CLOSE
Home Tags Ecosostenibilità

Tag: ecosostenibilità

Contributo carta e cartone, dal 2022 passa da 25 a 10 euro a tonnellata

Buone notizie per gli utilizzatori di packaging in carta e cartone. Il Consiglio di amministrazione CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, sentito il parere di Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, ha deliberato la riduzione del Contributo Ambientale CONAI per la carta – da 25 €/tonnellata a 10 €/tonnellata – a partire dal 1 gennaio 2022. Ed è la seconda buona notizia nel giro di pochi mesi: già a luglio il CAC carta era stato più che dimezzato passando da 55€ a 25€ a tonnellata,in virtù dell’aumento dei valori di mercato della materia prima seconda.

La nuova riduzione deliberata si inserisce all’interno di un percorso di sostegno, rivolto alle aziende e al sistema imprenditoriale del mondo cartario, avviato da diverso tempo e non incide sulle operazioni di raccolta riciclo della carta e del cartone che Comieco continuerà a garantire su tutto il territorio nazionale con le consuete modalità.

“Ridurre il contributo ambientale di oltre l’80% nell’arco di poco tempo, significa supportare concretamente le aziende utilizzatrici di packaging, ancora profondamente colpite dalla pandemia, aiutandole a ripartire. I risparmi già calcolati da inizio anno ammontano a 135 milioni di euro, ai quali aggiungere quelli stimati pari a 67,5 milioni di euro, a fronte di questa ulteriore riduzione”, afferma Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.

Benefici economici sostanziosi che possono rappresentare un driver importante per orientare le aziende ad utilizzare sempre più il packaging in cartone per i loro prodotti e allo stesso tempo contribuire a consolidare i buoni risultati di raccolta differenziata e riciclo sin qui raggiunti. L’Italia è tra i Paesi più ricicloni d’Europa: nel 2020 sono state raccolte circa 3,5 milioni di tonnellate di carta e cartone eil tasso di riciclo degli imballaggi cellulosiciha raggiunto l’87,3%, superando con ben 10 anni di anticipo i target UE al 2030. Una filiera efficiente che fa della circolarità il fiore all’occhiello: il 60% della produzione cartaria avviene infatti a partire da fibre di recupero.

La diminuzione del cac non è l’unica novità in vigore dall’1 gennaio 2022. A questa si accompagnerà anche l’introduzione della diversificazione contributiva degli imballaggi in materiale composito, diversi da quelli per liquidi, allo scopo di rendere il ciclo del riciclo di carta e cartone ancora più efficiente, stimolando gli utilizzatori di packaging a scegliere per i loro prodotti imballaggi sostenibili e riciclabili all’insegna della transizione verso un’economia sempre più circolare.

Olio di palma sostenibile, un alleato contro il riscaldamento globale?

L’olio di palma sostenibile può essere una soluzione alla lotta al riscaldamento globale? Quali sono le opzioni più efficaci e coerenti per perseguire l’obiettivo deforestazione zero? Questi i quesiti di partenza dell’evento “Olio di palma sostenibile per il clima: obiettivo zero deforestazione e certificazione di filiera” organizzato dall’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile nell’ambito del Festival della Sostenibilità di ASVIS e inserito nel programma All4Climate – Italy 2021, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica in vista della COP26, dedicata alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Sono stati presentati i primi risultati dell’analisi LCA condotta dalla Fondazione CMCC sugli impatti ambientali della filiera dell’olio di palma da cui emerge che le emissioni generate per la produzione dell’olio di palma sostenibile sono inferiorisia a quelle dell’olio di palma convenzionale che a quelle di altri oli vegetali, come soia, colza o girasole: “Il grande vantaggio dell’olio di palma è la sua elevata resa, per cui a parità di input e superficie utilizzata, le emissioni per unità di prodotto sono minori rispetto agli oli alternativi. Inoltre, la deforestazione evitata grazie alla certificazione di sostenibilità comporta un notevole vantaggio in termini di riduzione delle emissioni per la produzione dell’olio di palma sostenibile. Tuttavia, specifica la Dott.ssa Maria Vincenza Chiriacò, ricercatrice del CMCC, è altrettanto importante che anche gli altri oli sostitutivi provengano da coltivazioni certificate che non hanno causato deforestazione, altrimenti spostare i consumi dall’ olio di palma verso altri oli non certificati potrebbe voler dire addirittura amplificare le emissioni”.

“La certificazione è un elemento fondamentale nella strada verso una produzione a basso impatto ambientale. Sono diversi gli strumenti che RSPO mette a disposizione dei propri soci per migliorare la gestione delle coltivazioni in chiave responsabile. Uno di questi è il PalmGHG Calculator, strumento che consente ai soci di stimare e monitorare le loro emissioni nette di gas serra e infine ridurre il loro impatto ambientale” spiega Francesca Morgante, Market Development Manager Europa RSPO. “Attraverso l’implementazione dei Principi e Criteri RSPO del 2018, i coltivatori soci di RSPO hanno identificato e preservato aree forestali ad alto valore di conservazione, rendendo possibile il risparmio, dal 2019 ad oggi di 191,254 t di emissioni di CO 2, equivalenti a 41,594 veicoli passeggeri guidati per un anno”.

Sebbene produttori e utilizzatori si stiano muovendo verso un cambiamento di passo con soluzioni e scelte sempre più sostenibili, come mostrano anche i più recenti dati sull’andamento della deforestazione nei paesi produttori di olio di palma, in calo per il quarto anno consecutivo (Fonte: World Resources Institute), il consumatore, stenta ad orientarsi fra i mille messaggi che riceve e che trova sulle etichette dei prodotti. Inoltre con l’affollarsi dei messaggi, spiega il Prof. Davide Pettenella, Università di Padova, se aumenta il livello complessivo di informazione del consumatore, si allarga anche il gap tra conoscenza e percezione del problema e comportamento effettivo di spesa. È stato infatti rilevato che non sempre un consumatore molto informato è un consumatore che nelle scelte di acquisto si comporta coerentemente”.

Si è posto anche il quesito di quale sia il confine tra l’area di intervento delle istituzioni e dell’Ue, che ha allo studio diverse ipotesi di misure volte a ridurre la deforestazione importata, quali ad esempio l’introduzione dell’obbligo di due diligence e la definizione di criteri per considerare un prodotto “deforestation-free”, e gli ambiti di iniziativa della società civile. Interessante e in un certo senso provocatoria la testimonianza della Presidente degli Amici della Terra Onlus – Monica Tommasi – che già da alcuni anni approfondisce il tema dell’olio di palma in seguito alla campagna denigratoria verso questo prodotto “Nonostante i risultati positivi che si ottengono tramite la certificazione molte aziende alimentari fanno ancora proprio lo slogan “senza olio di palma” che non attesta affatto la sostenibilità del prodotto e altre, che invece utilizzano olio di palma sostenibile, non hanno ancora il coraggio di inserire il marchio di certificazione e questo a discapito della consapevolezza del consumatore. In tutto questo non si rileva nessun intervento istituzionale di controllo che pure sarebbe dovuto visto che l’etichetta senza olio di palma gode dell’indebita fama di attestare un pregio ambientale. Ci auguriamo che le autorità di controllo e scientifiche pongano rimedio al più presto smascherando il greenwashing operato attraverso questa stucchevole affermazione”.

Con l’evento di oggi, commenta Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, volevamo contribuire ad aumentare conoscenze e consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile, condividere buone pratiche e stimolare idee e politiche finalizzate a mantenere gli impegni sottoscritti con la firma dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi.

Per rispondere ai quesiti di partenza, alla luce delle testimonianze raccolte, possiamo concludere che la produzione ed il consumo di olio di palma sostenibile certificato sono certamente la risposta allo sforzo collettivo di fermare la distruzione del nostro ecosistema e contrastare i cambiamenti climatici a vantaggio di pratiche sostenibili, rispettose del contesto in cui vengono applicate e delle popolazioni locali. La sfida che ci vede impegnati è quella di soddisfare il previsto aumento della domanda internazionale di olio di palma, già oggi l’olio vegetale più consumato al mondo, promuovendo la completa transizione della filiera verso modelli di sviluppo, produzione e consumo più responsabili. La certificazione è lo strumento sul quale puntare nell’ambito di uno smart mix di misure obbligatorie e volontariee, ove necessario, di regolamentazione complementare ed interventi per affrontare il problema della deforestazione importata (per maggiori informazioni vedi il position paper della Tropical Forest Alliance sottoscritto da 50 organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile).

Tonitto 1939 partecipa ad Anuga per rafforzare l’export

Tonitto 1939 sarà presente ad Anuga 2021, la più importante fiera internazionale di food & beverage che si svolgerà a Colonia (Germania) dal 9 al 13 ottobre. Presso il Padiglione 4.1, Stand D059, l’azienda ligure esporrà all’interno di uno spazio esclusivo e rinnovato. La fiera sarà l’occasione per Tonitto 1939 per rafforzare l’export e presentare ai clienti internazionali le proprie novità,in linea con la filosofia aziendale che prevede una costante innovazione sul prodotto, sulle materie prime e sul packaging.

Le nuove tecnologie riguardano il mondo Vegan, 100% Allergen Freecon gusti tradizionali e innovativi, Senza Zucchero, High Protein ai gusti cioccolato, amarena e crema che prevedono un alto contenuto di proteine perfetto per un target sportivo e le vaschette di gelato a strati progettate dal reparto Ricerca & Sviluppo dell’azienda, oltre ad altri progetti che verranno presentati durante la fiera.

«Tornare a partecipare in presenza a una fiera del calibro di Anuga è per noi fondamentale nel nostro processo di crescita internazionale – sottolinea Alberto Piscioneri, Sales & Marketing Director Tonitto 1939. In più in era post Covid abbiamo deciso di raccogliere e presentare le nostre tecnologie e innovazioni sviluppate negli ultimi anni, il tutto per aumentare maggiormente la nostra visibilità internazionale e consolidare quel processo di crescita sul mercato estero che entro il 2023 vedrà l’export pesare sul 60% del fatturato, rispetto al 40% attuale».

Di fronte ai 7.972 espositori provenienti da tutto il mondo, 169.653 visitatori da 201 Paesi e 154.000 mq di area espositiva, Tonitto 1939 porterà ad Anuga 2021 anche ricette migliorate per i gelati allo yogurt e senza zucchero e ovviamente i nuovi sorbetti realizzati con packaging riciclabile e in plastica riciclata (R-Pet) ai gusti Spritz, Rossini, limoncello, limone e menta e chinotto.

Un tema quello della sostenibilità da sempre caro a Tonitto 1939 che si ispira da ormai qualche anno agli obiettivi di sviluppo sostenibile o Agenda 2030, dell’ONU, un impegno che l’azienda sta cercando di rispettare e che ha inserito all’interno del piano strategico quinquennale fino al 2025.
Oltre ad Anuga, Tonitto 1939 che è già presente in 30 Paesi del Mondo col proprio marchio o con private label, sarà protagonista anche di PLMA, il più importante salone dedicato al Private Label-Marchio del Distributore, in programma i prossimi 14 e 15 dicembre ad Amsterdam.

Codè Crai Ovest, presente positivo e futuro incoraggiante

30 milioni di investimento e 30 nuove aperture entro i primi mesi del 2022; sono i numeri dello sviluppo di Codè Crai Ovest, la cooperativa nata a Torino che riunisce tutti i punti vendita a marchio della zona nord ovest d’Italia. Oggi Codè Crai Ovest è formata da 220 soci distribuiti fra Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, per un totale di oltre 400 punti vendita. In continua espansione la cooperativa serve anche un Cedis a Malta che annovera diversi punti vendita sul territorio maltese. La sede di Leinì è il centro direzionale e il centro distributivo operativo di Codè Crai Ovest: 25.000 m² per il secco, 3000 m² per i surgelati, 10.000 m² per il fresco, oltre 30.000.000 di colli movimentati ogni anno, più di 8.000 referenze, oltre 1200 prodotti a marchio, 90 mezzi dedicati per le consegne giornaliere.

Per Codè Crai Ovest il 2020 è stato un anno decisamente positivo che ha permesso di registrare un + 25% di fatturato (oltre 70 milioni di euro in più rispetto al 2019), superando i 340 milioni di Euro. Ma anche il 2021 si chiuderà con risultati decisamente positivi: + 15% rispetto al 2019. Merito del successo del negozio di prossimità e di quartiere, un modello che piace ai consumatori, sempre più spesso preferito alle grandi estensioni.

Interessante anche il dato delle assunzioni. Oggi Codè Crai Ovest conta 1900 dipendenti tra dipendenti diretti, dipendenti delle cooperative, delle aziende di trasporto e dipendenti dei punti vendita. Anche grazie alle 30 nuove aperture Codè Crai si prepara ad assumere più di 400 persone nel prossimo trimestre. Importanti gli investimenti nel green. Proprio in questi giorni Code Crai Ovest porta a termine un importante processo di rinnovo delle attrezzature e di ottimizzazione degli impianti nell’ottica del risparmio energetico. Un percorso iniziato circa 5 anni fa anni fa con investimenti che hanno coinvolto la sede Codè Crai Ovest di Leinì ma anche i punti vendita a marchio nel nord ovest d’Italia. L’impegno della cooperativa è quello di sviluppare un modello di impresa sempre più responsabile a partire proprio dalla propria sede centrale, cuore pulsante di Codè Crai Ovest.

Tante le azioni concrete per ridurre al minimo l’impatto ambientale, tra le più importanti citiamo:

• Ristrutturazione e riorganizzazione generale dei 10.000 m² del magazzino del fresco di cui con l’installazione di centrali frigorifere di ultima generazione ad alto rendimento che hanno permesso una riduzione sensibile dei consumi di energia elettrica.

• Installazione di una pompa di calore ad alta efficienza per il magazzino del fresco che permette il riscaldamento per tutto il periodo invernale della zona uffici consentendo la dismissione di due centrali termiche a GPL.

• Sostituzione di una centrale termica a GPL del magazzino del secco con una centrale termica a condensazione a ridotto impatto ambientale.

• Sostituzione dell’impianto di illuminazione a tubi fluorescenti del magazzino del secco con un nuovo impianto a tecnologia LED comprendente sensori di presenza e di illuminazione ambientale ed un sistema di analisi e monitoraggio informatico continuativo e permanente dei consumi che consente una elevatissima riduzione del dispendio energetico e un continuo processo di efficientamento energetico.

Il food packaging al centro di una riflessione su nuovi modelli alimentari sostenibili

Con il food delivery in continua crescita (+ 56% per un fatturato di 1,4 miliardi di euro, secondo l’Osservatorio B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano), il food packaging diventa sempre più rilevante nell’impronta ambientale del food system: è pertanto fondamentale che i contenitori delle pietanze che raggiungono le nostre case siano progettati e concepiti per essere sostenibili.

Proprio questo concetto è stato alla base del convegno Food Packaging in carta e cartone per una filiera carbon neutral organizzato da Comieco e dall’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, svoltosi ieri alla Cascina Cuccagna nell’ambito di All 4 Climate, l’iniziativa lanciata dal ministero della Transizione Ecologica e da “Connect4climate” per approfondire le sfide poste dai cambiamenti climatici a livello locale e internazionale in vista della Pre-Cop 26.

Quest’incontro è nato da un lungo dialogo tra Comieco e l’Università di Pollenzo finalizzato alla promozione della sostenibilità del packaging alimentare, ambito in cui la carta gioca un ruolo da protagonista: gli imballaggi in carta e cartone, infatti, grazie alle loro caratteristiche di praticità, sicurezza e funzionalità, sono tra i migliori “alleati” della lotta contro lo spreco di cibo e di risorse. Inoltre, essendo la carta un materiale naturale, biodegradabile e riciclabile, consente un notevole risparmio energetico e di risorse rispetto a imballaggi derivanti da materia prima di origine fossile.

“Con un food system responsabile di un terzo delle emissioni di anidride carbonica, è ovvia la necessità di trovare uno stile di consumo sostenibile del cibo per impattare in modo positivo sui cambiamenti climatici i cui effetti cominciamo a sentire sulla nostra pelle”, afferma Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. “Per fare questo, noi, consumatori e aziende, dobbiamo imparare a limitare gli sprechi di cibo e a scegliere imballaggi efficienti, che siano già progettati prevedendo la gestione del loro fine vita e che utilizzino materiali riciclabili e naturali come la carta o il cartone, che appartengono a una filiera virtuosa. Con un tasso di circolarità medio pari al 60%, infatti, la filiera cartaria rappresenta uno dei settori leader dell’economia circolare in Italia. Un risultato raggiunto anche grazie ad alti livelli di raccolta differenziata e riciclo della carta e cartone, 3,5 milioni di tonnellate nel 2020, con un tasso di riciclo dell’87% nel caso degli imballaggi, che confermano l’Italia tra i leader europei superando con 10 anni di anticipo l’obiettivo UE dell’85% previsto per il 2030. Numeri importanti, dato che ogni punto percentuale di crescita del riciclo di carta equivale ad una riduzione 84.000 tonnellate di rifiuti da smaltire e una conseguente minore emissione di CO2”.

“È fondamentale comprendere che il tema di uno stile sostenibile di alimentazione è un punto fondamentale all’interno della transizione ecologica”, afferma Silvio Barbero, VicePresidente dell’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “Bisogna cambiare la produzione, la distribuzione e il consumo del cibo. Poi c’è un secondo elemento da tenere in considerazione: l’innovazione del prodotto nel suo complesso, che deve necessariamente virare verso la naturalità di tutti i processi industriali, packaging compreso. Perché se l’innovazione del contenuto deve andare verso un maggiore contatto con il territorio e una maggiore qualità, anche il contenitore, da una parte, deve garantire tali caratteristiche e, al tempo stesso, dev’essere sostenibile e compatibile con il processo di transizione ecologica. L’unica strada possibile, la vera sfida del settore del food packaging, è quella della ricerca per favorire un dialogo costante tra conservazione del prodotto e sostenibilità dei materiali impiegati, solo in questo modo sarà possibile contribuire in modo effettivo alla diminuzione dell’impatto ambientale del settore alimentare”.

La reale necessità di un cambio di paradigma del sistema del cibo, tra contenuto e contenitore, è emersa nel corso del convegno anche dalle testimonianze di alcune realtà industriali, tra cui quella di Armando Mariano, Direttore R&D di Seda International Packaging Group: “Tra i processi di trasformazione della materia prima rinnovabile ha sempre più importanza l’attività di ecodesign sviluppata in forte partnership con i clienti, per fornire al consumatore finale un prodotto che non solo soddisfi le sue esigenze quotidiane, ma sia pienamente sostenibile così da essere riciclato in modo semplice dopo il suo utilizzo” afferma. “Per rispondere a questi obiettivi in Seda lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per un continuo miglioramento del profilo ambientale degli imballaggi, e ci concentriamo principalmente su tre aree: la scelta di carta esclusivamente proveniente da foreste sostenibili e certificate, l’ottimizzazione dei processi produttivi e la circolarità del fine vita dei nostri prodotti”.

E.S.E. Forte, le nuove cialde di illy

Per soddisfare tutti gli amanti dell’espresso dal gusto ricco e deciso arrivano le nuove cialde illy E.S.E. Forte che da oggi si aggiungono alla gamma delle cialde E.S.E. (Easy Serving Espresso), l’intramontabile monoporzione con la perfetta dose di caffè racchiuso tra due strati di carta filtrante, certificate compostabili e conferibili nell’organico, già disponibili nelle varianti tostato Classico, nella doppia referenza espresso e lungo, Intenso e Decaffeinato.

Caratterizzate da un intenso aroma di pane tostato e da un persistente retrogusto di cioccolato fondente, le nuove cialde ideale illy E.S.E. Forte sono l’ideale per coloro che ricercano una corposità più elevata. Acquistabili in pratiche confezioni da 18 monodosi, ogni cialda è confezionata singolarmente per proteggere il caffè dall’ossigeno e conservare il prodotto perfettamente, preservandone la promessa di gusto e qualità, e garantendone l’utilizzo fino a 24 mesi dalla data di acquisto.

Con le cialde illy E.S.E. si entra in un’esperienza di consumo responsabile e contemporanea, resa ancor più completa attraverso l’adesione ai programmi di abbonamento illy, per avere la comodità di una fornitura costante, in abbinamento alla nuova illy E.S.E., la macchina super compatta e sostenibile che rilancia, nell’uso domestico, l’utilizzo delle cialde E.S.E., disponibile nelle varianti colore rosso e nero.

L’alternativa ideale per chi ama il caffè espresso macinato e per chi apprezza la comodità e l’eccellenza del caffè in porzione, è la X1 Anniversary E.S.E. & Ground che lascia la libertà di scegliere tra due sistemi di preparazione ecosostenibili, prevedendo contemporaneamente la possibilità di utilizzare le cialde E.S.E. o il caffè macinato per Espresso dei barattoli da 250gr dell’iconico blend illy 100% Arabica. Un’icona del design contemporaneo che unisce bellezza e consapevolezza, disponibile in due versioni: inox e verniciata (quest’ultima in due varianti colore: nero e rosso).

Industria alimentare e distribuzione insieme per la sostenibilità

«Il pilastro è passare a una visione di lungo periodo e non più di breve perché il nostro obiettivo è creare valore nella filiera nel lungo termine, evitare la discountizzazione dell’offerta che porterebbe a un abbattimento delle possibilità di scelta del consumatore»: così ha detto Francesco Mutti, presidente di Centromarca, durante l’incontro “Gli orizzonti della ripresa. Scenari e prospettive per la filiera del largo consumo”.

L’industria alimentare sta vivendo una fase di profondo rinnovamento all’insegna della sostenibilità e della transizione ecologica. Impegni onerosi in un momento in cui materie prime, noli marittimi, bollette energetiche sono a livelli record. Da qui la richiesta di un aiuto pubblico a supporto delle aziende. «La transizione ecologica è irreversibile e non indolore – premette Anna Ascani, sottosegretaria del Mise che aggiunge: «Ci può essere una collaborazione tra Stato e imprese».

Sul fronte dei consumi quelli delle famiglie continuano a restare stabili, «con una domanda interna flat, polarizzata perché una parte del paese è in difficoltà – ricorda Marco Pedroni, presidente Associazione Distribuzione Moderna. Cresce la domanda di fascia alta e green e aumentano molto anche gli acquisti di base». Uno scenario in cui «la fiducia delle famiglie è al massimo ma non si vede una reale ripresa dei consumi ed è raddoppiata la propensione al risparmio. E sostenibilità non è detto che faccia rima con aumento dei prezzi» aggiunge Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione. «C’è un tema di creazione del valore che passa dalla collaborazione tra industria, filiera e distribuzione. Bisogna pensare come catturare il valore» aggiunge Alessandro d’Este, presidente dell’Associazione Industrie beni di consumo.

Così industria e distribuzione si preparano a collaborare insieme in una visione di lungo periodo.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Altroconsumo assegna a Winni’s Lavatrice il sigillo di Miglior Scelta Green

Winni’s Lavatrice nelle profumazioni Aleppo e Verbena e Lavanda, sia in flacone che eco-formato, è la Miglior Scelta Green per Altroconsumo, che a giugno 2021 sul sito altroconsumo.it ha pubblicato i risultati di un test comparativo indipendente effettuato su una gamma di 29 prodotti. Winni’s Lavatrice, nelle profumazioni Aleppo e Verbena e Lavanda, sia in flacone che eco-formato, realizzato da Madel Spa, titolare del brand leader in Italia per la detergenza ecologica, è infatti risultato efficace contro le macchie e allo stesso tempo sostenibile. Il sigillo Miglior Scelta Green viene infatti assegnato a quei prodotti che abbinano il massimo punteggio in impatto ambientale ad una qualità globale buona o ottima.

«Questo riconoscimento di Altroconsumo dimostra come la filosofia green di Winni’s e dell’intera azienda Madel sia la strada giusta da percorrere per il futuro – sottolinea Giacomo Sebastiani, vicepresidente di Madel Spa. Riuscire ad abbinare ai nostri prodotti ottime prestazioni a un sempre minor impatto ambientale è un traguardo non banale che ci siamo posti diversi anni fa e che oggi ci sta portando ad avere risultati importanti su tutti i fronti».

Le analisi effettuate da Altroconsumo si dividono in Test di efficacia e Test sull’impatto ambientale. In seguito viene assegnato un punteggio per ogni categoria presa in esame e attribuito un risultato complessivo che determina l’assegnazione dei sigilli.

Winni’s Lavatrice è l’ecoformato che permette di risparmiare fino al 63% di plastica, rispetto al flacone equivalente per un ridotto impatto ambientale ed è il primo eco-formato sul mercato della detergenza ad aver adottato una pouch in plastica monomateriale completamente riciclabile capace di garantire gli stessi standard qualitativi e la robustezza della versione precedente. Sia la busta sia il tappo, termosaldato, sono infatti dello stesso materiale, così da rendere l’intera confezione completamente riciclabile nella plastica.

Le nuove capsule a zero impatto CO2 di Lavazza

La passione e l’expertise di Lavazza arrivano sugli scaffali con le miscele che hanno fatto la storia di Lavazza racchiuse in eleganti capsule in alluminio compatibili con macchine Nespresso Original: Qualità Oro, Qualità Rossa, Crema e Gusto, ¡Tierra! For Planet e Dek. Una garanzia di eccellenza e qualità nella prima gamma Lavazza in alluminio e carbon neutral dedicata al mondo del retail, un passaggio voluto per favorire la neutralizzazione dell’impatto di anidride carbonica tramite la compensazione delle emissioni. L’eccellenza delle miscele iconiche Lavazza valorizzata dal costante impegno di Lavazza verso la sostenibilità L’unicità dei brand storici Lavazza torna avvolta dall’alluminio, per offrire al consumatore il gusto unico e la qualità delle migliori miscele Lavazza.
 
Cinque brand e cinque profili di gusto: 
 
Qualità Oro: elegante con note fruttate e floreali. Le migliori Arabiche del Centro e Sud America. Selezionate, miscelate e tostate ad arte. Il risultato è una perfetta sinfonia dei migliori chicchi di caffè Arabica arricchiti da note fruttate e floreali. La massima espressione dell’eleganza.
 
Qualità Rossa: vivace con note di cioccolato. Arabica brasiliane,Robusta naturali. Per un espresso pieno, equilibrato, corposo con un retrogusto di frutta secca. Da oltre cinquant’anni il caffè di casa, un caffè che è mito, simbolo di passione italiana
 
¡Tierra! For Planet: sostenibile con note fruttate. Arabica del Centro e Sud America, con accenni di biscotto. Tostatura scura per un morbido retrogusto di cioccolato. Tierra! For Planet si ispira all’impegno della Fondazione Lavazza nel formare i produttori di caffè insegnando loro tecniche agricole che li aiutano a gestire le conseguenze del cambiamento climatico.
 
Crema e Gusto: intenso con note di spezie e cacao. Arabica del Brasile, Robusta da Africa e Asia. Insieme per un caffè cremoso fra trame di cioccolato fondente perfetto da provare anche con il latte. Una miscela avvolgente e intensa per la tua colazione quotidiana. Crema & Gusto, ogni risveglio è quello giusto.
 

Dek: delicato con note di frutta secca. La corposità delle Arabiche brasiliane. La dolcezza delle Robuste del Sud-Est asiatico. Un metodo di decaffeinizzazione naturale che lascia intatto il sapore. Per un espresso rotondo dalla crema vellutata. Decaffeinato con gusto. Per tutti gli amanti dell’espresso senza caffeina che ricercano tutto il gusto e l’aroma classico del caffè.

Le miscele sono tutte disponibili nel pack da 10 capsule, Crema e Gusto e Qualità Rossa anche nel formato da 30 capsule. L’espresso autentico e iconico a zero impatto CO2, un messaggio messo in evidenza nel packaging degli astucci in carta riciclabile certificato FSC che conferma ancora una volta l’impegno di Lavazza nella sostenibilità ambientale. Come terzo player in Europa sul mercato delle capsule e prima azienda italiana attiva dagli anni ’80 sui sistemi single serve, Lavazza si pone l’obiettivo di rispondere all’aumento della domanda del porzionato, con soluzioni di qualità, interessandosi anche del problema delle emissioni di anidride carbonica.
 
La linea di capsule carbon neutral in alluminio compatibili con macchine Nespresso Original si inserisce coerentemente nel programma pluriennale del Gruppo Lavazza “Roadmap to Zero”, iniziata riducendo le emissioni lungo l’intera catena del valore di Lavazza, dalla coltivazione del caffè alla fine della vita attraverso tutte le fasi intermedie. Poiché siamo consapevoli che tutte le emissioni non possono essere ridotte in una volta, Lavazza utilizza la compensazione del carbonio sulle emissioni di carbonio residue, ovvero per quelle per cui non è stata possibile una riduzione. Un primo traguardo è stato già raggiunto nel 2020, con la compensazione delle emissioni relative a tutti gli stabilimenti produttivi e sedi commerciali del Gruppo Lavazza. Un’iniziativa che si mostra coerente con l’adesione di Lavazza Group ai Sustainable Development Goal delle Nazioni Unite, in particolare l’SDG 12 (consumo e produzione responsabile) e il SDG 13 (lotta al cambiamento climatico). L’obiettivo finale è raggiungere la completa neutralità del carbonio compensando tutte le emissioni indirette, ovvero tutte le emissioni generate lungo l’intera catena del valore dalla coltivazione del caffè verde, dal confezionamento, dalla distribuzione del prodotto finale, dall’uso e dallo smaltimento dei prodotti. Ora, la nuova gamma di capsule Lavazza compatibili rappresenta un passo in avanti verso compensazione delle emissioni indirette lungo tutta la supply chain a monte e a valle delle operazioni del Gruppo a partire dal caffè verde sino allo smaltimento, comprendendo tutte le fasi produttive, di trasporto e di utilizzo.
 
Il progetto selezionato per la compensazione delle emissioni di queste capsule è MADRE DE DIOS, nato in Perù con l’obiettivo di proteggere le foreste Madre de Diòs dagli insediamenti umani, preservando così il carbonio catturato negli alberi e proteggendo la biodiversità locale, nonché il sostentamento delle comunità indigene locali che dipendono dalla foresta per la loro sopravvivenza. Il progetto, certificato da due elevati standard internazionali come Verified Carbon Standard (VCS) Climate e la Community e Biodiversity Standards (CCB Gold), in 38 anni di attività ha creato 470 posti di lavoro – con il 100% dei dipendenti peruviani – per proteggere l’area e sviluppare pratiche forestali sostenibili e ha salvaguardato circa 100.00 ettari di foresta pluviale amazzonica tenendo monitorate 35 specie minacciate. Protegge le comunità autoctone di Yine e Huitoto e ha contribuito a risparmiare fino ad oggi oltre 25 mila tonnellate di CO2. La linea di capsule in alluminio a zero impatto CO2 compatibili con macchine Nespresso Original permette al consumatore di gustare le icone italiane del caffè nella propria macchina Nespresso Original. Expertise, eccellenza della miscelazione e tecnologia in capsula, unite per un concreto e maggiore rispetto dell’ambiente e del pianeta.
 
La gamma è acquistabile da luglio 2021 nella grande distribuzione e dal 2022 anche nei negozi specializzati. 

+203% per èVita Residuo Zero, le patate di Romagnoli F.lli

Lanciate sul mercato a inizio del 2020, le patate èVita Residuo Zero nascono come risultato di un progetto di ricerca condotto con la guida scientifica del Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (Dibaf) dell’Università della Tuscia e Legambiente, partendo da varietà di patate di “Nuova Generazione”, naturalmente tolleranti ai principali patogeni che colpiscono la coltura: Alouette, Levante e Twister. Un percorso di ricerca che ha consentito di definire un protocollo di coltivazione ripetibile ed esportabile in tutti gli areali pataticoli italiani. Per la produzione di questa referenza viene anche impiegata la varietà Constance, anch’essa con caratteristiche agronomiche che le conferiscono una notevole tolleranza alla Peronospora.

Le patate èVita Residuo Zero sono un prodotto in linea con la strategia “Farm to Fork” – parte cruciale del Green Deal Europeo – orientata alla promozione di una filiera agroalimentare rispettosa dell’ambiente e in grado di garantire un prodotto equo e sano. È altresì in linea con le aspettative degli italiani che, tra le azioni chieste al settore agricolo per una filiera agroalimentare più sostenibile, mettono al primo posto la riduzione di pesticidi e di altre sostanze chimiche in campi e allevamenti, indicata dal 62% dei rispondenti a una recente indagine di Nomisma. Anche rispetto all’identikit di prodotto sostenibile, le patate èVita Residuo Zero si mostrano particolarmente in linea con la definizione data dai consumatori: il metodo di produzione, infatti, al pari del packaging, è tra le caratteristiche che rendono un alimento o bevanda sostenibile, indicato dal 33% degli italiani.

“Il successo delle nostre patate a ‘residuo zero’ va ricercato nel crescente interesse da parte dei consumatori verso prodotti ottenuti con pratiche agricole rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali – sottolinea Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato Romagnoli F.lli Spa. A questo interesse la nostra azienda risponde lavorando alla diffusione di tecniche di coltivazione responsabili, per garantire prodotti con elevate caratteristiche organolettiche e ottime rese produttive. È però fondamentale anche riconoscere il giusto valore a tutti gli attori della filiera, perché non può esserci sostenibilità ambientale se, le azioni intraprese, non sono sostenibili anche dal punto di vista economico e sociale. Merito delle ottime performance delle nostre patate èVita Residuo Zero, oltre che ai partner coinvolti nel progetto di ricerca e allo staff agronomico della Romagnoli F.lli, va inoltre alle aziende agricole, parte fondamentale della nostra filiera, alla sensibilità della rete commerciale, sempre più attenta a cogliere le dinamiche d’acquisto e ad offrire ai propri clienti referenze realizzate nel rispetto dell’ambiente”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare