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Earth Day, per FederBio la transizione ecologica è il miglior investimento sul futuro

“Investiamo nel nostro Pianeta” è il tema scelto per celebrare il 53esimo Earth Day, la giornata mondiale dedicata alla sostenibilità ambientale e alla salvaguardia del nostro Pianeta che si celebra il 22 aprile.

Secondo FederBioil miglior investimento per tutelare la Terra è la transizione ecologica verso sistemi agroalimentari sostenibili e rispettosi degli ecosistemi. In linea con le politiche Ue che, con il Green Deal, le strategie Farm to Fork, Biodiversità e il Piano d’Azione europeo per il bio, si sono date l’ambizioso obiettivo di triplicare i terreni coltivati a biologico entro il 2030, riconoscendo i benefici ambientali sociali ed economici che l’agricoltura biologica può offrire, FederBio invita ad adottare stili produttivi più sostenibili e a scegliere un’alimentazione a base di cibo biologico, attenta alla stagionalità e alla prossimità di produzione, con un ridotto apporto di carne.

Il Rapporto “Study on the environmental impacts of achieving 25% organic land by 2030” di Nicolas Lampkin and Katrin Padel, recentemente presentato, delinea e quantifica i benefici – in termini ambientali, di mitigazione dei cambiamenti climatici, riduzione dell’inquinamento da azoto e miglioramento della biodiversità – che si otterrebbero con il raggiungimento del 25% di terreni agricoli biologici nell’Ue. In particolare, sottolinea lo studio, le emissioni totali di gas serra sarebbero ridotte fino a 68 milioni di tonnellate di Co2 l’anno con una diminuzione del 15% delle emissioni totali di gas serra dell’agricoltura dell’UE-27, mentre la biodiversità aumenterebbe del 30% sui terreni agricoli biologici rispetto a quelli non bio. Lo studio evidenzia, inoltre, che la conversione al biologico determinerebbe la riduzione del 90-95% dell’uso dei pesticidi, consentendo così di raggiungere un altro obiettivo ambizioso della strategia Farm to Fork: la diminuzione del 50% dell’utilizzo dei pesticidi chimici entro il 2030.

“Abbiamo solo una Terra e va tutelata – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. Come attesta l’autorevole Rapporto Lampkin-Padel, la transizione agroecologica verso sistemi sostenibili e circolari come quello biologico contribuirebbe a ridurre significativamente l’inquinamento da azoto, a salvaguardare le risorse ecologiche e la biodiversità, mitigando contemporaneamente gli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico. Serve dunque un veloce cambio di paradigma sia nel modo di produrre che di consumare cibo. Scegliere bio significa salvaguardare le risorse naturali del Pianeta per le generazioni future, ecco perché riteniamo importante sensibilizzare a scelte alimentari amiche della Terra”.

MD, +11% dei ricavi, fatturato a quasi 3,4 miliardi di euro

MD ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita dell’11% superando i 3,4 miliardi di euro di fatturato. Sale il patrimonio netto a 513 milioni di euro (+10,40% rispetto al 2021) mentre l’EBITDA Margin normalizzato, si attesta a 202,17 milioni di euro (6,07%) e l’utile netto tocca i 72,4 milioni di euro (2,7%). Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale realizzato dall’Area Studi Mediobanca, MD si conferma campione di crescita nel settore tra il 2017 e il 2021 grazie a un incremento medio annuo quasi a doppia cifra: +9,7%.

“Questi risultati sono il frutto del grande impegno di tutta la squadra di lavoro che ringrazio” commenta Patrizio Podini, Presidente di MD. “Il difficile periodo che stiamo attraversando ci impone scelte ponderate e volte alla creazione di maggiori opportunità per tutti. Vogliamo contribuire attivamente alla costruzione di un futuro migliore mettendo al centro della nostra visione imprenditoriale i clienti, i collaboratori, i fornitori e l’ambiente circostante. Vogliamo rimanere coerenti con i nostri ideali e con la nostra vocazione originaria, continuando a proporci come punto di riferimento di qualità e di convenienza a tutela del potere d’acquisto degli italiani”.

