CLOSE
Home Tags Cushman & Wakefield

Tag: Cushman & Wakefield

Antirion affida a Cushman & Wakefield la gestione delle gallerie

Antirion, società di gestione del risparmio indipendente, ha affidato a Cushman & Wakefield i servizi di property management, leasing/agency, facility management e project management degli asset del Fondo Antirion Retail. Il Fondo è composto da tre gallerie commerciali per una superficie commerciale di circa 60.000 metri quadrati: Porte di Mestre (presso Venezia), Porte dell’Adige (presso Bussolengo, Verona- foto di apertura) e Appia Antica (presso Mesagne, Brindisi).

Cushman & Wakefield subentra a Ceetrus che ha gestito le gallerie commerciali per conto di Antirion per sei anni.

La durata del mandato, affidato a Cushman & Wakefield a seguito di una gara che ha coinvolto sette fra i principali player del mercato,  è di due anni e mezzo e riguarderà le oltre 250 attività commerciali presenti in tutto il portafoglio. I centri commerciali stanno vivendo un ulteriore processo positivo di cambiamento, per via della trasformazione degli ipermercati Auchan in SpazioConad. 

“Siamo soddisfatti di aver individuato un nuovo partner a seguito di un processo di selezione accurato, ampio e trasparente. Siamo certi che Cushman & Wakefield saprà mettere a servizio del Fondo il grande know how maturato in questo settore, partendo dal lavoro svolto da Ceetrus sin dall’istituzione del Fondo”, ha dichiarato Ofer Arbib, CEO di Antirion.

 “Siamo molto orgogliosi di poter affiancare Antirion nella valorizzazione di questo portafoglio di centri commerciali. Il nostro team integrato, con competenze trasversali, lavorerà per offrire un nuovo approccio olistico alla gestione, orientato alla sostenibilità. Oggi più che mai è fondamentale adattare gli spazi ai nuovi trend di mercato: lo spazio deve essere modellato in funzione dei gusti dei consumatori che cambiano sempre più velocemente, deve dialogare con la comunità esterna e accompagnare la strategia di commercializzazione e marketing”, ha dichiarato Joachim Sandberg, Head of Italy and Southern Europe Region per Cushman & Wakefield.

Scegliere spazi urbani per la logistica conviene: lo dimostrano i costi del last link

Nell’e-commerce la sfida si gioca tutta lì: nel last link (detto anche last mile o ultimo chilometro), ovvero nella fase finale della supply chain dell’e-commerce indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato, in un contesto urbano o rurale, verso un punto di raccolta o un domicilio. I clienti vogliono una consegna rapida ed efficiente e quindi non si può sbagliare. Inevitabile, quindi, che i costi lievitino.

Ce lo rivelano i dati contenuti nel report “Last Link: Quantifying the Cost”, e divulgati da Cushman & Wakefield, che evidenziano come nella supply chain dell’e-commerce ad incidere maggiormente sono proprio i costi del trasporto (50,3%) a fronte di un’incidenza del 4,3% dei costi immobiliari.

Abbassare questi costi, però non è impossibile.

Da un’analisi dei quattro principali mercati europei (Londra, Parigi, Madrid e Milano) è infatti emerso che la riduzione della STEM distance (il tempo di percorrenza tra il deposito urbano e il punto di consegna) abbassa sistematicamente i costi totali del “last link”. Nonostante i canoni di locazione notevolmente più elevati, il ricorso ai depositi urbani ha costi totali sempre inferiori rispetto ai costi totali generati dai magazzini di distribuzione, situati in genere fuori dalle città. Scegliendo i depositi urbani si riducono i tempi e i costi degli autisti, diminuisce il consumo di carburante e si ottimizza anche l’utilizzo dei furgoni. Quindi la riduzione della STEM distance con un avvicinamento di 10 minuti a un deposito urbano di dimensioni medie ha generato un risparmio di 1 milione di euro l’anno. “I risultati ottenuti dall’utilizzo del modello TLLC (Total Last Link Cost ndr) dimostrano che optare per la logistica di fascia premium scegliendo spazi urbani conviene, visti gli enormi risparmi possibili sui costi di trasporto totali – spiega a questo proposito Lisa Graham, Logistics Research & Insight team, Cushman & Wakefield -. Ci attendiamo un significativo aumento dei canoni di locazione per i depositi urbani nelle principali città europee, parallelamente a un ulteriore sviluppo degli hub logistici.”

Visione simile anche per Marzio Granata, Co-Head I&L Italy, Logistics & Development e Alessandro Mancini, Co-Head I&L Italy, Last Mile & Data Centre Advisory, che commentano: “La continua espansione dell’e-commerce e la crescita di una domanda sempre più attenta ai tempi di ricezione dei beni acquistati, stanno apportando un cambiamento strutturale del mercato immobiliare che favorisce il settore industriale e della logistica, evidenziando la necessità di hub in prossimità dei centri cittadini ed in molti casi dentro le stesse aree metropolitane. Grazie a strumenti sempre più innovativi e affidabili volti allo studio della logistica urbana, come “TLLC”, Cushman & Wakefield è in grado di rispondere alla crescente richiesta del mercato di approfondire questo settore con soluzioni e competenze di alto profilo professionale, tese a supportare le valutazioni in sede di analisi delle location di insediamento.”
Carlo Walder, Head of Capital Markets Industrial & Logistics, conclude: “L’interesse degli investitori, soprattutto stranieri, per l’acquisizione di immobili logistici in Italia è sempre molto forte. A questo si aggiunge quello per gli immobili last mile grazie al posizionamento vicino e all’interno delle città e all’espansione dell’attività di e-commerce. La scarsità di prodotto e le elevate aspettative dei venditori impediscono dei record nei volumi delle transazioni e obbligano gli investitori a cercare nuove opportunità quali operazioni di sale&lease back, l’acquisizione di magazzini sfitti in location interessanti e la riqualificazione di immobili urbani dismessi. I rendimenti sono in continua compressione”.
Nel lungo periodo, Cushman & Wakefield prevede che un ulteriore miglioramento dell’efficienza della distribuzione sarà determinato da soluzioni e tecnologie ecologiche. Una volta legalizzata in Europa, la tecnologia dei veicoli a guida autonoma avrà un impatto potenzialmente in grado di modificare i costi di trasporto; un precedente report di Cushman & Wakefield, “The Changing Face of Distribution”, stimava una potenziale riduzione della quota dei costi logistici totali dal 50% ad addirittura il 32%.

Metodologia

I dati contenuti nel report “Last Link: Quantifying the Cost” sono stati generati da un modello di nuova creazione chiamato Total Last Link Cost (o modello TLLC) sviluppato in collaborazione con P3 Logistic Parks, che permette di quantificare i costi totali del “last link” per qualsiasi immobile.

 

 

Via Montenapoleone nella Top 5 delle location più care al mondo

Via Montenapoleone a Milano si conferma la quinta via commerciale più costosa al mondo, la terza in Europa con canoni di locazione tra i più alti in Europa. A dirlo, i nuovi dati di Cushman & Wakefield che nel report annuale “Main Streets Across the World” analizza i canoni di locazione di 448 location in 68 mercati, il numero più ampio da quando il report è stato pubblicato per la prima volta nel 1988. Il report classifica le location sulla base del valore dei canoni di locazione “prime” utilizzando i dati proprietari di Cushman & Wakefield.
Al primo posto nella classifica del 2019 con 25.965 €/mq/anno di canone, si conferma Causeway Bay (HK), mostrando una maggiore resilienza rispetto alle recenti proteste, anche se le prospettive per il futuro rimangono più incerte. New York con la Upper 5th Avenue si posiziona al secondo posto con canoni di locazione a 21.295 €/mq/anno, seguita da New Bond Street dove i canoni di locazione su base annua sono aumentati del 2,3% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 16.222 €/mq/anno.
Avenue des Champs Elysées a Parigi (13.992 €/mq/anno) e Via Montenapoleone a Milano (13.700€/mq/anno) completano la Top 5.

