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L’irresistibile avanzata dei locker: 420 InPost entro fine anno, Gdo partner per le location

Un po’ in ritardo rispetto a molti Paesi Europei, ma sembra che finalmente la rivoluzione locker arriverà anche in Italia. Dopo Dhl entrato un po’ in sordina a Milano e Roma, promette di investire su una rete capillare sul territorio italiano InPost, società di Integer Group, azienda polacca con capitali di private equity americani.

inpost_italia«Sono già 320 le macchine installate, e diventeranno 420 entro fine anno – spiega Stefano Moni, Ad InPost -. La creazione della rete prevede in una prima fase l’installazione di 1000 locker che diventeranno 2500 nei prossimi tre anni. Già oggi 20 milioni di italiani hanno un nostro locker nel raggio di 5 Km. Siamo presenti in 820 città nel mondo con 8000 macchine e non siamo un corriere: lavoriamo solo con i locker. Questo non è un test, ma una soluzione reale e immediata che consente tempi di consegna rapidi, definiti e garantiti. I nostri piani sono solo parzialmente legati alle vendite quando entriamo in un Paese installiamo le macchine secondo un piano di copertura del territorio».

Gdo e locker: un’operazione win-win?

Tra le location scelte, in primo piano dopo le stazioni di servizio Erg, partner principale in questa prima fase con 200 location, figurano i parcheggi della Gdo. «Abbiamo installato già macchine presso Coop, Auchan, Lidl, Carrefour, Md Ld. Il rocker non fa concorrenza al punto vendita fisico, anzi è un’opportunità per riportare il cliente che comunque acquista online presso il negozio, dove spesso effettua altri acquisti, nel 27% dei casi. Tra i vantaggi per il retailer che mette a disposizione uno spazio c’è lo sfruttamento di un’area esterna altrimenti inutilizzata, un traffico extra di persone, un’immagine moderna e volta all’innovazione che si riflette sull’insegna ospitante, che tra l’altro usufruisce della pubblicità nel sito dell’e-shop».

Poste Italiane scende in campo nel 2016 con test a Torino e Bologna

Un altro player importante che è Poste Italiane, che sull’e-commerce sta investendo parecchie risorse. «È un percorso centrale nel nostro piano strategico anche in vista della quotazione in Borsa” ha detto Massimo Curcio, direttore Marketing e logistica all’incontro “La nuova logistica per l’e-commerce. Modelli di delivery e tendenze a confronto” organizzato da Netcomm. Forte di una rete di 13.000 uffici postali (“3000 dei quali hanno una corsia taglia-coda per l’e-commerce” ), 26.000 mobile POS per i pagamenti in contrassegno, e il 25% delle transazioni e-commerce che avviene tramite carta Poste Pay. «Stiamo pensando a una serie di servizi per migliorare la shopping experience. Stiamo lavorando per ridurre i costi di spedizione fissi con un nuovo sistema, Crono. Stiamo pensando ad installare dei locker in posti integrativi rispetto alla rete degli uffici postali. È uno die tanti progetti che partiranno a brevissimo, già dl primo quadrimestre del 2016, con alcuni test a Bologna e Torino, per capire quanto l’esigenza dei locker sia sentita da una platea estesa».

Amazon avvia l’operazione Natale. Per Fresh c’è tempo

Si chiama Natale a casa Amazon la presentazione organizzata per la stampa che lancia ufficialmente la campagna natalizia del leader dell’e-commerce. Qust’anno la novità sono le 7.000 referenze di alimentari confezonati che da luglio sono in vendita sul portale italiano.

Per i freschi, dicono in azienda, c’è ancora da attendere, anche se rientrano negli obiettivi. Ma per il momento Fresh è attivo solo in alcune città degli Stati Uniti. Una smentita, quindi, alle reiterate voci di una prossima vendita anche in Italia di alimentari freschi. Tuttavia, proprio per la riservatezza che contraddistingue Amazon, nulla è può essere dato per scontato., visto che la mission di Amazon è quella di vendere tutto quanto si può vendere.

Soddisfazione, invece per l’apertura al pubblico del magazzino centrale di Castel San Giovanni: sono già più di 1200 i visitatori che a gruppi di 30 toccano con mano l’efficienza logistica di Amazon. E i prossimi mesi sono già sold out.

Tornando al Natale, il sito di e-commerce ha pensato anche ai ritardatari: c’è tempo per effettuare ordini fino al 23 dicembre per consegne in 24 ore, con la Spedizione Mattino, oppure fino al 19 dicembre per consegne 2-3 giorni e fino al 18 per consegne 3-5 giorni. Tra decorazioni natalizie, novità in campo hi-tech con il nuovissimo tablet Fire e un’ampia selezione di droni, libri, DVD, videogiochi, prodotti outdoor, make-up, le ultime novità di Amazon Moda, per la festa di capodanno e tutto l’inverno, e giochi per bambini, da quest’anno sono disponibili anche i prodotti degli artigiani del negozio Made in Italy, dedicato alle eccellenze del territorio italiano, in particolare di quello toscano, tra prodotti per la casa, ceramiche, creazioni artistiche, gioielli, pezzi di oreficeria e cristalleria. (leggi….)

Diverse le soluzioni per ricevere il prodotto in tempo per ogni necessità: da Amazon Prime per la consegna gratuita in due-tre giorni, con possibilità di accedere alle offerte in anteprima di Buy Vip, a Spedizione Sera, disponibile nell’area milanese, che consente di ordinare i prodotti fino alle 13,15 e di riceverli la sera stessa entro le 21:00.

Amazon ora vende la bottega italiana nel mondo con “Made in Italy”

Dopo l’apertura del supermercato online, Amazon punta ancora sull’Italia nei suoi continui e rutilanti progetti di espansione: l’ultimo nato della creatura di Jeff Bezos si chiama Made in Italy, un negozio Marketplace dedicato all’eccellenza dei prodotti artigianali realizzati in Italia e inaugurato sui siti Amazon.it e Amazon.co.uk, e presto disponibile anche su Amazon.com. Gioielli, cornici, ceramiche, pelletteria, l’eccellenza italiana nel mondo è fatta anche di artigianato d’altissima gamma. L’invio esplicito rivolto agli artigiani di tutta Italia è quello di iscriversi e rendere disponibili i loro prodotti ai 285 milioni di clienti di Amazon in tutto il mondo.

Sono già 5.000 gli articoli in vendita, realizzati da centinaia di artigiani. I clienti possono trovare le informazioni specifiche di ogni prodotto, tra cui le immagini, le descrizioni delle botteghe dove i prodotti sono stati realizzati e le tecniche utilizzate. Presto alcuni di questi prodotti potranno anche essere personalizzati.

«Tramite il Marketplace di Amazon, gli artigiani italiani avranno l’opportunità di presentare e vendere i loro prodotti al di fuori della loro regione e dei confini nazionali. Durante gli ultimi 12 mesi, il numero di aziende italiane che hanno esportato i loro prodotti con Amazon è cresciuto di più del 90% e questi, tramite Amazon.it Marketplace, hanno fatturato più di 133 milioni di euro solamente dalle esportazioni” ha dichiarato Francois Saugier, Direttore EU Marketplace di Amazon.

Un momento della conferenza stampa.

Per il lancio del nuovo Marketplace è stata scelta la culla dell’artigianato italiano, Firenze, con una conferenza tenutasi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza di Dario Nardella, Sindaco di Firenze e di Francois Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna, che ha commentato come “la collaborazione fra Amazon.it e il Comune di Firenze, insieme alle istituzioni locali e agli artigiani, possa aiutare a stimolare la crescita dell’economia locale, offrendo ai produttori artigianali un accesso facile e immediato ad un mercato globale per i loro prodotti” e aggiungendo che “il progetto coinvolgerà sempre più anche le altre regioni italiane, contribuendo alla crescita dell’export italiano”.

«Con il negozio Made in Italy abbiamo voluto focalizzarci, in questa fase iniziale, sulle eccellenze artigianali fiorentine e italiane, piccole imprese che garantiscono non solo che i prodotti siano completamente realizzati in Italia, ma anche in una modalità tradizionale e non meccanizzata, in produzioni limitate usando materiali di alta qualità – ha aggiunto Giulio Lampugnani, Manager Amazon Marketplace Italia -. Solitamente i loro prodotti possono essere apprezzati solo nella regione d’origine da quei fortunati che possono viaggiare e visitare le aree in cui risiedono gli artigiani. Pensiamo che i nostri clienti di tutto il mondo ameranno molto questa nuova offerta, che ha un incredibile valore, sin da oggi».

Netcomm lancia il 7 novembre la notte bianca dell’e-commerce

All’inizio fu Cyber Monday, il lunedì di sconti online dopo il Black Friday, il fatidico primo giorno in cui tradizionalmente gli americani si buttano in negozio (reale) per fare le spese natalizie attirati da sconti ad hoc. L’idea era quella di intercettare al computer dell’ufficio i tanti consumatori che non avevano avuto modo di fare gli acquisti in negozio, o non avevano trovato quello che cercavano. Poi arrivarono tutti gli altri i giorni di promozioni online (gli acquisti intanto stavano passando su mobile) come in un gigantesco negozio globale. Amazon ha lanciato a luglio il Prime Day promozioni in tutto il mondo lo stesso giorno. Con il virtuale a mutuare idee dai negozi reali, copiandone riti e consuetudini.

Fa così Netcomm per lanciare il primo evento italiano dedicato allo shopping online, che si terrà la notte tra sabato 7 e domenica 8 Novembre. Una “notte bianca”, concetto oramai affermato presso i consumatori italiani che da Roma (prima “notte bianca” italiana nel 2003 con apertura straordinaria dei musei ed eventi culturali) si è diffuso in tutta Italia. È stato scelto il sabato sera “perché si vuole che questo evento sia percepito come un momento di intrattenimento, da soli o in compagnia”.
La Notte Bianca è aperta ai siti verificati e ai merchant soci di Netcomm che valuterà, caso per caso, le richieste di partecipazione pervenute. Ai merchant aderenti è infatti richiesto di pianificare un’iniziativa speciale dedicata alla Notte Bianca: sconti, offerte, prodotti esclusivi, omaggi, concorsi o quant’altro per rendere memorabile l’appuntamento. Il sito collettivo www.allnightshopping.it promuoverà le iniziative speciali di ogni merchant aderente.

Amazon nel b2b: un nuovo negozio con più di 200 mila prodotti per i clienti professionali

Nuovo ampliamento dell’area di business per Amazon, che da oggi apre in contemporanea nei siti europei il negozio Commercio, Industria e Scienza con più di 200.000 prodotti disponibili per ogni esigenza professionale.

L’assortimento include prodotti per la stampa 3D, per l’igiene e la pulizia, attrezzature ed equipaggiamenti per la sicurezza sul lavoro, nastri adesivi, strumenti di misura, utensili elettrici e meccanici così come forniture scientifiche, da laboratorio e medicali.

«Crediamo che il nuovo negozio permetterà ai professionisti di trovare tutte le attrezzature necessarie per il proprio lavoro» afferma Raoul Heinze, Direttore del negozio Commercio, Industria e Scienza presso Amazon EU Sàrl.

Tra i brand disponibili nel negozio Commercio, Industria e Scienza sono presenti 3M Industrial, Kimberly Clark Professional, DuPont, Horiba, 3D Systems, XYZ Printing, Adam Equipment, 3M Littmann, 3B Scientific, Wheaton, Heathrow Scientific e molti altri ancora.

Gli stessi fornitori hanno dimostrato interesse per la possibilità di offrire la propria selezione di prodotti ai clienti Amazon: «Abbiamo grandi aspettative per il lancio europeo del negozio Commercio, Industria e Scienza, considerato il successo riscosso nel corso degli anni negli Stati Uniti» ha commentato Oskar Kaszubski, Global Director, Commercial Innovation di Kimberly-Clark Professional.

«Vogliamo incrementare ulteriormente la collaborazione con Amazon e ampliare la nostra offerta online di prodotti B2B», ha dichiarato Roland Mueller, Development Manager Western Europe di 3M Corporate Channel.

 

Il freno delle vendite online. Solo 5 imprese su 100 fa eCommerce (15% la media europea)

Sebbene l’eCommerce in Italia stia crescendo a ritmi significativi (15 miliardi di euro previsti nel 2015 secondo il Politecnico di Milano), solo il 5,34% delle imprese italiane vende online i propri beni e servizi, facendo dell’Italia il fanalino di coda nell’Europa a 28 membri. Lo rivela un’indagine del Centro studi Impresa Lavoro su dati della Commissione europea. La performance dell’Italia è pari a un terzo della media europea (15,18%), ma i Paesi al primo posto registrano percentuali superiori: da oltre il 26% delle prime tre (la Repubblica Ceca, seguta da Danimarca e Croazia) al 16,6% della Spagna. In mezzo si trovanno le imprese irlandesi (24,20%), tedesche (22,59%), britanniche (19,80%).

impresalavoro

Anche per valore delle transazioni l’Italia non se la passa bene: sono solo il 7% del totale. Peggio di noi in Europa fanno solo Romania, Bulgaria e Grecia. Anche in questo caso risultiamo nettamente sotto la media europea (15,07%) e molto distanti dalle grandi economie: Regno Unito (19,8%), Francia (15,2%) e Germania (12,7%). Su tutti spicca comunque il dato dell’Irlanda (52,97%), anche per effetto diretto della presenza a Dublino e dintorni dei grandi colossi dell’informatica.

Proprio a questo riguardo l’annunciata Digital Tax scoraggerà certamente l’arrivo sul nostro territorio di imprese di commercio online. Elaborando dati di Eurostat, il centro studi nota infatti come al settore ICT appartengano soltanto il 2,56% delle imprese nate in Italia nel 2013, per un totale di 8.700 nuovi posti di lavoro. Mentre nel Regno Unito, in quello stesso anno, sono state invece l’8,38% per complessivi 44mila nuovi occupati.

Osservatorio Findomestic: per l’acquisto dei libri di scuola un terzo delle famiglie riduce i consumi – Infografica

Ogni anno l’apertura dell’anno scolastico significa parlare di caro libri. Quest’anno,il dibattito essendo focalizzato sugli effetti della riforma scolastica e delle nomine che obbligano migliaia di insegnanti a trasferirsi, le spese delle famiglie sono rimaste n po’ nell’ombra. Fino ad oggi.

A colmare il vuoto ci ha pensato l’Osservatorio Findomestic nella sua indagine mensile di settembre.

Secondo l’Osservatorio gli acquisti per la scuola sono in crescita del 5% rispetto all’anno scorso, arrivando a 735 euro per nucleo familiare.

Ovviamente la voce di maggiore impatto sul bilancio delle famiglie sono i libri, che hanno un’incidenza del 61%, anche se in calo sul 2014 (-6%).

spese scuola Oss Findomestic

Il 63% effettuerà online gli acquisti di beni per la scuola, soprattutto per quanto riguarda libri e dizionari , in deciso aumento rispetto al 2014, quando era il 51% a ricorrere all’e-commerce.

Sebbene resti stabile la quota delle famiglie che affronteranno le spese scolastiche senza problemi, vi è però un 21% del campione che intaccherà i risparmi per far fronte a queste “uscite”(+3%), il 7% che ricorrerà a prestiti di amici e, il 5% che utilizzerà formule di finanziamento.

Tuttavia il41% di coloro che sosterranno spese scolastiche dovrà fare delle rinunce e i tagli ricadranno nel 33% dei casi su viaggi, cultura e spettacoli, il 23% sull’informatica, foto e telefonia, il 19% sull’elettronica di consumo, il 17% sulle spese per la casa, il 14% sulla salute e cura della persona e il 12% sull’abbigliamento.

Carrefour punta su online e non-food acquisendo il sito Rue du Commerce

Si approfondisce la strategia multicanale di Carrefour Francia, che ha annunciato di essere in “trattative esclusive” con Altarea Cogedim per l’acquisizione del 100% della società Rue du Commerce. Il sito www.rueducommerce.fr, specializzato in elettronica di consumo, ha 5 milioni di visitatori unici al mese e un giro d’affari di 317 milioni di euro nel 2014, e consentirebbe anche all’insegna francese di “rafforzarsi sull’e-commerce non alimentare grazie al supporto di competenze complementari alle sue” come si legge in un comunicato.
Il non alimentare conta a tutt’oggi per Carrefour il 20% delle vendite. La volontà è di potenziare il settore sviluppando il sito che ospita aziende manifatturiere terze e percepisce una percentuale sulle vendite.
L’acquisizione, soggetta all’approvazione dell’autorità della concorrenza e previa consultazione con i sindacati, dovrebbe avere luogo agli inizi del 2016.

Divisioni per genere, è ora di finirla? Target pensa di sì

Foto dal blog "Let Toys Be Toys".

Dividere gli articoli per genere, maschile o femminile, può avere un senso per alcuni prodotti, come la biancheria intima o alcuni prodotti di igiene personale. Ma quando si passa a considerare i giocattoli o i vestiti, specie per bambini ma non solo, o magari anche gli snack e i prodotti per il fitness ha sempre lo stesso senso? Probabilmente no, anzi sono sempre di più le associazioni, come la britannica PinkStinks, che lottano per liberare ad esempio i giocattoli dalle rigide divisioni di genere: bambole per le bambine, giochi da costruzione per i maschi.

Il tema è molto dibattuto nei Paesi anglosassoni tanto che alcuni retailer stanno “correndo ai ripari”. Abbiamo già parlato di Selfridges che ha dedicato un piano ad Agender, la moda “senza genere”, ed ora arriva l’annuncio di Target, catena americana che vende di tutto un po’, dall’abbigliamento ai giocattoli agli alimentari al grocery, che ha deciso di togliere, dove possibile, ogni riferimento al genere.

Come si legge in una nota “Non vorremmo mai che i nostri clienti o le loro famiglie si sentano frustrati o limitati dal modo in cui presentiamo le cose. Negli anni scorsi alcuni clienti hanno avuto da ridire su alcuni cartelli che offrono suggerimenti sui prodotti basati sul genere. In alcuni casi come l’abbigliamento in cui ci sono differenze di taglia e indossabilità, questo ha un senso. Da sempre i clienti ci hanno detto che quando comprano qualcosa, specie se non è per se stessi, i suggerimenti basati su età, sesso e marca aiutano a trovare le cose più facilmente. Ma sappiamo che i bisogni e le preferenze cambiano e, come hanno rilevato alcuni clienti, in alcuni dipartimenti come Giocattoli, Casa o Intrattenimento, dividere i prodotti per genere non è necessario. Al momento il nostro staff sta lavorando nei punti vendita per identificare le aree in cui possiamo rimuovere gradualmente la segnaletica basata sul genere. Ad esempio nell’area delle lenzuola per bambini non ci saranno più cartelli che fanno riferimento a bambini o bambine, così come nell’area dei giocattoli, dove toglieremo anche l’uso di colori come rosa o azzurro dietro agli scaffali. Questi cambiamenti saranno evidenti nei prossimi mesi”.

Giornata storica per il retail alimentare italiano. Amazon apre il suo supermercato

Mai smentiti e mai confermati i rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, Amazon alla fine l’ha fatto. E l’arena della distribuzione italiana e dell’e-commerce non sarà più come prima.

Schermata 2015-07-29 alle 14.14.11Da oggi la sezione Alimentari e cura della casa è on line anche in Italia sul sito di Amazon. Si tratta di 20.207 referenze al lancio, di cui 2261 pr la cura dei bambini  e 10948 per la pulizia e la cura della casa. Tra i marchi nazionali e internazionali presenti: Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco, prodotti di punta per la prima infanzia di Plasmon, Mellin o Huggies e quelli per la cura della casa come Chanteclair, Dash, Scottex, Cuki.

Molti prodotti sono contrassegnati come Prodotti Plus, articoli a basso prezzo venduti e/o spediti da Amazon acquistabili all’interno di un ordine il cui importo totale sia pari o superiore a EUR 19 (spese di spedizione escluse).

I clienti iscritti a Prime possono scegliere una delle opzioni di consegna disponibili inclusa la spedizione gratuita illimitata in un giorno che consente di ricevere i prodotti di uso quotidiano direttamente a casa in 24 ore, disponibile in più di 6.000 comuni italiani, o il servizio Spedizione Sera che permette di ricevere i prodotti lo stesso giorno, disponibile nell’area di Milano.

Quanto ai prezzi, abbiamo fatto un rapido confronto relativo alla pasta secca nella confezione da 500 grammi tra i prezzi praticati da Amazon e quelli di Esselunga (l’unico retailer ad avere un commercio on line ben rodato). Spaghetti: Barilla 0,72 euro Amazon vs 0,50 Esselunga (in promozione da un prezzo pieno di 0,84 euro), Voiello 0,75 vs 1,35 euro, De Cecco 0,96 vs 1,35, Garofalo 0,90 vs 1,29 euro.

«Adesso i clienti possono acquistare migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione e per la cura quotidiana della casa con un click e dimenticare code e pesanti borse da trasportare» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna. «Oggi è solo il primo giorno: abbiamo iniziato con migliaia di prodotti da centinaia di marchi nazionali e internazionali di eccellenza, e continueremo ad ampliare la nostra selezione in modo rilevante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A cominciare da questa estate daremo l’opportunità ai venditori terzi di offrire i loro prodotti all’interno del nuovo negozio Alimentari e cura della casa: questa è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all’estero».

Il passo successivo a settembre, quando sia i produttori italiani, sia i rivenditori di generi alimentari potranno utilizzare Amazon Marketplace e vendere i propri prodotti su Amazon come venditori terzi. Potranno inserire gratuitamente i prodotti e avere il pieno controllo della propria offerta da un account unico e accedere direttamente a milioni di clienti, non solo in Italia ma anche all’estero, contando sul supporto della logistica di Amazon.

«La cucina – afferma Xavier Garambois, VP Retail di Amazon EU – è uno dei più importanti patrimoni culturali italiani. Sono migliaia le aziende locali che producono specialità alimentari di alta qualità e i clienti in tutta Europa non vedono l’ora di assaggiarle. Ora queste imprese possono diventare fornitori di Amazon o vendere direttamente i loro prodotti ai nostri clienti internazionali».

Con ‘arrivo del supermercato di Amazon, il comparto grocery e food&wine enogastronomico dell’eCommerce italiano è destinato sicuramente a crescere. «Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano”, afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Crescono sia il Grocery (spesa da supermercato), che nel 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro».

Aggiunge Alessandro Perego: “Negli ultimi due anni sono diverse le insegne della grande distribuzione che hanno attivato iniziative di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all’intraprendenza di produttori, “presidi territoriali” (che valorizzano prodotti locali), retailer, enoteche e start up, come ad esempio nella vendita di prodotto fresco (soprattutto frutta e verdura), nella consegna del pranzo pronto a domicilio, e nella vendita di prodotti in nicchie molto specifiche. L’ingresso di Amazon non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto. Ne beneficeranno anche le PMI del settore food, che con il Marketplace potranno avere un ulteriore canale di accesso all’eCommerce e all’Export online.”

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