Nonostante il 2022 sia stato caratterizzato da un forte incremento dei costi energetici e delle materie prime, MD ha contenuto i rincari assorbendone una parte a beneficio dei propri clienti. Gli investimenti nell’ultimo anno hanno sfiorato i 200 milioni di euro (197). Per supportare la crescita prevista nei prossimi anni, MD potrà contare sulla piena operatività del polo logistico di Cortenuova (Bg) e sulla realizzazione di un silos automatizzato presso la sede di Gricignano di Aversa (Ce) in grado di stoccare circa 15.000 posti pallet, pienamente funzionante dallo scorso marzo. Un investimento di 15 milioni di euro. Gli investimenti fatti hanno portato alla creazione di nuovi posti di lavoro: nel 2022 ci sono state 1.352 nuove assunzioni che hanno portato il numero dei collaboratori a 8.517 unità. Per il 2023 è previsto un importante piano di formazione professionale.

Per rafforzare la propria presenza sul mercato e proseguire nel percorso intrapreso, MD prevede nel 2023 investimenti per oltre 170 milioni di euro destinati all’apertura di 38 nuovi negozi, di cui 28 diretti e 10 in affiliazione, oltre al proseguimento del piano di ammodernamento della rete e della formazione del proprio personale di punto vendita per offrire un servizio sempre più qualificato.

“Pubblicheremo nella seconda metà dell’anno il nostro primo bilancio sulla sostenibilità, con il claim La buona spesa non solo a parole. Questo primo bilancio rappresenterà il mezzo per diffondere una sensibilità ed un impegno alla sostenibilità che MD sta già implementando in tutti i suoi processi aziendali e per condividere con i suoi stakeholder i progetti e le iniziative introdotte negli ultimi anni e gli obiettivi futuri” ha concluso la Vice Presidente Maria Luisa Podini.

Dm – drogerie markt si associa a Federdistribuzione

Dm – drogerie markt entra nel gruppo di aziende associate a Federdistribuzione che riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia. dm è presente in Italia da quasi 6 anni e dispone attualmente di 75 punti vendita nel nostro Paese, impiega 600 collaboratori e contribuisce a generare un fatturato riferito al gruppo di 13,6 miliardi di euro.

“Siamo felici di accogliere dm – drogerie markt tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Viviamo un contesto economico complesso che richiede coesione nella rappresentanza delle istanze di settore, ed è grazie allo stimolo che arriva dai nostri associati, sempre più numerosi, che portiamo avanti tutte le iniziative che guardano al futuro del commercio moderno. Con l’ingresso di dm – drogerie markt aggiungiamo un ulteriore contributo al nostro lavoro, che ha l’obiettivo primario di sostenere lo sviluppo e la crescita delle imprese”.

Francesco Gargiulo, Direttore Vendite e Personale di dm Italia, ha aggiunto: “Ne condividiamo a pieno la filosofia e siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di Federdistribuzione, realtà che da sempre contribuisce alla crescita del Paese mantenendo alta l’attenzione rispetto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. In dm lavoriamo costantemente per migliorare i servizi e i prodotti dell’azienda e l’accelerazione della digitalizzazione è una delle nostre priorità facendo però attenzione alla sostenibilità, in modo particolare sotto il punto di vista ambientale attraverso la continua ricerca di ingredienti naturali e biologici, l’utilizzo di materie prime e imballaggi riciclati e la scelta di prodotti a ridotto impatto ambientale”.

Studio IBM, per favorire la crescita sostenibile le aziende devono investire in tecnologia

Secondo un nuovo studio globale condotto da IBM e The Consumer Goods Forum, il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo sta allineando i propri obiettivi operativi e di sostenibilità, con il 77% degli intervistati che concorda sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. I partecipanti hanno indicato che le loro aziende aumenteranno i budget dedicati alla tecnologia del 34% nei prossimi tre anni, al fine di mantenere la promessa relativa alla sostenibilità.

Allo studio, “Riprogettare i valori del marchio: scopo e profitto convergono nelle operazioni principali,” hanno partecipato 1.800 dirigenti delle aziende di beni di consumo di 23 paesi. Il report evidenzia che queste aziende stanno integrando la sostenibilità nelle loro operazioni, ricalibrandone la misurazione e la rendicontazione e aumentando i loro investimenti in tecnologia per poter raggiungere gli obiettivi prefissati.

“Il mondo sta cambiando rapidamente e i Fast-moving consumer goods (FMCG) e i consumatori ne stanno prendendo atto”, ha detto Ruediger Hagedorn, End-to-End Value Chain Director CGF. “In che modo le aziende di questo settore si stanno preparando per un futuro più sostenibile ed efficiente, sfruttando le nuove tecnologie? Questo report fornisce interessanti informazioni su ciò che, a livello globale, determina il processo decisionale, che plasmerà il nostro futuro”.

