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Il vino online, sempre più al femminile, sinonimo di convivialità e lifestyle

L’immagine dell’uomo che assaggia e decide, grande conoscitore di vitigni e cuvé, acquirente compulsivo di pregiate bottiglie d’annate rigorosamente straordinarie su siti online, non è poi così veritiera. O quanto meno non è più esclusiva. Perché in realtà anche l’altra metà del cielo, le donne, stanno sempre più interessandosi di vino. Secondo una ricerca Survey Lab di ExactEtudes per vente-privee, pioniere delle vendite-evento online che nel 2014 ha venduto in Europa 4 milioni di bottiglie, sui suoi soci, in Europa il 47% dei clienti che acquistano vino online è donna, tra i 30 e i 40 anni; in Italia, la percentuale si assesta al 39% con un trend costante di crescita. Questi dati confermano quanto emerge anche dalle tendenze di acquisto offline, ovvero che le donne sono sempre più protagoniste nella scelta e nell’acquisto della bottiglia che verrà assaporata a tavola.

Una caratteristica femminile è quella di acquistare del vino avendo già in mente l’occasione in cui sarà consumato. Soprattutto in Italia: l’98% delle intervistate (vs 81% degli europei) associa il vino alla cena, il momento di convivialità e condivisione per eccellenza, con amici (72%), in famiglia (62%) o in coppia (60%).

Il 75% degli e-shopper di vino europei consuma vino almeno due volte a settimana (vs. 46% degli acquirenti tradizionali), preferendo le cene – nel weekend (74%) o in settimana (57%) – i pranzi nel fine settimana (46%) e le serate nel weekend (46%), a casa (96%) o al ristorante (86%) o ancora a casa di amici o in famiglia (82%). Il 74,3% dei clienti che acquistano vino online sono in coppia (vs 66,2% dei clienti offline) e lo acquistano anche per regalarlo al partner (52% dei casi, vs 44% dell’acquisto offline). Uomini e donne si dividono anche sulla preferenza della tipologia di vino: se il vino rosso è più apprezzato dagli italiani online (62%) e il più consumato (91%), il 45% delle donne preferisce il vino bianco e rosé.

La fotografia dei nuovi compratori del nettare di Bacco è stata fatta da vente-privee e Masi Agricola, azienda vitivinicola leader mondiale nella produzione dell’Amarone, nel corso della presentazione di un nuovo prodotto che per il terzo anno consecutivo presenta un vino che si rivolge principalmente a una clientela femminile: Rosa dei Masi, variante in rosa del Campiofiorin, il vino più famoso dell’azienda veneta.  “Il vino parla sempre più la lingua delle donne. Troviamo una corrispondenza accentuata tra i nostri prodotti e l’universo femminile, ed è per questo che da anni organizziamo in tutto il mondo eventi e incontri che mettano in contatto le donne con il mondo del vino. Non solo per imparare a degustarlo e conoscerlo a fondo, ma anche per creare una consapevolezza e aumentare un vero fattore di “self confidence” che passa anche dalla scelta del vino al ristorante.”  ha commentato Alessandra Boscaini, Direttore Commerciale di Masi Agricola.

Vino online: cantine e retailer in un’analisi del white report di Business international-FMM

L’affermazione di Internet quale nuovo terreno del contesto competitivo delle imprese sta incidendo profondamente sulle dinamiche e modalità di organizzazione degli scambi commerciali che, in volumi sempre più consistenti hanno luogo attraverso gli spazi virtuali della rete. La rete diventa per le imprese non un “nuovo mercato” in cui competere ma “il mercato” e la presenza online viene da molti considerata non più come una strategia competitiva ma come un requisito per la sopravvivenza.

Questo è tanto più vero se pensiamo ai comportamenti di acquisto delle nuove generazione di consumatori che usano la rete come baricentro delle loro scelte sia per la ricerca di informazioni che per gli acquisti di prodotti e servizi. La generazione “Z” (nati tra il 1990-2000) o Millennials viene definita dai ricercatori di marketing come “always on” ovvero sempre connessa ed adotta modelli di “everywhere commerce” ovvero si acquista in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo grazie ai dispositivi mobili di cui fa uso circa l’89% degli utenti appartenenti a tale generazione1.

Di fronte ai radicali cambiamenti in atto nel mondo digitale, cosa sta succedendo nel settore del vino? A questa domanda si cerca di rispondere nel corso il white paper L’e-commerce del vino in Italia-Produttori e retailer di fronte i nuovi strumenti di vendita online (scaricabile qui), curato da Monica Faraoni, che ha l’intento di presentare uno spaccato sull’e-commerce in Italia attraverso due prospettive: quella dei produttori o “cantine” che si trovano di fronte a scelte di multichannel management e a conflittualità di canali e quella dei retailer o distributori che trovano nelle strategie di differenziazione della propria offerta il vantaggio competitivo.

Sono questi i principali operatori del settore che di fronte alle nuove modalità di vendita adottano modelli di business diversi.

Nel corso di questo lavoro, in merito ai produttori si analizzano le strategie di presenza online e si riportano i dati di un sondaggio su un campione significativo di aziende volto ad individuare i vantaggi e le difficoltà nella vendita online dei loro prodotti.

In merito invece al canale retail si illustrano i dati di una ricerca condotta sui principali store online di vino in Italia.

La ricerca identifica, attraverso la rilevazione di alcune variabili, il posizionamento degli stessi sul mercato di riferimento ed alcuni dati di web performance. Il modo in cui un retail store online organizza la propria offerta in termini di ampiezza di prodotti, fasce di prezzo praticate, elementi di content engagement, livello di servizio offerto, fluidità del processo di acquisto oltre all’utilizzo dei social media quali strumenti di customer engagement sono gli elementi che identificano la strategia di posizionamento dell’impresa per soddisfare le esigenze di uno specifico segmento di consumatori target. Tali scelte sono fondamentali per alimentare il tasso di conversione dell’utente che da semplice navigatore diventa consumatore generando performance positive per l’impresa.

Lo studio costituisce il primo numero della collana Wine Business Report,collegata al Wine Business Executive Program, corso di alta formazione organizzato da business international-Fiera Milano Media.

Ingenico lancia il Pos con cassa in un unico dispositivo

Racchiude in sé le funzioni di più dispositivi: registratore di cassa con memoria fiscale, POS bancario e sistema di fatturazione elettronica predisposto all’invio telematico dei corrispettivi l’ECR-Pos presentato da Ingenico per la prima volta in Italia.

Le nuove iniziative di legge prevedranno la semplificazione degli adempimenti fiscali sfruttando le leve della tecnologia e il nuovo terminale Ingenico è stato progettato in linea con queste tendenze.

ECR-POS è un Misuratore Fiscale piccolo, leggero e portatile (è alimentato a batterie). Ha touch-screen a colori (che può anche trasmettere filmati informativi o pubblicitari), stampante veloce, connettività GPRS ed elevato livello di sicurezza. In grado di emettere anche fatture elettroniche, è già predisposto per l’eventuale trasmissione dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, in sostituzione degli obblighi di registrazione.

Utile per consegne a domicilio (e-commerce o click and collect) o attività fuori sede, per vending machine (che dal gennaio 2017 saranno obbligate a trasmettere i corrispettivi), e anche per “alleggerire” le code alle casse o al ristorante, per pagamenti al tavolo, e in generale per tutti i commercianti. Consente anche la dematerializzazione dello scontrino lato merchant, perché gli importi sono salvati in un archivio centralizzato.

In qualità di POS, il nuovo terminale ECR-POS è progettato per accettare ogni strumento di pagamento, sia bancario che privativo: carte a chip, a banda magnetica, contactless, telefoni NFC, e-wallet e, in futuro,  ApplePay.

“ECR-POS è un ottimo esempio di come l’innovazione tecnologica possa agevolare gli esercenti nella gestione quotidiana della propria attività. Ingenico ha sviluppato non solo un prodotto certificato e in linea con gli obblighi di legge, ma anche il dispositivo più innovativo con la soluzione di business più compatta disponibile sul mercato” ha commentato Luciano Cavazzana, presidente e amministratore delegato di Ingenico Italia.

Il dispositivo wireless ECR-POS (denominato Ingenico iWE280) è il primo di una nuova linea di terminali di ultima generazione che Ingenico svilupperà con le funzionalità di misuratore fiscale e di POS bancario, che rappresenteranno una grande opportunità per aggiornare e semplificare le attività del punto cassa.

Sullo sfondo la “War on Cash” che da tempo stanno operando Banca d’Italia e Governo, con una serie di iniziative di legge volte a ridurre l’utilizzo del contante, anche in funzione anti evasione fiscale. “Sette anni fa in Italia il 95% delle transizioni era in contanti – ha detto Cavezzana – oggi siamo oltre l’80%. Sempre 30 punti percentuali in più della Ue. La carta è usata solo per spese elevate, questi dispositivi possono aiutare a introdurre i pagamenti quotidiani digitali”.

Amazon punta sulla sua private label “Elements”. A breve in Italia con Fresh?

Latte, pappe e omogeneizzati, caffè, zuppe, acqua, prodotti per la pulizia della casa e cibo per cani: potrebbero essere questi i primi prodotti (dopo il lancio in sordina per pannolini e salviettine a dicembre) della linea a marchio commerciale di Amazon, “Elements”. Sarebbero venti categorie per le quali Amazon avrebbe, secondo indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, registrato il marchio Elements. La numero uno delle dot com cercherebbe in questo modo di aumentare i profitti, puntando sul fatto che le private label hanno in genere margini più alti sia per il produttore sia per il distributore, e sono ormai in grado di fildelizzare il cliente, anche medio-alto spedente. Amazon l’hanno scorso ha perso 241 milioni di dollari di vendite su un totale di 89 miliardi di dollari, e starebbe puntando ad allargare la sua offerta di alimentari.

Tramite App e QR Code si ottengono informazioni su prodotto e produttore, foto Amazon.

Per certificare la qualità e provenienza delle referenze private label (questione cruciale: dei primi due prodotti, salviette e pannolini, della linea Elements i pannolini sono già stati ritirati per “imperfezioni nel design”) ci sarà un codice QR che, una volta scansito tramite App apposita, rilascia tutte le informazioni sulla fabbrica e il luogo di produzione, ma anche sull’origine del singolo ingrediente nel caso di prodotti alimentari, e in generale sulla “storia del prodotto” (perché “Ogni pacco ha una storia”).

La notizia non è totalmente “aliena”, visto che è di pochi giorni fa il “leak” di MIlano Finanza ripreso dal Corsera che vede l’Italia come primo Paese di ingresso europeo di Amazon Fresh, l’e-commerce per i freschi di Amazon (ne avevamo parlato tempo fa in Amazon un caso da studiare). Proprio quello attraverso il quale, secondo il Wall Street Journal, sarà “molto probabilmente” commercializzata la linea Elements.

Naturalmente, come è suo costume, Amzon non conferma. Ma nemmeno smentisce.

Nelle transazioni in mobilità nel retail lo smartphone supera il tablet

Uno studio pubblicato da Criteo, società tecnologica specializzata in perfrormance advertising, rivela che più di un terzo delle transazioni di eCommerce a livello globale avviene oggi tramite dispositivi mobili.

Si tratta di un dato significativo che si affianca al crescente utilizzo degli smartphone, che stanno diventando i dispositivi mobile prevalenti, andando a sostituire l’utilizzo dei tablet.

Schermata 2015-06-04 alle 11.25.05«Il commercio da mobile sta crescendo a dismisura», ha affermato Jonathan Wolf, Chief Product Officer di Criteo. «Solo negli ultimi tre mesi si è verificato un incremento del 10% delle transazioni da mobile negli Stati Uniti. La maggioranza delle transazioni in mobilità avviene oggi tramite smartphone e l’aumento delle dimensioni dello schermo, così come la presenza di siti mobile ottimizzati, non possono che accelerare questa tendenza».

Schermata 2015-06-04 alle 11.26.25I risultati del report si basano sulle analisi realizzate da Criteo esaminando i dati sulle singole transazioni relativi a più di 160 miliardi di dollari di vendite a livello globale. Dal report emergono i seguenti punti chiave:

Le transazioni da mobile negli Stati Uniti sono cresciute del 10% negli ultimi tre mesi: la crescita è continua in tutte le categorie merceologiche, con il top quartile dei retailer che continua a performare meglio rispetto agli altri.

È tutta questione di smartphone. La maggior parte delle transazioni da mobile negli Stati Uniti e in altri paesi avviene ora tramite smartphone, con l’eccezione di Germania e Gran Bretagna. Le ragioni della crescita risiedono nel crescente livello di propensione all’acquisto e in schermi di dimensioni maggiori. In Italia, il 55% delle transazioni in mobilità nel settore retail avviene tramite smartphone (vs 45% da tablet) e la percentuale sale a quota 56% per il travel (vs 44% da tablet).

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Non ci sono limiti. Il mobile rappresenta ora la maggior parte delle transazioni eCommerce in Giappone e Corea del Sud. Entro la fine del 2015, la percentuale delle operazioni eCommerce mobile raggiungerà il 33% negli Stati Uniti e il 40% a livello globale. In Italia attualmente il 26% delle transazioni nel settore retail e il 21% nel settore travel avviene via mobile.

Il mobile conversion funnel. I consumatori oggi vedono la stessa quantità di prodotti su desktop e smartphone, ma con minore add-to-basket e percentuale di acquisto su smartphone. In Italia il tasso di conversione del mobile si attesta su una media dell’1.6%.

Scarica qui la presentazione completa

Nielsen: con il mobile, gli italiani si avvicinano all’e-commerce anche per la spesa

PIano piano ma alla fine, lentamente e buoni ultimi, ci stiamo arrivando anche noi italiani all’e-commerce per la spesa, quotidiana o settimanale che sia. E la punta di ariete che sta convincendo ad utilizzare le vendite online anche i diffidenti nostri connazionali sarebbe proprio lo smartphone, ormai nelle mani di oltre un italiano su due che lo usa a profusione, non potendo più farne a meno. La conferma viene da Nielsen, che sottolinea come, dei 21,7 milioni di italiani connessi al web in media per 1 ora e 55 minuti al giorno, il 39% utilizza esclusivamente lo smartphone (Fonte: Audiweb powered by Nielsen). Ed è un mezzo che viene utilizzato durante tutto il processo di acquisto: il 60% naviga prima di acquistare in negozio, il 46% si fa consigliare da recensioni online e 1 italiano su 4 utilizza lo smartphone in store per cercare sconti e promozioni. Poi c’è l’e-commerce, in crescita e sempre più ricco se lo scontrino medio di chi acquista online utilizzando tutti i devices è 2,3 volte più alto di chi acquista solo da Pc (Fonte: Nielsen Global Survey, 2014).

Il mondo digital in Italia

 

 

GDO, avanti piano ma qualcosa si muove

 

Evoluzione dell’e-groceryIl confronto con gli altri Paesi è impietoso, e in effetti il grocery copre solo l’1% delle vendite online in Italia, contro il 30% e oltre di Francia e Uk. Ma cresce a doppia cifra. A fine 2014 valeva 375 milioni di euro (+18% sul dicembre 2013) con una penetrazione del 16,9% nelle famiglie italiane (+12%). Soprattutto, è un canale interessante, che vanta un’elevata spesa media per atto (35 euro vs. 16 euro a totale Italia) e una fedeltà al canale del 4% (Fonte: Nielsen Homescan, Dicembre 2014). Inoltre, è un settore in cui la frequenza d’acquisto potenziale è molto elevata rispetto al resto degli acquisti di e-commerce (pensiamo all’elettronica da consumo), per cui suscita vivo interesse anche da parte dei players operanti in altri settori.

Su alcune categorie poi si concentra l’interesse: è il caso del caffè dove spicca il successo di Nespresso, o del mondo del fresco che viene acquistato online da quasi il 5% degli italiani, grazie anche a fenomeni quali Cortilia, che consegna a casa i prodotti delle aziende agricole della zona. Infine risulta molto dinamico il mercato delle bevande, che rispetto all’anno precedente cresce del 18% a valore.

Anche le insegne “classiche” però si stanno finalmente muovendo. Unes/U2 pensa al click and collect per fine anno, Carrefour ha appena installato un negozio virtuale per l’e-commerce nella stazione Loreto della metropolitana milanese, MD sta per partire con il click and collect del non-food.

 

Amazon dietro le quinte: apre al pubblico il centro logistico di Piacenza

Cade il velo su uno degli aspetti strategici di Amazon. Da giugno sarà possibile partecipare a delle visite guidatepresso i centri di distribuzione in Europa, compreso quello italiano di Castel San Giovanni alle porte di Piacenza. Il centro, aperto l’anno scorso su una superficie di 85 mila metri quadrati ha sostituito quello precedentemente aperto nel 2011 sempre a Castel San Giovanni. Nel centro di distribuzione Amazon riceve, immagazzina smista, imballa e spedisce le merci di deine di migliaia di aziende che vendono i loro prodotti attraverso il marketplace di Amazon, oltre a fornire il servizio di gestione dei resi.

Amm. del. Amazon Logistica
L’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal

«Poter vedere da vicino il modo in cui i nostri addetti spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno suscita molta curiosità – afferma l’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Tareq Rajjal – e vogliamo offrire l’opportunità a tutti di scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it».

Così dal 18 giugno – per un giorno al mese – sarà possibile effettuare un tour alla scoperta del dietro le quinte di Amazon.

L’infrastruttura logistica consente una rapida evasione degli ordini: nella giornata di picco degli ordini registrata lunedì 15 dicembre 2014, è stata gestita la spedizione di oltre 249.137 unità in Italia e in oltre 50 diversi paesi esteri. Sono stati così evasi 396.261 ordini di clienti, al ritmo di oltre 4 al secondo.

Centro distributivo amazon 2

Con il programma Spedizione Mattino, 1.301 CAP italiani possono ricevere il prodotto entro le ore 12.00 del giorno successivo. Mentre con Spedizione Sera la consegna è possibile nella stessa giornata in 44 codici postali del milanese.

I tour si svolgeranno ogni terzo giovedì del mese e saranno aperti a tutti i clienti con età superiore ai sei anni. Ogni tour avrà la durata di circa un’ora e il numero massimo di partecipanti sarà di 30 persone alla volta. Per registrarsi è sufficiente collegarsi al sito http://amazontours.it e compilare il modulo di iscrizione.

 

MD Discount inaugura un polo logistico nazionale non food. Presto l’e-commerce

Gricignano d’Aversa, provincia di Caserta: qui il Gruppo Lillo (MD Discount-Ld Market) ha inaugurato l’8 maggio, a soli sei mesi dall’avvio dei lavori, un nuovo polo logistico nazionale per il non food: oltre 6 mila metri quadrati di superficie per 4,5 milioni di investimento. Il magazzino può accogliere 1000 container all’anno per 20 mila tonnellate di prodotti, dispone di 7 mila posti pallet e 8 porte di carico che possono lavorare contemporaneamente e, quel che conta, aumenterà la capacità distributiva del gruppo di oltre il 40%. Inoltre un sistema di illuminazione a Led che si attivano solo al passaggio degli addetti e un impianto di climatizzazione di ultima generazione garantiscono l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi.

Patrizio Podini, patron e fondatore di Lillo Spa, secondo player italiano del discount con le insegne MD Discount e LD Market
Patrizio Podini, patron e fondatore di Lillo Spa, secondo player italiano del discount con le insegne MD Discount e LD Market

L’inaugurazione, festeggiata con i dipendenti e i fornitori di MD-LD, fondata nel 1994 da Patrizio Podini, bolzanino con l’idea di sviluppare il canale discount nel Sud, negli anni in cui il fenomeno esplodeva in Italia, riveste una serie di valenze che vale la pena raccontare.

La location. La nuova ala non food completa il polo distributivo del gruppo che si estende su una superficie di 62 mila metri quadrati e si trova nella Zona ASI di Gricignano, salito alle cronache in queste settimane perché qui si trova anche l’impianto Indesit che i neo proprietari di Whirlpool intendono chiudere, con ricadute pesanti sull’occupazione del territorio. Il contrasto con un’azienda distributiva che invece investe per crescere è clamoroso. E se ne sono accorti anche i rappresentanti delle istituzioni presenti all’inaugurazione. tanto che è stata annunciata (ma siamo in campagna elettorale) l’ipotesi di creare una zona franca industriale nell’area con detrazione per tre anni per le aziende che assumono.

Sulla motivazione di creare un polo logistico nazionale concentrato, Podini, che sull’efficienza logistica ha costruito il successo del gruppo, ha le idee molto chiare: «Importiamo dalla Cina prodotti che generano l’80% del fatturato non food. Avevamo quindi bisogno di essere vicini a un porto. L’area di Gricignano è poi più adeguata per servire la Sicilia e la Sardegna più di quanto fosse Genova. D’altro canto i nostri camion non fanno mai un viaggio a vuoto e questo ci consente un risparmio di qualche milione all’anno».

La strategia. Patrizio Podini l’ha ripetuto più volte. «Il non food è strategico per il nostro gruppo. Completa l’assortimento non alimentare ed essendo continuativo serve a portare clienti nei nostri punti vendita». Il polo di Gricignano ha infatti una valenza nazionale. Da qui verranno serviti gli altri cinque depositi del gruppo (Trezzo, Mantova, Macomer, Bitonto ed Enna) e i punti vendita di riferimento.

Per inciso, a Macomer in Sardegna, è prevista la trasformazione del deposito di 45 mila metri quadrati in un nuovo polo da 210 mila metri quadrati nei prossimi due anni.

Ma il non food è talmente strategico per il gruppo Lillo che 1.000 metri quadrati dei 6.000 complessivi sono destinati alla nuova attività di e-commerce, che sarà online da giugno. Una sfida impegnativa non solo per il  fatto che si tratta del primo discounter italiano ad entrare nell’e-commerce. Ma anche perché è immediato il confronto con Amazon ed eBay, due competitori non da poco. «Nell’online ci crediamo ed è necessario fare esperienza in questo canale», sottolinea Podini, che però esclude il ricorso al click & collect ritenendolo troppo oneroso dal punto di vista organizzativo.

L’assortimento prevede non solo i prodotti a marchio MD come MxD e Axil nelle lampadine a basso consumo (Led) «acquistate in Italia, perché più performanti», ma anche alcuni prodotti di marca soprattutto nell’elettronica.

Lo sviluppo. Ma l’orizzonte strategico nell’online non fa perdere di vista i canali fisici. Con 2 miliardi di euro di vendite, 5.000 dipendenti e 720 punti vendita il Gruppo Lillo ha una quota del 15% nel comparto del discount ed è il secondo player italiano. Ma la marcia non si arresta. «Due mesi fa è partita una nuova società MD Immobiliare – spiega Podini – con il progetto di aprire 60 nuovi punti vendita in cinque anni grazie a un investimento di 250 milioni di euro e di realizzare un nuovo format da 1.200-1.500 metri quadrati con 200-250 posti auto e la previsione di assumere 1250 persone». Intanto sta partendo il piano rinnovo dei punti vendita e di sostituzione dell’illuminazione con nuove lampadine Led che in cinque anni cambierà il volto a tutta la rete MD Discount, destinata a diventare l’unica insegna del Gruppo.

Ma non è tutto, perché, non dichiarate, ci sono ancora altre novità che traghetteranno MD in un ampliamento dell’offerta a settori che solo qualche anno fa il discount non considerava nemmeno.

Allora, abbiamo chiesto, ha senso ancora parlare di discount? Patrizio Podini non ci pensa nemmeno un secondo: «Oggi il discount costituisce ancora un valore perché spiega ai consumatori che cosa facciamo e qual è la nostra promessa».

Un mercato unico digitale europeo: l’Ue ha un piano

Dovrebbe essere finalizzato entro la fine del 2016 il piano per creare un mercato unico digitale nell’Unione europea. Presentato dal Vice-Presidente della commissione Andrus Ansip, il piano risponde a un obiettivo: utilizzare il potere di un mercato unico per la rivoluzione digitale che sta cambiando le nostre vite.

“Al momento, le barriere online implicano che i cittadini perdano opportunità di beni e servizi: solo il 15% di loro fa acquisti online da un altro Paese Ue, le aziende online e le start-up non possono avvantaggiarsi pienamente delle opportunità della crescita online; le aziende e i governi non stanno traendo tutti i benefici possibili dagli strumenti digitali” si legge in un comunicato dell’UE.
Lo scopo di un mercato unico digitale darebbe quello di abbattere le barriere e creare, da 28 mercati nazionali, un mercato unico comune, che potrebbe contribuire con 415 miliardi di euro l’anno all’economia europea e creare migliaia di nuovi posti di lavoro.
La Strategia per un singolo mercato digitale adottata comprende 16 azioni che dovrebbero essere intraprese entro la fine dell’anno prossimo e si sviluppano lungo tre direttive. Un migliore accesso per i consumatori e le aziende ai beni e servizi digitali in tutta Europa. La creazione delle giuste condizioni e un campo d’azione uniforme perché possano fiorire network digitali e servizi innovativi. Infine, la massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale.
“Oggi, gettiamo le fondamenta del futuro mercato digitale europeo – ha dichiarato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker – . Voglio vedere reti di telecomunicazioni paneuropee, servizi digitali che varcano le frontiere, e un’ondata di start-up innovative europee. Voglio vedere ogni consumatore cogliere gli affari migliori e ogni azienda avere accesso a un mercato più grande, ovunque in Europa”.

“La tecnologia deve essere il nostro futuro” dice Juncker nel video.

Anche il food vende smart: Love It di Copagri lancia acquisti con PowaTag a Expo

Chi lo dice che le modalità di vendita smart devono essere appannaggio della moda? E non è forse il food il nuovo fashion, come ci dicono le ricerche sui ventenni del Terzo millennio, più interessati ormai a mangiar bene che a vestirsi à la page? Così Love It – Real Italian Food,  il nuovo brand lanciato da Copagri in occasione di Expo 2015 per portare nel mondo la vera cultura del cibo italiano ha adottato la soluzione di mobile commerce PowaTag.

 

A Expo lo spazio espositivo Copagri sarà suddiviso in 15 banchi su cui sono previste rotazioni settimanali, in modo da esporre fino a 300 diverse realtà produttive.
A Expo lo spazio espositivo Copagri sarà suddiviso in 15 banchi su cui sono previste rotazioni settimanali, in modo da esporre fino a 300 diverse realtà produttive.

Copagri Expo, che raccoglie una rete di oltre 300.000 produttori agricoli associati a Copagri, la seconda Confederazione Produttori Agricoli italiana per estensione, introduce con PowaTag il concetto di smart food market place: i consumatori potranno acquistare i prodotti italiani stagionali degli associati a Copagri con un semplice touch di smartphone tramite qualsiasi mezzo pubblicitario, sia esso una materiale stampato, uno schermo o anche una fonte audio, utilizzando una serie di punti di ingaggio tra cui Qr code, Audio Tag, beacon Bluetooth e social media.

Love It inaugurerà anche una serie di ristoranti, tra cui il flagship store a Milano in via Rugabella 1, in concomitanza con l’Expo,  dove i clienti potranno degustare i prodotti tipici regionali, le piccole produzioni e le specialità di stagione selezionate tra le eccellenze italiane. Per incentivare e diffondere l’utilizzo di PowaTag tra i propri clienti, Love It offrirà  uno sconto speciale del 15% sui prodotti esposti all’Expo 2015  per chiunque faccia acquisti nello store attraverso PowaTag e viceversa, uno sconto del 15% da utilizzare al ristorante per chiunque utilizzi l’app per gli acquisti in padiglione.

“PowaTag elimina le barriere tra produttori e consumatori: da un lato gli associati Copagri potranno relazionarsi direttamente con i propri clienti, integrando l’offerta tra negozio fisico e online; dall’altra i consumatori potranno usufruire di una soluzione omnicomprensiva e multicanale che consente loro di  acquistare i prodotti Love It da dispositivo mobile in maniera semplice e istantanea” spiega il general manager italiano di Powa Technlogies Germano Marano..

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