAC 2000A), e rafforza la propria presenza in Toscana, con una quota di mercato che supera il 15% (fonte: GNLC II semestre 2017).

“Abbiamo chiuso il 2017 con risultati più che positivi, ben oltre l’andamento del mercato e dei consumi. Abbiamo lavorato in modo speciale per rafforzare il rapporto con il cliente e il territorio, con un’offerta attenta a fornire risposte adeguate al ritmo dei cambiamenti in corso – ha sottolineato l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi –. I risultati di bilancio sono il frutto di scelte lungimiranti e del successo del nostro modello fatto di imprenditori indipendenti associati in grado di distinguersi in un mercato sempre più competitivo. Vogliamo accrescere la fiducia riservataci dai clienti rafforzando qualità, informazione ed “esperienzialità” nei nostri punti di vendita. Più il mondo diventa virtuale, più il cliente è alla ricerca esperienze reali per essere sempre più coinvolto, sorpreso e ispirato. Nessun uomo è un’isola e neanche il supermercato lo è: dunque, ascoltare e al contempo gratificare e rassicurare ogni consumatore con un’offerta che coniughi al meglio la capacità di innovare con la tradizione, la qualità con la convenienza. In uno scenario in cui l’asticella della fiducia, dell’efficienza e delle competenze si alza sempre più, dobbiamo essere capaci di esprimere risposte veloci, rafforzando i nostri asset distintivi e lavorando scrupolosamente sulla ricerca di efficienza. Abbiamo investito e innovato il nostro network logistico per supportare la competitività, la qualità e la reattività alle aspettative dei nostri clienti”.

Conad del Tirreno ha in attività 342 punti di vendita (195 in Toscana e nella provincia di La Spezia, 77 in Sardegna e 70 nel Lazio): 29 Conad Superstore, 112 Conad, 148 Conad City, 44 Margherita, 9 Sapori&Dintorni Conad. A questi si aggiungono 11 distributori di carburanti, 22 parafarmacie, 3 ottico, 2 PetStore e 27 bistro-bar sulla marca del distributore e sui prodotti alimentari e freschissimi.

“Il socio imprenditore rappresenta la nostra distintività, per la sua capacità di dialogare con la comunità in cui opera, ponendo massima attenzione al sostegno e valorizzazione del territorio e investendo sulla professionalità dei propri collaboratori, impegnati nell’ascolto dei clienti con aspettative sempre maggiori – ha detto il presidente di Conad del Tirreno Valter Geri –. Ciascuno di noi è sempre più consapevole che fiducia, competenza, professionalità e un sorriso accogliente sono gli ingredienti distintivi che una squadra motivata e vincente deve offrire quotidianamente ai clienti per essere autentici protagonisti del nostro Persone oltre le cose”.

 

Convenienza, mobilità sostenibile e solidarietà

In un 2017 dove il potere d’acquisto è rallentato rispetto al biennio precedente, si conferma la lotta al carovita promossa da Conad del Tirreno. Le numerose iniziative messe in campo – tra cui Bassi&Fissi, un paniere di prodotti quotidiani a prezzi convenienti tutto l’anno – hanno generato oltre 200 milioni di euro di risparmio per i clienti. Una fidelizzazione espressa da un milione e mezzo di Carta Insieme che, oltre ai punti per la raccolta, riserva ogni giorno occasioni di risparmio.
Sono 11 gli impianti di distribuzione in funzione in Toscana, Sardegna e Lazio; lo scorso anno, rifornendosi a queste pompe, gli automobilisti hanno risparmiato oltre 8,5 milioni di euro. Grazie al nuovo accordo con Enel per favorire la diffusione della mobilità elettrica, è prevista l’istallazione di 56 postazioni di ricarica presso i supermercati. Le 22 parafarmacie hanno venduto farmaci da banco con sconti fino al 40 per cento rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie tradizionali.

Conad del Tirreno e i propri soci hanno destinato oltre 3 milioni di euro a iniziative di responsabilità sociale nel campo dello sport – con particolare attenzione al sostegno dei settori giovani di molte discipline sportive –, della cultura e del tempo libero, oltre che per sostenere enti, associazioni onlus e parrocchie locali.

Conad Adriatico cresce, fatturato chiuso a +7%, 36 aperture previste nel 2018

È stato presentato un bilancio positivo per il 2017 di Conad Adriatico ai 261 soci: in crescita sono risultati il fatturato (1.080 milioni, +7% rispetto al 2016), il patrimonio netto (162,2 milioni,+11,6 milioni) e l’utile (12,5 milioni). Nel programma di sviluppo per il 2018 previsti investimenti per 20 milioni di euro e 36 nuove aperture. 

La cooperativa rafforza la propria quota di mercato, ora al 13,52 %, in progressione di 0,8 punti percentuali sull’anno precedente (fonte: GNLC II semestre 2017) ed è leader in Abruzzo (26,3%) e in Molise (23%).

“Abbiamo ottenuto risultati di cui andare giustamente fieri, frutto del nostro modello imprenditoriale, della professionalità dei nostri soci imprenditori e della loro sensibilità nel rendere solida la relazione con le comunità in cui operano, avendo attenzione per i bisogni delle persone e la valorizzazione del territorio – ha sottolineato il direttore generale di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando –. Continueremo a dare risposte alle comunità e alle mutate esigenze dei clienti, rendendo disponibili prodotti e servizi convenienti, di qualità e sostenendo produzioni e iniziative mirate sul territorio. È il nostro modo di restituire alla comunità parte di ciò che riceviamo quotidianamente in termini economici, di fiducia, di buona reputazione”.

Conad Adriatico chiude il 2017 con 408 punti di vendita, per una superficie complessiva di 251.541 metri quadrati: 7 Conad Ipermercato, 5 Conad Superstore, 161 Conad, 123 Conad City, 35 Margherita, 55 discount Todis e 18 L’Alimentare, a cui si aggiungono 1 PetStore e 3 distributori di carburanti, distribuiti nelle regioni del medio basso Adriatico. Una rete di vendita in continuo sviluppo, che nel 2017 ha registrato 31 nuove aperture (20.850 metri quadrati di superficie di vendita) per 49 milioni di euro di investimento. I collaboratori, tra sede centrale e rete di vendita, sono 4.317.

 

Nel 2018 20 euro di investimenti e 36 nuovi punti vendita

Il piano strategico di sviluppo per il quadriennio 2017-2020 vede investimenti per 115,4 milioni di euro. In cantiere per l’anno in corso ci sono 36 nuovi punti di vendita per circa 34 mila metri quadrati di ulteriore superficie con un investimento di 20 milioni di euro.

Completano l’offerta di servizi i distributori di carburante, le parafarmacie, i negozi di ottica e i pet store, format realizzati per rispondere alle diverse esigenze di spesa, sotto il comune profilo della convenienza. Conad Adriatico ha in funzione 13 parafarmacie – 11 negli ipermercati e superstore, 2 nei supermercati –, che hanno consentito al clienti di risparmiare 1,3 milioni di euro; 3 impianti di distribuzione dei carburanti, ai quali gli automobilisti hanno speso 8,6 centesimi di euro al litro in meno rispetto alle quotazioni medie di mercato per un totale di 5,2 milioni di euro risparmiati e 6 negozi di ottica, con una serie di vantaggi valutati in 80 mila euro.

A ciò si aggiunge l’impegno per la difesa del potere di acquisto delle famiglie, portata avanti in particolare con l’iniziativa nazionale Bassi&Fissi: a disposizione dei clienti un paniere composto da 425 prodotti a marchio a un prezzo ribassato in maniera continuativa con un risparmio quantificabile per il 2017 in 713 milioni di euro a livello nazionale. A completare l’offerta di convenienza di Conad Adriatico i vantaggi legati ai buoni sconto (3,3 milioni di euro), all’acquisto dei libri scolastici a prezzi scontati (780 mila euro), alla sottoscrizione di prodotti assicurativi (180 mila euro) e all’utilizzo della Conad card (228 mila euro).

Il legame con il territorio si esprime con investimenti e la creazione di nuova occupazione, ma anche in termini di ricadute sulle economie locali: sono 858 i fornitori locali con i quali la cooperativa ha sottoscritto accordi di fornitura per un valore complessivo di oltre 246 milioni di euro (63 fornitori in più rispetto al 2016, con un fatturato in crescita di 15 milioni di euro), consentendo a tanti piccoli e medi produttori l’accesso al mercato della grande distribuzione.

Nel 2017 Conad Adriatico e i soci hanno destinato 3,1 milioni di euro a iniziative culturali, sportive e di solidarietà. Di questi, 1,9 milioni di euro, con il concorso di Conad, sono stati utilizzati nelle zone di Marche e Abruzzo colpite dal terremoto per mettere in sicurezza alcuni edifici scolastici e completare un vivaio per l’avviamento al lavoro di giovani portatori di disabilità psichica.

PAC 2000A Conad, il 2017 chiude sopra i 3 miliardi (+6,24%)

Cresce il fatturato di PAC 2000A Conad, con un aumento nel 2017 del 6,24% rispetto all’anno precedente e un consolidato di 3.015 milioni di euro, un patrimonio netto di 659 milioni e un utile di 90 milioni. Dati che sono stati presentati agli 881 soci nel corso dell’assemblea di bilancio della cooperativa PAC 2000A Conad. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo dei 3 miliardi di fatturato – si inorgoglisce il direttore generale di PAC 2000° Conad Danilo Toppetti – in anticipo rispetto a quanto ci eravamo prefissati, migliorando la nostra efficienza operativa, lavorando costantemente sull’innovazione, formando nuova imprenditoria giovanile. E abbiamo già varato il piano strategico 2018-2020, che sarà supportato da 335 milioni di euro di investimenti destinati a nuove aperture e all’ammodernamento della rete”.

 

33 nuove aperture

Tra i risultati che fanno sorridere i soci, la conferma della leadership dell’insegna al Centro-Sud, con una quota di mercato del 23,92%, in crescita di 1,32 punti percentuali. Attualmente il gruppo opera in quattro regioni con 1.181 punti vendita: 7 Conad Ipermercato, 66 Conad Superstore, 444 Conad, 314 Conad City, 114 Margherita, 3 store Sapori&Dintorni Conad e 233 discount Todis, questi ultimi distribuiti su tutto il territorio nazionale. Una rete estesa 673.636 metri quadri che impiega 16.081 dipendenti (368 addetti in più rispetto al 2016). Una rete di vendita in continuo sviluppo, che nel 2017 ha registrato 33 nuove aperture, producendo un fatturato pari a 4.167 milioni di euro (su canali iper, super e discount), di cui 4.025 milioni realizzati nelle regioni di competenza, con un incremento del 6,3 per cento rispetto al 2016.

Sempre più diffusi i nuovi formati come distributori di carburante, parafarmacie, negozi di ottica e pet store che puntano tutto sul risparmio per il consumatore. Nelle parafarmacie, ad esempio, il risparmio medio è del 20% rispetto alla farmacia tradizionale su medicinali da banco e senza obbligo di ricetta. I nove distributori di carburanti presenti sui territori della cooperativa hanno invece consentito agli automobilisti di risparmiare quasi 17,1 milioni di euro dalla prima apertura, mentre i due negozi di ottica hanno garantito ai clienti risparmi tra il 20 e il 50% rispetto alla concorrenza. Il potere di acquisto delle famiglie è stato difeso anche con l’operazione Bassi&Fissi: un paniere di 425 prodotti a prezzo ribassato in maniera continuativa, che si calcola abbia fatto risparmiare ai clienti 713 milioni di euro a livello nazionale.

Ottimo l’impatto di PAC 2000A sui territori nei quali opera. Intanto in termini di occupazione, poi con la sottoscrizione di accordi di fornitura con 2.524 piccole e medie imprese del territorio che hanno prodotto un fatturato di 1.048,3 milioni di euro e investendo in iniziative culturali, sportive e di solidarietà oltre 1,8 milioni di euro. “Il successo di PAC 2000A – dice il presidente Claudio Alibrandi – si fonda sulla relazione con il territorio e con le comunità che lo abitano, delle quali siamo parte integrante e che alimentiamo dall’interno come attori. I nostri soci e i loro collaboratori conoscono bene la persona che entra nel loro punto di vendita. È la stessa che incontrano nella vita di tutti i giorni e con la quale dialogano raccogliendone confidenze, umori, aspirazioni ed emozioni. Sono cresciuti nelle comunità in cui lavorano, conoscono i problemi del territorio e le necessità delle associazioni sportive, culturali, umanitarie. Questo è essere parte di una comunità ed è questo che ci consente di stare sul mercato da leader”.

I risultati appaiono ancora più significativi alla luce di una situazione economica nella quale il Sud del Paese – area in cui opera PAC 2000A – continua a registrare un reddito familiare pro capite più basso del Nord, con Calabria e Campania addirittura al di sotto della media del Mezzogiorno. Scarti ancora più marcati si rilevano sul tasso di disoccupazione generale (dove il dato del Sud è pari a più del doppio di quello del Nord, con 310 mila occupati in meno rispetto al 2008, fonte: Istat) e di disoccupazione giovanile dai 15 ai 24 anni, con il primato negativo della Calabria (58,7%) (fonte: 51° Rapporto Censis).

Francesco Pugliese nuovo presidente di Agecore, alleanza europea

Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad, è stato eletto presidente dai soci di Agecore, la centrale europea nata dall’ingresso in Alidis – raggruppamento europeo tra retailer indipendenti – di Conad, della belga Colruyt e della svizzera Coop, che si sono unite alla catena tedesca Edeka, alla francese Groupement des Mosquetaires e alla spagnola Eroski. Tutti gruppi di imprenditori indipendenti associati com’è Conad.

Pugliese, 59 anni, tarantino di nascita e residente a Parma, è un manager di primo piano del settore alimentare e della distribuzione. È stato direttore generale Europa di Barilla: nel gruppo ha sviluppato e consolidato la propria esperienza professionale con incarichi di sempre maggiore responsabilità, mettendo in pratica idee innovative di strategia, di marketing e di prodotto. In seguito è passato al gruppo Yomo, nei ruoli di amministratore delegato e direttore generale, promuovendo il rilancio dell’azienda in un momento di crisi finanziaria e industriale. Nel 2004 è entrato in Conad.

Agecore ha un giro d’affari annuo di 140 miliardi di euro realizzato con 23 mila punti di vendita presenti nei più importanti mercati dell’Europa occidentale. L’obiettivo dell’alleanza è rafforzare l’offerta dei prodotti a marchio, garantire ai clienti i brand internazionali del food a prezzi più convenienti e sostenere le sfide di un business sempre più competitivo.

 

 

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