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Tag: ecosostenibilità

Di Leo, il fatturato cresce e raggiunge quasi 20 milioni di euro nel 2023

Nel 2023 Di Leo ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un fatturato di 19,7 milioni di euro. Con un Ebitda di 1,5 milioni di euro e un utile netto di 365 mila euro, l’azienda dolciaria, nata nel 1663 ad Altamura da una famiglia di mastri fornai, è stata capace di limitare al massimo le difficoltà derivate dalle incertezze geopolitiche e dall’inflazione. Parallelamente alla crescita economica, ha integrato nel proprio DNA una forte propensione verso la sostenibilità, dimostrata attraverso numerosi progetti e iniziative.

Numerose le azioni rivolte al rispetto dei criteri ESG: Di Leo ha ridotto del 5,25% le emissioni dirette da consumo di gas metano e del 16,75% le emissioni indirette da consumo di energia elettrica, grazie a interventi di efficientamento energetico. Inoltre, in un’ottica di economia circolare, le iniziative intraprese hanno portato a una diminuzione del 19% degli scarti di produzione. Dal punto di vista produttivo l’azienda, già pioniera di scelte come l’eliminazione dell’olio di palma dalle ricettazioni dal 1990, ha introdotto la nuova linea di biscotti Panpezzetti, prodotti con acqua di mare e un processo produttivo brevettato. Un’ulteriore testimonianza dell’impegno del brand verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni sostenibili. L’utilizzo di farine da grano di filiera agricola italiana, coltivato sulle colline materane, per la produzione dei biscotti della linea Fattincasa, ha valorizzato, invece, il territorio e garantito la massima qualità degli ingredienti.

Tra i pilastri della cultura aziendale di Di Leo, anche la valorizzazione delle risorse umane: il capitale umano è il vero motore dell’attività grazie alla propria passione, dedizione ed esperienza. L’elevata stabilità del personale, con un dato del 98% di impiegati assunti con contratto a tempo indeterminato, testimonia l’attenzione del brand verso le persone e verso tematiche di Diversity & Inclusion. Per questo motivo è stato introdotto un nuovo sistema di welfare aziendale. La Di Leo si impegna a fornire un ambiente di lavoro sicuro, accogliente e rispettoso della dignità di ogni individuo, promuovendo la crescita professionale e il benessere psicofisico dei dipendenti. A tal fine, l’azienda ha aderito a fondi di assistenza sanitaria integrativa, garantendo così ai propri collaboratori una copertura sanitaria completa e personalizzata in base al CCNL di appartenenza.

In tema di gender equality si evidenziano ottimi risultati in tema di rappresentatività delle categorie impiegati (54% donne e 46% uomini) e dirigenti (100% donne), l’unica categoria con sbilanciamento di genere è rappresentata dagli operai (100% uomini), risultato in linea con le dinamiche del settore manifatturiero del Sud Italia. Nel 2023, inoltre, sono state erogate 656 ore di formazione non obbligatoria, equamente distribuite tra uomini e donne, con focus anche su tematiche di economia circolare, come la riduzione degli sprechi e l’uso di materiali eco-compatibili. L’impegno sociale, invece, è stato declinato con il sostegno di enti del territorio a favore della cultura, come il Teatro Mercadante di Altamura e il “Progetto lettura”, evento giunto alla  33esima edizione patrocinato dal Comune di Altamura. 

Il primo bilancio di sostenibilità
La scelta di redigere il primo Bilancio di Sostenibilità 2023 conferma l’impegno di Di Leo a comunicare in modo trasparente i propri risultati e a rendere conto delle azioni intraprese. Il documento presenta un’analisi dettagliata delle performance ambientali, sociali ed economiche dell’azienda, evidenziando i progressi raggiunti e gli obiettivi futuri. Nell’ottica di una maggiore trasparenza e responsabilità, il brand ha implementato nel corso del 2023 un processo di due diligence in materia di sostenibilità, analizzando la materialità d’impatto delle proprie attività. L’azienda ha inoltre delineato una strategia ESG che prevede la riduzione della plastica da imballo, l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni climalteranti.

“Abbiamo dimostrato che è possibile coniugare crescita economica e sostenibilità, creando valore per l’azienda, per i nostri collaboratori e per il territorio. Continueremo a lavorare con impegno per un futuro sempre più sostenibile investendo in progetti innovativi. Siamo consapevoli che la sostenibilità è una sfida che coinvolge tutti e che solo attraverso un impegno condiviso è possibile costruire un futuro migliore per le prossime generazioni” ha commentato il Presidente Pietro Di Leo.

Carrefour, in due anni raccolte quasi 4 milioni di bottiglie in Pet da riciclare

Circa 61 tonnellate di bottiglie Pet usate raccolte per riprodurre bottiglie e oltre 3 milioni e 800 mila bottiglie conferite: sono questi i numeri a due anni dall’avvio del progetto “bottle to bottle” per la raccolta e il riciclo delle bottiglie ad uso alimentare in Pet (polietilene tereftalato), realizzato da Etruria Retail in collaborazione con il consorzio Coripet. L’azienda della grande distribuzione organizzata nell’Italia centrale, dove è presente con 311 punti vendita a marchio Carrefour e La Bottega Sapori e Valori, ha iniziato, nel maggio del 2022 l’installazione di eco compattatori intelligenti Coripet ed oggi sono 30 i negozi che hanno deciso di offrire ai propri clienti questo servizio.

Il primo eco compattatore Coripet nella rete di Etruria Retail è stato installato a Grosseto, mentre l’ultimo a Castiglione Fibocchi, in provincia di Arezzo, a fine gennaio. La diffusione sempre più capillare si riflette nei numeri del conferimento: il totale delle bottiglie consegnate è di 3.842.597, Calcolando che ogni bottiglia pesa, in media, 16 grammi, le tonnellate di plastica recuperata si aggirano intorno alle 61 tonnellate. Un dato che fotografa l’impatto positivo del progetto sull’ambiente è quello, relativo al 2023, sull’anidride carbonica equivalente risparmiata tramite la raccolta selettiva con gli ecocompattatori installati nei punti vendita Carrefour. Per Co2 equivalente intendiamo l’unità di misura che esprime l’impatto di ciascun gas a effetto serra in termini di quantità di CO2. I numeri, sulla base delle bottiglie raccolte nel 2023, ci dicono che la raccolta selettiva ha portato a un risparmio pari a 13.540 kg di Co2 equivalente.

Nel 2023 Coripet ha raggiunto, con oltre il 52%, la maggioranza delle quote dell’immesso a consumo sul mercato delle bottiglie in PET da parte dei propri soci. L’ eco-compattatore intelligente Coripet, macchina sposata da molti negozi di Etruria Retail, è un vantaggio per l’ambiente perché con il bottle to bottle, si dà vita più e più volte al Pet già prodotto riducendo così la produzione di nuova plastica. È un vantaggio anche per i clienti, visto che il conferimento delle bottiglie consentirà di accumulare punti e sconti. Ogni bottiglia, deve aver contenuto liquidi alimentari, vale un punto e 200 punti raccolti danno il diritto a 2 euro di sconto su una spesa minima di 25 euro. La raccolta punti avviene scaricando l’app gratuita di Coripet o ritirando la Card Coripet nel punto vendita. Il percorso “bottle to bottle” si sviluppa così: le bottiglie conferite nell’ecocompattatore in prossimità del negozio, vengono ritirate da Coripet e portate ad un riciclatore associato dove vengono lavate e sminuzzate in piccoli pezzi e quindi granulato pronto per produrre nuove bottiglie che, potranno nuovamente tornare bottiglie. I tappi sono separati nel corso del lavaggio finale ed anch’essi avviati a riciclo.

“La collaborazione con Coripet prosegue in modo proficuo, rispondendo a quelle che erano le nostre aspettative per questo progetto: dare un servizio in più ai nostri cliente, offrendo loro la possibilità di fare qualcosa di concreto per l’ambiente. Dopo due anni abbiamo raggiunto numeri importanti sia in termini di conferimento delle bottiglie che come numero di ecocompattatori installati. L’obiettivo è diffondere sempre più nella nostra rete di negozi le macchine di Coripet così da incentivare il circolo virtuoso del recupero di bottiglie” afferma Maurizio Nicolello, Direttore Commerciale di Etruria Retail.

“I numeri testimoniano che Etruria Retail non solo ha compreso l’importanza del progetto Coripet per il sistema Italia, ma ha deciso di sostenerlo con un impegno serio e costante. I risultati raggiunti sono di buon auspicio per il futuro proprio in vista degli obiettivi imminenti: nel 2025 infatti le bottiglie in Pet dovranno essere prodotte con almeno il 25% di Pet riciclato entro il 2025, quota che sale al 30% entro il 2030” aggiunge Monica Pasquarelli, Responsabile Ccocompattatori Coripet.

Consorcio e Fondazione Ecoalf insieme per promuovere tutela di mari e oceani

Grupo Consorcio, azienda spagnola attiva nel segmento premium del mercato delle conserve ittiche, ha firmato un accordo di collaborazione con la Fundación Ecoalf, con l’obiettivo di promuovere progetti di tutela e miglioramento dei mari e degli oceani. L’accordo si concretizza nell’ambito del progetto “Upcycling the Oceans”, iniziativa leader a livello internazionale nella lotta ai rifiuti marini e principale progetto della Fondazione Ecoalf, ente spagnolo senza scopo di lucro nato nel 2015, che fonda il suo impegno sulla salvaguardia degli oceani e sull’economia circolare.

Nato in Spagna nel 2015, Upcycling the Oceans è cresciuto nel tempo in modo esponenziale fino a raggiungere anche l’Italia e altri Paesi come la Grecia, la Francia, l’Egitto e la Thailandia, con la prospettiva di espandersi ad altre nazioni del Mediterraneo. Il progetto si distingue per l’approccio innovativo, coinvolgendo il settore della pesca nella raccolta quotidiana dei rifiuti marini attraverso i pescatori. I rifiuti raccolti dalle reti vengono depositati nei porti in appositi contenitori e quindi trasportati agli impianti di trattamento per la selezione e il riciclaggio, dove vengono trasformati in nuovi prodotti. Attraverso questo accordo, Grupo Consorcio sosterrà la Fondazione Ecoalf nei suoi sforzi contro i rifiuti marini per almeno i prossimi quattro anni. Questo impegno mira non solo a ripulire gli oceani, ma anche a dare una seconda vita ai rifiuti recuperati e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prevenire l’inquinamento marino.

“Questo accordo con la Fondazione Ecoalf rafforza il nostro impegno per una pesca sostenibile e l’importanza di prendersi cura delle nostre risorse naturali. Sostenere ‘Upcycling the Oceans’ ci permette di contribuire attivamente alla pulizia degli oceani e alla trasformazione dei rifiuti in nuovi prodotti, in linea con i nostri valori e obiettivi ambientali” ha dichiarato Valeria Piaggio, Vicepresidente di Grupo Consorcio.

GreenAethics, quando la tecnologia sposa la sostenibilità

Dai veicoli glam a impatto zero e sempre più avveniristici a ricette dallo stile inimitabile e basate su prodotti naturali fino a capi green d’alta moda ispirati dal trend futuristico “techwear”: sono solo alcune delle prove più sorprendenti della diffusione dei GreenAethics, una generazione che unisce GenZ e Millennial nella passione per le tecnologie sostenibili che non rinunciano alla bellezza. Secondo recenti stime, 4 persone su 5 sono disposte a spendere anche il 10% in più per acquistare prodotti premium realizzati eticamente secondo logiche sostenibili. Un trend che spopola anche su Instagram con l’hashtag #greentech che vanta 255mila contenuti pubblicati, e che coinvolge anche star come Leonardo di Caprio, Brad Pitt ed Ema Stokholma

Tecnologia e sostenibilità, sostenibilità e tecnologia: due binari che, al giorno d’oggi, non possono più correre solo parallelamente ma s’intrecciano sempre più spesso insieme ad altri valori imprescindibili, ovvero lo stile e il design. Conferme in merito giungono da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto di Omoda-Jaecoo, gruppo automobilistico di proprietà del costruttore cinese Chery, che punta ad espandersi in Occidente con una nuova gamma di auto all’avanguardia, dalle quali emerge che, a livello globale, sta nascendo una nuova generazione che unisce principalmente Gen Z e Millennial, ma anche persone leggermente più grandi. Il suo nome è “GreenAethics”. Entrando più nel dettaglio, si tratta di giovani molto sensibili alle tematiche ambientali e appassionati di tecnologia e innovazione ma che, allo stesso tempo, non possono fare a meno dell’universo delle tendenze fashion. Prove concrete che testimoniano la diffusione dei GreenAethic in tutti i principali settori operativi arrivano da Fortune Business Insights: a questo proposito, risalta il fatto che il mercato globale delle green technology, sempre più smart e ricercate, chiuderà l’anno corrente, sfiorando i 20 miliardi di euro di fatturato: ma non è tutto perché, entro il 2032 è previsto un incremento di ben 70 miliardi (+350%) con una crescita media annuale composta del 21%. I numeri non mentono mai, nemmeno a livello social: infatti, solo su Instagram l’hashtag #greentech, che conta quasi 255mila contenuti pubblicati, mette in mostra principalmente prodotti ed innovazioni dal design unico e inimitabile. Ulteriori spunti interessanti sul tema giungono dal portale The Sustainable Investor: addirittura l’80% dei consumer globali è disposto a pagare di più per prodotti premium di ogni tipologia che risultano moderni, green oriented e belli dal punto di vista estetico. Secondo lo stesso studio, questi consumatori sono disposti a pagare in media il 9,7% in più per beni che soddisfano specifici criteri ambientali.

Passando alle industry maggiormente toccate dalla presenza delle GreenAethics people, emerge in primo luogo il settore automotive, il cui obiettivo, stando a quanto indicato da Just Auto, consiste nel raggiungimento del traguardo delle zero emissioni di carbonio entro il 2050. Al fine di ottenere questo importante risultato, le principali organizzazioni dell’asset scendono quotidianamente in campo con iniziative mirate o veicoli sempre più all’avanguardia come Omoda 5 e Jaecoo 7, i quali risultano moderni, eleganti, tecnologici, a basso impatto ambientale e in grado di rispondere alle diverse esigenze di mobilità. Dietro alla loro realizzazione c’è il nuovo gruppo automobilistico Omoda-Jaecoo, di proprietà dello storico costruttore cinese Chery, che punta ad espandersi in Occidente con una nuova gamma di auto all’avanguardia.

Il viaggio alla scoperta della green tech revolution prosegue con un altro settore che, così come l’automotive, fa della tecnologia, dell’ambiente e dell’eleganza dei veri e propri pilastri fondanti. Si tratta della moda che, come specificato dal World Economic Forum, farà dell’economia circolare il proprio passepartout in vista dei prossimi anni. In particolar modo, la circular economy passa, e passerà, sia dalla vendita di capi di seconda mano, il cui mercato supererà i 300 miliardi di euro entro i prossimi tre anni, sia dall’utilizzo, sempre più massivo, di plant-based material che verranno utilizzati come base per la realizzazione di pelli e tessuti sostenibili. Fibre2Fashion si dimostra sulla stessa lunghezza d’onda, mettendo in risalto uno stile in linea con lo scenario descritto, vale a dire il “Techwear Fashion”. In che cosa consiste? Nell’utilizzo di una grande varietà di materiali eco-compatibili per creare la moda del futuro. Una strada promettente per rendere tutto questo possibile risulta l’impiego di tessuti riciclati, i quali verrebbero poi trasformati in capi futuristici. Sotto questo punto di vista risalta una case history 100% italiana rappresentata da Fashion Robot: un team composto da sarte e costumisti appartenenti al mondo del cinema e dello spettacolo che ha realizzato una collezione unica nel suo genere, presentata di recente a Milano, trasformando proprio capi già esistenti in abiti di alta moda futuristici e amici dell’ambiente.

Lasciando la moda, si passa a un altro mondo fortemente toccato dalla GreenAethic’s diffusion, ovvero quello delle celebrity che scendono in campo, promuovendo sustainability e innovation con iniziative e progetti mirati ed efficaci. Un esempio concreto viene offerto da star born in the USA come Brad Pitt che, a seguito dell’uragano Katrina del 2005, ha fatto costruire, tramite la sua fondazione, 150 abitazioni sicure e sostenibili oltre a un parco giochi a energia solare. Ma il trend coinvolge anche celebrità del Bel Paese come Ema Stokholma, la quale risulta molto legata proprio alle tematiche ambientali. Per ultimo, ma non meno importante, ecco il food che rientra in questo contesto grazie ad ingredienti e prodotti sempre più naturali e salutari, packaging innovativi e capaci di salvaguardare la qualità delle pietanze, presentazioni pulite e creative e persino ricette futuristiche capaci di rivisitare grandi classici o cibi apparentemente semplici.

Uno spunto rilevante sul tema giunge da un professionista dal settore, ovvero lo chef Ruben Bondì, protagonista del programma “Cucina in balcone con Ruben”, il quale proprio recentemente ha realizzato una ricetta molto interessante che vede nel baccalà il vero protagonista, arricchito da un’innovativa panzanella liquida. Si tratta, quindi, di una proposta dai sapori semplici e sorprendenti, capace di distinguersi non solo per il gusto e l’estetica della presentazione, ma anche per l’utilizzo di ingredienti sostenibili. “Come food influencer e private chef, sono testimone, ogni giorno, di come l’innovazione tecnologica stia trasformando ogni aspetto del nostro rapporto con il cibo, dalla produzione alla preparazione. Ma non solo, anche l’adozione di tecnologie verdi è in pieno boom – afferma Ruben Bondì. Noi chef siamo attenti a utilizzare elettrodomestici ad alta efficienza energetica e sistemi di cottura a induzione per ridurre il consumo energetico. Inoltre, gli strumenti di ultima generazione per la gestione degli sprechi alimentari stanno diventando essenziali e indispensabili in tutte le cucine moderne, aiutando a minimizzare i rifiuti e a valorizzare ogni ingrediente. Infine, la crescente disponibilità di ingredienti locali e sostenibili permette a noi cuochi di pensare e creare piatti sia belli da vedere, ma anche che rispettosi dell’ambiente”.

Caffè Borbone, ricavi in aumento grazie a Gdo e mercato d’oltreoceano

Per Caffè Borbone il primo semestre del 2024 si chiude con ricavi a 166,7 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Dall’analisi dei risultati emerge inoltre l’ottimo andamento del mercato estero, che cresce del 50% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. In particolare prosegue lo sviluppo del mercato americano che, sotto la guida della neocostituita filiale Caffè Borbone America Corp, raddoppia il risultato 2023. A livello di canali distributivi si segnala l’ottima performance della Gdo, canale strategico per coprire ancora più capillarmente il mercato e migliorare ulteriormente la penetrazione del brand su tutto il territorio nazionale.

Il primo semestre ha segnato importanti traguardi anche sul fronte dell’impegno in ambito sostenibilità. L’azienda ha aderito alla Science Based Targets initiative (SBTi) e ha definito i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 a breve e lungo termine in linea con lo scenario net-zero e si appresta a sottoporli alla validazione del team di esperti di SBTi. Sempre nell’ottica di ridurre l’impronta ambientale, sono stati completati i lavori per la realizzazione di un nuovo polo logistico, con la costruzione di un nuovo magazzino da 10.000 mq nelle immediate vicinanze dello stabilimento di Caivano. Il nuovo fabbricato, che entrerà in funzione nella seconda parte del 2024, non solo permetterà un efficientamento in termini di gestione magazzino, ma contribuirà all’autonomia energetica dello stabilimento grazie all’impianto fotovoltaico da 500 kW posizionato sul tetto.

“Il percorso di crescita e sviluppo di questa prima parte dell’anno è il risultato di una strategia di business pianificata per affrontare l’attuale contesto economico e fronteggiare l’aumento dei costi della materia prima, in particolare della qualità di caffè Robusta, che ha raggiunto picchi record. Una strategia che ha messo al primo posto i consumatori, limitando il più possibile i rincari sui prezzi al pubblico, e che si è dimostrata efficace, permettendoci di continuare la nostra traiettoria di sviluppo” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone. Che aggiunge: “I risultati del primo semestre ci permettono di guardare con ottimismo al futuro e ci proiettano verso un traguardo di fine anno superiore ai 300 milioni con cui abbiamo concluso l’esercizio precedente”.

In ultima analisi, si segnala la Golden Medal che Caffè Borbone ha ottenuto a giugno nel Sustainability Rating di EcoVadis, una delle più importanti piattaforme internazionali di rating di sostenibilità, collocandosi nel 2% delle migliori società tra tutte quelle valutate da EcoVadis negli ultimi 12 mesi.

Maiora cresce (+7,37%), diventa Società Benefit e rinnova il CdA

Maiora, gruppo pugliese operante al Centro-Sud nei canali Gdo e Cash & Carry con le insegne Despar e Altasfera, nel 2023 ha realizzato un incremento dei ricavi del +7,37% rispetto al 2022 (833 milioni). Un bilancio positivo dunque per la giovane azienda nata nel 2012 che però rappresenta l’evoluzione di due storiche imprese del territorio, Cannillo e Ipa Sud, e che ha visto crescere considerevolmente i principali indicatori finanziari, registrando rispettivamente un Ebitda di 54 milioni (+ 39%) e utili di 20 milioni (+ 65% rispetto al 2022).

Raggiunti ottimi risultati anche dal punto di vista del piano di riammodernamento della rete, che a oggi conta la ristrutturazione di oltre 30 punti vendita: il piano industriale 2021/2025 ha puntato essenzialmente su un consistente remodelling, finalizzato al restyling dei principali store della rete (tutti adeguati secondo i canoni del modernissimo “Format 35”), con un investimento di 21,4 milioni nel 2023. Si aggiunge nel 2024 un ulteriore stanziamento di 22 milioni, utili a completare ristrutturazioni e nuove aperture di una rete che arriverà così a contare oltre 550 punti vendita (franchisee inclusi) e 14 Cash & Carry, comportando un incremento di 400 collaboratori e collaboratrici, come previsto dal piano di assunzioni.

Tra le importanti novità che accompagnano il percorso di crescita di Maiora ci sono l’annuncio del passaggio a Società per Azioni Società Benefit, modello ritenuto più adeguato alle dimensioni, ai valori e alle prospettive del gruppo, e il rinnovamento, nel solco della continuità, del Consiglio di Amministrazione. Accanto ai Consiglieri Felicia Ileana Cannillo, Marco Peschechera, Luigi Peschechera, entrano a far parte del principale organo di gestione societario Grazia de Gennaro e Giuseppe Peschechera: ciascuno, anche in virtù delle deleghe conferite, contribuirà a condurre la Maiora verso il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi definiti. A Franco Cannillo, patron del Gruppo Cannillo, viene affidato il ruolo di Presidente, mentre Pippo Cannillo manterrà il ruolo di Amministratore Delegato. Nicola Peschechera continuerà ad assicurare il suo prezioso contributo quale Presidente Emerito.

Maiora è tra le prime aziende del settore ad adottare questa importante transizione, individuando, attraverso la trasformazione societaria, le principali direttive che affiancheranno la prospettiva economica. Tra queste, l’attenzione alle tematiche ESG, su diversi fronti: riduzione degli effetti negativi sull’ambiente circostante, contenendo gli sprechi e commercializzando prodotti a ridotto impatto ambientale con migliori aspetti nutrizionali, per contribuire alla salute della popolazione; attuazione di un’evoluzione progressiva del modello di business verso un’economia a emissioni ridotte, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica; progressiva restituzione al territorio del valore generato, contribuendo allo sviluppo locale attraverso iniziative di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale; impegno a rappresentare un punto di riferimento per le proprie persone e per quelle delle comunità locali, favorendo un ambiente di lavoro produttivo, rispettoso, equo e sicuro.

“Dopo un 2023 ricco di soddisfazioni abbiamo intrapreso nel 2024 ambiziosi progetti in merito a vari aspetti, tutti con l’obiettivo di investire nel nostro percorso di crescita. Inoltre, la credibilità del nostro gruppo, che siamo certi aumenterà ulteriormente con il passaggio in Società Benefit, si tradurrà in sempre maggiore responsabilità nei confronti del territorio in cui operiamo” ha commentato Pippo Cannillo, Amministratore Delegato di Maiora.

Eco packaging, da DS Smith una soluzione per le confezioni in PET da 1,5 litri

DS Smith, azienda attiva nel settore degli imballaggi sostenibili a base di fibre, ha realizzato una soluzione innovativa di imballaggio in cartone ondulato sostenibile per sostituire le maniglie in plastica delle confezioni multiple di bevande analcoliche in PET da 1,5 litri. La nuova soluzione è stata commissionata da Coca-Cola HBC in Austria nel 2023 e si prevede che in futuro sarà lanciata da altri clienti DS Smith in Europa, inclusa l’Italia.

DS Smith Lift Up è una maniglia in cartone ondulato riciclabile al 100% che migliora la funzionalità di trasporto per i consumatori ed è progettata per contribuire alla soluzione basata su carta kraft e cartone che riduce centinaia di tonnellate di plastica ogni anno in ogni mercato in cui viene lanciata. Inoltre, DS Smith Lift Up è stata progettata utilizzando l’approccio di DS Smith Circular Design Metrics (CDM), primo e unico nel settore, che si traduce in una significativa riduzione dell’impronta di carbonio per l’imballaggio e la produzione dei prodotti. Lo strumento consente all’azienda di valutare e confrontare la circolarità della sostenibilità di un prodotto attraverso otto diversi indicatori di sostenibilità, tra cui impronta di carbonio, progettazione per il riutilizzo, riciclabilità, rinnovabilità della fonte, contenuto riciclato e ottimizzazione della catena di fornitura. Questi indicatori aiutano a fornire un’indicazione chiara delle prestazioni di sostenibilità del design di un packaging e su dove focalizzare l’attenzione.

La soluzione di confezionamento DS Smith Lift Up può essere applicata a diverse dimensioni di bottiglie ed è prodotta in collaborazione con Krones, produttore di macchine confezionatrici. La maniglia del trasportatore ha un’impugnatura morbida che rende i prodotti facili da trasportare mentre rimangono al sicuro all’interno del loro imballaggio sostenibile. Questo è stato progettato per le bottiglie in PET destinate al consumo domestico. “Siamo orgogliosi di collaborare a questa soluzione di imballaggio innovativa, eliminando i rifiuti inutili e la plastica monouso. Il concept di DS Smith Lift Up è stato progettato impiegando l’approccio Circular Design Metrics di DS Smith, quindi, utilizza la minor quantità di materiale possibile, riduce l’impatto sull’ambiente e ha un design gradevole da vedere nei negozi e nei supermercati. La collaborazione con i nostri partner è fondamentale per ridurre la plastica monouso e realizzare cambiamenti innovativi su larga scala. Consideriamo il design sostenibile al centro di ciò che facciamo come azienda, e questo è un brillante esempio dell’opportunità che l’innovazione nel packaging possa aprire la strada verso un futuro più sostenibile per produttori, rivenditori e consumatori” ha commentato Stefano Rossi, CEO Divisione Packaging Solutions di DS Smith.

25° report di sostenibilità per Tetra Pak: il traguardo delle emissioni zero è vicino

Tetra Pak ha rilasciato il suo 25° Report di Sostenibilità che traccia i progressi compiuti dall’azienda nell’ambito del suo programma di sostenibilità. Il report si concentra su cinque aree interdipendenti: sistemi alimentari, circolarità, clima, ambiente e sostenibilità sociale ed evidenzia una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra nella catena del valore e del 47% nelle proprie attività dal 2019. Questi risultati mostrano come Tetra Pak sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero per le proprie attività entro il 2030 e conferma l’ambizione, a lungo termine, di collaborare con fornitori, clienti e stakeholder per giungere al medesimo traguardo lungo tutta la catena del valore entro il 2050.

In questo contesto, un altro traguardo importante è stato il lancio di un cartone asettico per bevande con una barriera a base carta, che riduce la propria impronta ambientale di un terzo (33%) e permette all’azienda di fare un passo avanti nella realizzazione di un packaging alimentare ancora più sostenibile. Si tratta di un risultato importante, reso possibile da un investimento di 100 milioni di euro su scala globale nella ricerca e sviluppo in ambito packaging nel 2023, un investimento previsto su base annua anche per i prossimi 5-10 anni. Il Rapporto di sostenibilità di Tetra Pak per l’anno fiscale 2023 evidenzia anche ulteriori successi dell’azienda nell’ultimo anno. In particolare, Tetra Pak ha ottenuto un riconoscimento per la sua leadership in materia di trasparenza aziendale e di performance per l’ottavo anno consecutivo, guadagnandosi l’inserimento all’interno della A List di CDP per la categoria Forests e ricevendo una A anche in termini di Water Security, nonostante fosse il primo anno di rendicontazione in quest’area.

L’impegno dell’azienda si è tradotto, inoltre, in diverse iniziative per la tutela degli alimenti, delle persone e del pianeta. Più in dettaglio, puntando sull’espansione dei programmi di alimentazione nelle scuole, Tetra Pak ha contribuito a far sì che 64 milioni di bambini in 49 Paesi avessero accesso al latte e ad altre bevande nutrienti; allo stesso tempo, si è adoperata per implementare attivamente i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, ma anche nel favorire il processo di riciclo dei cartoni per bevande. A questo riguardo, i numeri sono particolarmente positivi: la quantità di confezioni di cartone raccolte e inviate al riciclo in tutto il mondo è aumentata del 7% rispetto al 2022, mentre il volume di PolyAl inviato al riciclo è aumentato del 14%. Per accelerare i progressi in questo campo, Tetra Pak investe circa 40 milioni di euro all’anno in programmi di riciclo su scala globale, costruendo anche collaborazioni strategiche con numerosi partner industriali e non solo, in un’ottica di economia circolare. In Italia, degne di nota sono quelle avviate con Lucart, Cartiere Saci, Ecoplasteam ed Ecorevive, che puntano a dare una seconda vita ai materiali che compongono i cartoni per bevande, trasformandoli sempre più spesso in una materia prima seconda di grande valore per la produzione di nuovi prodotti. Ne sono un esempio i pallet a base di PolyAl progettati da CPR System per la Grande Distribuzione, ma anche la nuova piastrella per outdoor lanciata in collaborazione con Leroy Merlin e realizzata da Artemisia in TwoECO, un materiale riciclato a partire da PolyAl, insieme a una quota di segatura di legno. Di recente è stata, infine, presentata insieme a Felli una nuova soluzione per esterni, che incorpora a sua volta una percentuale di queste componenti, garantendo elevate prestazioni e versatilità.

“La collaborazione nell’industria alimentare è sempre più importante per alimentare in modo sostenibile una popolazione in crescita. La nostra presenza a livello mondiale e le nostre soluzioni end-to-end ci offrono ogni giorno l’opportunità di cooperare con tutti i soggetti interessati dell’intera catena del valore, dagli agricoltori e produttori di alimenti, ai fornitori, ai decisori politici, ai consumatori e ad altri attori. Siamo consapevoli della responsabilità che deriva da questo ruolo. Continuiamo a impegnarci a fare la nostra parte per trasformare i sistemi alimentari mondiali e per garantire che siano più sicuri, resilienti e sostenibili” ha commentato Adolfo Orive, Presidente e CEO di Tetra Pak.

“L’industria delle tecnologie e del packaging alimentare svolge un ruolo chiave nella creazione di sistemi alimentari più efficienti, resilienti e sostenibili. Grazie alla nostra posizione nel settore agroalimentare possiamo offrire un importante contributo, che si realizza in azioni concrete trasversali alle nostre operazioni e alla più ampia catena del valore. Per favorire un cambiamento efficace, riteniamo, infatti, che sia fondamentale avviare anche sforzi collaborativi a livello di sistema, coinvolgendo tutti gli stakeholder per creare sinergie strategiche. Le numerose partnership in corso e i risultati conseguiti testimoniamo il valore aggiunto di questo approccio e ci spronano a fare ancora di più per realizzare soluzioni sempre più sostenibili, supportando la transizione verso un’economia circolare” ha aggiunto Paolo Maggi, Presidente e Managing Director Tetra Pak South Europe.

Coop e Coripet insieme per puntare sul Pet riciclato

Al via la collaborazione tra Coop Alleanza 3.0 e Coripet, consorzio volontario senza scopo di lucro che ha come mission la raccolta e l’avvio a riciclo delle bottiglie in Pet dopo il loro utilizzo. L’iniziativa è in linea con il Piano di Sostenibilità della Cooperativa, e vuole coinvolgere direttamente i soci Coop, partendo da oggetti di uso quotidiano per la diffusione di comportamenti che sono tasselli fondamentali per un cambiamento virtuoso che parte da vicino. Obiettivo della collaborazione è ridurre la produzione di nuova plastica puntando sul Pet riciclato, idoneo a rifare nuove bottiglie. È il supermercato Coop di Zola Predosa in Via Delle Officine, 27, nello spazio antistante al negozio che ospita l’ecocompattatore Coripet protagonista del progetto di economia circolare “da bottiglia a bottiglia” ossia ricavare Rpet da bottiglie usate per realizzarne di nuove.

A partire dallo scorso 19 luglio, grazie all’installazione dell’ecocompattatore Coripet, tutti i cittadini con l’ausilio dell’app Coripet (scaricabile da smartphones) potranno conferire le bottiglie in Pet e ricevere punti. Il meccanismo è semplice: basta accedere alla macchina, inserire le bottiglie (che devono essere vuote, non schiacciate, con tappo, etichetta e codice a barre leggibile) e ottenere in cambio punti Coripet per ricevere premi e vantaggi. Un ruolo importante nell’iniziativa è quello svolto dai soci di Coop Alleanza 3.0. Infatti, i soci possono abbinare al proprio profilo la propria carta socio Coop, così da poter convertire i punti Coripet in punti della raccolta Coop: ogni 100 bottiglie conferite, si può richiedere l’accredito di 100 punti Coop. L’ecocompattatore sarà in funzione esclusivamente negli orari di apertura del supermercato. Nella giornata odierna proprio sul tema del riciclo si è tenuto un laboratorio per i più piccoli organizzato da Open Group. Per la cooperativa, la scelta del supermercato di Zola Predosa come punto vendita “pilota” di questo servizio si sposa con la forte sensibilità ambientale riscontrata in questo territorio, sostenuta anche dalle politiche dell’amministrazione locale. All’inaugurazione del nuovo eco-compattatore è infatti intervenuto anche il sindaco di Zola Predosa, Davide Dall’Omo.

“Con questo servizio vogliamo premiare i comportamenti virtuosi dei nostri clienti, e in particolare dei soci. Questo approccio corrisponde agli obiettivi del nostro nuovo Piano di sostenibilità, che punta proprio a creare un’alleanza con i consumatori, in favore dell’ambiente. Mettendo a disposizione servizi come questo, intendiamo stimolare e sostenere la responsabilità ambientale dei nostri soci, favorendo stili di consumo improntati all’economia circolare” ha detto Edy Gambetti, Vicepresidente di Coop Alleanza 3.0.

“È semplice parlare di sostenibilità ma non è da tutti poi scendere in campo, su base volontaria, come sta facendo Coop Alleanza 3.0. Questa prima installazione non solo da concretezza al suo storico impegno verso l’ambiente, ma contribuirà a dare un prezioso contributo al sistema Italia in vista degli imminenti obiettivi, ossia entro il 2025 i territori dovranno raccogliere almeno il 77% di bottiglie in Pet post consumo e il 90% nel 2030. Contestualmente chi utilizza questi contenitori per vendere i propri prodotti avrà l’obbligo di produrli con almeno il 25% di Pet riciclato entro il 2025 e il 30% nel 2030” ha aggiunto Monica Pasquarelli, Responsabile Installazione ecocompattatori Coripet.

Nuovo bilancio di sostenibilità per Conad, migliorano logistica e riciclo packaging

Conad ha pubblicato l’edizione 2023 del Bilancio di Sostenibilità, che evidenzia gli ultimi avanzamenti dell’insegna sulle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance). Il documento presenta la matrice di doppia materialità, strumento che consente di valutare con maggior precisione le direttrici di sviluppo legate agli specifici criteri ESG e che offre indicazioni per l’elaborazione di Piani di Sostenibilità per il miglioramento delle performance ESG di Conad Consorzio Nazionale e delle 5 cooperative associate – Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, PAC 2000A – per i prossimi anni.

Dai dati del rapporto emerge come Conad abbia completato un ulteriore efficientamento delle proprie attività logistiche. A fronte di un aumento delle merci trasportate del 3,4%, le emissioni di Co2 sono aumentate solo dell’1,4%, determinando una crescita dell’efficienza del 2,2%. Ciò è stato possibile grazie alla selezione di fornitori virtuosi per i servizi di trasporto, e grazie alla progressiva implementazione di Conad Logistics, modello unico in Italia basato sul trasporto franco fabbrica, che consente di ritirare la merce direttamente dai fornitori e gestire a livello centrale i trasporti verso i centri di distribuzione di Conad e delle cooperative associate. Nel 2023, tra le altre cose, Conad ha lavorato per raggiungere livelli di maggiore sostenibilità nei propri packaging. Il risultato più evidente è la crescita dell’impiego di materiali riciclabili utilizzati negli imballaggi dei prodotti a marchio Conad, che raggiunge quota 78,4% del totale, superando il target del 75% fissato per il 2023 e avvicinando l’obiettivo dell’80% dichiarato per il 2024. Particolarmente significativo anche il contributo di Conad nei confronti delle comunità in cui opera. L’insegna ha infatti rinnovato il suo sostegno a favore di iniziative sociali per istituzioni scolastiche, per lo sport inclusivo, la ricerca scientifica e le persone più fragili, destinando nel 2023 21,6 milioni di euro (+17,7%), ai quali si aggiungono 1,9 milioni di euro erogati dalla Fondazione Conad ETS.

“Da tempo la sostenibilità è al centro dei comportamenti quotidiani di Conad, negli interventi a sostegno delle persone e delle famiglie, oltre che in azioni per la tutela dell’ambiente” ha commentato Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Abbiamo deciso che la sostenibilità stia in cima alla nostra piramide strategica, assieme ai soci imprenditori e alla nostra marca commerciale, sia come tendenza ineludibile di lungo periodo, sia per i vantaggi che porta nel breve e nel medio periodo in termini di condizioni di accesso al credito, contenimento dei prezzi di energia e acqua e, soprattutto, per il favore dei clienti, che chiedono e scelgono in modo crescente prodotti a minore impatto ambientale”.

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