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Benessere animale e sostenibilità nella filiera Amadori

In uno scenario di mercato sempre più dinamico e attento alla qualità, all’origine certificata e alla sostenibilità delle produzioni alimentari, il Gruppo Amadori rinnova il proprio impegno su benessere animale e sostenibilità, puntando sulla sua filiera biologica integrata e italiana.

A partire dal mese di giugno, la gamma confezionata BIO a marca Amadori è sul mercato con due importanti novità: l’estensione del requisito di allevamento senza uso di antibiotici a tutti i prodotti e un rinnovato pack in plastica riciclata al 60%, che assicura anche maggiore shelf life al prodotto, grazie alla vaschetta in R-PET in LID termosaldato, più sicura e igienica. Nel segno di innovazione, qualità, benessere e sostenibilità, Amadori si conferma leader per l’allevamento senza uso di antibiotici, introdotto nel 2017 su tutta la filiera del pollo “Il Campese” allevato all’aperto e, fra 2018 e 2019, in quella del pollo e tacchino Qualità 10+.

Con l’introduzione di questo requisito alla filiera BIO, il Gruppo ha l’obiettivo di garantire progressivamente questo requisito a tutte le filiere di alta qualità, rispondendo in maniera puntuale alle richieste dei consumatori italiani.

Una scelta premiata dal mercato: sia il pollo “Il Campese” che il pollo “Qualità 10+”, dall’introduzione del requisito “senza uso di antibiotici” (rispettivamente dal 2017 e dal 2018) hanno registrato al 2021 una crescita media annua a doppia cifra nei volumi di vendita (i dati non includono l’anno 2020).

Il raggiungimento di questo risultato conferma il valore delle scelte strategiche del Gruppo, con investimenti mirati all’innovazione e allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico delle sue filiere, integrate e 100% italiane. Secondo una recente indagine realizzata da ISMEA per Unaitalia, l’esclusione degli antibiotici in allevamento , la provenienza italiana e l’allevamento all’aperto sono infatti tre dei principali driver di acquisto per le carni avicole.

A fine 2021 la filiera biologica Amadori è organizzata in oltre trenta strutture, tutte localizzate fra nord della Puglia e Basilicata. Una filiera, insieme a quella de “Il Campese” e “Qualità 10+”, su cui il Gruppo continuerà a investire, per garantire una crescita costante nei prossimi anni.

Penny, a Saronno il primo punto vendita italiano con nuova veste grafica

Penny Italia si veste di nuovo e parte da Saronno dove pochi giorni fa, in via S. Francesco ang. via Sabotino, ha aperto il primo punto vendita in Italia con il nuovo logo “Penny, punto”.

Situato in un quartiere residenziale a pochi passi dal centro, il nuovo negozio, all’interno del quale lavoreranno 14 dipendenti, di cui 5 neo assunti, ha una superficie di vendita di circa 870 mq e un ampio parcheggio. Con questa apertura, Penny Italia porta i propri punto vendita a 94 in Lombardia, di cui 6 in provincia di Varese.

Il Penny di Saronno rivolge grande attenzione alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente. Dalla partnership con Too Good To Go, in materia di spreco alimentare, alla collaborazione con Coripet per il riciclo della plastica, sino alle tecnologie con basso impatto ambientale in grado di migliorare la percezione dell’ambiente e l’esperienza di acquisto.

L’obiettivo di ottenere la massima qualità riducendo i consumi è stato perseguito installando corpi illuminanti a LED con bassi consumi energetici ed alta resa cromatica e banchi frigoriferi con chiusure vetrate in grado di abbattere i consumi e migliorare il comfort climatico lungo il percorso di acquisto.

Queste tecnologie contribuiranno a risparmiare fino a 53.000 kWh annui, traducibili in circa 10 tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate ed una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a circa 18 tonnellate. Il nuovo punto vendita utilizzerà l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico presente sul tetto ed inoltre per i clienti vi sarà la possibilità di caricare la loro auto elettrica. Verde in facciata per un migliore controllo climatico e recupero delle acque meteoriche completano l’anima “green” del nuovo Penny Italia di Saronno.

Tra i fiori all’occhiello del nuovo Penny il reparto macelleria, la gastronomia con punto caldo e un’intera vasca con una linea di pasticceria tipica locale. Oltre a circa 2000 referenze tra dry e freschi, il nuovo negozio vanta una scelta selezionata anche nel settore non food. Nel nuovo Penny la shopping experience è all’insegna dell’italianità e del territorio. Il consumatore trova un vasto assortimento di prodotti nazionali, per una spesa volta a valorizzare – con responsabilità – le eccellenze italiane e locali in ambito food e non.

Patto contro sprechi alimentari tra Penny e Too Good To Go

Nicola Pierdomenico ed Eugenio Sapora, rispettivamente CEO di Penny Italia e Country Manager Italia di Too Good To Go hanno firmato a Milano, presso il punto vendita Penny di v.le Monza, il “Patto contro lo Spreco Alimentare”, volto alla realizzazione di iniziative concrete di sensibilizzazione e informazione in tema di contrasto allo spreco alimentare.

Ridurre gli sprechi alimentari, sensibilizzare i consumatori sul tema e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente sono i pilastri su cui si fonda il “Patto Contro lo Spreco Alimentare”, attraverso il coinvolgimento graduale di tutti gli attori della filiera, consumatori, punti vendita e fornitori. Il patto siglato è frutto del sodalizio nato lo scorso dicembre, quando Penny, primo discount in Italia, ha adottato nei propri punti vendita di v.le Antonini e via Padova a Milano, la “Magic Box” di Too Good To Go, contenente una selezione di categorie di prodotti, dry e super freschi, di qualità ma prossimi alla scadenza.

Ad oggi, sono già 44 in punti vendita Penny che offrono il virtuoso servizio Magic Box; una prassi sostenibile con ampio respiro: giusto per citare qualche numero, la partnership tra Penny e TGTG in pochi mesi ha già “salvato” dallo spreco ben 2472 kilogrammi di cibo ed evitato il conseguente rilascio nell’ambiente di oltre 6000 metricubi di CO2 equivalente.

Afferma Nicola Pierdomenico, CEO Penny Italia: “La collaborazione con Too Good To Go in materia di spreco alimentare pone l’accento sul concetto di sostenibilità alimentare, che significa lotta allo spreco di cibo, risparmio sulla spesa e tutela dell’ambiente. Il processo che porta al raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo passa attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera di riferimento, ognuno dei quali deve fare la propria parte per arrivare a risultati soddisfacenti nel tempo. Dai fornitori, ai dipendenti dei singoli punti vendita fino ai consumatori, ciascuno può svolgere un ruolo importante in questo ambito e contribuire al contrasto dello spreco alimentare”.

“Siamo felici dell’adesione di Penny al nostro Patto contro lo Spreco Alimentare perché rappresenta un ulteriore passo nel rafforzamento della nostra partnership, iniziata proprio con la proposta delle Magic Box presso i primi due punti vendita – afferma Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go. Il Patto contro lo Spreco Alimentare si configura come un progetto estremamente importante per noi, in ottica di sensibilizzazione verso i consumatori e operatori del settore, ma anche di implementazione di azioni concrete nella riduzione degli sprechi alimentari, in azienda e in punto vendita. Sappiamo che per raggiungere obiettivi ambiziosi è fondamentale lavorare insieme agli operatori del settore lungo tutta la supply chain, e i primi numeri di questa partnership ne rappresentano un ottimo esempio”.

Amadori, bilancio 2021 chiuso con +10,5%

Il Consiglio di Amministrazione di Amadori Spa ha predisposto e approvato il bilancio 2021, con un risultato finale di fatturato a 1.362 milioni di euro e un incremento di 130 milioni rispetto l’anno precedente. Ebitda a 86 milioni, patrimonio netto a 296 milioni, investimenti per 95 milioni e utile netto pari a 18,7 milioni.

“Il trend positivo è stato guidato dalle vendite nel canale moderno (+4,7%) e da una ripresa (+0,6%) del canale tradizionale, che tuttavia non è ancora tornato ai numeri pre-pandemia – ha commentato Francesco Berti, amministratore delegato Gruppo Amadori. Il fuoricasa ha registrato una importante accelerazione (+16,9%), anche se non ha recuperato il ritardo accumulato nel periodo delle chiusure 2020”.

Il Gruppo nel 2021 si è presentato sul mercato con importanti novità di prodotto, entrando nel segmento della colazione e della merenda con i nuovi impasti freschi per pancake, e sedimentando la sua leadership nel segmento degli impanati snack con il lancio delle nuove Birbe Pops. Innovazioni che sul mercato hanno trovato un riscontro più che positivo sia da parte del trade che dei consumatori.

“Per il nostro Gruppo, il 2021 è stato un anno di soddisfazione. Il fatturato ha segnato una crescita del +10,5% rispetto al consuntivo 2020, confermando l’ottimo lavoro portato avanti lungo tutta la filiera, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione e della sostenibilità – ha dichiarato Flavio Amadori, presidente di Amadori Spa. Abbiamo intrapreso, con convinzione e successo, un percorso di sviluppo che possiamo definire, senza esitazione, responsabile sia rispetto al nostro ruolo all’interno del settore sia nei confronti dei nostri stakeholder, con i quali condividiamo oggi questi risultati”.

Sono stati fissati obiettivi di crescita in diversi ambiti, con grande interesse al settore delle proteine non solo bianche, ma anche rosa e di origine vegetale. A questo proposito, l’acquisizione di Lenti è stato un primo passo di integrazione della filiera delle proteine rosa e il recente lancio della nuova linea “Ama, Vivi e Gusta” ha invece segnato l’ingresso di Amadori nel comparto delle proteine verdi, segmento di mercato in forte ascesa e in linea con le più nuove abitudini del consumatore moderno.

Per i prossimi anni, il Gruppo conferma le linee guide strategiche di ampliamento dell’offerta di prodotti a base proteica e il conseguente piano strategico di investimenti con l’obiettivo di medio periodo di raggiungere 1,7 miliardi di fatturato, consolidando il modello di filiera 100% italiana, integrata e sostenibile. Rispetto alle previsioni, il 2022 mostra diverse incognite, dall’aumento generalizzato dei costi di produzione all’emergenza aviaria. Nonostante ciò il Gruppo Amadori conferma gli obiettivi di crescita anche attraverso maggiori investimenti in comunicazione.

“La strategia di sviluppo e di investimenti è funzionale al raggiungimento di importanti obiettivi di sostenibilità economica e ambientale lungo tutta la filiera, dagli allevamenti agli stabilimenti, dai mangimifici alla logistica – conclude Berti. A partire dalle nostre linee premium Il Campese, Bio e Qualità 10+, continueremo a puntare su qualità e innovazione per rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei consumatori, portando valore a una cultura agroalimentare che nasce dal saper fare e sa guardare al futuro”.

Ar.pa Lieviti, fatturato in crescita del 5%

La società bolognese Ar.pa., specializzata in lieviti e preparati per realizzazioni dolci e salate, annuncia di avere chiuso l’esercizio fiscale 2021 con un fatturato di 4,150 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2020 e con un margine operativo lordo che fa registrare un incremento del 12%. Driver della crescita le ottime performance dei prodotti di punta che rendono Ar.pa un’eccellenza di riferimento nel bakery dolce e salato: il lievito secco attivo, lo zucchero impalpabile, il lievito Elefante e il lievito Panone dedicato alla preparazione dei pani speziati della tradizione e di altri dolci tipici delle festività.

Le ottime performance sono state raggiunte grazie anche al lancio di referenze, che rispondono alle nuove esigenze di consumo sempre più orientate a prodotti sani e sostenibili, oltre all’approccio a nuovi segmenti di mercato, sia consumer che professionali, con strumenti dedicati.

Per mantenere elevata la qualità e ampliare la gamma dei prodotti, Ar.pa ha destinato il 6% dei ricavi globali a investimenti in processi di ammodernamento dei macchinari per espandere il plant produttivo bolognese in linea con il modello di produzione e gestione Industria 4.0. Inoltre, nel corso del 2021 Ar.pa, che non ha mai registrato alcun indebitamento finanziario, ha ampliato ulteriormente il proprio organico inserendo due nuove figure professionali.

“Siamo davvero soddisfatti di questi risultati che premiano i nostri sforzi e il nostro costante impegno in un anno ancora contrassegnato dalla crisi emergenziale come il 2021. Abbiamo intrapreso da tempo il percorso della sostenibilità e, per diminuire la nostra impronta ambientale, abbiamo investito in ricerca e sviluppo per proporre pack sempre più ecofriendly. In Ar.pa crediamo molto nelle persone, voglio ringraziare tutto il team che è al centro e artefice delle brillanti prestazioni aziendali. Stiamo incentivando l’adozione di politiche di corporate well-being e continueremo a farlo nei prossimi anni che prevediamo di crescita, sia in termini di fatturato che di organico. Per raggiungere i nuovi obiettivi di espansione stiamo investendo anche in marketing e comunicazione, strumenti indispensabili per supportare il posizionamento del nostro brand sul mercato nazionale e a livello internazionale”, ha dichiarato Carla Gerardi, Presidente Ar.pa Lieviti.

Api, al via il progetto di ricerca promosso da Monini e LifeGate

Preziose aiutanti dell’uomo nella produzione alimentare – da loro dipende circa il 75% delle colture alimentari – ma anche straordinarie sentinelle ambientali, la cui sofferenza rappresenta un segnale d’allarme per la salute del nostro pianeta: sono le api le protagoniste di un innovativo progetto di ricerca promosso da Monini e LifeGate, in collaborazione l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, che si svolge operativamente in un vasto territorio della Toscana.

Lo studio, partito lo scorso marzo, ha un duplice obiettivo: monitorare l’ambiente e valutare empiricamente l’impatto della produzione agricola – biologica o integrata – sulla biodiversità, analizzando la qualità della vita e la stabilità/crescita/diminuzione della popolazione di diverse specie di impollinatori, sentinelle appunto dello stato di benessere del territorio.

La ricerca prevede nel concreto la creazione di tre hotspot (un insediamento di api mellifere, un insediamento di api selvatiche, un insediamento di due “Bee hotel” per altri insetti come farfalle e coccinelle) all’interno della Tenuta Perolla, un terreno in Toscana di proprietà di Monini, integralmente riqualificato e in parte bonificato, nonché cuore di Bosco Monini, uno dei progetti portanti del piano di sostenibilità “A Hand for the Future”. Entro il 2030 l’azienda si è infatti posta l’obiettivo di creare un polmone verde in Italia da un milione di olivi, coltivati secondo tecniche di agricoltura integrata e biologica. Un progetto che prevede un investimento di 20 milioni di euro e che vuole rappresentare un modello per un nuovo tipo di olivicoltura, sostenibile sotto il profilo produttivo e appunto ambientale.

“La salvaguardia delle api – spiega Maria Flora Monini, alla guida dell’azienda assieme al fratello Zefferino – è un impegno che ci sta particolarmente a cuore, perché siamo consapevoli che la loro sorte si intreccia profondamente con quella del nostro ambiente e della nostra salute. Solo un’agricoltura “amica” delle api può dirsi capace di guardare al futuro. Per questo, nel 2018, abbiamo deciso di scendere concretamente in campo al loro fianco. Dopo aver raggiunto – e ampiamente superato – l’obiettivo di adottarne un milione, abbiamo dunque scelto di sostenere la ricerca scientifica per valutare la vita di questi insostituibili impollinatori negli oliveti biologici del Bosco Monini, un habitat capace di garantire la tutela della biodiversità”.

Nei prossimi mesi si procederà con monitoraggi costanti (osservazione, conteggio, analisi chimico/fisiche del polline e dei terreni) per restituire una prima fotografia dello stato di benessere del territorio, ma anche creare una mappa della biodiversità e verificare l’interazione positiva tra l’impianto degli olivi e l’ecosistema ricreato.

“Il nostro obiettivo – conclude Lajal Andreoletti, Responsabile progetti ambientali di LifeGate – è quello di unire gesti concreti, come il progetto promosso insieme a Monini, alla ricerca scientifica e alla sensibilizzazione della società civile, forti della consapevolezza che ognuno di noi, con le proprie scelte quotidiane, può fare la differenza anche per questi piccoli insetti così fondamentali per la nostra sopravvivenza”.

Citterio rinnova l’impegno per il benessere del pianeta

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Citterio rilancia il suo progetto Citterio For Our Planet, che mostra tutto l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità ambientale.

Dal 2011 l’azienda ha intrapreso un percorso che ha portato alla riduzione di circa il 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie all’utilizzo di un vassoio riciclabile nella carta. Grazie al lavoro di innovazione tecnologica realizzato nel corso degli anni dal reparto di Ricerca&Sviluppo, entro la fine del 2022, Citterio si pone come nuovo obiettivo un’ulteriore riduzione del 20% dell’utilizzo di plastica nel packaging della linea Taglio Fresco, grazie ad un design innovativo e funzionale.

L’attenzione di Citterio al tema della sostenibilità non è però presente solamente nel packaging dei prodotti, ma coinvolge direttamente gli stabilimenti. Forte dei 510 milioni di euro di fatturato raggiunti anche nel 2021 (di cui il 65% sviluppato all’estero), l’azienda ne investe ogni anno circa il 5%, pari a 25 milioni di Euro per ammodernare, ampliare e rendere i propri 9 siti di produzione in Italia (2 stabilimenti anche negli Usa) più efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Un esempio è lo stabilimento di Santo Stefano Ticino (Mi) dove sono stati installati oltre 4000 pannelli fotovoltaici, su una superficie di circa 20.000 mq, capaci di produrre circa 1 milione di kwh/anno che permettono di ridurre le emissioni di CO2 di 600 tonnellate. Un approfondito studio dei processi produttivi ha poi permesso di adottare componenti in grado di non disperdere oltre 600.000 mc di acqua e attraverso l’installazione di caldaie a condensazione ad alto rendimento di risparmiare 270.000 Nmc di metano ogni anno.

“Da oltre 10 anni abbiamo iniziato un percorso per rendere ogni aspetto della nostra realtà più vicino all’ambiente e per dare ai consumatori una scelta sempre più green a 360°, che inizia dall’azienda e arriva fino al prodotto – commenta l’azienda. Quello che stiamo facendo è solamente un primo passo volto a sviluppare sempre più soluzioni sostenibili, cercando di ridurre sempre più l’impatto ambientale, azioni ormai indispensabili e doverose per un’azienda come la nostra da sempre votata al tema della sostenibilità e all’efficientamento energetico. La riduzione di un ulteriore 20% dell’utilizzo della plastica nel packaging della nostra linea Taglio fresco è dunque un traguardo importante che ci prefiggiamo di portare a termine entro la fine del 2022”.

Inoltre, per favorire soluzioni efficienti di economia circolare, nello stabilimento di Felino (Pr) Citterio ha anche installato un impianto di cogenerazione alimentato dagli scarti della lavorazione del prosciutto crudo che produce energia elettrica e termica; mentre a Santo Stefano Ticino è stato installato un impianto di cogenerazione a metano che evita di immettere nell’atmosfera circa 2000 tonnellate di CO2.

Citterio For Our Planet non significa però solamente meno plastica ed efficientamento energetico, ma racchiude anche i concetti di Benessere Animale e Impegno Sociale. Citterio investe da oltre 10 anni nel Benessere Animale, e dal 2016 in allevamenti propri, che garantiscano determinati standard qualitativi e di serietà, per una produzione “cruelty-free”. Inoltre, tra i valori fondanti di Citterio troviamo anche un impegno etico e sociale, con il sostentamento a numerose onlus, che si occupano di raccolta di generi alimentari e recupero delle eccedenze contro lo spreco, e a piccole associazioni come la Fondazione Corti.

We Sea, Mare Aperto contrasta il declino degli stock ittici

A distanza rispettivamente di 50 e 30 anni dalla loro istituzione, la Giornata Mondiale dell’Ambiente prevista per il 5 giugno e la Giornata Mondiale degli Oceani dell’8 giugno rischiano di passare quasi inosservate agli occhi di un’opinione pubblica oggi concentrata sugli altri eventi di attualità. Queste ricorrenze, tuttavia, sono più che mai rilevanti, richiamandoci alla consapevolezza che le risorse del pianeta non sono né illimitate né sostituibili.

Oltretutto, quest’anno la Giornata Mondiale dell’Ambiente viene a coincidere l’Overshoot day, ossia la data in cui in sono state consumate tutte le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni, comportando l’utilizzo di quelle destinate agli anni a venire. Tale concomitanza conferisce maggior significato e urgenza sia il tema scelto per la celebrazione del 5 giugno, “Only One Earth“, ovverosia non esistono alternative a un’azione collettiva che protegga e ripristini l’ambiente, sia quello per la Giornata Mondiale degli Oceani: “Revitalization: Collective Action for the Ocean”. Non ci può essere un pianeta sano, infatti, se gli oceani sono malati.

Mare Aperto: il programma Wea Sea per la salvaguardia delle risorse ambientali
Mare Aperto, tra le principali aziende attive in materia di sostenibilità nel comparto delle conserve ittiche, è impegnata, insieme alla casa madre Jealsa nella salvaguardia delle risorse ambientali attraverso l’implementazione del Programma We Sea che consta in cinque differenti linee d’azione.

In particolare, l’azienda si trova perfettamente allineata all’ONU nel perseguire l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030 – “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile” – garantendo che la materia prima impiegata nelle sue conserve ittiche provenga al 100% da fonti di approvvigionamento sostenibile: da pesca controllata e regolamentata che garantisca la piena tracciabilità delle risorse, come esplicitato all’interno dell’asse We Buy&Sea.

A riprova del rigore con cui questa promessa viene convertita in fatti concreti, figurano la collaborazione con la International Seafood Sustainability Foundation (ISSF), l’adesione all’International Pole & Line Foundation (IPNLF) e la certificazione della flotta di pescherecci da parte di Marine Stewardship Council (MSC), Friends of the Sea (FOS) e Atún de Pesca Responsable (APR), che impone standard di sostenibilità e di trasparenza/tracciabilità particolarmente stringenti. Inoltre, il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente si trova spontaneamente anticipato e declinato in altri due punti di We Sea che riguardano l’energia (We Care&Sea) e l’economia circolare (We Invest&Sea).

Mare Aperto e Jealsa puntano sulla energia da fonti rinnovabili generata dai parchi eolici propri e partecipati. Grazie a questa scelta lungimirante, infatti, dal 2019 il Gruppo conserviero compensa la totalità delle sue emissioni di CO2. Per quanto concerne la circolarità, invece, il 100% della materia prima viene recuperato e valorizzato attraverso un proprio ecosistema di aziende specializzate. In questo modo le parti del pescato non destinate all’alimentazione umana sono recuperate e trasformate in prodotti di alta qualità che soddisfano mercati quali l’acquacoltura, il pet food e l’industria cosmetica. Il rispetto per l’ambiente si riflette anche nel packaging, con la dismissione delle materie plastiche e l’utilizzo di solo materiale riciclabile: banda stagnata e cartoncino certificato FSC per le confezioni cluster.

“Attraverso We Sea promuoviamo molteplici progetti volti a ridurre la nostra impronta globale, migliorare la nostra efficienza energetica o combattere lo spreco alimentare. We Sea è l’ombrello sotto il quale vengono riunite tutte le nostre azioni a favore della sostenibilità, nella sua accezione più ampia e trasversale”, dichiara Ángeles Claro, Responsabile del programma We Sea.

Crai, partono nuovi progetti a favore dell’ambiente

Si fa sempre più concreta l’attenzione del Gruppo CRAI per l’ambiente. Il prossimo 5 giugno, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, prenderà il via il nuovo progetto di CSR dell’insegna che realizzerà 16 progetti di riqualificazione ambientale e forestazione con la messa a dimora di oltre 6000 alberi, attività che si inseriscono nella Campagna nazionale di forestazione Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.

Due le principali finalità: contrastare i cambiamenti climatici favorendo attraverso gli alberi il naturale assorbimento delle emissioni di CO2 e migliorare la qualità della vita in aree sottoposte a un forte stress ambientale. Molti e importanti i benefici della riqualificazione delle aree, quali la mitigazione delle temperature e del rumore, il miglioramento della qualità dell’aria, il consolidamento del terreno, l’ampliamento della biodiversità vegetale e animale.

Un gesto concreto di CRAI che coinvolge 16 aree dislocate in diverse regioni d’Italia da Nord a Sud della Penisola.

“Ci impegniamo a restituire valore ai territori in cui operiamo sotto molteplici forme ed iniziative” – dichiara Marco Bordoli, Amministratore Delegato di CRAI Secom – “che apportino vantaggi concreti e duraturi alla comunità per essere nel cuore dell’Italia, come recita il nostro pay off. Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto di CSR nazionale che contribuirà a migliorare la qualità della vita nelle zone interessate dagli interventi. Un’operazione dalla forte valenza socio-ambientale che il Gruppo Crai ha supportato a tutti i livelli, sostenendone per intero il costo”.

Questa iniziativa di forestazione – che vede coinvolte le seguenti insegne del Gruppo: Crai, Caddy’s, Piumè, Proshop, Risparmio Casa, Vitulano – è coerente con l’approccio del Gruppo Crai alle attività di social responsibility, da sempre focalizzato sulle persone e sull’ambiente.

“Siamo orgogliosi di iniziare questo percorso con il Gruppo Crai. Grazie all’adesione del Gruppo alla Campagna Mosaico Verde abbiamo l’opportunità di dare il via a nuovi progetti volti alla rigenerazione ambientale dei territori italiani e alla tutela del patrimonio boschivo – ha dichiarato Sandro Scollato, Amministratore Delegato di AzzeroCO2 – Un contributo concreto che dimostra come le aziende possano fare la propria parte per lo sviluppo di un’economia sostenibile del Paese. L’iniziativa rientra nel progetto europeo ‘LIFE Terra’ che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori”.

La campagna di lancio multi-soggetto ha preso il via lo scorso 31 maggio sui principali quotidiani nazionali e su tutti i media del Gruppo (radio CRAI, craiweb, craispesa online, e sui canali social del Gruppo Crai Facebook, Instagram). La campagna di comunicazione realizzata dall’agenzia Mosquito e creativamente molto originale, prevede anche attività digital.

San Carlo allarga la gamma veggy, arrivano i nuovi Quadrotti

Alla gamma di prodotti che hanno saputo coniugare benessere e gusto si uniscono ora i nuovi Quadrotti con carota, riso e lenticchie, gli snack croccanti dal colore sorprendente dato solo dai loro ingredienti 100% naturali, ottima fonte di proteine vegetali e fibre, perfetti per chi desidera una pausa che unisca benessere ma senza rinunciare al gusto.

Come gli altri prodotti Veggy Good anche i nuovi arrivati non contengono glutine, lievito, coloranti, conservanti e cotti al forno. I quadrotti sono ideali sia per vegani che per vegetariani, come spuntino spezza fame, sono naturalmente irresistibili in ogni momento della giornata: per le pause al lavoro, per un aperitivo healthy a casa o al parco in mezzo al verde.

I quadrotti Veggy Good incontrano le esigenze di consumatori giovani, metropolitani, attivi, che amano il contatto con la natura e sono perfetti per chiunque voglia godersi una pausa leggera senza sensi di colpa. Equilibrati e genuini, rappresentano la soluzione ideale anche per gli sportivi, tanto da essere stati scelti come prodotto ufficiale dalla Federazione Ginnastica D’Italia.

Veggy Good è un brand attento all’ambiente: la produzione dei quadrotti è infatti realizzata in un impianto che utilizza energia da fonti rinnovabili, mentre il pack è prodotto con carta certificata FSC proveniente da foreste gestite in maniera etica e responsabile ed è riciclabile nella carta.

“Dal lancio ad oggi l’intera gamma Veggy Good ha avuto riscontri molto positivi dal mercato. Gli aspetti nutrizionali e il mondo benessere sono sempre più importanti per i consumatori, come anche l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente – ha dichiarato Susanna Vitaloni, Vice Presidente e Amministratore Delegato San Carlo. Questo ci ha portato ad ampliare la linea con un nuovo snack, i Quadrotti con Carota, ideali per una pausa di relax in ogni momento della giornata, prodotti esclusivamente attraverso l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili e dal packaging 100% riciclabile”.

Il brand sarà supportato durante l’anno da importanti investimenti nel digitale con l’obiettivo di rafforzare l’awareness sul pubblico in target, inserendo il prodotto nel momento di consumo principale: una pausa benessere e gustosa, per far scoprire ai consumatori il vero gusto della natura che si trova dentro ogni sacchetto Veggy Good.

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