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Torna l’Osservatorio Non Food. Appuntamento il 29 giugno

La tredicesima edizione dell’Osservatorio Non Food di Gs1 Italy | Indicod-Ecr viene presentato al Piccolo Teatro Grassi di Milano il 29 giugno. Si ripete quindi un appuntamento che negli anni è diventato un must per la business community poiché, ogni anno, riesce a dare una lettura approfondita dell’evoluzione e delle trasformazioni dei canali distributivi e delle modalità di acquisto per i prodotti non food.

Nella passata edizione l’indagine condotta da Gfk Eurisko  si è concentrata sugli orientamenti e le attese dei consumatori nei confronti del processo di acquisto nei diversi settori che costituiscono il non food.

Un comparto che negli ultimi anni ha subito profondamente i colpi della riduzione degli acquisti da parte dei consumatori e, contemporaneamente, della crescita del canale online, anche se, è stata poi la conclusione della ricerca “se l’acquisto finale avviene ancora prevalentemente nei punti vendita fisici, in realtà digitale e fisico, combinati in diverse soluzioni, permeano l’intero processo d’acquisto del consumatore: uno completa l’altro”.

Quest’anno, oltre alla presentazione dei risultati dell’Osservatorio,  tradizionalmente affidati a Trade Lab, sono previsti interventi di esperti sui trend del settore non food, come Fabrizio Valente di Kiki lab, e case history raccontate da esponenti di aziende leader: Carrefour, Ikea, Leroy Merlin, Kiki-Lab.

Amazon dietro le quinte: apre al pubblico il centro logistico di Piacenza

Cade il velo su uno degli aspetti strategici di Amazon. Da giugno sarà possibile partecipare a delle visite guidatepresso i centri di distribuzione in Europa, compreso quello italiano di Castel San Giovanni alle porte di Piacenza. Il centro, aperto l’anno scorso su una superficie di 85 mila metri quadrati ha sostituito quello precedentemente aperto nel 2011 sempre a Castel San Giovanni. Nel centro di distribuzione Amazon riceve, immagazzina smista, imballa e spedisce le merci di deine di migliaia di aziende che vendono i loro prodotti attraverso il marketplace di Amazon, oltre a fornire il servizio di gestione dei resi.

Amm. del. Amazon Logistica
L’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal

«Poter vedere da vicino il modo in cui i nostri addetti spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno suscita molta curiosità – afferma l’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal – e vogliamo offrire l’opportunità a tutti di scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it».

Così dal 18 giugno – per un giorno al mese – sarà possibile effettuare un tour alla scoperta del dietro le quinte di Amazon.

L’infrastruttura logistica consente una rapida evasione degli ordini: nella giornata di picco degli ordini registrata lunedì 15 dicembre 2014, è stata gestita la spedizione di oltre 249.137 unità in Italia e in oltre 50 diversi paesi esteri. Sono stati così evasi 396.261 ordini di clienti, al ritmo di oltre 4 al secondo.

Centro distributivo amazon 2

Con il programma Spedizione Mattino, 1.301 CAP italiani possono ricevere il prodotto entro le ore 12.00 del giorno successivo. Mentre con Spedizione Sera la consegna è possibile nella stessa giornata in 44 codici postali del milanese.

I tour si svolgeranno ogni terzo giovedì del mese e saranno aperti a tutti i clienti con età superiore ai sei anni. Ogni tour avrà la durata di circa un’ora e il numero massimo di partecipanti sarà di 30 persone alla volta. Per registrarsi è sufficiente collegarsi al sito http://amazontours.it e compilare il modulo di iscrizione.

 

Eataly passa l’estate al mare

Nasce dalla collaborazione tra Nuova Albos e Eataly un progetto di “delocalizzazione stagionale” di attiività legate all’ospitalità ma non solo. Una sorta di temporary store per la bella stagione, insomma. E come per i temporary, uno strumento di diffusione del brand.

Nel contesto dell’Albos Club,  uno stabilimento balneare radicato sul litorale di Fregene a nord di Roma, Eataly disporrà di tre spazi, una tavola calda, un bar e l’angolo “Sano e Buono”. Nella tavola calda verranno proposti primi e secondi caldi da forno e insalate fresche e originali. Al bar sarà possibile trovare invece pizzette, tramezzini e prodotti da consumare velocemente. L’angolo Sano e Buono è invece dedicato a yogurt, estratti di frutta e centrifughe.

Da luglio poi aprirà la “Pagoda”, un chiosco sulla spiaggia, vicinissimo al mare, che offrirà una proposta gastronomica diversa da quella offerta dalle tre aree, e senza neanche spostarsi dall’ombrellone ci si potrà rinfrescare, prendere un piccolo snack o dissetarsi.

Cuorebio apre a Roma un nuovo supermercato

Cuorebio, insegna del gruppo EcornaturaSi destinata ai negozi indipendenti associati (sono circa 300 dislocati soprattutto in centri di medie e piccole dimensioni) ha aperto ieri un nuovo punto vendita nella capitale a insegna Più Bio-Cuorebio.

A fondare il nuovo supermercato Cuorebio è Rodolfo Foglietti, da 14 anni impegnato nel biologico. Il punto vendita è caratterizato da uno spazio ampio con vasto assortimento  di prodotti bio di qualtià rispondente anche a criteri di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.

Tra le referenze presenti: pane preparato con farine biologiche ai formaggi, ortofrutta fresca, prodotti per chi soffre di intolleranze alimentari, referenze per vegani e vegetariani, bevande vegetali, succhi, vini e birre rigorosamente bio, pasta e biscotti, detergenti per la pulizia della casa, prodotti per l’infanzia, prodotti cosmetici e libri

Il nuovo Cuorebio si trova in zona Casilina,  in via dei Ruderi di Torrenova ed è dotato di parcheggio

La libreria infinita prossimamente da Mondadori Store

Nasce dalla collaborazione con la torinese Promedia Solutions la piccola-grande rivoluzione che a partire da giugno sarà disponibile nel Mondadori Megastore di Milano Piazza Duomo.

Si tratta del servizio di book on demand che consente di stampare un libro in pochi minuti direttamente nel negozio, scegliendo da un catalogo di oltre 7 milioni di titoli dei maggiori editori internazionali. Espresso Book Machine™, che sarà fisicamente presente nel Megastore di Milano Piazza Duomo,  unisce i vantaggi della distribuzione digitale alla qualità di un libro cartaceo: premendo un pulsante è possibile stampare, rilegare e rifinire in alta qualità e con copertine a colori libri tascabili in lingua, e prossimamente anche in italiano. Il Book on demand sarà inoltre disponibile anche dal sito Mondadoristore.it.

Ne ha parlato l’amministratore delegato di Mondadori Retail Mario Maiocchi nel corso dell’incontro di presentazione del prossimo World Rretail Congress (Roma, 8-10 settembre) organizzato da Kiki Lab.

Schermata 2015-05-21 alle 16.28.06Il nuovo store  in apertura tra qualche settimana in Via San Pietro all’Orto sempre a Milano è inoltre l’esempio della nuova generazione dei Mondadori Store che accanto al core business dei libri e all’area consumer electronics amplierà l’area impulso con il ticketing e i viaggi, oltre a prevedere anche un’area ristorazione. Si tratta di un nuovo formato di punto vendita tra i 700 e i 1200 metri quadrati, identificato come quello che può ottimizzare la redditività al metro quadro in un settore, in cui la vendita di libri dal 2011 al 2013 è calato del 13,7% (-7,5% per le librerie Mondadori). Mondadori Store è un network di 600 librerie e opera con un modello di business articolato su 4 canali di vendita: diretta, franchising, club e web. Tra questi conta ad oggi 530 bookstore e point in franchising, 21 bookstore e 8 megastore in gestione diretta, 59 punti vendita Club Mondolibri.

«Intendiamo valorizzare le categorie tradizionali e aggiungere i nuovi servizi, come il desk di assistenza immediata post vendita per area informatica – ha affermato Maiocchi – e il print on demand, che crediamo ci aiuti a non perdere vendite per out of stock. La stampa su ordinazione sarà anche disponibile online. Oltre a ciò pensiamo alla libreria come a un ambiente multiculturale: si alterneranno artisti emergenti che creeranno live le loro opera che rimarranno in esposizione per un mese».

A Tresigallo (Ferrara) Alì Supermercati inaugura un punto vendita da 1.500 metri quadrati

Si trova all’interno di un polo di aggregazione per la collettività di Tresigallo in provincia di Ferrara il nuovo punto vendita del gruppo Ali ( è il numero 105) inaugurato oggi: un supermercato di 1.500 metri quadrati, 8 casse e 20 addetti.

Accanto al punto vendita apriranno un bar, un negozio di abbigliamento, uno di calzature e una sanitaria con prodotti per l’infanzia e per la cosmesi. Altre due attività apriranno entro l’anno: sono in fase di definizione infatti le destinazioni commerciali.

Presente nel territorio Ferrarese dal 2004 e con oltre 40 anni di storia nella grande distribuzione organizzata, Alì Supermercati propone nel nuovo punto vendita il reparto pasticceria, il reparto freschi, il banco caldo con polli allo spiedo, la friggitoria, i piatti pronti.

Il gruppo padovano continua quindi a sostenere l’occupazione attraverso una politica di investimenti (questa è la seconda apertura dall’inizio del 2015), di assunzioni (sono oltre 3.200 i dipendenti della catena) e attraverso la collaborazione con PMI e fornitori locali.

“Nonostante i numeri del nostro Gruppo – ha commentato il Presidente Alì S.p.A. Francesco Canella – vogliamo continuare ad essere un’azienda veneta a conduzione familiare profondamente radicata nel territorio, con i nostri supermercati di quartiere, ma anche con il sostegno alle realtà associative e culturali che animano i nostri Comuni. L’impegno di Alì è quello di continuare a soddisfare i clienti con la qualità al miglior prezzo, ma anche di favorire l’occupazione e il lavoro delle PMI del territorio, migliorare l’ambiente dove operiamo e sostenere iniziative benefiche o progetti a favore della collettività”.

Cresce la concorrenza per gli specialisti del bio

I prodotti naturali non conoscono crisi. Stando alle rilevazioni condotte da Nomisma, nel 2014 ben il 59% dei consumatori ha acquistato almeno un prodotto alimentare a marchio bio; nel 2012 il dato si fermava al 53%, nel 2013 al 54,5%. In altre parole, in soli due anni si sono contati 1,7 milioni di famiglie acquirenti in più. È quanto scrive Manuela Falchero nell’ultimo numero disponibile online di inStore.

Ma non è tutto. Sempre secondo Nomisma, è infatti aumentata anche la spesa pro-capite degli italiani, passata dai 28 euro del 2011 agli attuali 39 euro in linea con una tendenza che non sembra essere esaurita se si considera che il 17% dei consumatori prevede di aumentare nel 2015 il budget destinato ad alimenti naturali.

E così negli ultimi mesi, le catene di più lungo corso hanno spinto sull’acceleratore dell’espansione.

E nuovi player si sono affacciati sul mercato. I casi di NaturaSì, Almaverde Bio Market e Bio c’Bon.

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Sei modelli di consumo dopo la crisi nella Shopping Map di M&T

Schermata 2015-05-15 alle 12.27.14Ci sono i territoriali e gli i-family, quelli che OK il prezzo è giusto e i Nonno Italo, i Wow shop e gli Hasta il consumo siempre.

Sono i sei cluster individuati dall’edizione 2015 della Shopping Map di Marketing & Trade, che traccia i modelli di consumo degli italiani, individua le tipologie di comportamenti di acquisto, gli atteggiamenti rispetto ai brand, alle promozioni, a qualità e sostenibilità, alle diverse forme della comunicazione. Disegna inoltre la propensione alla multicanalità di acquisto e alle influenze dei social e del web, oltre ad associare a ciascun modello di consumo i format preferite e le insegne retail frequentate e preferite di cui definisce una precisa performance rispetto a tutti gli elementi dell’offerta.

Shopping Map è basata su oltre 1100 interviste a consumatori dentro i luoghi dello shopping realizzate in 9 città metropolitane e in provincia, dal nord alle isole.

“La premessa – Afferma Daniela Ostidich, presidente di Marketing & Trade (scrivi una mail) – è che in questo inizio del 2015 il Il consumo in Italia riprende, ma su terreni del tutto inesplorati, creativi, sorprendenti e in qualche modo persino votati all’ottimismo e alla solidarietà che – prima che per i produttori – si deve esprimere tra i consumatori. C’è tuttavia una fascia di Italiani che ancora appare fuori da questo segnale di crescita: si tratta di una fascia di consumatori rimasta legata ad un consumo arcaico, frutto di una crisi del consumismo che per loro non ha avuto risposta, oppure di una vocazione al tatticismo e all’opportunismo che limita la capacità di costruire nuovi percorsi di shopping ma anche di socialità».

La Shopping Map individua alcuni temi e snodi su cui concentrarsi per leggere queste nuove direzioni di consumo.

Un tema centrale è quello della multicanalità, vista come contemporanea presenza di decisioni di acquisto -ma anche di raccolta di informazioni ‐ che maturano in modo totalmente sostituibile e complementare sul web oppure dentro il punto di vendita (oppure in aeroporto, in palestra, in metropolitana…).

Un altro tema discriminante per capire i differenti modelli di consumo degli italiani, è quello guardare alla dimensione dell’orizzonte percepito delle relazioni personali che appare sovrapporsi in modo importante con quello dell’ambito spaziale in cui gli acquisti avvengono.

L’ultimo tema riguarda l’atteggiamento verso lo shopping visto come attività di entertainment e autogratificazione oppure di mera 3 funzionalità.

Con la metabolizzazione dello shock da “crisi”, in sostanza c’è chi di shopping ha ancora fame e chi invece ne ha avuto abbastanza.

Vediamo allora come si definiscono questi modelli di consumo.

I TERRITORIALI sono gli shopper affezionati: al quartiere, alla prossimità, al prossimo come riferimento per i propri acquisti, dal consiglio del vicino di casa al consiglio del macellaio.

2014-10-10 18.26.43È un cluster formato da persone concrete, amanti dei rapporti diretti e degli acquisti su misura, che si concentrano sulla soddisfazione dei bisogni per loro primari. Senza appiattirsi, ma con poco o nessuno interesse per lo shopping frivolo, questo cluster vuole essere coccolato e viziato, ma nel punto vendita del cuore, vicino a casa. I negozi del centro storico preferiti sono quelli specializzati, sia perché è lì che si percepisce esserci la maggiore qualità, sia perché qui è ancora forte il rapporto umano con il personale.
L’insegna di riferimento è Carrefour Market

Il reparto freschi di un punto vendita Natura Sì.
Il reparto freschi di un punto vendita Natura Sì.

I-FAMILY è il perfetto risultato dell’evoluzione della famiglia moderna: giovane, attenta, giudiziosa, al passo con i tempi e con l’evoluzione dei modi e delle modalità di consumo. L’I-Family si destreggia su tutti i format e tutti i canali, da fisico a virtuale.

Da consumatori evoluti, quando fanno shopping scelgono insegne distintive, ma il massimo peso è dato al valore e alla sostanza, sono alla loro costante ricerca di innovazione: non per snobismo, piuttosto per ottenere un’esperienza d’acquisto tanto soddisfacente quanto gratificante.
L’insegna di riferimento è Natura Sì

lidlNONNO ITALO rappresenta quella fascia di Italia che continua a invecchiare, persone sempre più costrette a barcamenarsi tra 4 salute, famiglia, spesa quotidiana e gestione della casa.

Il risultato è che aumenta il senso di disillusione e stanchezza nei confronti del consumo come attività e fare acquisti diventa sempre più una sofferenza, una perdita di tempo. Pongono massima attenzione alla semplicità dell’acquisto, evitando di essere abbagliati da mode e novità. Emarginati tanto per necessità che per scelta, acquistano solo in luoghi comodi per vicinanza e orari e preferiscono i negozi facili da girare e da leggere, assortimenti mirati.
L’insegna di riferimeto è Lidl

Schermata 2015-05-15 alle 12.07.12WOW SHOP sono gli animali da consumo, quelli per cui acquistare è uno stile di vita e un modo di presentarsi al mondo, hanno trovato altri canali su cui scatenarsi.

Alla costante ricerca di stimoli, il piacere dello shopping per loro è esaltato dall’innovazione negli spazi fisici del retail. Se lo shopping si fa nei flagship store, l’acquisto dei prodotti alimentari si fa nei negozi diretti di marca, ancora meglio se sotto forma di “eventi” come i temporary store. Internet è costantemente monitorato per poter sapere dell’ultima apertura di locali di tendenza, un’inaugurazione a cui partecipare e magari finire in qualche foto Se potessero mettere tenda da Eataly, l’avrebbero già fatto, magari vicino al carico/scarico per controllare gli arrivi delle novità.
La loro insegna di riferimento è Designer Outlet

Schermata 2015-05-15 alle 12.10.53HASTA IL CONSUMO SIEMPRE è il cluster di shopper che, nel polverone della crisi, sembra non essersi nemmeno scompigliato i capelli: sono i consumatori che amano fare shopping, possono e vogliono farlo e come dargli torto?

Questo cluster infatti tende a frequentare tutti i canali e format della grande distribuzione, reali o virtuali: dal centro commerciale al negozietto vintage, dal negozio sotto casa all’outlet online, senza nemmeno farsi grandi pensieri sullo spendere/sperperare un po’ (anche grazie alla buona disponibilità economica). Aleggiano in una società post-postmoderna, eppure non si sono mai discostati dal passato: si riconoscono dallo sguardo poco attento a volantini e tv ma non sono rimasti indifferenti all’evoluzione dei canali, strada alternativa e pur sempre intrigante per comprare, comprare, consumare.
L’insegna di riferimento è Coin

OVSOK IL PREZZO È GIUSTO minuziosi e pragmaticamente infedeli, perspicaci fautori della spesa economa e misurata, attenti cacciatori del mercato e perseveranti ricercatori di convenienza, sono gli evergreen del mercato, la cui abilità a far la spesa (e farla bene) è il motivo di maggiore orgoglio sulla piazza degli shopper italiani e parte della routine sociale di questo cluster, un aspetto importante per dare senso alla propria giornata.

Il discount, a cui ci si è avvicinati in passato come reazione al periodo di ristrettezze economiche, rimane un buon punto di riferimento, così come il resto della Gdo. I rimanenti canali e formati sono praticamente ignorati, dalla ristorazione commerciale all’entertainment, tranne quelli che permetteno loro di sfoggiare la propria abilità di cherry pickers.
La loro insegna de cuore è OVS

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Le nuove soluzione di arredo Cefla per il pet, un settore in crescita

È un settore che rimanda trend positivi da anni, quello legato al mondo degli animali domestici. Dunque Cefla Shopfitting Solutions ha deciso di presentare per la prima volta a Zoomark, il Salone Internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da Compagnia appena concluso a Bologna, soluzioni d’arredo ad hoc: non solo allestimenti per negozi specializzati, ma anche corner dedicati all’esposizione food per gli animali e progetti di arredo per i reparti dedicati nella Grande Distribuzione Organizzata.

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Tra le proposte in arredo c’erano:

System10 un sistema di scaffalatura con piani ultra-sottili che permette un recupero ottimale dello spazio espositivo con una massima compattezza, sia sulla dimensione orizzontale che su quella verticale.

Wireplus è il sistema espositivo modulare in filo metallico, che combina leggerezza e solidità, creando un ambiente elegante, luminoso e armonico. Della gamma fanno parte isole, testate a gondola, mini-rack, cesti, portaprezzi e divisori integrabili fra loro e con gli altri prodotti Cefla.

Digital Shelf System è l’innovativa proposta di illuminazione a LED modulare: con l’installazione semplificata plug&play e la sua totale integrazione con lo scaffale, nasce per migliorare sensibilmente l’esposizione del prodotto e la shopping experience del cliente.

Per la barriera casse, Cefla Shopfitting Solutions propone due alternative: Futura Proxi con sistema d’illuminazione a Led integrati e numerosi accorgimenti tecnologici e Futura Plus una cassa creata per avere il più alto livello di operatività, interazione con il cliente e personalizzazione possibile.

 

Nielsen: cambia il consumatore, avanzano i punti vendita più piccoli

Il “salto di canale” è una pratica ormai consolidata nel nuovo consumatore multicanale, che tranquillamente passa dal discount al super, al farmer’s market allo store online per i suoi acquisti, ma con quali logiche? Ad indagare i meandri della mente di questa nuova specie antropologica c’è l’ultima indagine di Nielsen su retail ed e-commerce “The Future of Grocery”, effettuata su 30mila consumatori in 60 Paesi. La quale rivela anche come, se i grandi formati restano per ora dominanti, le piccole superfici (e non è una sorpresa: lo vediamo anche con i nostri supermercati di prossimità) sono le più dinamiche.

A valore, super e ipermercati coprono il 51% delle vendite mondiali, La ricerca evidenzia le differenze regionali, ma i formati più piccoli, piccoli supermercati e negozi tradizionali, sono cresciuti di più negli ultimi 12 mesi (dal 4 al 6% contro il 2% dei formati più grandi). “In tutto il mondo stiamo assistendo alla crescita del retail di prossimità – ha detto Patrick Dodd, president, global retailer vertical, Nielsen – Agli occhi del consumatore globale al momento piccolo è bello”. Evidente è l’influenza dell’e-commerce sul concetto di prossimità e comodità, sta di fatto che i formati più piccoli stanno crescendo in tutti i mercati, evoluti o in via di sviluppo, e sono utilizzati principalmente per piccoli acquisti urgenti o prodotti particolari.

È dunque interessante considerare come la categoria di prodotti influenzi di fatto la scelta del canale per gli acquisti “fisici”. Nei mercati maturi se le vendite sono concentrate nei grandi formati per il 61% nell’igiene personale, 62% di alimentari e bevande e 79% dei prodotti per la casa, i minimarket hanno quote di mercato interessanti intorno al 20%. In tutte e tre le categorie la crescita maggiore si è registrata nei piccoli formati, con una tendenza alla frammentazione. Nel settore alimentare sono proprio i negozi tradizionali e i chioschi a venire incontro alle esigenze di velocità e comodità.

Il prezzo prima di tutto, ma anche la qualità del prodotto influenzano il “salto di canale”.

“I grandi supermercati e gli ipermercati sono attori importanti nel paesaggio mondiale del retail, e continueranno a esserlo in futuro – ha detto Dodd -. Ma i formati più piccoli hanno una quota importante in certe categorie e stanno crescendo in altre. Gli sforzi della distribuzione dovrebbero concentrarsi su un mix di entrambi, capire dove fa acquisti il consumatore e per quali categorie, fornisce la visione necessaria per sviluppare strategie distributive più precise per ogni mercato”.

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