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Tag: ecosostenibilità

Stanziati 20 milioni di euro per la transizione energetica di PAC 2000A Conad

BNL BNP Paribas ha finalizzato un’operazione di leasing del valore di 20 milioni di euro a favore di PAC 2000A, la cooperativa del Gruppo Conad con una rete di vendita che si estende in Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia: ciò permetterà di effettuare interventi di efficientamento finalizzati a ridurre i consumi energetici, i costi di gestione e le emissioni.

I punti vendita di PAC 2000A nelle cinque regioni di competenza e le piccole e medie aziende territoriali della cooperativa potranno avere un più agevole accesso al credito per effettuare interventi quali, a titolo di esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici, la sostituzione di banchi frigo, dei corpi illuminanti o degli impianti di condizionamento. La banca, che ha operato per il tramite della propria Industry “Food, Beverage & Retail” del Large Corporate, ha messo a disposizione un plafond per finanziamenti leasing, che potrebbe crescere ulteriormente in considerazione del forte interesse finora registrato tra gli esercenti che hanno già presentato numerose richieste. L’operazione favorisce il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’agenda ONU 2030 e si inquadra nel “Programma Sviluppo Eccellenze del Made in Italy” di BNL BNP Paribas, che ha come obiettivo sostenere le piccole e medie imprese italiane tramite accordi con grandi Capofiliera.

“Questa operazione è la dimostrazione del nostro impegno quotidiano e concreto per limitare l’impatto delle attività in tutti gli ambiti, dalla logistica al packaging, dai consumi energetici dei magazzini e dei punti vendita alla produzione di rifiuti. Per noi di Conad esiste un solo modo di fare business, ovvero farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni che si concretizzano nel programma “Sosteniamo il Futuro” e l’accordo con BNL BNP Paribas costituisce un passo importante per permettere ai nostri soci di perseguire questi obiettivi” commenta Francesco Cicognola, Direttore Generale di PAC 2000A Conad.

“Questo accordo ha visto coinvolte in modo sinergico tante professionalità in diversi settori della Banca e del Gruppo, al fine di offrire soluzioni integrate per i nostri grandi clienti e per le loro filiere. Rientra nella nostra strategia di vicinanza al territorio e al tessuto imprenditoriale, per supportare le aziende in un’ottica di crescita innovativa e sostenibile” aggiunge Mariaelena Gasparroni, Head of Corporate Banking di BNL BNP Paribas.

“Come BNL Leasing mettiamo a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how per essere vicini agli esercenti Conad nel loro percorso di transizione energetica. Per questo abbiamo costruito un’operazione finanziaria che, grazie al supporto di PAC 2000A, consente di poter finanziare i beni necessari con tutti i vantaggi del leasing, in tempi rapidi e a condizioni dedicate” conclude Antonio Schiavo, Direttore Generale di BNL Leasing.

Zero, il nuovo olio di Costa d’Oro certifica l’assenza di pesticidi

Costa d’Oro lancia Zero, il primo olio sul mercato italiano certificato zero pesticidi residui. Si tratta di una novità che riscrive gli standard di eccellenza della produzione olearia italiana, una bottiglia in cui qualità, sicurezza e rispetto della biodiversità sono valori preziosi e convivono in un extra-vergine pensato per un target di consumatori ampio e sempre più attento a ciò che porta in tavola.

Ogni fase del processo produttivo in Costa d’Oro segue un codice etico che impone altissimi standard di qualità. Per il nuovo Costa d’Oro Zero, l’azienda ha previsto un’ulteriore certificazione, curata da un organismo terzo come SGS Italia, che consente di individuare l’eventuale presenza di oltre 260 tipologie di prodotti chimici. Solo l’olio in cui queste molecole sono al di sotto della soglia di quantificazione analitica di 0,01 mg/kg (cosiddetto Zero Tecnico) ottiene in etichetta il marchio zero pesticidi residui. Ciò significa che i fitofarmaci consentiti dalla legge per proteggere le piante nella fase di coltivazione non sono più presenti nel prodotto finito, assicurando a chi lo acquista di non ingerire pesticidi. Inoltre, le bottiglie Costa d’Oro Zero sono tracciabili su blockchain attraverso il QR code presente in etichetta in un’ottica di totale trasparenza verso il consumatore finale.

Zero è un olio extra-vergine estratto a freddo, dal colore verde vivace e dal profumo fruttato ed equilibrato. Al gusto risulta armonioso con leggere note erbacee. Raffinato anche nel gusto del piccante e dell’amaro con piacevoli note di mandorla e gradevole sottofondo di vaniglia. Si esprime a pieno con i piatti caldi come sughi e zuppe.

La sfida raccolta dall’azienda di Spoleto è preservare autenticità, qualità e ricchezza organolettica dei suoi oli rafforzando il legame col territorio e puntando sempre più su una produzione che sia anche rispettosa della biodiversità e dell’ambiente. In quest’ottica Costa D’Oro ha presentato all’ultima edizione di Tuttofood anche il piano di sostenibilità “Planet O-live” per ridurre il proprio impatto ambientale con una serie di azioni concrete tra cui la riduzione dei pesticidi, l’uso più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti, la gestione del suolo mediante l’inerbimento, l’utilizzo di energie rinnovabili negli stabilimenti produttivi, gli accordi di filiera per sostenere la produzione italiana, il recupero e la piantumazione di nuovi ulivi, fino alla tracciabilità di ogni fase di produzione.

Consapevolezza e sensibilità, è tempo del quarto bilancio di sostenibilità per Orsero

Orsero S.p.A., azienda che importa e distribuisce prodotti ortofrutticoli freschi e quotata sul mercato Euronext Star Milan di Borsa Italiana, ha presentato il suo quarto Bilancio di Sostenibilità. Il documento fornisce una panoramica trasparente e dettagliata delle attività e performance del Gruppo Orsero sul fronte della Corporate Social Responsibility.

Tra gli impegni in tema di sostenibilità che il Gruppo Orsero ha portato avanti nel corso del 2022 ci sono:

Riconoscere il valore delle persone
Orsero si impegna a riconoscere il valore di ogni individuo in qualunque contesto e a investire sui dipendenti e sulla loro crescita professionale. Offre rapporti lavorativi stabili – degli oltre 1700 dipendenti, l’84% è assunto a tempo indeterminato – e corsi di formazione – oltre 14.200 ore erogate nel 2022 – tra cui attività specifiche sulla sostenibilità, che lo scorso anno sono state dedicate allo spreco alimentare. Attiva, inoltre, progetti a favore delle comunità locali, come la partnership stretta nel 2022 da Hermanos Fernandez Lopez, società spagnola del Gruppo, e la Gasol Foundation, impegnata a ridurre e prevenire l’obesità infantile attraverso iniziative che promuovono lo sport e la sana alimentazione.

Sviluppare filiere sostenibili
Orsero ha un approccio responsabile lungo tutta la catena di fornitura: instaura rapporti di fiducia con gli oltre 1800 fornitori presenti in più di 90 Paesi, presta attenzione all’utilizzo responsabile delle risorse naturali e rispetta i diritti imprescindibili di ogni persona. Per supportare questa condotta, nel 2022 il Gruppo ha deciso di diventare membro di SEDEX (Supplier Ethical Data Exchange), organizzazione che offre la più ampia piattaforma europea per la raccolta e l’elaborazione dei dati sulla performance di sostenibilità delle catene di fornitura.

Ridurre l’impatto sul pianeta
Il Gruppo lavora ogni giorno per limitare le esternalità generate dalle proprie attività, contribuendo alla tutela di un patrimonio comune, e per monitorare costantemente i propri impatti. In un’ottica di miglioramento continuo, l’indice di consumo energetico dei magazzini di Orsero è sceso del 9% nell’ultimo quinquennio. Inoltre, in tema di packaging, il Gruppo porta avanti la conversione, arrivata al 98%, delle confezioni a marchio F.lli Orsero in materiale circolare (riciclabile, compostabile, biodegradabile o riutilizzabile).

Promuovere un’alimentazione sana e sostenibile
Garantire rigorosi standard di tracciabilità, qualità e sicurezza alimentare è una delle priorità di Orsero, che nel 2022 si traduce in oltre 7.000 controlli sui prodotti, effettuati ogni giorno in Europa. L’anno scorso Orsero ha deciso di condividere il proprio impegno per un sistema alimentare più sano e sostenibile attraverso Reflection, un’installazione dedicata alla sensibilizzazione sul tema della lotta allo spreco alimentare, che in 5 giorni ha coinvolto in un’esperienza immersiva più di 3.000 persone a Milano, e ha registrato oltre 15.000 visitatori online. Il cuore della strategia di Orsero è la lotta allo spreco alimentare, tema trasversale alle diverse aree di impegno, che il Gruppo porta avanti ogni giorno grazie a partnership con diversi soggetti impegnati su questo fronte, tra cui FEBA (European Food Banks Federation) a livello europeo, RECUP e Too Good to Go in Italia. Nel 2022 gli sforzi del Gruppo hanno permesso di salvare 856 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, evitando lo spreco di 3 km2 di suolo, 159,31 tons di CO2e già emesse, 302,35 megalitri di acqua, e di donare oltre 4 milioni di porzioni di frutta e verdura.

“Nel 2022 abbiamo raccolto i primi risultati della nostra strategia di sostenibilità. In un gruppo dinamico come il nostro questo approccio richiede consapevolezza e sensibilità comuni” ha dichiarato Raffaella Orsero, Vicepresidente e CEO di Orsero. “Per sostenere gli sforzi di tutti e supportare la progressiva gestione locale del tema, abbiamo definito il nostro sistema di governance della sostenibilità, identificando figure di coordinamento a livello di Gruppo per temi trasversali e Country Leader per ogni Paese in cui operiamo. Inoltre, a testimonianza dell’impegno che il Gruppo sta dedicando all’implementazione del Piano Strategico di Sostenibilità, il CdA ha deciso di comunicare al mercato gli obiettivi annuali in ambito ESG”.

Il Bilancio di Sostenibilità 2022, redatto in conformità agli standard GRIC (Global Reporting Initiative), è disponibile su www.orserogroup.it all’interno della sezione Sostenibilità.

Eco-logistica, Conad sperimenta l’utilizzo di pallet completamente riciclato

L’impegno profuso da Conad per una logistica sostenibile si arricchisce di un nuovo tassello grazie a un progetto nato dalla partnership fra CPR System e Lucart. L’obiettivo è la produzione e l’utilizzo di pallet attraverso il recupero di materiali di scarto post consumo, con una tecnologia di riuso e riutilizzo virtuoso.

Il materiale principale con cui è prodotto il pallet, fornito dalla Lucart, è costituito da granuli plastici (GranPlast) derivanti dal recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, residuo della lavorazione per il recupero della componente cellulosica, e consente di chiudere il cerchio del recupero creando grandi vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business.

Conad ha già sperimentato l’utilizzo di questi nuovi pallet sostenibili in un’area di test – corrispondente alla rete di vendita lombarda ed emiliana (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) con l’obiettivo di estendere la pratica virtuosa a tutta la rete Conad in un secondo momento. Si tratta di un progetto profondamente innovativo per il settore della logistica e consiste nello stampaggio di pallet con materiali plastici compositi da riciclo omogenei o eterogenei garantendo un ottimo grado di automazione in tutte le fasi di produzione e la massima efficienza e competitività economica, oltre a importanti benefici a livello ambientale. I pallet, dotati di etichette di tracciabilità e tag, sono ulteriormente rinforzati con una carica aggiuntiva ottenuta dal riciclo di laminati in resina poliestere rinforzati con fibra di vetro, sono dotati di ottima stabilità termica, e sono completamente riutilizzabili e riciclabili a fine vita.

È boom dell’agroalimentare nostrano ma preoccupa l’Italian Sounding

La Lombardia è la prima regione italiana per valore generato dalla filiera agroalimentare con quasi 40 miliardi di euro di fatturato (39,8) e quasi 10 di esportazioni (9,6 mld), il 16% del totale nazionale: i dati sono emersi durante la presentazione del settimo forum che si terrà a Bormio a giugno “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni” organizzato da The European House – Ambrosetti. 

“Da ormai tre anni viviamo n una condizione di crisi permanente dettata dall’emergenza Covid, dalle tensioni internazionali e dal cambiamento climatico” commenta Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti. “Un contesto in cui la filiera agroalimentare deve essere tutelata per mantenersi strategica così come il Food&Beverage che è naturalmente collegato ad essa: il settore rappresenta oggi 27 miliardi di valore aggiunto, quasi 160 miliardi di fatturato annuo e circa 490 mila occupati”.

La filiera agroalimentare italiana sostiene circa 30 macro-filiere per un valore aggiunto complessivo pari a circa il 16,4% del PIL. Un contributo fondamentale è arrivato dalla crescita delle esportazioni al livello record di 58,8 miliardi di euro nel 2022, un valore che sfonda la barriera dei 60 miliardi di euro se si considera anche il tabacco. Tuttavia la performance della filiera italiana è ancora inferiore a quella dei principali competitor europei: l’Italia è solo 5° in Europa per valore del proprio export. C’è un potenziale ancora da esprimere frenato dall’elevata frammentazione della filiera composta per lo più da piccole imprese e da fenomeni quali l’Italian Sounding.

A Bormio verranno presentate due ricerche realizzate ad hoc: “la prima è un’analisi aggiornata del fenomeno dell’Italian Sounding, del giro d’affari legato ai prodotti che emulano il “Made In Italy” e del loro impatto sulle esportazioni italiane mentre la seconda,  “(R)evoluzione Sostenibile della filiera agroalimentare”, approfondisce il rapporto dei consumatori con i consumi sostenibili e salutari” aggiunge De Molli.

Alla conferenza stampa di presentazione del Forum Food & Beverage ha partecipato anche Zefferino Monini, il Presidente di Monini, azienda che ha varato il piano di sostenibilità A Hand for the Future, un percorso composto da oltre 25 progetti per un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro. Tra i progetti più significativi messi in cantiere c’è Bosco Monini, un polmone verde che sta nascendo tra Umbria, Toscana e Puglia da 1 milione di nuovi olivi piantati prevalentemente in aree abbandonate e che rappresenta il modello di olivicoltura che l’azienda vuole condividere con la filiera.

“Bosco Monini ci consente di entrare nel primo anello della filiera e di produrre in maniera sostenibile e rispettosa delle risorse – acqua, suolo, biodiversità – più olio che sia italiano fin dall’origine, biologico e di qualità certa e costante nel tempo” ha spiegato Zefferino Monini. “L’Italia, pur essendo uno dei principali Paesi produttori di olio, è infatti gravemente deficitaria di materia prima: ogni anno importiamo circa 2/3 del nostro fabbisogno, regalando letteralmente buona parte del valore della filiera all’estero. Una situazione insostenibile – quest’anno in particolare – che vogliamo contribuire a sanare, proponendo un modello basato sull’innovazione e sulla costante ricerca della qualità”.

Nuovo packaging per le cialde compostabili di Caffè Motta

Caffè Motta rinnova la linea di cialde compostabili, disponibili nella doppia versione Espresso Bar ed Espresso Cremoso. In linea col nuovo posizionamento premium del brand Caffè Motta nel segmento in crescita del monoporzionato, le cialde compostabili si presentano con un packaging rinnovato, dominato da un colore nero brillante per la versione Espresso Bar e dall’arancione per l’Espresso Cremoso.

Le cialde Caffè Motta sono certificate compostabili e possono essere conferite nella raccolta dell’organico, mentre le bustine, che le avvolgono singolarmente, sono 100% riciclabili nella plastica.

Espresso Bar è la miscela composta dalla selezione delle migliori origini di caffè Robusta provenienti da Africa Centrale, Indonesia e Asia occidentale miscelati con caffè Arabica sudamericani. Espresso Cremoso è la miscela composta dalla dolcezza e la fine acidità di caffè Arabica e dall’intensità e la sciropposità di caffè Robusta, arricchita da note aromatiche di nocciola tostata e legni pregiati. Presenta un profilo di tostatura medio scura e una corposità consistente, per un caffè contraddistinto da un profumo unico e una gradevole amarezza al palato.

Le cialde compostabili Caffè Motta sono disponibili in confezioni da 30 o 50 pezzi.

Earth Day, per FederBio la transizione ecologica è il miglior investimento sul futuro

“Investiamo nel nostro Pianeta” è il tema scelto per celebrare il 53esimo Earth Day, la giornata mondiale dedicata alla sostenibilità ambientale e alla salvaguardia del nostro Pianeta che si celebra il 22 aprile.

Secondo FederBioil miglior investimento per tutelare la Terra è la transizione ecologica verso sistemi agroalimentari sostenibili e rispettosi degli ecosistemi. In linea con le politiche Ue che, con il Green Deal, le strategie Farm to Fork, Biodiversità e il Piano d’Azione europeo per il bio, si sono date l’ambizioso obiettivo di triplicare i terreni coltivati a biologico entro il 2030, riconoscendo i benefici ambientali sociali ed economici che l’agricoltura biologica può offrire, FederBio invita ad adottare stili produttivi più sostenibili e a scegliere un’alimentazione a base di cibo biologico, attenta alla stagionalità e alla prossimità di produzione, con un ridotto apporto di carne.

Il Rapporto “Study on the environmental impacts of achieving 25% organic land by 2030” di Nicolas Lampkin and Katrin Padel, recentemente presentato, delinea e quantifica i benefici – in termini ambientali, di mitigazione dei cambiamenti climatici, riduzione dell’inquinamento da azoto e miglioramento della biodiversità – che si otterrebbero con il raggiungimento del 25% di terreni agricoli biologici nell’Ue. In particolare, sottolinea lo studio, le emissioni totali di gas serra sarebbero ridotte fino a 68 milioni di tonnellate di Co2 l’anno con una diminuzione del 15% delle emissioni totali di gas serra dell’agricoltura dell’UE-27, mentre la biodiversità aumenterebbe del 30% sui terreni agricoli biologici rispetto a quelli non bio. Lo studio evidenzia, inoltre, che la conversione al biologico determinerebbe la riduzione del 90-95% dell’uso dei pesticidi, consentendo così di raggiungere un altro obiettivo ambizioso della strategia Farm to Fork: la diminuzione del 50% dell’utilizzo dei pesticidi chimici entro il 2030.

“Abbiamo solo una Terra e va tutelata – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. Come attesta l’autorevole Rapporto Lampkin-Padel, la transizione agroecologica verso sistemi sostenibili e circolari come quello biologico contribuirebbe a ridurre significativamente l’inquinamento da azoto, a salvaguardare le risorse ecologiche e la biodiversità, mitigando contemporaneamente gli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico. Serve dunque un veloce cambio di paradigma sia nel modo di produrre che di consumare cibo. Scegliere bio significa salvaguardare le risorse naturali del Pianeta per le generazioni future, ecco perché riteniamo importante sensibilizzare a scelte alimentari amiche della Terra”.

MD, +11% dei ricavi, fatturato a quasi 3,4 miliardi di euro

MD ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita dell’11% superando i 3,4 miliardi di euro di fatturato. Sale il patrimonio netto a 513 milioni di euro (+10,40% rispetto al 2021) mentre l’EBITDA Margin normalizzato, si attesta a 202,17 milioni di euro (6,07%) e l’utile netto tocca i 72,4 milioni di euro (2,7%). Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale realizzato dall’Area Studi Mediobanca, MD si conferma campione di crescita nel settore tra il 2017 e il 2021 grazie a un incremento medio annuo quasi a doppia cifra: +9,7%.

“Questi risultati sono il frutto del grande impegno di tutta la squadra di lavoro che ringrazio” commenta Patrizio Podini, Presidente di MD. “Il difficile periodo che stiamo attraversando ci impone scelte ponderate e volte alla creazione di maggiori opportunità per tutti. Vogliamo contribuire attivamente alla costruzione di un futuro migliore mettendo al centro della nostra visione imprenditoriale i clienti, i collaboratori, i fornitori e l’ambiente circostante. Vogliamo rimanere coerenti con i nostri ideali e con la nostra vocazione originaria, continuando a proporci come punto di riferimento di qualità e di convenienza a tutela del potere d’acquisto degli italiani”.

Nonostante il 2022 sia stato caratterizzato da un forte incremento dei costi energetici e delle materie prime, MD ha contenuto i rincari assorbendone una parte a beneficio dei propri clienti. Gli investimenti nell’ultimo anno hanno sfiorato i 200 milioni di euro (197). Per supportare la crescita prevista nei prossimi anni, MD potrà contare sulla piena operatività del polo logistico di Cortenuova (Bg) e sulla realizzazione di un silos automatizzato presso la sede di Gricignano di Aversa (Ce) in grado di stoccare circa 15.000 posti pallet, pienamente funzionante dallo scorso marzo. Un investimento di 15 milioni di euro. Gli investimenti fatti hanno portato alla creazione di nuovi posti di lavoro: nel 2022 ci sono state 1.352 nuove assunzioni che hanno portato il numero dei collaboratori a 8.517 unità. Per il 2023 è previsto un importante piano di formazione professionale.

Per rafforzare la propria presenza sul mercato e proseguire nel percorso intrapreso, MD prevede nel 2023 investimenti per oltre 170 milioni di euro destinati all’apertura di 38 nuovi negozi, di cui 28 diretti e 10 in affiliazione, oltre al proseguimento del piano di ammodernamento della rete e della formazione del proprio personale di punto vendita per offrire un servizio sempre più qualificato.

“Pubblicheremo nella seconda metà dell’anno il nostro primo bilancio sulla sostenibilità, con il claim La buona spesa non solo a parole. Questo primo bilancio rappresenterà il mezzo per diffondere una sensibilità ed un impegno alla sostenibilità che MD sta già implementando in tutti i suoi processi aziendali e per condividere con i suoi stakeholder i progetti e le iniziative introdotte negli ultimi anni e gli obiettivi futuri” ha concluso la Vice Presidente Maria Luisa Podini.

Dm – drogerie markt si associa a Federdistribuzione

Dm – drogerie markt entra nel gruppo di aziende associate a Federdistribuzione che riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia. dm è presente in Italia da quasi 6 anni e dispone attualmente di 75 punti vendita nel nostro Paese, impiega 600 collaboratori e contribuisce a generare un fatturato riferito al gruppo di 13,6 miliardi di euro.

“Siamo felici di accogliere dm – drogerie markt tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Viviamo un contesto economico complesso che richiede coesione nella rappresentanza delle istanze di settore, ed è grazie allo stimolo che arriva dai nostri associati, sempre più numerosi, che portiamo avanti tutte le iniziative che guardano al futuro del commercio moderno. Con l’ingresso di dm – drogerie markt aggiungiamo un ulteriore contributo al nostro lavoro, che ha l’obiettivo primario di sostenere lo sviluppo e la crescita delle imprese”.

Francesco Gargiulo, Direttore Vendite e Personale di dm Italia, ha aggiunto: “Ne condividiamo a pieno la filosofia e siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di Federdistribuzione, realtà che da sempre contribuisce alla crescita del Paese mantenendo alta l’attenzione rispetto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. In dm lavoriamo costantemente per migliorare i servizi e i prodotti dell’azienda e l’accelerazione della digitalizzazione è una delle nostre priorità facendo però attenzione alla sostenibilità, in modo particolare sotto il punto di vista ambientale attraverso la continua ricerca di ingredienti naturali e biologici, l’utilizzo di materie prime e imballaggi riciclati e la scelta di prodotti a ridotto impatto ambientale”.

Studio IBM, per favorire la crescita sostenibile le aziende devono investire in tecnologia

Secondo un nuovo studio globale condotto da IBM e The Consumer Goods Forum, il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo sta allineando i propri obiettivi operativi e di sostenibilità, con il 77% degli intervistati che concorda sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. I partecipanti hanno indicato che le loro aziende aumenteranno i budget dedicati alla tecnologia del 34% nei prossimi tre anni, al fine di mantenere la promessa relativa alla sostenibilità.

Allo studio, “Riprogettare i valori del marchio: scopo e profitto convergono nelle operazioni principali,” hanno partecipato 1.800 dirigenti delle aziende di beni di consumo di 23 paesi. Il report evidenzia che queste aziende stanno integrando la sostenibilità nelle loro operazioni, ricalibrandone la misurazione e la rendicontazione e aumentando i loro investimenti in tecnologia per poter raggiungere gli obiettivi prefissati.

“Il mondo sta cambiando rapidamente e i Fast-moving consumer goods (FMCG) e i consumatori ne stanno prendendo atto”, ha detto Ruediger Hagedorn, End-to-End Value Chain Director CGF. “In che modo le aziende di questo settore si stanno preparando per un futuro più sostenibile ed efficiente, sfruttando le nuove tecnologie? Questo report fornisce interessanti informazioni su ciò che, a livello globale, determina il processo decisionale, che plasmerà il nostro futuro”.

I risultati principali dello studio
L’integrazione di sostenibilità e operation: il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo intervistati sta allineando gli obiettivi operativi con quelli relativi alla sostenibilità per ottimizzare gli investimenti e gli sforzi, il 77% concorda anche sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. Questa integrazione strategica si traduce in iniziative quali: imballi sostenibili, processi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e approvvigionamento etico dei materiali.

Ricalibrare la misurazione e il reporting sulla sostenibilità: quasi il 75% dei leader concorda sulla necessità di ricalibrare il modo in cui vengono misurati gli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, molti non sono in grado di monitorare e misurare i progressi in tempo reale. Lo studio sottolinea l’importanza di stabilire una solida base di dati e migliorare le capacità di raccolta degli stessi per promuovere trasparenza e fiducia.

Utilizzo della tecnologia per rendere operativa la sostenibilità: le aziende si stanno rivolgendo alla tecnologia per rispettare in modo efficace le promesse di sostenibilità, con i leader che vedono più tecnologie avere un ruolo, come ad esempio automation (71%), analytics (69%), IoT (62%), AI (55%) e intelligent workflows (44%). Mentre riqualificano le loro attività relative alla supply chain, il 67% cita l’utilizzo di analisi predittiva e prescrittiva e il rilevamento della domanda basato sull’intelligenza artificiale (69%) utile a migliorare la gestione dell’inventario ed eliminare le scorte in eccesso. Stanno, inoltre, applicando flussi di lavoro basati sull’intelligenza artificiale (70%) e stanno iniziando ad adottare la tecnologia digital twin (26%) per promuovere l’efficienza.

“Nel mondo di oggi, i consumatori cercano attivamente brand che riflettano i loro valori, questo rende l’integrazione della sostenibilità un importante elemento di differenziazione per le aziende di beni di consumo e i retailer”, ha dichiarato Luq Niazi, Global Managing Partner for Industries IBM. “Una significativa integrazione della sostenibilità nelle operation del brand può essere raggiunta solo attraverso una solida combinazione di processi aziendali, tecnologia, partnership con l’ecosistema e collaborazione a livello manageriale tra produzione, IT, operation, supply chain e sostenibilità. Adottando questo approccio olistico, i manager del settore possono promuovere prestazioni aziendali sostenibili e attingere così a una quota maggiore della spesa dei consumatori”.

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