CLOSE
Home Tags Distribuzione

Tag: Distribuzione

Amazon supera Walmart, digitale supera reale?

La notizia è di quelle da far tremare i polsi: Amazon, regina delle Dot com, dopo aver incassato un trimestre estremamente positivo di vendite, è stata valutata il 18% in più (40 miliardi di dollari) che in precedenza, superando il colosso della GDO a stelle strisce Walmart: 262 contro 233 miliardi di dollari.  Digitale batte reale?  La notizia giunge dopo anni di conti in rosso per la compagnia di Jeff Bezos, ma fa comunque una certa impressione.

Walmart è in quanto a fatturato la maggiore compagnia al mondo, ha 11.000 punti vendita in tutto il mondo e 2 milioni di dipendenti. Al di là delle valutazioni di mercato, le due compagnie si sono già trovate faccia a faccia per una sfida diretta la scorsa settimana quando Amazon ha lanciato il “Prime Day” (vd qui) e Walmart ha ribattuto, sempre sul suo canale e-commerce, offendo sconti su oggetti di culto come l’iPad.

Comitato Leonardo: Gdo ed e-commerce, le carte da giocare per il made in Italy

Comitato Leonardo, Retail, Gdo europea
Un momento della tavola rotonda con Monica Maggioni, direttore di RaiNews24 (moderatrice) Claudio Marenzi, presidente Herno e presidente sistema Moda Italia, Francesco Pugliese, AD Conad, Giandomenico Auricchio, AD Gennaro Auricchio

Con un export in costante crescita (più 4,1 per cento nei primi cinque mesi dell’anno) ci si interroga su come Gdo ed e-commerce possano rappresentare opportunità di business per gli imprenditori italiani desiderosi di estendere il proprio export.

L’ha fatto il Comitato Leonardo in occasione del suo XIV Forum Annuale, appuntamento fisso per rappresentanti di istituzioni ed imprenditori, costituisce un’occasione importante per riflettere sullo stato attuale dell’internazionalizzazione del made in Italy e sulle prospettive di sviluppo per le imprese italiane in un momento economico delicato ma fondamentalmente già in ripresa.

Per l’occasione è stato presentato uno studio condotto da Kpmg Advisory che analizza quattro mercati europei (Francia, Regno Unito, Spagna, Germania) in cui i settori della Gdo e dell’e-commerce sono intensamente sviluppati.

La ricerca sottolineacome nei quattro mercati in esame le vendite complessive nel segmento ecommerce abbiano raggiunto nel 2014 un valore di circa 156 miliardi di euro, pari ad oltre l’80% di tutto l’e-commerce europeo.

Nello stesso anno, la Gran Bretagna si posiziona al primo posto in Europa con 62 miliardi di euro di vendite retail online grazie all’elevata diffusione di internet e della banda larga mobile e all’efficienza del sistema logistico. La Germania si colloca al secondo posto con circa 50 miliardi di euro investiti nel commercio elettronico, in particolare per l’acquisto di capi di abbigliamento, libri ed elettrodomestici per la casa.  Il settore francese ha mostrato una crescita significativa delle vendite al dettaglio online con un fatturato pari a 36,4 miliardi di euro, rappresentando anche una leva importante per l’occupazione, mentre in Spagna l’e-commerce è stato uno dei pochi settori a sperimentare una crescita a doppia cifra negli ultimi anni. In particolare, nel mercato spagnolo il settore delle vendite al dettaglio online ha registrato un fatturato complessivo pari a 9,5 miliardi di euro nel 2014 e si prevede una crescita anche in futuro. Gli acquisti più comuni consistono in prodotti elettronici per la casa, abbigliamento/calzature e libri.

Le opportunità per il made in Italy

Occorre fare una distinzione tra il comparto “non food” e quello del “food”, sottolinea la ricerca, per i quali vi sono canali ed interlocutori quasi sempre diversi. Per il primo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di fascia medio-alta, il canale preferenziale si conferma quello della Gdo, sia pure con le difficoltà ed i limiti che sono insiti nelle dimensioni aziendali e nelle politiche dei grandi gruppi con cui si trovano ad interloquire.  Più complessa appare invece la strada dell’e-commerce, con i prodotti italiani che spesso si trovano in forte debito di competitività.

