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Penny Market apre a Cerignola il 351° punto vendita

Si amplia la rete italiana di Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE: con l’inaugurazione odierna a Cerignola (FG) in via Manfredonia arrivano a 351 i punti vendita della rete italiana (45 in Puglia).

L’apertura, insieme alle altre previste per quest’anno, fa parte del progetto di espansione di Penny Market Italia, all’interno di un piano di investimenti che tocca i 95 milioni di euro.
Il nuovo store è situato nel bacino est del Comune che al momento non vede la presenza di altre strutture e permetterà così ai cittadini della zona di avere nelle vicinanze un punto vendita Penny, in aggiunta a quello già presente nella zona nord ovest di Cerignola. La vicinanza al territorio e la creazione di valore per le comunità sono tematiche verso le quali Penny Market pone una grande attenzione e, a conferma di ciò, per la realizzazione del punto vendita sono state coinvolte diverse imprese di Cerignola, per un contributo che copre circa l’80/90% di tutta l’opera.

«L’apertura di un nuovo punto vendita a Cerignola si inserisce perfettamente nella nostra strategia: negozio di prossimità attento ai bisogni dei consumatori, in grado di offrire ogni giorno un vasto assortimento a prezzi contenuti e concorrenziali. – commenta il COO di Penny Market Italia Gotthard Klingan –. Per questa nuova apertura non solo abbiamo cercato di avvicinarci ai clienti dell’area est del Comune, ma abbiamo anche voluto coinvolgere le aziende del territorio per contribuire alla crescita del tessuto imprenditoriale».

Il nuovo punto vendita ospita un vasto assortimento dedicato ai prodotti tipici regionali forniti da aziende strettamente integrate nel territorio, in particolare per le categorie Freschissimi Salumi e Formaggi, Pane Fresco e Vini e, come tutti i punti vendita Penny Market, circa 60 prodotti a marchio privato CUOR DI TERRA con le migliori tipicità dei prodotti italiani.
L’impegno nell’offrire ai clienti prodotti che corrispondano ad alti standard qualitativi ha un focus specifico sulla stagionalità, garantendo sempre Frutta e Verdura di stagione e 100% Italiana. All’interno del punto vendita sarà presente anche il banco panetteria con doratura del pane durante tutta la giornata.

 

Il layout “Ambiente 3.0”

Il layout e le caratterizzazioni interne sono il frutto dello sviluppo del nuovo concetto “Ambiente 3.0” di Penny Market, progettato per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto di grande qualità ed efficienza. Inoltre, la struttura è stata realizzata secondo le più recenti tecniche costruttive che conferiscono all’edificio caratteristiche di isolamento termico per una maggior efficienza energetica. L’obiettivo di ottenere la massima qualità riducendo i consumi è stato perseguito utilizzando la tecnologia al Led per l’illuminazione del negozio ed introducendo nuove soluzioni per gli impianti di refrigerazione; questi accorgimenti contribuiscono a risparmi annui fino a 34.000 Kwh che si possono tradurre in circa 9,04 Tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate e quindi una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a 21,27 tonnellate.

MD lancia un concorso di Natale “social” dedicato ad aspiranti cuochi

Una sfida digitale per i cuochi natalizi. MD lancia un “Christmas Web Contest” dedicato a tutti gli aspiranti chef che, in occasione delle feste natalizie, hanno voglia di mettersi alla prova condividendo le proprie ricette del cuore.

Il contest, intitolato “Un Natale da Chef”, è un vero e proprio concorso digitale sviluppato su un minisito ad hoc e collegato a Facebook. Chiunque può realizzare una ricetta a scelta, che va fotografata e poi condivisa sul sito dedicato accessibile dal profilo Facebook di MD oppure dal sito www.mdspa.it. La ricetta deve essere accompagnata da un titolo, dagli ingredienti e dalle indicazioni della preparazione. Inoltre va fotografato lo scontrino che dimostri che almeno tre degli ingredienti utilizzati siano stati acquistati tra quelli in offerta in un punto vendita MD o LD entro il 27 dicembre. Naturalmente sono ammessi anche ingredienti acquistati altrove.

Questa è la prima fase del contest. La seconda ha inizio dal 29 dicembre, quando tutti gli utenti registrati al sito potranno votare la ricetta preferita. La ricetta più votata dai gastronauti fino all’8 gennaio si aggiudicherà un viaggio enogastronomico in Franciacorta. Il secondo un robot da cucina Bimby Vorwerk, il terzo una batteria Lagostina da otto pezzi accompagnata da un set di cinque coltelli. Gli autori delle ricette piazzatesi dal quarto al cinquantesimo posto avranno un buono spesa MD del valore di 50 Euro.