L’aumento più considerevole dei canoni di locazione nella Top 10 è stato registrato da Pitt Street Mall a Sydney, che ha messo a segno +17,9% negli ultimi 12 mesi toccando quota 10.185 €/mq/anno. Cinque vie della Top 10 mondiale sono in Europa, quattro in Asia e solo una negli Stati Uniti.
Darren Yates, Head of EMEA Retail Research di Cushman & Wakefield, autore del report, ha dichiarato: “In termini di performance dei canoni di locazione, i risultati di quest’anno sono incoraggianti e dimostrano la resilienza delle principali location retail. I canoni di locazione nelle principali vie dello shopping nel mondo sono rimasti abbastanza stabili e c’è una maggiore chiarezza relativamente alla direzione che sta prendendo il retail. Tuttavia, si registra una pressione al ribasso sui canoni di locazione in molte delle location più deboli, in particolare nei mercati più maturi di Europa e Nord America.

“Le vendite online continuano ad aumentare in tutto il mondo e sebbene si discuta molto delle sfide che Internet pone agli store tradizionali, il rapporto tra i due è più complesso di quanto non sembri. Anche se la quantificazione del valore dello store è diventata più difficile, il negozio rimane un importante punto di contatto per il consumatore e genera vendite in-store e online, rappresentando una sorta di showroom e creando una più ampia presenza del brand, il cosiddetto “halo effect”. I retailer di maggiore successo saranno quelli che sapranno meglio integrare le loro attività fisiche e online per creare una brand experience positiva e senza soluzione di continuità per gli acquirenti”. A livello europeo, è New Bond Street a guidare la classifica davanti a Parigi e Milano, con la Bahnhofstrasse di Zurigo a 8.195 €/mq/anno e la Kohlmarkt di Vienna a 4.860 €/mq/anno che completano le prime posizioni. La Grafton Street di Dublino con 3.794 €/mq/anno è in settima posizione tra le prime 10 vie europee. Tra le Top 10, la Ermou di Atene ha registrato il maggiore
aumento dei canoni di locazione (+14%), toccando quota 3.420 €/mq/anno. Nel  complesso, i canoni in circa il 70% delle location in Europa sono rimasti stabili o sono aumentati rispetto allo scorso anno. Tuttavia la polarizzazione è evidente tra i mercati più consolidati dell’Europa Nord-occidentale e dell’Europa meridionale, centrale e orientale, dove l’offerta moderna è inferiore e le vendite online devono ancora decollare.
Thomas Casolo, Head of Retail di Cushman & Wakefield Italia, ha aggiunto: “Oggi anche nelle vie del lusso i retailer devono lavorare molto per aumentare o mantenere il numero di clienti, sempre alla ricerca di una destination o un’attrazione che sia parte della loro brand experience. Questo significa aggiungere altri servizi, offrendo ristorazione o attività di intrattenimento. Un trend crescente, perché l’obiettivo di retailer e proprietari nel futuro sarà sempre di più quello di aumentare il footfall e far crescere la permanenza media nei negozi”.

Cushman & Wakefield advisor nella vendita di Barberino Designer Outlet

Il Team di Retail Capital Markets di Cushman & Wakefield ha assistito European Outlet Mall Fund, (gestito da Nuveen Real Estate) nella vendita di Barberino Designer Outlet, situato a Barberino del Mugello, Firenze.

Barberino Designer Outlet è un outlet consolidato, aperto nel 2006 e con GLA di circa 27.000 mq, dal design distintivo che ne riflette lo status di destinazione fashion di primo livello.

Il design del complesso è infatti ispirato alle ville nobiliari rinascimentali che caratterizzano la regione storica del Mugello; la struttura si configura in due piazze aperte principali con viali che percorrono i lati dello splendido corso d’acqua che attraversa l’outlet e che sono collegati tra loro da cinque ponti pedonali.

Barberino Designer Outlet beneficia, oltre ai 2.400 parcheggi, di un eccellente merchandising mix di circa 130 punti vendita caratterizzato da brand premium e luxury e da una ottima offerta di food & beverage.

L’outlet ospita marchi come Michael Kors, Dolce & Gabbana, Liu Jo, Hugo Boss, Tommy Hilfiger, Polo Ralph Lauren e Nike. L’ottima offerta merceologica di Barberino Designer Outlet lo qualifica come destinazione di riferimento per lo shopping sia per gli abitanti dell’area, sia per i turisti.

Andrea Orsa, Head of Retail Capital Markets Cushman & Wakefield Italia, commenta: “Grazie al merchandising mix d’eccellenza con brand premium e luxury, ma anche al design elegante ed accogliente, Barberino Designer Outlet è una destinazione di riferimento sia per i quasi 3 milioni di abitanti che risiedono nel bacino a 60 minuti d’automobile, sia per il grande e sempre crescente numero di turisti che visitano la Toscana e Firenze in particolare. Inoltre, l’apertura nel 2016 della Variante di Valico, il nuovo tratto autostradale che collega la provincia di Bologna e Barberino del Mugello, ha reso Barberino meta più comoda da raggiungere per gli abitanti della provincia di Bologna e rappresenta un’opportunità importante per un’ulteriore crescita dell’attrattività dell’outlet.”

Carlo Vanini, Head of Capital Markets Cushman & Wakefield Italia, commenta: “Gli Outlet Centers sia in Italia che in Europa hanno dimostrato in questi anni di essere un prodotto particolarmente resiliente con ottime performance soprattutto per i centri di fascia alta come Barberino Designer Outlet, molto apprezzati dai consumatori. Tali caratteristiche rendono l’asset class particolarmente interessante per investitori di lungo periodo.  In un mercato immobiliare nazionale ed europeo che sta vedendo un rallentamento degli investimenti Retail Out of Town, la transazione di Barberino Designer Outlet dimostra come ci sia ancora forte interesse da parte degli investitori per quegli immobili che hanno solidi fondamentali e che sono ben consolidati nelle loro aree di riferimento e non può che essere un segnale positivo e di fiducia per tutto il mercato.”

Cushman & Wakefield advisor nella compravendita di un hub logistico a Parma

Cushman & Wakefield ha agito come advisor nell’operazione che ha visto Investitori SGR S.p.A., società di gestione del risparmio del gruppo Allianz, nel set-up del fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso riservato ad investitori professionali denominato “Investitori Logistic Fund”, effettuare la prima acquisizione che ha riguardato un hub logistico di 55.000 mq ubicato a Parma e utilizzato da Ferrero per lo stoccaggio di prodotti alimentari.

Carlo Vanini, Head of Capital Markets Italia, commenta: “La domanda di immobili ad uso logistico continua ad essere elevata ed il nord Italia rappresenta la location target da parte della maggioranza degli investitori. Se da un lato il mercato immobiliare italiano sta vivendo un momento di riflessione con volumi in riduzione, dall’altro gli investitori stanno implementando un processo di diversificazione che vede l’asset class logistica come quella più dinamica”.

Carlo Walder Head of Capital Markets Industrial & Logistics Italia, conclude: “Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a questo primo investimento del gruppo Allianz nel settore logistico che testimonia come questa asset class sia ormai diventata un punto fermo nell’asset allocation degli investitori”.

Mondojuve: vicino a Stupinigi il parco commerciale più grande del Piemonte

Mondojuve fischia il calcio d’inizio: apre ufficialmente le porte al pubblico lo shopping center da cui si svilupperà il maggiore Parco Commerciale del Piemonte, tra i più grandi d’Italia e tra i più innovativi d’Europa in termini di concept, eco-sostenibilità e sviluppo della viabilità urbana.

Realizzato da Società del Gruppo Gilardi (Finanziaria Gilardi S.p.A., Campi di Vinovo S.p.A., Costruzioni Generali Gilardi S.p.A.) con un investimento vicino ai 200 milioni di Euro sostenuto in parte con fondi propri ed in parte con un finanziamento garantito da Unicredit S.p.A. e BNL Gruppo BNP Paribas, a regime (nel 2020) Mondojuve sarà dotato di una superficie lorda di pavimento di oltre 80.000 mq dove troverà spazio la struttura commerciale integrata nell’area adiacente all’attuale Juventus Training Center.

Situato nell’area compresa tra i Comuni di Vinovo e Nichelino in provincia di Torino e immerso in un’area verde a due passi dal Parco Naturale e dalla Reggia di Stupinigi, il centro appare ripartito in due strutture distinte, il cui trait d’union è la galleria interna, con un centinaio di negozi al dettaglio di importanti marchi che, attraverso passaggi coperti, crea un percorso continuo dall’ipermercato Bennet alla fashion mall, fino all’area ristorazione (food court).

Il progetto architettonico è stato curato dallo studio Design International, coadiuvato sul territorio dallo Studio Ceppi e dalla Simtec per la componente impiantistica;  la commercializzazione del primo lotto è stata condotta da Gallerie Commerciali Bennet, quella del secondo lotto (Retail Park) e la gestione di tutto il Parco Commerciale è stata affidata alla Società Cushman & Wakefield.

 

8,1 milioni di mq di nuovi centri commerciali apriranno in Europa entro la fine del 2017

“Secondo una ricerca condotta da Cushman & Wakefield, circa 8,1 milioni di mq di nuovi centri commerciali apriranno in Europa durante il secondo semestre del 2016 e tutto il 2017, con una particolare attenzione all’intrattenimento attraverso il quale gli operatori si propongono di migliorare la ‘customer experience’.

Il report sullo sviluppo di centri commerciali in Europa (European Shopping Centre Development Report) mostra come la disponibilità di nuovi centri commerciali registri un’accelerazione dopo un primo semestre 2016 piuttosto debole, durante il quale sono stati completati solo 1,3 milioni di mq di nuovi spazi, con un calo del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Tra tutti i centri ultimati, il 40% si trova in Russia e in Turchia.

L’Italia, con l’apertura de Il Centro ad Arese nel mese di aprile, si colloca al quarto posto con 93.000 mq di nuova GLA completata nel primo semestre del 2016. Nella seconda parte dell’anno, da evidenziare l’apertura di Elnòs Shopping a Roncadelle, il secondo centro commerciale di IKEA Centres in Italia che, con una superficie complessiva di 88.000 mq, rappresenta il più grande centro commerciale della provincia di Brescia.

Se tutta la superficie prevista nel continente europeo sarà consegnata in tempo, il totale dei centri commerciali passerà da 156,3 milioni di mq – registrati alla fine del primo semestre 2016 – a 164,4 milioni di mq entro la fine del 2017.

Justin Taylor, Head of EMEA Retail di Cushman & Wakefield, ha dichiarato: ‘E’ un momento particolarmente interessante per lo sviluppo di centri commerciali. Le proprietà si impegnano più di quanto abbiano mai fatto in passato per comprendere le motivazioni e i comportamenti di acquisto, così da garantire che i nuovi centri si mantengano appetibili per i consumatori finali. Questo si riflette nelle attività di sviluppo, dal momento che i centri commerciali nella maggior parte dei paesi europei cercano di inserire elementi che possano aggiungere valore sul piano esperienziale per attrarre i clienti.’ ‘Questo trova riscontro in un progetto o un design diversificati rispetto a quanto avviene per lo shopping tradizionale. Ristorazione e leisure ricoprono un ruolo fondamentale per incrementare il flusso di visitatori, il tempo di permanenza e i fatturati. Anche lo sviluppo tecnologico sta rapidamente salendo nella lista degli elementi fondamentali da tenere presenti nello sviluppo di qualsiasi progetto di successo.’

Nell’Europa Occidentale si prevede l’aggiunta di 1,4 milioni di mq nel solo secondo semestre del 2016. Con queste aperture il secondo semestre triplicherà quasi la superficie inaugurata nei primi sei mesi dell’anno, portando il totale del 2016 a 1,9 milioni di mq con una crescita del 25% rispetto al 2015, mentre ulteriori 1,7 milioni di mq sono attesi nel 2017.

Dopo aver contribuito per la maggior parte della superficie inaugurata nel primo semestre 2016 nell’Europa Occidentale, la Francia domina la pipeline con 800.000 mq di superficie commerciale in consegna entro la fine del 2017, di cui 140.000 mq nella regione di Parigi.

La lentezza dei processi di pianificazione e le difficoltà connesse alla realizzazione di nuovi centri nell’Europa Occidentale fanno crescere in proporzione gli ampliamenti di centri esistenti, la cui superficie salirà al 40% del totale nel 2017. Il principale progetto di ampliamento è in programma nel Regno Unito: con l’aggiunta di 69.000 mq di superficie Westfield London supererà i 230.000 mq di Aviapark, a Mosca, diventando così il più grande centro commerciale in Europa.

Le attività di sviluppo si espanderanno anche in Europa Centrale e Orientale, secondo le previsioni, con l’aggiunta di 2,4 milioni di mq di nuovi centri commerciali nel secondo semestre 2016 e di 2,6 milioni di mq nel 2017.

La Russia, nonostante la congiuntura economica negativa in atto nel paese, guida la classifica con 2,3 milioni di mq in consegna entro la fine del 2017, tra cui spicca il Vegas III di Mosca (119.467 mq).

Il prossimo anno vedrà anche l’apertura del gigantesco Emaar Square (150.000 mq) in Turchia, un mercato in cui i valori demografici e la crescita dei consumi trainano lo sviluppo di nuovi centri commerciali, pur a fronte della maggiore cautela dei promotori dovuta ai problemi geopolitici della regione. Un altro importante progetto – Posnania (100.000 mq) – è stato inaugurato a Posnan, in Polonia nel secondo semestre del 2016.

In tutta Europa il capitale investito nel settore dei centri commerciali ha raggiunto 8,5 miliardi di € nel primo semestre 2016, con una diminuzione pari a quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Vi sono tuttavia delle differenze sostanziali. Se il calo è stato significativo nell’Europa Occidentale, per la carenza di progetti prime, gli investitori con disponibilità di capitali e la volontà di investirli si sono rivolti sempre più all’Europa Centrale e Orientale, in cerca di opportunità. L’Europa Centrale e Orientale ha registrato circa il 20% di crescita, anno su anno, nel volume degli investimenti giunti a quota 1,9 miliardi di €, di cui il 50% riferibile alla Polonia (928 milioni di €). La diminuzione di interesse degli investitori per Russia e Turchia si riflette invece in un calo rispettivamente del 79% e del 93% delle transazioni anno su anno.

Gli investimenti in centri commerciali nell’Europa Occidentale hanno raggiunto i 6,6 miliardi di € nel primo semestre 2016, registrando una diminuzione del 55% dovuta al calo dei volumi in mercati ‘core’ per il settore dei centri commerciali: Francia, Regno Unito e Germania.

Silvia Kolibabova, Research Analyst di Cushman & Wakefield, aggiunge: ‘In termini di potenziale di sviluppo di nuovi centri commerciali, Londra, Bristol, Edimburgo, Barcellona, Monaco, Ankara, Istanbul, Sofia e Bucarest presentano dinamiche economiche più forti e una basso livello di saturazione commerciale.’ ‘Tuttavia lo sviluppo di un centro commerciale di successo dipende da una molteplicità di fattori, molti dei quali esterni. La preferenza per lo shopping nelle vie del centro città in alcune città dell’Europa Occidentale e la situazione geopolitica di alcuni paesi dell’Europa Centrale e Orientale, rappresentano un rischio potenziale che gli sviluppatori dovranno valutare’”.

(Fonte: Cushman & Wakefield)

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare