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Amazon dietro le quinte: apre al pubblico il centro logistico di Piacenza

Cade il velo su uno degli aspetti strategici di Amazon. Da giugno sarà possibile partecipare a delle visite guidatepresso i centri di distribuzione in Europa, compreso quello italiano di Castel San Giovanni alle porte di Piacenza. Il centro, aperto l’anno scorso su una superficie di 85 mila metri quadrati ha sostituito quello precedentemente aperto nel 2011 sempre a Castel San Giovanni. Nel centro di distribuzione Amazon riceve, immagazzina smista, imballa e spedisce le merci di deine di migliaia di aziende che vendono i loro prodotti attraverso il marketplace di Amazon, oltre a fornire il servizio di gestione dei resi.

Amm. del. Amazon Logistica
L’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal

«Poter vedere da vicino il modo in cui i nostri addetti spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno suscita molta curiosità – afferma l’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal – e vogliamo offrire l’opportunità a tutti di scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it».

Così dal 18 giugno – per un giorno al mese – sarà possibile effettuare un tour alla scoperta del dietro le quinte di Amazon.

L’infrastruttura logistica consente una rapida evasione degli ordini: nella giornata di picco degli ordini registrata lunedì 15 dicembre 2014, è stata gestita la spedizione di oltre 249.137 unità in Italia e in oltre 50 diversi paesi esteri. Sono stati così evasi 396.261 ordini di clienti, al ritmo di oltre 4 al secondo.

Centro distributivo amazon 2

Con il programma Spedizione Mattino, 1.301 CAP italiani possono ricevere il prodotto entro le ore 12.00 del giorno successivo. Mentre con Spedizione Sera la consegna è possibile nella stessa giornata in 44 codici postali del milanese.

I tour si svolgeranno ogni terzo giovedì del mese e saranno aperti a tutti i clienti con età superiore ai sei anni. Ogni tour avrà la durata di circa un’ora e il numero massimo di partecipanti sarà di 30 persone alla volta. Per registrarsi è sufficiente collegarsi al sito http://amazontours.it e compilare il modulo di iscrizione.

 

MD Discount inaugura un polo logistico nazionale non food. Presto l’e-commerce

Gricignano d’Aversa, provincia di Caserta: qui il Gruppo Lillo (MD Discount-Ld Market) ha inaugurato l’8 maggio, a soli sei mesi dall’avvio dei lavori, un nuovo polo logistico nazionale per il non food: oltre 6 mila metri quadrati di superficie per 4,5 milioni di investimento. Il magazzino può accogliere 1000 container all’anno per 20 mila tonnellate di prodotti, dispone di 7 mila posti pallet e 8 porte di carico che possono lavorare contemporaneamente e, quel che conta, aumenterà la capacità distributiva del gruppo di oltre il 40%. Inoltre un sistema di illuminazione a Led che si attivano solo al passaggio degli addetti e un impianto di climatizzazione di ultima generazione garantiscono l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi.

Patrizio Podini, patron e fondatore di Lillo Spa, secondo player italiano del discount con le insegne MD Discount e LD Market
Patrizio Podini, patron e fondatore di Lillo Spa, secondo player italiano del discount con le insegne MD Discount e LD Market

L’inaugurazione, festeggiata con i dipendenti e i fornitori di MD-LD, fondata nel 1994 da Patrizio Podini, bolzanino con l’idea di sviluppare il canale discount nel Sud, negli anni in cui il fenomeno esplodeva in Italia, riveste una serie di valenze che vale la pena raccontare.

La location. La nuova ala non food completa il polo distributivo del gruppo che si estende su una superficie di 62 mila metri quadrati e si trova nella Zona ASI di Gricignano, salito alle cronache in queste settimane perché qui si trova anche l’impianto Indesit che i neo proprietari di Whirlpool intendono chiudere, con ricadute pesanti sull’occupazione del territorio. Il contrasto con un’azienda distributiva che invece investe per crescere è clamoroso. E se ne sono accorti anche i rappresentanti delle istituzioni presenti all’inaugurazione. tanto che è stata annunciata (ma siamo in campagna elettorale) l’ipotesi di creare una zona franca industriale nell’area con detrazione per tre anni per le aziende che assumono.

Sulla motivazione di creare un polo logistico nazionale concentrato, Podini, che sull’efficienza logistica ha costruito il successo del gruppo, ha le idee molto chiare: «Importiamo dalla Cina prodotti che generano l’80% del fatturato non food. Avevamo quindi bisogno di essere vicini a un porto. L’area di Gricignano è poi più adeguata per servire la Sicilia e la Sardegna più di quanto fosse Genova. D’altro canto i nostri camion non fanno mai un viaggio a vuoto e questo ci consente un risparmio di qualche milione all’anno».

La strategia. Patrizio Podini l’ha ripetuto più volte. «Il non food è strategico per il nostro gruppo. Completa l’assortimento non alimentare ed essendo continuativo serve a portare clienti nei nostri punti vendita». Il polo di Gricignano ha infatti una valenza nazionale. Da qui verranno serviti gli altri cinque depositi del gruppo (Trezzo, Mantova, Macomer, Bitonto ed Enna) e i punti vendita di riferimento.

Per inciso, a Macomer in Sardegna, è prevista la trasformazione del deposito di 45 mila metri quadrati in un nuovo polo da 210 mila metri quadrati nei prossimi due anni.

Ma il non food è talmente strategico per il gruppo Lillo che 1.000 metri quadrati dei 6.000 complessivi sono destinati alla nuova attività di e-commerce, che sarà online da giugno. Una sfida impegnativa non solo per il  fatto che si tratta del primo discounter italiano ad entrare nell’e-commerce. Ma anche perché è immediato il confronto con Amazon ed eBay, due competitori non da poco. «Nell’online ci crediamo ed è necessario fare esperienza in questo canale», sottolinea Podini, che però esclude il ricorso al click & collect ritenendolo troppo oneroso dal punto di vista organizzativo.

L’assortimento prevede non solo i prodotti a marchio MD come MxD e Axil nelle lampadine a basso consumo (Led) «acquistate in Italia, perché più performanti», ma anche alcuni prodotti di marca soprattutto nell’elettronica.

Lo sviluppo. Ma l’orizzonte strategico nell’online non fa perdere di vista i canali fisici. Con 2 miliardi di euro di vendite, 5.000 dipendenti e 720 punti vendita il Gruppo Lillo ha una quota del 15% nel comparto del discount ed è il secondo player italiano. Ma la marcia non si arresta. «Due mesi fa è partita una nuova società MD Immobiliare – spiega Podini – con il progetto di aprire 60 nuovi punti vendita in cinque anni grazie a un investimento di 250 milioni di euro e di realizzare un nuovo format da 1.200-1.500 metri quadrati con 200-250 posti auto e la previsione di assumere 1250 persone». Intanto sta partendo il piano rinnovo dei punti vendita e di sostituzione dell’illuminazione con nuove lampadine Led che in cinque anni cambierà il volto a tutta la rete MD Discount, destinata a diventare l’unica insegna del Gruppo.

Ma non è tutto, perché, non dichiarate, ci sono ancora altre novità che traghetteranno MD in un ampliamento dell’offerta a settori che solo qualche anno fa il discount non considerava nemmeno.

Allora, abbiamo chiesto, ha senso ancora parlare di discount? Patrizio Podini non ci pensa nemmeno un secondo: «Oggi il discount costituisce ancora un valore perché spiega ai consumatori che cosa facciamo e qual è la nostra promessa».

Un mercato unico digitale europeo: l’Ue ha un piano

Dovrebbe essere finalizzato entro la fine del 2016 il piano per creare un mercato unico digitale nell’Unione europea. Presentato dal Vice-Presidente della commissione Andrus Ansip, il piano risponde a un obiettivo: utilizzare il potere di un mercato unico per la rivoluzione digitale che sta cambiando le nostre vite.

“Al momento, le barriere online implicano che i cittadini perdano opportunità di beni e servizi: solo il 15% di loro fa acquisti online da un altro Paese Ue, le aziende online e le start-up non possono avvantaggiarsi pienamente delle opportunità della crescita online; le aziende e i governi non stanno traendo tutti i benefici possibili dagli strumenti digitali” si legge in un comunicato dell’UE.
Lo scopo di un mercato unico digitale darebbe quello di abbattere le barriere e creare, da 28 mercati nazionali, un mercato unico comune, che potrebbe contribuire con 415 miliardi di euro l’anno all’economia europea e creare migliaia di nuovi posti di lavoro.
La Strategia per un singolo mercato digitale adottata comprende 16 azioni che dovrebbero essere intraprese entro la fine dell’anno prossimo e si sviluppano lungo tre direttive. Un migliore accesso per i consumatori e le aziende ai beni e servizi digitali in tutta Europa. La creazione delle giuste condizioni e un campo d’azione uniforme perché possano fiorire network digitali e servizi innovativi. Infine, la massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale.
“Oggi, gettiamo le fondamenta del futuro mercato digitale europeo – ha dichiarato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker – . Voglio vedere reti di telecomunicazioni paneuropee, servizi digitali che varcano le frontiere, e un’ondata di start-up innovative europee. Voglio vedere ogni consumatore cogliere gli affari migliori e ogni azienda avere accesso a un mercato più grande, ovunque in Europa”.

“La tecnologia deve essere il nostro futuro” dice Juncker nel video.

Anche il food vende smart: Love It di Copagri lancia acquisti con PowaTag a Expo

Chi lo dice che le modalità di vendita smart devono essere appannaggio della moda? E non è forse il food il nuovo fashion, come ci dicono le ricerche sui ventenni del Terzo millennio, più interessati ormai a mangiar bene che a vestirsi à la page? Così Love It – Real Italian Food,  il nuovo brand lanciato da Copagri in occasione di Expo 2015 per portare nel mondo la vera cultura del cibo italiano ha adottato la soluzione di mobile commerce PowaTag.

 

A Expo lo spazio espositivo Copagri sarà suddiviso in 15 banchi su cui sono previste rotazioni settimanali, in modo da esporre fino a 300 diverse realtà produttive.
A Expo lo spazio espositivo Copagri sarà suddiviso in 15 banchi su cui sono previste rotazioni settimanali, in modo da esporre fino a 300 diverse realtà produttive.

Copagri Expo, che raccoglie una rete di oltre 300.000 produttori agricoli associati a Copagri, la seconda Confederazione Produttori Agricoli italiana per estensione, introduce con PowaTag il concetto di smart food market place: i consumatori potranno acquistare i prodotti italiani stagionali degli associati a Copagri con un semplice touch di smartphone tramite qualsiasi mezzo pubblicitario, sia esso una materiale stampato, uno schermo o anche una fonte audio, utilizzando una serie di punti di ingaggio tra cui Qr code, Audio Tag, beacon Bluetooth e social media.

Love It inaugurerà anche una serie di ristoranti, tra cui il flagship store a Milano in via Rugabella 1, in concomitanza con l’Expo,  dove i clienti potranno degustare i prodotti tipici regionali, le piccole produzioni e le specialità di stagione selezionate tra le eccellenze italiane. Per incentivare e diffondere l’utilizzo di PowaTag tra i propri clienti, Love It offrirà  uno sconto speciale del 15% sui prodotti esposti all’Expo 2015  per chiunque faccia acquisti nello store attraverso PowaTag e viceversa, uno sconto del 15% da utilizzare al ristorante per chiunque utilizzi l’app per gli acquisti in padiglione.

“PowaTag elimina le barriere tra produttori e consumatori: da un lato gli associati Copagri potranno relazionarsi direttamente con i propri clienti, integrando l’offerta tra negozio fisico e online; dall’altra i consumatori potranno usufruire di una soluzione omnicomprensiva e multicanale che consente loro di  acquistare i prodotti Love It da dispositivo mobile in maniera semplice e istantanea” spiega il general manager italiano di Powa Technlogies Germano Marano..

Logistica urbana, l’ultimo miglio lo faccio in bicicletta

La logistica delle spedizione, lo rivelano varie ricerche, è un aspetto sempre più cruciale dell’e-commerce e delle vendite online, con consumatori che si aspettano consegne gratuite ed efficaci, con vari punti di contatto. Ma soprattutto veloci. E cosa c’è di più veloce, nel traffico cittadino, di una bicicletta che sfreccia ovunque, zone pedonali comprese? Senza parlare della sostenibilità ambientale e dell’allure “green”, una preoccupazione per una fascia di clienti sempre più ampia.

Così ha pensato PrimoTaglio, portale di 400 prodotti italiani d’eccellenza, anche freschi, che assicura consegne entro 48 ore dall’ordine, in collaborazione con PonyZero, giovane startup che offre servizi di consegne in bicicletta. Per ora il servizio è attivo a Milano città, a breve si estenderà a Torino. Tutto ciò è possibile grazie a biciclette dotate di cassoni coibentati, progettati per preservare la catena del freddo, dalla presa del box fino al recapito a casa del consumatore. Soluzioni di nicchia? Non tanto. “Con la crescita esponenziale dell’e-commerce, stiamo assistendo anche a un incremento significativo delle consegne ‘ultimo miglio’, che oggi sono per lo più effettuate da furgoni certamente non ecologici e spesso riempiti solo in parte” spiega Antonio Romano, responsabile di PrimoTaglio. Basti pensare che persino il best in class Amazon, lo scorso dicembre, testava la consegna di pacchi tramite bicicletta: un mezzo più ecologico (e realistico) degli elusivi droni.

PrimoTaglio è un brand della società E-food, che fa capo al gruppo alimentare Amodio, consegna attualmente a Milano, Monza e Varese e provincia, e presto anche a Torino e Roma, 6 giorni su 7, dal martedì alla domenica.

E-commerce e grocery, vendite a +21% nel 2015: la svolta è vicina?

Andamento dell'e-Commerce in Europa, fonte eCommerce Foundation. L'Italia è tra i "Paesi emergenti".

È uno dei settori per cui nel 2015 si prevede la maggior crescita: stiamo parlando del grocery e dell’e-commerce, matrimonio da anni contrastato e ritardato, un po’ come quello dei Promessi Sposi, in Italia, fanalino di coda rispetto agli altri grandi Paesi europei. Ma forse qualcosa si sta muovendo, almeno a giudicare dalle previsioni dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano. I dati sono stati presentati nel corso della decima edizione del Netcomm eCommerce Forum. «Continuiamo a pensare che ci sia un grande potenziale dietro questo mondo, per questo continuiamo a tenere separato il dato Grocery, che riguarda solo le vendite online da supermercato, da quello dell’enogastronomia» ha detto Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano. Nel 2015 si prevedono vendite in questo canale di 195 milioni di euro, contro i 161 milioni del 2014 e con un incremento del 21%. La quota di mercato resta esigua, fissa com’è da anni all’1%, ma nel momento in cui altri attori (oltre a Esselunga, l’unica insegna a fare e-commerce estensivamente) decideranno di impegnarsi in forze le cose potrebbe davvero cambiare.

 

Passando ai dati generali, prosegue la costante crescita a doppia cifra che caratterizza l’eCommerce in Italia a partire dal 2010: dopo aver ottenuto un incremento del 16% nel 2014, l’eCommerce registrerà per il 2015 un’ulteriore crescita del 15% che porterà il mercato a superare i 15 miliardi di Euro.
Gli acquisti tramite Smartphone crescono del 78% nel 2014 e stanno registrando un’ulteriore crescita del 68% nel 2015, con un valore triplicato in due anni, da un totale di 610 milioni nel 2013 a 1,8 miliardi di € nel 2015.
Tra i prodotti, l’Informatica fa registrare l’incremento più elevato (+26%), seguita a ruota dall’Abbigliamento, che registra un +23%, e dall’Editoria e dal Grocery, che balzano avanti del 21%. Turismo e abbigliamento si confermano i due comparti che spingono maggiormente l’export dell’eCommerce italiano portandolo a crescere del 18% nel 2015 e a raggiungere una quota superiore ai 3 miliardi di Euro.

“In Italia la penetrazione dell’eCommerce sul totale del mercato retail sta crescendo e passa dal 3,6 al 4% nell’ultimo anno”, ha detto ancora Perego -.“Un ruolo chiave, in questa crescita, ce l’hanno anche settori “emergenti” per il nostro eCommerce, come ad esempio l’Arredamento che raggiunge quota 350 milioni di Euro, +75% rispetto al 2014, e il Food&Wine enogastronomico che sfiora i 260 milioni di Euro, in crescita del 30% rispetto allo scorso anno. Ne sta beneficiando sopratutto la vendita di prodotti, che nel 2015 pareggerà quella di servizi, passando dal 46 al 50% delle vendite online da siti italiani.”

Allargando lo sguardo all’Europa, le previsioni per il 2015 sono a 470 miliardi di euro di fatturato complessivo di beni e servizi acquistati tramite e-Commerce, con una preponderanza del 54% dei beni rispetto al 46% dei servizi. Gli e-shopper europei superano ormai i 230 milioni di individui e sono circa 2,5 milioni i posti di lavoro che direttamente o indirettamente l’eCommerce sta generando nel Vecchio Continente. Nel corso del 2014 il 60% delle vendite online si sono concentrate in tre Paesi: UK con 122 miliardi di euro, Germania con 70 miliardi, Francia con 56,8.

Le potenzialità del canale dunque sono immense, ma non proprio ben colte nel nostro Paese, come sottolinea Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. “Oltre ai numeri positivi e di crescita a doppia cifra che da anni segnaliamo, va rimarcato che le imprese italiane che vendono online sono oggi solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari sono ancora un interrogativo non risolto. L’Italia è conosciuta nel mondo per i suoi prodotti di abbigliamento, calzature, accessori, moda, arredo, design, vino e prodotti alimentari-gastronomici di qualità. Tutte le piccole e medie imprese italiane che producono e/o commercializzano questo tipo di prodotti hanno degli spazi di mercato straordinari. Tecnicamente stiamo parlando di una platea di oltre un miliardo di consumatori che abitualmente compra online, affascinata dal Made in Italy in tutte le sue sfaccettature, e di 4,2 miliardi di individui che quotidianamente sono su Internet. Ma stiamo perdendo competitività a livello globale e non riusciamo a sfruttare il potenziale di domanda che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati”.

Netcomm e-commerce Award premia l’omnicanalità di Eataly Net

Fare in modo che i migliori prodotti food&wine italiani siano alla portata di tutti è il senso della piattaforma di e-commerce di Eataly Net. Ma non solo. Il portale è la fusione tra negozio alimentare ed esperienza digitale, che consente di conoscere i segreti delle buona tavola e la cultura italiana del cibo attraverso news, ricette, approfondimenti.

E così, dopo il gradimento degli utenti riassunto in 60 mila ordini, 300 mila utenti unici al mese, 30 milioni di pagine viste nel 2014 solo per il sito italiano, a cui si aggiungono 25 mila ordini e 10 milioni di visite se si considera il sito dedicato agli USA è un fatturato di 5 milioni di euro complessivamente, arrivano i premi. Eataly si è aggiudicato il titolo di miglior sito alimentare e retail 2014 nel corso della quarta edizione del Netcomm E-commerce Award, premio organizzato dal Consorzio Netcomm Italia in collaborazione con TVN Media Group

“L’e-commerce è un settore molto delicato, in cui bisogna puntare sempre al massimo della qualità attraverso una selezione attenta dei prodotti offerti e del packaging – afferma Franco Denari, CEO e co-founder di Eataly Net – Credo che l’elemento vincente di Eataly Net sia il potenziamento dell’esperienza dell’utente in un’ottica omni-channel, grazie alla sinergia tra canale online e negozi fisici e la possibilità di conoscere la storia di prodotti e produttori. La continua attenzione verso gli ultimi sviluppi tecnologici ci ha portato a lanciare un sito specificatamente pensato per l’m-commerce e a sviluppare un’app nativa iOS e Android, a breve disponibile: in questo modo la user experience cross-device sarà sempre più integrata. Già oggi i clienti del negozio Eataly Smeraldo trovano sugli scaffali un QR code che li indirizza direttamente alla corrispondente categoria nello Store Online, un progetto pilota che potrà essere esteso in futuro a tutti i punti vendita”.

La piattaforma è disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), propone oltre 3.500 prodotti, raggiungendo con le spedizioni tutta l’Europa, il Nord America e il Giappone. Ma il successo non si ferma qui: sono infatti già previsti futuri rollout per i paesi extra Unione Europea, anche in vista di Expo. Inoltre, dopo l’ottimizzazione del sito in versione mobile per smartphone e tablet, per quest’anno è previsto il lancio di un’app nativa per iOS e Android e i primi test per la vendita di prodotti freschi online.

eBay alla Milano Design Week “vende” mobili in un truck

eBay, tra le dot com più “antiche” e di successo, non è nuova a iniziative di vendita promozionale “fisica”, che spesso colgono occasioni festive quali il Natale (vdi il temporary di Londra) o eventi speciali. Non poteva quindi mancare l’occasione ghiotta del Fuorisalone durante la Milano design week per presentare un’altra iniziativa che unisce e-commerce e showroom fisico in un contesto ludico e promozionale.
Si chiama GIARDINO MOBILE, e ha l’obiettivo di promuovere prodotti per la casa e per il giardinaggio. Ovvero la seconda Categoria su eBay Italia nel 2014 per volumi di vendita, con un acquisto ogni 7 secondi, mentre la categoria Giardino e Arredamento da esterni registra un oggetto venduto ogni 35 secondi e una crescita pari al 36% nel 2014.

Il gioco di parole Mobile gioca sul doppio senso di complemento d’arredo, Mobile come Salone del Mobile, come mobilità è dispositivo mobile in inglese. Già perché il Giardino mobile è installato dentro un Airstream, icona americana di avventure on the road, e si sposta tra i luoghi del design, da Brera a via Tortona.

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Al suo interno, sono esposte tre diverse situazioni lifestyle abitative esclusivamente dedicate all’ambiente giardino ideate con oggetti acquistati nel marketplace e secondo differenti fasce di prezzo (€400 – €700 – €1.000) per ribadire la versatilità e la dinamicità di eBay.

Non poteva manca l’integrazione digitale: tablet station e video wall connessi in rete, offrono l’opportunità ai visitatori di vivere live l’esperienza eBay, di navigare tra gli oltre 800 milioni di oggetti in vendita in ogni momento e di fare shopping nel bel mezzo della Milan Design Week.

Carozzi lancia l’e-commerce del formaggio

Carozzi Formaggi allarga i canali e le opportunità di vendita lanciando La Formaggeria, il sito web dedicato all’acquisto dei formaggi Carozzi, uno strumento che strizza l’occhio soprattutto al mercato globale.  L’azienda della Valsassina, che ha come principale canale distributivo la GDO (che copre il 40% delle vendite), si lancia nell’e-commerce con un sistema strutturato in ogni minimo dettaglio: dalla navigazione sul sito al servizio di consegna, dall’ordinazione alla possibilità di effettuare resi – qualora il prodotto venga mantenuto intatto.
Uno degli atout del servizio è la consegna veloce, che è assicurata entro le 24 ore su tutto il territorio nazionale, ad esclusione di Lazio (Rieti), Abruzzo (Chieti/L’Aquila), Molise (Isernia), Puglia, Basilicata, Calabria e le Isole per i quali occorrono 48 ore, mentre in Europa e nel mondo è garantita in pochi giorni: un servizio innovativo, mai realizzato da altri produttori di formaggio. Affinché i prodotti vengano consegnati integri e non perdano alcuna delle loro proprietà, la spedizione è realizzata attraverso contenitori isotermici resistenti in cartone e polistirolo espanso che garantiscono un’ottima conservazione, aiutati inoltre da buste di refrigerante sigillate che permettono di mantenere la temperatura corretta all’interno.

Prodotti tra tradizione e innovazione
I prodotti di Carozzi Formaggi si dividono oggi in otto principali categorie: il taleggio DOP, il quartirolo DOP, il gorgonzola DOP, i formaggi a crosta lavata (caratterizzati dal lavaggio periodico della crosta con una soluzione salina al fine di eliminare muffe e favorire la crescita di batteri rossi che ne contraddistinguono il colore esaltando il sapore), i formaggi a crosta naturale, i formaggi freschi ed, infine, i formaggi di capra, gli yogurt con latte vaccino e la novità di quest’anno, che viene incontro alle esigenze nutrizionali e consumistiche più attuali: lo yogurt di capra. Ottenuto utilizzando latte di capra italiano, grazie ad una lavorazione artigianale in impianti tradizionali e all’aggiunta di frutta è un prodotto capace di unire le qualità dello yogurt come il rafforzamento del sistema immunitario, l’arricchimento della flora intestinale e la digeribilità, alle proprietà del latte di capra, più tollerabile del vaccino, ricco di calcio, fosforo e vitamine e, dopo quello d’asina, il latte più simile al materno.
Carozzi formaggi ha 30 dipendenti e un fatturato di quasi 13 milioni di euro e produce 2 milioni di chili di formaggi l’anno. L’export vale per 1,8 milioni di euro, di cui 513mila euro negli USA e il resto in Europa, ma l’azienda sta avvicinando anche nuovi mercati come Cina, Giappone e Sud Africa.

 

Auchan con Aushopping lancia il click and collect nel centro commerciale

Per ora è presente solo in due degli 82 centri commerciali del circuito, Angoulême e Cognac, ma sarà presto esteso in tutta la Francia il nuovo servizio di click and collect di aushopping.com, il sito dei centri commerciali di Auchan. Una sorta di gigantesca galleria in cui è possibile acquistare online tutti i prodotti delle realtà presenti nel centro, per poi andare a ritirarli a un punto di prelievo presso il centro stesso. Emblematica è la storia del sito: lanciato nel 2010 come megastore interamente virtuale, dove il cliente faceva shopping tramite un avatar, il progetto era stato abbandonato nel 2013 e ora torna rinnovato, scegliendo di agganciarsi al punto vendita “reale”: un ulteriore dimostrazione che l’alleanza tra fisico e virtuale è la strada che il cliente richiede per fare acquisti in libertà. Il ritiro, che coinvolge anche le insegne non presenti nel centro commerciale scelto, è sempre gratuito. Auchan da parte sua continuerà ad utilizzare il suo sistema di e-commerce.

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