I risultati principali dello studio
L’integrazione di sostenibilità e operation: il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo intervistati sta allineando gli obiettivi operativi con quelli relativi alla sostenibilità per ottimizzare gli investimenti e gli sforzi, il 77% concorda anche sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. Questa integrazione strategica si traduce in iniziative quali: imballi sostenibili, processi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e approvvigionamento etico dei materiali.

Ricalibrare la misurazione e il reporting sulla sostenibilità: quasi il 75% dei leader concorda sulla necessità di ricalibrare il modo in cui vengono misurati gli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, molti non sono in grado di monitorare e misurare i progressi in tempo reale. Lo studio sottolinea l’importanza di stabilire una solida base di dati e migliorare le capacità di raccolta degli stessi per promuovere trasparenza e fiducia.

Utilizzo della tecnologia per rendere operativa la sostenibilità: le aziende si stanno rivolgendo alla tecnologia per rispettare in modo efficace le promesse di sostenibilità, con i leader che vedono più tecnologie avere un ruolo, come ad esempio automation (71%), analytics (69%), IoT (62%), AI (55%) e intelligent workflows (44%). Mentre riqualificano le loro attività relative alla supply chain, il 67% cita l’utilizzo di analisi predittiva e prescrittiva e il rilevamento della domanda basato sull’intelligenza artificiale (69%) utile a migliorare la gestione dell’inventario ed eliminare le scorte in eccesso. Stanno, inoltre, applicando flussi di lavoro basati sull’intelligenza artificiale (70%) e stanno iniziando ad adottare la tecnologia digital twin (26%) per promuovere l’efficienza.

“Nel mondo di oggi, i consumatori cercano attivamente brand che riflettano i loro valori, questo rende l’integrazione della sostenibilità un importante elemento di differenziazione per le aziende di beni di consumo e i retailer”, ha dichiarato Luq Niazi, Global Managing Partner for Industries IBM. “Una significativa integrazione della sostenibilità nelle operation del brand può essere raggiunta solo attraverso una solida combinazione di processi aziendali, tecnologia, partnership con l’ecosistema e collaborazione a livello manageriale tra produzione, IT, operation, supply chain e sostenibilità. Adottando questo approccio olistico, i manager del settore possono promuovere prestazioni aziendali sostenibili e attingere così a una quota maggiore della spesa dei consumatori”.

L’ecosostenibilità alla base della sinergia tra Carrefour e Intesa San Paolo

Intesa Sanpaolo e Carrefour Italia hanno sottoscritto un accordo che prevede l’attivazione di una linea di credito con caratteristiche ESG, destinata all’emissione di garanzie, per complessivi 55 milioni di euro. La linea di credito per il rilascio di garanzie, di cui potranno beneficiare tutte le società controllate da Carrefour Italia, comprende un meccanismo di incentivazione legato al raggiungimento di specifici target in ambito ESG (Environmental, Social and Governance).

L’operazione, strutturata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo guidata da Mauro Micillo, conferma il sostegno del Gruppo a favore della transizione energetica e a supporto degli investimenti legati al PNRR. Gli obiettivi prevedono la riduzione della quantità di packaging utilizzata nei prodotti a marchio Carrefour di oltre 1.000 tonnellate entro il 2025 e una diminuzione entro il 2025 di oltre il 40% delle emissioni di gas serra rispetto al 2019. Intesa Sanpaolo legherà il pricing delle garanzie rilasciate al raggiungimento dei target identificati. L’accordo si inserisce nella strategia del Gruppo Carrefour che si fonda sulla volontà e l’impegno costante a integrare i pilastri della sostenibilità nelle scelte quotidiane, promuovendo un modello di business capace di generare coerentemente valore economico, sociale ed ambientale.

L’impatto climatico è uno dei principali pilastri della nuova strategia, e gli impegni per ridurlo sono diversi e agiscono sia direttamente sulle emissioni che sui temi ad esso connessi, come la riduzione dei packaging nei punti vendita Carrefour. Un impegno che prevede diverse azioni: un piano di investimenti di oltre 50 milioni di euro al livello Gruppo per installare pannelli fotovoltaici sui tetti e parcheggi di oltre 100 punti vendita, accordi con i top 100 fornitori per rispettare la traiettoria climatica a 1.5 gradi, conversione entro il 2026 di tutti i packaging a marchio Carrefour in materiali compostabili, riciclabili o riutilizzabili e una riduzione di tonnellate di pack fino ad arrivare ad un totale di oltre 1.000 tonnellate rispetto al 2020.

“Siamo molto contenti di aver concluso questo accordo con Intesa Sanpaolo. La sostenibilità è per noi un punto importante della nostra strategia di business e lo dimostrano chiaramente gli obiettivi concreti che stiamo portando avanti” dichiara Luca Mammola, Chief Financial Officer di Carrefour Italia. “I risultati raggiunti saranno pubblici in un’ottica di sempre maggior trasparenza, che siamo convinti sia la strada giusta per aiutare i clienti a fare scelte migliori e sempre più consapevoli”.

“L’operazione con un’eccellenza come Carrefour dimostra come le realtà del settore siano sempre più attente agli impatti della propria attività sul territorio in cui operano e più in generale sull’ambiente” aggiunge Richard Zatta, Responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. “Il nostro Gruppo è da tempo fortemente impegnato nell’accompagnare le aziende verso percorsi di sviluppo che possano coniugare crescita aziendale e sostenibilità ambientale”.

Nuovo bilancio di sostenibilità per Andriani, rating in crescita

Essere agenti del cambiamento per ridistribuire valore e prosperità diffusa in favore delle persone, dell’ecosistema e della comunità: sono questi gli aspetti integrati nel modello di business di Andriani S.p.A., Società Benefit e B Corp che promuove un nuovo modo di fare impresa, innovativo, etico, sostenibile e rigenerativo, attraverso iniziative dettagliatamente descritte nel nuovo report, dallo scorso anno definito Relazione sulla Gestione di Sostenibilità.

La nuova edizione del documento, redatto in conformità ai nuovi GRI standard 2021 (in accordance), allo Standard BIA, allo Standard GBS 2013 e, da quest’anno, anche al Sustainability Accounting Standard Board (SASB), è asseverato dalla società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. secondo i criteri del principio ISAE 3000 Revised. Integrando obiettivi, attività, risultati e impatti di tipo ESG con aspetti più propriamente economico-finanziari – questi ultimi relativi esclusivamente ad Andriani S.p.A. – il report pone grande attenzione al coinvolgimento degli stakeholder, in linea con lo Standard AA1000, e alla descrizione del contributo al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in linea con il framework SDG Compass, e dei 10 Principi del Global Compact.

L’azienda ha ottenuto da Cerved Rating Agency una valutazione ESG pari a “AA”, con uno score di 75,8, una crescita di 1,9 punti rispetto all’anno precedente, e un livello di ESGe Risk Management Capability valutato come Very High. Un risultato estremamente positivo, assicurato in particolare da una struttura di governance e societaria sempre più solida grazie anche alla partnership con NUO S.p.A., che rappresenta per l’azienda l’opportunità per accelerare la crescita, anche valoriale e qualitativa, in termini di sostenibilità e di processi, nonché la preziosa occasione per promuovere a livello sempre più ampio nuovi modelli alimentari innovativi e sostenibili per ambiente e salute.

“Il nostro percorso verso un modello di impresa più etica e sostenibile ci impone nuovi paradigmi da integrare nel modello di business e richiede nuove competenze. Da questo nuovo documento di rendicontazione è possibile evincere gli sforzi di tutti, nostri e dell’intera filiera, per accelerare una transizione reale in favore di uno sviluppo sempre più sostenibile. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, con passione, hanno reso possibile il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati” ha dichiarato Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A. Società Benefit.

A fargli da contraltare Tommaso Paoli, CEO di NUO S.p.A.: “Siamo orgogliosi di far parte di una nuova visione di impresa in cui la prosperità delle persone e del pianeta siano paritetiche al profitto e alla crescita finanziaria. Condividiamo l’ambizione di creare un sistema di competenze e relazioni umane, un progetto con aspirazioni globali e concepito per il benessere presente e futuro di tutti gli stakeholders. Siamo pronti a fare la nostra parte, mettendo in campo ulteriori risorse umane e finanziarie per rispondere con disciplina, resilienza e determinazione alle sfide e agli stimoli che si presenteranno lungo il percorso, affinché gli obiettivi di lungo periodo possano essere raggiunti”.

Accanto al report anche la relazione d’impatto con la quale l’azienda descrive le metodologie utilizzate per la creazione del beneficio comune, gli obiettivi raggiunti e il piano di miglioramento in relazione a cinque specifici ambiti di impatto: Filiera produttiva e agricoltura sostenibile, salute e benessere, sviluppo e valorizzazione del territorio, cambiamento climatico ed economia circolare, valorizzazione delle persone e identità di gruppo.

Restyling completato per l’Interspar di Siderno

Dopo un importante restyling, riapre le porte alla clientela l’Interspar di Siderno (Reggio Calabria), punto vendita inserito nel progetto di riammodernamento della rete Despar al Centro-Sud. Lo store (sito in S.S. 106 Km. 106,4) porta al proprio interno tutte le novità previste dal Format 35, il nuovo concept proposto da Despar Centro-Sud, in collaborazione con l’Università di Parma e con gli esperti in Store Design di Spar International.

Il piano di remodelling ha puntato la propria attenzione sulla sostenibilità, mediante l’installazione di impianti di illuminazione a Led e di impianti del freddo a CO2 che sfruttano una tecnologia di refrigerazione di ultima generazione, permettendo l’efficientamento energetico ed elevati standard di affidabilità e sicurezza.

All’interno sono stati rinnovati tutti i reparti dei freschi a cominciare dalla Gastronomia che propone menù adatti a tutti i momenti della giornata: dalla colazione al pranzo, fino alla cena con soluzioni sfiziose, preparate dagli chef Despar, utilizzando i migliori ingredienti tipici e le ricette della tradizione. Novità assoluta anche nel reparto ortofrutta che propone l’angolo Pronto Fresco, un apposito corner in cui poter acquistare frutta fresca già tagliata, estratti, minestroni e spremute pronti per la consumazione.

Rinnovato anche il reparto macelleria al cui interno è sempre disponibile una selezione di carni frollate, tagli pregiati e ricercati che grazie ad un naturale processo di maturazione risultano più morbidi, gustosi e gradevoli al palato. Nell’Interspar è presente anche il reparto pescheria in cui è possibile acquistare piatti pronti e specialità ittiche.

Completano l’assortimento un’area ristoro, dove poter consumare prelibate pietanze, una fornitissima Enoteca con cantinetta refrigerata che ospita le migliori etichette, una birroteca e, infine, lo spazio festa, un intero reparto con tutto l’occorrente per celebrare ogni evento nel comfort della propria casa e soluzioni per decorare coloratissime feste di compleanno così come cene ricercate.

«Il nostro importante piano di riammodernamento della rete prosegue ed è a buon punto – spiega Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Maiora – e sta coinvolgendo progressivamente tutti i punti vendita strategici della Calabria. Anche nel remodelling di Siderno abbiamo puntato su una crescita dei servizi, assortimento, professionalità e sostenibilità, per garantire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto di maggiore qualità».

 

Pet food, l’inflazione non riduce la spesa per gli animali domestici

Il pet owner italiano sceglie meticolosamente l’alimentazione del proprio amico a quattro zampe, con un occhio alle ultime novità e alla salvaguardia dell’ambiente e senza mettere in secondo piano, nemmeno in tempi di crisi, il benessere dell’animale. È questo l’identikit emerso dalla ricerca in ambito pet care di Toluna, svolta nella seconda metà di marzo e che ha intervistato un totale di 1.800 rispondenti italiani selezionati in quanto proprietari di cani o gatti e diretti responsabili della loro cura.

In molti casi l’animale domestico è considerato a tutti gli effetti parte della famiglia, tanto che il 35% dei proprietari di gatti e il 42% dei padroni di cani partecipanti al sondaggio li considera quasi come dei figli e il 30% e il 28%, rispettivamente, dei migliori amici. In quanto tali, dunque, nessun aspetto della loro cura può essere lasciato al caso, a partire dall’alimentazione. Il cibo scelto è prodotto da brand in cui i rispondenti ripongono fiducia, sicuri che forniscano un corretto apporto nutrizionale (36% di chi possiede un gatto, 32% di chi ha un cane), e l’acquisto è spesso preceduto da ricerche approfondite (28% e 35%).

Tra i criteri per la selezione del pet food predominano la felicità del compagno a quattro zampe (84% gatto, 85% cane), l’attenzione al benessere dell’animale (83% in entrambe le categorie) e l’alta qualità (80%, 81%). Il brand ideale si caratterizza poi per l’attenzione al ciclo di vita del gatto (78%) e del cane (82%) e a diete e patologie specifiche (71%, 79%). Proprio per queste ragioni, il consumatore richiede innanzitutto un’ampia gamma di offerta per le diverse esigenze dell’animale (73% e 67%) e per le sue diverse età (67% e 65%). Tra i brand attualmente più top of mind per i proprietari di animali figurano Purina e Monge, ma i mercati si dimostrano dinamici e aperti all’ingresso di nuove marche di nicchia come Lily’s Kitchen.

Innovazione e sostenibilità: le opinioni dei consumatori
Tra le novità emerse negli ultimi tempi all’interno del mondo della nutrizione pet, i partecipanti al sondaggio mostrano particolare interesse per i prodotti con aggiunta di integratori (indicati da 3 proprietari di gatti su 4 e dall’81% dei padroni di cani), per i cibi funzionali, specifici per problematiche dell’animale (78% e 75%) e per quelli con solo conservanti naturali (76% e 81%). Considerate meno invitati le innovazioni più “futuristiche” come HFC (adatti al consumo umano), a base di proteine di insetti e carni sintetiche (tutte indicate come “molto” o “abbastanza interessanti” da meno del 37% dei consumatori).

L’attualissimo tema della sostenibilità coinvolge anche questo settore, tanto che 4 padroni di gatti su 5 e più di 3 proprietari di cani su 4 ritengono importante che le confezioni del cibo per animali siano sostenibili. Pensando al futuro del pianeta, i rispondenti chiedono alle aziende dell’industry imballaggi 100% riciclabili (42% e 39%) e la diminuzione o l’azzeramento della plastica (34% e 36%). Attenzione che non si deve, però, limitare al packaging: il 38% e il 34% dei partecipanti vorrebbe dai brand una riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

L’impatto dell’inflazione sullo shopping pet care
L’aumento del costo della vita non ha risparmiato il comparto pet, dove l’85% dei panelisti ha riscontrato una crescita dei prezzi che si ripercuote anche sulle previsioni di spesa future: il 23% dei proprietari di gatti e il 26% di quelli di cani crede che nei sei mesi successivi all’indagine spenderà di più per i propri animali. Nonostante l’inasprimento della condizione economica, però, le spese per gli amici a quattro zampe sono tra le ultime su cui i rispondenti sono disposti a tagliare (solo il 6% e 8%), preferendo rinunciare a pasti fuori casa, vacanze, abbigliamento e prodotti di bellezza. Dopotutto i pet owner appaiono poco propensi a cambiare le proprie abitudini di acquisto. Negli ultimi mesi il 25% dei rispondenti con un gatto e il 19% di quelli con un cane non ha affatto modificato i propri comportamenti, mentre il 37% e 32% ha continuato ad acquistare i soliti prodotti approfittando di offerte o cercando promozioni speciali e il 23% in entrambe le categorie ha fatto acquisti in grandi quantità per accedere a sconti. Menzioni ai discount arrivano per lo più dai proprietari di cani (21%).

Diversi servizi dal grande potenziale per il retail
Il mondo pet offre al retail numerose opportunità in parte ancora da esplorare. Interrogati relativamente ai servizi che un negozio per animali offre o potrebbe proporre in futuro, i partecipanti al sondaggio di Toluna hanno mostrato notevole interesse per la consulenza veterinaria (82% dei proprietari di gatti, 83% di quelli di cani), la vendita di medicinali (78%, 83%), la consulenza alimentare (74%, 77%) e la registrazione via microchip (71%, 78%), a cui si aggiungono aree attrezzate per il lavaggio “fai da te” citate dal 63% dei padroni di felini e il servizio di tolettatura indicato dal 77% di coloro in possesso di un cane. Il futuro del retail pet, quindi, sarebbe l’One-Stop shop. Al di là del pet food, inoltre, al 72% dei rispondenti che accudiscono un gatto piacerebbe poter acquistare in negozio o nello store online per animali prodotti quali sistemi di smaltimento (bidoni igienici per la lettiera) e distributori automatici di acqua e croccantini. Tra le categorie di interesse dei proprietari di cani spiccano invece deodoranti per l’ambiente dedicati (72%) e accessori GPS (70%).

Inaugurato al Centronova il progetto di economia circolare Waste 2 Value

È stato inaugurato presso il centro commerciale Centronova a Villanova di Castenaso (Bologna) “Waste 2 Value”, il progetto di economia circolare che vede protagonisti Camst group, IGD Siiq, Coop Alleanza 3.0 e il Comune di Castenaso con la supervisione di Impronta Etica e la sponsorizzazione di Atersir.

Waste2Value ha come obiettivo la creazione di un innovativo modello di economia circolare per il recupero degli scarti alimentari attraverso la loro conversione in “nuovi prodotti”. Gli attori che operano nella catena alimentare, dalla grande distribuzione alla ristorazione, infatti, hanno un ruolo fondamentale nella riduzione e nel riciclo di rifiuti e scarti alimentari generati che, secondo le stime della FAO, ammontano a circa 1.3 miliardi di tonnellate l’anno, ossia un terzo di tutti gli alimenti prodotti a livello mondiale per il consumo umano.

Nei punti ristoro di Camst e di Coop posizionati all’interno del Centro Commerciale saranno quindi recuperati i fondi di caffè e le bucce d’arancia avanzate a fine giornata. La cooperativa sociale La Fraternità si occuperà di raccogliere gli scarti e di portarli all’esterno, dove una compostiera, inserita all’interno di un box dipinto dal giovane artista bolognese Hazkj, li trasformerà in ammendante, un fertilizzante naturale che, utilizzato per la manutenzione delle aree verdi del Centro e di alcuni orti gestiti da comunità locali, migliorerà le caratteristiche fisiche del terreno favorendo l’assorbimento di acqua e nutrienti.

Il programma ha visto la partecipazione attiva della comunità e di un numero ampio di stakeholder, sia in fase di ideazione che di prototipazione delle idee. La realizzazione di due hackathon, due maratone creative che hanno coinvolto circa 80 partecipanti tra studenti e ricercatori di fama internazionale, ha permesso di ragionare sui temi dello spreco alimentare e di sviluppare un modello innovativo che desse nuovo valore allo scarto alimentare, trasformandolo in una risorsa.

Il coinvolgimento di Coop Alleanza 3.0, di Camst Group, di IGD Siiq e di attori già impegnati nella lotta allo spreco alimentare, ha poi consentito ai partecipanti di lavorare in team per lo sviluppo concreto di questo progetto in una location ben precisa e definita ovvero il Centronova.

Il Nova Coop di Alessandria riapre e diventa Superstore Coop

Da giovedì 16 marzo ha riaperto al pubblico il punto vendita Nova Coop di Alessandria che è diventato un Superstore Coop e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 20.30 e la domenica dalle 9.00 alle 20.00, con un’estensione del servizio domenicale, in precedenza attivo solo fino alle 13.00.

Il negozio aveva chiuso temporaneamente il 31 dicembre scorso per consentire il completamento dei lavori di riqualificazione che hanno interessato il complesso del centro commerciale “Gli Archi”, in attività dal 1991. L’intervento di ammodernamento ha coinvolto l’intero isolato e modificato il layout della galleria, con l’estensione della superficie di vendita occupata dal negozio Nova Coop, da 2700 a 3000 metri quadrati, e la costruzione di un corpo di fabbrica separato da 1000 metri quadrati per ospitare le attività che completano l’offerta commerciale del centro commerciale Gli Archi.

L’ingresso nell’area di vendita è introdotto dal Fiorfiore Cafè, il nuovo corner di caffetteria e ristoro che propone sfiziose soluzioni per la colazione e la pausa pranzo. Il percorso tra i reparti si apre con la piazza dell’ortofrutta – un’ampia scelta di prodotti biologici anche sfusi e di frutta e verdura stagionale – per proseguire con i banchi di libero servizio, con piatti freschi pronti, salumi e latticini adatti a una spesa veloce, e con l’Ovale dei reparti servito. Quest’ultimo è lo spazio che rappresenta il cuore dell’offerta di vendita improntata a soddisfare le diverse sensibilità e abitudini alimentari dei consumatori, garantendo i valori insiti nella cultura del prodotto Coop. Esso comprende la panetteria/pasticceria, con il suo assortimento di pane, focacce, pizze e dolci preparati tutti i giorni; la gastronomia, con specialità calde e un’ampia scelta di prodotti dop e igp; la macelleria, con l’offerta dei migliori tagli e una vasta gamma di prodotti pronti da cuocere; la pescheria, dove trovare il pescato del giorno secondo le disponibilità di stagione. Completano l’assortimento commerciale i reparti surgelati, acque, cura della casa, alimenti per animali, latte/uova, dispensa e snack, edicola/libri, la cantina dei vini – un espositore dell’eccellenza dei vini italiani dove trovare le proposte del territorio locale, un assortimento delle etichette Fior Fiore e di vini e spumanti nazionali provenienti da cantine selezionate – e l’area dedicata ai prodotti per la salute, integratori e prodotti per il benessere della persona.

Il format superstore è progettato per offrire un nuovo modo di fare la spesa che migliora l’esperienza di acquisto del cliente e lo agevola a completarla in minor tempo, ricevendo contemporaneamente maggiori informazioni sui prodotti e sui servizi disponibili, grazie all’uso di dotazioni tecnologiche avanzate e a un sistema di segnaletica e informazione digitale che lo accompagna nell’intero punto vendita. L’innovazione è visibile nei totem touch “Zero Attesa” presenti presso la gastronomia, che permettono di selezionare prodotti e quantità desiderate, prenotarli e ritirarli comodamente non appena pronti, senza dover sostare in attesa. Andando verso la barriera casse oltre a quelle normali, il cliente trova le casse fast lane e il servizio “Salvatempo”, che consiste in un dispositivo mobile, riservato ai soci, da prendere all’ingresso con cui scannerizzare i prodotti, mentre vengono scelti, e che permette di pagare più velocemente nelle postazioni automatiche dedicate. All’esterno del punto vendita sono posizionati i locker Coopshop, un luogo sicuro dove ritirare in qualunque momento della giornata, secondo la propria comodità, la spesa ordinata online sul sito Coopshop.it e preparata per il cliente dagli addetti del negozio.

Un punto vendita più ecologico ed efficiente a livello energetico è il risultato di una ristrutturazione che ha prestato una profonda attenzione anche all’impatto della sostenibilità ambientale. È stata realizzata una revisione completa dell’impianto luci, con la scelta di corpi illuminanti a led di ultima generazione; sono stati sostituiti gli impianti refrigerati con l’introduzione di banchi frigo che usano gas refrigeranti naturali ad anidride carbonica ed è stato effettuato un revamping completo dell’impianto di riscaldamento, con la realizzazione di un impianto ad elettricità e l’introduzione di nuove tecnologie per il recupero di calore. Il tetto è stato coperto da 850 pannelli fotovoltaici, per creare un impianto da 350 kW.

“L’importante ristrutturazione restituisce ad Alessandria un punto vendita ampliato che si avvicina al format del superstore di grandi dimensioni, con la presenza dello spazio ristoro e altri innovativi servizi, sperimentato per la prima volta nel 2018 a Torino con l’apertura di via Botticelli” dichiara Marco Gasparini, Direttore Commerciale Nova Coop. “L’intento è di fornire ai nostri 9.977 soci e clienti uno spazio per fare la spesa in modo semplice, veloce e potendo contare sulla qualità garantita dal marchio Coop, con una offerta ampia di servizi e prodotti che incontri il favore di ogni tipologia di consumatore”.

“L’intervento di rinnovo realizzato da Nova Coop sul centro commerciale “Gli Archi” è il risultato di un impegno che la Cooperativa aveva preso nei confronti dei suoi soci e della comunità locale per riqualificare e ammodernare un luogo profondamente legato alla storia e alla realtà cittadina ma bisognoso di qualificare maggiormente la propria identità e proposta nel quadro di un panorama complessivo dell’offerta commerciale, compresa l’adiacente galleria, che è profondamente mutato negli anni anche ad Alessandria” aggiunge Lucia Ugazio, Vicepresidente di Nova Coop. “Il nuovo negozio permetterà di presentare al meglio il cambiamento che sta caratterizzando il nostro prodotto a marchio, che prevede l’arrivo a scaffale in due anni di migliaia di nuove referenze, nell’ambito della strategia di Coop di sostegno al potere d’acquisto delle famiglie italiane e di contrasto al rincaro dei beni di consumo. Il superstore accoglie anche uno dei nostri nuovi centri servizi integrati Novapoint, dove sarà possibile effettuare numerosi tipi di operazioni e sottoscrivere contratti vantaggiosi per l’energia e la telefonia con le nostre società controllate”.

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