CLOSE
Home Tags Ecosostenibilità

Tag: ecosostenibilità

Mare Aperto Foods propone una nuova referenza di tonno

Il Tonno “Solo un goccio di acqua minerale naturale e fior di sale”, è la nuova proposta di Mare Aperto Foods, tra le principali aziende attive in materia di sostenibilità nel comparto delle conserve ittiche, facente capo a Jealsa, uno dei principali produttori a livello mondiale.

L’azienda si impegna da sempre nella messa in atto di procedimenti industriali realmente sostenibili, come testimoniato dal programma We Sea che riunisce la strategia e l’impegno di Mare Aperto e della casa madre Jealsa in materia di sostenibilità e responsabilità sociale.

Per il tonno “Solo un goccio d’acqua minerale naturale e fior di sale” Mare Aperto utilizza solo tonno pinne gialle certificato MSC – Marine Stewardship Council, appartenente cioè a specie marine non sovrasfruttate, pescate secondo metodi sostenibili che rispettino gli oceani, i mari e le risorse marine, in linea con il 14° obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Materie prime, quindi, non derivanti dalla cosiddetta IUU, la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata. Anche il packaging è green e riciclabile, con un cartoncino certificato FSC, proveniente da boschi gestiti responsabilmente.

La presenza del “fior di sale” garantisce inoltre al prodotto due fondamentali caratteristiche: il sapore unico e autentico, grazie all’utilizzo del primo strato di sale che si forma sulla superficie dell’acqua marina, dunque non raffinato; la leggerezza, per l’uso dell’acqua minerale naturale nella giusta quantità, evitando così inutili sprechi. “Solo un goccio d’acqua minerale naturale e fior di sale” fa parte, infatti, della gamma di prodotti Mare Aperto “low drain”, che non richiedono di essere sgocciolati prima dell’uso, a beneficio dell’ambiente.

Vipy, il nuovo yogurt per bambini di Latteria Vipiteno

Dal miglior latte fieno biologico nasce Vipy, la nuova linea per bambino di Latteria Vipiteno. Lo yogurt Vipy è la merenda golosa e divertente che mette d’accordo mamme e bambini! Tanto latte e buona frutta per una merenda sana e genuina.

Vipy è perfetto per una pausa nutriente e golosa. Due vasetti di yogurt alla frutta infatti, apportano lo stesso quantitativo di calcio di un bicchiere di latte, contengono fermenti lattici vivi e sono con aromi naturali e senza conservanti.

La nuova linea di yogurt Vipy è disponibile in tre gusti differenti:

– banana
– pera
– fragola

Latteria Vipiteno che ha sempre più a cuore la tutela dell’ambiente, ha pensato appositamente per questa linea per bambini una confezione del tutto ecologica. Anche il vasetto di yogurt è in cartone/carta riciclabile al 100%. Elegante con sfondo bianco, la nuova confezione vuole far trasparire ed esaltare la purezza e la qualità del prodotto.

Germinal Bio rinnova il sostegno a difesa delle api

Il futuro delle api è un tema che sta molto a cuore a Germinal Bio. L’azienda, punto di riferimento del biologico nel mercato dei prodotti da forno, dei piatti pronti e della pasta, ha rinnovato per il secondo anno consecutivo l’ impegno accanto a LifeGate nel progetto “Bee my Future” a protezione delle api.

La sopravvivenza di questi piccoli impollinatori è messa a dura prova: secondo l’ultimo rapporto FAO, infatti, oltre il 30% delle api è a rischio declino e questo colpisce inevitabilmente anche tutta l’agricoltura. Su 100 delle colture più rilevanti al mondo, ben 71 si riproducono grazie al prezioso lavoro di api selvatiche, api mellifere e bombi. Non solo, ma il 75% delle risorse alimentari destinate agli essere umani, dalle castagne alle pesche, dalle zucchine ai pomodori, dal latte ai formaggi, dipende dal loro operato. Questi dati tracciano uno scenario allarmante che richiede interventi repentini e mirati, oltre che una transizione verso nuovi modelli di consumo perché la sopravvivenza delle api risulta vitale per la nostra sicurezza alimentare, per la nutrizione e per la biodiversità.

«Da un paio di anni sosteniamo l’iniziativa di LifeGate perché ci piace immaginare un futuro più sostenibile, più rispettoso del pianeta e degli esseri viventi che lo abitano. Abbiamo uno straordinario patrimonio naturale da proteggere ma i numeri dimostrano che è necessario agire velocemente e in modo corale per garantire gli equilibri del nostro ecosistema.Noi di Germinal Bio, da sempre, ci impegnamo a favore della tutela dell’ambiente e della biodiversità, e oggi più che mai appoggiamo iniziative concrete e virtuose come quella di “Bee my Future” che, oltre a sensibilizzare sul tema, crea dei contesti per difendere e tutelare la sopravvivenza delle api»– commenta Emanuele Zuanetti, fondatore e CEO del Gruppo Germinal.

Con il progetto “Bee my Future”, Germinal Bio sostiene la tutela e l’allevamento di arnie, secondo le linee guida del biologico, grazie al lavoro di esperti apicoltori hobbisti, selezionati da LifeGate e da A.P.A.M. – Associazione Produttori Apistici della Provincia di Milano. L’iniziativa si propone di difendere e tutelare le api nei contesti urbani perché,fuggendo dal loro habitat naturale di campagna a causa dell’uso massiccio di pesticidi e prodotti di sintesi in agricoltura, questi piccoli impollinatori cercano sempre più spesso rifugio nelle città. Da qui l’idea di offrire loro un riparo sicuro, attraverso una rete di apicoltori competenti e appassionati, che possano prendersi cura degli alveari grazie ad un sistema innovativo di biomonitoraggio, che aiuta a comprendere lo stato di salute degli insetti e dell’ambiente circostante.

Il contributo al progetto prevede anche l’acquisto degli sciami di api, delle attrezzature necessarie, come le arnie e gli indumenti di protezione per l’apicoltore, le continue attività di assistenza tecnica all’apicoltore, la verifica e il monitoraggio delle attività e del loro stato di salute, nonché la produzione di miele.

Germinal Bio aggiunge dunque un ulteriore tassello al suo percorso a favore della sostenibilità e della biodiversità, con l’intento di diventare un esempio virtuoso di fare impresa attraverso azioni continuative, misurabili e coerenti con il proprio dna.

Bahlsen rinnova le confezioni, l’identità ora è più moderna

Bahlsen rende omaggio alle sue origini, investendo e rinnovando il marchio che dalla famiglia prende il nome. Il primo passo è riconoscersi nel proprio pack: il redesign rompe le regole della categoria e trae ispirazione dal mondo dell’arte. Lo stile è distintivo, apertamente iconico ed ispirato agli elementi chiave della storia aziendale, reinterpretati in chiave contemporanea da un’agenzia italiana,maestra nell’arte di creare bellezza.

3 gli elementi
– il blu, il colore di Bahlsen. Oggi è utilizzato per mettere in risalto il marchio, e la scelta della tonalità è un pezzo di storia del design
– il biscotto, il prodotto dell’esperienza di Bahlsen, che fa questo da sempre.
– il TET, il logo-simbolo scelto dal fondatore, che sigilla la nuova apertura e che riprende il geroglifico egizio che simboleggia l’eternità

Da sempre i consumatori premiano Bahlsen per la qualità e l’assortimento e la scelgono per il suo cioccolato: la confezione facilita quindi la scelta, enfatizzando le forme dei biscotti e colorandosi in funzione della tipologia di cioccolato.

«Bahlsen è un’azienda storica che da oltre 130 anni fonda le sue origini sulla qualità dei propri prodotti, e sulla cura con cui vengono realizzati. Abbiamo deciso di lanciare questo progetto di redesign per riappropriarci della nostra identità ed apparire distintivi sullo scaffale, quanto lo sono i nostri biscotti per coloro che li scelgono» racconta Silvia Draghetti, Direttore Marketing Europa Occidentale.

«Dal 2014 ad oggi il nostro tasso di crescita annuo è stato superiore al 3%, raggiungendo nei biscotti al cioccolato una quota di mercato del 21%.L’obiettivo di questo nuovo progetto è quello di essere ancora più determinanti in questo segmento e conquistare progressivamente anche il pubblico più giovane, facendo leva sulla rilevanza e la qualità della marca» prosegue Stefano Leonardi, Direttore Generale Italia.

Prodotti d’eccellenza con uno sguardo attento alla sostenibilità, degli ingredienti e dei materiali 100% riciclabili.

Fast Farm To Fork, il nuovo (eco)progetto di Linea Verde

Il progetto Fast Farm To Fork mira ad una forte evoluzione in ottica di Agricoltura&Industria 4.0 e sostenibilità dei processi produttivi, con l’obiettivo di aumentare la qualità del prodotto finito e l’efficienza a livello della supply chain, consolidando l’attività produttiva più importante del gruppo Linea Verde, la IV gamma.

Gli investimenti sono destinati principalmente all’acquisto di impianti e software che permettono una maggiore automazione e digitalizzazione dei processi. Oltre all’inserimento di software interconnessi e di macchinari innovativi di ultimissima generazione, il progetto “Fast Farm to Fork” include molti interventi anche in ambito sostenibile:

1 Massimo rispetto della materia prima
Il nuovo layout produttivo favorisce la massima valorizzazione dei prodotti della terra. Il processo non è rigido e fisso, ma su misura. Si adatta infatti alle specifiche caratteristiche della materia prima. Il risultato è un prodotto finito con una qualità di alto livello.

2 Massima riduzione degli sprechi alimentari
Il nuovo processo produttivo permette una pianificazione più efficiente, di conseguenza ha un impatto positivo sulla riduzione degli sprechi alimentari.

3 Ulteriore riduzione del consumo idrico
La Linea Verde da cinque anni ha ridotto del 18% il consumo di acqua necessaria per i processi produttivi; entro i prossimi tre anni, si arriverà a un ulteriore taglio del 20% dei consumi, grazie anche al recupero di una parte dell’acqua di lavaggio della IV gamma, che verrà riutilizzata per usi non alimentari in altri reparti.

4 Energia autoprodotta
L’azienda ha installato un impianto di trigenerazione che consente di produrre una parte dell’energia direttamente in loco, per un incremento del 58% dell’energia autoprodotta.

“Per noi innovazione è sinonimo di cambiamento basato sia sul miglioramento della qualità dei prodotti che sull’efficacia del sistema, accompagnato da una maggiore sostenibilità – dichiara Andrea Battagliola, direttore generale de La Linea Verde. Oggi questo significa ancora di più mettere al centro di tutti i nostri processi ciò che abbiamo più a cuore: la valorizzazione dei prodotti della terra e con essi il rispetto profondo del nostro territorio. Raggiungere questo obiettivo è per noi prioritario: ci permetterà di aumentare anche la competitività, la produttività e, in aggiunta, la performance nell’esportazione dei prodotti agricoli italiani. Il piano rinnoverà completamente il nostro layout produttivo, rendendolo antesignano: da noi il futuro è già presente. Un bel modo per festeggiare i 30 anni di attività”.

Il nuovo Piano è solo l’ultimo dei passi compiuti da La Linea Verde, un’azienda che in 30 anni ha saputo arrivare ai vertici del settore dell’ortofrutta fresca pronta al consumo e dei piatti pronti freschi a base vegetale, contribuendo a innovarlo grazie alle sue intuizionie alla sua esperienza. Per la sua valenza, il piano “Fast Farm to Fork”, ha ricevuto la garanzia “Green” da parte di SACE, ed è stato sottoscritto interamente da un partner del mondo bancario di primaria importanzaa livello europeo.

“La ricerca e l’innovazione sono una costante quotidiana della nostra azienda e della nostra famiglia – conclude Domenico Battagliola, AD de La Linea Verde. Partendo dall’eredità di nostro padre, abbiamo costruito un progetto imprenditorialeche sta evolvendo stagione dopo stagione attraverso la solidità, un principio che caratterizza la nostra visione di crescita.

Nuova confezione eco per i Freschissimi di Madama Oliva

Nuovo packaging ecologico per la linea “Freschissimi“ che comprende sette referenze a base di olive fresche nel reparto gastronomia e “take away“ della grande distribuzione organizzata italiana. Confezioni sempre più sostenibili, interamente riciclabili e prodotte da materie prime riciclate, che consentiranno una riduzione della plastica pari al 70% rispetto alle precedenti versioni. Il rivestimento esterno sarà in carta derivata da foreste certificate, mentre quello interno, in PET, sarà separabile per uno smaltimento più facile. Il film di copertura della vaschetta consente infine di richiudere la confezione per garantire la freschezza delle olive.

“La linea di prodotti Freschissimi Madama Oliva è in continua crescita nella GDO italiana” – spiega Sabrina Mancini, direttrice marketing di Madama Oliva. “Da oggi il nuovo packaging sarà ancora più focalizzato su uno dei valori che animano la nostra azienda: l’attenzione verso l’ambiente. Un percorso verso la salvaguardia del pianeta, cominciato già nel 2008, quando abbiamo realizzato il più grande impianto solare fotovoltaico integrato registrato fino ad allora in Italia. Madama Oliva non ha mai smesso di investire in questa direzione e abbiamo puntato sulla ricerca di materiali e imballaggi ecosostenibili, con l’immissione sul mercato di linee di prodotti a minor impatto ambientale“.

La nuova linea Freschissimi ECO sarà interamente disponibile da gennaio 2022. Le olive confezionate da Madama Oliva non vengono trattate termicamente e mantengono il sapore, i colori e i profumi autentici delle olive fresche appena raccolte. Una selezione delle migliori cultivar italiane e greche lavorate in atmosfera modificata, senza conservanti aggiunti e con grammature studiate in base alla tipologia di prodotto.

Le nuove confezioni ecologiche con packaging interamente riciclabile interesseranno anche la referenza “pomodori secchi“ da gr. 200 che sarà disponibile sul mercato già da dicembre 2021. Per Madama Oliva il percorso verso la sostenibilità è iniziato.

Ecosostenibilità, Granoro inaugura un impianto di tri-cogenerazione

La sostenibilità ambientale è ormai un principio cardine nello sviluppo sociale ed industriale dell’intero pianeta, ed in questo senso la continua sfida del Pastificio Granoro è quella di rendere l’azienda sempre più green.

Va in questa direzione l’inaugurazione nel proprio stabilimento di un modernissimo impianto di tri-cogenerazione con tecnologia CAR (Cogenerazione ad Alto Rendimento) alimentato con gas metano di rete, in grado di produrre buona parte (circa il 50%) dell’energia elettrica assorbita dall’opificio, di recuperare energia termica sotto forma di acqua surriscaldata e acqua refrigerata per il raffreddamento delle testate e degli ambienti durante il periodo estivo da utilizzare nello svolgimento del processo tecnologico di produzione della pasta.Per questa sua capacità di fornire le tre forme di energia, esso viene denominato Tri–generatore.

Come è noto, la cogenerazione è il processo combinato di produzione di energia elettrica e calore in grado di conseguire rendimenti globali molto elevati, grazie al recupero del calore contenuto nei gas di scarico e nei circuiti di raffreddamento del motore. Le centrali termiche tradizionali per la produzione di energia elettrica hanno, in generale, una efficienza energetica molto bassa: soltanto il 40-50% (fino al 55% negli impianti più moderni) dell’energia contenuta nei combustibili fossili si trasforma in energia elettrica, in quanto la restante quantità è dispersa nell’ambiente senza alcun utilizzo.

Nell’impianto di Cogenerazione, invece, gran parte dell’energia termica di scarico viene recuperata e reimpiegata, spingendo il rendimento globale fino all’85%. Il che significa che della energia contenuta nel combustibile sfruttiamo il 35% in più che se ci fosse fornita da una centrale elettrica ubicata lontano dal nostro opificio. Per questo motivo il Parlamento Europeo ha riconosciuto la promozione della cogenerazione come un provvedimento importante per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e, già da tempo, ha incluso tra le proprie priorità la diffusione progressiva di unacorretta produzione combinata di energia elettrica e calore.

Un impianto voluto fortemente dal Pastificio e dall’Amministratore Delegato, Marina Mastromauro, che ha creduto nelle prospettive aperte da questa tecnologia in termini energetici e ambientali da più di 12 anni fa, per la cui realizzazione si è impiegato tutto questo tempo a causa delle lentezze della burocrazia e dei limiti imposti dalle carenze infrastrutturali.

«L’attuale nostro cotrigeneratore – spiega Marina Mastromaurosoddisfa solo il 50% del nostro fabbisogno energetico, proprio a causa dei sopraddetti limiti.
Nel nostro caso, l’insufficienza della nostra rete di alimentazione del gas metanonon ci fornisce la quantità necessaria per soddisfare il totale fabbisogno di energia dei nostri impianti produttivi».

Tale impianto consentirà un miglioramento delle performances ambientali della Società, una conseguente ottimizzazione dei consumi energetici e una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera nella misura del 10%.

«Questo investimento è coerente con la politica aziendale in tema di salvaguardia dell’ambiente – afferma l’Ing. Cataldo Campione, Direttore di Stabilimento presso il Pastificio Granoro. «Il recupero di energia dell’impianto consentirà una pari riduzione del consumo di combustibili fossili, contribuendo notevolmente alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Da molti anni adottiamo un sistema di gestione ambientale con lo scopo di contribuire a preservare l’ambiente, e siamo tra le aziende italiane che hanno una Certificazione Emas in campo europeo, un requisito di eccellenza sul tema del rispetto ambientale. L’impianto appena inaugurato, che consentirà un recupero di energia e soprattutto una riduzione fino al 10% delle emissioni di anidride carbonica nell’aria, è dunque un ulteriore traguardo per un’azienda che da sempre tende ad essere sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale».

Mare Aperto, un nuovo tonno che coniuga sostenibilità e benessere

Mare Aperto Foods presenta il tonno “Pescato a canna solo un filo di olio EVO BIO e fior di sale”. Si tratta dell’unico “pescato a canna” della gamma, con il quale l’azienda, che fa capo alla casa madre spagnola Jealsa, rimarca l’attenzione verso metodi di lavorazione responsabili, necessari per una migliore gestionedella pesca e delle comunità che vivono in relazione con essa.

Lo dimostra la collaborazione con l’associazione non governativa IPNLF (International Pole & Line Foundation), di cui il Gruppo Jealsa fa parte dal 2018, che contribuisce ad evitare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, promuovendo al contrario attività svolte secondo le norme stabilite e facilitando l’accesso al mercato ai pescatori artigianali. Inoltre il packaging del prodotto è realizzato incartoncino certificato FSC, perciò proveniente da foreste gestite responsabilmente.

Non solo sostenibile: gustoso e perfetto per le tue ricette invernali
Oltre al metodo di lavorazione, un’altra qualità del “Pescato a canna solo un filo di olio EVO BIO e fior di sale” deriva dalla scelta di arricchire il prodotto con pregiati ingredienti naturali: l’olio extravergine di oliva certificato biologico, nella giusta quantità in modo da non dover sgocciolare il prodotto, e il fior di sale non raffinato, ovvero il primo strato che si forma sulla superficie dell’acqua marina nelle saline, conferendo al tonno un gusto saporito, senza aggiunte extra.

Il “Pescato a canna solo un filo di olio EVO BIO e fior di sale” è dunque il prodotto ideale per chi ha a cuore l’ambiente e anche per chi non vuole rinunciare al gusto della dieta mediterranea,il regime alimentare più sano e conosciuto al mondo certificato patrimonio dall’UNESCO. Infatti, il prodotto ideale anche utilizzato come ingrediente di base per realizzare gustose ricette, anche nella stagione fredda.

Ricetta invernale a base di tonno
“Pescato a canna solo un filo di olio EVO BIO e fior di sale”:
Genovese di tonno con polvere di peperone crusco

Tempo di preparazione: 30 min
Cottura: 2 ore circa

Ingredienti per 4 porzioni:
1 kg di cipolle
6 lattine di Tonno Mare Aperto “Pescato a canna”
1 carota
1 stelo di sedano
60 gr di concentrato di pomodoro
2 peperoni cruschi
Una foglia di alloro
Un rametto di finocchietto selvatico
Olio di oliva q.b.
Sale q.b.
320 gr di pasta – formato a piacere

Procedimento:
Affettare le cipolle in modo sottile. Pulire il sedano e la carota eliminando le parti filamentose, la buccia e le estremità. Rosolare in un tegame ampio e a bordi bassi (meglio se di coccio) il sedano e la carota in olio extravergine di oliva e poca acqua. Dopo 3-4 minuti aggiungere le cipolle tagliate a julienne, il sale, il concentrato di pomodoro e mescolare bene. Coprire, cuocere le cipolle a fuoco basso e aggiungere alloro e finocchietto selvatico. Aggiungere anche un peperone crusco precedentemente fritto in olio extravergine d’oliva ben caldo (inserirlo nel tegame una volta raffreddato, sbriciolandolo).

Rizzoli Emanuelli aderisce alla Settimana della Pesca Sostenibile di MSC

La prima settimana di novembre si colora di blu. Dall’1 al 7 novembre si celebra la Settimana dedicata alla pesca sostenibile promossa da MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non-profit che da oltre 20 anni contribuisce a tutelare la salute di mari e oceani attraverso un programma di certificazione per le pratiche di pesca sostenibili.

Rizzoli Emanuelli, la più antica azienda di conserve ittiche italiane fondata a Parma nel 1906, è tra le realtà che hanno aderito all’iniziativa che coinvolge tutti gli operatori della filiera ittica: pescatori, aziende, retailer e consumatori.

Rizzoli Emanuelli è stata la prima azienda italiana a ricevere, nel 2016, la certificazione di catena di custodia MSC per le alici. Da 115 anni, l’impresa di Parma si fa infatti promotrice di una pesca sostenibile pescando le alici da stock non sovrasfruttati e senza danneggiare i fondali marini. Le alici Rizzoli, contraddistinte dal bollino blu MSC, sono inoltre facilmente tracciabili dalla pesca alla tavola.

“Il futuro dei mari è il nostro presente per questo ci impegniamo a garantire qualità e sostenibilità dei nostri prodotti nel rispetto dei mari e a tutela dei consumatori. Aderire alla Settimana dedicata alla pesca sostenibile di MSC rappresenta un’occasione per far conoscere la nostra attenzione alla protezione dell’ambiente e degli ecosistemi marini, ma soprattutto per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di acquistare prodotti ittici pescati in modo sostenibile. La salvaguardia dei mari passa anche dalle scelte di acquisto delle persone”, ha commentato Federica Siri, Marketing & Trade Marketing Manager di Rizzoli Emanuelli.

Newpal, la simbiosi tra Lucart e CPR System crea valore per ambiente

Lucart e CPR System hanno scelto la vetrina di Ecomondo per presentare Newpal S.p.A., società partecipata che si dedicherà allo stampaggio, attraverso macchinari innovativi, di pallet di alta qualità realizzati in plastica riciclata. Il progetto consentirà di chiudere completamente il cerchio del recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, creando grandi vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business.

A tale scopo, Newpal investirà circa 7 milioni di euro nella creazione di un polo industriale dotato di un innovativo impianto di stampaggio di materie plastiche riciclate. I macchinari, già in fase di test e installazione, saranno pienamente operativi entro l’estate del 2022 e consentiranno a Newpal di trasformare il granulo plastico realizzato nello stabilimento di Diecimo di Lucart dagli scarti di polietilene e alluminio recuperati dai cartoni per bevande, in pallet in plastica riciclata. Una volta realizzati, infatti, questi saranno utilizzati da CPR System per la movimentazione delle merci nel settore agroalimentare e da Lucart per i propri prodotti in carta per uso igienico. A ulteriore conferma della sostenibilità del progetto, in linea con il proprio modello di business CPR System si occuperà del recupero e riutilizzo dei pallet che quindi, anche a fine vita e dopo molteplici utilizzi, non saranno smaltiti in discarica ma reinseriti nel processo industriale.

Abbiamo iniziato a ragionare su questo progetto già nel 2015 – dichiara Lauro Guidi Presidente di Newpal SpA – portando a valore la grande vocazione verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare di CPR System e Lucart. La Newpal si è costituita nel 2019 e sta completando oggi lo stabilimento produttivo in provincia di Ferrara per lo stampaggio dei pallet e gli impianti accessori. Dal secondo semestre 2022 inizierà la produzione di pallet in plastica riciclata con il ‘GranPlast’ fatti da Lucart che andranno a sostituire completamente l’attuale parco pallet di CPR System che sarà il principale cliente della società, ma non l’unico.Newpal, infatti, si proporrà come fornitore sul mercato definendo una gamma di prodotti adatti alle diverse richieste di utilizzo”.

Già nel 2010, Lucart – azienda leader in Europa nella produzione di soluzioni per l’igiene in carta tissue, airlaid e monolucide, conosciuta per i brand Tenderly, Lucart Professional, Tutto Pannocarta e Grazie Natural – aveva lanciato il Progetto Natural, iniziativa di economia circolare che ha portato per la prima volta – sia sugli scaffali dei supermercati, sia nel settore professionale – una linea di prodotti in carta per l’igiene derivata dal riciclo dei cartoni per bevande, riconoscibile per il caratteristico colore avana (poiché le fibre non vengono sottoposte all’impattante processo di sbiancamento) e certificata Ecolabel e FSC Recycled. Il progetto iniziale prevedeva il pieno recupero anche delle componenti di polietilene e alluminio contenute nei cartoni, convertite da partner esterni per ottenere dispenser per asciugamani in carta o carta igienica. Il materiale in eccesso veniva offerto sul mercato e riutilizzato da terzi per la realizzazione di arredi urbani, pallet e altri oggetti in plastica di uso comune. Tale sistema, tuttavia, non assicurava il pieno assorbimento delle quantità di materiale prodotte né la redditività nel loro utilizzo.

Grazie alla collaborazione con CPR System – leader in Italia nella produzione, movimentazione, riutilizzo e riciclo degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili e dei pallet per il settore agroalimentare – Lucart ha trovato un partner con l’esperienza necessaria per valorizzare le plastiche riciclate e che condivide gli stessi obiettivi ambientali. Le due aziende saranno quindi pienamente simbiotiche poiché una sfrutterà un prodotto realizzato dallo scarto di produzione dell’altra, opportunamente nobilitato.

“La nascita di Newpal SpA rappresenta un passo importante per innovare il settore dello stampaggio delle plastiche riciclate, nonché una tappa strategica cruciale nel percorso che ci porterà ad utilizzare il 60% di materie prime fibrose riciclate entro il 2030.Per aumentare il tasso di riciclo, infatti, è necessario gestire gli scarti plastici trasformandoli in nuove materie prime ricche di valore” – ha commentato Guido Pasquini, Senior Sustainability Advisor di Lucart – “Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco CPR System, realtà con la quale condividiamo un modello di business circolare in grado di ottimizzare i vantaggi economici riducendo al minimo gli impatti ambientali”.

“Disporre oggi di prodotti derivati da processi di filiera realmente sostenibili rappresenta un valore aggiunto e un vantaggio competitivo per il settore” – afferma Paolo Gerevini, Presidente di CPR System che sottolineando i plus del nuovo pallet conclude: “Il progetto Newpal valorizza al 100% uno scarto di produzione, creando valore condiviso. Realizza un prodotto riutilizzabile nel circuito CPR System che, a fine vita verrà effettivamente riciclato per la produzione di nuovi pallet creando una gestione virtuosa in termini ambientali ma anche economici, considerando che si tratta di un pallet in plastica di qualità, a prezzo fortemente competitivo”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare