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Risparmio Casa apre a Malta il primo dei 10 punti vendita previsti

Ha aperto mercoledì 31 luglio a Malta in Constitution Street, località Mosta, il nuovo punto vendita di Risparmio Casa, il primo dei dieci annunciati nell’ultimo piano industriale. Prosegue così un’espansione internazionale iniziata in Svizzera dove a Lugano e Locarno operano già due punti vendita Risparmio Casa.

“Dopo la Svizzera, portiamo anche a Malta un modello consolidato e di successo in Italia che siamo certi possa diventare un punto di riferimento in un mercato drugstore e fai-da te come quello dell’isola caratterizzato da piccole realtà locali. I primi 15 nuovi professionisti della squadra Risparmio Casa sull’Isola sono al lavoro ma si tratta solo dell’avvio di un importante piano di assunzioni e aperture che ci vedrà protagonisti: nei prossimi anni prevediamo di ampliare la nostra rete a Malta con l’apertura di circa 10 punti vendita e l’assunzione di circa 250 persone” ha detto Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio Casa insieme al fratello Fabio.

Il primo punto vendita Risparmio Casa di Malta è un negozio da mille metri quadrati che sarà gestito da 15 nuovi assunti. Il format adottato è quello consolidato nei punti vendita italiani dedicati all’home e personal care e che da sempre punta a dare alla clientela il miglior rapporto qualità prezzo su tutto il mondo che ruota attorno all’universo casa e tempo libero. Il format maltese esprimerà in mille metri quadri il meglio dell’ampio assortimento che nella soluzione più ampia vanta oltre 25 mila referenze di cui più di 3000 articoli sotto la fascia prezzo di 2 euro a cui si aggiungono oltre 8.000 prodotti stagionali e 25 linee a marchio privato per la pulizia e la cura della casa, la bellezza e l’igiene della persona, i casalinghi, il tessile per la casa, i giocattoli, il pet food e i prodotti per animali domestici, i giocattoli, gli accessori auto, i piccoli elettrodomestici.

L’attenzione alle persone, in particolare le donne è un elemento fondativo e identitario del Gruppo Risparmio Casa che si concretizza a livello centrale e nelle scelte di ogni punto vendita: l’impegno di Risparmio Casa è diventato “DoniAmo solidarietà”, un’iniziativa nata per sostenere cause e opere benefiche di enti e associazioni in tutta Italia, attraverso eventi e iniziative dedicate. “Dal sostegno a Komen Italia per la lotta contro il tumore al seno con i prodotti in rosa di ottobre fino alla famosissima Pigiama Run in programma il prossimo settembre a favore della LILT, Risparmio Casa non ha mai messo in secondo piano la vicinanza alle persone che ogni giorno affollano i nostri punti vendite e la lotta attiva e concreta contro le problematiche di tutta la popolazione” ha detto Fabio Battistelli, sottolineando come questo modello dovrebbe essere sempre più diffuso in Italia: “la crescita del business deve essere accompagnata con l’impegno verso il sociale e l’ambiente: in molte occasioni lo portiamo avanti coinvolgendo direttamente i nostri clienti generando così valore, ma anche una vera e propria cultura della solidarietà” ha concluso l’imprenditore.

Cirio on air nel Regno Unito col nuovo spot insieme a James Martin

Da pochi giorni è in onda sulle principali emittenti britanniche il nuovo spot di Cirio, “Cirio, the heart of Italy in your home” accompagnato da un piano multimediale che copre la programmazione televisiva tradizionale e in streaming, oltre ai canali digitali. Confermata la collaborazione con il testimonial di Cirio nel Regno Unito, James Martin, il celebrity chef del programma Saturday Kitchen, che già da alcuni anni collabora con l’azienda italiana. La programmazione dello spot televisivo durerà fino al 3 marzo toccando 8 milioni di famiglie britanniche in target, per un totale di 50 milioni di impatti e 22 milioni di digital impression.

Nel nuovo spot, James Martin è impegnato ai fornelli e racconta il concept di “Cirio Farmer-Owned” lasciando emergere i valori della cura, dell’impegno, della passione e della qualità che i produttori mettono in campo ogni giorno per portare sulle tavole dei consumatori britannici l’eccellenza del pomodoro Made in Italy.

“Si tratta di un rinnovato e importante sforzo dell’Azienda per sostenere il business di Cirio nel Regno Unito, dove i nostri prodotti derivati del pomodoro continuano a crescere nelle preferenze dei consumatori britannici” commenta Diego Pariotti, Direttore Commerciale e Marketing Export di Conserve Italia. “Vogliamo rafforzare questo dialogo trasferendo i nostri valori e la nostra identità unica e inimitabile: quella di un marchio di proprietà degli agricoltori, garanzia di qualità certificata dal seme alla tavola”.

Italian Exhibition Group consolida la propria presenza in Asia

Italian Exhibition Group consolida la propria presenza all’estero: IEG Asia Pte Ltd ha recentemente acquisito le fiere del settore food&beverage Speciality Food & Drinks Asia, Speciality Coffee & Tea Asia e Food2Go da Montgomery Asia. Si tratta di una mossa dal forte valore strategico, che rafforza l’impegno di IEG Asia a contribuire positivamente al panorama F&B di Singapore e dei mercati ASEAN.

I tre eventi si svolgeranno in contemporanea – dal 26 al 28 giugno 2024 presso il Sands Expo & Convention Centre di Singapore – e si affiancheranno all’attesissima edizione inaugurale di SIGEP Asia, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione, Caffè e Tè artigianali di IEG che si terrà in concomitanza con la 5a edizione di Restaurant Asia, il Salone Internazionale della Ristorazione, della Cucina e delle Attrezzature e Forniture Culinarie.

Questa fusione segnerà un momento cruciale per l’industria F&B, in quanto offrirà un evento così specializzato e concentrato da soddisfare a 360 gradi le esigenze del settore F&B – tutto sotto lo stesso tetto – sia per i titani del settore, sia per le start-up. La convergenza di tutti gli aspetti del mondo food&beverage aprirà un ventaglio di occasioni sulle ultime tendenze e le innovazioni anche con una piattaforma dinamica per il networking e la collaborazione attraverso incontri, conferenze e seminari, masterclass coinvolgenti e dimostrazioni. Il grande appuntamento di Singapore sarà rafforzato da un esclusivo programma di hosted buyer “Buyer X”, progettato per facilitare interazioni, partnership e opportunità di business a livello internazionale. Gli operatori del settore, gli espositori e i visitatori avranno a disposizione un’esperienza coinvolgente, pensata per soddisfare le esigenze in continua evoluzione del panorama F&B.

“In meno di un anno dall’inizio della sua attività, IEG Asia ha fatto crescere il suo portafoglio di eventi, specialmente nel settore F&B. Ho piena fiducia nel fatto che, insieme, questi eventi stabiliranno un nuovo punto di riferimento per le fiere boutique nell’arena F&B di Singapore e dell’ASEAN, ed è in linea con la nostra dedizione a curare un’esperienza straordinaria per i nostri stakeholder, partner espositivi e visitatori” commenta Ilaria Cicero, Chief Executive Officer di IEG Asia.

“La sinergia di questi eventi sotto l’ombrello di IEG stabilirà un nuovo punto di riferimento per le fiere boutique trade, allineandosi perfettamente con la nostra missione di offrire un’esperienza straordinaria a tutti i nostri interlocutori. Questa espansione strategica è un chiaro riflesso della nostra incrollabile dedizione a superare le aspettative dei nostri partner fieristici e dei visitatori. È un passo avanti nel nostro incrollabile impegno verso l’eccellenza nel settore F&B e dell’ospitalità” ha aggiunto Francesco Santa, International Business Development Director di IEG.

Continua lo sviluppo estero di Risparmio Casa, 10 aperture previste a Malta

Prosegue l’espansione all’estero di Risparmio Casa, gruppo italiano specializzato nella distribuzione di prodotti per la cura della casa e della persona, che dopo la Svizzera sbarcherà a Malta con un piano da dieci nuove aperture, di cui tre già nel 2024. Il Gruppo romano, fondato dai fratelli Battistelli, prevede di completare il suo piano nell’isola nei prossimi cinque anni presidiando le principali località dell’isola e generando circa 150 nuovi posti lavoro. Sono ormai oltre 150 i punti vendita in Italia e uno in Svizzera, con un fatturato complessivo ormai prossimo al miliardo di euro.

“Arriviamo a Malta esportando un modello di vendita e di sviluppo consolidato da molti anni in Italia” afferma Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio Casa insieme al fratello Fabio. “A Malta abbiamo la possibilità di presidiare il mercato drug store e del fai-da te oggi presente sull’Isola solo con piccole realtà locali. Malta è vicina al nostro Paese, ha importanti prospettive di crescita economica che già diversi retailer internazionali hanno intercettato”.

“Nei prossimi cinque anni oltre 150 persone entreranno a far parte della squadra di Risparmio Casa a Malta, un grande valore aggiunto per il nostro Gruppo, ma anche per il tessuto economico e sociale dell’Isola” aggiunge Fabio Battistelli.

Il primo punto vendita Risparmio Casa a Malta, di circa 1.000 metri quadrati, aprirà al pubblico presso la località “Mosta” e impiegherà 15 persone. I clienti, come negli store italiani, potranno scegliere tra un vasto assortimento di prodotti per la pulizia e cura della casa, bellezza e cura della persona, fino a prodotti per animali domestici, ma anche giocattoli, cartoleria e fai da te. Accanto ai grandi marchi, saranno presenti anche 25 marchi propri che uniscono la qualità alla grande convenienza.

Export vino italiano nella Gdo, flessione in Germania, USA e UK

Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e grande distribuzione di Usa, UK e Germania, che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly su base Nielsen-IQ, lo scorso anno nei tre top buyer sono stati venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, equivalenti a un calo del 9% rispetto al 2021, per valori in riduzione del 5%, a 4,7 miliardi di euro. Rispetto alle vendite del 2021, manca all’appello l’equivalente di 63 milioni di bottiglie e un controvalore di 253 milioni di euro. Fra i tre mercati, le performance generali peggiori si registrano in UK (-11% volume e -8% valore), mentre gli Usa smorzano a -2% l’erosione in valore (2,1 miliardi di euro), limitando il minus a volume a -5%. La Germania al -7% valoriale affianca una perdita del 10% volume (1,7 milioni di ettolitri).

Il bicchiere però è mezzo pieno, rileva l’Osservatorio, se si considera che alla dinamica discendente sul canale della grande distribuzione corrisponde la riapertura del fuori casa, con un mercato della ristorazione dato in crescita consistente. In sintesi, un ritorno alle normalità del pre-Covid, crisi economica permettendo. In tutti e tre i mercati, per diverse denominazioni si riscontra infatti un ritorno più o meno soft ai livelli del 2019, con il prosecco che gioca una partita a parte, con incrementi in doppia cifra sul periodo.

“Queste contrazioni ci riportano ai numeri pre-Covid del comparto retail; in un certo senso stiamo tornando a una condizione di normalità, a patto che la domanda del “fuori casa” (ristoranti e locali) regga di fronte a una congiuntura difficile” afferma Lamberto Frescobaldi, il presidente di Unione italiana vini (Uiv). “Ciò che non è normale è invece il surplus di costi – a partire da energia e materie prime secche – che il settore sta scontando e che pesa ancora di più in un contesto di riduzione della domanda in un canale importante come quello della grande distribuzione. Quest’anno sarà fondamentale riuscire a non deprimere l’offerta sul fronte del valore e, oltre a presidiare i mercati di sbocco, aprire alle piazze emergenti contando sull’appoggio delle istituzioni”.

“Siamo convinti, ancor più in questo particolare momento storico, che il settore non possa permettersi di allentare la presa sui suoi principali mercati di sbocco. Per questo da 20 giorni siamo impegnati con Vinitaly in un Road Show di promozione del vino italiano e di selezione dei migliori buyer da invitare a Verona; una campagna senza precedenti in 9 Paesi di 3 continenti che prevede un’ampia presenza sulle tre piazze principali ma anche sui target emergenti. L’azione riflette un potenziamento del 30-40% degli investimenti sull’estero che, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia, garantirà per il prossimo Vinitaly una crescita dei top Buyer nell’ordine del 40%, per arrivare al raddoppio nel 2024” aggiunge Maurizio Danese, l’amministratore delegato di Veronafiere.

Nell’ultimo anno si sono registrate forti erosioni dei volumi venduti negli Usa per Chianti (-9%), Lambrusco (-13%), Montepulciano d’Abruzzo (-12%), e rossi piemontesi (escluso Barolo, -10%), mentre prosegue in scia positiva la corsa del prosecco, a +4% (+41% sul 2019) e sul versante rossi cresce del 5% il Brunello di Montalcino. In Germania, situazione complicata per il primitivo (-8%) e contrazioni volumiche in doppia cifra per Pinot Grigio e Nero d’Avola, oltre a Lambrusco e prosecco (-14,5%) anche nella sua versione frizzante (-26%). Prosecco giù anche nella storica piazza britannica (-15%), assieme a gran parte dei vini fermi (-10%), con l’eccezione dei rosati, che aumentano le vendite del 40%.

Rizzoli Emanuelli sbarca negli States con una nuova sede operativa

Le alici Rizzoli parlano inglese. La più antica azienda di conserve ittiche italiana annuncia l’apertura di una sede operativa negli Stati Uniti d’America, a Norwalk in Connecticut, cui si affianca un nuovo polo logistico nel New Jersey, in posizione strategica vicino al porto di New York.

Nella nuova filiale americana, coordinata della direzione commerciale estero italiana, opererà un team composto da un responsabile vendite e due key account, rispettivamente per le aree Est e Ovest del Paese, che gestiranno lo sviluppo commerciale in partnership con agenzie di broker strutturate e radicate nel territorio.

Gli obiettivi di crescita di Rizzoli Corporation of America sono inseriti in un piano di sviluppo triennale che mira a raggiungere un milione di dollari di fatturato nel 2025. Per centrarlo Rizzoli Emanuelli punta a sviluppare e consolidare nuove opportunità commerciali nel territorio statunitense, incrementando il presidio nei principali canali retail.

La proposizione delle conserve ittiche Rizzoli negli Stati Uniti si baserà sui pilastri distintivi che da sempre contraddistinguono l’azienda: la tradizione di 116 anni di storia, un metodo di pesca sostenibile rispettoso dell’ecosistema marino, una lavorazione artigianale rigorosamente a mano sul luogo di pesca per un prodotto che si distingue per l’alta qualità, unita all’innovazione che da sempre caratterizza pack e referenze dell’azienda di Parma.

Al mercato statunitense è dedicato un assortimento di prodotti ad hoc, in linea con le preferenze e i gusti a “stelle e strisce”, che vede un dosato mix tra le referenze iconiche, come le celebri alici in salsa piccante e i filetti di alici nei vasi in vetro, e prodotti innovativi. Per il mercato USA è stata sviluppata la nuova linea “Mar Mediterraneo”, racchiusa in pratici e moderni pack flessibili, che utilizza il blend di oli Rizzoli 100% italiani che non solidifica in frigo.

“L’inaugurazione di Rizzoli Corporation of America è frutto di un’analisi che ha confermato le grandi potenzialità di crescita in un mercato strategico come quello statunitense. Qui puntiamo prevalentemente a consolidare la nostra presenza nel canale retail, dove riteniamo che l’alta qualità e la storicità di Rizzoli costituiscano un valore aggiunto. Attraverso un network di distributori locali dislocati nei principali Stati opereremo per ottimizzare il nostro posizionamento in GDO, puntando su prodotti premium di alta gamma. Il mix di offerta, che abbina alcune nostre referenze iconiche a nuovi prodotti ideati ad hoc per il mercato nord americano, è stato sviluppato per sostenere i nostri obiettivi in quest’area. Nei primi tre anni puntiamo, infatti, a generare un fatturato di un milione di dollari”, ha commentato Cinzia Romeo, Export Manager di Rizzoli Emanuelli.

Non si ferma il processo di internazionalizzazione di Tonitto 1939

Non si ferma il processo di internazionalizzazione di Tonitto 1939, azienda produttrice di gelati e n°1 in Italia per il Sorbetto. Dall’inizio 2021 il marchio ligure entra in 11 nuovi Paesi del Mondo, rafforzando la propria presenza in Europa e in Asia e chiudendo accordi commerciale strategici, su tutti quelli con Lidl, Bofrost e Coop. Germania, Spagna, Danimarca, Croazia, Serbia, Ucraina, Rep. Ceca, Grecia, Filippine, Corea del Sud e Finlandia. Tonitto 1939 ha accolto le differenti richieste dall’estero proponendo un’offerta su misura, composta principalmente da private label, prodotti branded e prodotti per il “fuori casa”, destinato al mondo dell’hotellerie, della ristorazione delle gelaterie, intercettando nei propri prodotti le quattro categorie del piacere: Naturale, Salutare, Individuale e Famigliare.

«L’export è sempre stato uno dei motori trainanti della nostra azienda, fin dagli anni ’80 – afferma Luca Dovo, AD Tonitto 1939. Anche nel presente e soprattutto nel futuro la nostra intenzione è quella di portare le nostre idee e i nostri prodotti di prima qualità oltre confine offrendo soluzioni variegate per ogni tipo di esigenza a seconda dei consumatori presenti nelle diverse destinazioni. Aver raggiunto e stretto accordi in 11 nuovi Paesi da inizio 2021 è un risultato di assoluto prestigio che testimonia il massimo impegno di tutti i nostri collaboratori. Sul fronte investimenti stiamo proseguendo la digitalizzazione dell’azienda, assumendo nuovo personale e concentrando i nostri sforzi su innovazione e ricerca per assicurare ai nostri clienti e agli stessi consumatori prodotti di assoluta qualità».

In Germania l’azienda, di proprietà della famiglia Dovo da tre generazioni e diventata interlocutore privilegiato attraverso ricerca, innovazione, flessibilità e qualità-prezzo, ha puntato sul mondo delle private label chiudendo l’accordo con Lidl, il gigante tedesco della grande distribuzione, e con Bofrost, colosso tedesco dei surgelati. Proprio con Bofrost, Tonitto 1939 ha inoltre avviato una partnership di prestigio anche in Spagna. Sempre collegato al mondo private label, è partito un importante progetto legato alle Coop del Nord Europa che darà un notevole slancio nel 2022 al brand e favorirà la crescita dell’export dell’azienda,coinvolgendo nuovi Paesi come Danimarca e Finlandia, ma anche Stati in cui è già presente il marchio, su tutti Svezia e Norvegia.

Non solo private label, ma anche prodotti branded che hanno conquistato l’intero mercato frozen dell’Est Europa. Croazia, Serbia, Ucraina, Rep. Ceca e Grecia hanno scelto di sposare i sorbetti e gelati Tonitto 1939. Allo stesso modo hanno fatto anche in Asia e in particolare nelle Filippine e in Corea del Sud, vera sorpresa per il brand ligure scelto in particolare per i suoi Sorbetti e per la linea dedicata al mondo Vegan, in particolare il gelato Gaia,primo prodotto al mondo a base di avena, 100% lactos e allergen free. Infine con la ripartenza del settore horeca, anche Tonitto 1939 ha riscoperto e accelerato nel settore legato al “fuori casa”, tant’è che ha raggiunto accordi con nuovi clienti e in particolare sta ottenendo ottimi risultati in Finlandia.

L’internazionalizzazione di Tonitto 1939 proseguirà anche dopo i risultati ottenuti nei primi mesi del 2021. Quest’ultima sta infatti avendo un’importante evoluzione grazie al ritorno in presenza delle fiere internazionali come il Salone Nautico di Genova, a cui l’azienda parteciperà distribuendo i propri prodotti, e di settore: su tutte Cibus, che ha visto l’azienda ligure proprio a settembre presente insieme all’Università di Scienze Gastronomiche di Polllenzo, Anuga a Colonia a ottobre e PLMA ad Amsterdam a dicembre.

Boom di russi in Italia, moda e lusso in cima alla spesa (ma c’è anche il supermercato)

Altro che Londra, Parigi e New York, quest’estate è stata l’Italia la meta turistica dove i turisti russi hanno spesso maggiormente nel mondo: ben 8,55 miliardi di rubli (111,6 milioni di euro). Lo ha rivelato la banca Sberbank. Riservati per la maggior parte ad acquisti di vestiti e calzature.

“Il turismo russo è sicuramente un target molto interessante per la sua capacità di acquisto e per il grande amore che hanno nei confronti dell’Italia. Il nostro Paese è visto dai russi come una meta ideale per acquistare fashion, luxury e molti altri prodotti del Made in Italy, che connotano il Belpaese nel mondo. Ovviamente i russi scelgono l’Italia per la sua bellezza, per la relativa vicinanza e l’accoglienza italiana. Secondo il rapporto ENIT 2017 i russi preferiscono alloggiare in hotel a 4 o 5 stelle e amano un’esperienza a tutto tondo all’estero inquadrabile pienamente nello Shopping Tourism. Inoltre i russi tendono a tornare più volte in Italia nel corso degli anni, e dunque avendo una certa familiarità con il Paese e la cultura” dice Giulio Gargiullo, esperto del mercato russo:

I dati di eMarketer sottolienano come nel 2018 il turismo digitale del gigante slavo raggiungerà gli 11 miliardi di dollari, con una crescita costante di anno in anno e una tendenza dei russi a prenotare sempre più spesso  hotel, tour e biglietti aerei direttamente online.

I russi nei mesi da giugno ad agosto 2018 hanno registrato una minore presenza nel Belpaese secondo Global Blue (-9%) rispetto al 2017 e hanno registrato uno scontrino medio di 799 euro. Sempre secondo Sberbank quest’estate all’estero hanno speso 1.830 milioni di euro: il 14% in vestiti, il 6,2% in spese al supermercato e il 5,8% al ristorante.

Chi vince e chi perde nella Gdo mondiale (che comunque cresce)

Cresce la Gdo nel panorama mondiale. Secondo il rapporto Mediobanca l’aggregato di 12 tra i principali gruppi internazionali che operano nel settore ha chiuso il 2015 con ricavi pari a 1.040 miliardi di euro, con una crescita sensibile, pari all’8,3%, rispetto all’anno precedente. Parliamo di giganti: gli statunitensi Walmart, Kroger, Target, i francesi Carrefour, Auchan e Casinò, il britannico Tesco, il giapponese Aeon, il tedesco Rewe, l’olandese Ahold, il belga Delhaize, questi ultimi due poi recentemente fusi, e lo spagnolo Mercadona. Dodici “big” che in totale gestiscono superfici commerciali per 211,7 milioni di metri quadri e occupano 5,5 milioni di dipendenti. Il loro margine operativo è pure in crescita del 9% e rappresenta il 4% del fatturato, mentre il risultato netto ha un saldo di 22,4 miliardi di euro, pari al 2,1% del fatturato. Inoltre la redditività industriale è pari al 12%, mentre quella netta tocca il 16,3%.

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È il gruppo a stelle e strisce Walmart il più grande, con un fatturato pari circa al Pil della Svezia, vale a dire 439,6 miliardi di euro. Il colosso fondato nel 1962 da Sam Walton in Arkansas, vanta 11.528 punti vendita in tutto il mondo, dei quali il 54,6% all’estero, soprattutto in Messico (dove nel 1991 Walmart aprì il primo punto vendita fuori dagli Usa) e nel Regno Unito. La superficie totale è pari a 106,8 milioni di metri quadri, con superficie media del punto vendita attorno a 9.300 mq, più grandi negli Usa e meno all’estero. Si pensi che Walmart è grande oltre quattro volte il secondo operatore, Kroger, che ha un fatturato di 100,9 miliardi, e fattura quanto i successivi sei operativi messi insieme, che sono, oltre a Kroger, i francesi di Carrefour (76,9 miliardi), i britannici di Tesco (74,2 miliardi), gli statunitensi di Target (67,8 miliardi), i giapponesi di Aeon (55,2 miliardi) e gli altri francesi di Auchan (54,2 miliardi). Da notare che la fusione avvenuta nel 2016 dell’olandese Ahold con i belgi di Delhaize porterebbe il gruppo al quinto posto con un fatturato aggregato di 62,6 miliardi. WalMart è peraltro uno dei solo tre gruppi che nel 2015 hanno registrato una contrazione delle vendite (-0,7%) assieme a Tesco (-12,6%) e Casinò (-4,8%).

Lo studio di Mediobanca analizza anche molti altri risvolti delle performance delle grandi catene internazionali. Tra gli aspetti analizzati è la proiezione internazionale, che è mediamente del 27,8% (percentuale di vendite all’estero rispetto a quelle totali) e vede in testa Delhaize con il 79,6%, seguito da Ahold con 66,8% e Auchan con il 64,0.

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Interessante il tempo di rotazione del magazzino, indice precipuo dell’efficienza gestionale. Ebbene, in questo campo primeggia la spagnola Mercadona con 13 giorni davanti a Ahold e Tesco con 16. La media internazionale è di 30 giorni. Ma il dato più importante è probabilmente quello delle vendite per metro quadro, pur se difficile a volta da calcolare. Primeggiano anche qui Ahold, Mercadona e Tesco con rispettivamente 8350, 8070 e 7340 euro per metro quadro. In coda le catene statunitensi Kroger, Walmart e Target, con dati tra i 3 e i 4mila euro per mq, che però spiccano per redditività industriale e quindi per margini, ben sfruttando le maggiori superfici.

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Inevitabile il confronto con la Gdo italiana (analizzata sempre nello stesso rapporto, vedi Rapporto Mediobanca, svetta Esselunga, su i discount, Coop stabile, lottano le francesi). Bene va Esselunga, con 15.730 euro per metro quadro, si conferma come il gruppo più efficiente, precedendo l’olandese Ahold (12.780 ero per mq), la britannica Tesco con 12.050 euro (negozi nello UK e nella Repubblica di Irlanda), la spagnola Mercadona (8.070 euro) e Carrefour con 7.160 euro. Le Coop italiane si posizionano bene con 6.860 euro per metro quadro, precedendo la belga Delhaize (6.350 euro per metro quadro) e superando ampiamente la cooperativa tedesca Rewe a 4.470 euro.

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Interessante, infine, osservare che i gruppi europei con significativa presenza sul mercato USA vi realizzano vendite per metro quadro superiori a quelle delle grandi catene locali: Ahold con 7.830 euro per metro quadro e Delhaize (5.160 euro) distaccano nell’ordine Kroger, Walmart e Target.

Sainsbury’s riduce l’alcol nel Prosecco

Il Prosecco di Conegliano Sainsbury’s è stato riformulato per avere un contenuto alcolico minore, senza influenzarne il gusto, passando da una gradazione di 11% a 10,5%: questo, secondo la catena della Gdo britannica, porterà i clienti a consumare annualmente un milione di unità di alcol in meno. Il vino, best seller nella linea alto di gamma di Sainsbury’s “Taste the Difference”, è prodotto da Cantine Riunite ed è un DOCG. La riformulazione della gradazione alcolica rientra nella campagna 20×20, con la quale il colosso britannico della grande distribuzione ha deciso di raddoppiare le vendite di “vini leggeri”, ovvero con un titolo alcolometrico basso.

La corporate responsability fa così un ulteriore passo avanti, e dopo essersi preoccupata che i produttori e manufattori dei prodotti venduti seguano buone pratiche sociali ed ambientali, si occupa della salute dei propri clienti.

L’enologo di Sainsbury’s Ryan Carter ha spiegato: “Prendiamo molto sul serio il fatto che i nostri clienti imparino a bere responsabilmente e le loro richieste. Siamo stati i primi ad adottare le linee guida del dipartimento della Salute sull’etichettatura degli alcolici, e abbiamo introdotto all’inizio dell’anno l’indicazione delle calorie sui vini che commercializziamo con il nostro marchio. Questo nuovo spumante è il risultato della collaborazione tra il nostro team interno di enologi e quello di Cantine Riunite. La riduzione della gradazione alcolica è stato un processo impegnativo dal punto di vista tecnico, ma sono felice di poter dire che la nuova versione nei test sul gusto fatti con i nostri clienti è risultata alla pari con la versione con titolo alcolometrico di 11% “.

Sainsbury’s ha anche incassato l’apprezzamento del ministero della Salute britannico Jane Ellison, che si è augurata che altre catene mettano in atto “iniziative simili”.

Anna Muzio

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