Per quanto riguarda il comparto “food”, le grandi catene di supermercati appaiono il veicolo distributivo migliore anche se una delle principali criticità è rappresentata dalle abitudini dei singoli paesi: in Spagna ed in Francia, ad esempio, la domanda di prodotti alimentari e vini italiani è modesta, rispetto alle dimensioni dei mercati, mentre negli altri paesi viene spesso privilegiato l’uso delle “private label”, con una forte perdita dell’identità di brand. Rimangono comunque interessanti le nicchie di mercato sensibili alla qualità del cibo e all’appeal del made in Italy, con ottime prospettive per gli esportatori di “specialità”. Nell’e-commerce le possibilità rimangono buone soprattutto per i prodotti brandizzati e di consolidata notorietà internazionale, mentre risultano penalizzati i prodotti freschi.

Dallo studio emerge infine che per i produttori italiani (operanti sia nel comparto “food” che “non food”) pronti ad affacciarsi in questi paesi è importante investire sia sul servizio del prodotto che sul marketing, con campagne di comunicazione, fiere ed eventi in loco. Appare inoltre opportuno intervenire sul posizionamento del brand, evidenziando fattori di distinzione e differenziazione dei prodotti, basati su qualità, capacità di innovazione e design.  È anche evidente come, in un quadro in cui la Gdo diventa preponderante e il canale e-commerce si sviluppa sempre più, i produttori di fascia intermedia soffrono la mancanza di player italiani della grande distribuzione e dell’e-commerce attivi in continuità anche all’estero.

«Sul mercato mondiale – spiega il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda – si stanno affacciando 800 milioni di nuovi consumatori in cerca di prodotti con un forte contenuto di qualità. È un’opportunità che dobbiamo cogliere, innovando profondamente il supporto governativo all’internazionalizzazione delle nostre imprese. Il piano straordinario per il made in Italy prevede, tra le altre cose, un’azione relativa al potenziamento degli strumenti di e-commerce per le PMI, per favorirne l’accesso al mercato e alle piattaforme digitali e una serie di accordi con le più importanti catene della grande distribuzione all’estero per inserire a scaffale un maggior numero di prodotti italiani, in particolare marchi di qualità appartenenti ad aziende di piccole dimensioni».

Auchan con Groupon per buoni spesa superscontati

Da Nola a Taranto, da Catania a Olbia. E poi a Cuneo, Rescaldina, Vicenza, Roma, Pescara. Sono 32 gli ipermercati Auchan in tutta Italia coinvolti nell’accordo tra l’insegna francese e Groupon, consolidando una partnership che già in passato ha dato buoni risultati in termini di business e visibilità.

Fino al 15 agosto, infatti, saranno acquistabili sul sito di Groupon buoni spesa fino a 30€ da utilizzare presso 32 ipermercati in tutta Italia. In particolare sono tre le opzioni che Auchan ha deciso di offrire ai clienti Groupon: si tratta di coupon da 3 € per un buono spesa del valore di 15 € (su una spesa minima di 70 €), da 5 € per un buono spesa del valore di 20 € (su una spesa minima di 80 €) o da 9 € per un buono spesa del valore di 30 € (su una spesa minima di 100 €). Il buono è valido solo per chi è in possesso de LaTua!Card, che può essere sottoscritta gratuitamente in qualsiasi punto vendita Auchan.

Sebbene il buono spesa goda di uno sconto fino all’80%, il vantaggio per i consumatori è tra il 20 e il 28% della spesa complessiva.

Sigma, cambio ai vertici: Raniera Sopranzetti alla presidenza

Sigma: il Consiglio di Amministrazione del gruppo, riunito lo scorso 16 luglio a Bologna, ha sancito un passaggio di consegne storico alla presidenza del Gruppo. Ha infatti preso atto delle dimissioni per motivi di carattere personale di Eros Magnanini, in carica dal 2012 e  nominato la vicepresidente Raniera Sopranzetti, socia Coal, storica realtà della Do del centro Italia entrata nel 2007 in Sigma.

Si tratta innanzitutto di una nomina nel segno della continuità, confermata anche dall’insediamento alla vicepresidenza di Francesco Del Prete, Consigliere di Amministrazione della CeDi Sigma Campania, altro socio storico di Sigma che vanta una presenza molto forte sul proprio territorio. Ma è evidente un elemento di novità, che rompe gli schemi tradizionali: Raniera Sopranzetti è infatti la prima donna ad aver raggiunto il vertice della Centrale distributiva e tra le pochissime nel panorama nazionale della gdo: il Consiglio di Amministrazione ne ha premiato le doti manageriali e la grande esperienza.

Socia storica di Coal – titolare di un maxi ed un super store – Raniera Sopranzetti ne è stata presidente nel triennio 2004-2007 guidandone di fatto il passaggio da Interdis a Sigma.

Coal tra l’altro ha scritto una pagina importante nello sviluppo della distribuzione moderna in centro Italia. La società, con sede a Camerano (AN), è infatti attiva fin dagli anni 60 e ha saputo costruire in mezzo secolo di attività una capillare rete di circa 400 punti di vendita distribuiti principalmente nelle Marche, ma anche in Umbria, Abruzzo, Romagna, Lazio e Molise. Il retailer opera con le insegne Coal e Sigma nel canale supermercati, presidiando sia le città che i piccoli centri.

“Sono molto felice – afferma la neopresidente – del nuovo incarico affidatomi dal Consiglio di Amministrazione, che coincide con una fase di grande impegno su tutti i fronti per Sigma: uno sforzo premiato da una crescita del 2,2% del fatturato di gruppo nel progressivo a giugno 2015, che sale al 2,4% se consideriamo solo l’ultimo mese (Fonte Nielsen). Risultati – ha concluso – che ci spronano a continuare sulla strada intrapresa in questi anni, che ci vede impegnati ad un costante ascolto delle esigenze dei nostri consumatori e delle realtà del nostro territorio, e che sono merito anche dell’impegno del presidente Eros Magnanini, che ringrazio personalmente per il lavoro svolto in questi ultimi tre anni”.

Studio Iri: il discount in Italia, la convenienza e i valori dell’insegna

In un recente white paper dal titolo “un canale in evoluzione”, Iri traccia un quadro significativo dell’avventura del discount in Italia riconsiderando alcuni elementi forse eccessivamente enfatizzati nel corso di questi anni di crisi e provando a immaginare il cammino futuro di questo canale. Che comunque di strada ne ha fatta dal 26 marzo 1992 quando Lidl aprì il primo punto vendita in provincia di Vicenza, dando di fatto inizio all’avventura del discount nel nostro paese.

Lasciando parlare i numeri, Iri ricorda che oggi il canale conta 4.581 negozi e fa l’11,4% del totale delle vendite nell’universo grocery (Moderno + Tradizionale).

Schermata 2015-07-21 alle 11.22.22

I discount si concentrano maggiormente al sud del paese, con 1.277 punti di vendita e con una quota del 14,1%. I leader di canale sono sicuramente Eurospin, MD-LD Discount (diventato secondo gruppo in Italia dopo l’acquisizione da parte di Lillo Spa di LD Market ) e Lidl che insieme pesano il 53,6% del totale canale con 2.225 pdv sul totale territorio italiano.

Nonostante l’imponente sviluppo registrato nell’ultimo decennio con un aumento di ben 1.746 punti di vendita, pari ad una crescita in numerica di oltre il 60% lo studio di Iri sottolinea che “questo format – storicamente caratterizzato da uno sviluppo ciclico con fasi di forte crescita e fasi di relativa staticità – non sembra essere riuscito a svincolarsi da un limitato ruolo di canale ‘rifugio’ durante i periodi di contrazione economica e non è ancora diventato il punto di vendita abituale per la spesa quotidiana per una fetta di consumatori ampia e stabile nel tempo”.

L’altro aspetto evidenziato è che l’aumento in numerica non si è tradotto in un proporzionale sviluppo della quota di mercato a danno del resto della GDO: la crescita è stata di soli 2,5 punti percentuali dal 2005 ad oggi – un po’ poco rispetto all’incremento in numerica del canale – ma pur sempre pari all’aumento di un terzo dell’importanza del Discount nel giro di un decennio.

“A ciò si aggiunga – prosegue lo studio – che il trend di crescita delle vendite del Discount ha mostrato un forte rallentamento iniziato nell’estate 2013 e continuato durante tutto il 2014: questo fenomeno potrebbe non significare necessariamente una sospensione della “discountizzazione” dei consumi, ma essere bensì la conseguenza della progressiva erosione del gap di convenienza rispetto agli altri canali, i quali negli ultimi anni hanno spinto al massimo la leva promozionale e più recentemente cominciano ad insistere su un riposizionamento – verso il basso – della propria offerta a scaffale (Costa meno di Coop, Prezzi Bassi e Fissi di Conad ecc.).

Nei primi mesi del 2015, si è registrata una nuova lieve crescita del discount (come anche degli altri canali distributivi ad eccezione degli Iper) ma già dal periodo pasquale ha ripreso a perdere: nel mese di maggio 2015 il trend a valore è di -0,8%”.

Schermata 2015-07-21 alle 11.29.35Qual è allora la possibile evoluzione del Discount? Iri parla di snaturamento del canale riguardo al posizionamento di convenienza, ma il cammino verso un nuovo posizionamento è ancora lungo.

“Oggi l’indice di prezzo del discount – si legge nello studio – è del 67% rispetto a quello del canale Iper+Super. Il discount invece di estremizzarsi e differenziarsi ulteriormente tramite il fattore prezzi, punta sempre più verso un aumento di ampiezza assortimentale (che è passato da 1924 a 2.448 referenze in quattro anni, +27,2%) e addirittura su marchi “premium”, cercando di modificare così il percepito del consumatore e penetrare in classi sociali che prima non sarebbero riusciti ad attirare. Molti operatori stanno inoltre puntando da oltre un anno sui prodotti freschi e freschissimi, inserendo i reparti panetteria, ortofrutta e per ultimo la pescheria. Lidl ha recentemente iniziato a proporre in alcuni punti vendita una selezione di referenze di pesce fresco take away.

Significativi anche gli sviluppi dell’offerta ortofrutta (a cui sono dedicati diversi metri lineari di vendita, con una comunicazione in store importante) e dei formaggi e salumi take away. Con un numero di scontrini che permette un buon turn over di questi prodotti freschi e freschissimi, alcune insegne vogliono essere comparabili come qualità ad altri format della grande distribuzione organizzata.

Schermata 2015-07-21 alle 11.30.04

Sugli scaffali dei punti vendita MD-LD Discount è recentemente stata introdotta una nuova linea di prodotti a marchio Premium. L’assortimento dedicato ai clienti top conta, ormai, una trentina di referenze suddivise nelle diverse categorie merceologiche (freschi, prima colazione, dispensa) presenti nei discount delle due insegne. Interessante anche il lancio della nuova linea di prodotti per l’igiene intima e la cosmesi a marchio Botanika, che punta a valorizzare un segmento molto redditizio e su cui il consumatore (non solo donna) è diventato molto più esigente.

MD Discount dal canto suo, sulla scia del lancio della linea Deluxe di LIDL, punta sul value for money per allargare il target di consumatori a cui proporre un’offerta commerciale ormai tutt’altro che di solo prezzo.

In ultimo vi è sicuramente da menzionare l’aspetto della comunicazione. Non sono pochi gli operatori che oggi investono in Televisione, radio e new media. Pensiamo a Lidl in televisione, mentre MD-LD Discount ed Eurospin preferiscono la radio.

Quello che colpisce è il tentativo esplicito di comunicare al cliente non solo il prezzo ma il valore (e i valori) dell’insegna, confrontandosi con altri canali nel tentativo di far diventare la propria catena la principale scelta per gli acquisti grocery.

Insomma, stiamo parlando di un canale che sta sicuramente evolvendo per avvicinarsi maggiormente ad altri format”.

Da sottolineare, aggiungiamo noi, il fatto che l’insieme dei prodotti alimentari+bevande costituisca per il Discount quasi l’80% delle referenze, circa il 10% in più dei supermercati e il 20% in più degli ipermercati, segno evidente della direzione intrapresa. L’analisi di Iri ci porterebbe a trarre una conseguenza logica. Se il discount oggi utilizza gli stessi strumenti degli altri formati distributivi e la convenienza di prezzo non è più il suo esclusivo elemento costitutivo, potrebbe essere giunto il momento di non considerarlo più nelle analisi delle performance della distribuzione un canale a parte. Anche perché le vicende di questi ultimi anni ci hanno insegnato che le stesse persone fano acquisti nei diversi “canali” senza farsi alcun problema di appartenenza, di status o altro. Una lettura più chiara delle dinamiche dei consumi ne guadagnerebbe.

Lpr (Euro Pool) si rafforza in Europa con quattro nuovi centri servizi

Incremento della produttività, ridurre le distanze e riduzione dell’impronta di CO2 sono alla base del rafforzamento del network europeo di noleggio pallet di Lpr-La palette rouge, divisione del gruppo Euro Pool, attraverso l’apertura di quattro nuovi Centri servizio in Francia, Regno Unito e Portogallo.

L’apertura del tredicesimo Centro servizi neo pressi di Bordeaux in Francia in un sito di 4.500 mq «ci consentirà di ridurre le distanze da percorrere di circa 400.000 km all’anno, generando una riduzione di emissioni di CO2 di oltre 440 tonnellate», ha dichiarato Philippe Therage, Operations Manager di LPR France.

Nel Regno Unito, Lpr sta sviluppando una serie di partnership sia con lo specialista della logistica XPO, ex Norbert Dentressangle, che con S&R Smith nell’area di Londra. Entrambe le operazioni hanno consentito a Lpr di accedere a due Centri Servizi automatizzati: uno a Castelford (nel Leeds) operato da XPO e un altro a West Thurrock, operato da S&R Smith, in cui i pallet possono essere immagazzinati al coperto.

Infine in Portogallo, con l’apertura del dodicesimo deposito Lpr completa la copertura dell’intero Paese, con un miglioramento dei sistemi logistici e una riduzione delle emissioni di CO2 (grazie alla maggiore vicinanza ai clienti). Per i clienti, il tutto si traduce anche in un risparmio, mentre per LPR significa portare a compimento le proprie politiche ambientali, annunciate anni fa.

«L’incremento nel numero di Centri Servizio garantisce ai pallet rossi di Lpr elevati livelli qualitativi, oltre a portare ai propri clienti importanti benefici economici e ambientali», ha affermato François Gay Supply Chain Manager Europe di Lpr. L’azienda ha ottenuto nel giugno scorso il rinnovo per cinque anni della certificazione Pefc, che garantisce che il legname impiegato proviene da fonti certificate o esenti a controversie e non deriva da attività forestali illegali.

Unes va controcorrente: d’estate solo limoni italiani

Scelta etica per Unes che ha deciso,Limoni solo provenienza Italiana senza badare all’estetica ma puntando alla tutela del consumatore e a valorizzare la produzione nazionale, di vendere per tutto il periodo estivo solo limoni di provenienza italiana che non hanno alle spalle un viaggio di migliaia di chilometri e che, anche se nell’aspetto sono un po’ meno accattivanti, mantengono un gusto ed un sapore di assoluta qualità.

I limoni d’estate hanno infatti un appeal estetico inferiore rispetto a quelli provenienti dall’estero (prevalentemente dal sud America), che normalmente si trovano nei reparti della Gdo.

Fra le tipologie di limone proposte: il limone Costiera (di origine campana), il limone Verdello e il Primofiore (questi ultimi di origine siciliana).

Unes è presente in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna con oltre 180 punti vendita tra diretti e franchising e occupa 2.500 dipendenti.

Dario Brendolan riconfermato alla presidenza del Gruppo Selex

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Selex ha riconfermato alla presidenza per il prossimo triennio Dario Brendolan, titolare con il fratello Renato della Maxi Di Srl di Belfiore (VR), insieme ai due vicepresidenti Giovanni Pomarico (Megamark di Trani BT) e Giangiuseppe Murgia (Superemme di Cagliari).

Nel rinnovare all’unanimità la fiducia al Presidente, il Consiglio ha ringraziato calorosamente Dario Brendolan per aver condotto con competenza e autorevolezza Selex in questo ultimo difficile triennio.

Nonostante la crisi, infatti, il Gruppo ha continuato a crescere e ad investire, mettendo a segno importanti traguardi: sono stati creati oltre 2.000 nuovi posti di lavoro e aperti e rinnovati numerosi punti di vendita in tutta Italia.

Con 15 catene distributive regionali associati e una quota di mercato nel 2014 dell’11%, per un fatturato di 8.850 milioni di euro, Selex si conferma il terzo player nazionale. Globalmente dispone di 2.479 punti di vendita, con 31.000 addetti (le insegne più diffuse sono Famila e A&O).

Facebook e Twitter: la classifica dei brand più performanti secondo Blogmeter

Facebook e Twitter: quali sono i brand più performanti nel retail?  Secondo la classifica di Blogmeter per il mese di giugno, come engaging su FB si impongono Franciacorta Outlet Village e Valdichiana Outlet Village.

I due retailer realizzano, infatti, una comunicazione similare tra loro puntando sulla condivisione di post molto colorati e ispirazionali sul mondo della moda e del fashion, riuscendo a generare un altissimo livello di interazioni. Nelle successive posizioni della Top 5 trovano invece spazio tre brand appartenenti alla GDO: innanzitutto Carrefour Italia (terzo) che ottiene molte interazioni su Facebook grazie al testimonial Frank Matano e alla campagna #VitaTraCoinquilini (al supermercato). Poi Eurospin  (quarto) che ha coinvolto la sua fan base con la campagna #oggivadoamille con la quale i negozi Eurospin di tutta Italia hanno festeggiato l’apertura del millesimo punto vendita. Infine quinto classificato Despar Nordest che conquista i propri utenti con la condivisione di consigli e ricette e con una comunicazione ironica e divertente.

retail_focus_06

Per quanto riguarda la classifica per numero di nuovi fan, il brand che nell’ambito del retail ha accresciuto più di tutti la propria fan base è Leroy Merlin Italia con la campagna improntata sul Fai da te. Al secondo posto troviamo Carrefour Italia con in terza posizione Decathlon Italia, il retailer di articoli sportivi che ha acquisito un numero elevato di nuovi fan in occasione dell’evento Fit Days dedicato al mondo del fitness e delle arti marziali. Quarto posto per il retailer tedesco Lidl Italia che grazie ai numerosi contest e alle iniziative concorsuali ha collezionato numerosi nuovi fan e si è distinto anche in ambito di social CRM con un tasso di risposta alle richieste ricevute del 94%. Infine, a concludere la Top 5 è ancora un brand del gruppo Percassi, Sicilia Outlet Village.

Su Twitter, invece,  il brand del retail che conquista la vetta per numero di interazioni totali è Coop Italia, che si posiziona anche al terzo posto per numero di new follower: la catena di supermercati italiana ha raggiunto il picco di engagement il 22 giugno scorso durante la conferenza a Expo 2015, “2050: Il cibo che vogliamo”. Al secondo posto GameStop Italia, il più grande rivenditore di videogiochi nuovi e usati del mondo che è riuscito a coinvolgere fortemente i propri utenti durante l’evento #BatmanSeiTu, apertura notturna dei punti vendita di Milano e Roma per il lancio del videogioco Batman: Arkham Knight. Al quarto e quinto posto invece, si posizionano rispettivamente Autogrill Italia e U2Supermercato. Per quanto riguarda i nuovi follower, in pole position troviamo Carrefour Italia, che bissa il terzo posto ottenuto in termini di engagement, seguito in seconda e quarta posizione da due grandi rivenditori di prodotti elettronici: Unieuro che ha lanciato sul proprio profilo Twitter diverse offerte già a partire da metà giugno catturando dunque l’attenzione di nuovi utenti, e Euronics Italia. Chiude la classifica Bimbostore  con le sue numerose promozioni.

Idea Bellezza (Gruppo Végé) debutta in Abruzzo con cinque profumerie

Sono Ortona, Sulmona, Giulianova, Chieti e Teramo le località scelta da Gargiulo & Maiello S.p.A., impresa mandante di Gruppo VéGé, per l’espansione in Abruzzo con l’apertura di cinque profumerie dell’insegna Idea Bellezza. Le aperture, previste nelle prossime settimane, avverranno attraverso la controllata Europrogetto S.r.l. proprietaria dell’insegna.

IMG_IDEA_BELLEZZACon questa operazione Idea Bellezza, che conta con 60 punti vendita dislocati nel centro e sud Italia, si propone come la catena di profumeria “Made in Italy” numero uno della penisola. Made in Italy perché italiani sono la proprietà, i capitali e il management. Il progetto di ampliamento della rete vendita si inserisce in un quadro commerciale più ampio, che vede l’insegna crescere negli ultimi anni molto più del mercato.

“Sono soddisfatto per aver aggiunto un tassello importante alla nostra rete vendita – dichiara Alessandro Maiello Amministratore Delegato di Gargiulo & Maiello – . Negli ultimi mesi abbiamo lavorato tanto affinché potessimo presentarci in una nuova regione come l’Abruzzo con un progetto commerciale ampio, che possa andare a prendersi quote mercato come quelle che esprimiamo nelle altre zone da noi presidiate”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare