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In Cina con Jd.com l’e-commerce trasforma la camera d’albergo in showroom

Fornisce uno sguardo su come si potrebbe evolvere il retail del futuro la strategia di Jd.com, gigante dell’e-commerce cinese, che ha avviato una partnership con alcune importanti catene di alberghi, come Sheraton e Wanda, con un obiettivo: proporre ai clienti di fare acquisti mirati sul sito, anche dalla camera di hotel, dove ci si trova in viaggio o per piacere, consentendo di “toccare con mano” alcuni dei prodotti di punta, e utilizzando di fatto la camera d’abergo come showroom.

Alcune camere di alcuni alberghi delle catene Wanda, Sheraton, Beijing 5L, Groenlandia e altri infatti sono state dotate di prodotti popolari tra i viaggiatori, tra cui uno spazzolino elettrico Philips Sonicare, uno speaker JD o un power bank ad alte prestazioni per ricaricare i propri dispositivi. Se poi l’ospite decide di acquistare il prodotto durante il soggiorno in hotel, non dovrà fare altro che scansionare un codice QR presente nella stanza. I prodotti vengono quindi spediti direttamente all’hotel o al domicilio del cliente.

L’iniziativa è stata lanciata dopo che JD.com ha rivelato che molti dei suoi oltre 300 milioni di clienti effettuano acquisti mentre viaggiano, sfruttando il servizio di consegna in giornata.

Non solo: il riconoscitore vocale di JD, uno degli smart speaker più famosi in Cina, fungerà da assistente personale, fornendo notizie, previsioni meteo, consigli di viaggio e di acquisto durante i soggiorni degli ospiti.

“Siamo entusiasti di collaborare con JD.com per realizzare questa entusiasmante iniziativa di vendita al dettaglio – ha dichiarato Bin Wang, direttore vendite e marketing presso 5L Hotel -. Crediamo che i nostri ospiti, che sono abituati alla massima praticità e comodità, saranno lieti di testare l’oratore intelligente di JD come assistente personale e un ulteriore modo per fare acquisti”.

“Lavorare con gli hotel è un ottimo modo per dimostrare come la vendita al dettaglio senza confini possa rendere ancora più fluida quell’esperienza – ha detto Jing Zhou, direttore lifestile di JD.com -. Collaborando con i migliori marchi alberghieri in tutta la Cina, possiamo migliorare l’esperienza degli ospiti dell’hotel e offrire un’esposizione più mirata e di alta qualità per i nostri partner di marca”.

“Siamo molto lieti che il nostro esclusivo spazzolino elettrico Philips Sonicare sia stato scelto per dare il via a questa entusiasmante partnership tra JD.com e molte delle principali catene alberghiere del settore – ha affermato Cherry Zhang, Senior Director di Health & Wellness, Personal Health, Philips -. Il marchio JD è noto in tutta la Cina come garanzia di qualità e di esperienza utente superiore e siamo lieti dell’opportunità di sfruttare l’esperienza di JD nel mercato dell’e-commerce online e offline cinese”.

Back to school, secondo Idealo online risparmi fino al 30%

Finiscono le vacanze e arriva puntuale la batosta delle spese scolastiche e, per motivi di risparmio o comodità, sempre più i genitori – specie di ritardatari – ricorrono all’online dove, secondo una indagine Idealo, grazie alla comparazione prezzi è possibile risparmiare il 30,2% in meno rispetto allo stesso kit “last-minute” del 2017. Intanto l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato il costo del materiale scolastico, compresi i ricambi e i prodotti di marca, evidenziando che per ogni ragazzo o ragazza (prima media oppure prima superiore) si spenderanno mediamente 526 euro per il corredo scolastico (+0,8% rispetto al 2017 ), senza tener conto dei libri di testo. Che quest’anno sono invece In lieve flessione: 456,90 Euro (-1,1%).

Idealo ha stimato il prezzo medio di un kit base perfetto per il “back to school”, in questo caso per un alunno delle scuole elementari: acquistando online prodotti delle 13 categorie più richieste (zaini, diari, astucci, 5 penne a sfera, 12 matite colorate, set di gomme da cancellare, forbici da carta, righello/goniometro, 6 quadernoni A4, blocco da disegno A4, t-shirt + pantaloncini, borracce e ombrelli da bambini) la spesa quest’anno si aggira intorno al 110 euro , vale a dire il 30,2% in meno rispetto alla composizione dello stesso kit “last-minute” nel 2017 che poteva costare alle tasche degli italiani fino 160 euro senza l’utilizzo di un portale di comparazione prezzi. Nel dettaglio, i prodotti che consentono un maggiore risparmio rispetto allo scorso anno sono i quadernoni A4 (-79,5%), seguiti dalle matite colorate (-67,1%) e dai diari (-55,3%) . Idealo ha confrontato i dati di Federconsumatori riferiti ai prezzi medi dei vari prodotti in supermercati/ipermercati e cartolibrerie con quelli proposti online.

Le differenze di prezzo sul 2017, articolo per articolo.

Secondo l’indagine, l’utilizzo di un comparatore di prezzi consente un notevole risparmio, specialmente se si è disposti a rinunciare ai prodotti di marca: nel dettaglio, se 6 quadernoni A4 in negozio costano in media 13,50 euro, online si possono trovare a 1,71 euro (-87,3%). Per le matite colorate da 12, invece, se il prezzo di queste in negozio è in media di 8 euro, utilizzando un comparatore di prezzi è possibile pagarle 3,16 euro, circa il 60% in meno. Un altro esempio? Un diario per bambini che in negozio costa circa 12,50 euro, online è reperibile a 6,44 euro, quasi la metà.

 

Gli zaini scolastici -27% online
Se esiste un prodotto che però più di tutti rappresenta il ritorno a scuola questo è lo zaino: non è soltanto una sacca contenitore di tutto l’occorrente, ma è un vero e proprio simbolo delle mode e dei personaggi del momento (Star Wars, Avengers o le Principesse Disney solo per citarne alcuni). Secondo idealo, acquistarlo online significare risparmiare fino al 27% in meno rispetto allo scorso anno, pari a quasi 16,21€. Se infatti a metà agosto 2017 il prezzo medio online di uno zaino era di 60,06 euro, nell’arco di un anno la cifra può scendere sino a 43,85 euro se si ricorre alla comparazione prezzi e non si ha fretta per l’acquisto. Tra gli zaini più cercati online primeggia in classifica il marchio Seven, seguito in seconda posizione dall’antagonista per eccellenza Invicta. Nel 2018, l’interesse verso questo marchio è stato circa 3,5 volte minore rispetto al brand più richiesto.

Ma qual è la tipologia di e-consumer che acquista gli zaini online – o per lo meno che ne compara i prezzi al fine di trovare l’offerta migliore? Si tratta per la stragrande maggioranza delle ricerche (il 47,9%) della fascia di età 35-44, seguita dalla fascia 45-54 (18,9%) e poco distante da quella 25-34 (nel 17,8% dei casi). Anche in questo caso i meno interessati alla tematica sembrano essere gli over 65. Che i nonni non badino a spese quando bisogna fare regali ai nipoti, a maggior ragione quando si tratta di istruzione?
Sempre per quanto riguarda gli zaini la maggior parte delle ricerche viene effettuata da donne (nel 73% dei casi), mentre gli uomini si fermano solo al 27%. Lo smartphone si consolida come strumento preferito per navigare (67,9%), il desktop viene usato solo nel 23,9% dei casi, a conferma che in una società sempre più impegnata i tempi per gli acquisti devono essere ottimizzati il più possibile.
Da un punto di vista geografico, la top 3 delle regioni più digital vede al primo posto il Lazio (14% dell’interesse online), seguito dalla Lombardia (10,4%) e dal Trentino-Alto Adige (7,6%) .

“Con un costo della vita in costante aumento e famiglie che si impegnano ad acquistare tutto l’occorrente per garantire un’istruzione adeguata e dignitosa ai figli, noi di idealo siamo stati felici di scoprire che attraverso un comparatore di prezzi è possibile risparmiare notevolmente, sfruttando la variazione dei prezzi a nostro vantaggio – ha commentato Antonio Pilello, Responsabile PR e Comunicazione di idealo per l’Italia –. Non solo risparmio però, ma anche possibilità di scelta e comodità di consegna, preziosi aiuti in soccorso di chi a settembre è travolto dalle spese e dagli impegni, perché ricominciare l’anno con il piede giusto aiuta a ripartire nel miglior modo possibile”.

Amazon lancia la consegna in giornata anche a Roma

Dopo Milano, non oiteva essere che Roma: Amazon lancia nella capitale la consegna consegna in giornata, senza costi aggiuntivi, su oltre un milione di prodotti per i clienti Amazon Prime della Capitale.

È la seconda città Italiana in cui Amazon rende disponibile il servizio Consegna Oggi. Dal lunedì al venerdì, realizzando alla mattina un ordine del valore minimo di 29 Euro, è possibile ricevere la consegna tra le 18.30 e le 21:30 del giorno stesso, senza costi aggiuntivi.

“Siamo entusiasti di estendere a tutti i clienti Prime nell’area di Roma la consegna in giornata senza costi aggiuntivi, che si somma ai tanti vantaggi già inclusi nel loro abbonamento, come lo streaming illimitato di film e serie TV o l’archiviazione di foto con Prime Photos, tutti senza costi aggiuntivi” ha dichiarato Lou Santini, Director EU Prime at Amazon.

Amazon.it offre la Consegna Oggi per la maggior parte delle categorie di prodotto, dall’elettronica ai giocattoli, ai film e molto altro. Il servizio include anche centinaia di migliaia di prodotti da aziende di ogni dimensione che utilizzano il servizio Logistica di Amazon.

Amazon offre ai clienti sempre più opzioni per usufruire di spedizioni veloci.

Mentre i clienti Prime in Italia possono continuare a usufruire delle consegne illimitate in un giorno su un milione di prodotti di tutte le categorie, con Prime Now: i clienti Prime residenti nell’area di Milano e hinterland possono scegliere la consegna entro un’ora al costo di € 7,99, o la consegna in finestre di due ore, tra le 8:00 e la mezzanotte dello stesso giorno, sette giorni alla settimana, senza costi aggiuntivi per gli ordini con un valore minimo di 50 Euro su migliaia di prodotti, acquistando sia dalla app dedicata che su www.primenow.it.

Walmart brevetta il supermercato dove si fa la spesa con la realtà virtuale

Sembra una di quelle notizie fituribili a cui ci ha abituato Amazon, tra drone, braccialetti e store senza cassa, ma questa volta il protagonista è Walmart, la maggiore insegna “fisica” statunitense, nonché prima al mondo: secondo Bloomberg la catena avrebbe brevettato uno store virtuale da usufruire in modalità virtuale, un negozio cioè dove, grazie agli occhialoni che ormai un po’ tutti conosciamo, è possibile entrare, muoversi tra gi scaffali, prendere gli articoli e inserirli in un carrello, immateriale pure quello. Sarà questo il futuro della spesa? O quanto meno uno dei futuri possibili?

Intanto la società avrebbe fatto domanda per due brevetti che descrivono uno “showroom virtuale” e un sistema di realizzazione che collegherebbe i clienti vestiti con cuffie VR e guanti dotati di sensori a una rappresentazione tridimensionale di un negozio Walmart, dove aggirarsi tra corridoi digitali da casa e “afferrare” prodotti, che verrebbero immediatamente prelevati e spediti da un centro di distribuzione completamente automatizzato.

La realtà virtuale secondo Bloomberg ha attirato l’attenzione delle insegne fisiche in lotta costante con gli enormi costi associati alla manutenzione e alla manodopera dei negozi.

Risale a febbraio l’acquisizione da parte di Walmart di Spatialand, una startup che progetta software per creare esperienze di realtà virtuale.ed è ospitata nell’incubatore tecnologico interno di Walmart, Store No. 8.

Walmart si sta muovendo aggressivamente nel mondo digitale nello stesso momento in cui Amazon e altre dotcom stanno cercando di aprire negozi fisici. Amazon ha acquisito Whole Foods Market lo scorso anno e sta anche aprendo negozi senza casse, mentre Google starebbe progettando un flagship store a Chicago.

Walmart ha presentato più di una dozzina di brevetti sulla realtà virtuale, ma la sua attenzione si sta spostando dall’uso della realtà virtuale per le sue attività interne, ad esempio chiamate in conferenza virtuale, ad applicazioni esterne incentrate sul cliente.

Sant’Anna lancia l’e-commerce, è prima azienda leader del beverage con un proprio canale

Un sito e-commerce propietraio: lo ha lanciato il Gruppo Sant’Anna (Fonti di Vinadio Spa) che produce e distribuisce l’omonima marca leader nazionale dell’acqua minerale e le bevande a marchio SanThè (the freddo) e Karma (mix di frutta e verdura). Da qui sarà possibile acquistare in pochi click tutti i prodotti, ordinarli e riceverli entro 2-3 giorni direttamente al piano di casa.

Farsi consegnare le bottiglie d’acqua o di bibita al piano del resto è da sempre un servizio per cui molti sono disposti a pagare un prezzo, tanto che anche nellea spesa inline il beverage ha una larga parte come mostrano gli ultimi dati di Amazon USA. Il progetto dell’azienda di Vinadio (Cuneo) è frutto di circa due anni di progettazione e sviluppo, prende ora forma e diventa realtà. L’obiettivo principale è poter gestire direttamente il servizio di consegna a domicilio per i consumatori che già compiono la maggior parte dei loro acquisti sul web e per coloro che, sempre più numerosi, gestiscono anche la spesa settimanale con mouse e monitor. L’e-commerce permetterà inoltre di avere accesso all’intera gamma prodotti dell’azienda: circa 30 referenze tra i numerosi formati di acqua e le bevande SanThè e Karma, anch’esse preparate con ingredienti di prima qualità a base di Acqua Sant’Anna. Il consumatore potrà anche scegliere la formula abbonamento, che permette di ripetere con una certa frequenza lo stesso ordine, risparmiando ulteriore tempo.

“Abbiamo investito molto in questo progetto – commenta Alberto Bertone, Presidente e Ad – vogliamo diventare protagonisti del mercato on line e siamo la prima azienda del settore ai vertici del mercato a tentare l’impresa. Già oggi vendiamo 30mila bottiglie a settimana sui principali e-commerce, a cui si aggiungono gli acquisti fatti attraverso le piattaforme online dei principali supermercati.”

“Vogliamo gestire le vendite online con le nostre logiche – gli fa eco il Direttore Commerciale Luca Cheri – ed essere sempre presenti per il consumatore, garantendo sempre la disponibilità di tutti i nostri prodotti. Confidiamo in particolare nel target 25-50, avvezzo ad acquistare online, e nel consumatore più affezionato alla marca, che vive l’acquisto diretto dal produttore, anche online, come un rapporto di fiducia più profondo. Se a questo aggiungiamo la grande comodità del servizio di consegna a casa, che con un costo fisso di spedizione che abbiamo voluto fosse democratico, ci aspettiamo che questa novità sia accolta con entusiasmo dai nostri consumatori.”

“Per l’e-commerce Sant’Anna – spiega Marco Balbiano, responsabile IT dell’azienda – abbiamo scelto Magento 2, una delle migliori piattaforme al mondo per gestione degli ordini e tempi di risposta.”

Le consegne partiranno dal grande magazzino di Beinasco, alle porte di Torino, per raggiungere tutta Italia, isole incluse. Si tratta di un progetto imponente e molto complesso perché l’azienda, che vanta una delle migliori logistiche per gestire grandi numeri, ha dovuto dotarsi in questo caso di un sistema flessibile e adatto alla gestione di ordini più piccoli.

Al Prime Day acquisti rallentati dai problemi tecnici, e solo il 9% sceglie Whole Foods

Anche l’e-commerce esemplificato dal suo campione mondiale Amazon ha un tallone d’Achille: sono i problemi tecnici. Lo ha evidenziato un nuovo sondaggio condotto da JDA Software tra oltre 1.000 consumatori statunitensi secondo il quale il 27% degli intervistati che ha riscontrato problemi tecnici durante Amazon Prime Day ha deciso di non effettuare acquisti o ha acquistato meno di quanto previsto. In totale, il 52% degli intervistati ha riscontrato difficoltà tecniche nel corso dei due giorni di saldi, dal 16 al 17 luglio.

“Il nostro sondaggio ha rivelato che gli inconvenienti tecnici del sito Web e dell’app di Amazon hanno compromesso non solo le vendite durante le 36 ore del Prime Day, ma anche la reputazione dell’azienda quale retailer online affidabile – ha detto JoAnn Martin, vicepresidente, strategia del settore retail, Nord America presso JDA -. Con aspettative sempre più elevate, i consumatori sono alla ricerca di un’esperienza di acquisto fluida e saranno sempre più propensi a dare la loro lealtà e il loro denaro a quei retailer in grado di offrirla.”

 

Whole Foods al Prime Day, un flop

Dalla ricerca si evidenzia un’altro aspetto: la spesa alimentare non ama i saldi. Sarebbero falliti i tentatvi dell’azienda di Jeff Bezos di integrare nelle vendite del Prime date la neoacquisita Whole Foods, visto che solo il 9% degli interevistati ha detto si aver fatto acquisti preso il supermercato chic. Di qusti, il 75% è cliente albituale dell’ecommerce dell’insegna e solo uno su quattro ha detto si essersi rivolto a Whoel Foods apppsitamente cercando gli sconti.

“Prime Day è chiaramente ancora un evento online, nonostante il tentativo di Amazon di integrare Whole Foods nelle promozioni di quest’anno – ha commentato Martin -. Dal momento che hanno beneficiato degli sconti coloro che sono già consumatori regolari di Whole Foods, l’evento non è stata un’occasione per aumentare il numero di visite”.

 

Alla fine, si compra per se stessi

Sconti di certo:è questo ilprincipale motivo per acquisatre in uno di questi giorni da grandi saldi. Lo conferma il 74% degli intervistati. Ma tra chi ha effettuato degli acquisti il 40% ha ammesso di avere acquistato prodotti in saldi senza aver pianificato, il 31% ha detto che ha acqyistato ciò che aveva programmato di fare, il 19% ha detto che ha acquistato solo articoli scontati e il 10% ha ammesso di aver pianificato prima gli acquisti,  ma alla fine ha acquistato ciò che ha trovato in saldo.

“Come l’Alibaba’s Singles Day in autunno, Amazon Prime Day è un modo per gli acquirenti di acquistare oggetti per se stessi. È invece scarso l’effetto sulla spesa per altre stagioni dello shopping, come le vacanze o il ritorno a scuola – ha detto Martin -. I consumatori continuano a fare acquisti su ciò che è disponibile e in vendita, consentendo ad Amazon di sbarazzarsi di pezzi di inventario più lenti o di articoli in eccesso: una mossa intelligente per tutti i rivenditori”.

Quanto alla “piaga” degli acquisti restituiti, l’84% degli acquirenti di Amazon Prime Day ha dichiarato che conserverà i suoi acuisti e non pensa di restituirli, (ad esempio perché ha acquistato taglie diverse). Comunque gli uomini sono più inclinai a effettuare resi (22%) delle donne (10%).

Amazon è sempre più il supermercato degli americani: il 18% delle spese passa da lì

Sembra inarrestabile l’ascesa di Amazon come supermercato degli americani: il 18% della spesa nel 2017 è passato da lì secondo un’indagine di One Click Retail che ha analizzato anche le vendite del secondo trimestre 2018. Ma cosa acquistano gli americani sul colosso online per riempire dispensa e frigorifero?

 

Vince il beverage: sul podio caffè, acqua e bevande

A farla da padrone sono le bevande, che continuano a dominare le vendite di Amazon. Fin dai primi tempi del resto il caffè, l’acqua in bottiglia e le bevande energetiche hanno costituito la maggior parte del mercato della sezione grocery della società, e questa tendenza non sembra destinata a cambiare.

Nel 2017 Amazon ha però conquistato il 18% delle vendite di generi alimentari online negli Stati Uniti, il doppio della quota del concorrente più vicino. Con Whole Foods, Prime Pantry, Amazon Fresh, Solimo (marchio MDD)e una copertura in rapida crescita della consegna nello stesso giorno e il giorno successivo, il ruolo centrale di Amazon nel futuro della spesa è innegabile

Fin dall’inizio, il caffè è stato in cima alla catena alimentare di Amazon. Non solo vende molto più di qualsiasi altro singolo tipo di prodotto nel gruppo Grocery, ma continua a crescere del 40% all’anno. Nel secondo trimestre del 2018, il caffè valeva circa 135 milioni di dollari di vendite ed è stato responsabile di 7 dei 10 articoli più venduti come best seller. Al primo posto, The Original Donut Shop.

Ognuno delle sette prime categorie che si classificano tra i primi 10 prodotti della Grocery provengono da marche diverse, quindi la concorrenza è agguerrita.

Questo fatto suggerisce anche come la maggior parte dei consumatori non sia particolarmente fedele a una marca di caffè, preferendo invece avere una varietà di opzioni a loro disposizione.Purchè sua in cialda. Il fatto che ogni singolo articolo di caffè classificato come bestseller nel secondo trimestre del 2018 sia sotto forma di cialde di caffè è rappresentativo delle tendenze del consumatore verso la velocità e la convenienza. E, come se le cialde non fossero abbastanza comode, One Click Retail ha rivelato una tendenza emergente verso le bevande di caffè pronte da bere. Una sottocategoria molto più piccola delle cialde di caffè, ma cresciuta dell’80% nel primo trimestre e che continua a essere uno dei segmenti a più rapida crescita nella categoria Caffè.

Anche la categoria delle bevande fredde è guidata dalla praticità. L’acqua in bottiglia, che è sempre stata una parte importante di questa categoria, è cresciuta del 65% nell’ultimo trimestre, superando ora le bevande energetiche come la più grande sottocategoria.

 

Avanti le MDD

All’inizio del secondo trimestre, Amazon ha introdotto una nuova linea di prodotti per le loro offerte di private label: cialde di caffè. Considerando il modo in cui questo prodotto domina costantemente la categoria di prodotti alimentari di Amazon, questa espansione del marchio non sorprende: la sorpresa più grande è che Amazon abbia aspettato così tanto tempo per farlo.

La società si lamenti, poiché sta avendo così tanto successo con il marchio 365 Everyday Value di Whole Foods. Sebbene sia ancora disponibile solo online tramite Prime Pantry, 365 Everyday Value è ora la più grande etichetta privata di Amazon e sta dando più carburante al modello di abbonamento di Amazon.
Con la crescente lista di caratteristiche “solo membri”, Amazon sta investendo in quello che è probabilmente il più grande programma di fidelizzazione dei clienti del Paese.

 

In Italia Fire, pastiglie per lavastoviglie e rasoi per hipster svettano al Prime Day

Una comparazione con il mercato itaiano viene dai prodotti più acquistati durante il Prime Day. l’evento dedicato agli acquisti esclusivi per i clienti Prime. lo scorso 16 luglio. Gli articoli più veduti su Amazon.it sono stati il dispositivo Amazon Fire TV Stick seguito da Finish Pastiglie Lavastoviglie All in 1 Max; Braun MultiGrooming Kit Rifinitore di Precisione Regolabarba 9 in 1 per lo Styling della barba e Hoover Scopa Ricaricabile 2 in 1 Freedom.

A Milano i prodotti più venduti su Prime Now sono stati: hamburger di Scottona – Chianina IGP di Antico Podere; il Cornetto – Classico di Algida e il Carpaccio di Fettine Sottili di Scottona Chianina IGP di Antico Podere.

Le categorie più acquistate per temi di interesse sono state: Elettronica, Casa e Giardino e Bellezza e cura della persona.

Quante alle capsule di caffè, durante le prime 12 ore di Prime Day i clienti in Italia ne hanno acquistato tante da poterne offrire almeno uno a tutti gli abitanti di Milano e Venezia (circa 1,6 milioni).

Tv e food delivery accoppiata vincente: per Deliveroo +20% durante i Mondiali

Cibo pronto, divano, partita alla tv e – direbbe l’inossidabile Fantozzi – rutto libero: è un trend degli ultimi anni ma in ascesa quello che vede un grande evento come i Mondiali di Calcio appena conclusosi accoppiarsi con il food delivery, le consegne di pasti a domicilio. Una conferma viene da Deliveroo, che ha monitorato gli ordini delle cucine appartenenti ai Paesi che hanno partecipato ai Campionati del Mondo in Russia e i piatti che hanno avuto più successo da giugno ad oggi.
Durante l’ultimo mese gli ordini su Deliveroo sono cresciuti di circa il 20%, con picchi del 24% a Roma.

Analizzando i dati relativi alle cucine rappresentative dei Paesi coinvolti nella competizione, la sfida a tavola ha visto rivaleggiare tra di loro in modo particolare tre Paesi su tutti: il Brasile, il Giappone e il Messico, le tre cucine best seller tra i Paesi partecipanti al Mondiale.

Una sfida all’ultimo colpo a suon di sushi, burrito e roll che ha visto predominare le specialità brasiliane, in modo particolare a Roma, quelle made in Japan a Milano, Roma e Firenze e quelle messicane a Torino.

A livello di preferenze assolute, sempre secondo i dati registrati da Deliveroo durante il periodo dei Mondiali, dominano i menù McDonald’s, che ha da poco siglato in diverse città italiane un accordo con Deliveroo per il servizio McDelivery.

Tra i più gettonati, oltre alle classiche e tanto amate patatine, i Chicken McNuggets (i bocconcini di pollo impanati), il classico hamburger e il Crispy McBacon, l’hamburger con bacon croccante e formaggio filante.

A seguire, la classica pizza Margherita, che si conferma come una delle compagne preferite a tavola in occasione di eventi tv, e i più innovativi poke, ciotole a base di pesce crudo tipiche della cucina hawaiana, vero e proprio fenomeno del momento, amati in modo particolare nelle versioni al salmone, avocado ed edamame.

E proprio i poke sono stati i protagonisti dell’ordine più consistente registratosi durante il corso della manifestazione dal Ristorante Pokèria by NIMA di Milano, con uno scontrino da 290 euro.

 

Fuga dal ristorante, ma la consegna tampona l’emorragia

Secondo un sondaggio interno svolto da Deliveroo gli oltre 3mila ristoranti partner nelle 20 città italiane dove il servizio è attivo hanno registrato durante i Mondiali di Calcio Russia 2018 un aumento degli ordini online (nel 55% dei casi) a fronte di un calo fisiologico delle presenze fisiche nei locali (segnalato dal 60% dei partner).

Nespresso investe su una rete di oltre 3200 nuovi pick up point

Nespresso, leader globale nel settore del caffè porzionato, continua ad ampliare la sua presenza in Italia e investe su una rete capillare di oltre 3200 nuovi pick up point. Grazie alla partnership con PrimaEdicola.it, a partire da martedì 17 luglio, è possibile prelevare gli ordini effettuati online presso le principali edicole italiane.

 

Il servizio è disponibile in più di 3.200 edicole aderenti a PrimaEdicola.it, distribuite in 103 città presenti in tutte le regioni italiane. Fra i capoluoghi più serviti: Torino, Milano, Napoli, Genova e Roma.

“Con i nuovi pick up points Nespresso risponde efficacemente all’esigenza di prossimità dei suoi consumatori, già ottimizzata da una rete di oltre 61 Boutique distribuite su tutto il territorio nazionale e da un network di 10.000 uffici postali e circa 1200 TNT point dove è già attivo il servizio di ritiro.” – ha dichiarato Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italiana – “La forte presenza del brand sui canali digitali – attraverso differenti opzioni d’acquisto come l’e-commerce, l’app e il servizio di call center – è con questa iniziativa arricchita dalla possibilità non solo di ricevere a casa il proprio ordine, ma di poterlo prelevare presso il punto di ritiro più vicino. Un’ulteriore conferma della volontà di Nespresso di garantire una brand experience e un servizio di altissima qualità”.

Per conoscere il punti di ritiro più vicino consultare il sito: https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator#map-intro

Vendite online: vento in poppa per il fashion. E la Cina è top spender

Vendite online: nel 2017 hanno superato i 2.300 miliardi di dollari e si stima che nel 2018 si supereranno i 2.800 miliardi[1]. Un trend con il vento in poppa, seguito con dinamicità anche dal  mercato del lusso , nel cui ambito la spesa è salita di quasi 100 miliardi di euro, passando dai 170 miliardi del 2007 ai 262 del 2017[2].

Queste alcune evidenze emerse nel corso del Netcomm Focus Fashion & Lifestyle, promosso da Netcomm in collaborazione con Fashion Magazine

I consumatori

Vediamo il dettaglio: il numero di consumatori mondiali che scelgono il web per acquistare capi di abbigliamento, footwear e accessori aumenta con un tasso di crescita annuo medio del 9% tra il 2016 e il 2022: sono passati da 948 milioni nel 2016 a 1.062 milioni nel 2017; le stime per il 2018 li attestano a 1.178 milioni e il trend proseguirà nei prossimi anni fino a toccare la quota 1.580 milioni nel 2022. L’incremento della spesa di questi consumatori in abbigliamento e accessori aumenta a un tasso di crescita annuo medio ancora superiore (12%) tra il 2016 e il 2022, passando da 322.521 milioni di euro (2016) a 377.704 milioni di euro (2017), quest’anno supererà i 435 milioni fino ad arrivare a 645 milioni nel 2022[3].

“La crescita degli acquirenti online è inarrestabile e più della metà delle persone che scelgono questo canale acquistano prodotti lifestyle” commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “La Cina si conferma il mercato online più importante nel mondo per quanto riguarda il fashion con acquisti per un valore di oltre 176.730 milioni nel 2017[4], circa il 50% della spesa mondiale in questo settore.

A livello mondiale i consumatori sono sempre più informati e consapevoli e la maggior parte di essi (il 61%) si aspetta una forte trasformazione del settore indotta dalle nuove tecnologie, con un grande impatto del digitale sui modelli di acquisto. Il 39% vorrebbe servizi di home delivery di alta qualità, il 44% chiede forti programmi di loyalty e il 45% desidera prodotti e servizi sempre più personalizzati[5]. Inoltre, è fondamentale che il negozio fisico si evolva in chiave omnicanale facendo da ponte fra mondo fisico e digitale e ridefinendo le modalità di relazione con la clientela”.

Il ruolo del negozio fisico    
Il negozio è ancora un luogo cruciale – anche alla luce del fatto che nei punti vendita viene effettuato il 63% degli acquisti – ma la rivoluzione tecnologica lo sta riconfigurando e i clienti cercano innovazione: il 58% dei consumatori ritiene infatti importante il pagamento self-service, il 70% apprezza la possibilità di trovare offerte real-time personalizzate, il 57% giudica utili gli schermi per vedere e ordinare prodotti, il 73% vuole addetti alla vendita preparati[6]. Il personale del negozio è portatore di una nuova cultura e deve essere adeguatamente formato, visto che il suo ruolo è fondamentale per la creazione di una relazione rinnovata col cliente.

Gli investimenti per la crescita del Digital Lifestyle          
Quella della in-store experience è una delle aree di investimento prioritarie per la crescita del Digital Lifestlyle secondo i professionisti del settore, indicata dal 26% del campione; il 60% è convinto che si debba investire sull’integrazione omnichannel e sul marketing digitale, il 34% menziona CRM e programmi di loyalty, il 26% indica brand building e difesa del prezzo e il 24% ritiene importanti investimenti IT per digitalizzare la value chain. Quest’ultimo è un fattore sicuramente cruciale: oltre a offrire la possibilità di disintermediazione attraverso la vendita diretta, a raccogliere grandi quantità di dati sui comportamenti e i desideri degli utenti che permettono di creare offerte coerenti ad essi, le nuove tecnologie consentono infatti di digitalizzare tutta la catena del valore, rendendo i processi più efficienti e rapidi.

 

[1] Dati Statista 2018

[2] Dati Bain & Company; Fondazione Altagamma

[3] Dati Statista 2018

[4] Dati Statista 2018

[5] Dati Daloitte Luxury Multicountry Survey for Global Powders of Luxury Goods 2017

[6] Dati PWC, Total Retail 2017

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