Il concorso, realizzato da New Target, promosso da Incentive Promomedia e comunicato da Lead Communication, è un progetto user generated content “nato per fare un regalo di Natale ai nostri clienti. Soprattutto nel momento dell’anno in cui più che mai è bello condividere e stare insieme. Uniti anche dalla creatività in cucina”, spiegano in MD.

MD, già Lillo Group SpA, ha realizzato nel 2015 oltre 2,2 miliardi di fatturato attraverso le insegne MD e LD. Fondata dal bolzanino Patrizio Podini, nel 1994 sbarca nel Sud Italia con il marchio MD Discount, a cui poi affianca nel Settentrione le insegne della catena LD Market, acquistata nel 2013. Oggi il gruppo vanta oltre 730 punti vendita e oltre 5.300 dipendenti. MD SpA vanta sei depositi distribuiti in tutta Italia; il più esteso, quello di Gricignano d’Aversa in provincia di Caserta con 64mila metri quadri, è all’avanguardia anche da un punto di vista ambientale, con un gigantesco impianto fotovoltaico da 9.720 pannelli solari e l’utilizzo di impianti a luci led anche temporizzati.

Lidl lancia una linea premium dedicata al Natale

Una linea premium pensata per le festività natalizie: è la novità di Lidl sugli scaffali al 31 ottobre. È la linea Deluxe, linea premium di Lidl composta da prodotti di prima scelta ma a prezzi accessibili, nel pieno rispetto della filosofia della catena di supermercati.

lidl_sformato-di-patate-deluxe-largeSono oltre 260 le referenze e spaziano dalle eccellenze regionali, come il culatello o la caponata di melanzane, alle specialità gastronomiche di pregio, come i tagliolini o gli gnocchi al tartufo e il battuto di olive Leccino. Alcuni di questi prodotti fanno parte della selezione del Gambero Rosso, che dal 2014 collabora con Lidl Italia, selezionando le referenze di maggior pregio presenti nella cantina Lidl e nelle linee “Deluxe” e “Italiamo”, in vendita nei punti vendita dell’insegna tedesca.

Si chiama Favorina invece la linea di prodotti dolciari dedicati al Natale, nei punti vendita Lidl dal 17 ottobre. La gamma di circa 50 referenze racchiude il meglio della tradizione natalizia italiana e dei Paesi del nord Europa. Pan di zenzero, marzapane, biscotti alla cannella si affiancano a pandori, panettoni, torroni e molto altro. I prodotti sono contraddistinti da un ottimo rapporto qualità/prezzo, in linea con tutte le proposte della catena.

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Uguale… ma non allo stesso prezzo. La pubblicità comparativa di Lidl Francia

Continua la pubblicità creativa di Lidl Francia con una nuova campagna che confronta i prodotti venduti dal discounter con una ventina di referenze di noti marchi nazionali. Il messaggio è forte e chiaro: stessa qualità a un prezzo inferiore. “Due mi piace, ma non allo stesso prezzo” è il claim finale, che strizza l’occhio alle logiche social. Nel mirino tra i “Big” ci sono Nutella e Coca Cola, confrontata con la private label dell’insegna tedesca.

Il concorrente non viene denigrato, e quindi la pubblicità comparativa è “legale” anche se naturalmente il giudizio sulla effettiva comparabilità dei prodotti è lasciato agli attori ripresi negli spot, veloci e divertenti. Quanto ai prezzi, sono i più bassi registrati per quel prodotto in quattro settimane tra febbraio e marzo nelle insegne della Gdo francese.

Per le precedenti campagne web e tv vedi anche

La pubblicità alla guerra dei prezzi: Lidl guarda in su, Waitrose in giù;

Le promo smart di Lidl: lanciata in Francia una serie web dedicata al Bbq;

Lidl Svezia usa il marketing ad personam.

 

Guerra ai discount a colpi di restyling della private label. I casi Tesco e Woolworths

Passa per un completo restyling delle private label la guerra all’ultimo prezzo e promozione tra supermercati “storici” e discount che imperversa da qualche tempo nel mondo anglosassone.

Fa discutere la decisone recentissima di Tesco di creare una serie di marchi suoi ma senza riferimenti diretti al suo nome. L’insegna britannica ha lanciato sette marchi sulle referenze di carne e altri prodotti freschi con nomi fittizi di fattorie: Boswell Farm, Woodside Farms, Willow Farm. Obiettivo: creare dei prodotti che vadano in concorrenza diretta con quelli dei discount tedeschi Lidl e Aldi battendoli proprio sul loro terreno, il prezzo. Non sono mancate le critiche: ma come, proprio in un’epoca in cui i clienti richiedono trasparenza sulla provenienza dei prodotti si creano fattorie inesistenti, dai nomi che richiamano la tradizione inglese? Testate come il “Daily Telegraph” hanno gridato allo scandalo,  parlando di “insulto alla campagna inglese” mentre la Bbc ha bollato la scelta più sobriamente come “fuorviante”.

Lo scopo, secondo un comunicato di Tesco, è comunque quello di “offrire ai clienti prodotti freschi e di qualità a un prezzo competitivo”.  Le marche commerciali di Tesco sono tra le più variegate e segmentate di tutto il panorama europeo. La strategia che sta perseguendo il retailer è quella di creare vari marchi, spesso senza rifermento al nome dell’insegna, in numerose categorie, dall’elettronica al food, ognuna sostenuta da una diversa campagna promozionale e pubblicitaria. Alla fine, probabilmente solo alcune incontreranno il favore del pubblico e la sua fedeltà, mentre altre potrebbero avere una vita breve.

All’altro capo del pianeta un approccio simile ma diverso è stato preso dall’insegna Woolworths, prima in Australia, che dopo 33 anni di onorato servizio dice addio alla propria marca commerciale Homebrand. Secondo il Sydney Morning Herald, lo scopo sarebbe quello, anche in questo caso, di affrontare la concorrenza del discounter Aldi che godrebbe una percezione di maggiore convenienza.

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La “vecchia” private label Homebrand…

In questo caso l’insegna ha optato per un “trasbordo” degli oltre mille articoli del marchio Homebrand a un altro marchio del retailer, Essentials. Questione, secondo alcuni analisti, più che di prezzo di percezione del valore del marchio e della sua qualità, data anche da elementi quali il packaging. In ogni caso secondo Morgan Stanley, l’insegna australiana avrebbe ridotto il prezzo della sua mara commerciale del 4,6% dallo scorso maggio.

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Essentials che accoglierà mille articoli del “vecchio” marchio Homebrand.

 

Il fondatore di Easyjet apre a Londra easyFoodstore, supermarket low-cost

Sir Stelios Haji-Ioannou, il fondatore di Easyjet, pioniera tra le compagnie low-cost che ha rivoluzionato insieme a RyanAir il mercato aereo, ha aperto a Londra Easyfoodstore, il suo primo supermercato che segue le logiche del discount. O addirittura del low-cost, abbracciando la stessa idea con cui anni fa è stato decimato il prezzo dei biglietti aerei: per tutto il mese di febbraio ogni articolo costerà infatti 25 pence, ovvero 0,33 euro. Niente freschi, per ora quantomeno, ma tutta una serie di prodotti confezionati, dalla pasta allo scatolame ai biscotti, dagli snack ai succhi.

easyfoodstore2Del resto, l’insegna che campeggia sopra il primo punto vendita, a Park Royal, quartiere popolare nel nord di Londra, non dà adito a dubbi:  è esattamente uguale – scritta bianca su sfondo arancio, stesso font – a quella che siamo abituati a vedere in tanti aeroporti. Parla chiaro anche il claim: “No expensive brands, just food honestly priced” (niente marche costose, solo cibo a prezzi onesti”.

Lo sbarco di Haji-Ioannou nel grocery era stato annunciato nel 2013 ma solo ora, dopo lunga gestazione, ha aperto il primo punto vendita al pubblico. L’intento del tycoon è piuttosto chiaro: entrare a gamba tesa nel mercato della grande distribuzione britannico, fatto al momento dai quattro marchi “storici” (Sainsbury’s, Tesco, Morrisons e Asda) in sofferenza, dalle due sempre più aggressive (e gettonate) insegne discount tedesche, Aldi e Lidl, e dai canali paralleli, e-commerce (è appena sbarcato Amazon) e minimarket.

In qualche modo risulta più romantica l’interpretazione di Haji-Ioannou che ha dichiarato: «Questo è un altro modo in cui il marchio easy può servire i meno abbienti. Dopo la mia esperienza nella distribuzione del cibo gratis in Grecia e a Cipro, questo è un tentativo più commerciale di vendere alimenti di base a 25 pence per articolo alle persone meno abbienti che vivono nell’area di Park Royal».

Aldi lancia un servizio di music streaming in Germania e fa concorrenza a Spotify

I soliti snob l’hanno già chiamata “musica per le masse”. Ma ha sorpreso davvero la mossa di Aldi, discount tedesco che insieme a Lidl ha sconquassato il mercato della GDO britannica, di realizzare uno streaming musicale – Aldi Life Musik – andando a concorrere direttamente con il gigante americano Spotify e il francese Deezer (e intanto è arrivato pure Apple Music). Altro che differenziare il business, qui l’insegna tedesca entra davvero in territorio “altro”, ma per far ciò si allea con una vecchissima conoscenza: Napster, già proprio il primo e più noto sistema di file sharing creato da Sean Parker nei primi anni 2000 (passata tra varie mani, è ora proprietà di Rhapsody) e passato alla storia per avere rivoluzionato il modo di fruire musica, di fatto mettendo in ginocchio le major che per anni avevano fatto il bello e il cattivo tempo nel settore.

I numeri infatti sono di tutto rispetto: 34 milioni di canzoni, numerose playlist, 4000 programmi radio e più di 10mila audiolibri.  Il tutto per il modico prezzo di 7,99 euro per 30 giorni (contro i 9,99 euro di Deezer e Spotify: low cost anche nella musica). Per ora Aldi Life Musik è disponibile solo per gli utenti di Aldi Talk, il servizio di telefonia dell’insegna, ma l’insegna discount punta a un mercato in forte crescita in Germania: +87% nei primi sei mesi del 2015. Ma non è detto che la cosa funzione: già Tesco anni fa aveva acquistato nel 2013 Blinkbox, un servizio di musica e libri digitali per offrire un nuovo prodotto ai clienti, ma l’ha venduto nel gennaio di quest’anno dopo soli tre anni. Il Motivo? La concorrenza dei “professionisti” XBox Music, iTunes (e ora Apple Music) e Spotify. Vedremo se anche in questo campo le perfomance di Aldi si riveleranno migliori di quelle del gigante della GDO anglosassone.

Studio Iri: il discount in Italia, la convenienza e i valori dell’insegna

In un recente white paper dal titolo “un canale in evoluzione”, Iri traccia un quadro significativo dell’avventura del discount in Italia riconsiderando alcuni elementi forse eccessivamente enfatizzati nel corso di questi anni di crisi e provando a immaginare il cammino futuro di questo canale. Che comunque di strada ne ha fatta dal 26 marzo 1992 quando Lidl aprì il primo punto vendita in provincia di Vicenza, dando di fatto inizio all’avventura del discount nel nostro paese.

Lasciando parlare i numeri, Iri ricorda che oggi il canale conta 4.581 negozi e fa l’11,4% del totale delle vendite nell’universo grocery (Moderno + Tradizionale).

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I discount si concentrano maggiormente al sud del paese, con 1.277 punti di vendita e con una quota del 14,1%. I leader di canale sono sicuramente Eurospin, MD-LD Discount (diventato secondo gruppo in Italia dopo l’acquisizione da parte di Lillo Spa di LD Market ) e Lidl che insieme pesano il 53,6% del totale canale con 2.225 pdv sul totale territorio italiano.

Nonostante l’imponente sviluppo registrato nell’ultimo decennio con un aumento di ben 1.746 punti di vendita, pari ad una crescita in numerica di oltre il 60% lo studio di Iri sottolinea che “questo format – storicamente caratterizzato da uno sviluppo ciclico con fasi di forte crescita e fasi di relativa staticità – non sembra essere riuscito a svincolarsi da un limitato ruolo di canale ‘rifugio’ durante i periodi di contrazione economica e non è ancora diventato il punto di vendita abituale per la spesa quotidiana per una fetta di consumatori ampia e stabile nel tempo”.

L’altro aspetto evidenziato è che l’aumento in numerica non si è tradotto in un proporzionale sviluppo della quota di mercato a danno del resto della GDO: la crescita è stata di soli 2,5 punti percentuali dal 2005 ad oggi – un po’ poco rispetto all’incremento in numerica del canale – ma pur sempre pari all’aumento di un terzo dell’importanza del Discount nel giro di un decennio.

“A ciò si aggiunga – prosegue lo studio – che il trend di crescita delle vendite del Discount ha mostrato un forte rallentamento iniziato nell’estate 2013 e continuato durante tutto il 2014: questo fenomeno potrebbe non significare necessariamente una sospensione della “discountizzazione” dei consumi, ma essere bensì la conseguenza della progressiva erosione del gap di convenienza rispetto agli altri canali, i quali negli ultimi anni hanno spinto al massimo la leva promozionale e più recentemente cominciano ad insistere su un riposizionamento – verso il basso – della propria offerta a scaffale (Costa meno di Coop, Prezzi Bassi e Fissi di Conad ecc.).

Nei primi mesi del 2015, si è registrata una nuova lieve crescita del discount (come anche degli altri canali distributivi ad eccezione degli Iper) ma già dal periodo pasquale ha ripreso a perdere: nel mese di maggio 2015 il trend a valore è di -0,8%”.

Schermata 2015-07-21 alle 11.29.35Qual è allora la possibile evoluzione del Discount? Iri parla di snaturamento del canale riguardo al posizionamento di convenienza, ma il cammino verso un nuovo posizionamento è ancora lungo.

“Oggi l’indice di prezzo del discount – si legge nello studio – è del 67% rispetto a quello del canale Iper+Super. Il discount invece di estremizzarsi e differenziarsi ulteriormente tramite il fattore prezzi, punta sempre più verso un aumento di ampiezza assortimentale (che è passato da 1924 a 2.448 referenze in quattro anni, +27,2%) e addirittura su marchi “premium”, cercando di modificare così il percepito del consumatore e penetrare in classi sociali che prima non sarebbero riusciti ad attirare. Molti operatori stanno inoltre puntando da oltre un anno sui prodotti freschi e freschissimi, inserendo i reparti panetteria, ortofrutta e per ultimo la pescheria. Lidl ha recentemente iniziato a proporre in alcuni punti vendita una selezione di referenze di pesce fresco take away.

Significativi anche gli sviluppi dell’offerta ortofrutta (a cui sono dedicati diversi metri lineari di vendita, con una comunicazione in store importante) e dei formaggi e salumi take away. Con un numero di scontrini che permette un buon turn over di questi prodotti freschi e freschissimi, alcune insegne vogliono essere comparabili come qualità ad altri format della grande distribuzione organizzata.

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Sugli scaffali dei punti vendita MD-LD Discount è recentemente stata introdotta una nuova linea di prodotti a marchio Premium. L’assortimento dedicato ai clienti top conta, ormai, una trentina di referenze suddivise nelle diverse categorie merceologiche (freschi, prima colazione, dispensa) presenti nei discount delle due insegne. Interessante anche il lancio della nuova linea di prodotti per l’igiene intima e la cosmesi a marchio Botanika, che punta a valorizzare un segmento molto redditizio e su cui il consumatore (non solo donna) è diventato molto più esigente.

MD Discount dal canto suo, sulla scia del lancio della linea Deluxe di LIDL, punta sul value for money per allargare il target di consumatori a cui proporre un’offerta commerciale ormai tutt’altro che di solo prezzo.

In ultimo vi è sicuramente da menzionare l’aspetto della comunicazione. Non sono pochi gli operatori che oggi investono in Televisione, radio e new media. Pensiamo a Lidl in televisione, mentre MD-LD Discount ed Eurospin preferiscono la radio.

Quello che colpisce è il tentativo esplicito di comunicare al cliente non solo il prezzo ma il valore (e i valori) dell’insegna, confrontandosi con altri canali nel tentativo di far diventare la propria catena la principale scelta per gli acquisti grocery.

Insomma, stiamo parlando di un canale che sta sicuramente evolvendo per avvicinarsi maggiormente ad altri format”.

Da sottolineare, aggiungiamo noi, il fatto che l’insieme dei prodotti alimentari+bevande costituisca per il Discount quasi l’80% delle referenze, circa il 10% in più dei supermercati e il 20% in più degli ipermercati, segno evidente della direzione intrapresa. L’analisi di Iri ci porterebbe a trarre una conseguenza logica. Se il discount oggi utilizza gli stessi strumenti degli altri formati distributivi e la convenienza di prezzo non è più il suo esclusivo elemento costitutivo, potrebbe essere giunto il momento di non considerarlo più nelle analisi delle performance della distribuzione un canale a parte. Anche perché le vicende di questi ultimi anni ci hanno insegnato che le stesse persone fano acquisti nei diversi “canali” senza farsi alcun problema di appartenenza, di status o altro. Una lettura più chiara delle dinamiche dei consumi ne guadagnerebbe.

Will Lidl also win at Christmas?

Between two people quarrelling, often the third person wins, so they say. And so in the “millionaire advertising war” between the large British retail chains, which has seen a face-off between Sainsbury’s (Great War) and John Lewis (penguin Monty) the most effective, though certainly less spectacular, is precisely that of Lidl which you see here. The reason? According to a survey among consumers conducted by Millward Brown, it is the one which “will more easily push people to buy in that chain”.

The advertising message is in fact very simple and straightforward, but useful to change consumer perceptions about the offer of the (former?) discount store which, as the commercial shows us, also sells lobsters and local products and gadgets for a traditional Christmas.

 

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